Faccia a faccia fra Ceriscioli e il comitato per l'ospedale di San Severino
Giornata pesante per il Comitato a sostegno e salvaguardia dell'ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino: il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso. Il punto nascita chiude, perché la richiesta del comitato non è adatta a “inficiare la legittimità dei provvedimeti gravati in prime cure, sia per l'aspetto concernente l'operatività dello STAM e dello STEN, con particolare riferimento all'Area Vasta 3, sia per quanto riguarda l'adeguatezza della struttura sanitaria ricevente (ospedale di Macerata), fermo restando ogni ulteriore approfondimento, nel merito, delle questioni qui controverse”.
Ma il comitato non si dà per vinto: tre dei suoi esponenti, il segretario Mario Chirielli, Samuela Rotili e Simona Barbini hanno incontrato il Presidente della Regione Luca Ceriscioli prima dell'incontro del PD a Tolentino. In particolare Chirielli ha mostrato a Ceriscioli le sue preoccupazioni sul futuro dell'ospedale dopo la chiusura del punto nascita, ansie parzialmente placate dalle dichiarazioni del presidente: “La riforma sanitaria fa parte di un percorso che coinvolge tutti. Come altri ospedali gli spazi che non saranno più impegnati con il punto nascita, come le sale operatorie, verranno utilizzati per altri servizi. La nostra è una volontà che va al di là dei ricorsi.” Perplessità forti sono state presentate anche da Samuela Rotili, riguardo il futuro declassamento del nosocomio di San Severino per il passaggio da 60 a 48 posti, cosa che secondo il Presidente non accadrà visto che il numero di posti letto va calcolato insieme all'ospedale di Camerino, per cui l'ospedale di San Severino secondo il presidente resterà tale. Un po' più evasive le risposte in merito alle paure da mamma della Rotili sul reparto di Macerata dove “una mia amica col suo bambino appena nato sono stati ricoverati in geriatria perché in ostetricia non c'era posto”. Il reparto, come ricorda Samuela, è stato dichiarato più volte non a norma, ansie che Ceriscioli ha trovato infondate poiché “il reparto è a norma, gli investimenti che sono stati stanziati sono dei miglioramenti che costantemente si fanno nelle strutture sanitarie per migliorare le condizioni. Da molti anni ho deciso di non commentare le sentenze dei giudici, ma posso assicurare che tecnici e specialisti hanno studiato il caso ed hanno dichiarato il reparto a norma.”
Forte la delusione dell'avvocato Massei, vicepresidente del Comitato: “Le sentenze non si commentano, ma questa del Consiglio di Stato non è né una sconfitta per noi, né una vittoria per l'Asur, visto che nell'ordinanza è specificato che la situazione merita un approfondimento. E' per questo che stiamo studiando una diffida da fare all'Asur per soprassedere sulla chiusura. La vicenda non è di certo chiusa, ci organizzeremo con il gruppo delle mamme, con le associazioni di San Severino e con chiunque vorrà aiutarci per ottenere ciò che volevamo sin dall'inizio: una moratoria per il punto nascita finché non fosse messo a norma il reparto di Macerata. Siamo delusi ed amareggiati – conclude Massei – anche se finora abbiamo fatto tutto il possibile per difendere i nostri diritti".
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