17 voti a favore, 3 contrari e 3 astenuti. Ieri sera il Consiglio Comunale di Macerata ha approvato l’avvio della procedura per la variante al piano regolatore per destinare ad attrezzature collettive l’area, attualmente agricola, scelta per la realizzazione del nuovo Ospedale Unico alla Pieve. Presenti alla seduta comunale anche tre consiglieri regionali: Elena Leonardi (Fratelli d’Italia), Romina Pergolesi (Movimento 5 Stelle) e Franco Zaffiri (Lega).
“Per la realizzazione del nuovo Ospedale è stata scelta un’area di 23 ettari più estesa del necessario in vista anche di investimenti futuri. Abbiamo applicato un indice edificatorio più basso per evitare speculazioni edilizie – ha illustrato l’Assessore all’Urbanistica Paola Casoni -. La delibera odierna è composta da tre atti: l’adozione della variante provvisoria che stabilisce i confini del nuovo Ospedale, l’avvio della procedura Vas e la variazione della classificazione acustica. Molta attenzione sarà dedicata al verde e ai parcheggi che verranno destinati agli utenti e ai lavoratori della struttura – ha proseguito la Casoni -. Poi ancora i sistemi di riutilizzo delle acque, il beneficio che arriverà alla frazione di Sforzacosta, il potenziamento della ferrovia, la metropolitana di superficie e l’elisuperficie. Nell’area non ci sono inoltre industrie che possono essere danneggiate e il progetto porterà nuove strutture per l’Area Vasta ma anche per tutta la comunità.”
L’orgoglio dell’Amministrazione Comunale è stato condiviso anche dai consiglieri di maggioranza intervenuti durante l’assise pubblica: Ivano Tacconi (Udc) e Renato Rocchi (Pd). “Una struttura sanitaria moderna e in linea con i bisogni del territorio” ha osservato il consigliere Pd.
Di tutt’altro avviso, nelle file dell’opposizione, la consigliera Anna Menghi. “Rompiamo il buonismo che regna in quest’aula perché il Pd ha fatto scempio della sanità regionale”. Dall’inchiesta che vede coinvolto il direttore regionale dell’Asur, al concorso che ha interessato l’Area Vasta 4 fino alla “possibilità di far lavorare le macchine di pomeriggio e di sera come succede al Nord”: la Menghi non si è risparmiata nel suo intervento attaccando l’Amministrazione Comunale. “Ci vuole credibilità quando si parla di sanità” ha concluso la consigliera di minoranza.
La replica del primo cittadino Romano Carancini non è stata da meno. “Quello della consigliera Menghi è l’intervento di chi vuole fermare e arretrare la Città, di un odiatore della Comunità. La sanità appartiene alle persone e bisogna essere onesti quando se ne parla – ha proseguito il Sindaco -; non racconti (riferito alla Menghi, ndr.) genericamente senza dire nulla. L’Ospedale porterà valore ai cittadini e rappresenterà un cambiamento rivoluzionario per la comunità: un progetto sostenuto da tutti i sindaci maceratesi, dalla Regione e dal Governo.”
Sono ben 3500, per i due terzi marchigiani, coloro che hanno presentato domanda per il concorso per collaboratore amministrativo professionale in ambito sanitario a tempo indeterminato. Un concorso atteso da tempo e fortemente sollecitato dai sindacati.
Cinquantasei i posti complessivi: 10 all'Azienda Ospedaliera Ancona, 42 all'Asur e 4 Marche Nord.
Quasi la metà dei candidati ha meno di 40 anni ed il 67 % sono donne a dimostrazione di come nelle Marche la disoccupazione colpisca soprattutto giovani e donne, e , soprattutto per i laureati , sia complicato trovare un posto di lavoro consono al percorso di studi effettuato.
Il concorso molto atteso da tanti giovani si propone l'obiettivo di fornire una parziale risposta ai pensionamenti previsti con quota 100.
Al fine di fornire i partecipanti di strumenti formativi adeguati sulle materie oggetto del corso (Diritto Costituzionale/amministrativo /civile/ penale/ legislazione sanitaria) la Fp Cisl Marche organizza un corso di formazione coordinato dal Prof.Giovanni Di Cosimo, ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università di Macerata.
Da lunedì 29 luglio 2019 sarà possibile dare l'adesione al corso scrivendo alla referente organizzativa ~Simona Cristofanelli (~s.cristofanelli@cisl.it~) oppure telefonando al 39212006067
Nessun caso di meningite virale all'Ospedale di Macerata. Se ne registrano invece dieci nel capoluogo di Regione (i pazienti sono ricoverati presso i reparti di neurologia di Jesi e Senigallia e presso il reparto di malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona) e uno presso il nosocomio Fermano. I Direttori Sanitari, in tutti e undici i casi, tranquillizzano la popolazione e chiedono di non creare allarmismo su una malattia che "può presentarsi normalmente, soprattutto in questo periodo dell'anno."
In seguito alle analisi di laboratorio e all'indagine epidemiologica sui luoghi frequentati e sulle attività svolte recentemente dalle persone che hanno contratto la meningite virale non è stato riscontrato alcun fattore espositivo comune che potesse indirizzare le autorità sanitarie verso una causa ben definita ed è stato escluso il rischio di epidemia.
