Le mamme di San Severino al ministro Lorenzin: "Ci aiuti a far valere i nostri diritti!"
Le mamme del gruppo Facebook a sostegno del reparto di Pediatria dell'ospedale di San Severino giocano un'altra carta. E si appellano direttamente al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con una lunga e toccante lettera spedita questo pomeriggio a firma Cristina Marcucci, Roberta Spernanzoni e Giulia Smerilli.
L'oggetto della missiva è chiaro: "Gentile richiesta di sostegno per salvaguardia dell`Ospedale di Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche". Questo il testo:
"Egregissima Signora Ministro,
Siamo le mamme di San Severino Marche, una città di circa 13000 abitanti, localizzata in zona montana, in provincia di Macerata, che sorge 50 km a ovest del mare Adriatico.
Ci rivolgiamo a Lei come mamme a una mamma con l`incarico di Ministro, perché abbiamo nel cuore una grande preoccupazione e timore per la salute nostra e dei nostri figli. Questi timori sono suscitati dalla chiusura del punto nascite all`Ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche, eliminazione del reparto pediatrico e di conseguenza l'estinzione del pronto soccorso (punto di primo intervento) nel nostro ospedale.
Noi donne e mamme marchigiane ci siamo organizzate costituendo il Gruppo di Sostegno Pediatria in Ospedale di San Severino su Facebook che ha unito per oggi circa 2600 membri in una sola settimana. Abbiamo ricevuto il sostegno del Comitato della Difesa dell`Ospedale Bartolomeo Eustachio, che ha combattuto per salvare il punto nascite nella nostra zona e ha presentato la richiesta al Consiglio dello Stato che deciderà domani, il 10 marzo 2016, il destino del nostro ospedale.
Vediamo e apprezziamo la sua professionalità nel lavoro ministeriale, impegno ma anche l`empatia e chiediamo gentilmente il Suo aiuto nella risoluzione del problema che turba i nostri cittadini, non solo le mamme ma le nostre famiglie e intera società locale.
L`ospedale di Bartolomeo Eustachio a San Severino Marche è un gioiello nel sistema sanitario nella nostra zona. Offre i servizi di qualità, soprattutto in ostetricia e in pediatria, nella zona svantaggiata di montagna, erogando servizi non solo per i cittadini di San Severino ma anche a quelli delle città limitrofe ma anche di tutte le provincie marchigiane.
E` un servizio ospedaliero, con i medici qualificati e specializzati che per noi donne rappresenta sicurezza e la qualità della vita nella nostra zona.
Nonostante i nostri diritti alla salute e all`assistenza ostetrica e pediatrica di livello ospedaliero nelle zone montane svantaggiate riconosciute da Lei col Decreto ministeriale del 11 novembre 2015, stiamo osservando che a San Severino Marche i nostri diritti vengono meno. Abbiamo l`ospedale che ci garantisce i turni di 24 h sia in ostetricia che in pediatria. Il team dei medici altamente specializzati (i nostri pediatri sono i medici di tre specializzazioni), nonostante l`uso di tutti i strumenti legali, ricorso al TAR, raccolta di più di 20.000 firme, il coinvolgimento del Comitato di Difesa dell`Ospedale e dei cittadini della città nostra e delle altre città dell’entroterra marchigiano, non disponiamo di un elemento indispensabile e il più importante: il sostegno dei nostri rappresentanti, politici sul livello comunale e regionale.
L`ospedale di San Severino Marche ha superato la soglia minima dei parti richiesta dalla legge, arrivando nonostante una “pubblicità negativa sulla chiusura inevitabile dell`ostetricia”, ai 540 parti nel 2015, che gli dovrebbe garantire il mantenimento in attività. Manca purtroppo la volontà dei nostri amministratori regionali e del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, di cui sola competenza e fare la richiesta di mantenimento in attività del punto nascite a San Severino Marche e in conseguenza della pediatria.
Attualmente, stiamo osservando uno smontaggio e deframmentazione dei servizi in ospedale in modo difficilmente prevedibile e disorganizzato. A noi mamme che ci presentiamo in pediatria con i nostri bimbi nei casi urgenti (febbre alta di notte, polmonite, crisi d`asma e altri casi gravi che fanno rivolgere noi genitori all`ospedale e non ai servizi di ambulatorio) viene detto che i pediatri in ospedale saranno a nostra disposizione per quattro giorni alla settimana...Sono questi i standard della qualità in Italia, paese sviluppato, che ci fanno incrociare le dita affinché i nostri figli non si ammalino che nei giorni “giusti”?
Non possiamo osservare in modo passivo la situazione in cui i nostri amministratori regionali, sotto il pretesto delle riforme, ci tolgono i servizi sanitari senza rispettare le leggi. Noi mamme cerchiamo soluzioni e chiediamo aiuto perché lo dobbiamo ai nostri figli e al nostro territorio.
Se chiuderà il punto nascite a San Severino, le mamme marchigiane che hanno la sfortuna di non abitare lungo la costa, saranno costrette a rivolgersi agli ospedali dell’Umbria. Ci sarebbe l’ospedale di Macerata ma il reparto maternità maceratese non è assolutamente a norma per ricevere tutta l’utenza dell’entroterra (dichiarato pubblicamente dallo stesso Sindaco del Comune di Macerata). Ad oggi, di tre sale parto che dovrebbe per norma avere, ne ha solo due. Aggiungiamoci che non tutte le camere hanno il bagno (come richiesto per legge) e che troppo spesso, le partorienti devono condividere la camera con persone malate (cosa assolutamente illegale perché si espongono i nascituri a malattie che non sono ancora pronti a combattere). Il risultato è lasciare in mezzo alla strada migliaia di persone che dalla montagna saranno costretti ad andare a partorire in Umbria per via dei pessimi collegamenti stradali con Macerata o peggio ancora con Civitanova.
Noi mamme e le nostre famiglie, cittadini dell’entroterra siamo destinati a rimanere isolati e di rischiare la nostra vita nel caso dei parti complicati o casi di malattie gravi dei nostri cari figli. Noi paghiamo le tasse regolarmente come tutti gli altri cittadini della costa, ma siamo sfortunati ad avere amministratori politici che, ricorrendo allo slogan di ottimizzazioni indefinite (nemmeno risparmio economico!!), vogliono toglierci l`ospedale di qualità, una struttura bellissima con parcheggio e pista per atterraggio eliambulanza che è in grado di erogare dei servizi di ostetricia e pediatria come succede in altre aree montane d`Europa, Svizzera, Austria o Germania.
Signora Ministro, ci aiuti a far valere i nostri diritti. Noi siamo mamme e donne che credono ancora alla buona volontà dei nostri governanti e al rispetto delle leggi. Molti dei nostri cittadini non ci credono più e osservano in silenzio come, passo dopo passo, vengono tolti a noi i servizi amministrativi e sanitari – punto nascite, pediatria e in conseguenza il pronto soccorso (punto di primo intervento).
La preghiamo di accogliere, Signora Ministro, i sensi della nostra più alta stima e i più sentiti auguri nel Suo percorso come mamma".
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