San Severino Marche

San Severino, provano a rubare dentro un'auto: denunciate tre donne

San Severino, provano a rubare dentro un'auto: denunciate tre donne

Ieri pomeriggio tre donne di Jesi (60, 50 e 31 anni), tutte note alle forze dell’ordine, mentre con la loro utilitaria si aggiravano nel territorio di Castelraimondo, sono state notate dai Carabinieri della locale Stazione.I militari, sospettando che le tre potessero commettere furti, le hanno tenute sotto controllo fino a che non hanno imboccato la provinciale dirigendosi verso San Severino Marche. Nel frattempo hanno allertato i colleghi di SanSeverino che sono messi sulle tracce delle donne. Quando queste sono arrivate in località Ponte S.Antonio, i sospetti si sono rivelati più che fondati.Infatti, lungo la strada c'erano diverse auto in sosta, all’altezza delle quali le tre si sono fermate e dalla loro utilitaria sono scese in due: una si è messa a fare da palo, mentre l’altra passava vicino alle auto in sosta guardando all’interno.  Ad un certo punto quest’ultima ha aperto prima uno sportello e poi il portellone posteriore di una Citroen (l’unica non chiusa a chiave),  frugando all’interno velocemente. Con la complice è risalita quindi velocemente sulla loro auto e sono ripartite, ma sono state poco dopo bloccate dai Carabinieri di San Severino e Castelraimondo. Dal successivo controllo, dall’interno della Citroen presa di mira dalle donne non risultava mancare nulla (anche perché non c’era nulla da rubare), sebbene avessero cercato oggetti o soldi. Le tre sono state denunciate per tentato furto e saranno proposte per l’applicazione del foglio di via obbligatorio dal comune di S.Severino Marche.

20/03/2016 18:39
Festa del papà: a San Severino gli auguri di Forza Nuova contro la Cirinnà

Festa del papà: a San Severino gli auguri di Forza Nuova contro la Cirinnà

“Buona festa papà, no Cirinnà”, questo recita lo striscione firmato da Forza Nuova affisso questa mattina da alcuni militanti a San Severino Marche nei pressi della stazione ferroviaria. Il movimento rivendica con un breve comunicato stampa l’azione. “Siamo giunti al punto in cui anche affermare cose ovvie diventa un atto rivoluzionario contro la dilagante follia gender - si legge nella nota - oggi il semplice pronunciare la frase “auguri papà potrebbe far innervosire chi, in preda al delirio, vorrebbe introdurre termini grotteschi come “genitore1” e “genitore2”. Vediamo ogni giorno persone, probabilmente bisognose di cure psichiatriche, che vanno affermando nei salotti televisivi e addirittura nelle aule del Parlamento che madre e padre sono semplicemente degli stereotipi, dei meri preconcetti morali quando invece questi stupendi termini racchiudono l’essenza della natura umana e della vita. Incredibile che qualcuno debba difendere istituzioni inviolabili e virtuose che hanno edificato la civiltà che oggi conosciamo, come il matrimonio che per natura non può che essere tra uomo e donna. Ancora più incredibile che qualcuno debba difendere il sacrosanto diritto di un bambino ad avere un padre ed una madre, senza che venga considerato come un articolo da supermercato che arricchisca le multinazionali con l’aberrante pratica dell’utero in affitto, la più moderna opera di sfruttamento da parte di ricche coppie gay. Forza Nuova - prosegue la nota - si opporrà con tutti i mezzi e in ogni sede a questa follia dilagante che insidia le fondamenta della società precipitandola in tempi tanto bui da non essersi conosciuti neppure nell’età della pietra. Per questo oggi gridiamo “auguri papà”, un augurio sincero a tutti i padri di famiglia che lottano ogni giorno per far trovare il pane sulle tavole delle proprie famiglie - conclude il comunicato - a dispetto della politica che vorrebbe elevare a fondamento del diritto comportamenti deviati di pochissimi, invece di occuparsi dei problemi reali della Nazione”.   

19/03/2016 20:58
Una donna manager come Sindaco: Rosa Piermattei si presenta a San Severino

Una donna manager come Sindaco: Rosa Piermattei si presenta a San Severino

Una donna, una manager che si mette in discussione per la sua comunità. Così si è presentata Rosa Piermattei, ieri sera al Teatro Italia di San Severino Marche, cominciando proprio dalla sua biografia.Nata a San Severino, dopo aver frequentato il Liceo Linguistico a Castello si trasferisce in Inghilterra, frequenta dei master di livello internazionale ed attualmente è iscritta alla Columbia University. In campo lavorativo invece da ben 17 anni è dirigente responsabile del settore abbigliamento dei marchi Tod's, Hogan e Fay. “Quando me ne sono andata per la prima volta da San Severino – ha raccontato la Piermattei – per un giorno intero me ne sono stata a guardare la piazza, per imprimerla nella mente. E lì è rimasta per tutti questi anni. Ora che torno a San Severino molto spesso per andare da mia mamma, lo trovo molto spento e a me fa male”.Una spinta partita dal cuore quella che l'ha portata a decidere di mettersi in gioco, volendo creare una lista apartitica, per mettersi totalmente a disposizione per la comunità.“Vorrei vedere una comunità attiva – ha confessato ad una sala stracolma – vorrei persone presenti ed orgogliose di vivere a San Severino. Dimentichiamo ciò che è passato, ricominciamo come una città unita. I giovani devono partire se lo vogliono, andare all'estero, imparare tanto e poi tornare, come ho fatto io, per portare le loro conoscenze, le loro esperienze alla città”.Altruismo, generosità ed impegno i punti cardine del discorso di questa settempedana che, anche se sconosciuta ai più, è riuscita a catturare l'attenzione dell'intero teatro rimasto sempre in un silenzio attento, ma ha anche generato qualche perplessità, come quelle mostrate da Mauro Bompadre, attivista 5 stelle: “Sono un po' perplesso riguardo l'idea di gestione manageriale della politica, che storicamente non ha portato buoni frutti. Inoltre il sindaco part-time secondo me ora come ora non funziona”. Dubbi quelli di Bompadre alla quale la Piermattei non ha esitato a rispondere spiegando come “per me gestione manageriale significa lavorare per obiettivi, insieme al gruppo ed insieme alla comunità. Non avendo nessuno dietro che ci impone qualcosa dobbiamo solamente ascoltare la comunità. Io sarò sempre disponibile ogniqualvolta la comunità ne avrà bisogno”.Roberto Pioli si è invece preoccupato dei progetti per i giovani, “io sono stata una fortunata che ha lavorato tanto per arrivare a realizzare il suo sogno, ma ho avuto tanti che mi hanno insegnato. Ho avuto la fortuna di trovare persone disponibili, e la stessa disponibilità la voglio riversare sulla comunità e soprattutto sui giovani”.Applausi sinceri hanno più volte scandito la presentazione di Rosa Piermattei, insieme ai complimenti sia di chi già la conosceva, sia di chi invece era venuto a conoscere la “donna del momento”.

