Un pomeriggio partecipato, intenso e ricco di spunti quello che si è svolto all’Hotel Miramare per il secondo appuntamento della rassegna "Di che passo sei…", promossa dall’associazione Civitanova Cammina.
L’incontro, dal titolo "Benessere in movimento: corpo, mente ed emozioni", ha visto un pubblico numeroso e partecipe seguire con interesse gli interventi di tre professionisti di grande esperienza: Paolo Barbatelli, medico internista e geriatra, Marina Marchionni, osteopata, e Alessandra Ricciardella, counselor e formatrice in comunicazione assertiva.
Un dialogo vivace e accessibile, che ha affrontato il tema del benessere a 360 gradi: dall’importanza del movimento nella prevenzione della fragilità fisica all’equilibrio emotivo, fino alla capacità di ascoltare il proprio corpo come strumento di consapevolezza e salute.
Un confronto che ha unito scienza, esperienza e sensibilità, offrendo al pubblico stimoli concreti e riflessioni profonde su come il “camminare” possa diventare un atto di cura per sé stessi e per gli altri.
«Ogni incontro ci conferma che il benessere è una conquista che si costruisce insieme, passo dopo passo - ha dichiarato Roberta Belletti, Presidente di Civitanova Cammina -. Il successo di questa rassegna dimostra quanto ci sia bisogno di momenti autentici, dove informazione, emozione e relazione si incontrano. Il nostro obiettivo è far camminare le persone non solo con le gambe, ma anche con la mente e con il cuore».
Durante l’evento è stata inoltre presentata l’iniziativa solidale che accompagnerà Civitanova Cammina fino a fine anno: in ogni appuntamento della rassegna sarà presente una cassettina per la raccolta fondi destinata ad AIRC, a sostegno della ricerca contro il tumore al seno. Un gesto semplice, ma profondamente coerente con lo spirito dell’associazione, che da sempre unisce movimento e solidarietà.
L’appuntamento si è concluso in un clima di entusiasmo e gratitudine, con la promessa di nuovi incontri e nuovi temi per continuare un cammino che è ormai diventato comunità. "Di che passo sei…" continua, perché il passo giusto è quello che si fa insieme.
Quella di oggi è stata una giornata speciale per Benito Catalini e Giancarla Palazzetti che hanno festeggiato un traguardo importante raro e prezioso: 60 anni di matrimonio. Un'unione che affonda le radici nella giovinezza, quando si conobbero da ragazzi, lei classe 1946, lui del 1937, e che da allora non si sono più lasciati.
Si sposarono nel 1965, iniziando insieme un cammino fatto di lavoro, dedizione e amore. Hanno costruito una famiglia solida, diventando genitori amorevoli, nonni presenti e oggi anche orgogliosi bisnonni. La loro casa è sempre stata un punto di riferimento per figli, nipoti e pronipoti: un luogo dove si respira affetto, saggezza e tradizione.
La cerimonia per celebrare le nozze di diamante si è svolta nella suggestiva cornice della chiesa dell'Abbadia di Fiastra, un luogo ricco di spiritualità e bellezza, che ha reso ancora più emozionante questo momento indimenticabile.
La loro storia è un esempio luminoso di amore che resiste al tempo, alle difficoltà e ai cambiamenti della vita: un legame che ha attraversato le stagioni della vita con la forza della complicità e il calore della famiglia.
A Benito e Giancarla vanno gli auguri più sinceri da parte di tutti i parenti che si sono stretti a loro in questo giorno di festa che ha celebrato un amore che dura da una vita.
Una serata tra gusto, eleganza e belle persone: così il Bar Ristorante Enoteca Torquati di Macerata, in via Donato Bramante (Piediripa), ha accolto la redazione di Picchio News per una cena esclusiva tra piatti ricercati, vini d’eccellenza e un’atmosfera che profuma di stile e convivialità.
Sotto la guida attenta del titolare Andrea Domizioli, il locale - da sempre punto di riferimento per chi cerca qualità e accoglienza - ha mostrato tutta la sua nuova anima dopo il restyling: ambienti curati, luci soffuse, servizio impeccabile e una cucina che unisce tradizione e creatività.
Protagonisti ai fornelli lo chef Andrea e il sous-chef Elia, che hanno raccontato il tema della cena: “Abbiamo proposto un menù elegante e delicato – spiega Andrea – con un risotto ai frutti di bosco con crema al parmigiano e fiori eduli, un arrosto di arista al Contrò e una panna cotta ai frutti di bosco con frutta fresca. Tutto pensato per offrire armonia di sapori e leggerezza”.
