Mattinata di sopralluogo, ieri, per il Sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, e l’Assessore al Decoro Urbano Giuseppe Cognigni, per visionare da vicino l’installazione di 25 nuove panchine e altrettanti cestini per i rifiuti recentemente posizionati tra Viale Vittorio Veneto, il Lungomare sud e Centro e l’area portuale, luoghi simbolo della socialità e della bellezza urbana della città. Un intervento fortemente voluto dall’Amministrazione comunale per restituire eleganza, ordine e funzionalità agli spazi pubblici, proprio all'inizio della stagione estiva.
"Con l’estate alle porte, Civitanova si prepara ad accogliere cittadini e turisti con nuovi arredi urbani che migliorano la funzionalità e l’aspetto di vie e spazi pubblici - ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica. - Abbiamo scelto materiali moderni, resistenti e dal design elegante per rendere Civitanova sempre più bella, vivibile e pronta a mostrarsi al meglio nella stagione in cui si anima di energia e vitalità. Il decoro non è un dettaglio: è una scelta di civiltà, di rispetto per i cittadini e per chi sceglie di visitare la nostra città".
Sulla stessa linea l’Assessore Giuseppe Cognigni, che ha sottolineato: “Era importante rinnovare arredi ormai usurati, non più all’altezza dell’immagine che vogliamo dare. Oggi restituiamo funzionalità e stile agli spazi pubblici, con arredi durevoli, facili da mantenere e capaci di esaltare il fascino del nostro centro e del lungomare. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per garantire un intervento puntuale e ben realizzato”.
Le installazioni, in cemento armato ad alta resistenza, sono dotate di trattamento antigraffiti, finitura liscia e dettagli in acciaio inox sui quali, a breve, verrà installato il logo della Città di Civitanova Marche. L’intervento, deliberato lo scorso 6 maggio e affidato alla ditta Ferracuti Srl di Macerata, è solo il primo passo di una serie di opere previste, con nuovi interventi di arredo e manutenzione. L’obiettivo è chiaro: una Civitanova sempre più curata, accogliente e all’altezza della sua vocazione turistica e culturale.
Nei giorni scorsi la città di Macerata ha reso omaggio a Dante Cecchi, indimenticato professore dell’Università degli Studi di Macerata, intitolandogli l’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti (leggi qui). Un riconoscimento doveroso per una figura che ha segnato profondamente la vita culturale cittadina, lasciando un’impronta indelebile grazie alla sua cultura, alla sua umanità e al suo profondo legame con il territorio maceratese.
Tra i tanti ricordi emersi in questi giorni, si aggiunge una testimonianza particolarmente sentita e originale: quella di Fabio Simonelli, co-titolare della farmacia Paccacerqua, che ha voluto ricordare Cecchi sotto una luce meno nota, ma altrettanto significativa: “Dante Cecchi è stato giustamente celebrato come professore e letterato – afferma Simonelli – ma vorrei che non si dimenticasse un altro aspetto importante della sua personalità: è stato anche un autore di commedie dialettali, sei per la precisione, tutte raccolte in un libro curato da Pierfrancesco Giannangeli”.
Le commedie, scritte in dialetto maceratese, offrono uno spaccato vivace e autentico della vita cittadina e rurale del territorio. I titoli evocano immediatamente atmosfere popolari e ironiche: La Pinziò, Comme lu sòle,Lu postarèllu su la cumune, Le votaziò, Le pasciò d’un curatu de cambagna, Lo petròjo.
"Si tratta di testi divertenti – continua Simonelli – ma che contengono anche insegnamenti morali, piccole lezioni di vita nascoste tra le righe di dialoghi brillanti e genuini. Io stesso ho avuto l’onore di recitare in diverse di queste commedie con varie compagnie teatrali di Macerata. La prima volta avevo solo 18 anni, con la compagnia Oreste Calabresi, accanto a grandi nomi del teatro locale come lo stesso Giannangeli".
Simonelli ricorda anche l’attenzione e la partecipazione diretta di Cecchi alle rappresentazioni delle sue opere: "Era presente a teatro quando si mettevano in scena le sue commedie. Era bello vedere con quanto entusiasmo e discrezione seguiva tutto, fiero del fatto che le sue parole potessero ancora emozionare e far ridere il pubblico".
Quella di Simonelli è una voce affettuosa e sincera, che arricchisce ulteriormente il ricordo collettivo del professor Cecchi, aggiungendo un tassello prezioso alla sua figura già così ricca e sfaccettata: "Per completare l’attenzione che giustamente gli è stata data in questi giorni – conclude – ho voluto ricordare anche questo lato del professore. Perché l’arte, anche quella popolare, era parte integrante del suo modo di vivere e raccontare la cultura".
Così Dante Cecchi continua a vivere non solo tra i libri e i ricordi accademici, ma anche tra le risate di una platea e le parole in dialetto di una battuta ben scritta.
La stanchezza è una sensazione comune, spesso proviamo ad ignorarla per non ammettere come stiamo davvero. Ogni giorno ci svegliamo e siamo già di corsa, con un’agenda fittissima di impegni che non ci dà tempo nemmeno di ascoltare il nostro corpo che ci chiede una pausa.
La nostra quotidianità? Un vero e proprio vortice di stimoli, responsabilità e aspettative che raramente ci lascia del tempo libero. Ecco che lo stress è diventato un silenzioso compagno, uno zaino pesante che portiamo con noi e che accompagna le nostre giornate creando nel tempo sempre più difficoltà.
Ma non è solo un senso di fatica passeggero: quando si accumula può diventare un nemico invisibile che altera l’umore, ci rende irritabili, affatica il corpo e peggiora la qualità del sonno. Ed è proprio in questo contesto che sempre più persone stanno riscoprendo uno strumento tanto semplice quanto potente: la mindfulness.
Non una moda passeggera, né una tecnica riservata agli esperti di meditazione: come mostra Simone Gatto con i suoi esercizi guidati si tratta di un approccio concreto che aiuta a prenderci cura di noi stessi riscoprendo l’importanza del “qui e ora”.
Cos’è la mindfulness
La parola “mindfulness” è traducibile con “piena consapevolezza”; la pratica implica saper prestare attenzione in modo intenzionale a ciò che accade nel momento presente senza giudicare. Si tratta di uno stato mentale che possiamo coltivare per uscire dal pilota automatico con cui conduciamo le giornate.
Insomma, non si tratta di silenziare ciò che sentiamo, zittire i pensieri o svuotare la mente quanto più di osservare ciò che accade con uno sguardo gentile e curioso. Potremmo definirlo come uno spazio di pausa dentro il caos, un modo per riportare il nostro sistema nervoso in equilibrio.
Lo stress come nemico quotidiano
Lo stress nasce da tanti piccoli fattori che, sommati, diventano un carico difficile da gestire. A crearci questo stato emotivo è il nostro stile di vita: dalle aspettative lavorative ai ritmi frenetici, passando poi per l'iper connessione digitale alle relazioni fino, ovviamente, alle pressioni familiari.
Il corpo ne risente, specialmente nel lungo periodo. Emicranie frequenti, difficoltà digestive, insonnia e tensioni muscolari sono veri e propri campanelli d’allarme. A tutto ciò si aggiunge l’affaticamento mentale: ci sentiamo svuotati e confusi, persino in difficoltà nel godere delle cose belle.
La verità è che spesso non abbiamo la facoltà di eliminare completamente le fonti di stress. Ma possiamo cambiare il modo in cui le affrontiamo. È qui che la pratica si rivela uno strumento prezioso.
