Da domani nelle piazze e nei luoghi di lavoro del cratere per raccogliere firme a sostegno di un appello ai Presidenti di Camera, Senato e Consiglio dei MinistriLa Cisl Marche non si arrende. Ci sono ancora pochi giorni a disposizione per risolvere positivamente la questione della restituzione della busta paga pesante. Da domani tutti i sindacalisti della Cisl si organizzeranno per raccogliere quante più firme possibile a sostegno di un appello che la Cisl rivolgerà ai Presidenti di Camera, Senato e Consiglio dei Ministri, affinché Parlamento e Governo intervengano il prima possibile per modificare l’attuale disciplina delle modalità di restituzione dell’Irpef sospesa a seguito del sisma Centro Italia.La raccolta avverrà nelle SAE, nelle piazze e nei luoghi di lavoro. Sara possibile sottoscrivere l’appello in tutte le sedi Cisl del cratere. Le firme raccolte saranno consegnate martedì 29 maggio ai prefetti di Ascoli Piceno e Macerata.Il prossimo 31 maggio, a normativa vigente, i lavoratori e i pensionati delle zone colpite dal sisma Centro Italia 2016 saranno soggetti alla ripresa dei versamenti dell’IRPEF sospesa con modalità di rateizzazione che consentono al massimo 24 rate mensili di pari importo."I contribuenti delle zone terremotate si troveranno di conseguenza a dover far fronte al pagamento dell’Irpef ordinaria, ripreso a decorrere da gennaio 2018, maggiorato della rata di restituzione delle imposte sospese. – spiegano i responsabili Cisl di Macerata, Tolentino-Camerino, Fermo e Ascoli Piceno - Per un lavoratore o un pensionato questo significherà pagare ogni mese circa il 50% in più di imposte sul reddito. A ciò si somma il versamento dei contributi previdenziali sospesi a seguito del sisma, con scadenza sempre al 31 maggio, e nella stessa data terminerà anche la sospensione dei termini di pagamento per le utenze di energia elettrica, gas e servizio idrico.- sottolineano Spinaci, Gravina, Cifani e Ferretti - Una situazione profondamente insostenibile e iniqua per popolazioni che a tutt’oggi vivono condizioni di profondo disagio a seguito del sisma, con buste paga e pensioni che rischiano di risultare insufficienti a far fronte alla ripresa in contemporanea di tutte le riscossioni".Rispetto ai precedenti provvedimenti di sospensione dell’Irpef e di riavvio della riscossione adottati a seguito di altri eventi sismici, la Cisl Marche evidenzia come si stia profilando anche una disparità di trattamento irragionevole e ingiustificata e ricorda che per il terremoto Marche-Umbria del 1997 i 21 mesi di imposte sospese sono stati pagati per il 40% dopo 10 anni e in 120 rate mensili; trattamento similare per la restituzione dei 69 mesi di sospensione previsti per il sisma Molise-Puglia del 2002; per l’Aquila 2009 la restituzione è iniziata dopo 12 mesi ma è sempre stata limitata al 40% e dilazionata in 120 rate."Chiediamo alle istituzioni nazionali un’assunzione di responsabilità. I lavoratori e pensionati terremotati, che continuano a vivere una situazione di angoscia e precarietà, hanno bisogno di risposte immediate - rilancia con forza Marco Ferracuti, Segretario regionale Cisl Marche. Risposte che diano seguito alle volontà espresse di recente da tutti i gruppi parlamentari rispetto alle misure urgenti per le zone colpite dal sisma".Per la Cisl è necessario e non più rinviabile, pertanto, prevedere una proroga dell’avvio della restituzione al 1 gennaio 2019 e l’estensione della rateizzazione almeno a 60 mesi e sottolinea, inoltre, come in alcuni comparti della Pubblica Amministrazione la restituzione è già stata avviata, per iniziativa della Ragioneria dello Stato, mediante l’applicazione della prima trattenuta rateale sugli stipendi della mensilità di maggio. "Riteniamo essenziale, per non generare arbitrarie disparità, garantire in via legislativa una specifica tutela dei lavoratori di tali comparti che permetta loro di accedere in via automatica al trattamento di maggior favore che chiediamo per tutti i lavoratori e pensionati" - conclude Marco Ferracuti.
Due attività di Tolentino, una recente e l'altra storica, chiudono i battenti. Segno di una crisi evidente, anche da un punto di vista commerciale, per tutta la città? O semplice coincidenza?
Il primo caso é quello di “Tessilcasa”, storica attività tolentinate, fondata dalla famiglia Saracchini nel 1982. I titolari, Marco Saracchini e la moglie Grazia, hanno portato avanti l'attività durante gli anni anche grazie all'aiuto dei figli. Ora, per via del terremoto, la Tessilcasa dovrà lasciare a breve i locali per lavori di sistemazione dopo il terremoto. A questo punto fare una scelta è stato un obbligo: la scelta è stata di interrompere l'attività dopo 36 anni.
Ma a Tolentino il caso di “Tessilcasa” non è l’unico: infatti basta spostarsi di pochi metri per trovare una situazione simile ma di matrice diversa. Stiamo parlando della libreria “Il Nautilus”, sempre in V.le. Brodolini.
Le cause di questa chiusura inaspettata, come è intuibile dal comunicato in cui si annuncia che le serrande si abbasseranno definitivamente, sono attribuibili ad una falla nel mercato editoriale: "c'è qualcosa di anomalo nel mercato editoriale, troppe libraie e troppi librai ne pagano le conseguenze".
Nel corso di questi anni le ragazze del “Nautilus” non si sono fermate al semplice commercio; ma, con molta passione e dedizione, hanno anche avanzato progetti per avvicinare i più piccolini al mondo della lettura. Prima della loro chiusura sono ancora in programma alcuni progetti e laboratori, come il 26 Maggio al TOC FESTIVAL ed il 27 a Passo di Treia.
Chiunque volesse portarsi a casa un pezzo di “Nautilus”, come recitano le ragazze nel post, dal primo giugno potranno approfittare di una liquidazione la quale vedrà applicati sconti su tutto il materiale disponibile in libreria.
Lo scorso fine settimana è stato presentato il progetto ideato da Carlo De Mattia, per la riqualificazione del lago di Fiastra, da parte dell’attuale gestore privato della spiaggia Emanuela Leli e dal Comune di Fiastra. All’evento erano presenti il dott. Francesco Romagnoli (referente Affari Istituzionali dell’ENEL), l’ing. Mariano Marini (ENEL Green Power Produzione), il professor Oliviero Olivieri (presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini), l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, l’onorevole Mario Morgoni, il presidente delle Unione Montana della Marca di Camerino Alessandro Gentilucci e il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti. Il progetto è stato presentato dallo stesso sindaco di Fiastra Claudio Castelletti.
La spiaggia del lago di Lago di Fiastra è stata considerata la migliore spiaggia del maceratese ed è situata in una straordinaria cornice naturalistica rappresentata dal Parco
In un momento in cui la ricostruzione post-sisma è totalmente concentrata su obiettivi legati al problema residenziale, questo progetto propone una visione di crescita dei servizi al turismo, in grado di generare indotto e occupazione per la vallata in modo consapevole e sostenibile. Attualmente l’offerta turistica sul Lago di Fiastra vede nella spiaggia uno dei suoi capisaldi, ma l’afflusso di visitatori non può più essere gestito con le attuali strutture, che non sono in grado di valorizzare adeguatamente la natura del luogo.
Il progetto di riqualificazione del lakefront intende dare una risposta a queste necessità.
L’idea del progetto poggia su quattro caposaldi:
* 0 cubatura. L’intervento non prevede crescita urbanistica, poiché gli spazi coperti sono realizzati al di sotto del terreno, come sono già i pochi spazi di servizio che si affacciano sulla spiaggia.
* 0 impatto ambientale. Conditio sine qua non per il progetto è il coerente completamento rispetto alla modificazione antropica, iniziata con la realizzazione della diga nel 1955: di fatto l’intervento ricalca e regolarizza l’attuale andamento planimetrico della parete controterra senza emergenze verticali, mantenendo costante l’attuale profilo orizzontale. L’impatto visivo della realizzazione del progetto sul paesaggio del Lago è pressoché inesistente.
* Riqualificazione ambientale. L’attuale parete di contenimento è in condizioni di degrado e l’accoglienza viene svolta con strutture temporanee esterne. Il progetto prevede il riassetto di queste, ospitandole al di sotto del livello del parcheggio. Inoltre, l’intera superficie superiore si configura, a tutti gli effetti, come promenade ad uso pubblico, con un beneficio per la comunità e i turisti in termini di fruizione e utilizzo.
