L’emergenza creata dal COVID19 ha causato, purtroppo, gravi disagi alle aziende, costrette a sospendere per diversi giorni la loro attività, con pesanti ripercussioni anche sul piano economico.
L’amministrazione comunale, vista l’eccezionale e difficile situazione, ha inteso intervenire offrendo un sostegno a tutte le attività a carattere produttivo commerciale e di servizi, cosi danneggiate dall’emergenza sanitaria trascorsa ed ancora in atto.
Quale misura straordinaria, per alleviare il carico tributario ed offrire un sostegno economico ai soggetti danneggiati, la Giunta del Comune di Caldarola ha approvato oggi una delibera che prevede l’erogazione di un contributo pari a 2 mensilità della Tari dell’anno 2020, da destinare a tutte le attività commerciali che hanno sospeso la loro attività per almeno 15 giorni a causa dell’emergenza Coronavirus.
Verrà pertanto pubblicato un apposito avviso pubblico rivolto alle imprese, per regolare l’accesso al contributo.
Bonus per l'acquisto di bici esteso a tutti i comuni italiani, anche ai più piccoli, ed il reperimento di risorse regionali per la mobilità sostenibile. È quanto chiesto in una mozione presentata dal capogruppo del Partito Democratico Francesco Micucci ed approvata oggi dall'Aula del Consiglio regionale.
Il decreto legge 34 dello scorso 19 maggio prevede, infatti, un “buono mobilità” per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, e di altri veicoli “green” solo per i cittadini maggiorenni residenti nei capoluoghi di provincia o nei comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti.
"Considerando l'attuale formulazione del decreto, nelle Marche possono beneficiare del bonus solo i cittadini dei comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Fano, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino. Vale a dire poco più del 25 per cento della popolazione totale marchigiana, che supera i 1,5 milioni – spiega il capogruppo Micucci –. Per questo è fondamentale chiedere al Governo di estendere la misura a tutti i comuni italiani. Non solo, è importante che la Regione stessa riesca ad integrare i fondi nazionali con fondi propri, per ampliare il più possibile la platea dei beneficiari del contributo. Il mio impegno sarà massimo, come anche quello della Giunta, per reperire risorse idonee a sopperire alla carenza del provvedimento nazionale".
"In un momento così particolare – prosegue Micucci – è buona cosa fornire incentivi alle comunità, anche le più piccole, vista la crisi economica che ha provocato e provocherà nei mesi a venire il lockdown. L'accesso ai contributi per biciclette, monopattini ed altri mezzi non inquinanti può favorire non solo le famiglie quali fruitori finali, ma anche rivenditori, operatori del comparto turistico e ricettivo, basti pensare, ad esempio, al cluster turistico Marche outdoor (percorsi cicloturistici integrati in bike)".
"Al tema economico – conclude il capogruppo – si aggiunge poi quello della tutela ambientale e dell'aria che l'emergenza Coronavirus ha riportato con forza ai vertici dell'agenda dell'opinione pubblica, ridisegnando il futuro con un'etica più attenta al rispetto dell’ambiente, della qualità dell’aria e delle sane abitudini di vita".
Sarà la musica il filo conduttore degli eventi camerti, dopo l'emergenza Covid19. Camerino non rinuncia alla cultura, ma si riorganizza, puntando proprio su due importanti manifestazioni e confermando il premio internazionale Massimo Urbani e il Camerino Festival.
Le finali del prestigioso concorso internazionale per solisti che dal 1996 scopre i giovani talenti del jazz si svolgeranno il 27 e 28 giugno in quello che può considerarsi un suggestivo teatro all'aperto come la Rocca del Borgia.
Tutto nel pieno rispetto delle normative imposte dall'emergenza Covid19, quindi con le sedute del pubblico distanziate di un metro e l'obbligo delle mascherine.
Lo stesso varrà per il Camerino Festival, quest'anno in una veste completamente rinnovata, come spiega l'assessore alla cultura Giovanna Sartori: "Sarà un'edizione totalmente nuova, a cui non abbiamo voluto rinunciare. A partire dalla direzione artistica che sveleremo a breve. C'è stato un lavoro lungo un intero anno per dare nuovo slancio a questa manifestazione in cui crediamo fortemente, così come hanno dimostrato anche alcune realtà locali che hanno deciso di affiancarci nell'organizzazione. Chiaramente - spiega l'assessore Sartori - siamo costretti a proporre un'edizione ridotta e rivista nelle date, visto che si svolgerà a fine agosto".
L'emergenza sanitaria degli ultimi mesi ha costretto a un ridimensionamento dell'offerta culturale pensata per quest'anno: "Dispiace perché c'era un calendario fittissimo. Oltre alla stagione teatrale da terminare, era in programma un'edizione di "Cortili in fiore" pensata con la volontà di riscoprire alcuni spazi della nostra città, la rievocazione della Corsa alla Spada e palio, il Ducato in un bicchiere, la magnalonga con un tour a piedi enogastronomico, il ritorno dell'orchestra Esyo del maestro Igor Coretti-Kuret, con cui lo scorso anno si è instaurata una bella collaborazione e tanto altro".
"Stavamo lavorando anche all'inaugurazione di una grande mostra, per il mese di giugno, per cui avremmo esposto un prestito da uno dei più importanti musei d'Italia. Tutto comunque è solo rimandato - precisa l'assessore Sartori - Sono ancora più convinta che proprio la cultura possa rappresentare una grande risorsa per questi territori che hanno tanto da offrire. Anzi, a tal proposito a brevissimo presenteremo la nostra offerta turistica estiva con tante sorprese".
Si è tenuto martedì 19 maggio scorso il Consiglio Comunale per discutere un nutrito numero di provvedimenti che guardano con fiducia al futuro della cittadina che, come tante altre del cratere sismico, sta cercando di fronteggiare la doppia calamità della ricostruzione dal sisma unita alla pandemia in corso. Tra i provvedimenti approvati: l’adozione della variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore attualmente vigente nel territorio dell’ex Comune di Pievebovigliana, così come definita a seguito della Conferenza dei Servizi tenutasi il 3 marzo scorso. Approvato, inoltre, il piano di emergenza comunale della Protezione Civile. Lo comunica in una nota l'Ente.