19/03/2016 10:32
Per Una città da vivere "a Ugliano solito pasticcio del Sindaco"

Per Una città da vivere "a Ugliano solito pasticcio del Sindaco"

Dal gruppo consiliare "Una città da vivere" di San Severino riceviamo:Il Sindaco Martini e la sua amministrazione hanno di nuovo fatto il solito pasticcio. Questa volta a farne le spese sono i residenti di Ugliano che si sono visti effettuare nel territorio interventi, non in linea con gli intendimenti della stessa amministrazione.La questione sta suscitando molto clamore in Città, non solo per la iniziativa proposta, quanto soprattutto per la confusione generata da Martini e dai suoi uomini. In questa fase pre-elettorale, ma anche prima, il sindaco era solito impegnarsi a prescindere, così come affermano gli stessi istanti, società Boscorosso e Agricola Rocchetta facenti capo all’ing. Ranzuglia.È chiaro che tale questione, oltre che rilevante nel merito ha avuto una deflagrazione inaspettata nella forma, quando l’istante invia una lettera nella quale fa precise affermazioni in “un clima di massima trasparenza e collaborazione con tutti gli enti coinvolti nei procedimenti di autorizzazione, sono state preventivamente fatte delle verifiche informali sulla praticabilità del progetto (Sindaco del Comune di San Severino Marche …)”.A parere degli scrivente questo appare quanto mai singolare, soprattutto in questa vicenda che ripercorre con molta precisione quanto avvenuto, per una questione analoga circa 4 anni fa.La questione Ugliano, la questione irrimediabile del reparto materno-infantile, la prossima problematica del reparto pediatrico, impattano in modo pesantissimo sulla Città pregiudicandone irrimediabilmente i suoi sviluppi. Quanto accaduto non soltanto appare frutto una evidente disattenzione ma è anche foriero di dubbi e perplessità, per questo si è inteso portare l’intera questione in Consiglio Comunale con una interrogazione per ribadire la nostra posizione con forza e per fare luce su ombre potenzialmente pericolose.I consiglieri Gilberto Chiodi, Fabio Eusebi, Gabriela Lampa, Giacomo Rastelletti, Romina Cherubini

18/03/2016 22:27
San Severino, la riunione fra mamme e Asur accende gli animi

San Severino, la riunione fra mamme e Asur accende gli animi

Un cartello di protesta apre la riunione indetta dal dottor Alessandro Maccioni, direttore dell'Area Vasta 3, nell'aula Sisto V di San Severino Marche per informare le mamme sulle modifiche apportate all'ospedale dalla riforma.“Dobbiamo ascoltare liberandoci dalle angosce, e cominciare con queste proteste non aiuta. Io credo in pieno in questa riforma – ha aggiunto Maccioni – ed è falsa la leggenda metropolitana sulla non messa a norma del punto nascita dell'ospedale di Macerata. I lavori che sono stati appaltati a fine anno servono ad ottimizzare l'ospedale e a renderlo più moderno. A Civitanova, inoltre, il reparto è altrettanto efficiente”. A difendere il reparto di Macerata ci ha pensato anche il dottor Perri, il quale ha detto come è stato modificato il reparto: “Da dicembre 2015 la ginecologia è stata spostata in area chirurgica urologica acquistando di fatto 8 posti letto. E' stata realizzata una sala parto in più, un'altra è dotata di due postazioni e così arriviamo ad avere le 3 sale parto richieste dall'accordo Stato-Regione. Inoltre, sempre come richiesto dall'accordo, la sala operatoria del blocco parto viene ora solo utilizzata per ostetricia”.Il dottor Micucci ha inoltre rassicurato le mamme sull'operatività del reparto di ostetricia e ginecologia di Civitanova: “Siamo operativi ed in contatto con San Severino, c'è un clima di collaborazione col personale basato sulla comunicazione. Abbiamo una serie di progetti da fare insieme.” “Anche a Macerata siamo pronti ad accogliere le partorienti che vorranno scegliere il nostro ospedale per partorire – ha aggiunto il dottor Farotti – Vi ricordiamo inoltre che siamo il primo punto nascita della provincia da 5 anni”.A parlare poi è stato il dottor Mantovani: “ Questo è per me un momento di commiato, visto che a maggio compirò i miei primi 70 anni e sarò costretto ad andare in pensione. Sono qui comunque a dare il mio aiuto a far diventare la situazione più omogenea. In pratica si sposta solo il posto dove partorire anche se bisogna ammettere che i territori non sono agevoli da percorrere. L'unità operativa di San Severino così è smembrata, ma ricordiamoci che ci sono altri reparti pronti ad accoglierci.” E' stata inoltre aperta una parentesi sulla novità del parto indolore, già anticipata questi giorni da Maccioni e che in questa sede è stata spiegata dalla dottoressa Corsi, primario dell'U.O. di anestesia e rianimazione di Civitanova: “Quello sulla partoanalgesia è un capitolo delicato: vogliamo creare un rapporto anestesista/paziente diverso, che accompagni la donna per tutta la durata della gravidanza. Ci stiamo organizzando per farlo divenrtare un servizio H24. L'Area Vasta 3 sarà forse la prima a garantire la partoanalgesia a tutti, ma ci vogliono le risorse, per questo stiamo lavorando con un gruppo di lavoro per attuarlo”.“Dove si vive, non dove si muore”: questo è stato il grido di un cittadino, l'avvocato Rossi, che ha squarciato il silenzio di una sala attenta e attonita. “Avete contravvenuto l'accordo Stato/Regioni, se succede qualcosa sarete tutti responsabili. Non si gioca con la salute dei neonati! Avete tradito tutti!” Intervento questo che ha dato il via ad una discussione più che accesa, alla quale ha preso parte anche l'avvocato Massei, vice presidente del comitato per la difesa dell'ospedale: “ Prendo atto che siete venuti, ma dovevate farlo molto prima. Apprendo ora che l'ospedale di Macerata è a norma, anche se persino il sindaco Carancini ha affermato il contrario. Comunque vi confermo che non avete vinto niente, nel merito la partita è ancora aperta! Inoltre ditemi, cosa succederebbe se nel merito dovessimo avere ragione?” “Nel caso dovremo vedere la risposta del Tar” ha risposto Maccioni.Un'altra voce ha poi scosso tutti gli animi: le urla di una mamma che non si dà pace, che chiedeva come deve fare una mamma che ha un figlio con problematiche gravi, magari durante la notte, senza un pediatra vicino. Ma neanche le lacrime di questa mamma hanno ottenuto una risposta chiara, ma solamente un: “non ci possiamo più permettere l'ospedale sotto casa” bloccato dalle grida della folla. “Esiste comunque un percorso di emergenza-urgenza, che prevede punti di primo intervento, Potes e 118. “L'emergenza va garantita dappertutto” ha confermato la dottoressa Corsi.“Martedì avrò una nuova riunione in Asur – ha concluso Maccioni – e lì vedrò se si intende andare incontro alle istanze della comunità. La chiusura del punto nascita, comunque, ci permetterà di dar corso alla week-surgery e di avere una U.O. complessa di oculistica solo a San Severino. Se serve, poi, amplieremo la pediatria. Stiamo applicando al meglio le riforme.”A chiudere la riunione è stato l'intervento del sindaco Martini: “La chiusura del punto nascita è una ferita. Io mi farò incarico di insistere anche se non mi sembra il caso, visto che siamo fuori tempo, per questo invito anche l'avvocato Massei a soprassedere. Quello che chiedo al dottor Maccioni è di fare il processo inverso: lasciare a pieno regime la pediatria e poi, tra tre mesi, vedere se è necessario ridurre il servizio.”Dichiarazioni queste ultime che non hanno placato gli animi dei convenuti alla riunione, che con toni accesi hanno fatto sentire la loro voce, hanno urlato il loro dissenso e chiesto più volte delle spiegazioni. Stasera le mamme sono sicuramente più informate di prima, ma non molto più tranquille rispetto a stamattina.