Elia, sempre sorridente, ha aggiunto: “Abbiamo curato ogni dettaglio, dall’impiattamento all’accoglienza, cercando di farvi stare il più bene possibile. Speriamo che siate stati bene!”.
Torquati non è solo ristorante, ma anche bar, pizzeria ed enoteca, un luogo capace di adattarsi a ogni momento della giornata e a ogni esigenza, grazie anche a un servizio di catering personalizzato, come conferma lo stesso chef: “Realizziamo catering su misura, costruiti in base al budget e ai desideri del cliente. Cerchiamo sempre di accontentarlo in toto”.
Tra i commensali, tanti volti noti della città e personaggi di spicco del territorio. Antonio Pettinari, già presidente della Provincia di Macerata, ha espresso parole di grande apprezzamento: “Tutti i piatti erano ottimi, ma la cosa più bella resta la compagnia. Le serate organizzate da Guido, Picchio e tutta la redazione sono splendide: un’occasione per stare insieme, condividere e sorridere”.
Dello stesso parere Carlo Iammarino, Direttore Coordinatore Speciale presso il Ministero dell’Interno, che ha gustato con entusiasmo ogni portata: “Ho apprezzato tutto, ma gli antipasti erano eccezionali. È un locale perfetto anche per l’aperitivo: accogliente, elegante e con un servizio davvero curato”.
In prima fila anche Gianluca Delsa, volto noto della moda e titolare della celebre Delsa Atelier, che ha portato alla tavola di Torquati il suo tocco di stile: “È stato un piacere rivedere amici e conoscere nuove persone. Atmosfera fantastica, Guido come sempre impeccabile. Mi proporrò come reporter per Picchio News — scherza — ccon le foto che ho scattato della serata!”.
Non poteva mancare il dottor Renato Galeotti, presidente del Kiwanis Club Macerata, che ha promesso di tornare presto con il suo club: “Ristorante eccellente, servizio ottimo e personale gentile. È un posto che avevo un po’ trascurato, ma questa serata mi ha ricordato quanto qui si mangi bene e si stia ancora meglio”.
A chiudere la serata in bellezza, un brindisi al bancone con Christian, giovane e talentuoso barman sommelier del Torquati, che con passione racconta il suo percorso: “Lavoro qui da quattro anni, dopo la formazione con l’Associazione Italiana Sommelier. Cerchiamo sempre di innovare anche nei cocktail, pur restando fedeli ai classici come Spritz, Cosmopolitan e Bloody Mary. L’importante è la qualità delle materie prime e la cura dei dettagli”.
Tra chiacchiere, sorrisi e calici alzati, la serata al Torquati si è trasformata in un vero e proprio inno alla buona cucina e alla bellezza dello stare insieme. Un locale che, con la sua eleganza discreta e la passione del suo staff, si conferma una delle mete più amate e raffinate della ristorazione maceratese.
La riforma costituzionale delle carriere dei magistrati, destinata a ridefinire l’assetto della giustizia italiana e a incidere profondamente sul processo penale, sarà al centro del convegno dal titolo "Separare e sorteggiare. La riforma costituzionale delle carriere dei magistrati e l’impatto sul processo penale", in programma giovedì 30 ottobre, dalle ore 15 alle 18, nell’Auditorium dell’Università di Macerata in via Padre Matteo Ricci.
L’iniziativa, promossa dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Macerata, si propone di offrire un’occasione di approfondimento e confronto tra mondo accademico, magistratura e avvocatura su una delle riforme più significative e discusse degli ultimi anni.
Dopo i saluti istituzionali del rettore John McCourt, della direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza Claudia Cesari e del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Macerata Paolo Parisella, i lavori saranno introdotti e moderati dal Lina Caraceni, associata di diritto processuale penale all’Ateneo maceratese e delegata del rettore per il Public Engagement.
Il dibattito vedrà la partecipazione di relatori di rilievo nazionale: Paolo Ferrua, professore emerito di diritto processuale penale all’Università di Torino, Roberto Rossi, procuratore generale presso la Corte d’appello di Ancona e Rinaldo Romanelli, avvocato e segretario dell’Unione Camere Penali Italiane.
Attraverso i loro contributi, il convegno intende esplorare, da prospettive differenti ma complementari, le implicazioni per il processo penale della separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, della creazione di due Consigli superiori della Magistratura e del sorteggio dei suoi componenti, temi che animano da tempo un vivace dibattito giuridico e politico.
L’appuntamento, accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Macerata, si inserisce nel più ampio impegno dell’Università di Macerata nel promuovere momenti di riflessione pubblica e scientifica sui temi della giustizia e della legalità.