* Sicurezza pubblica. Oltre alla promenade superiore, l’intervento può avere grande utilità pubblica in caso di emergenze (sismiche e non) poiché la sua struttura sarà realizzata con una grande capacità di resistenza sismica. In tali circostanze, la municipalità di Fiastra potrebbe utilizzare questi spazi sicuri, dotati di servizi igienici e cucina, per ospitare temporaneamente la popolazione.
Il progetto, promosso dal Comune di Fiastra e dal privato che ha gestito la spiaggia negli ultimi 10 anni, ha l’obiettivo congiunto di costituire un project financing per la realizzazione del progetto che avrà quindi una natura pubblico/privata centrata sui servizi al turismo. La parte gestita dal Comune, oltre alla promenade superiore, è costituita da un locale, a livello della spiaggia, per l’indirizzo e la proposta di servizi/prodotti del territorio; di fatto una vetrina privilegiata per imprese e amministrazione, rivolta ai visitatori del Lago di Fiastra.
"Abbiamo grandi speranze e aspettative per questo progetto" dicono i promotori "sia per l’indubbio valore che porta alla comunità locale, sia per rispondere ad una effettiva necessità di rinascita per l’intero territorio montano di cui questo intervento può divenire simbolo".
La Giunta regionale, ad iniziativa dell’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora, ha approvato l’istanza al Ministero per lo Sviluppo economico, per il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa del distretto calzature e pelli fermano – maceratese. “Nella proposta avanzata, oltre a un approfondito dossier sullo status quo, c’è una visione programmatica sui punti di forza e di debolezza del distretto oltre a un progetto di riconversione. L’obiettivo è quello di concentrare risorse regionali e statali in incentivi territorialmente localizzati, in grado di superare le difficoltà economiche di un’area che risente anche dei contraccolpi del terremoto”.
L’iniziativa riguarda il riconoscimento dello status di area di crisi complessa, in attuazione del D.L. 83/2012. Un tipo di crisi contemplata dalla normativa è quella di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio, caratteristica senz’altro presente nel caso del distretto calzaturiero. Ulteriore condizione per il riconoscimento è che la crisi non risulti risolvibile con risorse e strumenti di competenza regionale. “Questo significa – sottolinea l’assessore Fabrizio Cesetti – che una volta ottenuto il riconoscimento da parte del Ministero, sarà possibile convogliare nel territorio fermano – maceratese ingenti risorse focalizzate sullo sviluppo economico dell’area. Risorse che si andranno ad aggiungere a quelle ordinariamente utilizzabili, aumentando il loro impatto positivo. E per rendere efficaci le misure sarà necessario – aggiunge Cesetti – che sul fronte nazionale giunga ad un esito positivo il confronto, già avviato nel corso dell’iter di negoziato con il MISE, sull’apertura della legge 181/89 a nuove categorie di soggetti beneficiari come le reti e le aggregazioni di impresa e, attraverso una rimodulazione dell’impianto normativo, ipotizzando anche una riduzione della soglia di investimento al fine di rimuovere le criticità che ad oggi hanno impedito ai nostri territori il pieno ed efficace utilizzo delle risorse stesse”.
La delibera di Giunta è accompagnata da un approfondito dossier che descrive i fattori della crisi, i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce del tessuto produttivo dell’area, oltre alla proposta di progetto di riconversione e riqualificazione industriale. Il dossier si conclude con una sezione che riporta sia le misure a favore delle imprese, sia le misure di politiche attive del lavoro e formazione. “Nel corso della sua redazione – osserva Francesco Giacinti, presidente della Prima commissione consiliare permanente - il dossier è stato più volte sottoposto all’analisi e discussione delle organizzazioni rappresentative degli interessi socioeconomici nell’area, anche al fine di acquisire dati, suggerimenti e istanze. Un lavoro intenso cui auspichiamo segua un veloce iter ministeriale”. “L’inserimento del distretto pelli e calzature nell’elenco delle aree italiane che possono fruire di incentivi straordinari – sottolinea l’assessore Angelo Sciapichetti – è un passaggio molto importante per rilanciare territori fortemente danneggiati dal sisma e ridare prospettive economiche e occupazionali a popolazioni che tutt’ora subiscono i contraccolpi della crisi”. Il Ministero dovrebbe esprimersi entro 30 giorni dal ricevimento dell’istanza approvata.
L'Amministrazione Comunale di Tolentino comunicano che a partire dal prossimo 24 maggio il Comune di Tolentino provvederà al pagamento del contributo per l’autonoma sistemazione – CAS relativo ai mesi di marzo e aprile 2018.
Come nelle precedenti occasioni, si informa che laddove si registrino ritardi, questi stessi sono dovuti a una attenta verifica degli aventi diritto e delle mutate situazioni relative ai sopralluoghi degli edifici. Ad esempio vanno valutate le reali situazioni degli stabili a seguito dei sopralluoghi Aedes, l’avvenuto decesso o il trasferimento in altro comune dell’avente diritto o la revoca dell’inagibilità.
Si ricorda agli aventi diritto del Cas di comunicare agli uffici preposti ogni variazione del nucleo familiare, qualsiasi spostamento della nuova sistemazione e l’eventuale riacquisto dell’agibilità della propria abitazione di residenza oppure l’eventuale variazione del proprio iban del conto corrente.
Tutti gli uffici interessati stanno lavorando con particolare attenzione ma stante il numero delle famiglie interessate, si conta di accreditare il Cas entro la fine del mese di maggio.
Nelle Marche uno dei comparti lavorativi dove poter trovare lavoro con facilità è l'export. I dati sono chiarissimi, secondo le ultime rilevazioni del Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici nelle Marche l'esportazione di prodotti moda è cresciuta del 15,1%, un dato importante. A essere esportati sono i prodotti dei calzaturifici marchigiani: prodotti che hanno un mercato europeo importante.
E' un dato di fatto l’export del settore calzaturiero italiano è in costante aumento, nel 2017 il comparto nazionale è cresciuto di un + 3,4% e il 2018 si è aperto con numeri che sembrano essere interessati dalle nostre parti sono di importanza notevole i segni positivi a Fermo e Ascoli, il settore continua ad essere in crescita e le richieste di manodopera sono continue: non tutti sanno che per lavorare in un comparto come quello dell'export bisogna padroneggiare almeno una lingua straniera.
Conoscere la lingua con un anno all'estero
Il modo migliore per potere essere assunti nel comparto calzaturiere e lavorare nei dipartimenti dedicati all'export è quello di conoscere una lingua straniera, per padroneggiare un idioma non madre lingua diventa necessario passare un anno all'estero.
Formazione, contatto con la cultura locale, obbligo di esprimersi in una lingua straniera rafforzano le nozioni linguistiche apprese durante un corso di studi facendo diventare ognuno di noi molto bravo
Aver trascorso un anno all'estero regala al curriculum quel valore in più necessario per iniziare a lavorare nel comparto export, in particolare nell'ambito della moda e dello stile il requisito è fondamentale.
Export: su che settore puntare
Se i calzaturifici ormai si sono aperti al mercato extraeuropeo ed europeo è anche vero che ci sono altri settori in crescita.
Va bene, benissimo il settore del vino dove si sono superati i 52milioni di euro segnano un segno più di oltre 6 punti percentuali tra il 2016 ed il 2017, il comparto crescerà anche per il 2018.
Dalle Marche partono casse e pallet di vino: bianco o rosso, dipende dal mercato, prediletti in assoluto il Pecorino ed il Passerina, ottimo poi il valore aggiunto dei vini marchigiani. Le nostre aziende hanno scommesso sulla viticoltura biologica e di qualità ed infatti questo anno a Vinitaly sono andate ottimamente le produzioni di Verdicchio dei Castelli di Jesi e del Rosso Piceno.
Export manager ma non solo
Nell'export nelle Marche tantissime sono le ricerche di manodopera. Tra tutte spicca la ricerca di export manager: persona intraprendente con alle spalle un corso di studi in economia e con una ottima conoscenza di una o più lingue straniere.
Ma non solo export manager, appunto. Sul mercato del lavoro nel comparto export vengono richieste competenze professionali ampie: non manca la storica figura della segretaria d'azienda così come, strano ma vero, utilissimo è ancora il classico operatore capace di gestire la corrispondenza. Non mancano poi le posizioni aperte per il settore marketing dove spiccano le attività digitali, il social management, il webmastering ed ovviamente l'esperto seo.