18/03/2016 20:09
Passa il tempo, il dilemma resta: il reparto maternità dell'ospedale di Macerata è a norma?

Passa il tempo, il dilemma resta: il reparto maternità dell'ospedale di Macerata è a norma?

La chiusura del punto nascita di San Severino e di conseguenza la riduzione notevole dei servizi sia di ostetricia che di pediatria che i settempedani si sono trovati in questi giorni ad affrontare, non senza grandi difficoltà, lascia tutta la popolazione della città e del territorio montano in un notevole stato d'ansia. Gli operatori del reparto, mamme e future mamme brancolano nel buio, sapendo solo che per qualunque  problema che necessiti un ricovero devono recarsi a Macerata. Un ospedale, quest'ultimo, sul quale aleggiano però molti dubbi riguardanti la sua conformità alle norme vigenti e soprattutto la sua sicurezza.Vero è che il Presidente della Regione Luca Ceriscioli durante l'incontro privato coi membri del Comitato per la difesa e la tutela dell'ospedale Bartolomeo Eustachio del 10 marzo a Tolentino ha più volte ha ribadito come il reparto sia a norma ed i lavori che saranno eseguiti su questa struttura altro non sono che operazioni routinarie di ristrutturazione, come accade per ogni ospedale.Ragionamento quest'ultimo che non dissipa la fitta nebbia di dubbi di chi non riesce a togliersi dalla testa che l'ospedale non è a norma. E a leggere i documenti ufficiali, in effetti, le perplessità aumentano.  Se si prende ad esempio la Determina Asur 361 del 18/5/2015, in cui sono elencate le motivazioni della gara di appalto per la riorganizzazione e ristrutturazione del punto nascite di Macerata, si legge che: “ i suddetti lavori corrispondono all'esigenza di adeguare il reparto alle normative e contestualmente ottenere l'autorizzazione delle specifiche funzioni sanitarie”.  Allegata alla stessa determina c'è una Relazione sanitaria firmata dal dott. Paolo Francesco Perri e dalla dottoressa Maria Rita Mazzoccanti i quali affermano che “la sala parto e la sala di chirurgia ginecologica non sono a norma secondo le indicazioni ISPELS. Gli spazi delle degenze sono ristretti e obsoleti, assolutamente insufficienti ad accogliere l'aumento di attività che comporterebbe la chiusura di uno dei tre punti nascita di AV3”.  A questo punto la non conformità del reparto alle norme vigenti non si può considerare solamente una vox populi.A tutto ciò si aggiunga anche che il 31/12/2015 con la determina DG n. 940 l'Asur ha aggiudicato definitivamente i lavori di ristrutturazione e riorganizzazione del Punto nascita dell'ospedale di Macerata per €984.000,00. La domanda sorge spontanea: può un ospedale dichiarato a norma dal presidente Ceriscioli necessitare quasi di 1 milione di euro solo per ristrutturazioni di routine? E per quali motivi dei dottori che lavorano e si occupano quotidianamente del reparto si sono sentiti in dovere di chiedere dei lavori e di firmare questi documenti, se in realtà tutto è a norma?Leggendo il documento a difesa dell'ospedale di Macerata depositato al Tribunale Amministrativo il 16 febbraio 2016 si nota come, tra le dotazioni del reparto di Macerata, si possono contare tra le altre “2 sale parto, una vasca per il parto in acqua e una sala operatoria”.  Dotazione che comunque, stando alla deliberazione di Giunta Regionale 1088 del 2011 che recepisce l'accordo Stato-Regioni, non è sufficiente: i reparti che accolgono più di 1200 parti - come Macerata per l'appunto -  necessitano di 3 sale parto-travaglio, una sala operatoria più una sala operatoria di emergenza”.Da notare inoltre come anche il sindaco di Macerata Romano Carancini nel consiglio comunale del 21 febbraio 2016 abbia affermato che “l'ospedale di Macerata è dichiaratamente  ed unanimemente riconosciuto non a norma ed ha bisogno di almeno 2 anni e 15 milioni di euro per essere messo in sicurezza”.Le ansie dei settempedani (e non solo…), in primis delle future mamme ormai costrette dalla legge a partorire nel capoluogo, sembrano quindi più che fondate. Troppi gli interrogativi che non hanno ancora trovato risposta visto che i lavori di ristrutturazione non sono mai cominciati, non permettendo in pratica ad un reparto dichiarato non a norma di diventarlo. Inoltre il blocco dei ricoveri che è stato attuato in maniera più che frettolosa a San Severino (diversa la situazione per Fabriano e Osimo) non fa che aumentare la rabbia e le paure nei cittadini, che intanto già stanno affrontando i primi disagi come testimoniano su facebook.Il direttore dell'Area Vasta 3 dottor Maccioni dovrà riuscire a dare risposte soddisfacenti per tranquillizzare la popolazione di San Severino, cosa che intende fare venerdì 18 marzo in una riunione indetta alle 15.30 nella sala Sisto V proprio a San Severino, per informare le future mamme. Che restano in attesa di spiegazioni e chiarimenti da parte del dottor Maccioni, sperando che non ci si dimentichi che l'obiettivo primario di una riforma sanitaria riguardante i punti nascita deve essere la sicurezza di mamme e bambini. 

