La Coordinatrice provinciale di Forza Italia di Macerata, Lorena Polidori, quella comunale di Forza Italia di Civitanova Marche, Consuelo Fortuna, congiuntamente ai Coordinamenti comunali Fi, ribadiscono -attraverso un comunicato stampa e con l'ennesimo appello al voto - il loro NO al referendum su una riforma, proposta dal Governo Renzi: "una riforma pasticciata e nociva per il Paese".Contestualmente - si legge ancora nella nota - non essendo previsto il quorum, invitano tutti gli elettori ad andare a votare e a votare No per difendere la nostra Costituzione, la nostra Democrazia e il nostro Paese. L'Italia, infatti, in caso di vittoria del Sì, sprofonderebbe in un centralismo dello Stato ed un colpo letale per il diritto alla scelta degli eletti. I cittadini, peraltro, non godrebbero di alcun beneficio dalla riforma, anzi sarebbero sempre più succubi di un Governo accentratore, distinto e distante anni luce dai problemi della gente comune. Questo, evidentemente lo sanno anche in casa Pd. E per questo motivo il Premier, clamorosamente concentrato sulla campagna elettorale, invece di occuparsi del ruolo istituzionale che ricopre senza legittimazione popolare, ha riempito il suo proselitismo di menzogne e dati sballati.Si tratta, infatti, di una finta riforma - prosegue la nota - che comporta solo un decimo del risparmio spacciato dal premier Renzi. Si ridurrebbero le Regioni a enti amministrativi senza alcun potere decisionale. Si taglierebbero fortemente gli spazi di partecipazione democratica dei cittadini che non potranno più scegliere i loro rappresentanti politici, non potranno più proporre referendum consultivi o leggi di iniziativa popolare dove la raccolta di firme minima passa da 50 mila a 150 mila. Tutta Forza Italia è schierata per il No. Lo siamo sia nel merito che per dare un segnale al Governo che sta sgovernando la Nazione. Si tratta di una riforma pasticciata che invece di risolverli, complica tutti i problemi degli Italiani. Chi propone questa consultazione referendaria è, oltretutto, un Governo non legittimato dal Paese, con anche un premio di maggioranza dichiarato incostituzionale. Si va a ledere la democrazia, si introduce una clausola di prepotenza che usurperebbe alle Regioni poteri decisionali. Nessun risparmio. Avremo un Senato part-time con tutti i costi che ne derivano, con senatori non sempre presenti a Roma per gli incarichi locali e non scelti dagli elettori. Che con questa riforma si accelererà l'iter legislativo è un'altra grossa menzogna. Basti ricordare che siamo il Paese al mondo con più leggi. Non serve una pioggia di leggi ma norme mirate da rispettare. Il premier se ne va in giro per l'Italia a promuovere il suo referendum senza mai affrontare i problemi che attanagliano il nostro Paese e a cui non è riuscito a dare risposte. E' ora di dire basta - concludono le esponenti politiche provinciali - e di votare convintamente NO.
Proseguono i lavori per il completamento del versante marchigiano della direttrice Perugia-Ancona, nell’ambito del progetto Quadrilatero Marche-Umbria.Oggi è stato completato lo scavo della galleria “Mariani”, avviato il 3 ottobre scorso. L’opera è lunga complessivamente 120 metri ed è l’ultima delle gallerie previste nel tratto Albacina-Serra San Quirico nonché la penultima dell’intera direttrice, dato che nel tratto Fossato di Vico-Cancelli resta da completare lo scavo di una sola galleria, attualmente sospeso per esigenze di cantierizzazione. Complessivamente sono stati scavati oltre 12.600 metri di gallerie.Per consentire l’avanzamento dei lavori è provvisoriamente chiusa la rampa di uscita dello svincolo di Borgo Tufico, nel comune di Fabriano, per i veicoli in direzione Roma. L’uscita alternativa consigliata è allo svincolo di Fabriano Est.Da lunedì 5 dicembre, inoltre, sarà chiusa la corsia in direzione Ancona tra lo svincolo di Borgo Tufico e il successivo svincolo “Grotte Alte/Fabriano/Matelica”. Il traffico sarà deviato sulla viabilità secondaria adiacentefino al completamento di questa fase delle lavorazioni, previsto entro febbraio 2017.L’ultimazione dei lavori sul tratto Fossato di Vico-Cancelli e sul tratto Albacina-Serra San Quirico, per un’estensione complessiva di 22 km, è previsto nei primi mesi del 2018.
Il Kiwanis Club di Macerata ha consegnato al Comune di Pievebovigliana un Digiquadro della ditta Eugeni tecnologie di Magliano di Tenna. Si tratta di una lavagna multimediale interattiva di ultima generazione, del valore commerciale di oltre 3000 €, da utilizzare nelle scuole del Comune.Il Kivanis Club di Macerata ha, infatti, deciso di dedicare uno dei propri service in favore dei bambini del piccolo Comune di Pievebovigliana, duramente colpito dal recente sisma e per il quale anche modesti aiuti possono risultare significativi.Degli di nota sono stati, tra l'altro, gli sforzi fatti per permettere ai bambini della zona di avere una nuova struttura scolastica, evitando la loro dispersione sul territorio regionale e la conseguente disgregazione del tessuto sociale. Al momento l'Istituto scolastico e collocato in una una tendo-struttura e ci si augura che al più presto vengano forniti i moduli abitativi promessi, per consentire lo svolgimento delle lezioni in un ambiente più adeguato e confortevole.Il Kiwanis Club di Macerata ringrazia sentitamente le ditte Eugeni Tecnologie di Magliano di Tenna e SP metallo di Tolentino che progettano e realizzano in collaborazione il prodotto . Grazie alla loro disponibilità, hanno consentito la realizzazione del service.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dal movimento politico Voce alla Città."Alla vigilia di un importante appuntamento elettorale desideriamo rendere pubbliche alcune nostre valutazioni :1) la riforma espropria le regioni di importanti competenze quali grandi opere, energia ed ambiente, ciò significa, per esempio, che se il governo decide di aprire inceneritori, rigassificatori o piattaforme per le trivellazioni nel nostro mare, i cittadini e le istituzioni del territorio avranno ancora meno voce in capitolo, il nuovo articolo 117 ratifica ciò che era stato anticipato con lo Sblocca Italia; 2) la riforma vuole velocizzare le leggi al servizio degli affari e per favorire la crescita economica senza tenere conto però delle ricadute sui cittadini che da queste modifiche non ci guadagneranno nè in servizi nè in diritti; 3) la riforma rende più difficile la partecipazione dei cittadini, espropriandoci del diritto di eleggere i senatori e aumentando il numero di firme occorrenti per leggi di proposta popolare o referendum; 4) il risparmio prodotto da questa riforma è irrisorio rispetto agli sprechi ed alle inefficienze che non vengono ridotti, come testimoniato dalle dimissioni dei commissari alla “revisione della spesa” Cottarelli e Perotti che pure avevano studiato e proposto soluzioni per il contenimento della spesa e la riduzione del debito pubblico; 5) la riforma allontana dai territori le decisioni che li riguardano più da vicino rendendo meno significative ed efficaci la protesta e la pressione dei cittadini su questioni come la salute, l'ambiente ed i diritti; non per niente nel 2013 il colosso della finanza globale J P Morgan lamentava che le carte costituenti dei paesi del sud Europa, essendo nate dopo periodi di dittatura, risultavano influenzate da idee socialiste e pertanto in esse sono “persino” previste tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori e del diritto (pensate che sciagura) di protestare di fronte alla proposta di cambiamenti sgraditi; 6) la riforma rafforza il potere della maggioranza di governo e la concentra nelle mani del primo ministro, riduce drasticamente il ruole delle minoranze, nega ai cittadini la facoltà di eleggere i membri del Senato introducendo, nei fatti, una sorta di presidenzialismo forte; 7) la riforma viene spacciata come necessaria per attuare la semplificazione e la velocizzazione del processo legislativo oltre che strumento per ridurre il contenzioso tra stato e regioni, nulla di più falso visto che sono previsti almeno 7 diversi tipi di votazione delle leggi con svariate clausole e una lunga serie di interpretazioni e varianti".
