Si è tenuta mercoledì 6 giugno l’Assemblea annuale dei Soci del Confidi Macerata soc. coop. per azioni.Nella parte privata dell’Assemblea, il presidente Claudio Cristalli ha presentato ai soci i dati operativi ed il Bilancio del 2017: 400 le imprese socie attive, 9,7 mln di euro i fidi garantiti in essere, 4 mln di euro il patrimonio mobiliare, gestione in utile per 22.211 euro. Il presidente ha sottolineato che Confidi Macerata rappresenta oggi l’unico confidi di emanazione Confindustriale nelle Marche e che il Consiglio di Amministrazione sta seguendo con attenzione i percorsi aggregativi in atto tra i confidi marchigiani.
Nella parte pubblica dell’incontro, si è svolta una tavola rotonda sul tema “Industria 4.0. Imprese e distretti nella web Economy. Percorsi per lo sviluppo della manifattura italiana” a cui hanno partecipato il presidente del Confidi Claudio Cristalli, Domenico Guzzini, presidente della Fratelli Guzzini SpA, Stelvio Lorenzetti, amministratore delegato della Eko Music Group SpA, Massimo Barazzetta, vicedirettore Generale di Banco Desio-Banca Popolare di Spoleto, Agostino Baiocco, socio fondatore della Marcap SpA. La discussione è stata moderata dal prof. Fabio Menghini, della facoltà di Economia Giorgio Fuà, che ha introdotto il tema dell’Industria 4.0 illustrandone le sfide, le implicazioni e i primi risultati.
Appassionanti gli interventi di Domenico Guzzini e Stelvio Lorenzetti, che hanno narrato la loro esperienze e il modo in cui stanno affrontando la “quarta rivoluzione industriale”: non solo automazione delle linee produttive, ma un modo di ripensare e mettere in discussione tutte le funzioni aziendale in un ottica evolutiva. Le aziende che vinceranno le sfide poste da Industria 4.0? Domenico Guzzini non ha dubbi: quelle che digitalizzano e puntano sui giovani. Il presidente Cristalli, ha sottolineato il ruolo di sostegno del Confidi alle piccole e medie imprese, che hanno maggiori difficoltà a reperire i finanziamenti necessari per realizzare gli investimenti in innovazione e digitalizzazione. Un momento importante di riflessione su un argomento di grande rilevanza per le imprese.
Dopo l’annuncio di ieri del neo Premier Conte di voler rivedere la riforma del credito cooperativo, la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro rende pubblico il documento approvato dal CdA la scorsa settimana con il quale apporta osservazioni e suggerimenti alla Mozione della Lega che intende sospendere la riforma. "Ha provocato una certa apprensione la dichiarazione effettuata ieri dal Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, il quale ha ottenuto la fiducia anche alla Camera dei deputati, e che prevede una revisione della disciplina del credito cooperativo - spiegano dall'istituto - L’intervento del Premier è consequenziale alle due mozioni presentate il 2 maggio scorso dalla Lega in Camera e Senato per impegnare il governo a rinviare il termine per la costituzione delle capogruppo dei futuri poli di credito cooperativo".
Proprio sulla Mozione della Lega la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, tramite il suo amministratore delegato ai rapporti con il credito cooperativo, Marco Bindelli, ha predisposto un articolato documento approvato dal CdA della stessa con il quale intende chiarire alle forze politiche i rischi che si corrono per i territori e per il credito locale con un’eventuale sospensione della riforma e, nel contempo, fornire alcuni suggerimenti utili per migliorare la riforma a favore di famiglie, artigiani e micro-imprese.
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“Se il Settore Manifatturiero nelle Marche conta 20.2013 imprese che possono essere assistite con quasi tutti i Fondi FESR (500 milioni di euro in 7 anni) e le imprese agricole sono 27.393 e sono assistite dal piano di sviluppo rurale, ci sono circa 100.000 imprese del commercio e dell’ artigianato dei servizi che danno lavoro a circa 500.000 lavoratori marchigiani che agli occhi della Regione Marche sono invisibili, in quanto, tolto qualche modestissimo intervento con Fondi Propri regionali non beneficiano di un bel niente”. Così afferma Sandro Zaffiri Capogruppo della Lega Marche in Consiglio regionale.
“Ecco spiegata la ragione per cui le Marche non ripartono e le piccole imprese continuano a diminuire e la disoccupazione giovanile è sempre congelata al 33%” - prosegue Zaffiri che aggiunge “ Se si continuano a sbagliare le politiche, dando retta a indagini congiunturali di parte, le Marche sono destinate a rimanere fanalino di coda, per questo è urgente che l’Assessora Bora al più presto si armi di volontà e coraggio e invece di dichiarare che le risorse Comunitarie sono troppe e si fa fatica a spendere i soldi in tempo, si attivi per una rimodulazione dei fondi strutturali regionali e preveda per le imprese al momento invisibili di questa regione congrue somme che favoriscano investimenti ed occupazione.” “Basterebbe - conclude Zaffiri- destinare 11/12 milioni di Euro ai settori del Commercio e dell’Artigianato dei servizi marchigiano per riscontrarne un effetto moltiplicatore sorprendente e gratificante.”
La Cisl Marche esprime grande soddisfazione per la circolare emessa nelle ultime ore dalla Ragioneria territoriale dello Stato che blocca le trattenute sulle buste paga di quei lavoratori della scuola, dei Vigili del Fuoco, di Polizia e Guardia di Finanza che avevano già vista avviata la restituzione dell’Irpef sospesa a seguito degli eventi sismici del 2016. "È un altro risultato della battaglia che ha visto la Cisl Marche in prima linea, da oltre un anno, sulla complessa questione della busta paga pesante. Una battaglia che si è intensificata nelle ultime settimane con la raccolta di oltre 4.000 firme nelle aree del cratere maceratese ed ascolano. Una battaglia che negli ultimi giorni ha portato all’approvazione, “in zona Cesarini”, del Decreto legge che ha prorogato al 16 gennaio 2019 l’avvio della restituzione dei tributi sospesi per i lavoratori e pensionati terremotati ed esteso la rateizzazione a 60 rate" commenta Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche.E oggi si aggiunge un altro successo: le sollecitazioni della Cisl, a partire dal territorio e fino al livello nazionale, hanno permesso che venissero giustamente tutelati anche i lavoratori di alcuni comparti della pubblica amministrazione che si erano visti trattenere sullo stipendio di maggio, per indicazione della Ragioneria dello Stato, la prima rata di restituzione dell’Irpef. Anche per questi lavoratori si è chiarito che la restituzione avverrà da gennaio 2019 e in 60 rate e non più in 24."Siamo davvero molto soddisfatti. Abbiamo vinto una battaglia di giustizia ed equità a sostegno di tutti i lavoratori e pensionati terremotati – aggiunge Ferracuti - Ora è necessario che la prima rata trattenuta nello stipendio di maggio venga restituita ai lavoratori".