17/03/2016 11:39
Rifondazione: "Il nuovo modello sanitario apre praterie di profitto ai privati"

Rifondazione: "Il nuovo modello sanitario apre praterie di profitto ai privati"

Dalla segreteria provinciale di Macerata di Rifondazione Comunista riceviamo:"C’è un nesso tra la chiusura del punto nascita di San Severino, la situazione sempre più difficile dei “pronto soccorso”, la discussione già iniziata sull’Ospedale unico tra Civitanova e Macerata. Un legame che sembra sfuggire ai rappresentanti locali del PD, che si agitano per il vulnus di S.Severino, protestano, a bassa voce, per le liste d’attesa e l’affollamento, si accapigliano sul luogo e le caratteristiche della nuova “araba fenice”, ma tacciono sulla causa comune, la riforma, anzi la controriforma, Ceriscioli (Presidente ed Assessore, caso unico nella storia delle autonomie regionali), che usando “furbescamente” le difficoltà di bilancio e le sempre meno risorse che il governo Renzi destina al sociale e alla sanità, rovescia il modello, penalizzando i territori, la prevenzione e il servizio pubblico. Il nuovo modello infatti, incentrato sul “grande ospedale”, sulle cosiddette “eccellenze” trascura anzi cancella la rete diffusa e nelle forme nuove della cosiddetta finanza di progetto apre ai privati praterie di profitto. Questo modello “ non pensa alla salute” che si ottiene con la prevenzione ma ha bisogno di malati e di “cronici”. Non è difficile pensare che i ritardi nella diagnostica (le liste di attesa) ,la mancanza di strutture di prossimità, il trascurare la medicina territoriale determinino presto un peggioramento delle condizioni sanitarie accrescendo “la clientela” della nuove strutture sanitarie fameliche di malati.Occorre quindi che le iniziative generosissime che si sono realizzate a difesa del presidio di S.Severino e Tolentino, le tante associazioni che si occupano a difesa dei diritti dei cittadini e del malato, l’azione dei lavoratori della sanità trovino occasioni di confronto e unifichino i loro sforzi, per fermare la controriforma “ pesarese” e insieme indichino priorità e rivendichino un governo democratico e del territorio nella sanità. Il Partito della Rifondazione Comunista inizierà una serie di iniziative di ascolto, di sensibilizzazione, di dibattito per dare un contributo a questa battaglia".

15/03/2016 21:51
Una lite in famiglia a Pollenza consente ai carabinieri di ritrovare un'auto rubata a San Severino

Una lite in famiglia a Pollenza consente ai carabinieri di ritrovare un'auto rubata a San Severino

Va a fare la spesa e non trova più la macchina. Gliela riportano i carabinieri dopo averla ritrovata in modo rocambolesco a Pollenza.Un uomo di San Severino, sabato pomeriggio è andato a fare la spesa e ha parcheggiato l'auto con le chiavi inserite, forse pensando di tornare in fretta. Ma quando è uscito con le buste in mano, si è accorto che la macchina non c'era più. Immediata la denuncia ai carabinieri della Stazione di San Severino che hanno diramato subito le ricerche del mezzo a tutta la provincia e oltre.Nello stesso pomeriggio, a breve distanza di tempo dal furto, una pattuglia della Stazione dei carabinieri di Pollenza è stata chiamata ad intervenire a seguito della segnalazione di un giovane che aveva dato in escandescenza in famiglia. Mentre cercavano di riportare la calma, i carabinieri hanno scoperto che il giovane era in possesso di un mazzo di chiavi di una vettura solitamente non utilizzata dalla sua famiglia.A quel punto, dopo un breve sopralluogo nella zona, i militari hanno notato una vettura parcheggiata lungo la strada, non chiusa a chiave. Una volta inserite le chiavi che il giovane aveva addosso, l'auto è partita e ci è voluto ben poco a capire che si tratta di quella rubata poco prima a San Severino.Per il giovane è scattata una denuncia per furto mentre l’auto è stata restituita al legittimo proprietario.

15/03/2016 18:03
Prugni (Pd): "Pezzanesi sulle fusioni pensa solo ai soldi, non certo alla crescita territoriale"

Prugni (Pd): "Pezzanesi sulle fusioni pensa solo ai soldi, non certo alla crescita territoriale"

Il capogruppo del Partito Democratico di Tolentino, Bruno Prugni, torna a parlare della questione inerente le fusioni fra Comuni e, senza mezzi termini, sottolinea come il sindaco di Tolentino non abbia alcuna strategia in merito, ma pensi solo alle eventuali risorse che potrebbe raccogliere "Il sindaco Pezzanesi" dice Prugni "propone a tutti i Comuni che incontra istituzionalmente la fusione con Tolentino. Lo fa senza alcun criterio e senza una vera strategia di aggregazione e gestione associata dei servizi. L’unico suo obiettivo è intercettare le risorse destinate alle fusioni per salvare un bilancio comunale al limite del collasso. L’ultima trovata stravagante è la fusione con San Severino Marche. Questo atteggiamento ci mette in imbarazzo perché delegittima un processo serio e complesso come quello dell’aggregazione dei piccoli comuni e degrada la proposta di incorporazione con Camporotondo, riducendola più ad espediente per attingere risorse che a disegno di aggregazione e crescita territoriale. Cosi facendo offende la comunità di Tolentino che ha rispetto per la storia e l’identità dei comuni vicini. Siamo pronti a collaborare ma vorremmo sapere qual è la strategia territoriale di Pezzanesi, se ne ha una seria o fa solo propaganda".

14/03/2016 20:30
Cordoglio e incredulità a San Severino per la morte di Claudio Allegretto

Cordoglio e incredulità a San Severino per la morte di Claudio Allegretto

La comunità settempedana si stringe intorno al dolore che, improvvisamente, ha colpito la famiglia Allegretto per la perdita di Claudio. Molto conosciuto in città, il 56enne Claudio Allegretto è prematuramente scomparso per un malore mentre si trovava a Rimini. Nella città romagnola l'uomo, da tempo separato, aveva intrapreso una nuova relazione con una donna.Forte sgomento per familiari ed amici. La famiglia Allegretto infatti, a San Severino Marche è molto conosciuta per la attività artigianali da sempre portate avanti dai suoi componenti. I genitori di Claudio, Ivano ed Aurora, erano proprietari di una famosissima pasticceria, ed anche il cugino Sandro è un noto fornaio attivo in pieno centro, alle porte di Piazza del Popolo.Claudio lavorava nel settore delle telecomunicazioni. Lascia il figlio Valerio, i genitori e la sorella Marnie.I funerali sono stati celebrati ieri, sabato 13 marzo nella chiesa romanica di San Lorenzo in Doliolo di San Severino Marche. 