Come la pioggia purifica la terra, così le lacrime purificano il nostro essere. Piangere è un atto di guarigione profondo e primordiale che ci riconnette a ciò che siamo: il momento in cui l’anima si esprime nella sua luce.
Un insegnamento della tribù Lakota dei Nativi Americani recita: “Quando piangi, stai parlando con l’acqua. L’acqua dentro di te riconosce l’acqua fuori di te. È una conversazione con Madre Terra".
L’acqua, simbolo delle nostre emozioni più profonde, è il veicolo di connessione tra l’essere umano e la sua verità più intima e diventa nel contempo il ponte tra l’uomo ed il Cosmo: ogni nostra lacrima contiene fiumi, alberi ed antenati.
Quando piangiamo, non siamo più separati dal mondo, avvertiamo la sensazione di appartenere a qualcosa di più grande, l’ego si indebolisce, l’anima sente se stessa e, nella sua vulnerabilità, finalmente si rivela. La maschera quotidiana si incrina e l’uomo smette di recitare il suo copione, costruito su abitudini e difese, per scoprire la propria verità.
Le lacrime sono ponti verso il mistero della vita. Sono sacre, ci ricordano che siamo esseri sensibili connessi all’universo. Ogni lacrima che versiamo è un frammento di infinito che ci riporta nel flusso dell’esistenza. Lasciarle scorrere liberamente significa permettere alla vita di attraversarci. È un atto di resa, un allineamento con ciò che siamo: un rito che purifica, rivela e trasforma.
Quando il pianto arriva senza un motivo apparente è espressione dell’anima che chiede di essere ascoltata: in quel momento l’inconscio dialoga con il conscio, portando alla luce ciò che è stato nascosto o rimosso.
Le lacrime sono acqua informata, carica di significato e memoria. La loro composizione varia in base alle cause che le scatenano. Secondo la dacriologia, lo studio scientifico delle lacrime, ne esistono tre tipi principali:
1) Le basali – lubrificano l’occhio ogni giorno e rappresentano la cura invisibile della vita
2) Le riflesse – generate da stimoli fisici, come vento e polvere, ci difendono quando qualcosa ci irrita o ci ferisce
3) Le emotive – nascono da emozioni intense e sono le più rivelatrici, perché con esse l’anima dà voce alla tristezza, alla gioia, al dolore, alla rabbia, rompendo la barriera protettiva tra ciò che sentiamo e ciò che mostriamo.
Una lacrima è composta da acqua e sale: due elementi simbolici che rappresentano la nostra doppia natura. L’acqua, con il suo fluire, è manifestazione catartica. Il sale è sostanza, la materia da cui proveniamo.
Nel pianto, l’uomo incontra l’infinito, superando la sua natura finita e fragile: è qui che l’ego tace, la mente si placa e l’anima è libera di sentire. È l’istante della rivelazione, il mondo interiore si manifesta ed il dolore si trasforma in comprensione.
Nelle mie collaborazioni dedicate all’informazione medico-scientifica nella ricerca di una sempre più vasta diffusione della cultura della salute ho dovuto constatare un grande impegno di un centro medico, Associati Fisiomed, non solo economico ma anche organizzativo sia nelle strutture del gruppo che con interventi nelle manifestazioni culturali che vengono promosse da associazioni ed istituzioni. Per meglio comprendere gli obiettivi e lo spirito di un simile comportamento con una continua presenza nelle attività sociali del territorio ci siamo rivolti all’AD Enrico Falistocco.
Enrico Falistocco ci descriva in cosa siete protagonisti nelle attività e manifestazioni e perché.
"Associati Fisiomed è ormai un centro medico importante, con 10 sedi di cui una moderna inaugurata due anni fa a Sforzacosta e una fuori regione a Milano che coprono in modo omogeneo la provincia di Macerata, ma anche parte della provincia di Fermo e quella come detto fuori regione con attrattiva per tanti pazienti non solo del territorio.
Il nostro lavoro con le migliori professionalità mediche e la migliore tecnologia per la diagnosi ed anche per la cura è quello di rispondere alle esigenze di tutela della salute dei cittadini. Quando però si arriva al nostro livello la tutela della salute non può essere circoscritta alla diagnosi e cura, bisogna avere la lungimiranza e la capacità di allargare la visione ed includere elementi ulteriori che possano concorrere alla qualità della vita di tutti, come la prevenzione della malattia e la ricerca del benessere".
Come organizzate il vostro lavoro per raggiungere questo virtuoso obiettivo?
"Anzitutto nella nostra nuova sede a Sforzacosta abbiamo organizzato degli spazi, acquisito tecnologie, ingaggiato figure professionali per una buona e corretta informazione medico-scientifica a disposizione di tutti, inoltre anche un programma di aggiornamento per tutti i nostri operatori sanitari.