"Non ci fermeremo qui – conclude Ferracuti –. Chiederemo che, per la persistente situazione di disagio dei territori colpiti dal sisma, venga ulteriormente posticipato l’inizio dei pagamenti e che si arrivi ad avere presto indicazioni chiare dell’Agenzia delle Entrate che rendano possibile per tutti i contribuenti la restituzione automatica attraverso il sostituto d’imposta e non solo il versamento autonomo mediante F24 che rappresenterebbe un ulteriore costo per gli interessati".
Gli utenti terremotati non sanno più che pesci prendere. Il sospiro di sollievo tirato a seguito del decreto legge emanato il 30 maggio nel quale viene, letteralmente dal sito del commissario per la Ricostruzione "Posticipato, infine, anche l’inizio del pagamento sia del canone Rai fino al 2021, sia delle utenze domestiche, luce, gas, telefonia e assicurazioni fino al primo gennaio 2019", rischia di tramutarsi in una beffa.
Ferma restando la questione degli "oneri" che avrebbero dovuto essere scorporati dalle bollette e sui quali, pure, non c'è ancora troppa chiarezza, sorgono altre questioni.
Sul sito della municipalizzata Assm di Tolentino, infatti, è comparsa una nota che recita testualmente "L'ASSM SpA informa che l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), in attuazione di quanto previsto dal D.L. 29 maggio 2018 n. 55, ha differito di 6 mesi, dal 1° giugno 2018 al 1° gennaio 2019, il termine di sospensione dei pagamenti delle fatture, emesse o da emettere, per le forniture di acqua, luce e gas (compresi il gpl e altri gas distribuiti per mezzo di reti canalizzate) a favore dei cittadini che dichiarino l'inagibilità del fabbricato (abitazione, studio professionale o azienda), a causa degli eventi sismici del Centro Italia del 24 agosto 2016 e successivi.
IL BENEFICIO È RISERVATO ALLE SOLE INAGIBILITÀ DA TERREMOTO.
Il recente provvedimento dell’ARERA non ha prorogato il termine di sospensione dei pagamenti per tutti gli altri utenti che hanno un contratto attivo su edifici agibili, per costoro è già ripresa la fatturazione e rimangono confermate tutte le scadenze di pagamento comunicate nei documenti di fatturazione.
Quindi, solo un utente che dovesse ricevere la bolletta per un edificio inagibile potrà avvalersi della suddetta sospensione, in tal caso dovrà consegnare al proprio venditore/gestore copia della relativa ordinanza d’inagibilità e chiedere la posticipazione del pagamento all’ 1/1/2019.
Il nuovo correttivo normativo ha altresì differito, al 31 marzo 2019, il termine ultimo per l'emissione della fattura unica di conguaglio che comprenderà anche gli importi non fatturati fino allo scadere del termine di sospensione dei pagamenti.
In ogni caso, per consentire di far fronte al pagamento della fattura unica di conguaglio, è sempre prevista la possibilità di rateizzare gli importi dovuti (purché complessivamente superiori a 50 euro per singola fornitura), senza interessi, per una durata massima di 36 mesi".
Andiamo a leggere quanto riporta il sito dell'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente): "L'Arera differisce di 6 mesi, dal 1° giugno 2018 al 1° gennaio 2019, il termine di sospensione dei pagamenti delle fatture emesse o da emettere per le forniture di acqua, luce e gas (compresi il gpl e altri gas distribuiti per mezzo di reti canalizzate) a favore dei cittadini che dichiarino l'inagibilità del fabbricato (abitazione, studio professionale o azienda) a causa degli eventi sismici del Centro Italia del 24 agosto 2016 e successivi. Le novità sono state approvate oggi dall'Autorità con la delibera 312/2018/R/com in attuazione di quanto previsto dal decreto legge 29 maggio 2018, n. 55 con l'obiettivo di rafforzare le misure di tutela già esistenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici.
È stata di conseguenza differita l'emissione della fattura unica di conguaglio - che dovrà comprendere anche gli importi non fatturati fino allo scadere del termine di sospensione dei pagamenti - non oltre il 31 marzo 2019. Per consentire ai clienti/utenti di far fronte al pagamento della fattura unica di conguaglio, è sempre prevista la possibilità di rateizzare gli importi dovuti (purché complessivamente superiori a 50 euro per singola fornitura) senza interessi per una durata di 36 mesi; le singole rate avranno periodicità pari a quella di fatturazione. Il venditore del mercato libero e i gestori potranno comunque offrire condizioni di rateizzazione migliorative rispetto a quelle minime previste. I clienti e gli utenti finali potranno richiedere di provvedere anticipatamente al pagamento degli importi dovuti, optare per un periodo inferiore di rateizzazione o pagare l'importo dovuto in un'unica soluzione".
Da quanto si legge, se ne deduce che questa attesa proroga riguarderebbe quindi le sole utenze di edifici inagibili. Come dire, proroga su bollette che comunque non sarebbero mai arrivate in quanto è chiaro che nelle abitazioni inagibili non vive nessuno che possa consumare acqua, gas e luce. E, allora, la proroga emanata dal Consiglio dei Ministri quale vantaggio porterebbe ai terremotati?
Qualcuno faccia chiarezza, quanto prima. Non pare proprio il caso di aggiungere problemi e preoccupazioni a chi già è costretto a vivere in condizioni di precarietà.
Sabato 9 e domenica 10 giugno, a FICO Eataly World, nel Chiosco della Regione Marche, sarà protagonista il pastificio Pasta Picena con i suoi prodotti di qualità interamente biologici.
Il pastificio di Loro Piceno, in provincia di Macerata, farà conoscere e assaggiare ai visitatori di FICO due piatti d’eccezione all’interno del Chiosco gestito da Food Brand Marche, associazione che riunisce i produttori delle eccellenze enogastronomiche marchigiane: i Fusilli integrali BIO con verdure di stagione e le Caserecce BIO con guanciale croccante, pomodoro crudo e finocchietto selvatico.
Due piatti freschi e dal sapore delicato, che esalteranno al meglio il gusto e la qualità della pasta biologica maceratese.