Mindfulness per combattere lo stress
Cosa significa praticare la mindfulness? Grazie ad alcuni esercizi mirati proviamo a migliorare la nostra reazione allo stress restando concentrati sul qui ed ora attraverso una corretta respirazione.
Imparando a portare attenzione ai nostri sensi, al respiro e alle emozioni riusciamo a rispondere con più lucidità non reagendo d’impulso. Gli stati negativi possono comunque colpirci ma li affrontiamo con uno spirito nuovo.
Gli studi parlano in modo chiaro del modo in cui l’ormone dello stress (il cortisolo) sia presente in maniera ridotta in persone che praticano la mindfulness, ottenendo ulteriori benefici quali una pressione sanguigna equilibrata, concentrazione e una migliore gestione delle emozioni.
In pratica, ci aiuta a creare uno spazio interiore di calma, persino quando il mondo fuori è agitato, e questo fa una grande differenza.
In che modo iniziare a praticarla? La buona notizia è che non serve essere esperti né avere tantissimo tempo libero. Basta una decina di minuti al giorno iniziando con esercizi semplici di respirazione sedendosi in un luogo tranquillo e chiudendo gli occhi o seguendo corsi quali quello di Simone Gatto dove vengono mostrati step by step i passaggi da mettere in pratica.
Anche altre attività quotidiane possono diventare occasioni di mindfulness: fare una passeggiata, bere una tisana, lavare i piatti. La chiave? Fare una cosa alla volta, con piena attenzione.
Se volete una guida più strutturata, esistono app e corsi dedicati alla mindfulness tra cui quello di Simone Gatto ma l’aspetto più importante resta la costanza. Come ogni allenamento, funziona se viene integrato nella routine.
I benefici da conoscere
La pratica della mindfulness regala vantaggi non solo sulla lotta allo stress ma anche da altri tanti punti di vista. Tenere a bada l’ansia e i pensieri negativi è un altro benefit importante tanto quanto ottenere una migliore concentrazione gestendo l’attenzione con più cura.
Di riflesso il sonno diventa di qualità, si riducono gli stati di insonnia e i risvegli notturni ottenendo una migliore resistenza fisica e mentale.
Insomma, la pratica è davvero positiva, non è faticosa e bastano pochi minuti al giorno per fare la differenza. Una volta provata, non si torna più indietro.
"Un’estate ancora tutta da scrivere". È questo il messaggio - forte e chiaro - che arriva da Manola Gironacci, presidente dell’associazione ViviAmo Civitanova, in un comunicato che denuncia la totale assenza, a metà giugno, di un calendario estivo degli eventi in città.
"Un silenzio, quello dell’amministrazione comunale, che pesa soprattutto sui commercianti del centro, 100 dei quali avevano sottoscritto a febbraio una proposta chiara: prolungare l’orario di apertura dei negozi dalle 18 alle 24 nei mesi di luglio e agosto, accompagnati da un programma di eventi capaci di attrarre pubblico e turisti", sottolinea Gironacci.
"A distanza di mesi – aggiunge Gironacci – l’amministrazione non ha mai risposto. In compenso, con delibera n. 224 del 10 giugno 2025, ha destinato 3.700 euro di contributi pubblici a un evento fuori città, il Veregranese, lasciando invece senza risposte le attività commerciali locali che ogni giorno investono nel nostro territorio".
Una scelta che l’associazione definisce inaccettabile: "I fondi pubblici dovrebbero sostenere in primis le iniziative che generano valore a Civitanova e che coinvolgono i cittadini e le attività del posto", si legge nel comunicato.
La presidente di ViviAmo Civitanova punta anche l’attenzione sul confronto con i comuni limitrofi: Macerata ha annunciato oltre 100 eventi estivi, Ancona ha già presentato il proprio cartellone, così come San Benedetto del Tronto, Porto Potenza e Porto Sant’Elpidio, che ha svelato un "tris d’assi" con Irene Grandi, Francesco Renga e Tricarico.
Secondo l’associazione, la mancata programmazione non è solo un problema di immagine, ma "una reale occasione persa per rilanciare turismo e commercio". "Un calendario ben studiato, gratuito e diffuso in tempo utile, avrebbe rappresentato un’occasione per trasformare ogni quartiere di Civitanova in un punto vivo di cultura, spettacolo e partecipazione collettiva", puntualizza Gironacci.
L’appello finale è diretto al primo cittadino: "La vera attenzione per la collettività si dimostra con azioni concrete. Ci saremmo aspettati un’amministrazione più vicina, capace di cogliere l’importanza strategica della stagione estiva. Siamo ancora in tempo per cambiare rotta, ma serve coraggio, visione e ascolto delle istanze del territorio".
È un periodo particolarmente significativo per il Rotary Club di Macerata, che vive un momento di grande orgoglio e soddisfazione grazie a prestigiosi riconoscimenti.
Dopo l’annuncio ufficiale dell’elezione di Stefano Quarchioni a Governatore del Distretto 2090 per l’anno rotariano 2027/2028 che segna un traguardo storico per il club e che premia anni di lavoro costante del socio, all’insegna dei valori rotariani e rafforza ulteriormente il ruolo di Macerata all’interno del panorama distrettuale e nazionale, durante il 41° Congresso Distrettuale svoltosi a Pescara il 14 e 15 giugno, la Presidente del Rotary Club di Macerata, Irene Tedone, ha ricevuto il Premio DEI (Diversità, Equità e Inclusione) per il concreto impegno dimostrato nella promozione di una leadership inclusiva, in grado di valorizzare le diversità e costruire un ambiente accogliente e rispettoso all’interno del Club e nelle attività sul territorio.
A lei è stato inoltre conferito il prestigioso riconoscimento Paul Harris Fellow da parte del Governatore del Distretto 2090, Massimo De Liberato, per il prezioso supporto offerto a progetti di grande rilievo e impatto sociale, in piena sintonia con gli obiettivi strategici del Rotary International.
"Questi riconoscimenti – afferma la Presidente Tedone – non rappresentano un punto di arrivo, ma un incoraggiamento a fare sempre di più e meglio. Il Rotary Club di Macerata continuerà a lavorare con entusiasmo, umiltà e spirito di servizio, per contribuire alla costruzione di un mondo più equo, solidale e sostenibile."
Il Rotary Club di Macerata, da sempre attento alle linee guida del Rotary International, conferma così la propria vocazione all'impegno civico e alla responsabilità sociale. Un club vivo, dinamico e sempre pronto a mettersi al servizio della comunità, ispirato dai principi di amicizia, integrità e servizio.
Questi riconoscimenti rappresentano non solo un motivo di orgoglio per i soci, ma anche uno stimolo a guardare al futuro con rinnovata energia, continuando a promuovere progetti concreti, inclusivi e orientati al bene comune.
All’interno di una relazione affettiva, il conflitto non deve essere considerato un segnale di fallimento. Anzi, diverse ricerche confermano che la capacità di discutere in modo costruttivo è un indicatore di salute relazionale. Quando due persone scelgono di condividere la propria vita, è naturale che emergano divergenze di opinione, bisogni diversi e vissuti individuali che talvolta collidono. Evitare sistematicamente il confronto, reprimendo il disaccordo, può condurre a un deterioramento progressivo della relazione, alimentando risentimenti latenti e incomunicabilità.
Secondo l’approccio psicologico sistemico relazionale, il conflitto è una preziosa opportunità di crescita personale e di coppia. Esprimere il proprio punto di vista, pur nella tensione emotiva che ne consegue, permette di approfondire la conoscenza reciproca, consolidare il legame affettivo e costruire una progettualità condivisa più solida e autentica. Non affrontare i dissidi, invece, comporta una perdita di vitalità nella relazione, riducendo la spontaneità emotiva e indebolendo il senso di connessione.
