Cronaca

Civitanova, tenta la truffa del resto ma il negoziante non ci casca

Civitanova, tenta la truffa del resto ma il negoziante non ci casca

La chiamano la truffa del "rendez-moi", un francesismo che sta ad indicare uno dei tanti modi per tentare di spillare denaro al prossimo. Si tratta della vecchia truffa del resto, da attuare ai danni della cassiera distratta, da utilizzare per beffare il barista indaffarato e incassare piccole somme in contanti.  A segnalare un tentativo ai suoi danni, fortunatamente andato a vuoto, è un commerciante di Civitanova che avverte via social di fare attenzione ad una signora mora, dall'accento pugliese, che effettuerebbe acquisti di piccoli importi, tentando di pagare con una banconota da 100 euro.   Si tratta di una vecchia truffa che consiste nel lasciar intravedere al negoziante una banconota di grosso taglio, con la quale pagare una consumazione o una spesa minima. Il negoziante inizia a esplorare la cassa, cercando di metter su la cifra da restituire al cliente che, a un certo punto, si ricorda di avere forse un'altra banconota e inizia a contare il resto. Poi il truffatore, dicendo che non riuscirà a pagare se non con quella banconota, che lui assicura di aver consegnato al cassiere quando invece l'ha immediatamente reintascata, pretende il resto dal negoziante. Nella concitazione del momento, accade che il negoziante perda la concentrazione e finisca per cadere nel tranello, consegnando il resto di una banconota che non ha ricevuto ed il gioco è fatto.  Anche perché, di solito, arriva qualche complice a ingrossare la fila dei clienti, mettendo così pressione al cassiere.          

14/03/2019 09:54
50 grammi di marijuana nelle mutande: denunciato un 19enne maceratese

50 grammi di marijuana nelle mutande: denunciato un 19enne maceratese

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Macerata hanno denunciato un 19enne, residente in Provincia, con precedenti penali, per detenzione di stupefacenti. I militari, impegnati quotidianamente nella prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti, qualche giorno fa, hanno controllato, nei pressi della Stazione Ferroviaria di Macerata, il giovane, già note alle cronache locali. Sospettando che il giovane potesse detenere stupefacente, i Carabinieri lo hanno condotto in Caserma e lì, il sospetto, si è tramutato in realtà. Il giovane aveva nascosto nelle mutande un "ambiguo" involucro contenente 50 grammi di marijuana.

14/03/2019 09:52
Omicidio Pamela. Verni: "Oseghale non ha timore di calunniare nessuno, anche i poliziotti penitenziari. Questo mina ulteriormente la sua attendibilità"

Omicidio Pamela. Verni: "Oseghale non ha timore di calunniare nessuno, anche i poliziotti penitenziari. Questo mina ulteriormente la sua attendibilità"