"In attesa del nuovo Piano Regolatore generale per il nuovo territorio comunale di Valfornace, il cui iter è stato avviato, ma che verrà adottato solo tra qualche mese - si legge nella nota - è stato necessario provvedere, per i soli fabbricati danneggiati dai recenti eventi sismici, alla redazione di una variante di tipo normativo allo strumento urbanistico redatta ai sensi della legge regionale n. 25/2017 con termini ridotti della metà, necessaria e funzionale alla ricostruzione post-sisma 2016, allo scopo di semplificare la procedura della ricostruzione edilizia, evitando in alcune zone omogenee del territorio il ricorso a specifici piani attuativi e piani di recupero, il tutto sempre salvaguardando le caratteristiche tipiche dei fabbricati presenti nel territorio.
La cittadinanza avrà modo di prendere visione di questa variante ed avrà l’opportunità di presentare osservazioni prima dell’approvazione definitiva, così come previsto dalla normativa vigente.
Nell’ambito dei lavori pubblici, si è proceduto ad integrare il Piano Triennale delle opere pubbliche, che prevede tra l’altro la realizzazione della viabilità alternativa in località Fiano per un importo complessivo di 108.255,00 euro già finanziato dalla Protezione Civile, un intervento che doveva essere effettuato già all’indomani della crisi sismica iniziata nell’agosto 2016, così come nell’analogo lavoro fatto in località Nemi, ma che si è finalmente concretizzato solo oggi.
Altro atto importante approvato il Piano di Emergenza Comunale di Protezione Civile: anche in questo caso si è proceduto all’adozione di uno strumento necessario sintetizzando i precedenti piani vigenti nei territori degli ex comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte ed adeguandolo alle attuali disposizioni in materia di Protezione Civile.
Infine il Consiglio si è espresso favorevolmente in merito all’adozione del marchio di Denominazione Comunale di Origine e del relativo Regolamento per la tutela e la valorizzazione del “Miele Millefiori di Valfornace”.
Elaborato in collaborazione con il Consorzio Apistico Provinciale e sotto la supervizione dell’Associazione Nazionale “le Città del Miele”, il marchio De.C.O. è uno strumento che intende garantire i produttori locali e vuol porre le basi per il rilancio della produzione locale tipica e di qualità.Nonostante l’eccezionalità del periodo che si sta attraversando pertanto, l’intera comunità di Valfornace vuole rivolgere le energie per il futuro, con lo spirito del rilancio dell’intero territorio".
"L’epidemia ha bloccato tutto ma non il progetto della San Severino Marche-Tolentino la strada che permetterà di collegare due città e due vallate.- ha spiegato in una nota il Senatore Mauro Coltorti , Presidente della Commissione Infrastrutture e Trasporti - ANAS sta effettuando la comparazione tra i due tracciati proposti. Un tracciato più occidentale nettamente più economico da 60 milioni di euro, con una sola galleria e minori problematiche geologiche, e uno più orientale che incontrerebbe due grandi frane all’imbocco delle due gallerie previste, facendo lievitare il costo del progetto oltre le cifre disponibili pari a circa 100 milioni di euro"
"Il tracciato orientale partirebbe dalla SS 127 per raggiungere il nuovo tracciato dalla più frequentata SR 361 renderebbe necessario percorrere una stretta bretella che attraversa la zona industriale Taccoli - ha spiegato il Senatore - Il traffico pesante proveniente da Fabriano-Castelraimondo, e dall’area di Cingoli diretto a Tolentino e Macerata, continuerebbe a rallentare il traffico locale almeno sino all’inizio della bretella. Nella nuova ipotesi di tracciato invece l’intervalliva inizierebbe all’incrocio tra la SR361 e la SR 502 permettendo - dopo poche centinaia di metri - di separare il traffico diretto verso Macerata da quello diretto verso Tolentino. Con questa ipotesi si potrebbe disattivare la SR 361 nel tratto che attraversa l’area archeologica."Settempeda, l’antica San Severino romana, è uno dei pochi esempi di città romana in cui il nucleo medioevale non si è sovrapposto ma si è spostato in destra idrografica per occupare un colle più facilmente difendibile - ha illustrato Coltorti - La città romana è dunque rimasta quasi intatta. Le mura ed i vari edifici pubblici sono sepolti, ma il tessuto architettonico è praticamente intatto. E’ un tesoro che, se opportunamente valorizzato, potrebbe costituire una attrattiva senza pari per San Severino Marche e l’entroterra marchigiano - ed infine ha concluso affermando - Sappiamo che le Marche con le sue attrattive culturali, storiche ed archeologiche costituisce, per la Lonely Planet, una delle maggiori attrattive mondiali per il turismo. San Severino Marche potrebbe divenire una delle principali tappe di questo itinerario.
Convocate tre nuove sedute per il Consiglio comunale che tornerà a riunirsi il 3, 4 e 5 giugno prossimi, alle 15, sempre in videoconferenza tramite la piattaforma Zoom Meeting e come di consueto i lavori potranno essere seguiti in diretta streaming nel sito istituzionale http://webtv.comune.macerata.it/.
All’ordine del giorno iscritta un’interpellanza presentata dal consigliere Riccardo Sacchi di Forza Italia e altri rappresentanti della minoranza sugli abbonamenti per il trasporto degli alunni che verrà discussa mercoledì 3 giugno 2020 alle ore 14.30.