Litigare bene: un’arte da apprendere
Non è il conflitto in sé a determinare la qualità della relazione, bensì le modalità con cui esso viene gestito. Saper litigare bene significa mantenere il rispetto reciproco anche nei momenti di forte emotività, evitando di ricorrere ad attacchi personali, generalizzazioni o atteggiamenti manipolatori. Una comunicazione efficace durante il conflitto si basa sull'ascolto attivo, sull'uso di un linguaggio responsabile ("io sento", "io percepisco") e sulla disponibilità a riconoscere le ragioni dell’altro senza necessariamente annullare le proprie.
In questo processo, può risultare determinante il supporto di professionisti specializzati nella relazione di coppia, come ad esempio gli psicologi ad Ancona, che offrono percorsi strutturati per acquisire competenze comunicative e strategie di gestione dei conflitti. Un intervento tempestivo e mirato aiuta a trasformare i momenti di crisi in occasioni di rinnovamento e rafforzamento del rapporto. Intraprendere un percorso guidato permette inoltre di sciogliere i nodi comunicativi preesistenti e di migliorare significativamente la qualità della vita affettiva.
I benefici inattesi del conflitto
Superare la diffidenza verso il conflitto significa aprirsi a una visione più matura della relazione. Quando il confronto è affrontato con consapevolezza, esso favorisce l'emergere di bisogni autentici e permette di rinegoziare gli equilibri all’interno della coppia, adattandoli ai cambiamenti individuali e contestuali. Litigare, quindi, non solo è inevitabile, ma può diventare un potente strumento di evoluzione condivisa. Una coppia che riesce ad attraversare i momenti difficili senza evitare il dialogo è più resiliente e capace di affrontare anche sfide esterne.
In molti concordano: litigare fa bene alla coppia perché consente di abbattere le barriere dell’apparenza, stimola la sincerità emotiva e rafforza l'intimità. È proprio attraverso la capacità di affrontare insieme i disaccordi che i partner imparano a conoscersi più profondamente, sviluppando una fiducia reciproca che si fonda non sull’assenza di conflitti, ma sulla capacità di superarli insieme. La possibilità di litigare senza timore di rottura rappresenta un indice di solidità e maturità emotiva.
Quando il conflitto diventa distruttivo
Non tutti i conflitti, tuttavia, conducono a esiti positivi. Quando il litigio è caratterizzato da modalità aggressive, svalutanti o da una cronica incapacità di trovare punti d'incontro, esso può assumere una funzione distruttiva. In tali casi, la relazione rischia di trasformarsi in un terreno di scontro permanente, alimentando frustrazione, risentimento e distacco emotivo. La reiterazione di dinamiche conflittuali disfunzionali può sfociare in una progressiva perdita di fiducia e, nei casi più gravi, nella rottura definitiva del legame.
In situazioni simili, riconoscere i segnali di allarme è fondamentale per intervenire prima che il rapporto si deteriori irreparabilmente. Un aiuto esterno può rappresentare una risorsa preziosa per interrompere i circoli viziosi e ristabilire un dialogo costruttivo.
Party Like a Deejay e Brancamenta hanno regalato alla città di Milano un weekend indimenticabile, trasformando il Parco Sempione e l’Arco della Pace in un epicentro di divertimento, musica e freschezza. Il grande evento firmato Radio Deejay ha raccolto tantissimi partecipanti, tutti accomunati dalla voglia di celebrare l’arrivo dell’estate con energia e vibrazioni positive. Tra i protagonisti assoluti della manifestazione si è inevitabilmente distinto Brancamenta, l’iconico amaro alla menta che ha conquistato il pubblico con la sua presenza esclusiva, portando un’ondata di gusto e refrigerio che ha reso ogni momento ancora più speciale e vibrante.
L’evento ha preso vita nel cuore del Parco Sempione: qui il Brancamenta Village ha accolto migliaia di persone desiderose di vivere un’esperienza all’insegna del brivido di piacere ghiacciato. Gli ospiti hanno ricevuto ventagli brandizzati per rinfrescarsi, braccialetti, cappellini di paglia per un tocco di stile e hanno potuto immortalare ogni singolo momento “Brrr” nel corner fotografico appositamente allestito. Lo spazio dedicato alla fotografia, in particolare, è stato un vero punto di incontro tra amici e appassionati del brand, che hanno colto l’occasione per condividere sui social i loro scatti più freschi e divertenti. Ogni dettaglio del Brancamenta Village è stato pensato per far vivere il brivido ghiacciato di Brancamenta in un contesto vivace e coinvolgente.
A pochi passi dal Village, il celebre truck Fratelli Branca Distillerie ha proposto una selezione esclusiva di cocktail rinfrescanti, ideali per accompagnare le calde giornate di festa. Tra le proposte, il Carpano Bianco Spritz e il Carpano Paloma hanno conquistato gli amanti dei sapori raffinati, offrendo una pausa gustosa tra un’attività e l’altra. I partecipanti hanno apprezzato la possibilità di scoprire nuovi abbinamenti e di gustare drink perfettamente bilanciati in un contesto rilassato e conviviale.
Quando il sole è tramontato, la festa è proseguita all’Arco della Pace, dove i concerti serali hanno regalato momenti di pura magia. Nell’area hospitality ai Dazi Milano, Brancamenta ha stupito gli ospiti con una drink list esclusiva, pensata per esaltare la sua anima fresca e contemporanea. Tra le proposte più apprezzate, gli shot ghiacciati, veri protagonisti delle serate, hanno trasformato ogni brindisi in un’esperienza sensoriale unica. L’amaro alla menta, servito rigorosamente ghiacciato, ha sprigionato tutta la sua intensità e il suo carattere balsamico, perfettamente in sintonia con l’atmosfera vibrante dell’evento.
L’edizione 2025 di Party Like a Deejay ha riconfermato il successo di un format ormai iconico, capace di riunire migliaia di persone sotto il segno della musica, del divertimento e del gusto. Brancamenta ha saputo interpretare lo spirito dell’evento con una presenza forte e coinvolgente, regalando freschezza e piacere in ogni angolo del festival. La sinergia tra Brancamenta e Party Like a Deejay è stata la chiave per creare un’atmosfera perfetta, fatta di emozioni, condivisione e tanto brivido ghiacciato. Tra gadget esclusivi, cocktail raffinati e momenti di puro intrattenimento, i visitatori hanno potuto vivere un’esperienza memorabile, lasciandosi avvolgere dall’energia travolgente di una community unica.
Milano ha accolto il perfetto equilibrio tra divertimento, freschezza e gusto, dimostrando ancora una volta di essere la cornice ideale per eventi di grande richiamo. Con il suo spirito innovativo e la sua anima autentica, Brancamenta ha sigillato un successo destinato a ripetersi negli anni, confermandosi protagonista indiscusso della scena estiva.
Al Bonifazi-Corridoni di Civitanova la campanella suona, ma questa volta per un saluto speciale. Con la conclusione dell'anno scolastico, l’Istituto si è fermato un momento per celebrare e salutare i colleghi che da oggi potranno godersi il meritato riposo della pensione.
Ad Anna Laura Palombini, Giovanna Coppini, Alberta Martinelli, Francesco Marchei, Giorgio Fava, Antonio Bernabei e Paolo Micozzi sono andati i ringraziamenti più sinceri per l'impegno e la passione messi in questi anni tra i banchi di scuola.