13/03/2016 19:15
Tirreno-Adriatico: annullata la quinta tappa Foligno - Monte San Vicino

Tirreno-Adriatico: annullata la quinta tappa Foligno - Monte San Vicino

A seguito delle previste condizioni meteorologiche per la quinta tappa Foligno-Monte San Vicino, pioggia – basse temperature – rischio di neve sopra gli 800 metri di altitudine, gli organizzatori della Tirreno - Adriatico hanno convenuto di annullare la quinta tappa, come in programma, evitando rischi per la sicurezza generale e la salute dei corridori partecipanti.Ad applicare il “Protocollo in caso di condizioni meteorologiche estreme”, sono stati Mauro Vegni, Direttore RCS;  Jérôme Lappartient, Presidente del Collegio dei Commissari; Jan Boven, DS Lotto Jumbo, rappresentante AIGCP; Cristiano Salvato, rappresentante CPA; Dr. Gianluca Porroni, Comandante Scorta Polizia di Stato; Prof. Giovanni Tredici, CMO. 

12/03/2016 19:22
Tristezza e delusione: parlano le future mamme di San Severino

Tristezza e delusione: parlano le future mamme di San Severino

Un sentimento diffuso di delusione: le future mamme di San Severino commentano con amarezza la decisione del Consiglio di Stato in merito al punto nascita.Ne abbiamo ascoltate alcune.“Mi sento delusa e tradita. Delusa perché avrei voluto partorire nel nostro eccellente reparto e nel mio comune; tradita perché le istituzioni non hanno fatto nulla in passato per difendere il difendibile, ma solo per ipocrisia si sono mossi in questi ultimi tre mesi, visto l'avvicinarsi delle elezioni”. Questo il pensiero di Carmen Maisto, futura mamma di San Severino Marche due giorni dopo la decisione del Consiglio di Stato di chiudere il punto nascita.Per quale motivo avresti preferito partorire a San Severino? “Per l'igiene e per la professionalità e la cordialità di tutto il reparto”. Della stessa opinione è anche B., mamma di San Severino in attesa del secondo figlio, che ha preferito mantenere l'anonimato: “Ero davvero soddisfatta di come era stato gestito il mio primo parto, infatti durante la prima fase del travaglio ho avuto delle perdite e le ostetriche sono state subito molto disponibili e tutto il personale premuroso, considerando anche che il mio ginecologo era all'estero. Mi sono rassegnata all'idea di dover partorire a Macerata, ma ora diventa tutto più complicato, soprattutto per i miei familiari, per i quali sarà più difficile assistermi durante la degenza”.Qual è il tuo pensiero su questa situazione? “Penso che sia il frutto di scelte scellerate – prosegue B. - che non tengono conto dei diritti e della salute di tante donne”.  Colpa di “scelte azzardate e fuorvianti” anche secondo la Maisto: “è davvero una triste situazione per tante future mamme. L'unica cosa che mi consola e che mi fa essere felice è il futuro arrivo della mia bambina”.

12/03/2016 18:16
L'Arpam: "Nessuna criticità dalle emissioni in atmosfera della Sacci"

L'Arpam: "Nessuna criticità dalle emissioni in atmosfera della Sacci"

Stamattina presso la provincia di Macerata si è tenuto un incontro volto a spiegare le indagini ambientali condotte sulle aree potenzialmente interessate dalla ricaduta degli inquinanti emessi dalla ditta Sacci Spa. Sono intervenuti in merito il Presidente della provincia Antonio Pettinari, il sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli, il sindaco di Gagliole Mauro Riccioni, il sindaco di San Severino Cesare Martini e il direttore dell'ARPAM Gianni Corvatta.Il tema del dibattito è stato incentrato sulla constatazione che l'indagine dell'ARPAM, sui territori di San Severino e di Gagliole, ed effettuata su campioni di suolo, d'aria d'ambiente e sui bioindicatori licheni, è stata utile per verificare che i risultati per quanto riguarda i suoli e i bioaccumulatori licheni non hanno evidenziato alcune criticità imputabile alle emissioni in atmosfera della ditta Sacci Spa. Per quanto riguarda invece il monitoraggio sull'area d'ambiente si è riscontrato che il livello dei vari parametri nel Comune di Gagliole è tipico delle zone rurali, mentre quello di San Severino Marche è proprio delle zone urbane a bassa densità abitativa.In particolare Corvatta ha sottolineato la professionalità dei propri operatori e dei propri strumenti d'utilizzo costantemente controllati ed ha affermato che l'indagine è stata volutamente concentrata in un lasso di tempo lungo (dal luglio 2014 al febbraio 2015) per avere una maggiore rispondenza. I sindaci invece hanno sottolineato l'importanza del monitoraggio per sanare le preoccupazioni della popolazione ed assicurargli un territorio sano.        

12/03/2016 16:38
San Severino: Prefetto e Sindaco incontrano le famiglie di due deportati nei lager nazisti

San Severino: Prefetto e Sindaco incontrano le famiglie di due deportati nei lager nazisti

La Prefetta di Macerata, Roberta Preziotti, ha voluto ricevere, insieme al sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, le famiglie dei settempedani Gino Sigismondi e Armando Montedoro che sono stati insigniti delle medaglie assegnate ai deportati o agli imprigionati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale. La consegna dei riconoscimenti era avvenuta ufficialmente nei mesi scorsi presso il palazzo della Prefettura di Macerata ma non tutti i parenti dei due eroi settempedani, da tempo deceduti, avevano potuto prendere all’iniziativa. Grazie alla grande disponibilità mostrata dalla Prefetta e alla sua profonda umanità, si è così svolta una breve ma intensa cerimonia nella sala Rossa del Municipio alla presenza, fra gli altri, anche degli assessori Simona Gregori e Giampaolo Muzio. Per le due famiglie sono intervenuti Gabriele Montedoro e Maria Teresa Domizi insieme a Renata Sigismondi. Commozione ed emozione nel ricordo dei loro cari cui è stato reso omaggio alla memoria ricordando le difficoltà di una così orribile esperienza, le sofferenze e le umiliazioni subite durante la prigionia.“La memoria è stata per tanti, troppi anni, sepolta da tutti – ha ricordato il sindaco, Cesare Martini, che ha ringraziato la Prefetta per la grandissima sensibilità mostrata quale funzionaria al servizio presso il ministero dell’Intero nello svolgere un certosino lavoro di ricerca che ha portato a rintracciare i nomi di chi fu internato o deportato nei campi di concentramento – Vorrei ringraziarla anche per la vicinanza che a capo di un’istituzione così importante ha mostrato, in questo suo anno di presenza a Macerata, nei confronti dei cittadini – ha poi sottolineato quasi commosso, rivolto sempre alla Prefetta, il sindaco Martini, che ha anche ricordato – Sono rimasto profondamente sorpreso quando mi ha chiesto di poter incontrare queste famiglie che non avevano potuto prendere parte alla cerimonia in Prefettura. Il fatto che oggi lei sia qui a San Severino, dove mi auguro di poterla tornare ad ospitare presto per mostrarle le straordinarie bellezze di questa nostra città d’arte, ci inorgoglisce veramente”.  

