Inchiesta Asur Marche, la difesa di Marini: "Estraneo ai fatti che mi vengono contestati"
"Facciano tutte le indagini che credono, non ho niente a che fare con i fatti che vengono contestati". Lo fa sapere in una nota attraverso il proprio legale, l'avvocato Roberto Marini, il direttore generale dell'Asur Marche Alessandro Marini, in merito all'inchiesta della Guardia di Finanza di Ancona coordinata dal pm Andrea Laurino in cui sono coinvolte a vario titolo dieci persone.
Nell'inchiesta Marini è indagato per presunti episodi corruttivi, tentato abuso d'ufficio e turbative incanti in appalti Asur. Tra le gare nel mirino una da 200 milioni di euro, ancora in essere, per l'aggiudicazione di servizi di pulizia di locali delle Aziende sanitarie e ospedali. Quattro le perquisizioni eseguite dai finanzieri. Al manager sequestrati documenti, un iPhone, due iPad, un notebook e 'copiato' l'hard disk del pc fisso alla ricerca di elementi utili alle indagini.
"Non si puo' parlare di un esito 'positivo' della perquisizione come se avessero trovato elementi particolari. È positivo nel senso che hanno disposto un sequestro ma i contenuti devono ancora essere analizzati dagli inquirenti" - continua il legale del direttore generale dell'Asur - .
Marini, riferisce sempre il suo avvocato, è sereno per le indagini, ma stupito dalla tempistica delle perquisizioni arrivate a una settimana dalla decisione in Regione rinnovo del suo incarico.
(Credit photo Ansa)
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