Noi abbiamo un ottimo servizio di medicina dello sport, ma non ci limitiamo alla certificazione di idoneità, seguiamo tante squadre di più sport, amatoriali, dilettantistiche ed anche professionistiche nel loro percorso con la disponibilità dei servizi sanitari, ma anche con un supporto di consulenza professionale ed economico. Lo sport è salute per tutti, nei giovani è addirittura fondamentale sia per una buona crescita del corpo sia per la formazione della personalità.
Poi ci sono le manifestazioni che riteniamo utili per la convivenza sociale, per la crescita culturale dei cittadini, per la ricerca di un benessere collettivo. Faccio qualche esempio: partecipiamo a Musicultura, a Macerata Opera Festival dello Sferisterio con particolare attenzione al progetto inserito “In Opera” dedicato all’utilizzo della musica lirica in soccorso dei più fragili portatori di disabilità.
E’ dell’ultimo periodo la collaborazione con una nuova realtà della cultura maceratese Uni3 Macerata che ha nel suo programma ben 27 corsi tra cui "La cultura della salute". Noi di Associati Fisiomed curiamo proprio questo corso con professionisti della comunicazione scientifica e la disponibilità di specialisti medici.
Con il CNA, l’organizzazione di maggior presenza nel territorio per la sua tutela dell’artigianato e della piccola imprenditoria, abbiamo stipulato una collaborazione per portare l’informazione medico-scientifica per la prevenzione all’interno delle aziende. In occasione dell’Ottobre Rosa per la prevenzione e diagnosi del tumore del seno della donna abbiamo organizzato con il patronato due eventi: alla Laipe di Tolentino e al calzaturificio 2R di Morrovalle. Ne sono previsti altri entro breve tempo.
Grande partecipazione ed interesse delle dipendenti per la relazione di un medico specialista di grande esperienza come la dottoressa Cesarina Giustozzi. Ed inoltre collaboriamo con l’associazione Polizia di Stato che si occupa di problematiche sociali come il consumo di droghe,l’immigrazione e la violenza sulle donne".
Per concludere come vorrebbe descrivere il vostro impegno?
"Associati Fisiomed è un ottimo centro medico per la diagnosi e cura delle malattie, ma non trascura la cura del territorio proprio per far vivere meglio e tutelare anche in quel modo la salute di chi ci vive".
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alle concessioni demaniali e, nello specifico, alle opere effettuate sugli stabilimenti da parte dei titolari delle concessioni. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana a un titolare di Civitanova Marche che chiede: "Le opere che ho costruito sull’area demaniale data in concessione restano di mia proprietà?".
La questione delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative è particolarmente complessa a causa degli elevati interessi economici coinvolti. Nello specifico, la recente sentenza del Consiglio di Stato del 14 ottobre 2025 n. 8024 opera una lettura dell'art. 49 del Codice della Navigazione alla luce dei principi affermati dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea nella sentenza dell’11 luglio 2024, causa C-598/22, contribuendo così all’evoluzione della consolidata giurisprudenza amministrativa in materia.
La pronuncia si inserisce in un orientamento che ha chiarito la compatibilità del meccanismo devolutivo previsto dalla normativa italiana con il diritto eurounitario, confermando il principio di inalienabilità del demanio pubblico e il carattere precario delle concessioni demaniali marittime. La sentenza rappresenta un contributo significativo alla definizione del quadro giuridico di riferimento per le future procedure di affidamento delle concessioni, fornendo criteri interpretativi chiari e consolidati per orientare sia l’azione amministrativa sia le scelte imprenditoriali del settore balneare.
L’art. 49 del Codice della Navigazione stabilisce che “salvo che sia diversamente stabilito nell'atto di concessione, quando venga a cessare la concessione, le opere non amovibili, costruite sulla zona demaniale, restano acquisite allo Stato, senza alcun compenso o rimborso, salva la facoltà dell'autorità concedente di ordinarne la demolizione, con restituzione del bene demaniale al pristino stato.”Tale disposizione, che richiama l’istituto dell’accessione di cui all’art. 934 cod. civ., con deroga al principio dell’indennizzo previsto dall’art. 936 cod. civ., garantisce che il demanio marittimo rimanga patrimonio pubblico ed è espressione del principio della sua inalienabilità.
La giurisprudenza amministrativa maggioritaria ha interpretato l’art. 49 nel senso che l’acquisto si verifica “ipso iure” al termine del periodo di concessione, applicandosi anche in caso di rinnovo della concessione. Come chiarito dalla Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 34250 del 24 dicembre 2024, “decorso il termine di durata iniziale della concessione demaniale marittima, si verifica ipso iure, ai sensi dell’art. 49 cod. nav., la devoluzione automatica a favore dello Stato delle opere non agevolmente rimuovibili realizzate dal concessionario, con effetto legale immediato.”