12/03/2016 15:17
Doppio appuntamento da applausi per "Il mattino ha l'oro in bocca" in anteprima nazionale al Teatro Feronia

Doppio appuntamento da applausi per "Il mattino ha l'oro in bocca" in anteprima nazionale al Teatro Feronia

Un doppio appuntamento per una prima nazionale che ha suscitato vivo interesse conquistando sia gli applausi delle scuole superiori settempedane che quelli del pubblico che ha risposto con grande partecipazione al forum seguito allo spettacolo “Il mattino ha l’oro in bocca”. La rappresentazione, ospitata da “i Teatri di Sanseverino”, è stata portata in scena al Feronia nell’ambito del progetto W.I.S.E., (Workshop Identity: a Story about Europe, acronimo che sta ad indicare un laboratorio di identità, una storia sull’Europa), nato da un confronto sui temi della politica e della democrazia. Il risultato è stato un grande romanzo teatrale di formazione, composto da dodici capitoli, tre dei quali curati dall’Italia mentre gli altri sono stati affidati a Germania, Gran Bretagna e Polonia. L’esordio italiano è stato tutto settempedano: l’autrice e regista Sonia Antinori, infatti, ha scelto il Feronia per una residenza di riallestimento dove ha preso forma il primo capitolo, pensato con Heidrun Kaletsch.Molto bravi i protagonisti: Desirée Domenici, Giacomo Lilliù e Giulia Salvarani. La compagnia è stata a San Severino otto giorni per le prove per poi raccogliere gli applausi di uno spettacolo che ha messo insieme anzitutto l’impegno politico e sociale come prima forma civile cioè dell'essere cittadini nel contesto di un confronto sereno, equilibrato, moderato e portatore di vantaggi. Lo spettacolo ha registrato anche la partecipazione di Mauro Maggini e Loredana Barbanera. I tre giovanissimi attori protagonisti hanno restituito frammenti e “schegge di idee”, come la stessa regista Sonia Antinori li ha definiti, al pubblico in una forma vivace che ha toccato momenti di profondo coinvolgimento emotivo e altri di più rilassata ma pungente ironia.Lo spettacolo ha regalato un grande affresco della storia del nostro Paese dal dopoguerra a oggi: il boom economico degli anni Cinquanta, i rivolgimenti mondiali degli anni Sessanta, i partiti e i politici degli anni Settanta. Poi, piano piano, si è arrivati fino ai giorni nostri fra i tanti dubbi e le mille domande che animano i giovani e che i giovani, talvolta, si sentono rivolgere. “Chi era Moro? Di che partito? Quand’è che venne ucciso?” si è chiesta ad un certo punto un’attrice sul palco, rivolta al pubblico. Alla fine la conclusione, niente affatto scontata: “La politica? Sì grazie, la rivogliamo indietro”. 

12/03/2016 11:46
Faccia a faccia fra Ceriscioli e il comitato per l'ospedale di San Severino

Faccia a faccia fra Ceriscioli e il comitato per l'ospedale di San Severino

Giornata pesante per il Comitato a sostegno e salvaguardia dell'ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino: il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso. Il punto nascita chiude, perché la richiesta del comitato non è adatta a “inficiare la legittimità dei provvedimeti gravati in prime cure, sia per l'aspetto concernente l'operatività dello STAM e dello STEN, con particolare riferimento all'Area Vasta 3, sia per quanto riguarda l'adeguatezza della struttura sanitaria ricevente (ospedale di Macerata), fermo restando ogni ulteriore approfondimento, nel merito, delle questioni qui controverse”.Ma il comitato non si dà per vinto: tre dei suoi esponenti, il segretario Mario Chirielli, Samuela Rotili e Simona Barbini hanno incontrato il Presidente della Regione Luca Ceriscioli prima dell'incontro del PD a Tolentino. In particolare Chirielli ha mostrato a Ceriscioli le sue preoccupazioni sul futuro dell'ospedale dopo la chiusura del punto nascita, ansie parzialmente placate dalle dichiarazioni del presidente: “La riforma sanitaria fa parte di un percorso che coinvolge tutti. Come altri ospedali gli spazi che non saranno più impegnati con il punto nascita, come le sale operatorie, verranno utilizzati per altri servizi. La nostra è una volontà che va al di là dei ricorsi.” Perplessità forti sono state presentate anche da Samuela Rotili, riguardo il futuro declassamento del nosocomio di San Severino per il passaggio da 60 a 48 posti, cosa che secondo il Presidente non accadrà visto che il numero di posti letto va calcolato insieme all'ospedale di Camerino, per cui l'ospedale di San Severino secondo il presidente resterà tale. Un po' più evasive le risposte in merito alle paure da mamma della Rotili sul reparto di Macerata dove “una mia amica col suo bambino appena nato sono stati ricoverati in geriatria perché in ostetricia non c'era posto”. Il reparto, come ricorda Samuela, è stato dichiarato più volte non a norma, ansie che Ceriscioli ha trovato infondate poiché “il reparto è a norma, gli investimenti che sono stati stanziati sono dei miglioramenti che costantemente si fanno nelle strutture sanitarie per migliorare le condizioni. Da molti anni ho deciso di non commentare le sentenze dei giudici, ma posso assicurare che tecnici e specialisti hanno studiato il caso ed hanno dichiarato il reparto a norma.”Forte la delusione dell'avvocato Massei, vicepresidente del Comitato: “Le sentenze non si commentano, ma questa del Consiglio di Stato non è né una sconfitta per noi, né una vittoria per l'Asur, visto che nell'ordinanza è specificato che la situazione merita un approfondimento. E' per questo che stiamo studiando una diffida da fare all'Asur per soprassedere sulla chiusura. La vicenda non è di certo chiusa, ci organizzeremo con il gruppo delle mamme, con le associazioni di San Severino e con chiunque vorrà aiutarci per ottenere ciò che volevamo sin dall'inizio: una moratoria per il punto nascita finché non fosse messo a norma il reparto di Macerata. Siamo delusi ed amareggiati – conclude Massei – anche se finora abbiamo fatto tutto il possibile per difendere i nostri diritti".

10/03/2016 22:36
Il Consiglio di Stato respinge la richiesta di sospensiva avanzata dal comitato di San Severino

Il Consiglio di Stato respinge la richiesta di sospensiva avanzata dal comitato di San Severino

Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva sui provvedimenti dell'Asur e della Regione Marche avanzata dal comitato per la tutela dell'ospedale "Bartolomeo Eustachio" di San Severino Marche. La notizia è di pochissimi minuti fa.Da quanto si apprende, il Consiglio di Stato avrebbe giudicato funzionale l'ospedale di Macerata, non accogliendo quindi una delle argomentazioni presentate dal comitato inerenti l'inadeguatezza della struttura ospedaliera del capoluogo.