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari, questa mattina, ha accolto i giornalisti nella splendida terrazza di Palazzo degli Studi di Macerata per fare il punto sui lavori di restauro iniziati a febbraio.I lavori sono stati appaltati ad una ditta di Ferrara, la Baruffaldi, e una ditta di Rimini, CRCS, che si sono occupate del rifacimento della facciata e del restauro del terrazzo all'ultimo piano inclusa la pavimentazione per evitare le infiltrazioni di acqua che ne danneggiava l'interno, oltre al restauro di tutte le colonne e le statue rovinate dal tempo. Inoltre si sta operando al restauro della sala conferenze Govannotti all'interno del palazzo.Un fiore all'occhiello della città di Macerata che presto tornerà al suo antico splendore con la speranza che sia di nuovo un polo attrattivo per i cittadini, gli studenti e tutti quelli che frequentano il capoluogo di provincia.I lavori si sono resi necessari dopo il crollo del cornicione avvenuto nel luglio del 2014, ma purtroppo a causa del patto di stabilità, nonostante ci fossero sia il progetto che i fondi, non è stato possibile intervenire subito per sistemare Palazzo degli Studi. Lo scorso anno, grazie alla riforma che ha alleggerito il patto di stabilità la Provincia si è subito mossa per creare il bando della gara di appalti e stilare la graduatoria. In brevissimo tempo, vista l'esistenza regressa di fondi e progetto, è stato possibile iniziare con il restauro. I lavori si sono dilungati nel tempo poiché, mano a mano che procedevano, sono emerse delle criticità che non erano state preventivate. Questa mattina Pettinari, con i responsabili dei lavori hanno annunciato che per febbraio Palazzo degli Studi sarà pronto per la città."Sono molto felice di quanto fatto" dichiara il presidente della Provincia "Questo Palazzo è sempre stato nel mio cuore e sistemarlo era una promessa che oggi posso dire di aver mantenuto. Sono certo che tornerà ad essere un luogo importante e che anche i commercianti che hanno il locale nella galleria Scipione saranno agevolati da questi lavori di restauro. Tra i tanti lavori fatti durante lo scorso mandato e quello iniziato questo ha un valore speciale ed emotivo per me".Fortunatamente il sisma non ha lesionato l'edificio che è interamente di cemento e che è stato costruito bene sin dal progetto originario. L'ottima collaborazione tra le aziende appaltatrici e la cura con cui stanno svolgendo il lavoro sta portando al più roseo dei risultati. La speranza è quella che, una volta completamente restaurato, Palazzo degli Studi sia utilizzato come cornice per eventi e convegni importanti, come ad esempio la stagione dello Sferisterio.
Prima le scosse di terremoto, poi il fallimento dell’azienda dove lavoravano. Un uno-due micidiale al volto di circa 150 dipendenti della Tombolini. Ma se ad assestare il primo colpo è stata la natura, sul secondo pesa, come un macigno, la responsabilità dell’uomo e della burocrazia. Un cocktail esiziale che ha costretto 150 lavoratori a marciare contro il tribunale (un tempo luogo di giustizia) e contro l’istituto di previdenza sociale.È stato infatti l’INPS a presentare istanza di fallimento contro la Tombolini verso cui vantava crediti di centinaia di migliaia di euro. Il tribunale, accogliendo l’istanza, ha dichiarato il fallimento, mettendo in mezzo ad una strada quasi 150 dipendenti, per la maggior parte donne. L’interesse meritevole di tutela, dunque, è stato il credito dell’istituto e non (l’evangelico) pane quotidiano. Un pane, peraltro reso duro e pure insudiciato dalla polvere e dal fango prodotti dal crollo di solai o tramezzi delle case di queste - doppiamente - sfortunate lavoratrici.Con loro, ed in prima fila i sindaci interessati: Ornella Formica di Colmurano e Paolo Giubileo di Urbisaglia.Una vicenda diventata ormai simbolo di massima ingiustizia (fatti salvi i cavilli propri del latinorum dei giuristi) che grida ovunque vendetta, ma che giorno dopo giorno, si sta spegnendo sotto la somma, colpevole indifferenza di tutte le istituzioni pubbliche. Anche di quelle più alte. Pure ieri la vicenda è stata rappresentata in tutta la sua paradossale drammaticità al premier Renzi, ma niente.Colposamente latitante appare la Regione Marche che avrebbe dovuto intervenire anche suggerendo un provvedimento ad hoc, in sede di conversione del decreto sul terremoto. Invocando, casomai ve ne fosse stato bisogno, perfino il primo articolo della Costituzione a protezione e tutela dei lavoratori terremotati. Invece silenzio.Un silenzio pesante che la dice lunga sul reale interesse della politica per le complicate vicende dell’entroterra.Ad onor del vero, l’unica che sembra aver preso a cuore la situazione delle tantissime operaie è l’Onorevole Irene Manzi, ma abbiamo la sensazione che, come nel caso del cementificio di Castelraimondo, sia stata ancora una volta, lasciata dolosamente sola.È giunto il momento che la politica regionale, piuttosto che balbettare stantii slogan - come continua inutilmente a fare da troppo tempo il governatore Ceriscioli - si muova e lo faccia in fretta.È stucchevole e fuori luogo celebrare nelle calde stanze del Consiglio Regionale pompose giornate contro la violenza sulle donne con tanto di interviste, aperitivi e stuzzichini, quando dopo solo ventiquattro ore, a pochi chilometri da Ancona, ci sono donne che piangono disperate perché la giurisprudenza toglie loro e all'improvviso il pane di bocca. Se i politici regionali non lo hanno ancora capito, è ora che qualcuno, prima o poi glielo dica. Qui in montagna si combatte ogni giorno per guadagnarsi da mangiare. Dei party celebrativi che organizzate in Ancona, francamente, non sappiamo che farcene.Se la politica ha ancora un senso, un ruolo ed una funzione, faccia sentire la sua voce forte e chiara una volta per tutte: in deroga ai cavilli, ma in sintonia con il buon senso, con la doverosa solidarietà alle tante lavoratrici – già piegate dalle scosse di terremoto – faccia in modo che possano al più presto tornare in fabbrica per portare a casa, ai loro figli, il meritato pane quotidiano.Tutto il resto, oltre che incomprensibile, fa rabbrividire…
Doppio appuntamento nelle zone colpite dal sisma per la II commissione regionale “Sviluppo economico” che ha incontrato, questa mattina, a Muccia, agricoltori e allevatori del Maceratese e, nel pomeriggio, a Camerino, il rettore dell'Università, Flavio Corradini.Dopo aver ascoltato due settimane fa, ad Acquasanta Terme, le aziende zootecniche del Piceno, la commissione ha voluto di “fare il punto” anche con le imprese della provincia di Macerata. “Questo sisma ha segnato – sottolinea il presidente della Commissione, Gino Traversini (Pd) - in maniera forte le Marche. La nostra regione è stata la più colpita, e il rischio che dobbiamo scongiurare con ogni mezzo è quello che si perda il forte legame con il territorio. L’agricoltura e l’allevamento rappresentano in questi luoghi un patrimonio importante, che va salvaguardato, insieme a questo meraviglioso paesaggio”. Per Traversini bisognerebbe pensare a un progetto ad ampio respiro, che coinvolga tutto l’Appennino ”per combattere lo spopolamento, fare in modo che la gente non lasci questi luoghi, ma resti per contribuire al rilancio e alla salvaguardia”.All'incontro nell’Eremo del Beato Rizzerio, che in questi giorni ospita diverse famiglie sfollate, ha partecipato il sindaco di Muccia, Mario Baroni, e l'assessore regionale alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti, che ha illustrato come si sta muovendo la Regione per superare l’emergenza. Secondo il vicepresidente della II commissione, Piero Celani (FI), due sono i problemi che vanno affrontati tempestivamente. “Il primo – dice - riguarda la necessità di affrettare al massimo i tempi di realizzazione delle ‘piazzole’ per posizionare le nuove stalle. Il secondo riguarda, invece, la necessità di mettere a punto un progetto per la valorizzazione e la promo-commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari provenienti dalle zone terremotate. I tempi stringono, gli allevatori e gli agricoltori non possono più aspettare”. La Commissione “Sviluppo economico”, dopo aver ascoltato le aziende zootecniche del Maceratese, accogliendo l’invito dell’Università di Camerino ha incontrato nel pomeriggio il rettore dell'Università, Flavio Corradini, con il quale ha parlato delle difficoltà e delle problematiche post-sima legate all'Ateneo.