La giurisprudenza ha inoltre distinto tra rinnovo e proroga della concessione demaniale. Come precisato dalla Corte d’Appello di Roma, Sez. I, civ., sentenza n. 4592 del 18 luglio 2025, “il rapporto concessorio cessa con il rinnovo, che integra una nuova concessione sostitutiva di quella precedente ormai scaduta, mentre non cessa con la proroga che ne determina il prolungamento della durata.”
Secondo la Corte, solo nel caso di rinnovo automatico prima della scadenza naturale della concessione, il principio dell’accessione gratuita non troverebbe applicazione.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza in commento, ha confermato che “alla scadenza dell’originaria concessione l’effetto traslativo delle opere di difficile rimozione realizzate su aree demaniali si produce automaticamente, con la conseguenza che il passaggio di proprietà si determina al verificarsi degli eventi e l’atto di incameramento ha natura puramente ricognitiva.”
Come precisato nella sentenza, “non era, dunque, necessario alcun provvedimento espresso e formale di incameramento delle opere, in quanto l’art. 49 non lo contempla tra gli elementi costitutivi della fattispecie acquisitiva ex lege.”
Una volta verificatasi l’acquisizione delle opere al demanio statale, l’amministrazione può legittimamente applicare i criteri di determinazione del canone previsti dall’articolo 1, comma 251, della legge n. 296/2006, che prevedono l’utilizzo dei valori di mercato immobiliare pubblicati dall’Agenzia delle Entrate.
Come chiarito dalla giurisprudenza di merito, “per la determinazione del canone demaniale ai sensi dell’articolo 1, comma 251, della Legge 296/2006, le pertinenze destinate ad attività commerciali devono essere inquadrate nella categoria commerciale e non terziaria quando dall’accertamento in loco risulti che i locali sono adibiti ad attività quali sala ristorante, bar, bazar e servizi accessori.”
Pertanto, in risposta al nostro lettore, il Consiglio di Stato ha evidenziato che l’art. 49 del Codice della Navigazione disciplina il rapporto autoritativo tra il concessionario e l’amministrazione, stabilendo che, al termine della concessione, le opere realizzate sul demanio sono acquisite al patrimonio dello Stato senza indennizzo, salvo diverse pattuizioni tra le parti.
Tuttavia, la sentenza precisa che “ciò non impedisce di valutare, nelle future gare per l’affidamento delle concessioni, la possibilità di riconoscere al concessionario uscente un’equa remunerazione degli investimenti effettuati per le opere installate sul demanio marittimo.”
Tale valutazione, si legge nella sentenza, dovrà essere effettuata caso per caso, tenendo conto della natura delle opere, dell’equilibrio economico-finanziario della concessione e degli investimenti non ammortizzati. Rimango in attesa, come sempre, delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Nasce un’alleanza dal forte valore simbolico e culturale: il gemellaggio tra il Premio San Marone – Radici e Futuro e il Premio Prof. Giuseppe Moscati, due riconoscimenti diversi nelle origini ma uniti dalla stessa visione di solidarietà, umanità e impegno verso il bene comune.
Il Premio San Marone, radicato nella comunità di Civitanova Marche, celebra coloro che con discrezione e generosità custodiscono la memoria collettiva e, allo stesso tempo, costruiscono il futuro attraverso gesti di cura, cultura e bellezza condivisa.
Il Premio Moscati, istituito a Casanova di Carinola e ispirato alla figura di San Giuseppe Moscati – il “medico dei poveri” – ha assunto negli anni una dimensione nazionale, premiando operatori sanitari, associazioni e personalità che hanno messo la propria vita e la propria professione al servizio degli altri.
«Questo gemellaggio – sottolineano i promotori, tra cui figura l'associazione Viviamo Civitanova Aps – rappresenta l’unione tra radici e universalità, tra identità locali e valori senza confini. È un patto che rafforza il messaggio che la cura dell’uomo e la solidarietà sono pilastri essenziali per la società di oggi e di domani».
Con questo sodalizio, Civitanova Marche e Casanova di Carinola diventano luoghi simbolici di un’Italia che sa coniugare tradizione e innovazione, memoria e speranza, dando vita a un percorso comune che celebra la dignità e l’altruismo come beni universali.
Un cielo plumbeo, un vento che fa danzare le foglie e, tra i vicoli del borgo, echi di risate sinistre e figure inquietanti: così Esanatoglia ha accolto i visitatori per l’edizione 2025 di "Paurosamente Esanatoglia", l’evento di Halloween che ha trasformato il centro storico in un vero e proprio scenario da film horror.