INSERZIONE cod. Conf 117
Confindustria Macerata ricerca una figura di OPERATORE / PROGRAMMATORE MACCHINE CNC (cod. annuncio Conf 117) da inserire in azienda di medie dimensioni della Provincia di Macerata. E' richiesto il possesso di un diploma ad indirizzo tecnico o professionale. La risorsa svolgerà attività di tecnico a bordo macchina e di programmazione / assistenza delle macchine. Esperienza nel ruolo non necessaria.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
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INSERZIONE cod. Conf 119
Confindustria Macerata ricerca per azienda della provincia un/a ADDETTO AMMINISTRATIVO (cod. annuncio Conf 119). Si richiede laurea in discipline economiche. Si valutano anche candidati senza esperienza.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
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INSERZIONE cod. Conf 120
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore calzature un/a RESPONSABILE AMMINISTRATIVO (cod. annuncio Conf 120) con esperienza nel controllo di gestione. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
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INSERZIONE cod. Conf 121
Confindustria Macerata ricerca per azienda della provincia un profilo di LEAN PRODUCTION JUNIOR (cod. annuncio Conf 121). Si richiede laurea in Ingegneria Gestionale o Economia Aziendale, conoscenza logiche di Lean manufacturing. Buona padronanza della lingua inglese e buona propensione all’utilizzo degli strumenti informatici. Si valutano anche candidati senza esperienza.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
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INSERZIONE cod. Conf 123
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore calzature un IMPIEGATO/A CUSTOMER SERVICE (cod. annuncio Conf 123). Si richiede buona conoscenza lingua inglese, minima esperienza nel ruolo, capacità dialettiche e relazionali. Titolo di studio diploma o laurea. Si valutano anche candidati senza esperienza. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
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INSERZIONE cod. Conf 124
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore calzature 2 profili di ADDETTO/A UFFICIO AMMINISTRATIVO (cod. annuncio Conf 124). Si richiede diploma o laurea in economia e commercio, buone doti organizzative, flessibilità, conoscenza degli strumenti informatici.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
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Sulla situazione delle mancate erogazioni pubbliche al settore dell'agricoltura e degli allevamenti biologici interviene il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi. Tramite un atto ispettivo "si ricorda che l'intero comparto dell'agricoltura biologica sta subendo pesanti ripercussioni in merito ai contributi compensativi relativi alle annualità 2016-2017". In tutto il territorio regionale “mondo agricolo biologico, tecnici, operatori e cooperative del settore denunciano gravi ritardi sui pagamenti delle misure agroambientali. si tratta di milioni di euro di contributi che la Regione doveva erogare entro il 2017 e che ad oggi non si sa quando saranno pagati, questo è quanto "denunciato" pubblicamente dagli addetti del biologico e – afferma la Leonardi - la Regione Marche già nei mesi di gennaio e febbraio 2018, a più riprese, proclamava lo sblocco dei pagamenti in oggetto, e, comunicava contemporaneamente che, restavano "da pagare, entro il 20 febbraio, le 1.500 domande per il biologico".Siamo ormai ad oltre metà di maggio, ma nulla si vede all'orizzonte – dichiara Leonardi - tanto che l'assessore competente ha annunciato un nuovo incontro a Roma in sede Agea. La rappresentante del partito della Meloni nella sua interrogazione chiede pertanto di rendere pubbliche le motivazioni che stanno portando a questo pesante disservizio nei confronti delle aziende agricole del biologico; al contempo chiede se del nuovo incontro in sede Agea, preannunciato dal competente assessorato regionale, sia scaturita una reale garanzia nel rispetto del cronoprogramma dei pagamenti delle misure del vigente PSR, nello specifico del settore biologico o se sia stata formulata una nuova tempistica di erogazione dei contributi.La capogruppo Leonardi conclude con una nota di evidente inevitabile ironia: la Regione promulga leggi su questo tema, l'ultima appena dieci giorni fa, asserendo di sostenere il settore - anche per il cibo delle mense di scuole e ospedali - e poi, rovescio della medaglia, la realtà è che molte aziende del biologico si trovano in pesante e crescente difficoltà nel poter continuare la loro attività.
Il nuovo concept di borse modulari, “Kazed”, creato da due giovani stylist di Tolentino, new entry della struttura di formazione e specializzazione degli artigiani del distretto marchigiano dell’alta pelletteria. Negli ultimi anni 1.700 ore di docenze offerte dal Consorzio, 250 operatori formati. Il 50% di loro lavora stabilmente nelle aziende pellettiere di Tolentino e del suo territorioTolentino, 18 maggio 2018 – Storia, tradizione, capacità di stare sul mercato e offrire prodotti di altissima qualità, sono da sempre le caratteristiche apprezzate in tutto il mondo offerte dalle aziende e dai maestri pellettieri delle Marche. Tolentino è il cuore di un distretto dove capacità, competenze, manualità inimitabile, rappresentano un riferimento internazionale per tutti i grandi marchi di moda e accessori in pelle.Non è quindi casuale che due giovani stilisti designer, orgogliosamente autoctoni, Nicola Capradossi e Paolo Montecchiari, abbiano creato proprio a Tolentino una nuova griffe, “Kazed”, nata da un approccio completamente nuovo al concetto stesso di borsa in pelle. “Al di là di differenze estetiche o qualitative l’idea di borsa è sempre molto simile a se stessa, abbiamo cercato di guardarla e pensarla in modo diverso, partendo da tutto ciò che oggi dobbiamo trasportarci - spiegano Nicola Capradossi e Paolo Montecchiari – un’idea che sposta il confine di ciò che consideriamo borsa, grazie a un sistema modulare per astucci, borse, cartelle e zaini multi-uso”. In “Kazed” i contenitori modulari, con un sistema di calamite ad alto potere di attrazione e lunga durata, consentono rimozione, spostamento ed aggiunta di accessori interni. Tutto grazie al sistema a magneti mai utilizzato prima, che libera da problemi di usura, da meccanismi di aggancio quali clip, fermagli. Ogni magnete è schermato, come su una stazione orbitante, da ogni campo elettromagnetico e dalle loro interferenze verso carte magnetiche (bancomat, carte di credito) o qualsiasi altro device elettronico con materiale utilizzati abitualmente dall’industria aerospaziale.“Le nostre borse sono realizzate completamente a mano, con l’amore, la cura e l’attenzione della grande bottega artigianale rinascimentale – continuano i due designer - la nostra scelta di entrare nel Consorzio Mastri Pellettieri significa per noi confrontarsi con i livelli più alti di capacità realizzativa di prodotto e offrire il contributo di dee nuove alla altre imprese del territorio. Un messaggio che la presidente del Consorzio Giuliana Bernardoni ha subito fatto suo, coinvolgendoci nell’attività dei Mastri Pellettieri”.Infatti, garantire costante percorsi di formazione e specializzazione, in grado di cogliere gli elementi di innovazione professionale richiesti dal mercato, offrire una formazione spendibile nel settore e ricercata dalle imprese, sono la missione de “CONSORZIO MASTRI PELLETIERI”. Realtà formata da aziende pellettiere con un fatturato annuo di 8 milioni di Euro, oltre 100 addetti e una produzione complessiva di oltre 1 milione di pezzi l’anno tra borse, valigeria, agende e articoli di piccola pelletteria.“Dal 2009 svolgiamo corsi di cad/cam applicato, manualità, modellista con uso del pc, modellista a mano per borse, con partner quali Bit, Adecco, Life in, Target, Laipe, Formart Marche e in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale e il sindaco Giuseppe Pezzanesi, CPI di Tolentino, I.P.S.I.A Renzo Frau, Università di Macerata – commenta Giuliana Bernardoni – in questi anni abbiamo svolto più di 1.700 ore di docenze a cui hanno partecipato più di 250 persone. Il dato importante è che il 50% di loro oggi lavora in questo mercato. L’ingresso di Kazed è importante perché racconta come sia possibile avviare anche nuove start up in questo settore. Nuove realtà che non si limitano alla sola realizzazione conto terzi, ma che progettano e commercializzano direttamente con un loro nuovo brand”
Il Durc, ossia il certificato che viene rilasciato alle imprese e che attesta che i datori di lavoro hanno pagato i contributi Inps, Inail e Cassa Edile ai propri dipendenti, è uno strumento di controllo del lavoro regolare.
"Il Durc di regolarità", commenta Carlo Resparambia, Presidente della sezione dei Costruttori di Confindustria Macerata "non era a nostro avviso uno strumento di controllo efficace nella lotta all’evasione contributiva, al caporalato ed al lavoro nero nei cantieri della ricostruzione post sisma. E’ per questo motivo- prosegue Resparambia - che circa un anno fa siamo stati capofila nella sottoscrizione di due importanti accordi con i quali chiedevamo l’introduzione del Durc di congruità. Chiedevamo cioè che le Casse Edili e le Edilcasse controllassero che nei cantieri della ricostruzione ci fosse un numero idoneo di lavoratori impiegati rispetto all’importo dei lavori".