Per molto tempo, questi docenti sono stati considerati veri e propri pilastri, trasmettendo non solo nozioni e conoscenze formative ma anche la loro esperienza e la loro umanità a generazioni di studenti. Nel tempo, la loro dedizione ha saputo intrecciarsi con la storia della scuola, contribuendo a renderla il luogo riconosciuto e apprezzato che è oggi.
Accanto al saluto per chi conclude il proprio percorso, l’Istituto ha accolto anche nuovi insegnanti di ruolo: Ivano Cozzoli, per le discipline di Multimediale, Fotografia e Cinema, e Barbara Sampaolo per Fashion Design. Anche loro hanno partecipato alla festa di pensionamento, ricevendo i migliori auguri da parte di tutti i colleghi per un percorso ricco di soddisfazioni e nuove sfide.
L'addio all'anno scolastico porta con sé anche la fine dell'incarico per la dirigente scolastica, Annamaria Marcantonelli, alla quale è stato dedicato uno speciale ringraziamento. Proprio in questo momento di passaggio, la Dirigente ha voluto lasciare un messaggio per i colleghi che vanno in pensione:
"È una fine ma anche un inizio importante. L’augurio che faccio sempre ai colleghi che vanno in pensione è quello di non poter più mettere la sveglia e di cercare di recuperare il tempo per le cose che fanno stare bene, dal leggere un buon libro a viaggiare; il tempo è una cosa preziosa che noi non abbiamo mai. Vi auguro di trovare la stessa serenità, la stessa passione con cui avete vissuto la scuola e di portarla avanti nella vita che vi aspetta".
Una domenica all’insegna del rispetto per l’ambiente e dell’impegno civico. Si è svolta oggi, domenica 15 giugno, la terza edizione della giornata ecologica "Paladini del territorio", promossa dalla sezione locale della Federcaccia di Civitanova Marche in collaborazione con la Fondazione Una.
Teatro dell’iniziativa è stata una zona di aperta campagna a San Savino, nei pressi dell’ex Speedway Park, immersa tra le suggestive colline della città Alta. Qui, un gruppo di volontari cacciatori si è rimboccato le maniche per ripulire l’area da rifiuti abbandonati abusivamente: tra i materiali raccolti figurano pneumatici, rottami d’auto, un materasso e numerosi sacchi di indifferenziata varia.
Un gesto concreto e visibile, che testimonia come l’impegno dei cacciatori per la tutela dell’ambiente vada ben oltre la stagione venatoria. A supportare l’iniziativa anche le istituzioni locali: il consigliere comunale Roberto Tiberi ha partecipato in prima linea, guanti alla mano, contribuendo all’organizzazione e alla raccolta. Il vicesindaco Giuseppe Cognigni, invece, ha prontamente attivato il servizio di raccolta rifiuti tramite il Cosmari.
La giornata si è conclusa con un momento conviviale offerto dal direttivo di Federcaccia, guidato da Massimiliano Nociaro, che ha voluto ringraziare i partecipanti con una ricca colazione all’aria aperta.
Ho sempre creduto che la spontaneità fosse un valore nelle relazioni, sono cresciuta con questa convinzione. Da ragazzini, quando uscivamo ed incontravamo qualcuno che potesse destare un nostro interesse, dopo una timidezza iniziale, ci si avvicinava per conoscersi.
C’erano due persone che si guardavano negli occhi e che si studiavano con pudore, osservando i minimi gesti. Tra di loro non si interponeva alcun mezzo, attraverso cui rielaborare pensieri ed emozioni. Allora non esisteva lo smartphone!
Il tutto avveniva in maniera abbastanza coerente: un corteggiamento iniziale, passi incerti dovuti alla scarsa confidenza, che poi nel tempo avrebbero potuto evolversi in un’amicizia, in un fidanzamento o in una semplice conoscenza.
Non mancava, di certo, il gioco della seduzione, che si sviluppava in maniera armoniosa e con un'evoluzione più o meno immediata. Si assisteva ad una sorta di congruenza tra parole e comportamento. Oggi trovare la stessa spontaneità sembra faticoso.
Il vecchio detto "vince chi fugge" è diventato un comportamento estremizzato e a volte manipolatorio. Molto si gioca sulla tempistica e sulla gestione dei messaggi scambiati su WhatsApp.
Chi si manifesta genuino e diretto rischia di scoraggiare l’altro, che perde il piacere della conquista. Il meccanismo si basa su un equilibrio di forze nel riuscire a rispondere più tardi possibile ad un messaggio o addirittura nel non visualizzarlo.
Tanto più siamo nel nostro e ci facciamo rincorrere tanto più ci sentiamo potenti. È una dinamica in cui predomina l’ego mentre la vera essenza della persona sembra avere poco valore.
L’individuo schietto patisce questo gioco che alla fine non può che rivelarsi controproducente, perché avrà come unico risultato aumentare la distanza emotiva tra le persone.
L’approvazione dell’altro si misura sui like ricevuti, si pubblicano storie per far vedere che non si è soli e che si conduce una vita sociale attiva. Pure questo è un bluff.
L’unico fine è comunicare alla persona che ci interessa: "Guarda come sono figo anche senza di te", quando in verità vorremmo soltanto dirle: "Vorrei stare con te".
Così corriamo il rischio di vivere una realtà che non ci appartiene o che non desideriamo veramente, per il timore di parlare apertamente e di dichiararci con i nostri sentimenti più autentici.
Spendiamo una vita virtuale, dove ci perdiamo dietro a giochi psicologici inconsci. Abbiamo timore di comunicare le nostre emozioni e pensieri, per non risultare banali o ancora peggio sottomessi. Nessuno è disposto a lasciare il proprio scettro di apparente perfezione in nome di una sana e spontanea fragilità.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i rapporti condominiali e l’utilizzo dei propri spazi.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Civitanova Marche che chiede: "Possono essere installate in un condominio le tende parasole e/o pergotende retrattili sui balconi?".
Tale circostanza ci offre la possibilità di far chiarezza riguardo ad una fattispecie che anima spesso i rapporti tra condomini, ed a tal proposito, il Tribunale di Pesaro recentemente ha avuto modo di pronunciarsi in una vicenda che ha visto contrapposti proprietari di unità immobiliari ricomprese in un edificio condominiale.
Un condomino conveniva in giudizio il proprietario dell'alloggio sovrastante deducendo che aveva chiuso il balcone al primo piano mediante pannello con profilo di metallo e al piano secondo installato una tenda parasole con prolungamento della ringhiera del balcone sporgente rispetto al profilo dell'edificio, sostenendo che si trattava di opere illegittime dal punto di vista urbanistico perché realizzate senza permesso di costruire e tali da alterare il decoro architettonico del fabbricato, oltre ad essere causa di riduzione d’aria e luce, tanto da chiedere all'adìto Tribunale il ripristino mediante demolizione delle opere oltre al risarcimento del danno.
Uno dei punti centrali della decisione riguarda l'invocata mancanza del titolo edilizio per l'installazione delle tende parasole; a tal proposito il giudicante ha forgiato la propria linea motiva richiamando un consolidato orientamento nomofilattico (da ultimo, per tutte, Cass. n. 29166/2021), secondo cui «la presenza o l'assenza di permesso di costruire rileva solo nei rapporti tra il privato e la Pubblica Amministrazione, non nei rapporti tra privati».
Quale conseguenza? Anche se un'opera edilizia è priva di titolo abilitativo, non può automaticamente fondare una pretesa di rimozione tra vicini, a meno che non violi disposizioni codicistiche (come, ad esempio, immissioni, distanze, luci e vedute, etc.).