"Credo che oggi sia emerso il dato veramente importante: che Pamela non fosse una tossicodipendente. Penso sia stato ben inquadrato il suo quadro clinico: una persona a doppia diagnosi affetta da borderline grave che, come effetto secondario, dava la dipendenza da sostanza stupefacente - il commento dello zio di Pamela e legale della famiglia Mastropietro, Marco Valerio Verni -. Ciò che interessa ai fini della ricostruzione e della dinamica contestati all'imputato sono i tratti di questa patologia psichiatrica che Pamela aveva." "Abbiamo appreso di Oseghale anche il fatto che non lesina calunnie nei confrtoni di nessuno: compresi i poliziotti penitenziari che ha accusato di averlo picchiato per fargli scrivere il foglietto famoso (quello in cui Oseghale scrisse "Desmond, via dei Velini 127", ndr.) - ha proseguito Verni -. Spero che la Procura agisca in questo senso e contesti il reato di calunnia a Oseghale per questo grave fatto: non bisogna lasciare gli agenti penitenziari in balia di questi pericoli, cioè che possano essere accusati falsamente di un reato infamante. Le nostre forze dell'ordine devono essere tutelate e spero che la Procura agista per calunnia nei confronti di Oseghale, per questo fatto che ne mina ulteriormente l'attendibilità e dimostra che l'imputato non ha timore di calunniare nessuno." Oseghale riferì infatti che era stato percosso dalle guardie penitenziarie del carcere di Montacuto ad Ancona, una dichiarazione smentita dagli stessi agenti presenti in aula e dagli esami medici eseguiti sul corpo dell'imputato, dove non venne trovato con alcun tipo di lesione. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici affrontati durante la terza udienza "questi confermano in parte ciò che abbiamo sempre sostenuto. Inoltre i tabulati telefonici (deposizioni odierne, ndr.) confermano che non può essere esclusa la presenza di Lucky Desmond all'interno dell'appartamento in via Spalato ("dalle 11:47 alle 11:50 e dalle 14:07 alle 14:09", ndr.) - ha proseguito Verni -. Per gli aspetti medico legali e tossicologici ci riserviamo di aspettare i consulenti della Procura e quelli di parte." Sono stati i consulenti della Procura Luca Russo e Daniele Pieroni, a deporre riguardo alle intercettazioni telefoniche dell'imputato. In base alle celle telefoniche, Oseghale si trovava in casa dalle 11:37 alle 13:45 e dalle 16:30 alle 17:49. Il cellulare di Oseghale sarebbe poi rimasto spento dalle 18:58 alle 22:08. Mezz'ora dopo Oseghale chiamò il taxista che lo accompagnò a Casette Verdini per gettare i trolley. Il 30 gennaio inoltre, come riferito sempre dai consulenti della Procura, l'ex compagna dell'imputato ha avuto contatti reiterati con lui e quel giorno inviò al nigeriano SMS e messaggi whatsapp chiamandolo "Falso, puttaniere" e parlava della presenza di una donna in casa, una "sfasciafamiglie", che aveva anche intravisto in una videochiamata. In conclusione, in merito alle parole dello psichiatra della Comunità PARS che seguiva Pamela, Verni ha parlato di una deposizione "molto approssimativa. L'ultima volta che vide Pamela fu il 16 gennaio quindi non poteva avere la minima idea di come lei stava al momento dell'allontanamento, anche in virtù del fatto che Pamela cambiava umore da un momento all'altro. Anche il fatto che avesse avuto un rapporto sessuale all'interno della struttura (con un giovane di Napoli, come riportato dallo psichiatra, ndr.) ci lascia perplessi. Possibile che in una comunitò terapeutica possa accadere questo." E sulla non presenza dell'ex compagna di Innocent Oseghale, Michela Pettinari, il legale della famiglia Mastropietro ha espresso la sua contrarietà. "Lei (Pettinati, ndr.) raccontò che il suo compagno era insieme ad altre persone nigeriane e oggi si è addirittura resa irripetibile e non verrà sentita come teste: questa non mi sembra una cosa normale."

13/03/2019 21:42
Omicidio Pamela. Il taxista: "Vidi una mano nei trolley e ho pensato 'questo ragazzo ha fatto un casino'"

Omicidio Pamela. Il taxista: "Vidi una mano nei trolley e ho pensato 'questo ragazzo ha fatto un casino'"

Tra i teste sentiti quest'oggi in Corte d'Assise a Macerata durante il processo che vede imputato Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro c'era anche il taxista che accompagnò il nigeriano, la sera tra il 30 e il 31 gennaio 2018, a gettare i due trolley con dentro il corpo fatto a pezzi della 18enne romana. Patrick Blaise Noutong Tchomchoue, di orgini camerunensi, nel corso delle indagini, era stato ascoltato due volte dagli inquirenti, il 31 gennaio e il 2 febbraio e aveva riferito che l'imputato, nel tragitto, aveva fatto due telefonate, una parlando in italiano e una in inglese. Versione che non ha completamente confermato quest'oggi in quanto "ricordo che fece le due telefonate" senza però ricordare le rispettive lingue delle stesse. "Ho accompagnato Oseghale nel luogo dove mi chiese di portarlo, anche se inizialmente mi aveva detto di andare a Tolentino, ma cambiò idea durante il tragitto - la deposizione del teste -. Ho deciso poi di tornare lì perché per me era strano che avesse gettato le valige in un canale, le avrebbe dovute portare in un'isola ecologica. Ho preso una torcia, ho fatto luce e ne ho aperta una. All'interno ho visto qualcosa che somigliava a un intestino e ho subito pensato che fosse carne animale. Poi però ho visto una mano e le unghie e lì ho avuto paura. Ho pensato 'questo ragazzo ha fatto un casino'. A quel punto sono tornato a casa, ho parlato con mia moglie e gli ho raccontato tutto. Il giorno dopo dovevo essere a Roma e sarei dovuto partire alle 5:00, per questo non ho denunciato subito l'accaduto." Al termine della terza udienza, è stata respinta la richiesta della parte civile di convocare coattivamente la teste Michela Pettinari, ex compagna dell'imputato che non si è presentata in data odierna, a deporre nelle prossime udienze. Le sue dichiarazioni (quella del 9 febbraio e quella del 15 febbraio) verranno comunque messe agli atti e la Procura ha richiesto che venga esaminato anche l'articolo di una rivista, con data 21 febbraio 2018, che ritrae l'imputato in due fotografie, probabilmente di vita comune, e nelle quali compare uno dei due trolley in cui successivamente lo stesso Oseghale avrebbe messo il corpo di Pamela Mastropietro.