"I principali sintomi della meningite virale sono il forte mal di testa, la febbre alta e, in alcuni casi, il vomito: generalmente il paziente colpito fa anche fatica a muovere il capo" è il Primario dell'Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Ospedale di Macerata, il Dottor Alessandro Chiodera, a trattare l'argomento e spiegare, nel dettaglio, quali sono i sintomi della malattia e in quale caso è necessario recarsi dal medico.
"Le meningiti virali infettive sono moltissime e aumentano soprattutto in questo periodo dell'anno: d'estate infatti i casi sono maggiori proprio perché il contagio avviene, solitamente, con la trasmissione del Virus Toscana, trasmesso a sua volta da insetti pappataci o dagli enterovirus - ha proseguito il Dottor Chiodera -. Il virus Toscana è un tipo di virus non molto conosciuto, trasmesso da flebotomi (pappataci) e associato a casi di meningite e di meningoencefalite nell'uomo, soprattutto nei mesi estivi. Non c'è però mai una epidemia perché il virus può attaccarsi come può non farlo: c'è dunque chi può avere un'infezione mentre ad altri la puntura può non causare alcun effetto.""Quando in Reparto arriva un paziente con una sospetta meningite, la prima cosa da fare per diagnosticare la malattia è la puntura lombare - conclude il Primario -. La meningite virale si cura da sola e nel giro di una settimana: non ci sono infatti delle specifiche terapie e i pazienti guariscono spontaneamente. Solo in rari casi, la malattia può peggiorare e interessare il cervello."
L'Asur Marche ha accertato, nelle ultime settimane, dieci casi di meningite virale nella Regione: a darne notizia è il dipartimento di malattie infettive che sta monitorando la situazione dopo i primi quattro casi registrati dalla fine di giugno al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Senigallia.
A essere colpiti nove persone, tra i 22 e i 40 anni, residenti a Camerata Picena, Castelleone di Suasa, Chiaravalle, Cingoli, Ostra, Rosora e Senigallia. A questi si aggiunge il caso di una bambina di 8 anni. I pazienti sono ricoverati presso i reparti di neurologia di Jesi e Senigallia e presso il reparto di malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona.
In seguito alle analisi di laboratorio e all'indagine epidemiologica sui luoghi frequentati e sulle attività svolte recentemente dalle persone, non è stato riscontrato alcun fattore espositivo comune che potesse indirizzare le autorità sanitarie verso una causa ben definita. Si esclude anche il rischio di epidemia.
(Fonte ANSA Marche)
Continua a crescere, nel 2018, la copertura vaccinale contro la polio, usata come indicatore per le vaccinazioni contenute nell'esavalente: per i bimbi sotto i 2 anni, nella maggior parte delle regioni, supera la soglia minima del 95% raccomandata dall'Oms. Tuttavia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia e Veneto hanno ancora una copertura sottosoglia e Bolzano, con l'83%, è lontana dal target. E' quanto emerge dai nuovi dati diffusi dal Ministero della Salute.
(Fonte: ANSA)
"Facciano tutte le indagini che credono, non ho niente a che fare con i fatti che vengono contestati". Lo fa sapere in una nota attraverso il proprio legale, l'avvocato Roberto Marini, il direttore generale dell'Asur Marche Alessandro Marini, in merito all'inchiesta della Guardia di Finanza di Ancona coordinata dal pm Andrea Laurino in cui sono coinvolte a vario titolo dieci persone.
Nell'inchiesta Marini è indagato per presunti episodi corruttivi, tentato abuso d'ufficio e turbative incanti in appalti Asur. Tra le gare nel mirino una da 200 milioni di euro, ancora in essere, per l'aggiudicazione di servizi di pulizia di locali delle Aziende sanitarie e ospedali. Quattro le perquisizioni eseguite dai finanzieri. Al manager sequestrati documenti, un iPhone, due iPad, un notebook e 'copiato' l'hard disk del pc fisso alla ricerca di elementi utili alle indagini.
"Non si puo' parlare di un esito 'positivo' della perquisizione come se avessero trovato elementi particolari. È positivo nel senso che hanno disposto un sequestro ma i contenuti devono ancora essere analizzati dagli inquirenti" - continua il legale del direttore generale dell'Asur - .Marini, riferisce sempre il suo avvocato, è sereno per le indagini, ma stupito dalla tempistica delle perquisizioni arrivate a una settimana dalla decisione in Regione rinnovo del suo incarico.
(Credit photo Ansa)
"La sanità marchigiana travolta da continui scandali. Dopo la controversa questione del reparto di Chirurgia di Fermo, su cui abbiamo sollevato l’attenzione e chiesto chiarimenti, apprendiamo con sconcerto di una maxi indagine che vedrebbe indagate figure apicali della sanità regionale. Alla condizione disastrata dell’offerta sanitaria marchigiana, di cui unica responsabile è l’Amministrazione regionale a guida PD, si aggiungono gli scandali giudiziari" arriva anche la reazione del Senatore di Forza Italia Andrea Cangini, del Commissario regionale FI Marcello Fiori e della Capogruppo regionale FI Jessica Marcozzi sull'inchiesta che vede i convolti i vertici dell'Asur Marche.