La Commissione consiliare per il Picchio d'Oro propone al presidente della Giunta regionale delle Marche di assegnare l'onorificenza 2016 a Giuseppe Zamberletti, fondatore della Protezione civile nazionale.A lui "si devono la nascita del Dipartimento della Protezione civile, l'introduzione del concetto di previsione distinto dalle attività di soccorso, l'organizzazione del Servizio nazionale in tutte le sue componenti, la valorizzazione degli Enti locali e dell'approvazione della legge n. 225 del 1992.Esempio di altissimo impegno, profonda umanità, indiscussa professionalità e spirito di servizio profusi a favore della cittadinanza. Le Marche con gratitudine". "Il sisma che ha colpito duramente la nostra regione - dice il presidente della Commissione Renato Claudio Monardi - porta alla nostra attenzione l'impegno continuo della Protezione civile nella gestione dell'emergenza e del post terremoto. Una preziosa opera di soccorso e assistenza svolta da parte di un'istituzione pensata e voluta da Zamberletti.
Giorgio Merletti è stato riconfermato Presidente Nazionale di Confartigianato Imprese, la maggiore Confederazione italiana dell’artigianato e della piccola impresa che associa oltre 700.000 imprenditori organizzati in 118 associazioni territoriali (1.200 sedi in tutta Italia), 20 federazioni regionali, 12 federazioni di categoria e 46 associazioni di mestiere.<< Confartigianato – ha dichiarato Merletti indicando le linee programmatiche del suo secondo mandato – prosegue il proprio cammino all’insegna della capacità di rispondere alle sfide del cambiamento per lo sviluppo della categoria artigiana e di tutte le piccole imprese. Il Governo deve sostenere questo sforzo: le misure della manovra economica mi sembra contengano segnali di attenzione verso il nostro mondo, tra tutte quelle che impattano sulla riduzione del carico fiscale e sulla burocrazia, da sempre freno per le piccole imprese. Ma è necessario insistere in questa direzione! Il Paese potrà uscire dalla crisi soltanto se verrà adeguatamente sostenuta la sua economia reale, rappresentata in particolar modo dalle oltre 4.200.000 micro e piccole imprese >>.Contestualmente all’elezione del Presidente l’Assemblea Nazionale ha provveduto a rinnovare la Giunta Esecutiva: venti rappresentanti di tutto il territorio nazionale e tra questi, riconfermato, il maceratese Giuseppe Mazzarella, Presidente Nazionale della Moda e Vice Presidente Provinciale di Macerata e, new entry, Natascia Troli, Presidente Provinciale di Ascoli Piceno e Fermo.<< Esprimo soddisfazione per la riconferma di Giorgio Merletti alla guida della nostra Confederazione – ha commentato Renzo Leonori, Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata – ma in particolar modo esprimo il compiacimento mio personale e di tutta l’Associazione provinciale per la considerazione, nell’elezione della nuova Giunta Esecutiva, in cui è stato tenuto il nostro territorio: la presenza della collega Natascia Troli e, soprattutto, di Giuseppe Mazzarella sono senz’altro un riconoscimento alle qualità ed alle capacità personali di entrambi, ma sono anche un forte segnale di attenzione ad un territorio, quello delle province di Ascoli, Fermo e soprattutto Macerata, profondamente ferito dal devastante sisma di queste ultime settimane .ed alle prese con enormi problemi di tenuta del tessuto e di quello produttivo. Sono certo che la loro presenza nei vertici della Confederazione rappresenterà una voce importante per canalizzare solidarietà, sostegno e aiuti concreti a favore delle nostre terre e delle nostre piccole imprese >>.
Molti hanno passato il pomeriggio davanti al teatro Don Bosco di Macerata per curiosità, nel tentativo di vederlo di persona e magari mandargli un saluto, altri invece avrebbero voluto contestarlo, e infine noi giornalisti avremmo voluto che facesse il punto della situazione sul post-sisma. Matteo Renzi invece ha preferito non comparire per nulla.Tutti lo aspettavano davanti l’ingresso ma la scorta l’ha fatto entrare dal retro, direttamente in automobile. Dentro ad attenderlo c’erano i sindaci e i tecnici dei comuni colpiti dal sisma. A quel punto, almeno noi giornalisti e operatori televisivi pensavamo di poter entrare, ad impedirci l’accesso però ci ha pensato la polizia perché l’incontro, c’è stato detto, era rigorosamente a porte chiuse. Salvo che per esponenti del Pd. Sorge il dubbio: si parlava di terremoto o di referendum?Rimaniamo tutti perplessi compresa la gente che lo aspettava da tre quarti d’ora. Un meeting blindato sarebbe stato comprensibile se all’incontro avessero partecipato solo il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani, insomma figure tecniche. Assieme a loro sul palco del Teatro però c’era il Presidente del Consiglio, la più alta carica di Governo, e lui sì avrebbe dovuto rispondere ai cittadini e agli operatori dell’informazione.Confidavamo di incontrarlo al termine della riunione. Per sicurezza, questa volta, ci siamo tutti spostati all’ingresso posteriore. Quando è iniziato il trambusto e si è capito che Renzi stava per uscire, la polizia ha aperto il cancello agli operatori dell’informazione che sono stati intruppati tutti dietro ad una transenna. C’era chi avrebbe voluto chiedergli delle prossime mosse del Governo, rassicurazioni sui contributi per l’autonoma sistemazione ma niente; tempistiche riguardo l’arrivo di eventuali moduli e casette di legno ma niente. Matteo Renzi è un puntino lontano, sale in auto e sfreccia verso Ancona dove ad attenderlo c’è la campagna referendaria a favore del sì.Dall’Ansa riusciamo a sapere che nel corso del dell’incontro il Premier ha rassicurato i primi cittadini che quella che avverrà “Non sarà solo una ricostruzione di mura e di abitazioni, ma anche per il futuro di questa regione”. Per le scuole il premier ha invitato i sindaci a confidare in senso assoluto sulla soluzione di tutti problemi perché i finanziamenti, ha ribadito, ci sono. Ed entro 15 giorni saranno emanati nuove ordinanze e provvedimenti.Insomma Renzi ha voluto tranquillizzare la platea sulla gestione dell’emergenza e sulla ricostruzione. Di sicuro non ha tranquillizzato i cittadini e i giornalisti che fino all’ultimo lo hanno aspettato davanti al teatro Don Bosco. E la cosa, ve lo assicuriamo, non è stata affatto gradita.(foto dalla rete)https://www.youtube.com/watch?v=uz7ujPlAMpM
“Ha quaranta anni, fa politica da venti e si propone come l’anticasta!” È condensato in questa caustica ed incisiva frecciata il giudizio su Matteo Renzi del vice presidente della Camera dei Deputati Simone Baldelli, eletto nelle file di Forza Italia, nel collegio delle Marche.Il parlamentare, salito ultimamente alla ribalta delle cronache locali per aver destinato, con una risoluzione, ai terremotati di Marche, Umbria e Lazio i risparmi sui costi sulle spese di gestione della Camera dei Deputati (si tratta di ben 47 milioni di euro), in una conferenza stampa convocata, in tarda mattinata, presso l’Hotel Claudiani di Macerata, ha argomentato le ragioni del NO al referendum. Accanto a lui la coordinatrice provinciale Lorena Polidori e la capogruppo in Regione Jessica Marcozzi.“Una riforma approvata nottetempo con i banchi delle opposizioni vuoti per protesta. – ha continuato Baldelli – Nulla a che vedere, quanto a legittimità, con quella proposta da Berlusconi nel 2005. In quel caso, il presidente del consiglio era stato eletto, con una maggioranza schiacciante e con il Mattarellum: quindi senza nessun premio di maggioranza dichiarato poi illegittimo dalla Consulta. Appare quantomeno curioso – rileva ancora il parlamentare – come in questa riforma una maggioranza, di fatto delegittimata dalla Corte Costituzionale, si preoccupi di investire preventivamente la stessa Consulta, nel giudicare sulla legittimità delle leggi elettorali. La verità - continua Baldelli - è che è stato messo in piedi un meccanismo spregiudicato di campagna elettorale che mette sul piatto della bilancia la sola sopravvivenza politica di Renzi, ma il conto da pagare verrà consegnato a tutti gli italiani: una pessima riforma con un titolo ingannevole che non farà che aumentare il contenzioso tra Stato e Regioni.”Baldelli infine ha posto due domande provocatorie alla platea di giornalisti. La prima relativa alle conseguenze sull’approvazione del referendum: “Se sbagli una riforma, poi ci vogliono degli anni per rimettersi in carreggiata. L’Italia ha tutto questo tempo da perdere? ” - ed infine si è chiesto: “Come mai in questa eccezionale sovraesposizione mediatica sul referendum non sia mai passata, nemmeno sullo spot di Palazzo Chigi l’informazione che a questo quesito non è richiesto, a differenza degli altri referendum, il quorum necessario per la sua validità ed efficacia.”“Anche per questa ragione – ha concluso Baldelli – il mio invito è duplice: prima di tutto occorre andare a votare e portare a votare più gente possibile, quindi fermare questa deriva e votare convintamente NO”