10/03/2016 17:51
Macerata a luci rosse: in aumento il fenomeno del sesso a domicilio

Macerata a luci rosse: in aumento il fenomeno del sesso a domicilio

Esiste anche in provincia di Macerata un fenomeno sommerso del quale si sa poco o nulla. Sfugge all'attenzione dei più perché vive e ricerca spazi poco frequentati e insospettabili.Ci siamo fatti largo fra annunci sui giornali e siti online per capire un mondo di cui tutti conoscono l'esistenza, ma del quale pochi effettivamente sanno qualcosa più del "sentito dire". Stiamo parlando della prostituzione e del mercato del sesso che sta prendendo nuove vie e sta subendo nuovi sviluppi. È un mondo parallelo, ai limiti della legalità e di dimensioni non quantificabili. Basta poco per accedervi: un giornale di annunci o digitare su Google "prostitute Macerata".Dietro quei numeri, quelle foto e quelle frasi esplicite ci sono delle persone e le loro storie. Lo sfruttamento e la tratta delle donne che da sempre ha caratterizzato il mercato sessuale tradizionale pare stia lasciando spazio a questa nuova forma di prostituzione in casa anche a causa dell'aumento dei controlli nelle strade. Il fenomeno dalla strada si è spostato negli appartamenti privati, quasi sempre presi in affitto, all'interno dei quali il ricambio di ragazze esercitanti è pressoché continuo, solitamente di un paio di mesi ma a volte addirittura di 15-20 giorni.Donne di varie nazionalità, per la maggior parte provenienti dall'Europa dell'Est, dall'America Latina e dall'Asia, offrono a pagamento prestazioni nei loro domicili privati. L'età media è compresa tra i 20 ed i 45 anni.Difficile dire con certezza il perché di questa scelta di vita. Secondo le loro dichiarazioni, di cui non abbiamo certezza di veridicità, è stata la necessità, nient'altro, a spingerle verso quest'opzione professionale. La mancanza di lavoro in primis, che la maggior parte delle persone purtroppo ha sperimentato in prima persona in questi ultimi anni, i debiti da saldare, l'aver perso tutto nel proprio paese in guerra, un familiare malato, le spese quotidiane da sostenere. Questi sono solo alcuni esempi delle motivazioni che spingono alcune di queste donne a vendere il proprio corpo, esempi che tuttavia vanno ricondotti ad un fattore univoco: la crisi economica. Tuttavia non sappiamo se le ragazze ascoltate siano in realtà manipolate o controllate.Il target del cliente medio si aggira intorno ai 40-50 anni, ma non mancano ragazzi anche più giovani (sulla ventina) o anziani, che spesso, incontrano le donne semplicemente per non sentirsi soli e magari per fare due chiacchiere. I prezzi variano a seconda della prestazione offerta ma con una base di partenza che oscilla fra 50 e 100 euro.Il fenomeno, che fino a poco tempo fa com'è noto, era concentrato prevalentemente sulle città costiere (Civitanova Marche e Porto Recanati) si sta spostando anche nell'entroterra: Macerata, San Severino Marche e Passo di Treia, con particolare riguardo alle zone periferiche, Sforzacosta, Villa Potenza, Taccoli e Berta, molto probabilmente per questioni di privacy, essendo queste zone molto meno trafficate rispetto ai centri urbani.Questo dato viene confermato anche dal vice questore Albini, capo della squadra mobile di Macerata. Lo stesso ci ha riferito che il fenomeno, oggi difficilmente controllabile, non costituisce reato in sè, poiché svolto all'interno di abitazioni private. L'illegalità persiste quando questi appartamenti sono gestiti da organizzazioni o singoli che sfruttano il lavoro delle inquiline per trarne lucro personale: in questo caso si configura il reato di sfruttamento della prostituzione. La squadra mobile da anni si impegna in attività di monitoraggio e controllo, ma in assenza di precise e puntuali segnalazioni o operazioni sotto copertura risulta molto difficile intervenire concretamente.  

10/03/2016 14:27
San Severino: incuria e sporcizia. Gli abitanti di Rione di Contro protestano - FOTO

San Severino: incuria e sporcizia. Gli abitanti di Rione di Contro protestano - FOTO

Quando il senso civico scarseggia, incuria e degrado prendono il sopravvento.Gli abitanti di Rione di Contro di San Severino Marche non ci stanno. Nel Parco che si estende lungo le rive del fiume Potenza, lungo via Lorenzo d'Alessandro, sotto le pendici del Monte Nero dove è situata la torre civica e meta privilegiata per far trascorrere ai bambini delle scuole qualche momento di svago sopratutto durante la bella stagione, l'abbandono e l'incuria sono è diventati una realtà quotidiana. Questo è quanto denunciano i cittadini della zona che, come noto, è un grande quartiere residenziale che comprende al suo interno le principali scuole cittadine: il Circolo Didattico "Alessandro Luzio", sede della scuola elementare e materna e nelle immediate vicinanze la scuola media "Tacchi Venturi".La situazione, in effetti è abbastanza critica. Panchine rotte, cestini divelti, sporcizia di vario genere e degrado generalizzato fanno da padrone in un parco che dovrebbe essere un'area ricreativa per tutti, sopratutto per i bambini. Per non parlare dell'annuale festa di quartiere che in genere si svolge a fine agosto. Quella di quest'anno, a quanto pare, ha lasciato i suoi pesanti strascichi. Vi sono infatti quelli che appaiono essere proprio "i resti" dell'evento: frigo abbandonati in mezzo al prato, attrezzature di vario genere per la cottura dei cibi, taniche di alcool e bagno con tanto di porta sfondata e rotto. Anche l'immondizia anch'essa probabile residuo della festa si trova ancora in loco."Il parco è molto bello, è una zona verde utilizzata da sempre, da tutti, per andare a fare due passi, per andare a fare sport e rilassarsi. Tutti siamo cresciuti in questo parco ed è terribile vederlo ridotto così" denuncia un abitante delle zona.Bisogna intervenire, ed in fretta. L'incuria, purtroppo, attira solo altra incuria.

09/03/2016 17:51
Le mamme di San Severino al ministro Lorenzin: "Ci aiuti a far valere i nostri diritti!"

Le mamme di San Severino al ministro Lorenzin: "Ci aiuti a far valere i nostri diritti!"