"Ci corre quindi l’obbligo di chiedere a gran voce alle istituzioni locali e nazionali, alle forze dell’ordine e alla magistratura, di tenere accesi i riflettori, cosa che noi certamente continueremo a fare per quanto di nostra competenza, e fare chiarezza quanto prima su un ambito delicato e baricentrico per il bilancio regionale, un’attenzione tesa esclusivamente a migliorare l’offerta di servizi in un settore essenziale per l’intera collettività che ha il diritto di godere di una sanità efficiente e trasparente" concludono i rappresentanti di Forza Italia.
Il dottor Roberto Castellini continuerà a ricoprire il ruolo di direttore facente funzioni del reparto di Pediatria e Neonatologia del presidio ospedaliero unico di Macerata dell’Area Vasta 3 dell’Asur Marche.
Lo ha stabilito, con apposita determina, il direttore dell’AV3, dottor Alessandro Maccioni, riconfermando nell’incarico affidatogli ad inizio anno il dirigente medico che in passato aveva guidato anche la Pediatria dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche assumendo anche la responsabilità della Struttura semplice dipartimentale di Attività Consultoriali.
Classe 1959, il dottor Castellini ha iniziato la sua attività agli inizi degli anni Novanta come pediatra di base poi come assistente pediatra all’ospedale di Camerino.
Castellini sostituisce nell’incarico il dottor Paolo Francesco Perri che da giugno ha cessato il servizio per collocamento a riposo.
Anche per questa estate la Croce Verde di Macerata assicurerà l’assistenza sanitaria durante tutte le manifestazioni che saranno organizzate allo Sferisterio.
La storica Associazione maceratese di volontariato, grazie all’opera e al coinvolgimento dei suoi volontari, rinnoverà la presenza ed il servizio durante questa estate.
Sotto la supervisione del Dott. Marco Sigona, responsabile medico dell’Associazione Arena Sferisterio nonché Direttore Sanitario della Croce Verde, i militi potranno garantire un servizio di comprovata qualità e caratterizzato dalla discrezione, dovendosi svolgere durante concerti o rappresentazioni liriche.
“Quello che cerchiamo di svolgere, è un servizio attento e discreto, fatto in modo tale che, qualora dovessimo intervenire, si possa agire velocemente e senza interrompere o creare problemi durante gli spettacoli, assicurando al beneficiario dei nostri interventi la migliore e tempestiva attività” afferma il Dott. Marco Sigona.
Dal canto suo la Croce Verde è ben lieta di poter offrire questo servizio a testimonianza della sua storica attività a favore della cittadinanza.
Riparte la stagione estiva 2019 e con essa la programmazione delle attività dell'Unità di Strada “Alza la testa...non il gomito”, un Progetto attuato dalla Cooperativa Sociale PARS “Pio Carosi” ONLUS in collaborazione con il Dipartimento per le Dipendenze patologiche AV 3 di Civitanova Marche, con il Patrocinio della Regione Marche e dell’ASUR Area Vasta 3.
Il Progetto, volto alla prevenzione del disagio giovanile nei diversi contesti “ludici” e aggregativi, si rivolge a tutti i giovani che frequentano luoghi quali discoteche, pub, feste, lungomare della riviera marchigiana per informarli e sensibilizzarli riguardo i vari rischi legati all'uso e abuso di alcol, droghe, condotte devianti come la guida in stato d’ebbrezza.
L’équipe che realizza le diverse iniziative è composta da “operatori di strada” della PARS , formati, disponibili e motivati al confronto con i giovani. Il progetto mira ad avvicinare i ragazzi per spiegare i rischi e i danni dell’uso e abuso di alcool e droghe, scegliendo strategie comunicative efficaci e mirate per diffondere una cultura della prevenzione e promozione della salute.
Lo stand adibito dall’Unità di strada sarà presente negli eventi estivi più aggregativi (Notte Rosa di Porto Recanati, Mind Festival di Montecosaro, Deejay Time di Civitanova Marche) coinvolgendo numerosissimi giovani e famiglie nelle attività di prevenzione e informazione.
Gli operatori interagiscono con i giovani somministrando test, offrendo opuscoli informativi, gadgets accattivanti e originali, allestendo una piccola area relax all'interno dello stand e, soprattutto, offrendo la possibilità di effettuare il test dell’etilometro per esaminare il tasso alcolemico ed eventualmente valutare gli effetti subiti, al fine di dissuadere a una eventuale guida in condizioni di rischio.
La realizzazione del progetto è resa possibile grazie alla sinergia fra operatori pubblici, operatori della Cooperativa Sociale, Amministrazioni Comunali delle località coinvolte e gestori dei locali, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa.
Durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove strumentazioni e dei nuovi percorsi messi in atto dall’Ospedale di Macerata, il Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni ha voluto dedicare un momento particolare all’infermiere di Civitanova Marche Mauro Orsili che, lo scorso 30 giugno, presso la Piscina Sea.Son di Trodica di Morrovalle, ha praticato la manovra di rianimazione cardio-polmonare al bambino di quattro anni che ha rischiato di annegare.
“Sono onorato di questa convocazione e ringrazio tutti i presenti per l’accoglienza – le parole di un emozionato Orsili al quale non sono stati lesinati applausi da parte dei presenti -. Preferisco mantenere un profilo basso su questa vicenda. Credo di aver fatto il mio dovere trovandomi nel posto giusto al momento giusto, questo anche grazie all’Asur che mi ha permesso di essere in grado di operare in ogni situazione.” Orsili infatti si trovava presso la piscina di Trodica di Morrovalle con la figlia di otto anni quando la bambina ha lanciato l’allarma al papà. “Il piccolo di quattro anni aveva la testa sott’acqua e non tornava su. L’abbiamo subito tirato fuori dalla piscina e ho praticato la manovra di rianimazione cardio-polmonare. Non c’è stata risposta per 12 minuti, la gente era pietrificata. Poi fortunatamente il bambino ha iniziato a buttare fuori l’acqua e si è ripreso senza riportare danni cerebrali.”