Pasta Picena, infatti, nasce dall'esigenza di dar vita a un prodotto del territorio, il grano duro, che fin dai tempi dei Piceni veniva coltivato in queste colline, creando un patto sano tra mani e terra. L’azienda prende forma in un piccolo laboratorio artigianale, dove la manualità e i gesti riportano indietro nel tempo. In un tempo in cui il grano era coltivato in modo naturale, senza l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi, e l’uomo metteva solo l’arte e la passione nel creare un prodotto che facesse bene al proprio corpo, nel pieno rispetto dell’ambiente. Una pasta che nasce, quindi, dalla qualità degli ingredienti e dall’amore per la propria terra.
“Ci siamo reinventati contadini per realizzare non una semplice pasta di consumo, ma una pasta di qualità: dalla coltivazione dei grani alla macinatura, la materia prima viene seguita e selezionata”, racconta Massimiliano Miconi di Pasta Picena.
Il prossimo weekend, quindi, il pastificio biologico maceratese sarà protagonista nel Chiosco della Regione Marche e accoglierà il pubblico di FICO per un viaggio nel territorio all’insegna del gusto e della genuinità.
Salgono i consumi di energia elettrica in questo 2018: secondo le rilevazioni effettuate dalla società Terna, nei primi tre mesi dell’anno i consumi elettrici sono andati incontro a un incremento del +1,8%, rispetto al periodo equivalente del 2017. Si tratta di un risultato dovuto, secondo le analisi, a una temperatura mediamente più bassa rispetto allo scorso anno: una media di 2 gradi in meno che ha spinto le famiglie italiane ad aumentare – seppur lievemente – i consumi di energia nelle proprie case. L’estate alle porte causerà un aumento netto dei consumi, comportando di riflesso un incremento anche in termini di spesa.
Consumo di energia elettrica: +4,6% per il Centro
Secondo le analisi di Terna, in Italia la domanda di energia elettrica relativa al mese di marzo 2018 è stata pari a 27,7 miliardi di kWh, con un incremento del 4,2% rispetto ai dati registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. Se invece si confrontano i consumi del primo trimestre 2018 con quelli dei primi tre mesi del 2017, l’aumento è dell’1,8%. Chiaramente la situazione non è identica in tutte le regioni d’Italia, essendoci variazioni territoriali piuttosto notevoli, ma secondo le medie rilevate al Nord i consumi sono aumentati del 4,3%, mentre al Sud non si è andati oltre il +3,8%; il picco più alto è stato invece registrato nelle zone del Centro Italia (+4,6%). Nei prossimi mesi si prevede un consueto aumento dei consumi di elettricità in vista della stagione estiva: il motivo è legato all’intensivo utilizzo dei sistemi di climatizzazione, che potrebbero far lievitare le spese in bolletta anche di molto. Come ammortizzare quindi il consumo di energia elettrica in casa?
SOS climatizzatore: come limitare le spese in bolletta
In vista dell’estate è necessario trovare delle soluzioni utili per abbattere i costi in bolletta legati ai consumi di energia elettrica, soprattutto per quanto concerne l’uso di climatizzatori in casa e in ufficio. È bene quindi sapere quale tipologia scegliere per risparmiare: meglio investire in un dispositivo dotato di unità esterna, valutando la sua efficienza in base all’indice SEER e SCOP (l’ideale sarebbe quello di optare per un climatizzatore con SEER 8,5 e classe energetica A+++). In secondo luogo bisognerebbe fare una scelta oculata anche dei fornitori, puntando su tariffe di energia elettrica come quelle di Coop che si adattino ai propri standard di consumo e, allo stesso tempo, cercare di economizzare il più possibile. Utilizzando il climatizzatore in maniera corretta si può ridurre ancora di più il dispendio energetico, dunque il suo peso in bolletta. Cosa fare e cosa non fare? In primo luogo si consiglia un’attenta manutenzione prima del riutilizzo dopo mesi di stop, in quanto questi causano spesso un accumulo di detriti nella vaschetta di raccolta o nei tubi che danno all’esterno. Un altro consiglio utile per un taglio notevole in bolletta è di non esagerare impostando temperature troppo basse, ponendosi invece sempre come limite una temperatura di 23°C circa. Infine, è consigliabile attivare la modalità di deumidificazione: così facendo si ottiene infatti un calo di circa 3°, con un consumo molto inferiore di energia elettrica.
In un periodo in cui il sisma ha sconvolto sia le coscienze che la vita di tante persone che hanno perso la propria abitazione o la propria attività, ci sembra giusto segnalare anche le buone notizie e comunque le attestazioni di solidarietà.E’ il caso di un tolentinate che si è visto recapitare da parte di Intesa Sanpaolo una comunicazione ufficiale con la quale è stata accolta la sua domanda di accesso all’iniziativa disposta dallo stesso Istituto di Credito destinata alla cancellazione del debito residuo dei mutui prima casa intestati a residenti, alla data degli eventi sismici, in uno dei Comuni del cosiddetto cratere.
Pertanto il Gruppo Intesa Sanpaolo ha dichiarato la remissione integrale del debito relativo al mutuo per capitali e interessi anche di mora. In pratica questo cittadino si è trovato nella condizione di vedere estinto il proprio debito relativo al mutuo contratto per l’acquisto della propria prima casa, mutuo che è stato estinto insieme all’ipoteca e alle eventuali garanzie che erano state concesse.Questo è un gesto particolarmente significativo che ha riguardato diverse persone.
Come detto una vera e tangibile testimonianza di come il Gruppo Intesa Sanpaolo abbia voluto contribuire a sollevare le sofferenze provate a seguito del sisma e per guardare al futuro con rinnovato ottimismo.Infatti Intesa Sanpaolo ha stanziato un plafond di 20 milioni di euro destinato all’estinzione del debito residuo in base alla situazione dell’immobile danneggiato, con inagibilità al 100% o crollato.
La persona che ha beneficiato di questa bella iniziativa del Gruppo Intesa Sanpaolo ringrazia i due direttori della filiale di Tolentino che nel tempo intercorso, fino alla comunicazione finale, si sono succeduti, dimostrandosi sempre molto collaborativi e rassicuranti, oltre al responsabile divisione Banca dei Territori.
Un workshop, quello organizzato da Confartigianato Benessere, di elevatissima qualità per gli imprenditori del settore benessere volto a fornire tutti gli strumenti utili a far diventare il titolare o le proprie collaboratrici delle ottime receptionist, nella consapevolezza che attualmente quella di receptionist è una figura indispensabile per ogni Centro estetico o Salone di bellezza che voglia avere clienti fidelizzati, che frequentino il Centro/Salone con regolarità e che si sentano considerati e seguiti.