Il cratere del terremoto è definito come il più grande cantiere d’Europa, nel quale atterreranno lavori per circa 25 miliardi di Euro. L’obiettivo dei sottoscrittori degli accordi di luglio 2017 è quindi chiaro: fare un controllo sostanziale dei cantieri, dei contratti collettivi applicati ai lavoratori che vi operano e del costo del lavoro sostenuto dalle imprese, un’attività a tutela della legalità, della regolarità e della leale concorrenza tra imprese."Siamo preoccupati perché temiamo che questo strumento di controllo, peraltro già testato efficacemente in altri territori, si trasformi in un ulteriore balzello burocratico ed in un ritardo o blocco dei pagamenti nei confronti delle imprese per responsabilità non ascrivibili al loro operato".
Perché questo non avvenga è necessario che il ruolo centrale e la prima fase di controllo vengano affidati alle Casse Edili (con l’eventuale supporto della Direzione Lavori e delle liste settimanali), che con questo nuovo meccanismo controlleranno il cantiere, l’intera filiera degli operatori economici che vi operano e l’incidenza della manodopera denunciata dalle imprese.
"Il sistema delle imprese di Ance Macerata – conclude Resparambia - attribuisce un grande valore alla tutela ed al rispetto delle condizioni contrattuali di lavoro, anche come strumento di garanzia - nei confronti della committenza – della qualità delle imprese del territorio".
Reati fallimentari, PIR e contenzioso bancario questi i temi che saranno affrontati nel secondo convegno annuale sui “Rapporti banca-impresa fra economia e diritto”, accreditato dall’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili e dall’Ordine degli Avvocati, che si terrà presso la Sala Paolo VI del Santuario della Santa Casa di Loreto in data 18 maggio 2018 a partire dalle ore 9,00.
Il convegno è stato organizzato dallo Studio Associato Pietrella-Bruè di Macerata e dallo Studio legale Merlini e Associati. Banca Mediolanum è il maggiore sponsor, accanto ad altri che hanno contribuito all’evento (Della Ceca Infissi Srl, Plurisk di Enzo Cozzolino, Danhera Italy Srl, Cogli l’Attimo di Beatrice Striglio, Management & Research, Filmare Group Srl, Caia Team Srl, Libriprofessionali.it, Confartigianato).
Ospite e relatore di spessore della mattinata sarà l’On. Pier Paolo Baretta, sottosegretario al Ministero delle Finanze, oltre ad altri autorevoli relatori, quali (in ordine di intervento) il Dott. Pierluigi Granata, il Prof. Giuseppe Ripa, la dott.ssa Fabiola Pietrella, il Prof. Mauro Marconi, il Dott. Ubaldo Livolsi e la Dott.ssa Silvia Lazzarini.
Nel pomeriggio interverrà il famoso pubblicista Avv. Roberto Di Napoli oltre ad altri relatori esperti del contenzioso bancario quali (in ordine di intervento) l’Avv. Romualdo Picozzi, L’Avv. Emanuele Argento, il Dott. Luca Mogarelli e l’Avv. Paolo Spacchetti.
Il ruolo di moderatore del convegno spetterà al Dott. Achille Perego, giornalista economico, attualmente caposervizio economia e finanza di QN-Quotidiano nazionale.
A questo prezioso incontro ricco di interventi ed approfondimenti si accompagna il meraviglioso contesto estetico della suggestiva Sala Paolo VI del Santuario della Santa casa di Loreto, situata nel Palazzo Apostolico.
La giornata sarà un punto di incontro per professionisti, banche ed imprese. Un’occasione per mantenere acceso il dialogo tra istituzioni ed imprenditori in una prospettiva di rispetto, etica e professionalità.
Fare del proprio lavoro un’esperienza è il modo migliore per far percepire ai visitatori l’unicità e il reale valore del prodotto. Questo il messaggio lanciato ieri nel corso dell’incontro Fare Turismo, organizzato da Confartigianato Imprese Macerata in collaborazione con la start-up Expirit.
Presenti 130 persone tra albergatori, ristoratori, tour operator, produttori locali, imprenditori interessati al turismo esperienziale, e diversi rappresentati delle istituzioni locali come il Sindaco del Comune di Treia Franco Capponi con l’Assessore al Turismo, che, dopo i saluti del Presidente Provinciale di Confartigianato Renzo Leonori e del Vice Sindaco di Macerata, Stefania Monteverde, hanno assistito ad una coinvolgente presentazione del nuovissimo percorso formativo dedicato appunto al settore turismo, a cura di Giacomo Andreani e Marco Cocciarini co-fondatore e Ceo di Expirit.
Un grande successo quindi per il primo dei tre incontri formativi, che si è concluso con una degustazione di prodotti tipici delle aziende locali Si.Gi, Salumificio Monterotti, Caseificio Giardina di Braccano, Cantine Terre di San Ginesio e il Frantoio Torresi.
La gastronomia e l’artigianato, combinati con l’ospitalità e l’accoglienza tipica marchigiana, sono risorse su cui fondare le basi per uno sviluppo sostenibile e armonico delle nostre comunità.
“E’ necessario per gli operatori conoscere le aspettative dei viaggiatori, riscoprire il proprio mestiere e trasmettere efficacemente le proprie peculiarità e la propria storia per – ha affermato Giacomo Andreani co-fondatore di Expirit. E’ stato entusiasmante vedere la grande partecipazione a questo primo incontro e l’interesse da parte degli operatori, che si sono dimostrati pronti a mettersi in rete aprendo le porte a un nuovo modo di fare turismo”.
L’intero percorso formativo proposto da Confartigianato e Expirit, a cura di professionisti del settore, specializzati in creazione di prodotti turistici e comunicazione digitale, sarà articolato in sessioni che prevedranno l’alternarsi di parti teoriche, analisi di casi di successo e veri e propri laboratori di creazione e comunicazione di esperienze turistiche, con un approccio interattivo e partecipato.
I prossimi appuntamenti, studiati con lo scopo di fornire agli operatori del settore gli strumenti per progettare, comunicare e vendere efficacemente un’esperienza turistica che metta al centro il prodotto fisico e chi lo produce, sono previsti per lunedì 21 maggio con la sessione “Fare esperienza: oltre il prodotto, creare proposte turistiche uniche e autentiche” e mercoledì 23 maggio con “Fare comunicazione: distribuire con successo l’esperienza creata nell’era del digitale”, ovvero come comunicare con strumenti innovativi le proprie eccellenze per promuovere in maniera efficace l’offerta sui mercati nazionali ed internazionali.
“Questo percorso di formazione innovativo è sicuramente una grande opportunità per le nostre imprese – ha dichiarato Riccardo Golota, Responsabile settore Turismo e Commercio di Confartigianato Imprese Macerata. Insieme ad Expirit cercheremo di trasmettere il messaggio che fondamentale saper ‘fare rete’, tra aziende, amministrazioni, enti locali, operatori turistici, fornitori di attività e strutture ricettive, creando una sinergia capace di promuovere l'identità e le bellezze del nostro territorio”.
Sono 38mila nelle Marche le famiglie in stato di povertà che potrebbero accedere al reddito di inclusione (Rei) in vigore da inizio anno: una misura che non le rende autonome ma tende a farle uscire dall'emergenza e coniuga un sostegno (una card prepagata per acquistare beni e servizi essenziali) a una presa in carico dei servizi sociali per il reinserimento sociale e lavorativo tramite Ambiti territoriali sociali e Centri per l'impiego.
Solo il 15% (5.917 nuclei) però ha chiesto il contributo (tra i 187 e i 530 euro con una media di 256 euro) e 1.340 lo hanno finora ottenuto. La Regione, ha detto il presidente Luca Ceriscioli nel primo bilancio trimestrale, "vorrebbe far conoscere il Rei a tutte le famiglie che potrebbero averlo ma non lo hanno chiesto" con i 226 punti informazioni già esistenti. A disposizione per il 2018 ci sono 37 milioni di euro e 5,6 milioni di euro statali per implementare i servizi. Le Marche hanno aggiunto 19 milioni di fondi Por per 30 mesi per implementare personale e tirocini.
L’azienda ICA è stata scelta per lo svolgimento del corso di verniciatore legno arredo. UniRAma, organizzatore del corso finanziato dalla regione Marche e rivolto a 15 disoccupati della provincia di Macerata, ha individuato la società civitanovese come delegata a svolgere il 50% delle ore di docenza.
Il percorso formativo, che si conclude domani 15 maggio, intende preparare un artigiano del settore che conosca tutte le fasi della verniciatura di un manufatto in legno, sappia utilizzare strumenti e macchinari e distinguere qualità e reazioni dei materiali al trattamento e delle vernici applicate.