“Mi piacerebbe che questa mia ‘esperienza’ serva da lezione – ha concluso Orsili -. È importante che chiunque sia in grado di eseguire queste manovre e, magari, salvare la vita di qualcuno.”
Nuovo Percorso Clinico del tumore ovarico eseguito dalla UOC Ostetricia e Ginecologia, la presentazione della collaborazione con la Fondazione Policlinico Gemelli di Roma per la gestione delle patologie ovariche rare, l’inaugurazione della nuova TAC destinata all’attività della Radiologia d’Urgenza interna al Pronto Soccorso e l’inaugurazione delle attrezzature acquisite con donazione privata a favore della U.O.C. Pediatria. È stata una mattinata da incorniciare quella che è andata in scena presso la Struttura Ospedaliera di Macerata, alla presenza delle autorità civili e religiose e di una parte del personale medico dell’Area Vasta 3, composta da primari, dottori, infermieri e operatori sanitari.
“Quello che presentiamo oggi è un percorso importante per la sanità maceratese e non solo – ha esordito il Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, ringraziando tutti i presenti -. Un percorso all’avanguardia che riguarda la sanità pubblica e che fa sì che professionisti, pazienti e donatori si avvicinino alla nostra Struttura Ospedaliera.”
“Sono molto felice di essere qui oggi perché inauguriamo un percorso voluto fortemente da tanti soggetti e soprattutto credo che l’accordo stipulato con il “Gemelli” di Roma rappresenti un momento importante per tutti noi: le donne potranno curarsi, aiutate da specialisti, senza doversi spostare da Macerata – le parole di Nadia Storti, direttore amministrativo dell’Asur -. Un grazie va anche alla comunità maceratese, che è viva e lo ha dimostrato con la donazione per il reparto di pediatria dell’Ospedale: è bello che ci sia questo sostegno da parte dei cittadini. Continuiamo su questa linea e in sinergia perché solo in questo modo possiamo fare bene.”
“Oltre a portare la mia benedizione vorrei sottolineare un aspetto importante di questa realtà: la competenza – ha aggiunto il Vescovo di Macerata, Sua Eccellenza Nazzareno Marconi -. Quest’ultima è un valore fondamentale per noi cristiani e credo che l’esempio che diamo oggi, di come sinergia e competenza siano in grado di dare importanti risultati, vada nella direzione della difesa della vita umana.”
“Il livello di accoglienza e di attenzione alla persona dell’Ospedale di Macerata è davvero straordinario – ha commentato soddisfatto il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -. Abbiamo dato delle risposte ai cittadini con questi percorsi di alte competenze e strumentazioni mediche. Non dobbiamo avere paura di confrontarci con chi si trova a un livello superiore al nostro. In tale senso il rapporto instaurato con il “Gemelli” di Roma permette alla nostra strutture di arricchirsi e di portare sempre maggiore qualità all’interno del nostro Ospedale.”
Ceriscioli ha poi sottolineato la volontà, come Amministrazione regionale, di voler portare avanti il progetto dell’Ospedale unico di Macerata. “Per fare un Ospedale ci vogliono otto anni e penso che è giusto gettare le basi per poi avere, tra otto anni, una struttura in grado di aumentare la qualità dei servizi. Sento spesso dire che se si investe nel vecchio si fa male ma sento ugualmente ripetere che se si investe nel nuovo si fa male lo stesso. Qui non c’è nulla di improvvisato: noi continueremo a investire, indipendentemente dalle critiche, perché la volontà è quella di far crescere, in qualità, questa realtà nonostante stiamo lavorando con risorse che sono sotto la media europea” ha concluso il Presidente.
La parola poi al familiare della Signora Mariella Piangiarelli, “una testarda ottimista” , come la definisce il Dottor Andrea Rastelli, che ha donato i 100 mila euro destinati al reparto di Pediatria dell’Ospedale di Macerata. “Un gesto lodevole che arriva da un’esperienza personale – ha spiegato Rastelli. Mia zia ha potuto toccare con mano il lavoro del reparto di pediatria e, spinta dalla bontà, ha deciso di fare qualcosa per i più fragili, in questo caso i bambini. Io sono qui per ringraziare tutti voi che ci avete permesso di vivere questa splendida giornata.”
"Macerata deve essere orgogliosa di un'iniziativa che arricchisce il territorio - ha commentato il Prefetto Iolanda Rolli -. Grazie in particolare alla bella donazione privata, fatta per le persone più fragili, cioè i bambini."
“Quello di oggi è un risultato che raggiungiamo come Regione, in collaborazione con tutti coloro che, nel bene e nel male, ci hanno creduto e continuano a crederci; vogliamo dare alla sanità un volto che sia altamente qualificato – il commento di Mauro Pelagalli, Direttore dell’UOC di Ostetricia e Ginecologia -. Circa un anno fa abbiamo fatto quel fantastico viaggio al “Gemelli” di Roma e siamo tornati con grandi progetti. Il carcinoma ovarico è uno dei peggiori ed è la quinta causa di morte per cancro nelle donne. 120 erano i casi nelle Marche nel 2017 e, di questi, davvero pochi erano evidenti. Un anno dopo gli interventi sono aumentati del 300% e siamo davvero soddisfatti di poter fare in modo che il paziente non debba spostarsi e possa avere un’unità dedicata in loco per combattere questa malattia."