A condurre l’appuntamento formativo è stato Silvano Di Bello, coach Beauty Training, azienda n°1 in Italia di formazione e coaching per centri estetici e saloni di acconciatura.
Durante il corso i presenti hanno appreso moltissime nozioni relative a come gestire l’agenda, gli appuntamenti e la banca dati, quali sono i segreti e le strategie della receptionist ideale, cosa deve fare la receptionist all’interno del Centro/Salone, come organizzare e gestire gli eventi quali open day, eventi formativi, e come gestire le collaborazioni e telefonate.
“In uno scenario economico come quello attuale - spiega la Presidente del settore Estetica di Confartigianato Imprese Macerata, Rosetta Buldorini - un supporto professionalizzante sul versante della formazione manageriale rivista ed applicata alla psicologia della comunicazione, è fondamentale per far sì che le imprese del benessere sviluppino sempre più la propria professionalità, siano sempre più competitive rispetto alle rinnovate esigenze della clientela ed abbiano gli strumenti per affrontare le complesse sfide del mercato”.
“Il prossimo impegno di Confartigianato Benessere - continua Eleonora D’Angelantonio, Responsabile Benessere Confartigianato Imprese Macerata - sarà lo show che metteremo in scena per la quarta edizione consecutiva nell’ambito della Notte dell’Opera Maceratese. L’evento consisterà in una performance spettacolare di acconciatura e trucco, a cura dei professionisti dell’acconciatura e dell’estetica di Confartigianato Imprese Macerata realizzata con un richiamo artistico al tema 2018 di Macerata Opera “#verdesperanza”, quindi con creazioni ispirate ai temi del verde, dell’ecologia e della sostenibilità, tramite l’interazione tra cultura, natura e territorio. I professionisti realizzeranno le loro creazioni su delle modelle, dando vita ad uno show coinvolgente e spettacolare per i visitatori, una straordinaria occasione dedicata agli operatori del benessere per avere visibilità e promuovere la propria attività”.
Il prossimo ed ultimo appuntamento che chiuderà invece il programma formativo “Hair & Beauty Academy” di Confartigianato Benessere è previsto per lunedì 2 luglio con il corso “Gestione e finanza”, corso che garantisce le competenze e le abilità necessarie per acquisire le conoscenze indispensabili sull’organizzazione amministrativa, sulla pianificazione fiscale e su come poter risparmiare sulle tasse.
Il Centro culturale Marchigiano Giuseppe Moscatelli “Moschino” promuove, per sabato 9 giugno, un convegno incentrate sulle problematiche del lavoro e dell’occupazione nel territorio della provincia di Macerata. L’appuntamento è a Matelica, alla sala Boldrini di Palazzo Ottoni, alle 16. Parteciperanno, dopo il saluto del sindaco Alessandro Del Priori, Alessandro Belardineli, operaio e rappresentante della Rsu della Whirlpool di Milano, Pierpaolo Pullini, segretario della Fiom Cgil di Falconara e membro della segreteria provinciale di Ancona, e Carlo Cesca, segretario della Fiom Cgil di Macerata.
INSERZIONE cod. Conf 128 – 129 - 130
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore metalmeccanico le seguenti figure:
un disegnatore tecnico con esperienza (cod. annuncio Conf 128). Sono richiesti Diploma di Perito Meccanico e conoscenza di Autocad.
un addetto reparto verniciatura (cod. annuncio Conf 129) per verniciatura a polvere all’interno della cabina di verniciatura.
un addetto reparto montaggio (cod. annuncio Conf 130) per montaggio carpenterie metalliche.
Sede di lavoro: provincia di Macerata
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alla normativa vigente REG. UE 679/2016, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio.
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Roberto Cantolacqua raddoppia. Dopo l'ottimo riscontro avuto con il temporary store aperto durante il periodo natalizio, il maestro pasticcere di Tolentino sabato prossimo 2 giugno inaugurerà la nuova pasticceria di Civitanova.
La struttura è situata in via Duca degli Abruzzi, all'angolo con via Dalmazia, e si espande su una superficie di oltre cento metri quadrati. Un ambiente elegante e suggestivo si prepara ad accogliere la clientela, proseguendo così la consolidata tradizione partita da Tolentino.
E proprio per rafforzare la pasticceria di Tolentino, Roberto Cantolacqua ha preso la decisione di puntare anche su Civitanova. La città natale del maestro pasticcere, infatti, vive una situazione particolarmente delicata a seguito del sisma e il nuovo spazio di Civitanova dovrà fungere proprio da spalla per supportare la pasticceria di Tolentino che resta il laboratorio centrale dove opererà Cantolacqua. Ovviamente, per garantire la massima qualità e freschezza dei prodotti, anche Civitanova ha un laboratorio a vista dove i prodotti verranno adeguatamente preparati e finiti.
Le novità che saranno disponibili a Civitanova saranno, innanzitutto, la produzione propria di gelato artigianale, oltre al servizio ai tavoli garantito da personale qualificato. Invariato tutto quello che finora ha caratterizzato il brillante lavoro di Roberto Cantolacqua in materia di banchetti e cerimonie, con una sguardo sempre particolarmente attento a quella che è la sua indiscussa specialità: le decorazioni che, spesso e volentieri, appaiono come vere e proprie opere d'arte applicate alla pasticceria.
Nel locale di Civitanova, spicca un particolare quadro, opera dell'artista tolentinate Marisa Rocci, in cui vengono raffigurati i maestri di Cantolacqua, da Danilo Garbini (indimenticato fondatore de La Mimosa) a Graziano Giovannini (colui che ha insegnato l'arte della decorazione al maestro tolentinate) il nonno di Cantolacqua, Dino dal quale prende il nome il lievito Madre da cui nascono tutti i suoi lievitati. Nel quadro, sono presenti anche i piccoli promettenti pasticceri cuore del progetto: Riccardo, Maksim e Kristina.