Oltre 350 studenti delle scuole superiori della provincia sono coinvolti negli incontri Orientagiovani Itinerante 2016, iniziativa partita il 23 novembre scorso e promossa nell’ambito del “Progetto Scuola” da Confindustria Macerata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e con il contributo della Camera di Commercio di Macerata.Simona Reschini, Presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Macerata, aprendo l’incontro che si è tenuto presso l’ITIS E.Mattei di Recanati ha informato "Quest'anno abbiamo attivato un Osservatorio sul mondo giovanile, in ogni incontro mapperemo attraverso uno strumento informatico paure, ambizioni, desideri e comportamenti dei ragazzi delle scuole di cui saremo ospiti. Al termine di tutti gli incontri avremo dei dati molto importanti che provvederemo a comunicare alla stampa e che pubblicheremo in un paper, saranno il cuore di una giornata di confronto aperto con i rappresentanti della scuola, della famiglie e degli studenti".Le giornate di Orientagiovani fotograferanno dunque l'Universo Giovanile e consentiranno anche di potenziare, attraverso tecniche teatrali, le abilità comunicative e relazionali dei ragazzi. Infatti come afferma il regista e attore Francesco Facciolli, che insieme con il Prof. Gabriele Micozzi, Docente di Web Marketing e Comunicazione, coordina tutti gli incontri "Il teatro aiuta in un mondo in continuo mutamento a gestire l'imprevisto, reagendo in modo flessibile agli stimoli ed ai terremoti che spesso la vita ci pone di fronte. La vita ci presenta scene per le quali dobbiamo reagire trovando nuove vie e spesso creando nuove opportunità".Il titolo dell’iniziativa "Applichiamoci - Attori in scena verso il Futuro” vuole essere uno stimolo ad un uso responsabile del web, come ha affermato il Prof. Micozzi: "Maggiore attenzione nel condividere le proprie informazioni risulta determinante. Infatti, troppo spesso il mondo virtuale ci isola e impedisce di tirare fuori il meglio di noi nel mondo reale. I primi dati di questa ricerca dimostrano che oltre il 52% dei ragazzi passa più di 4 ore al giorno sui social e che meno del 5% legge giornali. Tuttavia, i social stessi se usati con attenzione e intelligenza possono aiutarci a valorizzare i nostri progetti, le nostre idee e persino i nostri curricula, potenziando relazioni e rapporti e aiutandoci ad accedere a nuove opportunità".Ricordando che la App più importante rimane il proprio atteggiamento e la propria intelligenza, la Presidente Reschini con l’energia che la contraddistingue ha voluto stimolare i ragazzi simulando colloqui di lavoro. Citando poi la celebre frase di Walt Disney "Se puoi sognarlo, puoi farlo" ha voluto trasmettere ai ragazzi il messaggio di credere sempre ai loro sogni.Negli incontri sono coinvolti imprenditori come Orietta Varnelli – Distillerie Varnelli S.p.A., Anselmo Pallotta - Finlabo Sim S.p.A., Alberto Angelini - Fama Sas, inoltre Rosa Veneziani dell’Ufficio scolastico Provinciale ed esperti di livello nazionale di web e social come Giulio Finzi Segretario Generale Consorzio Netcomm di Milano.Il calendario della prima parte degli appuntamenti (si prevede di coinvolgere oltre 1000 giovani) è il seguente:MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE ORE 9.30ITC “F. CORRIDONI” CIVITANOVA MARCHEGIOVEDÌ 24 NOVEMBRE ORE 9.30ITIS “E. MATTEI” RECANATISABATO 26 NOVEMBRE ORE 9.00ITTS “ E. DIVINI” SEVERINO MARCHE VENERDÌ 2 DICEMBRE ORE 9.30ITC “F. CORRIDONI” CIVITANOVA MARCHESABATO 3 DICEMBRE ORE 9.30ITE “A. GENTILI” MACERATA
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Confartigianato Macerata: "Se il Governo è stato rapido e tempestivo nel promulgare i decreti 189/2016 e 205/2015 relativi al sisma che ha colpito Marche, Umbria e Lazio – afferma Renzo Leonori, Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata - si deve allo stesso tempo far rilevare che molti sono i provvedimenti che debbono ancora essere varati (e per alcuni i tempi previsti sono già trascorsi), per dare completa attuazione alle norme previste dai due decreti legge succitati.Su tutti spicca soprattutto il ritardo con cui la regione Marche (al pari di Umbria e Lazio) non ha ancora costituito il previsto “Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016”, ganglio vitale della ricostruzione visto che in capo ad esso ci sono importanti mansioni tra le quali la pianificazione urbanistica connessa alla ricostruzione, l’istruttoria per il rilascio delle concessioni di contributi e di tutti gli adempimenti relativi alla ricostruzione privata, supporto e gestione operativa a servizio dei Comuni anche per i procedimenti relativi ai titoli abilitativi edilizi, sede di uno Sportello per le Attività Produttive (SUAP) unitario per tutti i Comuni coinvolti. Se proprio ieri è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il provvedimento del Commissario che detta le linee guida per dare il via ai lavori di sistemazione delle strutture, abitazioni o sedi di aziende, dichiarate a suo tempo inagibili ma con danni non particolarmente gravi, mancano però tutte le decisioni del Commissario relative alla ricostruzione degli edifici privati, come pure i decreti e gli atti ministeriali relativi alla concessione dei contributi ai lavoratori, dipendenti ed autonomi, che risiedono nei Comuni del cratere, alla erogazione di finanziamenti agevolati alle imprese danneggiate, alla concessione sia di sostegni a favore delle imprese più piccole per favorire il ripristino ed il riavvio delle loro attività sia di prestiti a tasso zero per sostenere la nascita di nuove imprese e la realizzazione di investimenti da parte di esse. Non ci sono, inoltre, le norme per individuare gli alloggi sfitti da mettere a disposizione degli sfollati (grave ritardo, questo, visto che è in relazione all’emergenza e non alla ricostruzione!), per concedere i rimborsi dei danni ai beni mobili, per la definizione degli elenchi speciali dei professionisti che saranno incaricati della ricostruzione.Vero è – continua il Presidente Leonori – che l’emergenza non è ancora terminata, visto che purtroppo le scosse continuano ed i problemi più impellenti, in prossimità dell’inverno, sono rappresentati da ritardi nell’arrivo di container e moduli abitativi come promesso, e visto che non passa giorno in cui non si allunga l’elenco di edifici classificati “non agibili”, per cui forse è ancora un po’ presto per cominciare a pensare di ricostruire, ma visto che si continua ad affermare che “i soldi previsti dai due decreti ci sono”, sarebbe opportuno cominciare ad utilizzali visto che il provvedimento, seppur ancora nel suo iter parlamentare, è già in vigore da quasi due settimane: sarebbe opportuno soprattutto per ridare forza alle speranze di tanti cittadini ed imprenditori che ancora credono in questa terra. L’auspicio è quindi quello – conclude Leonori – di vedere nel breve la macchina burocratica e legislativa completare il suo lavoro per dotare le strutture operative preposte di norme e finanziamenti adeguati atti a poter dare le risposte dovute ed attese ".