A conclusione degli interventi, si è proceduto con il doppio taglio del nastro: della nuova Tac per il pronto soccorso e dei macchinari dedicati al reparto di Pediatria, illustrati dal Primario, il Dottor Paolo Francesco Perri.
“La nuova Tac – ha spiegato il Professor Taccari, responsabile di Radiologia - è in grado di mappare 64 strati, contro i 16 del vecchio strumento. Emette meno radiazioni, può “dialogare” con gli altri esami diagnostici che vengono eseguiti sul paziente, dando la possibilità di confrontare i vari dati in modo immediato, ed è dotata di una qualità delle immagini di alto livello.”
Apparecchi all’avanguardia anche quelli donati al Reparto di Pediatria: monitor per il controllo costante dei nati prematuri, un’incubatrice dotata di ventilazione e di una sonda per le ecografie cerebrali e un lettino, sempre per i piccoli nati prematuri, che permette alla mamma e al bambino di godere di un’assistenza immediata nel momento del post-parto.
Lo Spazio Salute - promosso dal Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Area vasta 3 dell’ASUR Marche - sarà presente alla festa della birra di Tolentino con lo stand e operatori sempre pronti a rispondere alle vostre domande sulle malattie sessualmente trasmissibili, sull’alcol e sulle sostanze stupefacenti. In particolare, per questo evento gli operatori si concentreranno sul tema dell’assunzione di alcol in relazione alla guida. Oltre ad offrire il servizio etilotest, cioè la misurazione gratuita ed anonima del tasso di alcol, così da mettersi alla guida in totale sicurezza, si porterà l’attenzione sui valori limite del tasso di alcolemia ( 0,5 g/litro e 0,0 per i neo-patentati) e delle sanzioni ai sensi degli articoli 186 e 186 bis:
Guida con tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 g/l
- ammenda da 500 a 2000 euro,
- sospensione patente da 3 a 6 mesi.
Guida con tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l
- ammenda da 800 a 3200 euro,
- arresto fino a 6 mesi,
- sospensione patente da 6 mesi ad 1 anno.
Guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l
- ammenda da 1500 a 6000 euro,
- arresto da 6 mesi ad un anno,
- sospensione patente da 1 a 2 anni,
- sequestro preventivo del veicolo,
- confisca del veicolo (salvo che appartenga a persona estranea al reato).
Presso lo stand non solo sarà possibile ricevere informazioni ed opuscoli, ma ci si potrà anche mettere alla prova con quiz e altri giochi proposti dai giovani del Team per provare a vincere gadgets preparati appositamente per l’evento.
Sono scaduti i termini per la presentazione delle domande del Concorso Unificato di cui l'Azienda Ospedaliero Universitaria "Ospedali Riuniti" di Ancona è capofila per la qualifica di "collaboratore amministrativo professionale".
Le domande pervenute, per 56 posti, si sono rivelate di gran lunga superiori alle attese attestandosi sul numero di 3.525.
La macchina organizzativa si è subito messa in moto con l'adozione della Determina di nomina della Commissione Esaminatrice che sarà composta dal Direttore della Macro Area Affari Generali, Ricerca, Innovazione e Sviluppo dell'AUO "Ospedali Riuniti" di Ancona - D.ssa Donatella Amodio, dal collaboratore amministrativo D.ssa Stefania Pina (ASUR AV5) e dal Dr. Maurizio Purifico, funzionario amministrativo titolare di P.O presso l'Azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti di Ancona"; segretario della commissione la Sig. Simona Cecati della SOD "Affari Generali e Convenzioni".
Le domande pervenute sono per il 67% provenienti da donne (2.366) contro un 33% (1.159) di maschi; di queste ben 2.415 (69%) provengono da residenti nella Regione Marche contro le 1.110 (31% da altre Regioni).
La composizione anagrafica dei candidati è molto varia:
dai 20 ai 30 anni 1.019 domande (29%)
dai 31 ai 40 anni 1.557 domande (44%)
oltre i 40 anni 949 domande (27%)
In ordine ai titoli di studio:
conseguiti da 1 ai 5 anni 1.223 (35%)
da 6 ai 15 anni 1.715 (49%)
oltre i 15 anni 587 (17%).
La tipologia dei titoli di studio è di estrazione prevalentemente giuridica (1.785 domande - 51%), poi economica (1.200 domande - 34%), a seguire le altre classi richieste dal bando. È intenzione dell'amministrazione dare rapido avvio ai lavori della commissione a cui sarà fornito tutto il supporto logistico per realizzare e concludere in tempi ragionevolemente brevi una procedura di tale complessità.
Nella gironata di ieri, il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Macerata ha accolto appieno la richiesta dei lavoratori dell'Area Vasta n.3, in gran parte infermieri ed operatori socio sanitari, che hanno aderito alla causa intentata dalla Cisl Fp Marche per il riconoscimento del tempo per la vestizione/svestizione della divisa da lavoro da parte degli infermieri ed operatori socio-sanitari della Area Vasta 3.
