San Severino: Prefetto e Sindaco incontrano le famiglie di due deportati nei lager nazisti
La Prefetta di Macerata, Roberta Preziotti, ha voluto ricevere, insieme al sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, le famiglie dei settempedani Gino Sigismondi e Armando Montedoro che sono stati insigniti delle medaglie assegnate ai deportati o agli imprigionati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale. La consegna dei riconoscimenti era avvenuta ufficialmente nei mesi scorsi presso il palazzo della Prefettura di Macerata ma non tutti i parenti dei due eroi settempedani, da tempo deceduti, avevano potuto prendere all’iniziativa. Grazie alla grande disponibilità mostrata dalla Prefetta e alla sua profonda umanità, si è così svolta una breve ma intensa cerimonia nella sala Rossa del Municipio alla presenza, fra gli altri, anche degli assessori Simona Gregori e Giampaolo Muzio. Per le due famiglie sono intervenuti Gabriele Montedoro e Maria Teresa Domizi insieme a Renata Sigismondi. Commozione ed emozione nel ricordo dei loro cari cui è stato reso omaggio alla memoria ricordando le difficoltà di una così orribile esperienza, le sofferenze e le umiliazioni subite durante la prigionia.
“La memoria è stata per tanti, troppi anni, sepolta da tutti – ha ricordato il sindaco, Cesare Martini, che ha ringraziato la Prefetta per la grandissima sensibilità mostrata quale funzionaria al servizio presso il ministero dell’Intero nello svolgere un certosino lavoro di ricerca che ha portato a rintracciare i nomi di chi fu internato o deportato nei campi di concentramento – Vorrei ringraziarla anche per la vicinanza che a capo di un’istituzione così importante ha mostrato, in questo suo anno di presenza a Macerata, nei confronti dei cittadini – ha poi sottolineato quasi commosso, rivolto sempre alla Prefetta, il sindaco Martini, che ha anche ricordato – Sono rimasto profondamente sorpreso quando mi ha chiesto di poter incontrare queste famiglie che non avevano potuto prendere parte alla cerimonia in Prefettura. Il fatto che oggi lei sia qui a San Severino, dove mi auguro di poterla tornare ad ospitare presto per mostrarle le straordinarie bellezze di questa nostra città d’arte, ci inorgoglisce veramente”.
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