"In un momento drammatico quale quello attuale, più che mai, le professioni del nostro territorio sono chiamate a condividere responsabilmente tutte le proprie risorse e competenze al fine di affrontare in sinergia l'impatto dell'emergenza ed il processo della ripresa. - inizia così una lettera indirizzata a Renzi, al presidente Ceriscioli; al capo della Protezione Civile Curcio, al commissario straordinario Errani ed infine al direttore regionale per la ricostruzione, Cesare Spuri - Non a caso il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, ha invitato tutti gli Ordini e Collegi professionale ad un tavolo permanente ove coordinare le azioni tra questi, la Protezione Civile e l'Amministrazione. Gli Ordini e Collegi professionali della Provincia di Macerata, -continua la missiva - la più duramente colpita dal sisma, nel mettersi immediatamente a disposizione, si sono tra loro confrontati sulle specifiche necessità, a cui dover adeguatamente rispondere.Come già individuato dal Governatore, il primo enorme ed imprescindibile passo da compiere è quello di procedere tempestivamente ai controlli certificati degli innumerevoli edifici coinvolti dai ripetuti fenomeni sismici. E' dato certo, però, che il numero dei certificatori che stanno operando, abilitati a redarre una scheda Aedes, di Rilevamento danno, pronto intervento, agibilità, sia assolutamente insufficiente rispetto ad un fenomeno dalle sconfinate proporzioni come quello con cui facciamo i conti, non paragonabile minimamente ad altro del passato, a memoria. Con le disponibilità attuali i controlli necessiterebbero addirittura di qualche anno, prima di esaurirsi, come ha confermato l'Ing. Cesare Spuri, appena nominato Direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione post sisma 2016, in occasione del convegno organizzato sul tema della ricostruzione dal Collegio dei Geometri di Macerata. Nel frattempo - si legge ancora - si sfalderebbe irrimediabilmente il tessuto socio economico di un territorio, che morirebbe definitivamente. Per tutto questo tempo rimangono interdetti gli immobili anche agibili, non si può procedere ai lavori di rimessione in pristino di qualsivoglia entità, le zone rosse impediscono l'accesso a chicchessia, l'accoglienza lontana dai territori di origine per i residenti si prolunga a tempo indefinito, non parte la ricostruzione, non riprendono le attività delle imprese, degli esercizi commerciali, delle aziende agricole, delle professioni. I danni sarebbero incalcolabili, letteralmente, ed irreparabili. Le responsabilità conseguenti. E' indifferibile dunque che si adotti senza esitazione una soluzione, o più soluzioni, così da procedere velocemente senza con ciò abdicare in nessun modo alla qualità e conformità dei controlli, posto che di tecnici disponibili e competenti ve ne sarebbero più che a sufficienza, come garantiscono appunto i rispettivi Ordini e Collegi professionali degli Architetti, Ingegneri e Geometri. E' necessario che formalmente si permetta agli stessi di operare tempestivamente attraverso una specifica regolamentazione emanata dagli enti preposti, attingendo agli strumenti giuridici garantiti dallo stato di emergenza. Le soluzioni ipotizzabili potrebbero essere diverse, quali: l'utilizzo di squadre miste, affiancando ad un certificatore abilitato un professionista competente, seppur non in possesso di detto titolo; l'autorizzazione a detti tecnici di accedere nell'immediato ad una formazione ad hoc, compatibile con le esigenze dell'urgenza; l'introduzione della modulazione motivata della valutazione espressa con le schede Fast, ipotizzando diverse casistiche che superino le categorie apodittiche dell'inutilizzabilità ovvero dell'agibilità.Le categorie professionali qui rappresentate, all'unisono, nell'offrire il proprio incondizionato sostegno, reclamano pronte iniziative in tal senso.Ovviamente, accanto a questo pregiudiziale aspetto, occorre affrontare anche l’impatto economico, finanziario e fiscale dei soggetti coinvolti dal sisma, prevedendo norme specifiche e chiare che non si limitino a semplici sospensioni ma diano segnali forti ai soggetti economici e ai cittadini per una speranza concreta di poter riattivare le proprie attivita’ duramente colpite.Serve dunque - conclude il documento - fare chiarezza al più presto in merito ai territori inseriti nel cratere, in modo da stabilire con precisione l'applicazione dei vari interventi di sospensione." Seguono le firme dei presidenti degli ordini e dei collegi professionali della provincia di Macerata e Camerino:Enzo Fusari Presidente ordine Architetti Maria Cristina Ottavianoni Presidente Ordine Avvocati Giorgio Piergiacomi Presidente Ordine ODCEC Riccardo Russo Presidente Ordine Consulenti del Lavoro Andrea Pignocchi Presidente Ordine Geologi delle Marche Marcello Seri Presidente Collegio Geometri Paola Passeri Presidente Collegio Geometri Fabio Massimo Eugeni Presidente Ordine Ingegneri Michele Gentilucci Presidente Distretto Notarile Stefano Bartolucci Collegio Periti Agrari Pesaro- Urbino, Ancona, Macerata Francesco Stronati Associazione Nazionale Tributaristi
Questa qui è una brutta vicenda che vede come protagonisti Riccardo Milani, un ragazzo di 32 anni di Pievetorina ed un farabutto qualsiasi, sicuramente italiano, ma di chissà dove.Riccardo ha 32 anni, un anno fa ha perso il lavoro e, giusto un mese fa, con il terremoto, pure la casa. I suoi, per dire, stanno ancora pagando il mutuo del sisma del 1997.Però non si rassegna a trasferirsi giù al mare come hanno fatto tanti suoi conterranei. Adesso è impegnato con il gruppo di protezione civile, quindi ha qualche animale domestico da cui non si vuol separare. Eppoi le case, da queste parti, si cominciano a trovare solo da Tolentino in giù. Per giunta a prezzi proibitivi.Riccardo cerca allora una roulotte su quei siti specializzati in annunci di vendite. Ha sentito dire che i modenesi (vittime pure loro qualche anno fa del sisma) sono particolarmente solidali con i terremotati ed allora si mette in cerca da quelle parti.Qualche canaglia deve avere avuto la sua stessa idea e ne ha approfittato per imbastirci sopra una truffa.Riccardo ed il truffatore si sentono per telefono, si scambiano opinioni, concordano il prezzo. Il ragazzo riceve pure sul cellulare le foto degli interni della roulotte. Sono in quattro in famiglia e c’è posto per tutti.Il prezzo, per le ottime condizioni e per un mezzo del 2011 è di favore: cinquemila euro. Addirittura il furfante si offre di portare la roulotte fino a Senigallia.Una volta che si sono accordati sul prezzo, cominciano a capitare imprevisti: la moglie del furfante ha qualche problema di salute e bisogna rinviare di un giorno. Il giorno successivo c’è un altro imprevisto. Poi ne capita un altro. Da martedì fino a sabato è un fiorire di complicazioni. Nel frattempo Riccardo ha effettuato il suo pagamento attraverso una post – pay.Sabato sera poi, il truffatore stacca il telefono definitivamente e di lui si perde ogni traccia.Io a Riccardo lo avevo conosciuto tempo fa a Pievetorina. Ci avevo parlato un po', mi raccontava della sua situazione e della volontà di restare lì. Perché quello - diceva - era il suo paese e non voleva andarsene. Allora dormiva in tenda e faceva già freddo.Ieri l’ho rivisto davanti alla caserma dei Carabinieri di Castelraimodo. Stava per fare la denuncia. Era tutto imbacuccato, col giubbotto giallo fluo della protezione civile. Mi ha raccontato quello che gli è successo. Di come non abbia ancora per dormire e in più sia senza il becco di un quattrino.Volevo chiedergli come ci fosse cascato così ingenuamente, ma mi ha fermato subito e mi ha detto: “Lo so che sono stato un cretino, che non dovevo fidarmi ciecamente. Però pensi che, in questi casi, nessuno si approfitterebbe di un terremotato. E poi quando hai bisogno, dopo mesi di stanchezza e di vita precaria non ci stai più nemmeno tanto con la testa. Ti fidi e ti affidi…”Non ho avuto la forza di chiedergli più niente. Ci siamo solo stretti forte la mano per un altro arrivederci. Era buio, pioveva fitto e faceva un gran freddo. Lui avrebbe compilato il suo verbale e poi sarebbe tornato di nuovo a dormire in tenda. Col freddo e all’umidità.Il suo sogno di una roulotte, ha incrociato i disegni criminali di un dannato figlio di puttana che adesso vorrei volentieri avere tra le mani per una buona mezz’oretta…