Riguardo invece all’invocata lesione del decoro architettonico ex art. 1120 c.c., è stata fatta corretta applicazione dei princìpi elaborati dalla giurisprudenza; difatti, il decoro va valutato concretamente, tenendo conto dell'aspetto complessivo della facciata al momento dell'accertamento (Cass. n. 4679/2009).
L'opera contestata (tende retrattili di colore bianco con supporti metallici leggeri e poco visibili) se non altera la linea architettonica dell'edificio e non turba l'armonia delle strutture esistenti, nulla può essere contestato, il tutto a prescindere se l'edificio abbia o meno valore storico o artistico; infatti, anche l'estetica di un fabbricato comune può essere tutelata, ma solo in presenza di effettiva alterazione percepibile.
Infine, il condomino lamentava la riduzione d’aria e luce causate dalle tende solari, tuttavia, tale interferenza per essere lesiva deve essere presente in modo rilevante e costantemente circostanza non possibile se i manufatti sono rimovibili e non chiudono ermeticamente.
Pertanto, in linea con la più recente giurisprudenza di legittimità e in risposta alla domanda del nostro lettore, si può affermare che: "Non costituiscono opere illegittime le tende parasole e le pergotende retrattili installate sui balconi di proprietà esclusiva quando siano realizzate con struttura leggere e rimovibili, conformi per colore e forma alla facciata dell’edificio e non determinino un’alterazione apprezzabile del decoro architettonico, né una lesione concreta dei diritti degli altri condomini all’aria, alla luce o all’integrità della proprietà" (Tribunale di Pesaro, sentenza 12.05.2025 n. 300).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Un traguardo importante per Luciano Romagnoli e Ivana Mancini, che il prossimo 15 giugno celebrano 50 anni di matrimonio. Uniti dal 1975, si erano sposati il 15 giugno nella suggestiva chiesetta della contrada Sant’Andrea, a Tolentino, loro città natale.
Luciano, maresciallo dei Carabinieri in congedo, ha dedicato la sua vita al servizio dell’Arma, sempre accompagnato dalla moglie Ivana, che lo ha seguito con dedizione e affetto in tutte le sedi in cui è stato trasferito, fino alla destinazione finale a Macerata.
Oggi vivono a Corridonia, dove domenica 15 giugno saranno circondati dall’affetto dei figli, dei nipoti, dei parenti e degli amici. La giornata sarà impreziosita dalla celebrazione di una santa messa in cui la coppia rinnoverà le promesse fatte mezzo secolo fa.
Un esempio di amore, costanza e condivisione che continua a ispirare chi li conosce.
Il Rotary Club di Macerata annuncia la nomina di Stefano Quarchioni come Governatore Designato del Distretto Rotary 2090 per l’anno rotariano 2027/2028. L’annuncio è stato dato dalla presidente del Club, Irene Tedone, che ha definito questo risultato come una pietra miliare storica per il Rotary ClubMacerata, che in oltre 70 anni di attività elegge per la prima volta uno dei suoi membri alla guida del Distretto.
Stefano Quarchioni, rotariano di lunga data, è stato eletto con una larghissima maggioranza dai club aventi diritto di voto del Distretto 2090, che comprende le regioni Marche, Umbria, Abruzzo e Molise. Membro attivo del Rotary Club di Macerata, Quarchioni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità all’interno dell’organizzazione: Presidente di Club, Tesoriere di Club, Assistente del Governatore, Presidente di Commissioni Distrettuali e Tesoriere Distrettuale.
La sua esperienza rotariana si intreccia con una solida carriera professionale come dottore commercialista, consulente aziendale e revisore legale, nonché revisore di enti pubblici, offrendo così una combinazione preziosa di competenze, visione strategica e impegno verso il bene comune.
“Sono molto onorato di ricevere questa responsabilità – ha dichiarato Quarchioni – e di avere l’opportunità di servire il nostro Distretto e la nostra ampia comunità. Il mio obiettivo sarà rafforzare l’impegno di ogni rotariano, promuovere la partecipazione attiva e innovare nella progettazione di iniziative che rispondano alle sfide globali e locali, tenendo conto deiprogetti e dei service iniziati dai Governatori che mi hanno preceduto, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità della vita delle persone.”
Tra le sue priorità programmatiche: la promozione della pace, la salute globale, l’educazione, e il rafforzamento delle sinergie tra i club del Distretto. Stefano Quarchioni intende inoltre dare impulso a progetti che coinvolgano le nuove generazioni, attraverso programmi di leadership giovanile come RYLA, lo Scambio Giovani, e borse di studio.
L’elezione arriva in un momento cruciale per il Rotary, sempre più impegnato nel rispondere alle emergenze del presente e nel promuovere iniziative ad alto impatto sociale, sia a livello locale che globale. Il Distretto 2090 vanta una solida tradizione di progetti in ambiti quali la prevenzione sanitaria, la lotta alla povertà, la sostenibilità ambientale e il sostegno ai giovani ed alle disabilità.
Sotto la guida di Quarchioni, il Distretto potrà essere fortemente coinvolto in campagne di sensibilizzazione, raccolte fondi e collaborazioni internazionali, in linea con i valori della Fondazione Rotary Italia e del programma PolioPlus.
L’elezione di Stefano Quarchioni apre un nuovo capitolo per il Distretto 2090, che si prepara a raccogliere le sfide future con rinnovato slancio, spirito di inclusione e un forte senso di appartenenza., “Uniti per fare del bene”, motto rotariano del 2025/2026 rappresenta un auspicio e una guida per l’impegno che lo attende, nel periodo di preparazione, che precede l’incarico.
Stefano Quarchioni assumerà ufficialmente il ruolo di Governatore Designato a partire dal 15 giugno 2025. Il suo primo incontro pubblico in veste di DGD avverrà in occasione del Congresso Distrettuale del Governatore uscente Massimo De Liberato, in programma a Pescara. Un momento importante per tutta la comunità rotariana del Distretto 2090, che guarda con entusiasmo e fiducia al futuro.
Il Comune di Treia approda su TikTok. È ufficialmente online il nuovo canale @comuneditreia, pensato per raccontare la città in modo dinamico, coinvolgente e contemporaneo.
Uno spazio tutto nuovo, dove tradizione e innovazione si incontrano per mostrare le bellezze del territorio, le iniziative culturali, gli eventi e le curiosità che rendono Treia un luogo unico nel cuore delle Marche.
Con questa iniziativa, l’Amministrazione comunale vuole rafforzare il dialogo con i cittadini, parlando un linguaggio accessibile a tutti, giovani e meno giovani, aprendo una finestra digitale sulla città anche per chi vive fuori regione o all’estero.
«Essere presenti su TikTok – spiega il Sindaco Franco Capponi – significa avvicinarci a un pubblico più ampio e raccontare Treia con strumenti nuovi, immediati e creativi. Vogliamo valorizzare il nostro patrimonio culturale e paesaggistico anche attraverso i social, per una comunicazione più vicina, partecipata e inclusiva».
Sul profilo TikTok del Comune sarà possibile scoprire scorci meravigliosi, curiosità storiche e pillole del quotidiano, con uno stile fresco e autentico per lasciarsi sorprendere anche in video.
Dante Cecchi, quando Macerata era (davvero) 'granne'. E il capoluogo che fu grande lo ha finalmente 'riscoperto' intitolando la 'sala grande' - l'auditorium della Biblioteca comunale. Il Professore, come bene ha lumeggiato nella ben precisa relazione ufficiale lo storico Alberto Meriggi, non è stato solo colui che negli anni '60 rese popolare Macerata per il tramite della Rai (cfr 'Campanile sera' con i suoi milioni di telespettatori), non e' stato 'solo' il maestro (al Liceo Classico e all'Universita'), di generazioni di giovani ("Era un piacere andare alla cattedra con lui che ti ascoltava...non ti 'interrogava' e davi cosi' il meglio di te" ricorda un'antica studentessa: Anna Maria Verdenelli), non era stato 'solo' un allievo perfetto 'figlio' di san Giovanni Bosco, non e' stato autore di 230 titoli e di quella bella dozzina di capolavori sotto forma di altrettanti commedie sul mondo rurale che diventava urbano.