13/03/2019 20:07
Matelica, gli trovano in casa 100 gr di droga: arrestato un 20enne con precedenti (FOTO)

Matelica, gli trovano in casa 100 gr di droga: arrestato un 20enne con precedenti (FOTO)

I  militari della locale compagnia dei Carabinieri di Camerino hanno tratto in arresto, in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana, J. Z.,  un 20enne nato a San Severino Marche e residente a Matelica, già gravato da diversi precedenti specifici in materia di stupefacenti, contro il patrimonio e reati contro la persona. A seguito di una perquisizione personale e domiciliare operata presso la sua abitazione, i Carabinieri hanno rinvenuto 100 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo marijuana, due bilancini di precisione, una serie di strumenti atti al confezionamento delle dosi e circa 1500 euro in contanti provento dell’attività di spaccio. Il giovane è stato posto agli arresti domiciliari in attesa della direttissima che avrà luogo domani mattina.

13/03/2019 19:05
San Severino e Cingoli, cadono dalle scale con modalità analoghe nell'arco di mezz'ora: soccorsi in eliambulanza

San Severino e Cingoli, cadono dalle scale con modalità analoghe nell'arco di mezz'ora: soccorsi in eliambulanza

Intorno alle 15:15 di questo pomeriggio a San Severino Marche un'anziana ultraottantenne è scivolata dalle scale della propria abitazione privata cadendo rovinosamente a terra. A causa dei traumi riportati a seguito della caduta, la donna è stata trasportata in codice rosso con l'eliambulanza Icaro all'Ospedale Torrette di Ancona.  Circa 30 minuti più tardi un dipendente della Fileni, nello stabilimento collocato nella frazione di Mummuiola a Cingoli, è scivolato con modalità analoghe in una delle scalinate presenti all'interno dell'azienda. Anch'egli è stato elitrasportato ad Ancona in via precauzionale per via di un momentaneo stato confusionale. 

13/03/2019 16:45
Omicidio Pamela, il Maggiore dei RIS di Roma: "Non ci siamo mai trovati davanti a un corpo trattato così"

Omicidio Pamela, il Maggiore dei RIS di Roma: "Non ci siamo mai trovati davanti a un corpo trattato così"