E' prevista un'inaugurazione su invito fissata per il primo giugno con un ospiti di rilievo all'interno del mondo dell'alta Pasticceria e non solo
INSERZIONE cod. Conf 127
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore ristorazione un CUOCO/A con esperienza (cod. annuncio Conf 127). La risorsa verrà inserita in un contesto attento alla qualità e alla valorizzazione dei prodotti locali. Il candidato deve essere in grado di gestire alti flussi e avere dimestichezza e capacità nell’utilizzo di prodotti locali. Si richiede esperienza pluriennale nella mansione; buone capacità di lavoro autonomo, dell’organizzazione della cucina e del personale interno, della preparazione di piatti tipici marchigiani. Il profilo ricercato dovrà essere professionale, scrupoloso, flessibile, appassionato, comunicativo e dimostrare buone doti di leadership e ottima capacità di gestione dello stress. Sede di lavoro: provincia di Macerata
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alla normativa vigente REG. UE 679/2016, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncioIl presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Jiffy ora è disponibile anche nelle Marche grazie all’accordo tra Iper la grande i, UBI Banca e SIA. Iper- la grande i ha esteso anche ai punti vendita di Pesaro e Civitanova Marche il servizio Jiffy, che permette di pagare via smartphone direttamente dal proprio conto corrente. Jiffy, il servizio che permette di pagare la spesa via app, è cosìadesso disponibile in tutti i 27 punti vendita di Iper - La grande i (Gruppo Finiper), grazie a UBI Banca e SIA. L’innovativo metodo di pagamento cashless, dopo un primo lancio negli ipermercati di Seriate, Orio al Serio, Rozzano e Vittuone, è ora a disposizione della clientela di Iper in sette regioni d’Italia. Da oggi Jiffy è anche utilizzabile nei 16 iperdrive disponibili negli Iper di Lombardia, Veneto ed EmiliaRomagna. Sarà quindi possibile ordinare la spesa comodamente da casa e successivamente andare a ritirare i propri acquisti in un punto iperdrive pagando con Jiffy, risparmiando tempo e in tutta sicurezza. Iper conferma il proprio impegno a offrire ai suoi clienti servizi all’avanguardia per la migliore esperienza d’acquisto, supportata da UBI Banca e SIA, dalla cui collaborazione nel 2014 è nato Jiffy, soluzione che consente di trasferire denaro tra i privati, ora estesa anche alla GDO. In Italia le transazioni tramite smartphone di anno in anno sono in costante aumento, di pari passo con un processo di digitalizzazione dei sistemi di pagamento. Nel 2017 solo il 21% di tutti i pagamenti cashless si è svolto su supporti digitali , indice del potenziale di crescita di questo settore. L’accordo con Iper - La grande i - prima insegna GDO a offrire questo servizio in Italia – si inscrive nel quadro delle iniziative del retailer volte ad arricchire la customer experience di nuove possibilità di pagamento. Il pagamento avviene tramite smartphone grazie a Jiffy, il servizio sviluppato da SIA che associa un numero di cellulare a un IBAN e consente quindi sia di trasferire denaro in tempo reale tra privati sia di effettuare pagamenti in favore degli esercenti. Il funzionamento è estremamente facile e veloce: una volta terminati gli acquisti, aprendo l’app di pagamento e inquadrando con il proprio smartphone il QRCode generato dalla cassa, il cliente potrà completare il pagamento con un semplice tocco sulla schermata. Il servizio è attivo anche presso le casse self-service. I vantaggi di questo servizio sono molteplici sia per il cliente, sia per l’esercente. Utilizzando Jiffy, il cliente può effettuare un pagamento in pochi semplici passaggi e con addebito diretto sul proprio conto corrente o sulla propria carta di credito con IBAN mediante una transazione in ambiente bancario sicuro, protetto da credenziali di accesso. L’esercente dispone, invece, di una modalità innovativa di gestione e incasso dei pagamenti.
“Il settore dei pagamenti digitali, di cui siamo stati pionieri lanciando nel 2014 per primi il servizio P2P in partnership con SIA, sarà uno dei principali driver della rivoluzione digitale a cui stiamo assistendo”, afferma Natascia Noveri, responsabile Marketing di UBI Banca. “Jiffy, il sistema di pagamento tramite smartphone di semplice utilizzo e sicuro, si inquadra in questo scenario. Il nostro impegno è finalizzato alla semplificazione dell’esperienza di pagamento per i buyer e per i merchant, garantendo il rispetto di elevati criteri di sicurezza”. “Siamo orgogliosi di aver esteso Jiffy, in brevissimo tempo, a tutti i nostri punti vendita a livello nazionale, distinguendoci così nella GDO italiana per essere stati i primi a implementarlo – afferma Gianmaria Gentile, Direttore Sistemi Informativi Iper, La grande i - Utilizzando Jiffy il cliente potrà pagare la spesa velocemente in totale sicurezza, portando con sé solo il proprio smartphone, senza la necessità di possedere una carta di credito e di portare contanti, semplificando l’esperienza di acquisto dei nostri clienti. Un ulteriore servizio, un’altra modalità di pagamento digitale, a disposizione dei nostri clienti, facile da utilizzare, che conferma l’attenzione dell’insegna verso progetti innovativi. La partnership con UBI, SIA e NCR non è stata casuale ma voluta, convinti che in breve tempo diventerà uno strumento di pagamento sempre più utilizzato”. “Grazie a Jiffy pagare alla cassa diventa ancora più semplice e veloce grazie ad una user experience che in pochi passaggi e in totale sicurezza permette via smartphone di effettuare acquisti direttamente dal proprio conto corrente”, commenta Marco Polissi, Responsabile Jiffy di SIA.
Dopo varie riunioni nell'ultimo periodo, per cercare di definire con precisione la questione, a seguito della richiesta di concordato liquidatorio presentata dall'azienda al Tirbunale di Macerata, in settimana le rappresentanze sindacali hanno comunicato ufficialmente ai dipendenti che i licenziamenti che erano nell'aria, scatteranno per tutti in data 30 giugno 2018.Giunge quindi al capolinea, dopo 62 anni di storia, una realtà aziendale iniziata nel lontano 1956, che riepiloghiamo di seguito, quando a Montecosaro Giuseppe Sagripanti avviò un piccolo laboratorio artigianale ed iniziò a produrre le prime pantofole "Conchita"."L'ingresso di nuove tecnologie - si legge sul sito aziendale - e un generale perfezionamento qualitativo, fecero da volano per la crescita e lo sviluppo dell'attività negli anni 60, quando iniziò l'internazionalizzazione, con i primi ordini dal nord Europa ed entrarono a far parte dell'attività i figli di Giuseppe. E' negli anni 70 che nasce ufficialmente Manas, dall'acronimo delle iniziali dei nomi dei tre figli del fondatore: Marino, Nazzareno e Angelo Sagripanti, con lo stabilimento tutt'ora presente in via Tangenziale, che diventa Società per Azioni nel decennio successivo, quando entrano a far parte della grande famiglia Sagripanti cinque nuovi soci-collaboratori con una piccola quota pro-capite. Proprio in quegli anni, viene avviato un forte processo di managerializzazione che consentì all'azienda di crescere e affermarsi ulteriormente. Negli anni Manas 90 sposa una linea vincente, quella della diversificazione dei marchi è nascono prodotti di stili diversi, capaci di attrarre una platea sempre più vasta di clienti. E' in quegli anni che la terza generazione dei Sagripanti si inserisce nell'attività di famiglia e che nasce la seconda società del gruppo, la ditta Alfiere.Negli anni che segnano l'inizio del nuovo secolo, Manas raggiunge il prestigioso traguardo del mezzo secolo di età e gli affari vanno a gonfie vele, in particolare per la nuova nata, la ditta Alfiere, che ha incrementi di fatturato a due cifre anno su anno. Gli anni 2010, per concludere, sono quelli purtroppo segnati dall'inizio della crisi, che portano alla fusione di Manas e Alfiere, con la creazione della Alma spa, per cercare di ottimizzare le risorse e contenere i costi ed il resto è storia recente".
