Omicidio Pamela. Il taxista: "Vidi una mano nei trolley e ho pensato 'questo ragazzo ha fatto un casino'"
Tra i teste sentiti quest'oggi in Corte d'Assise a Macerata durante il processo che vede imputato Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro c'era anche il taxista che accompagnò il nigeriano, la sera tra il 30 e il 31 gennaio 2018, a gettare i due trolley con dentro il corpo fatto a pezzi della 18enne romana.
Patrick Blaise Noutong Tchomchoue, di orgini camerunensi, nel corso delle indagini, era stato ascoltato due volte dagli inquirenti, il 31 gennaio e il 2 febbraio e aveva riferito che l'imputato, nel tragitto, aveva fatto due telefonate, una parlando in italiano e una in inglese. Versione che non ha completamente confermato quest'oggi in quanto "ricordo che fece le due telefonate" senza però ricordare le rispettive lingue delle stesse.
"Ho accompagnato Oseghale nel luogo dove mi chiese di portarlo, anche se inizialmente mi aveva detto di andare a Tolentino, ma cambiò idea durante il tragitto - la deposizione del teste -. Ho deciso poi di tornare lì perché per me era strano che avesse gettato le valige in un canale, le avrebbe dovute portare in un'isola ecologica. Ho preso una torcia, ho fatto luce e ne ho aperta una. All'interno ho visto qualcosa che somigliava a un intestino e ho subito pensato che fosse carne animale. Poi però ho visto una mano e le unghie e lì ho avuto paura. Ho pensato 'questo ragazzo ha fatto un casino'. A quel punto sono tornato a casa, ho parlato con mia moglie e gli ho raccontato tutto. Il giorno dopo dovevo essere a Roma e sarei dovuto partire alle 5:00, per questo non ho denunciato subito l'accaduto."
Al termine della terza udienza, è stata respinta la richiesta della parte civile di convocare coattivamente la teste Michela Pettinari, ex compagna dell'imputato che non si è presentata in data odierna, a deporre nelle prossime udienze. Le sue dichiarazioni (quella del 9 febbraio e quella del 15 febbraio) verranno comunque messe agli atti e la Procura ha richiesto che venga esaminato anche l'articolo di una rivista, con data 21 febbraio 2018, che ritrae l'imputato in due fotografie, probabilmente di vita comune, e nelle quali compare uno dei due trolley in cui successivamente lo stesso Oseghale avrebbe messo il corpo di Pamela Mastropietro.
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