In programma l’esame delle delibere relative all’aggiornamento del Documento unico di programmazione 2020-2022, del Piano della mobilità sostenibile, la revisione del regolamento sull'attività del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari e l’approvazione di quelli della Polizia locale e per il suo armamento, l’acquisto dell'ex cineteatro di Villa Potenza. A queste si aggiungerà la discussione di altri provvedimenti che riguardano l’approvazione di alcune varanti al Prg, l’acquisizione non onerosa di alcuni beni di proprietà statale e quella al demanio comunale della strada consortile Chiesuola di Consalvi- Mozzavinci
All’esame del Consiglio comunale anche una serie di mozioni relativa alla revisione e all’ampliamento degli utenti che hanno diritto alla presentazione del rimborso dell'abbonamento del trasporto pubblico locale e della fruizione della navetta gratuita (Paolo Renna di Fratelli d’Italia), alla realizzazione di un anello verde e all’adesione al “Manifesto della comunicazione non ostile” (Lina Caraceni e Michele Verolo di A sinistra per Macerata bene comune) e infine alla costituzione di un fondo di mutuo soccorso per aiutare tutte le famiglie e le attività produttive di Macerata (Deborah Pantana di Idea Macerata).
Nel corso dei lavori il Consiglio comunale discuterà anche una serie di ordini del giorno inerente alla liberazione di Patrick George Zaky (Lina Caraceni e Michele Verolo di A sinistra per Macerata bene comune), alla proroga degli orari di accesso al centro storico (Ivano Tacconi del Gruppo misto), all’agevolazione alla comunicazione e diffusione dei servizi di consegna a domicilio che operano nel territorio cittadino (Ninfa Contigiani e altri consiglieri del Partito democratico e del Movimento 5 stelle), all’aumento dei prezzi dei beni prima necessità (Anna Menghi del Comitato Anna Menghi e altri consiglieri di minoranza) alle proposte per il sostegno alle famiglie e all’infanzia nel periodo estivo (Caterina Rogante e altre consigliere del Pd ), a un patrocinio legale del Comune di Macerata (Andrea Marchiori e Francesco Luciani di Lega Salvini premier), alla riprogettazione e pianificazione delle attività socio-assistenziali e socio-culturali e a Macerata città sostenibile amica dei bambini e degli adolescenti (David Miliozzi di Pensare Macerata), ad artisti contro il Coronavirus (Deborah Pantana di Idea Macerata), all’istituzione di un fondo di garanzia per attività commerciali e infine alla messa a disposizione di luoghi pubblici per riunioni improcrastinabili (Movimento 5 stelle).
Nel caso in cui la seduta del 5 giugno dovesse andare deserta, la seconda convocazione è fissata per l’8 giugno alle ore 15.
"A Cingoli abbiamo scelto di metterci a disposizione dell’amministrazione, pur non essendo presenti in consiglio comunale. Come in tutto il Paese, anche nel nostro comune si sono vissute settimane sconcertanti. In un periodo dove l’intera nazione è stata chiusa ci siamo stretti intorno agli operatori sanitari, ai volontari, al personale medico che senza strumenti il più delle volte hanno prestato la loro azione senza sosta; a loro, e ai tanti che hanno donato il loro possibile, va il nostro ringraziamento". Così il gruppo cittadino di Fratelli d'Italia spiega la linea collaborativa tenuta durante l'emergenza sanitaria legata al coronavirus a Cingoli.
"Di fronte alla sofferenza di migliaia di famiglie e al dolore per le perdite di persone care, abbiamo scelto di mantenere un basso profilo - affermano gli esponenti locali del partito di centro-destra -, nel rispetto dei nostri concittadini. Serietà impone collaborazione senza 'se' e senza 'ma', al fianco delle istituzioni tutte in questi momenti di emergenza".
In ambito sanitario, Fratelli d'Italia ricorda come, in consiglio regionale, abbia negli anni avanzato proposte atte al ripristino dell'ospedale cittadino, nonché al riconoscimento fattivo di una posizione svantaggiata: "Il processo di smembramento dei piccoli ospedali locali ha distanziato e talvolta impedito la fruibilità degli interventi necessari al cittadino, specie nelle zone dell’entroterra. Questa visione in ambito sanitario è contraria ai nostri princìpi e la combatteremo sempre con la forza delle nostre proposte, in tutte le sedi, perché anche da queste scelte politiche si misura il grado di civiltà di una popolazione".
"Occorre perciò ripartire dai territori. Abbiamo un'opportunità, l’unica se vogliamo, che è quella di cambiare davvero verso alla Regione sostenendo il nostro il candidato governatore Francesco Acquaroli" concludono i rappresentati di Fratelli d'Italia.
L’Amministrazione comunale civitanovese ha deciso di mettere in campo una serie di interventi che interessano tutti i tributi comunali, per aiutare i cittadini e le imprese a ripartire dopo il periodo di lockdown imposto dal Governo.
“In questa fase stiamo monitorando costantemente più aspetti – spiegano in una nota congiunta il sindaco Ciarapica e l’assessore al bilancio Belletti - sia quello delle entrate che quello delle uscite, cercando di mantenere il difficile bilanciamento tra le esigenze dell’amministrazione di attuare misure a sostegno delle aziende e dei cittadini e la necessità di assicurare e mantenere gli equilibri di bilancio”.
“L’Amministrazione – proseguono - ha pensato ad una manovra che si può riassumere nello slogan “Civitanova riparte” che interessa due principali filoni di intervento, uno per il settore utenze idriche gestite dall’Atac e l’altro per i tributi di propria competenza.
La necessità di convivere nei prossimi mesi con il Covid-19 chiama, infatti, l’Amministrazione oltre ad affrontare le conseguenze di una lunga sospensione di molte attività produttive anche alla responsabilità di definire una strategia articolata e diversificata che coinvolge tutti gli ambiti della vita cittadina.
Una manovra all’insegna della semplificazione amministrativa e che cerca di facilitare il più possibile sia la ripartenza delle attività commerciali che hanno subito una chiusura di oltre due mesi ma anche interventi nei confronti di quelle attività che pur rimanendo aperte hanno subito una consistente contrazione del fatturato. Una manovra che aiuta anche i cittadini che sono in difficoltà.
Le imprese potranno accedere al contributo mediante una semplice richiesta da inviare o per pec o mediante una “app” che verrà messa a disposizione sul sito del Comune”.