La CTP di Salerno, con una sentenza depositata lo scorso 14 maggio, ha dichiarato nullo, per difetto di sottoscrizione, l’avviso di accertamento firmato digitalmente e notificato in via ordinaria prima del 2018 (allorquando il d.lgs n. 217/2017 ha esteso l’obbligo digitale anche agli atti accertativi).
La Commissione campana ha accolto il ricorso adducendo una motivazione innovativa e destinata a fare molto “rumore”.
La pronuncia trae origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento firmato digitalmente, stampato e poi notificato a mezzo posta, con cui veniva contestata una maggiore Irpef.
Impugnato l’atto, il contribuente ne eccepiva l’illegittimità, perché sottoscritto digitalmente (e non mediante firma autografa) e perché inviato in formato cartaceo a mezzo posta.
In buona sostanza, il ricorrente rilavava l’inesistenza giuridica dell’avviso erariale, stante l’inapplicabilità dell’art. 2, co.6, d.lgs n.82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale, Cad) alla materia fiscale.
Invero, il suddetto art.2, co.6, cit. contiene importanti eccezioni alla facoltà-obbligo per la pubblica amministrazione di firmare digitalmente i propri atti: esso, infatti, esclude, l’applicazione del Cad a tutti gli atti emessi nell’esercizio delle attività/funzioni ispettive e di controllo fiscale.
Ebbene, costituitosi in giudizio, l’Ufficio insisteva per il rigetto del ricorso e la fondatezza della propria pretesa.
La CTP di Salerno, chiamata a pronunciarsi sulla controversia, accoglieva il ricorso e dichiarava l’avviso di accertamento (emesso digitalmente prima del 2018) giuridicamente inesistente. Più nel dettaglio, i primi giudici precisavano che la firma digitale de qua risultava invalida, poiché estranea al paradigma legislativo e in totale violazione dell’art. 2, co.6, Cad.
Orbene, sul punto occorre precisare che per quanto attiene alla firma digitale, la stessa è stata introdotta per dare validità ai documenti informatici, normalmente inviati solo via Pec o comunque per posta elettronica.
Nello specifico, segnalano gli esperti avvocati tributaristi Avv. Maurizio Villani e Avv. Federica Attanasi, la firma digitale è disciplinata dal Codice dell’amministrazione digitale (d.lgs n.82/2005) e, in concreto, consiste in un particolare tipo di firma basato su un sistema di chiavi crittografiche, che consente al titolare firmatario e destinatario di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico.
Da tanto ne consegue che, la firma digitale non è solo l’indicazione del nome e cognome del sottoscrittore, bensì la creazione di un sistema di chiavi che consentono al ricevente di verificare l’autenticità dell’atto.
Il Cad prevede, inoltre, che il documento firmato digitalmente sia inviato tramite pec in un formato specifico.
A ciò si aggiunga che, il Cad non si applica all’esercizio delle attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale (art. 2, comma 6, D. Lgs. n. 82/2005), con la conseguenza che l’utilizzo di tali procedure da parte dell’Agenzia delle Entrate è da considerarsi del tutto illegittimo.
Peraltro, in senso conforme, ci sono state altre pronunce di merito, e in via del tutto esemplificativa, si cita:
la sentenza 926/01/2017 emessa dalla CTP di Pescara, con cui è stata dichiarata la nullità di un avviso di accertamento sottoscritto digitalmente mediante l’indicazione a stampa del nominativo del capo ufficio (o del funzionario delegato) e inviato a mezzo posta raccomandata e non tramite Pec.
La Ctp di Pescara ha innanzitutto precisato che «l’invalidità di un atto tributario, essendo quest’ultimo a formazione procedimentale progressiva, può derivare non solo da questioni sostanziali, ma anche da aspetti procedurali la cui mancanza o indeterminabilità può determinare l’illegittimità del provvedimento amministrativo. Tra i presupposti cosiddetti formali che il provvedimento tributario deve contenere e da cui conseguono rilevanti effetti sostanziale rientra l'obbligatorietà della sottoscrizione del capo dell'ufficio o del funzionario da lui delegato, le conseguenze derivanti dalla mancanza o dal difetto di sottoscrizione degli avvisi di accertamento, rappresentano una condizione non di mera irregolarità, ma di assoluta nullità dell'atto(…) Per gli accertamenti ordinari, quindi, la sottoscrizione, necessaria ai fini della validità può essere solo autografa ovvero dal 1˚ luglio 2017, in vigenza della Pec, attraverso firma digitale, atteso che il contribuente riceverà documenti informatici e non cartacei (…) In altre parole, solo la combinazione di firma digitale ed invio tramite Pec consentirà al contribuente un immediato controllo dell'autenticità del provvedimento notificato, oltre che l'accesso a tutte le informazioni ed atti correlati. L'utilizzo del Cad però, attualmente è escluso per le attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale (articolo 2, Dlgs 82/2005) di cui l'atto di accertamento non è altro che la parte conclusiva».
Per tale ragione, nel caso di specie, essendoci una sottoscrizione digitale (e soltanto l’indicazione a stampa del nominativo del capo ufficio/funzionario delegato) e non la firma autografa ed essendo stato notificato in modalità cartacea tramite posta ordinaria, l’atto impugnato è stato di fatto ritenuto privo di sottoscrizione e, dunque, nullo, atteso il chiaro tenore della norma di cui all’articolo 42, comma 3 del Dpr 600/73 secondo cui l’accertamento è nullo qualora l’avviso sia privo di firma.
la sentenza 55/01/2018 emessa dalla CTP di Treviso, con cui è stato accolto un ricorso presentato da una S.r.l. avverso un avviso di accertamento notificato a mezzo raccomandata e contenente la dicitura “firmato digitalmente”.