Non era stato solo ed ancora consigliere ed assessore comunale aderendo allo Scudocrociato ma, caso straordinario, non alle sue correnti. Era stato agli inizi degli anni '80, presidente della Super Cassa di Risparmio. Aveva detto 'si' a malincuore forse presago della 'tempesta perfetta' che da lì a poco sarebbe scoppiata. Un buco da 13 miliardi!
"Me ne vado, non sono un uomo per tutte le stagioni. Dico no a Bankitalia che vuole che rimanga per garantire fiducia, legalita' e ripartenza. La Cassa non e' stata intaccata, d'accordo, tanto è robusta: un minuscolo bruco non ha prodotto - puo' averlo fatto - danni strutturali ad una mela ancora piena. Tuttavia occorre che le cose mutino radicalmente", ha rivelato alla platea della BMB, Maurizio Verdenelli, cronista investigatore del caso finanziario più eclatante di quel decennio, ricordando l'incontro esclusivo che ebbe con il Professore. "Il quale tuttavia mi chiese il riserbo sulla sua decisione e su quelle gravi motivazioni"
Lui, in realtà, più che alla Cittadella del Potere, apparteneva alla Città della Cultura, quella eternamente con il futuro (il Futurismo non era stato fenomeno casuale) negli occhi e l'orgoglio d'essere Città capoluogo e di riferimento.
Verdenelli poi ha fatto memoria di un'intervista in Rai insieme con il Professore. "Ci chiese in conclusione, il conduttore, perchè ci piacesse Macerata. E Cecchi: "Mi piace perchè chi è davanti, la strada se la cape". Intendendo in quel caso da commediografo, che chi ha qualità, talento le può far valere. E fece l'esempio del carrettiere che in via don Minzoni, un giorno aveva visto, era riuscito a tener dietro di sè un'auto veloce per non perdere una preziosa precedenza. Altri tempi, certamente, ma belli!
Oltre 1,8 milioni di lavori completati lungo le strade del Maceratese nei primi sei mesi dell’anno. "Si tratta di interventi disseminati un po’ su tutto il territorio che cercano di dare una risposta puntuale alla necessità di avere una viabilità fluida e strade in sicurezza - commenta il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli -. Altri lavori sono in programma nei prossimi mesi, perché l’attenzione da parte dell’amministrazione provinciale e dei nostri tecnici, che ringrazio sempre per la presenza e la costanza con cui svolgono il loro lavoro, rimarrà inalterata per tutto il mandato".
Gli interventi completati riguardano vari tratti della S.P. 138 “Canto – Chienti” nel comune di Pievebovigliana (150mila euro), S.P. 47 “Fiastra – Bolognola” (100mila euro), S.P. 98 “Polverina – Fiastra” (100mila euro), S.P.120 “Sarnano – Sassotetto – Bolognola” (350mila euro), S.P. 122 “Settempedana - Gagliole - Matelica” (195mila euro), S.P. 144 “Corta per Recanati” (188.903 euro), S.P. 96 “Pieve Torina-Colfiorito” (200mila euro), S.P. 31/1 “Colmurano San Ginesio – Braccio Ripe” (150mila euro), S.P. 93 “Piane di Potenza” (200mila euro), oltre a lavori di messa in sicurezza del tratto dal km 6+750 al km 7+650 della S.P. 47 “Fiastra-Bolognola” (117mila euro) e dal km 7+000 al km 12+300 circa della S.P. 79 “Montelago” (123mila euro).
"La sicurezza lungo le strade provinciali resta una priorità di questa amministrazione e lo vogliamo dimostrare con i fatti – aggiunge il vicepresidente Luca Buldorini -, per questo oltre alla sistemazione degli asfalti stiamo anche completando lo sfalcio dell’erba lungo tutte le strade del territorio. Queste attività di manutenzione, fondamentali per garantire la sicurezza stradale e il decoro del paesaggio, sono state condotte in modo sistematico e coordinato con interventi programmati per minimizzare i disagi alla circolazione e ottimizzare l’efficacia dei lavori. Quest’anno il taglio dell’erba è partito con un po’ di ritardo per via delle copiose piogge che ci sono state nei mesi scorsi, ma poi le manutenzioni si sono svolte con una puntualità tale da permettere di completare gli interventi anche prima del previsto".
Il settore agricolo italiano si trova in una fase complessa, diviso tra le difficoltà che attanagliano il comparto a livello europeo e segnali interni di sorprendente vitalità emersi dai dati del 2024. Mentre i costi di produzione aumentano e le incertezze di mercato persistono, l'Italia ha mostrato una notevole capacità di tenuta. In questo scenario, le iniziative regionali assumono un ruolo determinante, offrendo risposte concrete alle sfide e promuovendo percorsi di sviluppo e innovazione, come dimostrano le recenti azioni intraprese nella Regione Marche.
A livello continentale, l'agricoltura affronta pressioni significative. Il 2024 ha visto un calo delle rese cerealicole (-6% nell'UE, -19% in Italia per i cereali totali secondo Eurostat), mettendo a dura prova la stabilità produttiva a cui gli agricoltori erano abituati.
Parallelamente, i costi dei fattori produttivi, in particolare fertilizzanti ed energia, rimangono elevati nonostante lievi cali recenti, erodendo i margini di profitto. Questa situazione è aggravata da un mercato del lavoro in sofferenza, con una costante perdita di occupati (-71.000 nel 2024 in UE) e salari che faticano a tenere il passo dell'inflazione.
Ad acuire le preoccupazioni contribuisce la proposta della Commissione Europea di introdurre dazi onerosi sulle importazioni di fertilizzanti russi. Sebbene mirata a proteggere l'industria UE, questa misura ha sollevato forti proteste dalle associazioni agricole, che temono un ulteriore aumento dei costi di produzione (stimato in 40-45€/tonnellata) e mettono in dubbio la capacità dei produttori europei di compensare l'offerta a prezzi accessibili.
Tuttavia, i dati Istat relativi al 2024 offrono una prospettiva diversa per l'Italia. Il Paese ha registrato la miglior performance UE per crescita del valore aggiunto agricolo (+9% in valore, +3,9% in volume) e del reddito agricolo (+12,5%). Con un valore della produzione di 74,5 miliardi di euro, l'Italia si è confermata al terzo posto in Europa, mostrando una crescita (+1,4% volume, +2,2% valore) superiore alla media UE.
Segnali positivi provengono da diverse coltivazioni (patate +13%, frutta +5,4%, ortaggi +3,8%, vino +3,5%), dalla zootecnia (carni bovine +1,5%, latte +1,1%) e dalle attività secondarie come agriturismo ed energia rinnovabile. Un fattore chiave è stata la contrazione dei costi dei beni intermedi (-5,5% la spesa). Tutti questi numeri, pur riferiti al 2024, denotano una notevole resilienza del sistema agricolo nazionale.
Le Marche: sostegno ai giovani e innovazione sociale
In questo contesto nazionale più incoraggiante ma pur sempre complesso, le strategie regionali diventano fondamentali per indirizzare lo sviluppo e rispondere alle esigenze specifiche. La Regione Marche si distingue per iniziative mirate, dimostrando un impegno concreto a sostegno del settore.