Il Giudice, con sentenza n.174/2019, ha accolto la tesi dell'avvocato Diomede Pantaleoni, del foro di Macerata, patrocinante di circa 300 ricorrenti, tutti dipendenti dell'Area Vasta 3 che chiedevano il riconoscimento e quindi la remunerazione del tempo per la vestizione/svestizione della divisa da lavoro.
"È stata una vittoria piena ed incontrovertibile in quanto il Giudice non solo ha accolto la richiesta dei circa 300 ricorrenti patrocinati dalla CISL FP di considerare 10 minuti in entrata e 10 minuti in uscita per ogni turno svolto dal 2009 ad oggi, come effettivo orario di lavoro ma ha anche condannato l'ASUR al pagamento delle spese processuali - spiegano la Segretaria Regionale Paola Ticani e il Segretario Generale Fp Cisl Marche Luca Talevi -. L'ostinazione, non giuridicamente fondata, con la quale la Direzione Generale ASUR, ma anche la Regione, affronta le problematiche del tempo di vestizione e svestizione del personale dipendente, sta portando nel tempo, sentenza dopo sentenza, ad onerose sconfitte giudiziarie. È chiaro infatti che la posizione assunta dall'ASUR di opporsi alla richiesta dei lavoratori è del tutto errata come dimostrano decine e decine di sentenze vinte dai dipendenti ormai in tutta Italia.
Il giudice ha riconosciuto il pagamento anche di tutti gli arretrati fino a 5 anni indietro. La Fp Cisl Marche, alla luce di questa importante sentenza, chiederà il riconoscimento di quanto dovuto per tutti i lavoratori con la divisa dell'Asur che sono quasi 8.000 su tutti i tavoli sindacali e legali. Nel frattempo la Cisl Marche ora attende che l'Area Vasta 3 liquidi le somme spettanti ai lavoratori che ne hanno pieno diritto. Un ringraziamento va all'avv. Pantaleoni per la dedizione e la professionalità profusi."
Vanda Broglia, in qualità di Sindaco di Sant’Angelo in Pontano, unitamente a tutti i Sindaci dell’ambito Territoriale Sociale XVI ha emesso un comunicato stampa nel quale porta alla luce un dissenso diffuso riguardante "l’ennesima operazione, di presunto riordino e riqualificazione di un servizio fondamentale quale quello infermieristico effettuato da parte della ASUR Marche 3 Dirigenza di Macrostruttura". Un'operazione comunicata "mediante semplice avviso all’utenza inoltrato solo 5 giorni prima dall’entrata in vigore prevista per oggi 1/07/2019" .
"L’operazione posta in essere, definita dalla Asur come “Riorganizzazione delle attività infermieristiche nelle sedi distrettuali di Sarnano, S. Ginesio e Passo Sant’Angelo”, consiste in realtà - specifica il sindaco - in un vero e proprio accentramento del servizio infermieristico, che prima veniva svolto dal personale al rientro dall’attività A.D.I. presso ciascuna sede distrettuale, presso l’unica sede del “Distretto di Sarnano” come recita l’avviso scritto rivolto all’utenza, nonché di ogni altra richiesta di prenotazione di prestazioni domiciliari che è stata anch’essa accentrata presso la medesima sede di Sarnano".
"Quello che maggiormente sconcerta è che un tale cambiamento non sia stato minimamente concertato con il territorio e soprattutto con i Sindaci che tale territorio governano, non vi è stata alcuna informazione preventiva, nessuna comunicazione né, tanto meno, confronto con chi, come i Sindaci, si trova a dover cercare di far sopravvivere territori che tendono a spopolarsi ed in cui la popolazione è prevalentemente anziana".
"Incomprensibile risulta la logica sottesa ad una tale operazione di riordino di un servizio che risultava funzionale per il territorio e che ora, al contrario, non potrà più essere così capillare come in passato in quanto accentrato; non è dato capire se si sia tenuto conto dell’allungamento dei tempi di percorrenza che necessariamente farà diminuire il numero di interventi che il medesimo personale infermieristico potrà svolgere su un territorio anche vasto e di non facile percorrenza per la sua conformazione orografica" aggiunge Broglia.
"Ciò che invece emerge con chiarezza dal presunto riordino del servizio - prosegue Broglia nella nota - è che ogni “sede periferica”, quale i distretti di San Ginesio e di Passo Sant’Angelo, vedrà ridotta rispettivamente a due giorni nel primo caso e ad un giorno nel secondo la presenza degli infermieri presso la sede stessa. Una tale operazione che, con chiara evidenza, penalizza ulteriormente quanti, seppure con difficoltà, hanno scelto di rimanere a vivere in zone così duramente colpite dal sisma, non può essere accettata da tutti noi Sindaci e verrà per ciò stesso osteggiata in tutti modi consentiti dalla legge, così come non si ritiene più tollerabile che tali manovre vengano concepite ed attuate senza il preventivo confronto con chi governa e conosce le esigenze del proprio territorio e vengano semplicemente imposte a tutti i cittadini."
"La reale portata di tale manovra di “Riorganizzazione” e la negativa ricaduta che essa porterà sulle popolazioni interessate, bene è stata compresa anche da Sua Eccellenza Francesco Massara, Vescovo della Diocesi di Camerino e San Severino, cui va il nostro sentito grazie per aver voluto dare il Suo autorevole sostegno a noi Sindaci in procinto di contrastare la nuova penalizzante misura imposta a livello sanitario al nostro territorio".