Anche in questo caso, i primi giudici hanno ritenuto giuridicamente inesistente l’avviso di accertamento, notificato dall’Agenzia delle Entrate tramite raccomandata, ma sprovvisto della firma autografa del Dirigente autorizzato e recante la dicitura “firmato digitalmente”.
Secondo la Commissione Tributaria Provinciale di Treviso, è illegittimo per difetto di sottoscrizione l'accertamento tributario notificato al contribuente in modalità tradizionale, ossia cartacea, se lo stesso riporta solo la dicitura “atto firmato digitalmente” ed è assente la firma autografa del funzionario. Questo perché soltanto la notifica dell'atto a mezzo Pec consente all'amministrazione di inviare atti con firma digitale. Per contro, se la notifica avviene con modalità cartacea, è necessaria la sottoscrizione autografa, pena l'invalidità dell'atto, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, .
Più nel dettaglio, l'atto notificato in maniera cartacea privo di sottoscrizione autografa non permette di verificare la presenza della sottoscrizione digitale, ossia di verificare la presenza delle chiavi crittografiche. Infatti, per essere considerato valido, deve recare la sottoscrizione autografa del funzionario, quale espressione della volontà dell'ente impositore. La sottoscrizione del funzionario rappresenta la cerniera tra volontà della persona fisica, che si immedesima nell'ente impositore, ed al quale tale volontà viene imputata.
Nel caso esaminato, poiché l'amministrazione finanziaria ha notificato ad una società di persone in modalità cartacea un accertamento relativo all'anno 2011, in cui è apposta la dicitura atto firmato digitalmente, è stata dichiarata l'illegittimità dell'atto per assenza di sottoscrizione autografa.
In conclusione, in considerazione del fatto che:
il Cad non si applica all’esercizio delle attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale (art. 2, comma 6, D. Lgs. n. 82/2005);
l’avviso di accertamento se firmato digitalmente deve essere inviato, secondo quanto previsto dal Cad, tramite pec in un formato specifico;
ne discendono le condivisibili e inevitabili pronunce di nullità degli avvisi di accertamento oggetto delle sentenze in commento, per assenza di idonea sottoscrizione.
Sul punto, va però precisato che tanto è condivisile solo in ipotesi di notifiche di atti impositivi avvenute prima del 2018.
Invero, l'art. 2, D.Lgs. 13.12.2017, n. 217 (con decorrenza dal 27.01.2018) ha aggiunto all’art 2, D.Lgs. n. 82/2005, il co.6 bis a norma del quale: “Ferma restando l’applicabilità delle disposizioni del presente decreto agli atti di liquidazione, rettifica, accertamento e di irrogazione delle sanzioni di natura tributaria, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato, adottato su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabiliti le modalità e i termini di applicazione delle disposizioni del presente Codice alle attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale”.
L’art. 2, co.6 bis, D.Lgs. n. 82/2005, ha, dunque, esteso l’obbligo digitale anche agli atti accertativi emessi dopo gennaio 2018.
È un periodo votato alla riduzione, soprattutto per quanto concerne il livello dei tassi relativi ai mutui. Si tratta di una situazione generata dalle diverse incertezze politiche del momento, e dalla condizione di ristagno vissuta attualmente dal mercato immobiliare. Naturalmente c’è chi esulta: le persone che si trovano nella condizione di poter acquistare una casa, possono farlo contando su mutui sempre più convenienti. Non è una situazione che durerà a lungo, questo è chiaro: i tassi presto risaliranno, anche per via della fine delle politiche di espansione monetaria avviate dalla BCE. Nel mentre, però, il mercato offre delle opportunità da record: al punto che, in futuro, sarà davvero difficile poter incontrare una situazione così favorevole.
Tassi al minimo storico: i dettagli sulla situazione
È ufficiale: ad aprile 2018 è stato segnato un nuovo record “negativo” per i tassi di interesse, attualmente ai loro minimi storici. La percentuale dei tassi del mutuo ha infatti raggiunto l’1,85%, scendendo di un -0,01%. Se si confronta questa situazione con il 2007, il calo dei tassi è a dir poco stupefacente: poco più di un decennio fa, infatti, si aggirava intorno al 5,72%. Il risultato del suddetto discorso è il seguente: questo è un ottimo momento per richiedere un mutuo, soprattutto se parliamo di quelli a tasso fisso. Grazie a questa opzione è infatti possibile garantirsi i tassi all’1,85% anche per il futuro, bloccandoli alla situazione attuale. Poi intervengono anche i comparatori online, migliorando ulteriormente la situazione, perché permettono di confrontare le offerte delle banche per trovare quella migliore: per fare un esempio, su Facile.it è possibile trovare il miglior mutuo calcolando la rata direttamente sul sito. Il tutto facendo una simulazione del mutuo e calcolando quindi quanto si andrà a spendere mese per mese.
Perché conviene accendere un mutuo a tasso fisso?
Le condizioni favorevoli per l’accesso ai finanziamenti per la casa rendono questi mesi i migliori per scegliere il tasso fisso. Basti pensare al mutuo a 20 anni, che consente di bloccare i tassi di interesse all’1,4%. Si tratta di opzioni che vengono sempre più spesso sfruttate dagli italiani: al punto che i primi tre mesi del 2018 hanno visto un totale delle richieste di mutui a tasso fisso pari al 78% del mercato. Se da un lato si tratta di una vera e propria assicurazione per il futuro, dall’altro la suddetta opzione viene spinta anche dalle stesse banche: si tratta, difatti, di un ottimo sistema per fidelizzare i clienti.
Quali sono le previsioni per il futuro?
Prevedere il futuro è impossibile, vista la costante incertezza relativa alla fluttuazione dei tassi. Di contro, come già accennato poco sopra, le politiche della Banca Centrale Europea spingeranno presto i tassi verso un rialzo: fino a settembre, però, la situazione dovrebbe rimanere immutata. Le previsioni per l’immediato futuro dicono questo: nei prossimi mesi del 2018 aumenterà il numero di persone che accenderanno un mutuo fisso ventennale o trentennale. Anche il tasso variabile conoscerà un momento molto positivo, specialmente per i mutui spalmati su distanze ridotte (meno di 15 anni).