Un esempio significativo è l'attenzione al ricambio generazionale, affrontata con il recente aggiornamento del bando "Insediamento giovani agricoltori". Le modifiche prevedono un premio d'insediamento maggiorato (fino a 70.000 € in aree rurali D e C3), nuove aliquote di sostegno per investimenti mirati, requisiti aggiornati sulla disponibilità dei terreni e sulla stabilità degli investimenti.
Questo tipo di intervento si inserisce nel più ampio panorama dei bandi agricoltura promossi dalla Regione, strumenti essenziali per supportare l'innovazione e la competitività delle imprese locali. In particolare, accanto al sostegno più tradizionale, le Marche valorizzano la multifunzionalità agricola con progetti di forte impatto sociale.
Ne è testimonianza "Renovo", il vino presentato a Vinitaly 2025, frutto di un progetto di agricoltura sociale che ha coinvolto i detenuti dell'istituto penitenziario di Montacuto (Ancona). Forte di una legge regionale pionieristica sull'agricoltura sociale del 2011, la Regione ha supportato questa iniziativa che mira al reinserimento lavorativo e formativo e alla creazione di micro-impresa, trasformando un'attività agricola in un'opportunità di riscatto sociale. Un esempio di come, anche in un settore sotto pressione, si possano generare valore sociale ed economico attraverso l'innovazione.
In conclusione, il settore agricoltura naviga tra le sfide comuni a livello europeo e una forte resilienza interna. Il futuro richiederà un monitoraggio attento dei costi e delle politiche commerciali, ma soprattutto un sostegno continuo e mirato. Investire sui giovani e sull'innovazione, anche in chiave sociale, appare la strada maestra per garantire la sostenibilità e la prosperità a lungo termine di questo settore vitale.
Se avete del capitale da parte potrebbe essere arrivato il momento di provare a investirlo. L’obiettivo, in questi casi, è quello di utilizzare il proprio capitale per ottenere dei ricavi. Tra le migliori soluzioni per chi vuole investire a basso rischio ci sono i titoli di Stato, obbligazioni emesse da parte degli Stati sovrani. Stiamo parlando a tutti gli effetti di bond, che sono molto apprezzati da investitori di vario genere. Anche i più spregiudicati tendono a inserire i titoli di Stato nel loro portafoglio finanziario, in modo tale da bilanciare gli investimenti più rischiosi con la stabilità tipica di questi bond. Per capire quali titoli di Stato hanno tipicamente buone prestazioni potete usare la piattaforma Cbonds, un vero e proprio strumento per il monitoraggio.
Che caratteristiche hanno i titoli di Stato?
Quali sono nello specifico le caratteristiche dei titoli di Stato? Come tutti i bond hanno un preciso valore al momento dell’emissione. Gli investitori possono acquistare questi bond, prestando in questo modo il loro denaro al Paese che li sta emettendo. Di contro il Paese si impegna a restituire il capitale alla scadenza. Oltre al capitale possono esserci degli interessi periodici, le cosiddette cedole, oppure potrebbe esserci un significato aumento del valore iniziale (quello che accade con i BOT, titoli di Stato italiani con scadenza a breve termine).
Come tutti i bond anche la stabilità dei titoli di Stato si basa sulla capacità, da parte dell’emittente, di restituire il denaro versato per l’acquisto di queste obbligazioni. Per questo è importante investire in Paesi che abbiano una buona solidità dal punto di vista finanziario, e che non siano a rischio di default. I titoli di Stato di Paesi molto stabili possono essere considerati un investimento davvero sicuro, con un rischio molto vicino allo zero.
Che vantaggi hanno i titoli di Stato?
Tra i principali vantaggi dei titoli di Stato c’è, come abbiamo appena detto, il loro basso rischio. Investendo in Paesi molto sicuri, come la nostra Italia, ma anche Francia e Germania, ad esempio, è possibile investire a cuor leggero. Si tratta di Paesi che hanno tra le economie più forti del mondo, e che non temono un default né sul breve, né sul lungo periodo. Questo aspetto rende i titoli di Stato la soluzione ideale sia per quegli investitori che sono alla ricerca di soluzioni solide e a basso rischio, sia per chi vorrebbe integrare nel proprio portafoglio delle soluzioni finanziarie più stabili, da alternare a opzioni più rischiose.
Inoltre, scegliendo titoli di Stato che garantiscano delle cedole periodiche (il pagamento dei cosiddetti interessi), si ha la certezza di ricevere dei ricavi con precisi intervalli di tempo (che di solito sono di sei mesi o di un anno). Per un investitore si tratta di un flusso in entrata regolare che può rivelarsi molto utile per gestire al meglio le proprie spese.
Infine tra i vantaggi di alcuni di questi titoli c’è anche la possibilità di venderli a terzi prima della scadenza. I vostri titoli potrebbero interessare ad altri investitori, soprattutto se sono a media o lunga scadenza. Vendendoli potreste ottenere subito della liquidità nel caso in cui ne abbiate bisogno.
Un'osteria, pochi tavoli e un menù speciale di 12 portate difficili da digerire. Tra i primi, piatti bollenti che non scaldano, è possibile scegliere il piatto “Beni confiscati”, che ha come ingredienti privatizzazione, vendita, regalo ai mafiosi; o “Liberi di corrompere” con ingredienti: impunità, corruzione “solidamente” regolata, ancora sistemica e organizzata. Se vuoi scegliere solo un secondo puoi trovare bocconi duri da mandare giù come la “Legge bavaglio”, con ingredienti particolari: divieto di informare, corto circuito dell’informazione, querele temerarie; o “Sovraffollamento delle carceri” con ingredienti: celle sovraffollate, la carenza di personale, la scarsità di attività educative e di reintegrazione. E per ultimo quei dessert dimenticati, ma essenziali, come “Verità per le vittime innocenti delle mafie, ingredienti”: 80% dei familiari non conosce verità; e “Liberi di scegliere” composto da nessuna tutela per chi vuole fuggire dai contesti mafiosi. Con un flash mob in viale Trieste alla Vela a Pesaro ha preso il via la tappa marchigiana di “Fame di verità e giustizia” un viaggio a 30 anni dalla nascita di Libera e della sua rete associativa, che attraverserà il Paese, da Nord a Sud e l’Europa con oltre decine di tappe, per animare il dibattito pubblico con l’obiettivo di riscrivere l’agenda in tema di mafie e corruzione, con una funzione di advocacy rispetto alle istituzioni competenti. Una mobilitazione contro le mafie dei potenti e dei colletti bianchi con l’obiettivo di rimettere al centro della vita pubblica l’urgenza nel contrasto a mafiosi e corrotti partendo dai punti dell'agenda civile.
Prossimo appuntamento giovedì 12 giugno a Macerata con iniziativa di contrasto alla corruzione e contro il gioco d’azzardo. La tappa marchigiana si concluderà il 13 giugno ad Ancona con una mobilitazione sui beni confiscati e contro il DL sicurezza. “In un Paese - dichiara Francesca Rispoli, copresidente nazionale di Libera - dove lo spazio civico si restringe e la partecipazione viene scoraggiata, mafie e corruzione sono diventate un fatto “normale”, tollerato. In questi trent’anni Libera ha dimostrato che c’è un’alternativa possibile. Costruendo, di tassello in tassello, un mosaico di impegno e liberazione dalle diverse forme di criminalità, che parte dall’impegno di ciascuno e richiama le istituzioni alle proprie responsabilità. Ci sono situazioni e momenti storici in cui stare immobili è una colpa, mentre muoversi è un obbligo morale e una responsabilità civile. Fame di verità e giustizia è il nostro grido per risvegliare l’impegno di quanti credono in un orizzonte libero da mafie e corruzione. È tempo di rimettere al centro della vita pubblica l’urgenza del contrasto a mafiosi e corrotti. È tempo di scelte chiare e coraggiose: noi vogliamo fare la nostra parte”.