Sala gremita ieri sera al ristorante ChiaroScuro di Belforte del Chienti dove la Giunta di Confindustria Macerata e le aziende associate del territorio colpito dal sisma hanno incontrato i Sindaci alla presenza di numerose autorità. Nell’incontro è stato presentato un documento che vuole essere una proposta articolata di rilancio produttivo, che rappresenta il volano dell’economia locale e sociale.Ha introdotto i lavori il Presidente Pesarini, che ha parlato, seppure nella drammaticità del momento, di opportunità da cogliere tutti insieme per dare nuovi impulsi all’economia e alla collettività.Il Direttore Niccolò ha poi elencato i 5 punti “chiave” del documento (redazione di un piano di marketing territoriale, privilegiare le misure in c/capitale nel rilancio delle attività economiche, adozione di un Patto Territoriale, valorizzazione del ruolo dei professionisti e delle imprese di costruzione nella ricostruzione pubblica e privata, semplificazioni in termini di procedure di autorizzazione).Molto apprezzato l’intervento del Prefetto Preziotti che ha sostenuto la necessità di una valorizzazione delle aree interne colpite dal sisma al fine di promuoverle e farne conoscere le peculiarità.Ha preso poi la parola il Sindaco di Belforte, Roberto Paoloni, il quale ha lanciato un appello affinché il territorio non si spopoli e si lavori tutti insieme per farlo ripartire quanto prima.Infine, è stato il momento di Cesare Spuri, nominato la scorsa settimana Direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016. Spuri ha concordato con gli interventi che l’hanno preceduto ed in particolare con Paoloni sulla necessità di trattenere la gente nel territorio, ribadendo il proprio impegno a fare tutto il possibile per ripartire e ricostruire al meglio possibile. Ha inoltre evidenziato come i danni provocati da questo sisma hanno una estensione capillare e per la loro valutazione è necessario avere a disposizione un numero rilevante di tecnici. Per una migliore sistemazione del territorio poi Spuri vede la necessità di dover dare attenzione a chi su quel territorio ci vive.Si è aperto il dibattito con numerosi interventi: hanno preso la parola i Sindaci dei comuni più colpiti ed i rappresentanti di aziende, che pur essendo state penalizzate dal sisma, non si sono date per vinte ed hanno subito fatto il possibile per ripartire e dare continuità alla produzione. Fra queste Orietta Varnelli, la quale ha ricordato che il territorio ha già dato con il sisma del ’97 ed il fatto che non ci siano state vittime deriva dalla ricostruzione fatta con professionalità e serietà.Dal dibattito tra Confindustria, Sindaci e aziende è emersa l’esigenza che i Sindaci rivestano un ruolo centrale di garanzia e di controllo della ricostruzione. È emersa altresì l’esigenza di evitare una eccessiva centralizzazione delle scelte legislative, amministrative e tecniche.
Le imprese del benessere a scuola di marketing digitale: si è concluso con successo il ciclo di due incontri organizzati da Confartigianato Imprese Macerata, Trovare clienti grazie al Digital Marketing: corso pratico di gestione degli strumenti online.Il corso, aperto anche ad altre aziende di servizi, ha avuto l’importante obiettivo di rispondere a tutte le domande sui principali strumenti di web marketing che oggi un imprenditore deve necessariamente conoscere per aumentare il proprio fatturato.Nel corso dell’evento formativo, svoltosi presso la sede Confartigianato di Civitanova Marche, la cui docenza è stata affidata a Lorenzo Brini, Project Manager Web Marketing & Social Media Marketing, le imprese partecipanti hanno imparato nozioni importanti come comunicare con i propri clienti nel web e come trovarne di nuovi, come fare pubblicità su Google e quanto spendere, l’utilità di un sito aziendale oggi, l’utilità di Facebook ed Instagram per generare fatturato e molto altro ancora.< Un’iniziativa – dicono i Presidenti Provinciali Confartigianato Acconciatori Daniele Zucchini ed Estetiste Rosetta Buldorini - nata dalla consapevolezza che oggi i consumatori dei servizi offerti dalle imprese del benessere sono sempre più presenti sul web ed in particolare nei social network ed utilizzano in maniera sempre maggiore le nuove tecnologie comprando o prenotando servizi e prodotti attraverso i loro smartphone e tablet. Un comportamento d’acquisto che i professionisti delle imprese devono sempre piu’ interpretare e considerare nell’ambito della strutturazione della propria strategia d’impresa. Un’ esperienza formativa questa, molto apprezzata dalle imprese e che sicuramente riproporremo per far sì che le nostre imprese siano sempre piu’ pronte alla sfida competitiva del web e social marketing>.
Contributo sì, contributo no, forse prima ma poi se lo tolgono... Com’è nostra consuetudine, cerchiamo ancora una volta di fornire delle informazioni precise e serie alle tante persone che si trovano nella condizione di “sfollati”, fuori, se non lontani, dunque dalle proprie abitazioni, costrette a sobbarcarsi i costi di un affitto non preventivato e senza un chiaro orizzonte temporale di riferimento.
Ed ora, dopo il danno la beffa? Stavolta no. O meglio. Non sarà così. Ci spieghiamo.
Il contributo per l’autonoma sistemazione assolve alla funzione di permettere a chi ha dovuto lasciare la propria abitazione non per propria volontà ma per effetto di una ordinanza sindacale di inagibilità della stessa o di dichiarazione dell’intero quartiere o abitato come “zona rossa”.
Dalla data di emanazione del provvedimento del Sindaco che impedisce al legittimo proprietario o all’affittuario di rientrare in casa propria anche solo per recuperare i beni di prima necessità, da allora dunque si ha diritto o ad un alloggio sostitutivo o al contributo previsto dall’ordinanza del Capo della Protezione civile Nazionale per la Ricostruzione n.388 del 26 agosto 2016 e poi innalzato negli importi fino ad un massimo di 900 euro per nucleo familiare dalla recente ordinanza n. 408 del 15 novembre 2016.
Nello specifico:
“Il Contributo di Autonoma Sistemazione destinato alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto è elevato, a partire dalla data di entrata in vigore dell’ordinanza, a un massimo di 900 euro mensili. In particolare, il contributo ammonta a 400 euro per i nuclei familiari composti da una sola unità, 500 euro per quelli composti da due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per quelli composti da quattro unità e 900 euro per quelli composti da cinque o più unità.
Nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore ai 65 anni, o portatrici di handicap, o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ciascuna persona, anche oltre il limite massimo dei 900 euro mensili previsti per famiglia, come già disposto dall’ordinanza 388/2016.
Le disposizioni relative al contributo di autonoma sistemazione si applicano anche agli studenti iscritti agli anni accademici 2015/2016 e 2016/2017 presso Istituti universitari ed Istituti superiori di grado universitario che rilasciano titoli di studio aventi valore legale con sede nei comuni interessati dagli eventi sismici.