Organizzata dall’associazione Esattiva, la manifestazione ha saputo ancora una volta unire atmosfera, creatività e divertimento, conquistando grandi e piccoli. Ragni giganteschi, scheletri, teste mozzate e cimiteri improvvisati hanno animato il cuore del borgo, tra le cantine, i vicoli e le piazzette della Pieve, dove ogni angolo celava una sorpresa o un brivido.
Fin dalle prime ore del pomeriggio, un fiume di famiglie e bambini mascherati si è riversato per le vie del centro, tra lumini tremolanti, risate sataniche e musiche esoteriche diffuse dagli altoparlanti. I più piccoli, armati di coraggio e curiosità, hanno bussato alle porte per il tradizionale "Dolcetto o scherzetto", mentre i più grandi si sono lasciati catturare dall’atmosfera unica del borgo.
La serata è culminata in piazza Leopardi, dove il flusso dei visitatori si è raccolto per condividere momenti di festa e divertimento tra bibite, gonfiabili e spettacoli di fuochi d’artificio che hanno colorato il cielo sopra Largo Panicale. Anche la leggera pioggia, arrivata a fine serata come in un incantesimo, non ha fermato l’entusiasmo dei presenti.
Con "Paurosamente Esanatoglia", il paese ha saputo ancora una volta fondere tradizione, scenografia e spirito comunitario, regalando una notte di magia e brividi che resterà nel ricordo di grandi e piccoli. L’appuntamento, assicurano gli organizzatori, tornerà anche il prossimo anno - "paurosamente", ovviamente.
Grande affluenza di visitatori e molto entusiasmo per l'avvio della prima edizione della castagnata di Halloween a Villa San Filippo, frazione di Monte San Giusto.
Una scenografia curata nei dettagli ha trasformato i giardini della località sangiustese in un ambiente spettrale con fantasmi, teschi, lapidi tombali, laboratori magici, streghe, mostri e zucche.
Ma non è solo uno spettacolo coinvolgente, l'iniziativa alla sua prima edizione propone anche gustose specialità alimentari, castagne arrostite, arrosticini, patatine, hot dog, vin brulè, bibite "magiche".
Tutta l'organizzazione è curata dal Comitato Festeggiamenti Villa San Filippo. La presidente Nadia Paolini mostra la sua soddisfazione per quanto realizzato. "Una preparazione durata quattro mesi - spiega Nadia - ha coinvolto tutti i membri del comitato: Giada Antonelli, Marco Montecchiari, Ivana Caduta, Manuele Iamini, Gabriele Gaudenzi, Federica Foglia".
Un impegno che ha dimostrato le capacità e la passione di un gruppo direttivo con idee chiare sulle manifestazioni che raccolgono il favore del pubblico e l'apprezzamento delle amministrazioni pubbliche.
Nei giardini di Villa San Filippo si respira l'aria di una festa originale e realizzata con attenzione ai dettagli, dove grandi e piccoli possono passare un pomeriggio di divertimento e gustare alimenti di qualità. Appuntamento con la seconda giornata di festa oggi, domenica 26 ottobre.
Grande spavento alle prime luci dell’alba per due ragazze rimaste coinvolte in un incidente in via Passero Solitario, nei pressi del parcheggio di Sant’Agostino. La loro auto, una Ford Fiesta, è uscita improvvisamente di strada, sfondando la ringhiera metallica e finendo nella scarpata sottostante.
L’allarme è scattato intorno alle 5 del mattino. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Macerata, che hanno provveduto a estrarre la conducente dall’abitacolo e a mettere in sicurezza il veicolo. Le operazioni di soccorso hanno richiesto la chiusura temporanea della strada al traffico.
Le due giovani, ancora sotto choc ma coscienti, sono state affidate alle cure del personale del 118 e poi trasportate al pronto soccorso di Civitanova Marche per gli accertamenti di rito. Fortunatamente, non avrebbero riportato gravi conseguenze.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri, che hanno effettuato i rilievi di legge per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Tra le ipotesi al vaglio, non si esclude quella di un colpo di sonno alla guida.
Avevano colpito in serie tra abitazioni e cantieri edili nel territorio di Pioraco, ma grazie alle indagini dei carabinieri delle stazioni di Pioraco, Fiuminata e Castelraimondo, la loro attività era stata presto interrotta. Ora, a distanza di alcune settimane, per due dei quattro uomini coinvolti, entrambi operai provenienti dalla provincia di Verona, sono scattate misure cautelari disposte dall'autorità giudiziaria di Macerata.
