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Politica Macerata

Ricotta vs Parcaroli: e che Macerata diventi una spa a cielo aperto

Ricotta vs Parcaroli: e che Macerata diventi una spa a cielo aperto

All’elettore maceratese non sarà sfuggito questo scontro tra le diverse visioni di benessere che i candidati Sindaco stanno lanciando sul web a suon di slogan.

Cosa scegliere tra la ricottiana “Città per stare bene” e la parcaroliana “Macerata dove amerai vivere e lavorare” ?

Trovare le differenze è difficile, ma ci sono eccome specie nella strategia di comunicazione.

Narciso Ricotta, diciamolo apertamente, ha cambiato strategia di comunicazione da quando è sceso in campo l’outsider Parcaroli: è passato dagli slogan tipo “un campetto in ogni quartiere” a una visione di Macerata da Eden Tibetano, snocciolando classifiche sulla qualità della vita e scommettendo, nero su bianco, di riportare Macerata nella top ten delle città dove si vive meglio.

Questo cambio di rotta non è casuale e fa del candidato Sindaco della coalizione di centro sinistra uno stratega coi fiocchi, degno del suo DNA democristiano.

Perché - avrà pensato - è meglio confrontarsi con l’avversario sul proprio terreno, quello delle “visioni”, malattie tipiche di un imprenditore, che non su quello delle “promesse”, il vero cancro della politica.

Ricotta ha radunato l’armata più fedele ed ha indossato le vesti di Napoleone per traslocare dall’angusto campetto di quartiere alle praterie dei sogni: non sarà sfuggito a molti, infatti, lo sfondo della bandiera francese sull’immagine del condottiero della nuova “rive gauche” maceratese.

Essendo, dunque, Parcaroli un visionario, un Messia giunto a spartire le acque per farci approdare all’altra riva (quella destra), ha ben fatto Ricotta ad impossessarsi dello slogan ammiccante al benessere.

Lo “starbene” ricottiano, in verità, Parcaroli lo aveva anticipato con gli slogan sulla città “dove si possa trovare lavoro e si ami lavorare”, una consecutio temporum da brividi che ha fatto sobbalzare dalla sedia i puristi facebookiani, sempre pronti a sottolineare la “a” senza “acca” altrui e a riflettere poco sulle idiozie che scrivono.

Di fatto, Parcaroli non ha cambiato strategia, ma sicuramente il ghost writer e gli pseudo-consulenti in comunicazione che disegnano per Macerata un benessere incerto almeno dal punto di vista della sintassi.

Ma tant’è, il lifestyle da “Salus Per Aquam” impera anche tra Cherubini e Cicarè, due bravi ragazzi che ancora in tempi non sospetti la buttano a “caciara” per una Macerata più green, “più bella e più grande che pria” (“Bravo!”, “Grazie”, cit. Ettore Petrolini).

Quindi siamo tutti contenti, oltreché ansiosi, di ascoltare le proposte più originali per “stare meglio”, anche se sappiamo che al meglio - come d’altronde al peggio - non c’è mai fine.

E comunque, per noi maceratesi resilienti, l’importante non è solo vivere in un centro benessere a cielo aperto e “stare meglio”, ma avere la certezza che “ci statessimo”.

 

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