Per le caratteristiche di questa attività è stata quindi individuata la ICA, azienda leader mondiale per le vernici a base d’acqua per legno. La specializzazione della società della famiglia Paniccia è riconosciuta nel mondo, sia per l’alta qualità dei prodotti a basso impatto ambientale, sia per i processi di produzione. Nello stabilimento di Civitanova è stato recentemente realizzato il laboratorio dal nome Lifelab, uno spazio innovativo che comprende i più moderni impianti di verniciatura, al momento unico in tutta Europa dedicato ai clienti, ai designer e ai progettisti. Si tratta di un luogo altamente tecnologico, dove poter trovare ispirazione sul prodotto che si vuole realizzare e vederlo finito, effettuando insieme al personale ICA i test applicativi necessari per raggiungere i risultati desiderati. Inoltre, grazie ad ICA Academy, la scuola di formazione dell’impresa accreditata presso la Regione Marche per svolgere attività di orientamento e formazione professionale, ICA può ospitare in sede eventi formativi accreditati e accedere ai bandi che Regione e Province pubblicano per il finanziamento di attività formative, come questa, con fondi pubblici comunitari, nazionali o regionali
I contribuenti che hanno carichi affidati all’agente della Riscossione potranno presentare l’istanza di adesione alla c.d. rottamazione bis delle cartelle entro, e non oltre, il prossimo 15 maggio 2018.
L’invito a salire sul treno della rottamazione costituisce, certamente, fanno sapere gli esperti tributaristi, Avv. Maurizio Villani e Avv. Federica Attanasi, l’ultima possibilità per chiudere il proprio debito con l’Agenzia della entrate-Riscossione, prima che essa stessa possa avviare misure cautelari e procedimenti esecutivi.
La c.d. “rottamazione bis” delle cartelle è, infatti, senza dubbio una delle principali misure fiscali contenute nel decreto legge n. 148/2017, convertito con modificazioni, dalla L. 4 dicembre 2017, n. 172 (G.U. n. 284 del 5 dicembre 2017).
La “nuova” definizione agevolata dei ruoli rispecchia in tutto e per tutto quanto previsto dalla precedente procedura disciplinata dall’art. 6 del D.L. n.193/2016, arricchita però da dettagli decisamente più appetibili .
Invero, con l’art. 1 del D.L. n. 148/2017 è stata nuovamente disciplinata la possibilità per i contribuenti di provvedere all’estinzione di un proprio debito con il Fisco, senza dover versare gli importi relativi alle sanzioni e agli interessi mora (per le multe stradali, invece, non si pagheranno gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge), restando dovuti, invece, la sorte capitale, gli interessi affidati all’agente della riscossione e l’aggio sulle somme rivenienti dalla definizione agevolata (oltre che le spese per notifica della cartella e le eventuali procedure esecutive). È possibile rottamare anche le pretese esclusivamente sanzionatorie, a condizione che rientrino tra quelle tributarie o contributive; in tale eventualità, la definizione potrebbe anche perfezionarsi a costo zero,riporta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.
Più nel dettaglio, l’art. 1 del D.L. n. 148/2017 ha disciplinato la c.d. “Estensione della definizione agevolata dei carichi” ricomprendendo tra questi tutti i ruoli affidati all’Agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 30 settembre 2017.
Non potranno beneficiare, invece, della definizione agevolata:
• i carichi “non rottamabili” in base alla legge (art. 6, comma 10, del D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016). Rientrano tra questi per esempio, le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato oppure i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti;
• i carichi interessati da una precedente “rottamazione” (presentata in base al D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016), che l’Agente della riscossione ha accolto oppure rigettato perché “non rottamabili” in base alla legge (art. 6, comma 10, del D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016). In buona sostanza, la definizione agevolata non potrà essere nuovamente presentata per quei debiti interessati dalla precedente richiesta di “rottamazione” delle cartelle ai sensi del D.L. n.193/2016, per i quali non si sia poi provveduto al pagamento delle somme dovute entro le scadenze previste.
Ebbene, il legislatore nel disciplinare la rottamazione bis ha previsto tre vie procedurali distinte:
a. la prima, relativa ai carichi affidati all’Agente della riscossione tra il 1˚ gennaio e il 30 settembre 2017
b. la seconda, relativa ai carichi affidati all’Agente della riscossione tra il 1˚ gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016;
c. la terza, inerente i c.d. “ripescati”, intendendo come tali tutti coloro a cui era stata negata la possibilità di aderire alla prima rottamazione, perché al 24 ottobre 2016 avevano piani di dilazione in corso con l’ex Equitalia e non risultavano in regola con i pagamenti (non avendo versato tutte le rate scadute al 31 dicembre 2016).
2. TERMINI E MODALITA’ DI ADESIONE
In tutti e tre i casi disciplinati dal legislatore, i carichi potranno essere definiti presentando la domanda di adesione (modello DA 2000/17 ) entro il 15 maggio 2018.
Sul punto occorre precisare che sono state previste diverse modalità di adesione; il contribuente potrà, infatti, decidere discrezionalmente di:
- inoltrare il modello di adesione (DA 2000/17) alla casella pec della Direzione Regionale di Agenzia delle entrate-Riscossione di riferimento, allegando la copia del documento di identità;
- presentare il modello di adesione (DA 2000/17) presso gli Sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione presenti su tutto il territorio nazionale (esclusa la regione Sicilia);
- inoltrare la domanda di adesione attraverso un apposito form online disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il servizio è attivo già dal 6 novembre 2017, si chiama “Fai D.A. te” e rappresenta una corsia preferenziale per risparmiare tempo e avere a disposizione gli strumenti per aderire alla cosiddetta rottamazione-bis delle cartelle. In particolare, in questo caso, collegandosi al portale www.agenziaentrariscossione.gov.it sarà possibile da un lato, richiedere l’elenco delle cartelle “rottamabili” e dall’altro, presentare la domanda dall’area libera del portale senza necessità di pin e password.
Ciò posto, è importante precisare che in presenza di una pluralità di debiti, nell’inoltrare la richiesta, il contribuente potrà scegliere il singolo carico da rottamare. A tale riguardo, va però ricordato che secondo la circolare n. 2 del 2017 dell’Agenzia delle Entrate, la singola partita (e non il codice tributo) affidata all’agente della riscossione costituisce una unità indivisibile. Tale è di regola quella scaturente da ciascun procedimento di accertamento, liquidazione e riscossione. Ne consegue che, secondo l’interpretazione ufficiale, non è possibile decidere di definire, ad esempio, i rilievi Irpef e non quelli Iva del medesimo avviso di accertamento. Lo stesso dicasi con riferimento ad una cartella di pagamento emessa per la liquidazione o il controllo formale della dichiarazione .
Allo stesso modo, il contribuente potrà, invece, scegliere di utilizzare un unico modulo per rottamare carichi ante e post primo gennaio 2017. In questa ipotesi, se si sceglierà la massima dilazione possibile, l’agente della riscossione procederà d’ufficio a ripartire in tre ovvero cinque rate i pagamenti, a seconda dei carichi cui essi di riferiscono.
Si ricorda, inoltre, che il debitore ben potrà anche decidere di compilare più modelli, con riferimento ad affidamenti distinti. Tanto, qualora si avesse il dubbio sulla complessiva sostenibilità della pretesa. In tale eventualità, infatti, si potrà far decadere la procedura riferita ad una o più istanze, lasciando in vita le altre. L’eventuale omesso o insufficiente pagamento di una rata, infatti, potrebbe determinare la caducazione dell’intera definizione agevolata. Se invece si parcellizzano gli affidamenti in una pluralità di domande, si potrà decidere per quale comunicazione dell’Ader effettuare tempestivamente i pagamenti dovuti.
3. MODALITA’ DI PAGAMENTO
Mentre le modalità di adesione sono le medesime per le varie tipologie di rottamazione, a essere differenti sono, invece, le modalità di pagamento.
Invero, a coloro che hanno presentato la domanda di adesione per carichi relativi al periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2017, l’Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà inviare una comunicazione di rigetto o accoglimento dell’istanza entro il 30 giugno 2018.
In caso di accoglimento, il pagamento potrà essere effettuato:
- o in un'unica soluzione con rata in scadenza nel mese di luglio 2018;
- o nel numero massimo di cinque rate di pari importo in scadenza nei mesi di luglio, settembre, ottobre, novembre 2018 e di febbraio 2019.
Sul punto, è necessario rilevare che adeguata attenzione dovrà essere posta dal contribuente sulla scelta del numero delle rate della rottamazione da indicare nel Modello DA 2000/17. Invero, in caso di omessa indicazione delle stesse, l’intero importo rottamato sarà dovuto in un’unica soluzione.
A coloro che hanno presentato la domanda di adesione per carichi relativi al periodo tra 1˚ gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016, l’Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà inviare una comunicazione di rigetto o accoglimento dell’istanza entro il 30 settembre 2018.
In caso di accoglimento, il pagamento dovrà essere effettuato:
- o in un’unica soluzione;
- o in un massimo di 3 rate, di cui le prime due in scadenza nei mesi di ottobre 2018 (pari al 40%) e novembre 2018 (pari al 40%) e la terza in scadenza nel mese di febbraio 2019 (del valore pari al restante 20% delle somme complessivamente dovute).