Nella terza udienza del processo contro Innocent Oseghale è stato ascoltato come teste il Maggiore Luca Gasparollo dei RIS di Roma. Lo scorso 31 gennaio 2018, il Reparto investigazioni scientifiche aveva proceduto con l'ispezione cadaverica sul corpo di Pamela Mastropietro e con l'acquisizione dei campioni per gli esami: alcuni eseguiti il giorno stesso, altri nei giorni successivi. Tutto l'appartamento di Via Spalato è stato ispezionato: nello specifico la cucina, il salotto, l'atrio, la camera da letto. Sono stati esaminati accuratamente anche gli indumenti rinvenuti dell'appartamento: il pellicciotto appartenente alla vittima, dove sono state rinvenute tracce dell'imputato; un mozzicone di sigaretta, dove è stato rilevato il DNA sia della vittima sia di Oseghale e sull'orologio della vittima.  Riportando quanto emerso dal fascicolo inerente l’ispezione, il Maggiore Gasparollo ha spiegato: "Sul terrazzo sono state rinvenute diverse tracce ematiche e frammenti di tessuto della vittima. Tracce di sangue inoltre sono state rinvenute sul pavimento interno dell'abitazione, su un coltello, su una mannaia, sulla lavatrice, su un seggiolone e nell'umido. Sul pavimento del salone è stata rinvenuta anche un'impronta plantare fatta a piede nudo e una indossando una scarpa”. Da segnalare come all'interno dell'abitazione sia stata fatta una pulizia molto accurata del sangue: la cui presenza è stata evidenziata soltanto con il luminol.  Il Maggiore ha poi deposto in merito ai prelievi effettuati sul corpo di Pamela, per le relative analisi, in data 31 gennaio 2018: "Parliamo di un cadavere che era in una condizione particolare, con un forte odore di cloro, riconducibile alla varechina, lo stesso odore che era nelle valigie. Inoltre c'era una disarticolazione del corpo e la rimozione di alcuni tessuti come il monte di venere, i seni, la pelle della cassa toracica. Non ci siamo mai trovati davanti a un corpo trattato così". Una deposizione che ha provato la madre di Pamela, Alessandra Verni, presente in aula. I vari accertamenti, come ha spiegato Gasparollo, sono stati indirizzati sia alla verifica dell'identità della vittima, sia alla possibile acquisizione di eventuali tracce riconducibili a soggetti entrati in contatto con il corpo: "Abbiamo proceduto poi al campionamento di parti del corpo. Tutte le tracce ematiche e i tessuti trovati nell'appartamento sono riconducibili a Pamela Mastropietro. Il DNA dell'indagato è stato rinvenuto sul mozzicone di sigaretta, sulle scarpe Nike e sulla vittima." "Con un secondo test confermativo, è stato rinvenuto del liquido seminale dell'ingresso dell'utero e della cervice della vittima, appartenente all'imputato." Sono quattro in totale i profili rilevati dal Maggiore e dai RIS di Roma. Un profilo B, compatibile con Innocent Oseghale, il profilo C, compatibile con il tassista (Fernando Javier Crisel), il profilo D, che appartiene a un uomo di ignota identità e le cui tracce sono state rinvenute dagli esami del tamponamento della lingua e il profilo E, sempre ignoto e le cui tracce sono state rinvenute sulle maniglie del trolley dorato. All'interno dell'appartamento è stato rinvenuto liquido seminale riconducibile anche a un altro soggetto, che non corrisponde né alla vittima né all'imputato. "Noi abbiamo lavorato sui campioni di saliva della vittima, due per la precisione - ha aggiunto Gregori, consulente tossicologico dei RIS di Roma -. È stata trovata morfina, che corrisponde alla deacidazione dell'eroina e codeina, un alcaloide presente sempre nell'eroina. Inoltre sono stati rinvenuti 81 grammi per millilitro di metadone" e tre tipi di farmaci per l'umore.   

13/03/2019 16:26
Porto Recanati, entra in pizzeria e ruba l'I-Phone del titolare: denunciato 33enne marocchino

Porto Recanati, entra in pizzeria e ruba l'I-Phone del titolare: denunciato 33enne marocchino

A Porto Recanati, i militari dell'arma locale hanno deferito per furto aggravato un 33enne marocchino, clandestino e pluripregiudicato, dopo riconoscimento fotografico. L'uomo, nella serata di mercoledì 6 marzo, aveva approfittato della momentanea distrazione del titolare di una pizzeria del luogo e si è impossessato del telefono cellulare I-Phone 7 di quest'ultimo del valore di 700 euro.  Lo stesso marocchino è risultato autore di un altro furto. Le investigazioni, supportate dall'analisi dei filmati di videosorveglianza interna, hanno permesso di accertare che in data 26 febbraio, all’interno di un negozio di vendita di bici, si era impossessato di una bicicletta del valore di 1.700 euro messa in esposizione in prossimità dell'ingresso.  Intorno alle ore 22:00 della serata di ieri sempre a Porto Recanati, i carabinieri hanno deferito in stato di liberà per detenzione fini spaccio di sostanze stupefacenti un 33enne di Urbino. L'uomo, al termine di una perquisizione, è stato trovato in possesso di due grammi di eroina divisa in due dosi. Lo stupefacente è stato sequestrato.       