Il sindaco le l’assessore spiegano poi l’accordo con Atac. “Abbiamo definito la concessione di un contributo del 20% sull’importo delle bollette acqua del secondo semestre 2020 di tutte le famiglie senza necessità per le stesse di inviare alcuna richiesta.
Le aziende, invece, su richiesta e autodichiarazione, potranno ottenere un contributo del 40% sulle utenze acqua del secondo semestre 2020 se hanno dovuto sospendere la propria attività per i provvedimenti Covid-19, oppure se imprese con ricavi 2019 inferiori ad Euro 150.000 pur rimaste aperte hanno subito nei primi mesi del 2020 una contrazione del fatturato di almeno il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per i tributi comunali abbiamo previsto misure agevolative che riguardano la TARI, la TOSAP, l’ICP, gli affitti comunali ed i canoni delle associazioni sportive e così abbiamo cercato di agevolare tutte le categorie produttive e non danneggiate dal Cornavirus.
Nello specifico prevediamo, su domanda, per la TARI una riduzione del 25% dell’intera tassa annuale per le aziende che hanno sospeso l’attività per decreti Covid-19 oppure un contributo del 15%, sempre su richiesta, per quelle imprese con ricavi 2019 inferiori ad Euro 150.000 che, pur rimaste aperte, hanno subito nel primo semestre 2020 una contrazione del fatturato di almeno il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per la Tosap (tassa occupazione spazi e aree pubbliche) innanzitutto prevediamo di rinviare qualsiasi pagamento al 30 settembre in attesa di provvedimenti specifici del Governo.
Per tale tassa, in ogni caso, non potendo l’amministrazione eliminarla con delibera di Giunta, su domanda e autodichiarazione, verrà concesso un contributo del 70% dedicato a tutte le attività commerciali, atteso che queste saranno le più penalizzate.
Per l’imposta di pubblicità, sempre su domanda, abbiamo previsto una riduzione del 25% per quelle aziende con ricavi 2019 inferiori ad Euro 150.000 che sono state chiuse e/o rimanendo aperte hanno subito nel primo semestre 2020 una contrazione del fatturato di almeno il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
“Per gli affitti e le gestioni comunali – spiegano Ciarapica e Belletti - abbiamo previsto una sospensione dei canoni relativi al periodo di chiusura.
L’amministrazione comunale nell’immediato, inoltre, ha sospeso fino al 30 giugno il pagamento dei parcheggi e fino al 31 dicembre 2020 l’imposta di soggiorno.
Per venire incontro alle difficoltà dei balneari la Giunta ha impegnato una somma aggiuntiva, rispetto agli anni precedenti, di circa 48.000 euro per operazioni di sistemazione degli arenili.
Riguardo al sociale l’amministrazione non si limita alla distribuzione dei buoni alimentari acquistati con i fondi del Governo ed infatti, la Giunta comunale, proprio in questi giorni, ha incrementato tutta una serie di capitoli di spesa per attività sociali per altri 500.000 euro”, concludono.
(Foto di archivio)
I commercianti di Macerata continuano nel percorso intrapreso prima del COVID-19 e, dopo un consulto avvenuto nella serata di martedì 19 maggio, si sono più che mai convinti che non ci sia più tempo utile per aspettare che vengano prese delle "piccole" direttive che potrebbero aiutare chi la città la vive ogni giorno, lavorandoci.
"Tentare di arginare la desolante situazione economica che stiamo attraversando". È proprio questo che oltre 150 attività commerciali di Macerata chiedono al Sindaco Romano Carancini, alla Giunta e all'intero Consiglio Comunale: è una richiesta forte e decisa a cui non sono disposti più a “negoziare”.
I rappresentanti dei Commercianti delle varie zone della città (Corso Cairoli, Corso Garibaldi, Corso Cavour e Piazza Mazzini) chiedono l’immediata risoluzione di alcuni punti che potrebbero risultare fondamentali per superare questo difficilissimo momento di ripartenza post COVID.
In particolare si parla di apertura h24 della zona ZTL del Centro Storico di Macerata con la focalizzazione di alcuni siti che possano consentire anche la sosta, e la gratuità della stessa nelle principali zone di Macerata quali ad esempio Corso Cavour, Corso Cairoli e Piazza Mazzini per almeno due ore al giorno (17.00 / 19.00).
Il tutto comunque sarà presentato all’Amministrazione nei dettagli in un documento unico sottoscritto da tutti i commercianti nei prossini giorni.
"Non riteniamo le nostre richieste un impegno insormontabile per i nostri Amministratori - sottolineano i commercianti -, anche e proprio in considerazione del momento che stiamo attraversando, e sarebbe un segnale positivo, oltre che per noi, anche per tutte le famiglie dei nostri dipendenti che da oramai tre mesi vivono nell’incertezza economica. Il futuro non è più roseo e tranquillo ma tutt’altro … insicuro ed oscuro".
“In momenti di grandissima difficoltà chi ha l’onere di Amministrare la cosa pubblica - concludono - non può non ascoltare le urla di aiuto che la Città stessa sta lanciando”.
Il Popolo della Famiglia ufficializza il proprio candidato sindaco per le elezioni amministrative di Macerata: si tratta di Lauretta Gianfelici.
È la quinta candidatura per la poltrona di sindaco del Capoluogo di Provincia, oltre a quella di Narciso Ricotta per il centrosinistra, di Andrea Marchiori per la Lega, di Roberto Cherubini per il Movimento 5 Stelle e di Alberto Cicarè per la lista civica Strada Comune.
"Il nostro è un candidato di rottura - afferma Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia per le Marche -. Rottura di un sistema di mal governo della città che si protrae ormai da troppo tempo. È ora di cambiare e ridare vita a Macerata e respiro ai maceratesi".
“Uno, due e… quasi tre: il Centro Storico di Macerata ricomincia dalle proposte della Lega su apertura e proroga ZTL ed ingresso gratuito ai musei. La giunta Carancini le ha accolte con alcune eccezioni. Per consentire che tutte le zone commerciali beneficino di provvedimenti vitali per la sopravvivenza, la Lega torna a chiedere la sospensione totale della ZTL e la sosta temporanea gratuita dentro e lungo le mura negli stalli gestiti da APM”.