Nel mese di settembre scorso, i carabinieri, impegnati in servizi di controllo del territorio e contrasto ai reati predatori, avevano fermato un veicolo sospetto con a bordo quattro uomini di età compresa tra i 23 e i 32 anni.
Gli accertamenti successivi avevano portato alla denuncia dei quattro quali autori di diversi furti messi a segno ai danni di tre abitazioni e di un cantiere edile nel territorio comunale di Pioraco.
Durante la perquisizione del mezzo, i militari avevano rinvenuto dispositivi elettronici, bigiotteria e grondaie in rame, tutta refurtiva proveniente dalle abitazioni e dal cantiere presi di mira. Gli oggetti recuperati erano stati restituiti ai legittimi proprietari.
Nei giorni scorsi, la Procura di Macerata, concordando con gli esiti dell’attività investigativa condotta dai carabinieri, ha disposto due misure cautelari personali: per uno degli indagati gli arresti domiciliari, mentre per l’altro è stato imposto l'obbligo di firma giornaliero presso la polizia giudiziaria.
Le misure sono state eseguite dai carabinieri competenti per territorio, entrambi appartenenti alla provincia di Verona.
L’operazione conferma l’impegno costante dell’Arma nel contrasto ai reati contro il patrimonio, con un’attenzione particolare ai piccoli centri dell’entroterra maceratese, spesso oggetto di furti in abitazioni e cantieri, specie nelle aree della ricostruzione post-sisma.
Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Mogliano, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, hanno effettuato un controllo mirato alla verifica delle norme di sicurezza in un tomaificio del territorio comunale, gestito da un cittadino cinese.
L’ispezione, finalizzata a garantire il rispetto della normativa vigente in materia di tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente, ha portato alla luce diverse irregolarità. In particolare, i militari hanno accertato la mancata osservanza delle disposizioni sulla sicurezza e sull’igiene nei luoghi di lavoro, la manomissione dei sistemi di sicurezza delle attrezzature e la custodia non conforme di materiale infiammabile.
A seguito delle verifiche, il titolare dell’attività, un uomo di 55 anni, regolare sul territorio nazionale, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per violazioni alle norme previste dal Decreto Legislativo 81/2008, che disciplina la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
All’imprenditore sono state inoltre contestate sanzioni amministrative e ammende per un importo complessivo di 32.463 euro. L’intervento rientra nell’ambito di una più ampia attività di controllo disposta dalla Compagnia Carabinieri di Macerata, volta ad assicurare il rispetto delle norme in materia di sicurezza e prevenzione, con particolare attenzione ai comparti produttivi più a rischio, come quello manifatturiero e calzaturiero, molto diffusi nel territorio maceratese.
I carabinieri ricordano che tali verifiche mirano a garantire non solo la sicurezza dei lavoratori, ma anche la corretta concorrenza tra le imprese del territorio, premiando chi opera nel rispetto delle regole.
Viaggia a gonfie vele fuori casa la Settempeda che, vincendo a Montecosaro(0-2), fa poker(4 vittorie di fila) con in più la ciliegina della porta inviolata in 360’). Successo di maturità, da squadra consapevole della propria forza e con la giusta mentalità. Tutte cose che sono servite in questo pomeriggio soprattutto quando c’è stata l’inferiorità numerica. Non bisogna dimenticare, poi, che le due reti decisive sono giunte nella ripresa quando i biancorossi appunto erano rimasti in dieci uomini(rosso per Dutto dopo 42’) e ciò dimostra quanto la squadra e il tecnico siano stati bravi nell’intervallo a trovare contromisura tattiche e forza mentale per costruire l’impresa ed arrivare ad una vittoria importante. Soddisfazione enorme per il gruppo biancorosso e per gli ex presenti (bene Tulli che ha sbloccato su penalty) con tante note positive nel secondo tempo(meritano una menzione l’impeccabile Zappasodi, l’inesauribile e ancora determinante Perez e il sempre più convincente 2007 Borgiani). Da parte Vigor c’è delusione per un altro amaro ko che pone la squadra di Montecosaro ad un ultimo posto attuale che lascia l’amaro in bocca, ma la squadra dovrà cercare di cambiare marcia per risalire la china ed uscire da un periodo difficile cercando di essere più incisiva in avanti quando incontrerà avversarie di pari livello e valore.