13/03/2019 14:42
Potenza Picena, 71enne spara contro una donna a spasso col proprio cane

Potenza Picena, 71enne spara contro una donna a spasso col proprio cane

I carabinieri di Potenza Picenza hanno deferito in stato di libertà per minaccia aggravata un uomo di 71 anni che nella mattinata di lunedì 11 marzo, da dentro il proprio camper, ha esploso un colpo di arma da fuoco con una scacciacani all’indirizzo di una donna residente a Potenza Picena.  La donna, che passeggiava con il proprio cane a guinzaglio, è stata minacciata e invitata ad andarsene in quanto l'anziano non gradiva che l'animale facesse i propri bisogni nella zona. I carabinieri, immediatamente avvisati dell'accaduto, hanno perquisito il camper dell'uomo sequestrando la pistola scacciacani utilizzata nell'atto intimidatorio.   

13/03/2019 14:17
Civitanova, 40enne a bordo di un'auto con targa rumena: multa da 712 euro

Civitanova, 40enne a bordo di un'auto con targa rumena: multa da 712 euro

Nella serata di ieri, intorno alle ore 21:00, a Civitanova Marche, i carabinieri hanno sanzionato per 712 euro una 40enne rumena, residente nel territorio nazionale, per guida di un veicolo estero. La donna, infatti, era alla guida di una Ford Focus con targa rumena.  L'autovettura è stata sottoposta a fermo amministrativo e messa a disposizione dell'Autorità Amministrativa competente. Il documento di circolazione del mezzo è stato ritirato e trasmesso alla motorizzazione civile di Macerata: si tratta dell’undicesima auto sequestrata a Civitanova per le stessa violazione. Nel tardo pomeriggio era anche stato segnalato al Comando dei Carabinieri di Civitanova il furto di una Range Rover Evoque. Nonostante il segnale Gps dell'autovettura evidenziasse la sua presenza in prossimità del casello autostradale Val Vibrata, le ricerche effettuate in quella zona hanno dato esito negativo. Con ogni probabilità l'apparo Gps è stato smontato e lanciato nelle campagne, facendo perdere le tracce dell'auto.                 

13/03/2019 14:00
Processo Oseghale, l'avvocato Verni: "Pamela non era una tossicodipendente" (VIDEO)

Processo Oseghale, l'avvocato Verni: "Pamela non era una tossicodipendente" (VIDEO)

Il legale della famiglia Mastropietro - nonché zio di Pamela - Marco Valerio Verni, si è sottoposto alle domande dei giornalisti durante la pausa della terza udienza ad Innocent Oseghale, unico accusato dell'omicidio: "Oggi è stato chiarito un aspetto importante, spesso riportato male dagli apparati mediatici. Pamela non era una tossicodipendente, ma aveva un disturbo della personalità bordeline grave a cui come effetto secondorio era purtroppo associata la dipendenza da sostanza stupefacente. Questo cambia radicalmente il quadro. Pamela era una persona con degli sbalzi umorali importanti che la ponevano a rischio con il mondo esterno. Di questo ne potevano essere a conoscenza anche lei persone con le quali è venuta a contatto".  "Nel momento in cui Pamela si allontana dalla comunità - prosegue Verni -, era in un forte stato di crisi: questo ha contribuito notevolmente a tutto quello che è avvenuto successivamente"  Ecco il video con l'intervista completa all'avvocato Marco Valerio Verni: 

13/03/2019 13:40
Omicidio Pamela. "Un quadro clinico difficile con sintomi borderline": la deposizione dello psichiatra

Omicidio Pamela. "Un quadro clinico difficile con sintomi borderline": la deposizione dello psichiatra