Le mamme del gruppo Facebook a sostegno del reparto di Pediatria dell'ospedale di San Severino giocano un'altra carta. E si appellano direttamente al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con una lunga e toccante lettera spedita questo pomeriggio a firma Cristina Marcucci, Roberta Spernanzoni e Giulia Smerilli.L'oggetto della missiva è chiaro: "Gentile richiesta di sostegno per salvaguardia dell`Ospedale di Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche". Questo il testo:"Egregissima Signora Ministro,Siamo le mamme di San Severino Marche, una città di circa 13000 abitanti, localizzata in zona montana, in provincia di Macerata, che sorge 50 km a ovest del mare Adriatico.Ci rivolgiamo a Lei come mamme a una mamma con l`incarico di Ministro, perché abbiamo nel cuore una grande preoccupazione e timore per la salute nostra e dei nostri figli. Questi timori sono suscitati dalla chiusura del punto nascite all`Ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche, eliminazione del reparto pediatrico e di conseguenza l'estinzione del pronto soccorso (punto di primo intervento) nel nostro ospedale.Noi donne e mamme marchigiane ci siamo organizzate costituendo il Gruppo di Sostegno Pediatria in Ospedale di San Severino su Facebook che ha unito per oggi circa 2600 membri in una sola settimana. Abbiamo ricevuto il sostegno del Comitato della Difesa dell`Ospedale Bartolomeo Eustachio, che ha combattuto per salvare il punto nascite nella nostra zona e ha presentato la richiesta al Consiglio dello Stato che deciderà domani, il 10 marzo 2016, il destino del nostro ospedale.Vediamo e apprezziamo la sua professionalità nel lavoro ministeriale, impegno ma anche l`empatia e chiediamo gentilmente il Suo aiuto nella risoluzione del problema che turba i nostri cittadini, non solo le mamme ma le nostre famiglie e intera società locale.L`ospedale di Bartolomeo Eustachio a San Severino Marche è un gioiello nel sistema sanitario nella nostra zona. Offre i servizi di qualità, soprattutto in ostetricia e in pediatria, nella zona svantaggiata di montagna, erogando servizi non solo per i cittadini di San Severino ma anche a quelli delle città limitrofe ma anche di tutte le provincie marchigiane.E` un servizio ospedaliero, con i medici qualificati e specializzati che per noi donne rappresenta sicurezza e la qualità della vita nella nostra zona.Nonostante i nostri diritti alla salute e all`assistenza ostetrica e pediatrica di livello ospedaliero nelle zone montane svantaggiate riconosciute da Lei col Decreto ministeriale del 11 novembre 2015, stiamo osservando che a San Severino Marche i nostri diritti vengono meno. Abbiamo l`ospedale che ci garantisce i turni di 24 h sia in ostetricia che in pediatria. Il team dei medici altamente specializzati (i nostri pediatri sono i medici di tre specializzazioni), nonostante l`uso di tutti i strumenti legali, ricorso al TAR, raccolta di più di 20.000 firme, il coinvolgimento del Comitato di Difesa dell`Ospedale e dei cittadini della città nostra e delle altre città dell’entroterra marchigiano, non disponiamo di un elemento indispensabile e il più importante: il sostegno dei nostri rappresentanti, politici sul livello comunale e regionale.L`ospedale di San Severino Marche ha superato la soglia minima dei parti richiesta dalla legge, arrivando nonostante una “pubblicità negativa sulla chiusura inevitabile dell`ostetricia”, ai 540 parti nel 2015, che gli dovrebbe garantire il mantenimento in attività. Manca purtroppo la volontà dei nostri amministratori regionali e del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, di cui sola competenza e fare la richiesta di mantenimento in attività del punto nascite a San Severino Marche e in conseguenza della pediatria.Attualmente, stiamo osservando uno smontaggio e deframmentazione dei servizi in ospedale in modo difficilmente prevedibile e disorganizzato. A noi mamme che ci presentiamo in pediatria con i nostri bimbi nei casi urgenti (febbre alta di notte, polmonite, crisi d`asma e altri casi gravi che fanno rivolgere noi genitori all`ospedale e non ai servizi di ambulatorio) viene detto che i pediatri in ospedale saranno a nostra disposizione per quattro giorni alla settimana...Sono questi i standard della qualità in Italia, paese sviluppato, che ci fanno incrociare le dita affinché i nostri figli non si ammalino che nei giorni “giusti”?Non possiamo osservare in modo passivo la situazione in cui i nostri amministratori regionali, sotto il pretesto delle riforme, ci tolgono i servizi sanitari senza rispettare le leggi. Noi mamme cerchiamo soluzioni e chiediamo aiuto perché lo dobbiamo ai nostri figli e al nostro territorio.Se chiuderà il punto nascite a San Severino, le mamme marchigiane che hanno la sfortuna di non abitare lungo la costa, saranno costrette a rivolgersi agli ospedali dell’Umbria. Ci sarebbe l’ospedale di Macerata ma il reparto maternità maceratese non è assolutamente a norma per ricevere tutta l’utenza dell’entroterra (dichiarato pubblicamente dallo stesso Sindaco del Comune di Macerata). Ad oggi, di tre sale parto che dovrebbe per norma avere, ne ha solo due. Aggiungiamoci che non tutte le camere hanno il bagno (come richiesto per legge) e che troppo spesso, le partorienti devono condividere la camera con persone malate (cosa assolutamente illegale perché si espongono i nascituri a malattie che non sono ancora pronti a combattere). Il risultato è lasciare in mezzo alla strada migliaia di persone che dalla montagna saranno costretti ad andare a partorire in Umbria per via dei pessimi collegamenti stradali con Macerata o peggio ancora con Civitanova.Noi mamme e le nostre famiglie, cittadini dell’entroterra siamo destinati a rimanere isolati e di rischiare la nostra vita nel caso dei parti complicati o casi di malattie gravi dei nostri cari figli. Noi paghiamo le tasse regolarmente come tutti gli altri cittadini della costa, ma siamo sfortunati ad avere amministratori politici che, ricorrendo allo slogan di ottimizzazioni indefinite (nemmeno risparmio economico!!), vogliono toglierci l`ospedale di qualità, una struttura bellissima con parcheggio e pista per atterraggio eliambulanza che è in grado di erogare dei servizi di ostetricia e pediatria come succede in altre aree montane d`Europa, Svizzera, Austria o Germania.Signora Ministro, ci aiuti a far valere i nostri diritti. Noi siamo mamme e donne che credono ancora alla buona volontà dei nostri governanti e al rispetto delle leggi. Molti dei nostri cittadini non ci credono più e osservano in silenzio come, passo dopo passo, vengono tolti a noi i servizi amministrativi e sanitari – punto nascite, pediatria e in conseguenza il pronto soccorso (punto di primo intervento).La preghiamo di accogliere, Signora Ministro, i sensi della nostra più alta stima e i più sentiti auguri nel Suo percorso come mamma".

09/03/2016 16:08
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