"Alla luce di quanto sopra I Sindaci direttamente interessati da tale operazione di riorganizzazione unitamente a tutti gli altri Sindaci dei Paesi gravanti nell’Ambito Territoriale Sociale XVI chiedono che la Direzione Sanitaria Macrostruttura voglia ripristinare lo svolgimento e la prenotazione di tutte le attività infermieristiche secondo il sistema perfettamente collaudato e sino ad oggi vigente presso le sedi Passo Sant’Angelo e di San Ginesio".
l comunicato stampa è sostenuto da ben dodici colleghi della Broglia, tutti firmatari dello stesso. Eccoli nel dettaglio:
Comune di San Ginesio: Giuliano Ciabocco
Comune di Monte San Martino: Matteo Pompei
Comune di Belforte del Chienti: Alessio Vita
Comune di Camporotondo di Fiastrone: Massimiliano Micucci
Comune di Ripe San Ginesio: Paolo Teodori
Comune di Loro Piceno: Paoloni Robertino
Comune di Serrapetrona: Silvia Pinzi
Comune di Caldarola Luca Maria Giuseppetti
Comune di Colmurano: Mirko Mari
Comune di Penna San Giovanni: Stefano Burocchi
Comune di Gualdo: Giovanni Zavaglini
Comune di Cessapalombo: Giuseppina Feliciotti
Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo organizza, tramite il proprio ente di formazione Impredere srl, un corso di qualifica professionale molto particolare e con un importante risvolto nel sociale che certifica la figura degli operatori in attività integrative socio-sanitarie (clownterapia), più comunemente chiamati “Clowndottori”.
L’ambizioso progetto formativo, fortemente voluto da Confartigianato, ha come partner Il Baule dei Sogni, associazione che opera da anni nella Regione Marche e riconosciuta dalla FNC- Federazione Nazionale Clowndottori. L’associazione persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nei settori dell’assistenza sociale e socio-sanitaria, nei confronti di persone svantaggiate in ragione delle particolari condizioni psico-fisiche, sociali e sanitarie ed opera in ospedali o case di riposo. Ne fanno parte volontari e molti operatori professionali, con l’auspicio che, in seguito al corso promosso da Confartigianato, possano aumentare ed inserirsi in questa importante realtà.
La figura professionale del clowndottore opera solitamente in coppia in ospedali e altre strutture dove è previsto un intervento diretto sulla persona, ad esempio nelle stanze di degenza. Indossano camici colorati e utilizzano spesso l’arte del clown come modalità di approccio. I clowndottori non fanno spettacoli, ma interagiscono con la persona e rielaborano in modo comico le situazioni che si trovano di fronte, trasformando l’ospedale in un ambiente accogliente. Inoltre i clowndottori sono responsabili delle attività di gruppo presso centri di ricovero e cura dove è prevista l’attività dei volontari del sorriso. Riconosciuti dalla FNC di cui sottoscrivono il codice deontologico, i clowndottori sono soggetti ad aggiornamento costante e riunioni di supervisione psicologica periodiche.
Il corso, che si svolgerà presso il centro ludico ricreativo Baobab di Monte san Giusto, avrà la durata di 400 ore, di cui 120 di tirocinio, e prevedrà una preparazione in materie come psicologia relazionale, clownerie, teatro improvvisazione comica, musico-terapia, arte-terpaia, mimo, magia, procedure e igiene ospedaliere, tecniche di relazione d’aiuto.
Per chi fosse interessato, è possibile contattare l’ufficio formazione di Confartigianato chiamando il numero 0733/366284, scrivendo a formazione@macerata.confartigianato.it o visitando il sito www.imprendere.net. Scadenza iscrizioni 8 luglio 2019.
Presentato alle famiglie del territorio ed alla cittadinanza “Da 3 a 100: Anni azzurri”, progetto intergenerazionale nonni-bambini messo in piedi a quattro mani dall’Rsa montecosarese “Santa Maria in Chienti” Santo Stefano Riabilitazione e dall’Istituto Scolastico Comprensivo S. Agostino di Montecosaro.
Il progetto è stato presentato nel corso della bella e gremita festa Pet friendly che l’Rsa organizza da alcuni anni sempre con una nutrita presenza di cittadini e che è ormai diventata una piacevole consuetudine non solo per gli anziani ospiti della struttura, i loro familiari e amici ma anche, più in generale, per gli amanti degli “amici a quattro zampe”.
Hanno preso parte alla festa anche le autorità locali con il Sindaco Reano Malaisi, la docente fiduciaria Emanuela Frapiccini, in rappresentanza del Dirigente Scolastico del S. Agostino, Federica Lautizi, e poi Michela Marchesini Responsabile Castel Lornano (centro specializzato in interventi assistiti con animali), Manuela Pasutto referente interventi in EAA-Educazione Assistita con Animali (dell’associazione Castel Lornano), il Presidente del canile di Camerino, Giovanna Pettinelli e Stefano Galeazzi, psicologo responsabile del progetto pet therapy.