Come riportato dallo psichiatra, il Dottor Giovanni Di Giovanni, della comunità Pars di Corridonia, dove Pamela Mastropietro era in cura, emerge come la 18enne avesse un quadro clinico molto particolare e molto difficile nel momento in cui si è allontanata dalla struttura maceratese.  "Quello che iniziò con Pamela, fu un rapporto terapeutico e non tanto farmacologico - spiega il Dottore nella sua deposizione al Tribunale di Macerata, nel corso della terza udienza del processo di primo grado che vede imputato il nigeriano Innocent Oseghale -. Quella di Pamela era una storia clinica complessa. La giovane, soprattutto nell'ultimo periodo di permanenza, a partire dal 26 dicembre, si induceva il vomito e si era fatta delle autolesioni. Per questi motivi, a partire dal 28 dicembre, era iniziata una terapia a base di Olanzapina, una terapia per curare il fenomeno del borderline."  "Dal 26 dicembre al 7 gennaio Pamela ebbe forti crisi e discontrolli emotivi - ha continuato il medico -: aveva dei momenti di lucidità ma non si sapeva rapportare bene alla realtà". Come lei stessa raccontò allo psichiatra "mi disse che a 12 anni aveva iniziato a fare utilizzo di alcool, mentre a 14/15 anni aveva iniziato a utilizzare cannabis, cocaina ed eroina. Mi parlò anche di episodi di autolesionismo a 12 anni, mi parlò di attività di prostituzione, di spaccio di stupefacenti e furti." "Pamela aveva un grande affetto per i genitori ma, nello stesso tempo, un rapporto di conflittualità - ha continuato il Dottore -. Dopo gli atti di autolesionismo, alla terapia della 18enne sono stati aggiunti dei farmaci che agiscono sull'apatia e sui sintomi negativi a basse dosi." "A mio avviso, chi può averla vista dopo la sua uscita dalla comunità e ci si è relazionato, può aver percepito i suoi sintomi di malessere" - ha concluso Di Giovanni, evidenziando il profilo di una giovane debole e con una situazione psichica particolare e difficile. Pamela 

13/03/2019 13:14
Civitanova, auto fa retromarcia e investe un uomo: trasportato in codice rosso a Torrette

Civitanova, auto fa retromarcia e investe un uomo: trasportato in codice rosso a Torrette

Incidente a Civitanova intorno alle ore 11:30 di questa mattina. Stando alle prime ricostruzioni un mezzo - mentre stava effettuando una manovra in retromarcia - ha investito un uomo di circa 60 anni che stava attraversando via Molise. Sul posto è intervenuta l'eliambulanza Icaro che ha trasportato il ferito in codice rosso all'Ospedale Torrette di Ancona. Prima di alzarsi in volo per raggiungere il nosocomio dorico, gli operatori del 118 hanno praticato le prime delicate manovre di soccorso sull'uomo per via dei traumi riportati.  Presenti anche i Carabinieri e la Croce Verde di Civitanova.  (SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO) 

13/03/2019 12:29
Processo Oseghale, al via la terza udienza: non si presenta la compagna del nigeriano (FOTO)

Processo Oseghale, al via la terza udienza: non si presenta la compagna del nigeriano (FOTO)

Riparte il processo per l'omicidio di Pamela Mastropietro al Tribunale di Macerata. I giudici della Corte d'assise ascolteranno altre testimonianze chiave, tra cui quella della compagna di Innocent Oseghale all'epoca dei fatti: Michela Pettinari, trentacinquenne. In aula presente la mamma di Pamela, Alessandra Verni, e lo zio avvocato Marco Valerio Verni.  L'udienza si è aperta alle ore 9:31. Il primo teste ad essere ascoltato è stato il medico della comunità che aveva in cura Pamela, lo psichiatra Giovanni Di Giovanni. Dalla sua testimonianza e da quello che veniva scritto da Pamela di suo pugno, si traccia il profilo di una ragazza borderline con problemi di autolesionismo. Dai 12 anni sarebbero iniziati i problemi con l'alcol e dai 14/15 avrebbe fatto uso di droghe di ogni tipo. L'ultima volta in cui il dottor Giovanni Di Giovanni è entrato in contatto con Pamela è stato il 27 gennaio 2018: i due ebbero un lungo colloquio telefonico.  CLICCA QUI PER LEGGERE LA DEPOSIZIONE COMPLETA DELLO PSICHIATRA  AGGIORNAMENTO ORE 11:50  La compagna di Innocent Oseghale all'epoca dell'omicidio Mastropietro, Michela Pettinari, non si è presentata in aula risultando non rintracciabile. I giudici della Corte d'assise decideranno a fine udienza se convocare nuovamente la donna come teste.  