L’organizzazione de Il Giro d’Italia delle donne cha fanno impresa è entrata nel vivo. Presso l’Istituto di Istruzione Superiore Ricci lunedì 28 maggio ci sarà spazio per parlare di “Impresa rosa in azione: reti per l’innovazione e l’alternanza scuola –l avoro”. La regia dei lavori è della Camera di commercio di Macerata con la collaborazione del comitato per l’imprenditoria femminile.“Abbiamo voluto un unico poliedrico appuntamento – ha dichiarato il presidente dell’ente camerale Giuliano Bianchi – nel quale far intervenire diversi relatori e docenti per provare a presentare il pacchetto di iniziative e progettualità che la Camera di commercio mette in pista su temi cruciali a partire dalla digitalizzazione e dall’alternanza scuola – lavoro. Nel pomeriggio si andrà ancora più sul pratico e saranno disponibili desk per erogare informazioni sui bandi e gli incentivi attualmente accessibili per le nostre imprese. Saranno specificatamente affrontati i due bandi: voucher digitali e alternanza scuola –lavoro. Il primo intende finanziare misure di innovazione tecnologica; il secondo è finalizzato all'erogazione di contributi per le micro, piccole e medie imprese iscritte nel Registro Nazionale per l'Alternanza Scuola-Lavoro. Inoltre – ha concluso Bianchi – saranno svolti check up di maturità digitale. Per informazioni e iscrizioni è consultabile il nostro sito istituzionale: www.mc.camcom.it“A questa tappa, oltre alle imprenditrici – ha affermato la presidente del locale comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile Patrizia Tiranti – sono stati invitati tutti i soggetti che nella nostra provincia e nelle Marche si occupano di imprenditorialità femminile e di pari opportunità a partire dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche. Ovviamente l’invito è stato esteso a Unioncamere nazionale e alle presidenti e alle rappresentanti dei comitati per l’imprenditorialità femminile delle altre province con le quali intercorre una consolidata collaborazione come dimostra il progetto formativo per 150 imprenditrici e libere professioniste delle Marche che è appena partito. Progetto realizzato in partnership tra la Commissione regionale pari opportunità, l’ Istituto Adriano Olivetti e le Camere di Commercio delle Marche.”
Sono state molte le questioni affrontate nel corso dell’incontro con l’On. Paola De Micheli, Commissario straordinario per la ricostruzione, tenutosi lo scorso martedì 22 maggio nella sede provinciale di Confartigianato. Tre ore di confronto ed approfondimento con artigiani, dirigenti e funzionari dell’Associazione, che hanno sollevato criticità e sottoposto al Commissario quesiti sui temi più importanti legati alla ricostruzione post sisma.La copertura finanziaria, come ha sottolineato l’On. De Micheli, è stata assicurata, ma quello che più preoccupa è la paura legata alla corresponsabilità. L’impianto normativo è molto complesso, ad oggi si contano 8 decreti legge, 56 ordinanze, molte a modifica delle precedenti, che rendono l’applicazione troppo difficile. Inoltre la verifica preventiva degli atti rallenta molto le procedure, ma allo stesso tempo consente ad una pluralità di soggetti attuatori, oggi 160, di operare al meglio all’interno del quadro normativo. Per quanto si cerchi di semplificare, chi deve porre le firme vuole garanzie certe e norme precise che contemplino tutte le casistiche possibili.Buone notizie sul fronte del problema delle “difformità” o “irregolarità”, in merito al quale Confartigianato aveva chiesto chiarimenti, ribadendo l’importanza che le “difformità di necessità” e piccole difformità vengano differenziate dai grandi abusi e che si realizzi una sanatoria semplice e veloce in modo da far partire la ricostruzione. A tal proposito il Commissario ha annunciato di aver preparato un pacchetto di norme per risolvere questi problemi che comprenderà anche l’eliminazione della doppia conformità, una procedura super accelerata per i Comuni per chiudere definitivamente le pratiche dei condoni passati, la regolarizzazione delle casette d’emergenza, la possibilità in fase di ricostruzione di poter aumentare la volumetria del 20% come da Piano Casa regionale (escluso però da contributo pubblico).Nel pacchetto il Commissario ha inoltre inserito la proroga del recupero della “busta paga pesante” e del versamento dei contributi sospesi da ottobre 2016 ad agosto 2017, in scadenza il prossimo 31 maggio, e aumentato le rate per il rimborso da 24 a 60 mesi. Sarà prevista anche la riapertura della Zona Franca Urbana (che sarà prorogata per almeno 2/3 anni), l’estensione dell’esenzione anche per soci d’azienda e per gli imprenditori, finora esclusi, che, in base al quadrimestre novembre 2016-febbraio 2017, hanno i requisiti necessari. Saranno fatte recuperare anche le somme versate dagli imprenditori che, in base ai conteggi del calo di fatturato della ZFU, otterranno l’esenzione. Sulla complessità degli appalti e sulle tante certificazioni necessarie alle imprese per eseguire un lavoro anche privato (ad esempio la SOA per lavori privati, il rating di legalità, la tracciabilità finanziaria, i subappalti al 30%, ecc.) il Commissario ha ribadito che certe limitazioni, pur fastidiose e costose, servono ad arginare il fenomeno delle infiltrazioni.“Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi – ha dichiarato il Commissario De Micheli. Abbiamo preparato un vademecum sulle interpretazioni della legge, una sorta di vocabolario della ricostruzione, che contiamo di pubblicare dopo l’estate. La convenzione con Invitalia Spa per concedere i finanziamenti a “tasso zero”, è praticamente pronta e solleciteremo la CE per l’approvazione delle norme attuative sul credito d’imposta”.Più difficile invece la riapertura dei termini per la richiesta dell’ “una tantum” da parte delle imprese che hanno dovuto sospendere l’attività nel 2017, a causa del meccanismo burocratico che rende molto difficile l’erogazione dei fondi residui nelle casse dell’Inps.“Per noi è molto importante poter avere questi confronti – dichiara il Presidente Provinciale di Confartigianato, Renzo Leonori – e abbiamo apprezzato molto l’impegno del Commissario che si è reso disponibile ad ascoltarci e accogliere le nostre richieste. E’ fondamentale che le direttive procedurali nascano anche e soprattutto sulla base delle esigenze e necessità reali dei territori in difficoltà. Pur comprendendo la complessità della situazione, continueremo a farci portavoce dei problemi delle nostre imprese finché non arriveranno adeguate risposte. Stiamo sollecitando la realizzazione di una misura di sostegno che venga incontro alle tante aziende con locali in affitto che non hanno attuato la procedura di delocalizzazione, e sono state gravemente danneggiate perdendo macchinari, attrezzatura, impianti e merci. Una casistica ad oggi non contemplata e che deve essere quanto prima normata”
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