Anche le attività “pet” svolte in Rsa rientrano nel progetto intergenerazionale visto che “la compagnia degli animali e un adeguato lavoro mirato fatto con loro – dice Monica Pennesi, Direttore dell’Rsa - da benefici evidenti e constatati nel tempo, come l’aumento delle interazioni sociali, la motivazione all’attività motoria, la diminuzione del grado di isolamento e di solitudine con conseguente diminuzione degli stati depressivi, benefici sull’umore, sul benessere e sui sentimenti positivi”.
“Inoltre – ha aggiunto la Pennesi, facendo il punto sul progetto Pet che si sta svolgendo in questo periodo in struttura - stiamo constatando anche forti dinamiche di relazione spontanea. La parte pet del progetto vede una piacevole e benefica integrazione dei nonni e dei bambini, anche attraverso la presenza degli stessi animali che agevolano e stimolano il momento di conoscenza, contatto umano e recupero della relazione intergenerazionale”.
Il pomeriggio di festa, come da tradizione, ha visto anche lo svolgimento di percorsi motori all’esterno per nonni, bambini e “pets” e una gradevole festa musicale in giardino.
Il progetto “Da 3 a 100: Anni azzurri” prevede inizialmente una durata triennale e apre la strada ad un’importante collaborazione tra le due realtà operanti nel territorio, scuola ed Rsa.
Il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni ha presentato in una conferenza stampa tenutasi presso l'Aula Biblioteca della Struttura Ospedaliera di Macerata il progetto di rifacimento completo del reparto di Rianimazione, disegnato dal geometra Massimo Nerpiti. Maccioni ha sottolineato come - per consentire il completamento dei lavori nel reparto - sia stato necessario trasferirlo provvisoriamente nella struttura del pronto soccorso: "Ci teniamo ad avvisare preventivamente nel caso in cui si creerà qualche disagio a causa della nuova organizzazione e del temporaneo trasferimento dell'U.O.C. Anestesia Rianimazione di Macerata. La fine dei lavori - finanziati dalla Regione Marche - è prevista per dicembre 2019/gennaio 2020".
Il dottore Giuseppe Tappatà, direttore dell'U.O.C. Anestesia Rianimazione di Macerata, è apparso estremamente soddisfatto da progetto e tempistiche: "Dal 2007 annualmente facevo richieste per la riorganizzazione del reparto di rianimazione e sono lieto di annunciare oggi che - presumibilmente entro il 2019 - avremo un reparto che soddisfa gli standard moderni. Speriamo che non sopravvengano intoppi di alcun tipo: sarebbe un miracolo realizzare il progetto entro un anno e mezzo di tempo. Il reparto conterà 8 posti letto (7 + 1 per le patologie infettive) e avrà grandi spazi di servizio, prima assenti. Non avremo più bisogno di spostarci da un luogo all'altro. Riguardo il recente e provvisorio trasferimento al pronto soccorso ringrazio per la collaborazione il dottor Emanuele Rossi (primario del pronto soccorso, ndr)".
Presente alla conferenza anche l'assessore Angelo Sciapichetti, il quale ha voluto sottolineare - assieme al consigliere regionale Francesco Micucci - l'impegno profuso negli ultimi anni dalla Regione Marche in campo sanitario: "Anzitutto vorrei evidenziare la collaborazione esemplare tra il dottor Tappatà e il dottor Rossi, davvero un esempio raro negli ultimi tempi. I lavori che si stanno facendo in rianimazione fanno parte di quel pacchetto di azioni che abbiamo messo in conto di fare quattro anni fa. Noi ormai ragioniamo in termini di Area Vasta: i campanili non debbono esistere in sanità. Tanto che stiamo cercando di far crescere l'offerta di servizi, basti pensare ai 23 nuovi primariati. Ci sono stati investimenti importanti a Civitanova Marche, Recanati, Camerino, San Severino Marche, e Tolentino, dove prossimamente verrà ricostruito l'ospedale. Tuttti i presidi attuali rimarranno anche in futuro, anche se parallelamente il progetto dell'Ospedale provinciale - e sottolineo non unico - va avanti".
L’Hospice di San Severino Marche, a distanza di dieci anni dalla sua attivazione, si è rifatto il “look” grazie alla donazione di Alessio Ferri, giovane imprenditore operante nel settore dei restauri e costruzioni, nonché socio del Rotary Club di Tolentino, che ha voluto donare una riqualificazione estetica agli interni del reparto.
“Il mio gesto - dice Alessio Ferri- , vuole essere un segno di gratitudine che nasce dal tempo trascorso in Hospice per assistere mia sorella Valeria, ragazza solare dal cuore generoso che nel dolore si è sentita consolata dai familiari, dagli amici e da tutto il personale e volontari dell’Hospice. Voglio anche ringraziare il Rotary Club di Tolentino per aver assistito e sostenuto con un’ulteriore donazione questa iniziativa”.
“Questi gesti, - dichiara il Dr. Alessandro Maccioni, Direttore dell’Area Vasta 3, - sono dei veri e propri atti d’amore e gratitudine verso un reparto che lavora con grande umanizzazione in un contesto delicato dove la lotta contro il dolore ridà colore alla speranza. Ringrazio Alessio Ferri e il Rotary di Tolentino per la generosità e la sensibilità dimostrate”.
Nei prossimi giorni presso l’Hospice di San Severino è previsto un evento pubblico per presentare quanto è stato realizzato e al quale parteciperà anche il Presidente della Regione Marche Prof. Luca Ceriscioli.