13/03/2019 12:27
Visso, "Le Iene" e i soldi scomparsi delle donazioni post-sisma (VIDEO)

Visso, "Le Iene" e i soldi scomparsi delle donazioni post-sisma (VIDEO)

La trasmissione di Italia Uno "Le Iene" ha dedicato nella puntata andata in onda martedì 12 gennaio un servizio legato ai 120mila euro di donazioni arrivati al Comune di Visso in seguito al terremoto del 2016. L'inviata Roberta Rei ha ricostruito il giro di compravendite legato a queste somme, per il quale il sindaco Giuliano Pazzaglini è stato indagato per peculato (leggi qui la notizia).  Particolare risalto è stato dato all'evento benefico "In Moto per Ricostruire" organizzato dalla concessionaria Moto Nardi di Macerata (leggi di più), che ha attirato a Visso motociclisti da tutta Italia e per il quale il primo cittadino ha ricevuto direttamente 11mila euro in contanti. Questi soldi sarebbero stati dirottati dapprima per l'acquisto di casette in legno comprate dalla Sibly Project Srl (controllata al 50% dal sindaco e per l'altro 50% da Giovanni Casoni, presidente della Croce Rossa), per poi passare alla Sibil iniziative di cui Pazzaglini è titolare al 100%. Ultimo step la vendita alla Pro Loco di Visso.  Anche il Presidente della Croce Rossa di Visso Giovanni Casoni è tuttora indagato per reati contro il patrimonio. Ecco il link dal quale poter rivedere il servizio completo de "Le Iene": clicca qui 

13/03/2019 11:58
Cingoli, incidente fatale a Sambucheto per una 60enne: si è spenta nella notte in ospedale

Cingoli, incidente fatale a Sambucheto per una 60enne: si è spenta nella notte in ospedale

Non ce l'ha fatta a superare la notte la sessantenne coinvolta nella serata di ieri in un incidente alla rotonda di Sambucheto, a Recanati. La donna, originaria di Cingoli, era andata dritta nella rotatoria che si trova in prossimità dello stabilimento Guzzini e aveva centrato con la sua Panda una Dacia guidata da un uomo 63enne di Recanati. Ad estrarla dalla lamiere del suo veicolo sono stati i Vigili del Fuoco, dopo che la collisione ne aveva provocato l'incastro.  Trasportata d'urgenza all'ospedale di Macerata in codice rosso, la donna non è riuscita a superare l'operazione alla quale è stata sottoposta nella notte. 

13/03/2019 11:02
Civitanova, frontale tra due auto: una si ribalta, tre donne trasportate al pronto soccorso (FOTO)

Civitanova, frontale tra due auto: una si ribalta, tre donne trasportate al pronto soccorso (FOTO)

Incidente intorno alle ore 19:15 di questo pomeriggio su un incrocio della Strada Provinciale 485 di Civitanova Marche, nei pressi della Floricultura Cannella. Ad essere coinvolte sono state due vetture, una delle quali ha subito un cappottamento. All'interno dell'auto rovesciata erano a bordo una mamma con la propria figlia, che sono state trasportate in codice giallo al pronto soccorso di Civitanova.  La Punto con a bordo una donna di Porto Potenza che tornava a casa da lavoro, si stava immettendo sulla Provinciale 485 da via Piero Gobetti e non ha visto arrivare la Fiat Panda, che procedeva sulla Provinciale in direzione Montecosaro, dove mamma e figlia diciottenne abitano, nella frazione Scalo. Nonostante l'impatto sia stato molto violento, tanto da far ribaltare la Panda, nessuna delle persone coinvolte ha riportato conseguenze degne di nota. La conducente della Fiat Grande Punto non voleva nemmeno recarsi all'ospedale ed è stata convinta dai Vigili del Fuoco, prontamente accorsi sul luogo dell'incidente.  Stesso codice anche per la donna a bordo dell'altro veicolo coinvolto nel frontale. Sul posto - oltre ai sanitari del 118 - anche i Vigili del Fuoco e le forze dell'ordine.  (SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO)     