Andrea Marchiori, consigliere comunale della Lega, nell’annunciare soddisfazione per l’applicazione di alcuni provvedimenti suggeriti invita nuovamente la giunta ad adottare in toto le proposte del Carroccio sulla mobilità per riattivare il centro di Macerata.
“La Lega, come sempre, si è fatta portavoce delle reali necessità dei maceratesi che devono e vogliono riappropriarsi di una normalità “facilitata” indispensabile alla ripresa economica – conclude Marchiori – Con interventi a macchia di leopardo si rischia un’efficacia inferiore alle aspettative in un contesto in cui, fin da questi primissimi giorni di riapertura delle attività, appare evidente l’enorme portata della crisi economica a cui stiamo andando incontro”.
“Nella giornata di ieri ho appreso che il gruppo consiliare “Civico49 e Partito Democratico” ha presentato un ordine del giorno da inserire nel prossimo consiglio comunale di Potenza Picena per discutere sui fatti avvenuti lo scorso 25 Aprile. (Leggi qui)
Rimango veramente stupito di questa richiesta sia per l’ampia discussione avvenuta in occasione del consiglio comunale del 30 aprile sia per il confronto avvenuto nella conferenza dei capigruppo alla presenza del Presidente del consiglio Braconi e dei capigruppo di minoranza Marabini e Mezzasoma, nella quale avevamo tutti convenuto nella necessità di focalizzare l’attenzione sui provvedimenti da emanare per l‘emergenza COVID-19 e che la discussione sui fatti del 25 aprile era inopportuno in questo momento; probabilmente a quella riunione mancava un capogruppo”.
Così si è espresso, in una nota, il capogruppo di maggioranza del Comune di Potenza Picena, Luca Strovegli, in risposta alla minoranza.
“Ritengo davvero assurdo che la minoranza continui a richiedere di discutere delle vicende dello scorso 25 Aprile – dichiara il capogruppo di maggioranza Luca Strovegli – sia perché in questo particolare momento riteniamo che Sindaco, giunta e consiglio debbano lavorare su cose molto più importanti come i provvedimenti di gestione dell’emergenza Covid-19 e il sostegno a famiglie e imprese in questa “fase 2”, sia perché sui fatti del 25 aprile stanno indagando le forze dell’ordine.
Reputo una vera e propria perdita di tempo – continua il capogruppo Strovegli – confrontarsi in merito ad un fatto che non può e non deve essere oggetto di discussione ma solo ed esclusivamente di condanna.
Tutti i consiglieri di maggioranza rinnovano la vicinanza al Sindaco Tartabini ed esprimono un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine per l’attività di indagine che stanno svolgendo”, conclude Strovegli.
L'Amministrazione comunale di Tolentino, su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Fausto Pezzanesi, ha approvato un atto di indirizzo con il quale si stabilisce che la modalità per la presentazione delle pratiche edilizie digitali, anche ai fini della loro ricevibilità da parte del SUE (Sportello Unico per l'Edilizia), prevede la sola presentazione digitale della pratica sul sito istituzionale dell'Ente tramite il banner di collegamento denominato “Urbanistica Pratiche online”.
La protocollazione digitale sarà l'unica modalità ritenuta valida agli effetti dei termini di legge, a partire dal prossimo 11 giugno 2020.
Nel periodo transitorio, le pratiche edilizie potranno essere presentate o tramite pec all’indirizzo comune.tolentino.mc@legalmail.it in formato pdf firmato digitalmente o direttamente all’ufficio protocollo, con la consueta consegna della copia cartacea.
"Come Assessore all'Urbanistica – dichiara Fausto Pezzanesi - vorrei evidenziare di come si tratti di una vera e propria svolta nella gestione dei procedimenti urbanistici con la sostituzione del cartaceo. Un cambiamento che porterà a una riduzione dei tempi per l’istruttoria delle pratiche e al recupero dei pareri da uffici interni e uffici esterni (Provincia, Catasto, Camera di Commercio ecc.) su piattaforma digitale, il che consentirà anche di evitare errori nella presentazione. Siamo consapevoli che inizialmente ci saranno tante domande e tanti quesiti a cui rispondere, in particolare da parte dei professionisti del settore, ma siamo pronti. Sempre ricordando che Tolentino è il Comune dove sono attese il maggior numero di pratiche di tutto il cratere per la ricostruzione post-sisma e purtroppo con un numero non adeguato di dipendenti ad istruirle".
"In ragione delle normative col tempo emanate in materia – ricordano il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e l’Assessore all’Urbanistica Fausto Pezzanesi - la Pubblica Amministrazione è tenuta ad aggiornare le proprie attività e gli strumenti operativi cercando di limitare la produzione di documentazione cartacea, facendo evolvere i processi verso la completa digitalizzazione dei procedimenti".
"Con il passaggio di consegne è terminata una fase del Covid Center ma non sono terminate le polemiche e soprattutto i dubbi relativi alla sua creazione"
Questo ha dichiarato Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia per le Marche, commentando ancora una volta le notizie uscite sui media in questi giorni.
"Il Presidente Ceriscioli – continua Sebastianelli- afferma che le terapie intensive degli ospedali non nascono per i pazienti Covid, e che questo centro libererà 17 posti di terapia intensiva ospedaliera, diminuendo il numero dei medici necessari. Di contro il Nursind ( Sindacato Infermieri) forte della professionalità e dell'esperienza acquisita nei reparti, pone dei dubbi sulla apertura del centro marchigiano, mentre quello di Milano chiude. Come già accennato in precedenza, non voglio entrare nel merito della contesa, il tempo e i fatti stabiliranno chi ha ragione e chi no. Quello che mi interessa è sottolineare alcune cose per proporre a chi legge degli spunti di riflessione." "Ceriscioli afferma che nel piano pandemico del 2007 erano previsti almeno 300 posti di terapia intensiva e dice: “Grazie a questa struttura arriviamo proprio a quel numero". E ancora: "Ci siamo resi conto che una struttura del genere alla nostra Regione serve, è provvisoria la sua collocazione qui alla fiera di Civitanova, come abbiamo sempre detto. Ma dovremo ragionare su dove e come realizzarne una in pianta stabile” Quindi dal 2007 esiste un progetto per aumentare posti letto in terapia intensiva e ci sono voluti 13 anni e una pandemia ( anzi la fine di una pandemia) per iniziare a realizzarli? Oltretutto in maniera provvisoria?Su questo aspetto è più che lecito porsi domande.