Per i c.d. “ripescati”, esclusi dalla prima rottamazione perché (con rateizzazione in essere al 24 ottobre 2016) non erano in regola con il pagamento delle rate scadute al 31 dicembre 2016, l’Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà inviare una prima comunicazione entro il 30 giugno 2018 con l’ammontare delle rate scadute che dovranno essere saldate in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2018. In caso di mancato, insufficiente o tardivo pagamento di tale importo, l’istanza di adesione alla rottamazione bis non potrà essere accolta.
In seguito, Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà inviare una seconda comunicazione, entro il 30 settembre 2018 in cui verrà indicato il rigetto o l’accoglimento della richiesta di adesione alla rottamazione bis.
In caso di accoglimento, anche in questo caso, il pagamento dovrà essere effettuato:
- o in un’unica soluzione;
- o in un massimo di 3 rate da saldare nei mesi di ottobre (pari al 40%) e novembre 2018 (pari al 40%) e febbraio 2019 (pari al 20%).
4. I VANTAGGI
Come già previsto per la prima rottamazione, anche in questa caso con la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata, si bloccano le nuove azioni esecutive come i pignoramenti e le iscrizioni di nuovi fermi amministrativi e ipoteche, ma restano quelli già avviati.
Inoltre, l'agente della riscossione non potrà proseguire le azioni di recupero coattivo del credito già avviate a condizione che:
- non si sia ancora tenuto il primo incanto con esito positivo;
- non sia stata presentata istanza di assegnazione;
- non sia stato già emesso il provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.
Sul punto, durante Telefisco 2018 è stato precisato che tanto è previsto anche in caso di pignoramenti presso terzi. Invero, l’articolo 6, comma 5 del Dl 193/2016 (applicabile anche alla definizioni agevolate di cui all’articolo 1 del Dl 148/2017 in virtù di quanto disposto dal comma 10, lettera b), dello stesso articolo 1) stabilisce che, a seguito della presentazione della dichiarazione di adesione, non possono essere avviate nuove azioni esecutive e cautelari sui carichi definibili che ne sono oggetto, né proseguite le procedure di recupero coattivo iniziate in precedenza, a condizione che non si sia tenuto l’incanto con esito positivo, ovvero non sia stata presentata istanza di assegnazione ovvero non sia già stato emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati. Ebbene, tale disposizione si applica anche ai pignoramenti presso terzi.
Ciò premesso, in tutti i casi in cui, ai sensi della norma citata, la presentazione della dichiarazione non possa determinare la sospensione della procedura esecutiva a causa dello stato avanzato in cui si trova la procedura stessa, le somme successivamente versate dal terzo saranno prioritariamente imputate a quanto dovuto a titolo di definizione, e, pertanto, utilizzate ai fini del pagamento delle somme da versare a tale titolo.
Ne deriva che il contribuente otterrà la restituzione dell’eccedenza. Ciò, sempre che, naturalmente, lo stesso non sia debitore anche di carichi, diversi da quelli oggetto di definizione agevolata, ricompresi tra i crediti per i quali era stato eseguito il pignoramento. In quest’ultimo caso, infatti, l’eccedenza sarà acquisita a copertura dei debiti non saldati relativi ai carichi non definiti.
In buona sostanza, l'Agenzia ha voluto chiarire che anche con il pignoramento presso terzi in stato avanzato, la rottamazione continuerà a produrre i suoi effetti. Pertanto, quanto pignorato sarà confrontato con gli importi dovuti per la definizione agevolata, producendo l’eventuale rimborso delle somme eccedenti per effetto della rottamazione.
CHI PUÒ ADERIRE ALLA ROTTAMAZIONE BIS
a) i contribuenti che sono stati esclusi dalla prima rottamazione, perché al 31 dicembre 2016 non erano in regola con i pagamenti dei piani di dilazione;
b) i contribuenti con carichi affidati all'agente della riscossione dal 2000 al 2016 che non hanno aderito alla prima rottamazione. Invero, ai sensi dell’articolo 1, comma 4, lettera a) del Dl 148/2017, possono essere estinti i debiti relativi ai «carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016 che non siano stati oggetto di dichiarazioni rese ai sensi del comma 2 dell’articolo 6» del Dl 193/2016. Pertanto, la facoltà di definizione prevista da tale disposizione non può essere esercitata per i carichi affidati nel periodo 2000-2016 ricompresi in una precedente dichiarazione di adesione.
c) i contribuenti con carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017.
Si ricorda che NON RIENTRANO nell'ambito applicativo della definizione agevolata i carichi:
- affidati all'Agente della riscossione prima del 1° gennaio 2000 e dopo il 30 settembre 2017;
- riferiti a debiti non definibili ai sensi dell'art. 6, comma 10, del D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016 (per esempio le risorse proprie tradizionali dell'Unione Europea, l'imposta sul valore aggiunto riscossa all'importazione, le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato, i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti, le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna, le altre sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti dagli enti previdenziali);
- interessati da una precedente dichiarazione di adesione alla definizione agevolata di cui all'art. 6 del D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016 che l'Agente della riscossione ha accolto oppure rigettato in quanto tali carichi erano relativi a debiti non definibili ai sensi dell'art. 6, comma 10 della citata norma.
MODULO DI ADESIONE
Il modello di adesione alla rottamazione bis, da inoltrare entro il 15 maggio 2018, potrà essere:
- inviato (unitamente alla copia del documento di identità) alla casella pec della Direzione Regionale di Agenzia delle entrate-Riscossione di riferimento;
- depositato, alternativamente, presso gli Sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione presenti su tutto il territorio nazionale (esclusa la regione Sicilia);
- inviato attraverso un apposito form online disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il servizio è attivo dal 6 novembre 2017, si chiama “Fai D.A. te” e rappresenta una corsia preferenziale per risparmiare tempo e avere a disposizione gli strumenti per aderire alla cosiddetta rottamazione-bis delle cartelle. In particolare, collegandosi al portale https://www.agenziaentrateriscossione.gov.it/it/ sarà possibile richiedere la comunicazione delle somme dovute al fine di verificare con facilità quali siano le cartelle “rottamabili” e inoltrare il modulo di adesione.
PAGAMENTO DELLE RATE
Carichi relativi al periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2017. Il pagamento potrà essere effettuato:
- o in un'unica soluzione con rata in scadenza nel mese di luglio 2018;
- o nel numero massimo di cinque rate di pari importo in scadenza nei mesi di luglio, settembre, ottobre, novembre 2018 e di febbraio 2019.
Carichi relativi al periodo tra 1˚ gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016. Il pagamento dovrà essere effettuato:
- o in un’unica soluzione;
- o in un massimo di 3 rate, di cui le prime due in scadenza nei mesi di ottobre 2018 (40%) e novembre 2018 (40%) e la terza in scadenza nel mese di febbraio 2019 (del valore pari al restante 20% delle somme complessivamente dovute).
Carichi dei contribuenti che sono stati esclusi dalla prima rottamazione, perché al 31 dicembre 2016 non erano in regola con i pagamenti dei piani di dilazione.
In primis, l’importo residuo riferito alle rate scadute al 31 dicembre 2016 dovrà essere pagato in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2018.
Successivamente, il pagamento relativo alla rottamazione bis dovrà essere effettuato o in un’unica soluzione o in un massimo di 3 rate da saldare nei mesi di ottobre (pari al 40%) e novembre 2018 (pari al 40%) e febbraio 2019 (pari al 20%).
Il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Paolo Carlocchia, con una delegazione di giovani imprenditori: Francesca Orlandi (vicepresidente Giovani Imprenditori Macerata), Riccardo Bertini (vicepresidente Giovani Imprenditori Macerata), Carlo Rogante, Eliana Cristalli, Gino Battellini, Luca Resparambia, Stefano Beccerica, Alfredo Birozzi e Simona Reschini (presidente dei Giovani Confindustria Marche), hanno fatto visita alla fonderia Lead Time Spa di Caldarola.
Il Gruppo è stato accolto dal titolare il Geometra Enzo Speziani, un imprenditore che come ama definirsi “si è fatto da solo”.Speziani ha raccontato ai giovani, che l’hanno seguito con intensa attenzione, come si è evoluta la sua esperienza lavorativa, iniziata da apprendista in una fonderia di Brescia (città che gli ha dato i natali) in un crescendo che l’ha portato in prima battuta ai vertici di un’azienda del gruppo Fiat, per poi acquisire nel 2003 la Lead Time Spa.“Ho iniziato a lavorare negli anni ’60 all’età di appena 14 anni come operaio apprendista; 4 ore di scuola al mattino e 4 ore di lavoro pomeridiane. La formazione e lo studio sono importanti ma bisogna aver voglia di fare e bisogna partire dal basso con umiltà. Se non ami il tuo lavoro non puoi farlo, devi volere bene al tuo lavoro” ha ripetuto Speziani ai giovani colleghi presenti.Dopo l’incontro con i Giovani imprenditori l’imprenditore ha accompagnato il gruppo all’interno della sua fonderia spiegando tutte la fasi di produzione.