Saranno i Comuni, che effettuano l’istruttoria e gestiscono le attività correlate all’assegnazione dei contributi per l’autonoma sistemazione, a rideterminare i contributi secondo le nuove disposizioni, anche quelli in via di erogazione”.
Il problema postosi di recente circa la successiva conferma dello stato di inagibilità a mezzo della redazione della scheda Aedes non va a toccare quanto di spettanza per il periodo di cui sopra.
Il contributo, anche se non ancora erogato, spetta di diritto “alle famiglie la cui abitazione sia stata distrutta in tutto o in parte, oppure sia stata sgomberata a seguito del terremoto”.
Abitazione distrutta, anche parzialmente, oppure sgomberata, quindi con ordinanza appunto di “sgombero”.
Laddove invece la scheda Aedes riscontrasse un esito difforme dalla valutazione del sindaco, e dunque in caso di dichiarata agibilità dell’abitazione sia possibile per i proprietari o affittuari rientrarvi, si verificherà un contrasto tra i due provvedimenti riguardo ad oggi al quale non sussiste pacifica soluzione.
Deve prevalere cioè la scheda Aedes sulla precedente valutazione del tecnico comunale oppure il primo provvedimento rappresenta la base da cui la successiva valutazione non può comunque discostarsi come presupposto di partenza e da cui magari può variare solo in termini di grado di inagibilità?
A prescindere dall’esito circa tale disputa, in nessun caso potrà essere messo in discussione retroattivamente il diritto già acquisito di ricevere il contributo per l’autonoma sistemazione per il periodo di dichiarata inagibilità dell’abitazione.
Contributo che invece cesserà, ma solo successivamente, laddove vi sia un provvedimento che dichiari la definitiva agibilità dell’abitazione.
Dubitiamo invece che il problema si ponga per le c.d. zone rosse.
Se infatti anche una o qualche abitazione fosse dichiarata agibile, non sarebbe possibile tornare ad abitarvi prima che tutta la zona sia resa sicura attraverso la ricostruzione degli edifici inagibili.
E dunque, a nostro avviso, il contributo di autonoma sistemazione in questo caso spetta anche nel caso in cui la propria abitazione sia agibile.
La ratio infatti alla base del contributo è quella di permettere a chi non può più abitare nella propria casa di sistemarsi altrove, sia nel caso di dichiarata inagibilità, sia in caso di pericolosità di tutta l’area su cui insiste l’abitazione, eventualmente anche agibile.
Ovviamente sarebbe auspicabile una nota di chiarimento in merito da parte delle autorità competenti al fine di fugare ogni dubbio.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Italia Nostra Onlus:Tutelare i beni culturali significa difendere le comunità che li producono, li sviluppano, li vivono. Mai come oggi, con una crisi sismica devastante come questa ancora in corso dal 24 agosto scorso, possiamo comprendere l’importanza di questa affermazione e l’impellente necessità di metterla al centro delle nostre azioni, sia come singoli individui, sia come collettività di appartenenza.Le immagini che arrivano dai territori, ma anche le testimonianze dei nostri volontari che singolarmente stanno partecipando a vario titolo nella gestione dell’emergenza, raccontano di interi centri montani svuotati, avvolti in un silenzio innaturale con i loro abitanti sfollati nelle località delle coste. La vita, in questi centri, si è praticamente fermata dopo la scossa dello scorso 30 ottobre e, perché riparta, c’è bisogno di risorse, scelte ed interventi importanti.È doveroso ribadirlo nel caso che a qualcuno sia sfuggito: quella del 30 ottobre è stata la scossa più forte rilevata in Italia dal 1980. In Irpinia una scossa di 6,5 di intensità provocò quella tragedia che molti di noi ancora ricordano. È doveroso perché dobbiamo convincerci a compiere un atto che non siamo abituati a fare, per la nostra fierezza, per la nostra autonomia, per il nostro orgoglio. Dobbiamo avere la forza ed il coraggio di chiedere aiuto, soprattutto per quando le telecamere si spegneranno e le nostre problematiche non troveranno più un’adeguata rappresentazione. Sono tutti giusti e più che condivisibili i vari appelli all’unità, alla fiducia sulle nostre capacità quando ci comportiamo come comunità, lanciati dai nostri intellettuali. Li sottoscriviamo tutti. È anche vero, però, che per invertire la situazione odierna a cui siamo obbligati da un terremoto di intensità 6.5 serve un’energia di pari potenza e di segno opposto, una quantità di energia che non può essere prodotta da una singola comunità, anche se coesa e particolarmente solidale come la nostra. Con le nostre forze, tra lacrime e sudore, si riuscirà forse a salvare le realtà maggiormente estese territorialmente, come Tolentino o San Severino, ma le comunità più piccole e per questo più delicate, come quelle, ad esempio, di Ussita, Visso, Castel Sant’Angelo, o anche Camerino, Matelica, Castelraimondo, avranno bisogno di poter contare sul sostegno e sulla solidarietà più ampia possibile.Stiamo assistendo ai notevoli sforzi messi in atto dalla Protezione Civile. Grandi i risultati raggiunti ed i numeri delle persone messe in sicurezza. È oramai opportuno, però, iniziare a ragionare sull’uscita dall’emergenza, sulle possibili strategie e sui possibili interventi da attuare per arrivare ad un nuovo inizio della vita nei nostri territori montani. Chi scrive non ha la pretesa né la possibilità di indicare la strada giusta e ci limitiamo quindi a provare a dare degli input per avviare una discussione ragionata e ragionevole.Un primo input può esser dato sulla fiscalità, un tema oggi molto di moda. Nel recente decreto di parla di sospensione dei pagamenti delle tasse per gli abitanti dei territori colpiti dal sisma. Sospensione di un pagamento significa rimandare quel pagamento, per un certo periodo. Pensiamo ci voglia qualcosa in più. Ad esempio, a seguito degli ultimi due terremoti che abbiamo avuto in Italia, a L’Aquila nel 2009 e in Emilia nel 2012, in quei territori sono state istituite le cosiddette Zone Franche Urbane (ZFU), aree con una fiscalità agevolata in cui potrebbero insediarsi anche aziende di nuova costituzione e portare, così, nuovi posti di lavoro. La proposta avrebbe un maggior respiro rispetto alla semplice sospensione dei pagamenti: in tal modo si aiuterebbero le imprese attualmente presenti sul territorio, creando al contempo la possibilità di insediamento di nuove attività imprenditoriali.Oltre agli incentivi fiscali bisogna però prevedere uno stanziamento importante di fondi per la ricostruzione delle case. Per il sisma Marche – Umbria del 1997 furono stanziati oltre 11 miliardi di euro che, attualizzati, diventano più di tredici (tratto da uno studio del consiglio nazionale degli ingegneri su dati provenienti dalla camera dei deputati), molto di più dei 4,5 miliardi in tre anni previsti dal governo Renzi.Il presidente del consiglio, nei giorni immediatamente successivi alle crisi sismiche, ci rassicurò dicendoci che non saremmo rimasti da soli: speriamo che questo auspicio venga fatto proprio dall’amministrazione della regione Marche. La politica regionale, purtroppo, ma è sotto gli occhi di tutti, ha abbandonato a loro stessi i territori montani oramai da decenni. I servizi pubblici (dalla sanità al trasporto pubblico, per arrivare fino alla scuola), hanno subito una progressiva diminuzione di finanziamenti e oggi, chi volesse curarsi o, anche, avviare una nuova attività non può che trasferirsi verso la costa.Ce ne rendiamo conto. Fare un’inversione a U e cambiare radicalmente le politiche finora attuate per l’entroterra è un’operazione particolarmente complessa. Ma la questione da affrontare va ben oltre la semplice ricostruzione, la posta in gioco è ben più alta: la scomparsa, o meno, di intere comunità e, con essa, l’indebolimento del patrimonio culturale italiano, caratterizzato proprio dal susseguirsi di molteplici particolarità di valore. La posta in gioco è alta ed è necessario compiere scelte forti. Le nostre comunità quella scelta l’hanno fatta, ed è quella naturale, per il mantenimento della ricchezza di quel patrimonio culturale, di cui tutti riconosciamo l’alto valore identitario, ma che ora ha la forte necessità di essere sostenuto. Ecco: le comunità del nostro entroterra ed il suo patrimonio culturale hanno un forte bisogno dell’aiuto da parte di tutti, anche e soprattutto della nostra politica, da quella regionale a quella nazionale. Speriamo che, quanto prima, le tante promesse si tramutino in atti reali.