Altro spunto di riflessione: il Covid Center è stato realizzato richiedendo fondi privati e con 5 milioni della banca d'Italia. In pratica la Regione, dovendo ricorrere ai privati, ha ammesso di non poter far fronte con i propri mezzi all'emergenza. Per quali motivi? Mancanza di soldi o troppa burocrazia? La mancanza di soldi non è accettabile, al limite potrebbe essere comprensibile. Ma la troppa burocrazia è totalmente inaccettabile! Sarebbe -anzi senza usare il condizionale, lo è - la dimostrazione di come un sistema creato per mantenere se stesso, sia inutile e dannoso per lo Stato e per la società. Chi è appassionato di complotti poi, potrebbe ipotizzare che il motivo sia il fatto che dei soldi privati non si debba rendere conto, mentre di quelli pubblici si. Per fortuna io non sono complottista.
Visto però che soldi pubblici sembra siano arrivati, mi trovo costretto come coordinatore regionale del Popolo della Famiglia e come cittadino a tornare a ribattere sulla necessità di trasparenza. A chi sono stati dati quei soldi? E' vero che, come citato in uno degli articoli scritti sull'argomento, sono stati affidati direttamente ad un soggetto privato, il Cisom? Se è vero, su quali presupposti dei soldi pubblici sono stati affidati a privati? Ed infine: Come sono stati spesi? Queste sono domande a cui si devono dare risposte chiare, perchè la distribuzione e l'utilizzo dei soldi pubblici è affare pubblico e i cittadini ( i veri e unici proprietari dei soldi pubblici) hanno diritto di sapere."
"I voucher family sono un contributo annuale pensato per la prima volta dall'assessorato alla Famiglia e sono erogati una volta l'anno: è dunque certamente scorretto dire che alcune famiglie lo stavano ricevendo, sottintendendone una loro sospensione, perché è in fase finale la chiusura del procedimento che porterà all'unica erogazione annuale per gli aventi diritto". Così l'assessore Barbara Capponi replica a quelle che definisce come "interpretazioni fantasiose" riguardo la mancata ricezione dei voucher family.
"Inoltre stupisce davvero come si possa argomentare che i destinatari del beneficio sarebbero stati penalizzati nel chiedere i buoni spesa: non vi era alcuna incompatibilità. Lo sbarramento dei 6000 euro in conto corrente è stato inserito per agevolare realmente chi davvero si fosse trovato impossibilitato per mancanza di contanti a fare gli acquisti primari - specifica Capponi -. Un vincolo valido per ogni cittadino".
"Con la Determina dell'11 maggio abbiamo trovato la ditta aggiudicataria per i voucher - prosegue l'assessore -. Da quel momento sono state contattate circa 60 famiglie, per verificare la correttezza del codice fiscale e la correttezza del numero di cellullare dell'utente, al quale verrà inviato un sms di accredito dei voucher sociali direttamente sul telefonino. Si sta, infatti, vagliando l'ipotesi di accreditare direttamente i voucher sulla tessera sanitaria, al fine di evitare che ci si debba recare in Comune".
Scatta la fase 2 dell’emergenza Coronavirus e il Comune di San Severino Marche si appresta a varare una serie di misure straordinarie per aiutare in tutti i modi la ripresa delle attività commerciali e favorire lo sviluppo economico anche in applicazione delle disposizioni governative che saranno contenute nel decreto legge “Rilancio”.
“Per quanto di nostra competenza - spiega il sindaco, Rosa Piermattei - abbiamo deciso di esentare o sospendere i tributi che riguardano anzitutto l’ampliamento esterno delle strutture come bar, ristoranti e tutte quelle altre attività che hanno sofferto di più nella fase di chiusura forzata. In particolare i titolari di attività delle imprese di pubblico esercizio verranno esonerati dal pagamento sia della Tosap che della Tari per l’installazione di strutture temporanee. Il Comune ha deciso di concedere una superficie massima pari a 25 metri quadrati. Fino al 31 dicembre 2020 sono già in vigore l’esenzione dal pagamento della Tosap e dell’Imposta comunale sulla pubblicità, limitatamente alle insegne pubblicitarie, per le attività commerciali e di produzione di beni e servizi con sede legale o operativa nei Comuni del cratere del terremoto. Per tutte quelle attività che non usufruiscono di questa esenzione, comprese quelle con sede legale fuori dal cratere come diverse attività ambulanti, applicheremo l’estensione della sospensione della Tosap e della Cosap. Questo varrà fino al 31 ottobre”.
Va poi ricordato che per i soggetti sottoposti a rateizzazioni di rientro per i mancati versamenti relativi agli anni precedenti, con il decreto Cura Italia sono sospese le rateizzazioni fino al 31 maggio 2020. In assenza di ulteriori provvedimenti normativi nazionali, entro il 30 giugno le rate sospese dovranno essere pagate ma la sospensione delle rateizzazioni verrà posticipata come nel caso precedente. Sempre per quanto riguarda le concessioni relative alle domande di occupazione del suolo pubblico, fino al 31 ottobre saranno riconosciute deroghe pure a chi non risulti in regola con i pagamenti di Tosap, Tari e Imu negli anni precedenti.