La Fonderia maceratese, con la direzione di Enzo Speziani, si posiziona oggi come azienda leader nel settore a livello Europeo, per l’innovazione ed attenzione al capitale umano.Il Presidente Paolo Carlocchia nel ringraziare il collega per l’ospitalità ha dichiarato: “ E’ per noi giovani imprenditori un segno di vanto avere nel nostro territorio un’azienda che si distingue per ricerca ed innovazione, ma soprattutto è bello confrontarsi con un imprenditore che ha saputo sempre investire e fare progetti per il futuro nel rispetto del territorio e delle persone che ci lavorano."
Gli studenti del Dipartimento di Management della Facoltà di Economia dell'Università Politecnica delle Marche in visita alla Tigamaro di Tolentino. L'azienda, oggi attore di riferimento nel campo della produzione di articoli di pelletteria e borse per i più grandi marchi del lusso internazionale, è uno dei maggiori protagonisti della manifattura pellettiera marchigiana ed italiana.
"Dopo esserci presentati, raccontando storia ed attività di Tigamaro, abbiamo accompagnato il gruppo in visita ai reparti, e gli studenti non solo ha potuto assistere all’intero ciclo produttivo interno, ma anche ad una lezione di Tigaramo academy" spiegano dall'azienda. L’iniziativa si inquadra fra le attività volte a favorire un percorso di orientamento verso il mondo del lavoro per i giovani ed a rafforzare i rapporti tra il mondo della formazione accademica e la realtà imprenditoriale del territorio.
Il video dell'iniziativa è disponibile a questo link
E’ stato presentato oggi il nuovissimo percorso di formazione sul “turismo esperienziale”, organizzato da Confartigianato Imprese Macerata in collaborazione con Expirt-L’Italia autentica, la prima startup innovativa a vocazione sociale sul turismo della provincia.“Fare Turismo”, questo il nome del progetto formativo rivolto ad operatori dell’ospitalità (come albergatori, b&b, agriturismi), della ristorazione, dell’artigianato artistico e dell’industria manifatturiera “Made in Italy”, ai produttori agricoli di eccellenze locali, alle guide turistiche, agenzie viaggi e agli aspiranti imprenditori del settore turistico, vuole offrire gli strumenti necessari per far sì che l’impresa assuma una ruolo decisivo nella promozione del proprio territorio, arricchendo la qualità del tempo trascorso e creando delle “esperienze turistiche” a 360°."Fare turismo", ossia mettersi dalla parte del cliente e farlo sentire un ospite benvenuto, diviene di prioritaria importanza per accrescere sia la redditività che il valore del proprio brand. Ogni artigiano, ristoratore, produttore agricolo può dare sfogo a creatività ed inventiva per far scoprire a turisti appassionati le caratteristiche della propria impresa, dei propri prodotti e del proprio lavoro quotidiano.Il primo appuntamento con Expirit sarà l’incontro gratuito previsto per lunedì 14 maggio alle ore 15.30 presso l’Auditorium della sede provinciale di Confartigianato, un’occasione unica di apprendimento e di confronto insieme alle realtà più dinamiche del nostro territorio e un modo per far conoscere la propria storia e i propri prodotti attraverso la creazione di esperienze uniche per i propri clienti.“La nostra Associazione crede fermamente che il settore turismo sia una risorsa inestimabile per la promozione del territorio – ha dichiarato Riccardo Golota, Responsabile Turismo e Commercio di Confartigianato Imprese Macerata – ed è di fondamentale importanza la capacità di fare rete e di saper investire sulle proprie risorse in maniera nuova, moderna e diversa. Ecco perché vogliamo promuovere un concetto di turismo che arrivi anche a categorie di aziende che forse sul turismo non hanno ancora puntato o comunque non ne hanno colto il vero potenziale. Quello che proponiamo insieme ad Expirit è un percorso di formazione sul “turismo esperienziale” davvero unico, che sarà sicuramente molto utile alle nostre imprese che potranno acquisire nuove conoscenze, competenze e strumenti di lavoro e promozione molto efficaci”.“Saper offrire esperienze indimenticabili ai clienti è oggi un valore inestimabile – afferma Giacomo Andreani co-fondatore di Expirit. I clienti desiderano proposte che gli consentano di vivere a pieno il territorio e di riconoscere l’unicità dei prodotti che gli vengono offerti. La sfida per gli operatori sta nell’emergere, nel distinguersi dalla folla, nell’attirare l’attenzione del cliente e far sì che egli apprezzi le differenze e le unicità della propria proposta. Offrire esperienze turistiche non significa quindi soltanto accrescere i ricavi aggiungendo alla vendita dei singoli prodotti o servizi le esperienze,- conclude Andreani - ma anche intraprendere un percorso di promozione e valorizzazione del proprio brand che accompagni i clienti alla consapevolezza della qualità dei prodotti, alla riscoperta della passione di chi li ha realizzati e del territorio in cui opera”
La riforma del credito cooperativo è uno dei temi di maggiore attualità per quello che riguarda il futuro degli istituti di credito. Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Bindelli, Vice Presidente della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, solida banca del territorio che da tempo segue assiduamente il processo di riforma.
Dottor Bindelli, allora siete di nuovo in trincea…? Be, si, non possiamo esimerci. Ci sono delle componenti politiche che intendono sospendere la riforma del credito cooperativo. Dopo anni che ci si sta lavorando e dopo che ci sono Banche che stanno pianificando progetti di sviluppo proprio in prospettiva della riforma. Un eventuale stop significherebbe congelare una parte importante del mondo del credito italiano: tutte le Bcc. Con riflessi ovviamente assai negativi per il credito cooperativo marchigiano dove opera un tessuto di Bcc che, se passasse la linea della sospensione della riforma, vedrebbero stoppati, o per lo meno messi così “a bagnomaria”, i loro progetti futuri sui quali continuerebbe a gravare la grande incognita “riforma si o riforma no”? .
A che punto è lo stato della riforma del credito cooperativo? Prima Cassa Centrale delle Raiffeisen, poi Cassa Centrale Banca e, da ultimo, Iccrea Banca hanno presentato all’Organo di vigilanza nel mese di aprile le proprie istanze di candidatura a capogruppo e di costituzione dei gruppi bancari cooperativi (uno provinciale e 2 nazionali). Dalla data di ciascun invio sono decorsi i 120 giorni entro i quali l’Organo di vigilanza dovrà rilasciare o negare l’autorizzazione per la costituzione del gruppo. Nei 90 giorni successivi al ricevimento dell’autorizzazione di Banca d’Italia ci dovrebbe essere la sottoscrizione, insieme ad altri documenti, del contratto di coesione da parte delle Bcc (strumento indispensabile per l’avvio del gruppo e per l’inizio dell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo), pena la perdita della licenza bancaria da parte della Bcc che non aderisce.
Perché ha usato il condizionale? È forse legato alla recente iniziativa parlamentare della Lega che intende chiedere al Governo una sospensione di 18 mesi per l’avvio dei gruppi Intanto ciascuna capogruppo deve ricevere l’autorizzazione dall’organo di vigilanza per poter rendere operativo il termine dei 90 giorni che potrebbe far perdere la licenza bancaria, poi è vero che, se l’iniziativa parlamentare della Lega, peraltro sostenuta anche da alcuni esponenti del M5S in alcuni interventi pubblici, andasse in porto verrebbe bloccato l’intero processo di riforma proprio nel momento in cui sembrava superata la fase più complessa e difficile, con effetti devastanti per l’intero sistema del credito cooperativo.