13/03/2019 10:02
Recanati, sbanda in curva e colpisce altre due auto: tre vetture in fiamme (FOTO)

Recanati, sbanda in curva e colpisce altre due auto: tre vetture in fiamme (FOTO)

Incidente intorno alle 21:15 in via Passero Solitario a Recanati. Stando alle prime ricostruzioni, una Panda con a bordo due ragazzi avrebbe sbandato in curva e tamponato altre due vetture in sosta innescando un incendio che ha investito tutti veicoli coinvolti.  Sul posto sono immeditamente intervenuti i Vigili del Fuoco per domare le fiamme. La strada è stata chiusa al traffico per consentire il completamento delle operazioni delle squadre di soccorso. Presente anche la Polizia Stradale.  I due conducenti dell'auto che hanno innescato il sinistro sono stati trasportati al pronto soccorso per accertamenti: le loro condiizoni non destano preoccupazioni. Tutte le vetture coinvolte risultato gravemente danneggiate.  (SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO)  

12/03/2019 22:45
Incidente tra due auto in località Fontenoce: due feriti, uno in codice rosso (FOTO)

Incidente tra due auto in località Fontenoce: due feriti, uno in codice rosso (FOTO)

Incidente in prossimità della rotonda Guzzini intorno alle 22:00 di questa sera, in zona Fontenoce, lungo la Strada Provinciale 77 Val di Chienti. A rimanere coinvolti sono stati due veicoli. A scatenare la collisione è stata l'erronea manovra di una donna di Cingoli, sessantenne, che ha attraversato direttamente la rotatoria andando a collidere frontalmente con l'altra auto, condotta da un recanatese di 63 anni.  Sul posto sono immediatamente interventi i Vigili del Fuoco che hanno estratto dalla lamiere le persone rimaste incastrate all'interno dell'abitacolo in seguito al sinistro.  Entrambi i feriti sono stati trasportati all'ospedale di Macerata: la donna si trova in prognosi riservata e sarebbe in pericolo di vita, mentre il 63enne risulta essere in condizioni meno gravi.  AGGIORNAMENTO 10:45  La donna coinvolta nell'incidente si è spenta all'Ospedale di Macerata.  (SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO)

12/03/2019 21:45
Lega, Arrigoni: "Sconcerto per il Bus Crognaletti sequestrato a Nizza dalla Gendarmeria francese"

Lega, Arrigoni: "Sconcerto per il Bus Crognaletti sequestrato a Nizza dalla Gendarmeria francese"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma Paolo Arrigoni, segretario della Lega Marche, sul trattenimento in carcere di due dipendenti della Crognaletti dopo che - a seguito di controlli della Gendermeria francese - sono stati individuati quattro pakistani irregolari a bordo del loro bus diretto a Barcellona:  La Lega Marche e la Segreteria Provinciale di Ancona esprimono sconcerto e indignazione per il vero e proprio sequestro di persona messo in atto pochi giorni fa dalla Gendarmeria francese a Nizza nei confronti di due autisti della società jesina Crognaletti, che opera per conto della tedesca Flixbus. A seguito di un lecito controllo sulla presenza di passeggeri non in regola con i documenti, la Gendarmeria ha commesso un abuso sugli autisti e un danno sia alla Crognaletti che alla Flixbus, che hanno giustamente deciso di annunciare un’azione legale. L’azione della Gendarmeria si è caratterizzata per la mancanza di rispetto per le più basilari regole giuridiche, perché gli autisti sono stati tradotti in caserma ammanettati come dei comuni delinquenti e sono stati privati della possibilità di avvisare l’azienda e i legali. Va specificato che gli autisti del vettore Crognaletti non sono tenuti a verificare i documenti dei passeggeri né tantomeno il contenuto dei loro bagagli. Forse la Gendarmeria non si è accorta che sottoporre a fermo di polizia due autisti di una linea di trasporto pubblico sarebbe come arrestare un macchinista ed un capotreno della francese SNCF, qualora un treno francese trasportasse dei clandestini a bordo. La Lega ritiene dunque doveroso l’intervento del console italiano a Nizza e bene ha fatto la Farnesina ad attivarsi prontamente.  

12/03/2019 19:01
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