Prevista anche l’esenzione del pagamento della Tari per le attività commerciali e di produzione di beni o servizi sottoposte a provvedimento di chiusura per l’intera durata del periodo di serrata. L’esenzione avverrà su domanda dell’interessato (mediante autocertificazione del periodo di chiusura) e il corrispettivo verrà scalato dal pagamento della seconda rata Tari o, per chi effettua il pagamento alla prima scadenza in un’unica soluzione, il corrispettivo verrà rimborsato o compensato con la Tari dell’anno successivo. Sospensione anche dell’importo Tari relativo alle aree di occupazione del suolo pubblico concesse per il periodo 18 maggio 2020 - 31 ottobre 2020. Il pagamento verrà dilazionato all’annualità successiva.
“Dove sarà possibile - spiega poi l’assessore all’Urbanistica, Sara Clorinda Bianchi - lavoreremo con i titolari delle attività per recuperare spazi al fine di poter garantire il distanziamento sociale. La nostra attenzione, infatti, mira anche alla tutela e alla salvaguardia della salute pubblica e questo non dovrà essere mai un dettaglio di scarsa rilevanza. Riaprire in sicurezza deve essere per tutti una priorità e dobbiamo lavorarci insieme”.
“Voglio augurare un buon lavoro all'On. Riccardo Marchetti, che mi succede e potrà contare su di me per questo passaggio di consegne, e esprimere un ringraziamento a Matteo Salvini per la fiducia e le parole di apprezzamento sul lavoro che è stato portato avanti nelle Marche in questi ultimi 30 mesi durante i quali il movimento è cresciuto, si è radicato, si è organizzato ed è diventato punto di riferimento e speranza di cambiamento per moltissimi cittadini, imprenditori, artigiani, liberi professionisti e tanti amministratori”. Lo dichiara il Senatore Paolo Arrigoni in merito all’avvicendamento alla guida della Lega nelle Marche.
“Ci tengo inoltre ad esprimere gratitudine a tutti i meravigliosi militanti - continua Arrigoni -, ai segretari provinciali e cittadini, ai sindaci e consiglieri della Lega Marche per l'impegno e la passione profusi in questi anni, ad esclusivo beneficio della Lega e del proprio territorio, e per l'affetto con cui mi hanno accolto e supportato. Nelle Marche ci attende una sfida impegnativa per le elezioni regionali di ottobre e sono certo che Riccardo Marchetti saprà proseguire al meglio il lavoro svolto per strappare per la prima volta questa regione a una sinistra inefficiente e incapace di ascoltare le esigenze dei marchigiani. Da parte mia ci sarà il massimo sostegno al nuovo commissario”.
“Mi aspettano altri compiti e impegni – conclude Arrigoni - il ruolo di responsabile del settore energia per la Lega, assegnatomi da Matteo Salvini, mi porterà a confrontarmi tra l’altro con la sfida della green economy e della transizione energetica, che segneranno il futuro del nostro Paese. Ad ogni modo porterò sempre le Marche nel cuore”.
"A quattro anni dal terremoto, dopo aver visto passare tre inutili figure di commissari e aver assistito a irreversibili scempi di natura paesaggistica (unico capitale su cui sviluppare progetti e attività), anche il Comune di Valfornace, in piena sintonia con il generale agire burocratico del sistema, si è praticamente adagiato in un soporifero vivacchiare". Così il Capogruppo di minoranza Sandro Luciani commenta la gestione del Comune di Valfornace da parte della Giunta Citracca, attraverso una lettera aperta inviata alla nostra redazione.
"I costanti decessi dei numerosi anziani, a cui si aggiungono partenze di nuclei familiari giovani, hanno trasformato l’antico borgo, culla di tradizioni e cultura locale, in un relitto di comunità destinato ad implodere. Le nostre contrade interne, con estremo dolore, si spopolano giorno dopo giorno - scrive Luciani -, il silenzio cala sui resti di comunità che costantemente non trovano la forza di rinascere. Gli antichi progetti di collegamento tra comunità, lo sviluppo di iniziative nuove impostate su logiche moderne, legate alle tradizioni e ai saperi autentici, sono sempre più lasciate all’inerzia dell’oblio. La nostra comunità non fa eccezione e la popolazione attonita, prima dagli eventi sismici poi dalla pandemia covid 19, confinata nelle anguste soluzioni abitative, inizialmente definite “momentanee”, ora sempre più “definitive” anche in rapporto all’età degli occupanti, sta percependo che per la maggioranza di loro sarà “l’ultima residenza”. Sono molti coloro che non residenti, proprietari di seconde abitazioni nella maggior parte dei casi ereditate, stanno stancamente attendendo l’avverarsi delle favola della ricostruzione".
"In un primo momento ci si era infervorati nella speranza di vedere l’avvio di quel programma di ricostruzione, che man mano si è trasformato in una presa per i fondelli con il ripetere "non vi lasceremo soli". Ora che si è rimasti soli non resta che amareggiarsi e per qualche singolo ostinato proseguire nell’incalzare il sistema, ma con poca convinzione - osserva Luciani -. Nella piccola realtà di Valfornace siste un fabbricato di proprietà comunale costruito da oltre 70 anni, che per normativa vigente è sottoposto ad un vincolo storico che ne impedirebbe la demolizione e la sua ricostruzione, anche in altro luogo, seppur l’immobile non presenti particolari emergenze architettoniche da salvaguardare. Normativa che, applicata in maniera letterale, senza un minimo di ragionevolezza, porta inesorabilmente al più totale immobilismo procedurale. Ebbene, che si fa in Valfornace? Si inviano quesiti alle Istituzioni preposte e si attende fiduciosi; se poi le Istituzioni ritardano o non danno riscontro o peggio si limitano ad interpretare lessicalmente, la frittata è servita e l’amministrazione comunale che fa? Attende, trincerandosi dietro la scontata inutile frase 'siamo in attesa di risposta'. Tutto questo immobilismo a chi giova?"