“Nelle Marche, come afferma l’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia, - dichiara Paolo Gasperini referente regionale di Libera - non si rilevano elementi che attestino un radicamento di organizzazioni criminali di tipo mafioso ma si è comunque evidenziata la presenza di soggetti di organizzazioni di matrice ‘ndranghetista con interessi nel settore del riciclaggio e del reimpiego dei proventi illeciti nell’economia legale e anche di soggetti legati a sodalizi camorristici. Inoltre, considerati i rilevanti finanziamenti pubblici attribuiti alla Regione Marche con il PNRR, con i fondi Next Generation UE e con i Fondi Strutturali della Programmazione 2021-2027, resta alta l’attenzione per scongiurare eventuali infiltrazioni mafiose nel territorio. E’ per questo che all’interno dellacampagna Fame di verità e giustizia la nostra attenzione sarà in particolare sulla corruzione e sul monitoraggio alla ricostruzione post-terremoto, oltre che al contrasto al Gioco d’azzardo, alla attenzione al riuso dei beni confiscati e alla sensibilizzazione sulle conseguenze del Decreto Sicurezza”.
Le proposte
Riutilizzo dei beni confiscati, diritti per le vittime innocenti delle mafie, Libere di scegliere, contrasto alla corruzione, preoccupazione per il DL sicurezza e una giustizia diseguale, promozione dell'educazione come strumento di emancipazione dalle mafie, gioco d'azzardo, ambiente, libertà di informazione, un carcere che rieduchi, disarmare e non armare, contro l'attacco al dissenso, all'autonomia della magistratura e alla democrazia rappresentativa: sono i punti della piattaforma su cui Libera chiede scelte politiche concrete e strutturali, non proclami. Tra questi: norme più efficaci su confisca e riutilizzo sociale dei beni mafiosi; scrivere il diritto alla verità nella carta costituzionale; approvare una regolazione stringente delle situazioni di conflitto di interesse; una nuova strategia nazionale sulle aree a forte povertà educativa; approvare una legge quadro del settore del gioco d'azzardo; tutela e sostegno per chi denuncia e rompe con il crimine; politiche inclusive per chi vive in situazioni di marginalità; inserire nell’ordinamento la direttiva sulle querele temerarie.
Reati spia nelle Marche
C'è un tentativo di smantellare leggi preziose per individuare quei “reati spia” della presenza mafiosa e, a fronte dell’aggravarsi della corruzione, assistiamo a un progressivo allentamento dei freni inibitori sul piano legislativo e dei controlli. Siamo davanti a una giustizia che, da un lato mette in campo leggi rigorose nei confronti degli ultimi, dall'altro lato si presenta con le armi spuntate nei confronti della criminalità mafiosa e dei colletti bianchi. Libera ha elaborato i dati relativi ad alcuni reati spia (reati di usura, di estorsione e riciclaggio denaro, delitti informatici e truffe e frodi informatiche), reati che possono indicare una possibile infiltrazione delle mafie nel tessuto economico. Nel 2024 il numero totale in Italia è di 322.071, pari a 822 reati al giorno, 34 ogni ora. Il 50,4% dei reati sono concentrati al Nord, il 28,1% al Sud comprese le isole e il 21,4 % al centro. Il dato complessivo dei reati spia nelle Marche è di 7.240. In particolare, 205 estorsioni, 2 casi di usura, 36 di riciclaggio, 6.486 truffe e frodi informatiche, 511 delitti informatici. Tra le province marchigiane al primo posto troviamo Ancona con 2253 reati spia, pari al 31% del totale regionale: 60 estorsioni, 23 casi di riciclaggio, un caso di usura, 2056 truffe e frodiinformatiche, 113 delitti informatici. A seguire c’è Pesaro-Urbino, con 1.637 reati spia, il 23% del totale regionale: 36 estorsioni, 2 riciclaggio, 1520 truffe e frodi informatiche, 79 delitti informatici. Al terzo posto Macerata con 1544 reati spia: 54 estorsioni, 7 riciclaggio, 1333 truffe e frodiinformatiche, 150 delitti informatici. Chiudono Fermo con 948 reati spia: 36 estorsioni, un caso di usura, 2 di riciclaggio, 788 truffe e frodi informatiche, 121 delitti informativi e Ascoli Piceno con 852 reati spia con 18 estorsioni, 1 di riciclaggio, 785 truffe e frodi informatiche, 113 delitti informatici.
Corruzione
La storia del contrasto alle mafie è anche una storia di leggi pensate per colpire in modo sempre più efficace non soltanto i crimini violenti, ma anche i “reati spia” che aiutano la magistratura a individuare la presenza di reti mafiose: dalla corruzione al voto di scambio. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, Libera ha censito 53 inchieste su corruzione e concussione, oltre quattro inchieste al mese e, a indagare su questo fronte sempre caldo, si sono attivate 29 procure in 15 regioni italiane. Complessivamente sono state 642 le persone indagate per reati che vanno dall'estorsione aggravata dal metodo mafioso, alla corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, al voto di scambio politico-mafioso, all'abuso di ufficio (successivamente cancellato) e traffico di influenze. Nelle Marche nel 2024 si sono registrate 2 inchieste con un totale di 80 persone indagate, di cui ben 77 persone indagate in una sola inchiesta su corruzione per finte vaccinazioni anticovid.
L’Arma dei Carabinieri ha previsto l'assunzione di un numero significativo di giovani che andranno a rafforzare l'organico dell'Istituzione, contribuendo alla sicurezza del territorio e alla tutela della collettività.
Sono iniziate le procedure per la selezione e l’arruolamento di 4.918 Allievi Carabinieri in ferma quadriennale del ruolo appuntati e carabinieri dell’Arma.
Gli aspiranti potranno presentare, entro il 7 luglio, la domanda online attraverso il sito www.carabinieri.it nell’area concorsi, seguendo l’apposito iter e sostenendo le prove previste dal bando (scritta di selezione, di efficienza fisica, accertamenti psico-fisici per la verifica dell’idoneità psicofisica e attitudinali).
Al concorso possono partecipare i cittadini italiani in possesso del titolo di diploma/in grado di conseguirlo nell’anno scolastico 2024/2025 che, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, abbiano compiuto il 17° anno di età e non abbiano superato il 24° anno di età. Per i volontari in ferma prefissata iniziale (VFI) e quelli in ferma prefissata in servizio da almeno 12 mesi (VFP1 e VFP4) il limite è 25.
I vincitori frequenteranno un corso di formazione della durata di sei mesi presso le Scuole Allievi Carabinieri (Roma, Reggio Calabria, Iglesias, Torino, Campobasso e Taranto) che consentirà loro di acquisire una preparazione militare, giuridica e professionale, tale da poter ricoprire i delicati incarichi nei vari reparti dell’Arma, tra cui le Stazioni Carabinieri: presidio di ascolto e accoglienza.
È possibile, inoltre, esprimere preferenza per la formazione e per l’impiego nelle specializzazioni in materia di tutela forestale, ambientale e agroalimentare.
Il percorso formativo, altamente qualificante e stimolante, consentirà ai futuri Carabinieri di affrontare con passione e determinazione le quotidiane sfide di una professione vocata alla salvaguardia del bene dei cittadini.