Il 1° dicembre è la giornata mondiale per la lotta all’AIDS, e per noi la formula è sempre la stessa: 1 caffè = 1 condom. Torna Condom Cafè, la più originale tra le iniziative collegate al 1° dicembre: a ricordare di non abbassare la guardia riguardo la trasmissione dell’HIV saranno i baristi aderenti, che nella giornata di giovedì 1 dicembre consegneranno un preservativo in omaggio per ogni caffè ordinato. Un gesto simbolico per sottolineare come proteggersi dalle Malattie Sessualmente Trasmissibili sia un gesto semplice e quotidiano, come prendere il caffè.Sono 59 i bar aderenti nella provincia di Macerata, riportiamo in fondo l’elenco che si può trovare costantemente aggiornato su www.stammibene.infoOgni anno Condom Cafè riserva novità che affiancano e completano l’iniziativa principale, stavolta il Dipartimento Dipendenze Patologiche Area Vasta 3 ASUR Marche, attraverso i Team Stammibene e Alza la testa non il gomito, ha allestito una settima edizione con due serate musicali speciali, in contemporanea a Civitanova Marche e a Macerata la sera del primo dicembre.A Macerata avremo il tributo a Freddie Mercury e ai Queen, con il duo acustico King’s Head composto da Michele Pasqualini e Jan Mozzorecchia che andrà in scena alle 22 al Circolo Dam, in Corso della Repubblica, seguita dal Dj-set di Dj Gianluk. Dunque torna nel venticinquennale della sua morte l’omaggio alla rockstar inglese scomparsa proprio a causa dell’AIDS. Quello elaborato dai King’s Head è un vero e proprio viaggio musicale nella biografia artistica di Freddie e dei Queen, che sarà integrata da un percorso espositivo in pannelli.A Civitanova Marche l’appuntamento è al Dolce & Co, in via Einaudi, con un dj set che andrà in diretta su Radio Linea n. 1, così da amplificare i messaggi di prevenzione al più largo uditorio possibile.In entrambi i locali saranno presenti gli operatori di Stammibene e di Alza la Testa, non il gomito con uno stand informativo in cui si potrà ricevere un condom in omaggio e affrontare il quiz di conoscenza sulle malattie sessualmente trasmissibili. Chi si dimostrerà ben informato potrà vincere i nuovi gadget della serie “I FEEL”, in particolare il braccialetto “IN LOVE”, chi invece non ha conoscenze sufficienti sarà costretto a portare a casa l’opuscolo informativo “HIV - corso breve di autodifesa”.Ovviamente gli operatori promuoveranno anche il ricorso al test HIV per chi si rende conto di aver corso rischi di infezione, che è possibile prenotare in anonimato e gratuità chiamando lo 0733.260999.Condom Cafè è un intervento di prevenzione delle Malattie Sessualmente Trasmissibili, in particolare dell’HIV, basato su informazione, sensibilizzazione, animazione e partnership territoriali. E' sintetizzabile nella formula: “1 condom = 1 caffè”: tutte le persone della fascia di età compresa tra i 18 e i 40 anni che da lunedì 30 novembre a martedì 1° dicembre si recheranno in uno dei bar aderenti, all’acquisto di un caffé (o tè, cappuccino, orzo, deca ecc.), riceveranno in omaggio un preservativo e l’opuscolo informativo “HIV/MST - corso breve di autodifesa”. (scaricabile qui)Per noi italiani il caffè è un gesto quotidiano, automatico, così come deve essere automatico usare una protezione in caso di rapporti occasionali. Dunque Condom Cafè è uno stimolo a non abbassare la guardia e informarsi riguardo i rischi di infezioni, da HIV e dalle altre Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST).Condom Cafè è un format ideato e realizzato dal team di Stammibene, progetto del Dipartimento Dipendenze Patologiche Area Vasta 3, ASUR Marche, che da anni sta aumentando lo sforzo per interventi mirati a sensibilizzare la popolazione sulle tematiche delle Malattie Sessualmente Trasmissibili.Lista completa dei 59 bar aderenti (aggiornata al 29/11/2016):MACERATA Caffè Centrale - P.zza della Libertà, 4 Caffè del Viale - Via S. Giovanni Bosco, 6 Caffettone - C.so Cairoli, 17 Bar Duomo - Via Don Minzoni, 28 Acli Santa Maria della Pace - Pistello - Via Pace, 124 Doppio Zero - Piaggia della Torre, 31 Bar Romcaffè - P.zza Cesare Battisti Caffetteria da Tiffany - Via dei Velini 41/A Almalù - Viale Indipendenza, 16 Roxi bar - Via Garibaldi, 57 Perugini Bus Bar - Via Valentini,18/20 Cabaret - Via Gramsci, 57 Maracuja Cafè - P.zza Vittorio Veneto, 8 Nino Cafè - Via Roma, 244 Bar Metropolis - Via Roma, 375 Verde Caffè - C.so della Repubblica, 47 Q. B. - Via a. Gramsci, 4 Caffè X Caso - Borgo Peranzoni, 84 - Villa Potenza Bar It’s Fantasy - Via B. Fausti, 13 - Piediripa Pasticceria Filoni - Via Annibali - Piediripa CIVITANOVA MARCHE Caffè Galleria, Vecchio caffè Maretto, piazza XX settembre, 96 Il Vagabondo, via Verga, 62 Sandwich Time, via Luigi Einaudi, 214 Dolce & co, via Einaudi, 218 Alice Bar, Viale Vittorio Veneto, 72 TOLENTINO Bar Every Day - Via Giovanni XXIII, 82 Nuovo Bar Smeraldo - V.le Buozzi Bruni, 149 Bar Gabrielli, viale Bruno Buozzi, 23 Fashion Mitho’s Cafè - V.le Pietro Nenni, 19 Bar della stazione - P.zza Marconi, 3 Bar Gaia Cafè - Viale Bernaducci, 64 SAN SEVERINO Pino’s Bar - P.zza del Popolo, 83 Scuriatti Bar - Loc. Taccoli, 2 bis Bar delle Logge, Piazza del Popolo 36/37 Bar Centrale, Piazza del Popolo, 26 MATELICA Bar Europa - V.le Europa, 11 Bar Caffè Roma - V.le Roma, 49 Bar La Pulce - Via Fidanza, 15 Living Caffè - Via Grifoni, 13 Mio Bar,via Croce, 12 ESANATOGLIA Bar Centrale, piazza Giuseppe Garibaldi, 8 PIORACO Bar Laila, Via R.Mancini, 7 FIUMINATA Bar Dolci Tentazioni, via Giacomo Matteotti, 36 Bar Centrale, piazza della Vittoria, 20 CASTELRAIMONDO Gelateria Carnevali - C.so Italia, 57 Bar L’Eclissi - P.zza D.Alighieri, 5 Bar Luna - Via M.Gemmo, 2 Ago’s - Corso Italia, 37 RECANATI Mirò Bar - Via Cavour, 31 PORTO RECANATI Palmary Bar - Corso Matteotti, 45 TREIA Il Grottino - Via Lanzi 2 CHIESANUOVA 1. Bim Bum Bar - Piazza Don Antonia De Mattia, 12MONTECASSIANO Caffè Dal Buon Gestore, via Giuseppe Garibaldi, 35 History Caffè - Corso Dante Alighieri, 24 Metropolitan Cafè, via Primo Luglio 8/f Sir Mac Lean - Via Carducci, 93 MOGLIANO Zanzi Bar, via XX settembre, 55 Lu Varà, via XX settembre 33/c