"Alcuni iniziano a chiedersi: come mai i funzionari o peggio gli amministratori sono così poco attivi ed intraprendenti? Molte sarebbero le ipotesi di soluzione, ma è necessario che qualcuno le proponga. Invece tutto tace, gli uffici ed i rispettivi dirigenti si giustificano con la rilevante mole di lavoro fuori programmazione (quale?), senza mai assumersi responsabilità o proporre iniziative. Sono proprio le iniziative, che insieme alle idee di programma mancano a Valfornace, mentre la popolazione decresce. Forse una possibilità esiste ed è quella di proseguire con aggregazioni tra realtà comunali più grandi, perseguendo modelli di sviluppo nuovi e in grado di programmare l’indispensabile sovvertimento dell’attuale tendenza, che sta portando alla distruzione dei valori di civiltà che la storia ci ha tramandato" conclude il consigliere Luciani nella sua lettera.
“Nei giorni scorsi una lettera del sindaco è apparsa misteriosamente nottetempo, nelle cassette postali degli abitanti di Colbuccaro. Una lettera scritta su carta intestata del comune ma non protocollata in cui il sindaco ribadisce la volontà di non chiudere le due scuole dell’infanzia di Campogiano e Colbuccaro smentendo quanto egli stesso ha dichiarato al Miur e in cui cerca di scaricare le proprie responsabilità a destra e sinistra giusto per sentirsi più apposto con la coscienza”. Ad evidenziare la vicenda, in una nota congiunta, sono i consiglieri di minoranza del comune di Corridonia (Corridonia Futura, Per Cambiare Corridonia, Corridonia Domani), che ritornano sull’argomento riguardante le due scuole dell’infanzia di Colbuccaro e Campogiano. (Leggi qui per saperne di più)
“L’iniziativa sarebbe stata pietosamente accettabile – proseguono i consiglieri - se si fosse trattato di una iniziativa di una minoranza a corto di risorse. Ma qui parliamo dell’amministrazione che ha in mano una città, che avrebbe potuto indire una pubblica assemblea quando glielo abbiamo chiesto. Che avrebbe potuto esaurientemente rispondere alle numerosissime interrogazioni, interpellanze e mozioni che abbiamo presentato per mesi nei vari consigli comunali. Che avrebbe potuto illustrare a tutta la cittadinanza nel corso del tempo, passo dopo passo, gli sviluppi del progetto iniziale del 2015.
Invece, ancora una volta la giunta guidata dal Sindaco Cartechini, si lancia in un’azione da carbonari, indegna di un’amministrazione moderna e trasparente. Ha preferito una volantinaggio notturno ad un confronto pubblico. E soprattutto ha preferito dichiarare la volontà di non accorpare i due plessi dell’infanzia in una lettera inviata ai cittadini residenti di Colbuccaro e non anche al ministero. Quindi ad oggi nessun atto pubblico è stato inviato al ministero per manifestare la nuova e mutata volontà politica del Sindaco. Però si rassicurano i cittadini. Questa è la credibilità di un amministrazione? - Questa è la trasparenza amministrativa? Inoltre e soprattutto può un amministratore “alterare la verità” per favorire i propri cittadini?” – domanda la minoranza - .
“I nostri avi dicevano “honor onus” cioè l’onere è un fardello, un peso con cui misurarsi ogni giorno della vita, soprattutto quando si decide di spendere parte del proprio tempo per gestire la cosa pubblica. Visti i fatti, visti i contenuti, visti i comportamenti lasciamo ai cittadini giudicare liberamente l’operato delle parti. Nel mentre noi continueremo a cercare di fare luce nella fitta nebbia che avvolge la questione scuole a Corridonia”, concludono.
"Nell’ultimo periodo l’Amministrazione comunale è nel caos e in palese imbarazzo per diverse inefficienze che stanno emergendo, tra cui la distribuzione delle mascherine. Petriolo è uno dei pochi paesi della provincia e l’unico del circondario che ha optato per la distribuzione presso gli esercizi commerciali. Noi avremmo preferito la consegna porta a porta; si sarebbe così data la certezza ad ogni cittadino di avere a casa il numero di mascherine a lui dovuto". Così la lista civica "La Tua Petriolo" commenta la gestione dell'emergenza coronavirus da parte della Giunta Luciani.
"Dissentiamo anche sulla decisione di persistere nel non distribuire le mascherine, motivando tale scelta con il timore della dannosità delle stesse se non certificate CE o validate da enti preposti e rimettendo ai cittadini l’onere di procurarsele, anche in considerazione che il Comune “dovrebbe sostenere una spesa di svariate migliaia di euro" - proseguono i consiglieri di minoranza -. Le mascherine non certificate, qualora siano acquistate dal Comune, possono “essere dannose per chi le indossa”, se invece queste, fornite anche dallo stesso Comune e provenienti da donazioni, dal Dipartimento protezione civile e da altre associazioni sono distribuite dagli esercizi commerciali e negli ambulatori medici possono andar bene. Se poi l’acquista il privato, anche se non sono certificate, va ancora meglio".
"È proprio così difficile, inoltre, reperire dai capitoli di spesa del bilancio non “ingenti risorse pubbliche” - si chiedono dalla minoranza -, ma poche migliaia di euro per i dispositivi di sicurezza per la cittadinanza? Quello che, secondo noi, però è più grave è che, come dichiarato il Sindaco su Facebook, l’Amministrazione in futuro è decisa a procedere come fatto finora e non intende approvvigionarsi di dispositivi di protezione individuale per la cittadinanza".
La richiesta dell'opposizione è che il Comune fornisca a tutti i cittadini una mascherina lavabile e riutilizzabile al fine di tutelare adulti e bambini nella vita quotidiana: "Tale scelta è economica, perché permette a ciascuna famiglia di risparmiare qualche centinaia di euro per acquistare ulteriori materiali di protezione nei prossimi mesi, ed è sostenibile per l’ambiente, perché evita l’enorme impatto di inquinamento e rifiuti generato dalle mascherine monouso. Il diritto alla salute deve essere tutelato da chi amministra ed in questa crisi epidemiologica deve concretizzarsi anche come diritto alla mascherina gratuita ed ecologica per tutti".