Mi scusi, ma lei e la sua banca non eravate contrari inizialmente alla riforma delle Bcc? Non eravate stati voi ad osteggiare la federazione marchigiana delle Bcc e la federazione nazionale per quella che venne definita “autoriforma”? E’ vero noi iniziammo una battaglia in ambito regionale già alcuni anni prima del 2015, anno in cui si iniziò a parlare della riforma, per scongiurare il pericolo che in federazione le Bcc in difficoltà decidessero per quelle sane. Poi combattemmo pubblicamente il governo Renzi prima ancora della pubblicazione del decreto legge di riforma perché lo stesso Renzi ventilava l’ipotesi Crédit Agricole, ossia la perdita della licenza bancaria da parte di tutte le Bcc che sarebbero divenute semplici filiali di un’unica grande banca, ipotesi fortunatamente scongiurata nel decreto legge di riforma. Di quest’ultimo contestammo, invece, il vizio di legittimità costituzionale perché consentiva la way out, ossia la trasformazione diretta in SpA con arricchimento a favore dei soci dietro pagamento di un’imposta da parte della banca, solo a 14 delle oltre 300 Bcc dell’epoca e fissava una soglia minima di patrimonio netto di un miliardo di euro per la costituzione di una capogruppo che solo Iccrea sembrava in grado di garantire. In sede di conversione in legge, il DL venne profondamente modificato per recepire le istanze di Federcasse che puntava alla creazione di un gruppo unico e alla fuoriuscita della sola banca per la quale la way out era stata prevista (la Banca di Cambiano che poi è risultata l’unica Bcc italiana ad aver esercitato la nuova way out prevista dalla legge di conversione). Nonostante il Parlamento non recepì le nostre proposte, il nostro impegno proseguì per impedire la formazione di un gruppo unico, verosimilmente con una governance non all’altezza del delicato e fondamentale compito affidatogli e comunque non basata su concetti di meritocrazia. A distanza di due anni possiamo dire che siamo riusciti ad ottenere: a) la candidatura di 2 banche (Iccrea e Cassa Centrale) per la costituzione di 2 gruppi nazionali e b) l’emanazione di disposizioni attuative da parte dall’Organo di vigilanza che disciplinano compiutamente gli aspetti di meritocrazia della governance del gruppo e gli obblighi da parte della capogruppo di mantenere e garantire gli aspetti cooperativi, mutualistici e solidaristici tipici delle Bcc. Su quest’ultimo aspetto, in particolare sulla qualità del governance, stiamo ancora lottando e continueremo a batterci nella assoluta convinzione che il successo di ciascun gruppo bancario cooperativo, e quindi la sopravvivenza e lo sviluppo del credito cooperativo, dipenderà essenzialmente dalla governance della capogruppo e delle Bcc.
Lei crede che la riforma potrà essere proficua per il sistema cooperativo e che una sua sospensione in questo momento possa creare danni? Se ben interpretata e, soprattutto, se tutti gli operatori riusciranno a comprendere l’importanza della governance del gruppo, cioè della capogruppo in primis e, a seguire, di ciascuna Bcc, la riforma, specie dopo l’emanazione delle disposizioni attuative di Bankitalia che hanno disciplinato compiutamente gli aspetti di meritocrazia della governance, potrà contribuire al successo del credito cooperativo e al miglioramento dell’intero sistema bancario nazionale, senza esclusione, vista l’originalità della formula, di quello europeo. Una sua sospensione in questo momento produrrebbe, invece, i seguenti effetti nefasti. Innanzitutto, proprio a causa della riforma, le Bcc sono “ferme” da oltre 2 anni. In un contesto globalizzato in cui la velocità e la capacità di adattamento diventano elementi competitivi e in un mondo bancario in cui si parla sempre più di fintech, digitalizzazione, Bitcoin, ecc., immobilizzare le Bcc per ulteriori 2 anni equivarrebbe a dire relegarle al paleolitico del sistema bancario e, conseguentemente, avvantaggiare ulteriormente le banche appartenenti al resto del sistema. I danni per i nostri territori, imprese e famiglie sarebbero ovvi ed ingenti. In secondo luogo, poiché nella stessa Mozione parlamentare si dice che un terzo delle attuali Bcc sarebbero considerate ad alto rischio ed un altro quarto sarebbero mediamente a rischio (in totale le Bcc a rischio rappresenterebbero dunque il 58% del totale), se le cifre fossero corrette, tutti i gruppi parlamentari dovrebbero accordarsi celermente per approvare una norma che acceleri e agevoli la partenza dei gruppi e delle capogruppo gestite in base a criteri di meritocrazia; gruppi all’interno dei quali, e bene ricordare, sono previste e disciplinate stringenti garanzie reciproche finalizzate proprio a prevenire e risolvere eventuali stati di crisi delle Bcc. Per contro, la soluzione (peraltro l’unica) prospettata nell’iniziativa parlamentare e riconducibile agli IPS (institutional protection scheme), oltre ad essere stata sempre osteggiata da tutte le Bcc italiane, rischierebbe di affidare proprio alle Bcc in difficoltà la gestione della soluzione delle crisi a discapito di quelle sane e virtuose. In terzo luogo, una sospensione darebbe luogo ad un enorme spreco di risorse dal momento che, da circa 2 anni, sia le candidate capogruppo che le singole Bcc, stanno spendendo ed investendo tempo e milioni di euro per l’attuazione di una riforma complessa ed unica nel suo genere, che mira a salvaguardare la mutualità prevalente delle Bcc e per la quale l’Organo di vigilanza non perde occasione di ricordare che occorre, invece, fare presto. Infine, una moratoria rischierebbe di far “resuscitare” il tentativo di costituzione di un gruppo unico dopo aver sostenuto innumerevoli costi per la partenza di due gruppi.
Quindi, tanto rumore per nulla? Mi auguro proprio di si, anche se appare evidente, da un lato, che è in atto il tentativo di alcune Bcc (qualcuna a me ben nota) di ricostituire un potere associativo conforme e contrapposto a quello federativo che la riforma ha inteso espressamente ridimensionare e, dall’altro, l’incapacità di taluni di accettare il necessario cambiamento imposto dal mercato e, soprattutto, da talune carenze/criticità intrinseche del movimento cooperativo. Non a caso i nuovi parlamentari, che probabilmente non hanno ancora avuto modo di comprendere la complessità di un sistema e di una riforma che è tuttora “indigesta” a molti operatori e a tecnici del settore, in vari passaggi della Mozione presentata il 2 maggio scorso, sono stati indotti in errore proprio dall’AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane). In ogni caso, la Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro sarà nuovamente in trincea per evitare questo rallentamento che porterebbe solo spreco di risorse e di energie per il Paese e per la nostra regione che, invece, hanno bisogno di Bcc autonome e dirette da capogruppo competitive, efficienti e lungimiranti
Aspettando la decisione del tribunale in merito alla richiesta di concordato liquidatorio, presentata dal consiglio di amministrazione ed attesa nei prossimi giorni, a parlare sono alcuni dipendenti ed ex lavoratori di Alma che hanno subito lo stop dei pagamenti di stipendi, buonuscite e tfr.
"Lavoro in azienda da 13 anni - dice uno dei dipendenti - e sono molto preoccupato per questa situazione. Dopo la separazione da mia moglie vivo solo e purtroppo ho il mutuo da pagare. Se la situazione non si sblocca velocemente, dovrò andare in banca per cercare di sospenderlo". "Senza stipendio - continua l'uomo - avrò difficoltà persino a pagare le bollette ma la cosa che mi dispiace di più è di non poter partecipare alle spese fatte per i figli. Al momento non posso nemmeno andare a cercare un nuovo lavoro perché formalmente sono ancora assunto e finché non veniamo licenziati, siamo in una sorta di limbo".
Leggermente migliore è la situazione di coloro che sono usciti nell'ultima tornata di licenziamenti, lo scorso dicembre, come questo impiegato della modelleria: "Avevamo concordato con l'azienda la rateizzazione delle mie spettanze - racconta -, sommando buonuscita e quasi 16 anni di tfr, che dovevano essere pagate in quattro rate. Le prime due sono state regolarmente saldate, della terza ho ricevuto metà della somma ed ora sono in attesa degli eventi". "Al momento sto ricevendo l'indennità di disoccupazione - conclude il modellista - mia moglie fortunatamente lavora e sto aspettando una risposta importante proprio in questi giorni per un possibile nuovo lavoro".
L'ultima testimonianza che abbiamo raccolto, riguarda un altro ex dipendente, questa volta dell'ufficio acquisti, anche lui uscito con i licenziamenti dello scorso dicembre.
"Sono entrato in azienda nel 2004 - ci racconta l'uomo - anni in cui la crisi non sapevamo nemmeno cosa fosse e bastò quel primo contratto semestrale, poi diventato a tempo indeterminato, per farmi decidere di fare il grande passo e sposarmi. Ora ho una famiglia bellissima, con tre splendide bambine e quando ho saputo del mio licenziamento, il primo pensiero è andato a loro e al muto da pagare". "Sono stato liquidato completamente dall'azienda - conclude l'ex dipendente - avendo dovuto riscuotere solo la buonuscita, mentre il tfr l'avevo accantonato in un fondo, ed ho avuto anche la grande fortuna di trovare subito un nuovo lavoro. Quello che più dispiace è veder scomparire l'ennesima grande azienda di Montecosaro, una ditta con quasi settant'anni di storia che ha dato lavoro a generazioni di montecosaresi, sia direttamente, che indirettamente, con tutte le piccole aziende che faceva lavorare".