Al “Mariotti” ritrovano i vecchi amici della Vigor mister Pierantoni e gli altri quattro ex per una sfida che mette in palio punti importanti per le due squadre che inseguono i rispettivi nonché diversi obiettivi. Nella Settempeda una sola novità, ovvero la panchina(influenza) per capitan Quadrini, la fascia va al braccio di Pagliari, il cui posto come esterno di destra è preso da Rango. Nella Vigor nessuna sorpresa al via(4-4-1-1) con Cicconetti/Antolini coppia d’attacco. Partenza su buoni ritmi da ambo le parti. Il primo pericolo lo costruisce la Settempeda dopo nove minuti: Tulli allarga per Rango, affondo in area e destro in corsa però impreciso con palla che esce di poco. Al 18’ la risposta della Vigor su palla inattiva: Cicconetti in mezzo, pallone che arriva a Mancini che davanti alla porta schiaccia di testa con tuffo di Marchegiani e dubbio sulla palla entrata o meno, ma il guardalinee mette tutti d’accordo segnalando fuorigioco del numero 11 in maglia nera. Parte centrale della frazione nel segno dell’equilibrio con poche azioni degne di nota. Ci si avvicina al riposo di metà gara e Velaj si esibisce in una bella uscita bassa su Tulli ben lanciato verso la porta da Guermandi.
Al 42’ però arriva un episodio che potrebbe cambiare le sorti del match. Palla lunga per Antolini che scatta fianco a fianco con Dutto con i due che entrano in contatto ed il centravanti di casa finisce giù. Per l’arbitro è fallo dell’argentino che prende il rosso diretto(forse un po’ severo…..). La seguente punizione di Cicconetti è centrale e ben bloccata da Marchegiani. Al ritorno in campo la Settempeda si presenta per ovviare all’uomo in meno con un nuovo abito tattico, ma soprattutto con ben altro piglio e decisione. L’impatto dei biancorossi è impeccabile e la Vigor, rimasta invariata negli uomini e tatticamente, soffre la verve dei rivali e non trova contromisure adeguate. Gli ospiti spingono e al 10’il punteggio cambia. Azione insistita dei settempedani con Pagliari che imbuca a centro area per Guermandi che va giù dopo un contatto, palla che torna a Pagliari che calcia alto da ottima posizione. Il direttore di gara interviene indicando il dischetto e fischiando l’intervento sull’ex di turno considerandolo quindi falloso. Un altro ex, Tulli, prende palla, la mette sul dischetto e poi infila con estrema precisione sotto l’incrocio con il destro. Tulli non esulta, ma lo fanno i tanti tifosi ospiti presenti per il vantaggio della Settempeda. La squadra di Pierantoni non si accontenta e non si ferma e trova il raddoppio appena tre minuti più tardi.
Rango sprinta a destra e poi mette in mezzo all’area con Perez che anticipa tutti, prende palla e la gira in diagonale in porta con un destro potente e preciso. Il neo entrato Quadrini al 22’ esegue un bel piazzato che costringe al tuffo Velaj. Ancora su punizione la Settempeda impegna Velaj alla respinta con il sinistro insidioso del neo entrato Bernabei(altro ex). Sugli sviluppi del corner Zappasodi svetta girando di testa con palla che sfiora il palo. Pochi minuti e sempre il numero 4 biancorosso ci riprova con lo stesso movimento, ma anche stavolta il suo colpo di testa va sul fondo. Match chiaramente incanalato in favore della Settempeda che controlla agevolmente il prezioso vantaggio contenendo una Vigor che non trova modo di farsi pericolosa malgrado i cambi di mister Fontinovo(finale con 4 punte e il difensore Pepi come centravanti). In pratica non accade più nulla e la partita finisce con il successo ospite che conferma per la Settempeda il terzo posto in classifica e la marcia spedita in trasferta. Nel prossimo turno al “Soverchia” c’è l’Elpidiense Cascinare con nuovo orario di inizio alle ore 14.30.
RETI: st 12’ Tulli su rigore, 15’ Perez
VIGOR MONTECOSARO: Velaj, Tidei(27’st Lopez), Merelli(20’st Ribichini), Giordani, Pepi, Rossini, Pesaresi(40’st Morbidoni) Marcantoni, Antolini, Cicconetti, Mancini(44’st Ghergo) . A disp. Taffi, Silvestri, Beruschi, Zepponi, Colonnini. All. Fontinovo Marco
SETTEMPEDA: Marchegiani, Brandi, Montanari(20’st Quadrini), Pagliari, Dutto, Zappasodi, Rango(32’st Bernabei), Borgiani(43’st Eugeni), Guermandi(36’st Meschini), Perez, Tulli(25’st Compagnucci). A disp. Giulietti, Monachesi, Ammora, Sfrappini. All. Pierantoni
ARBITRO: Di Maio di San Benedetto. Assistenti: Vallesi di Macerata e Sorrentino di San Benedetto
NOTE: espulsi: 42’pt Dutto. Ammoniti: Montanari, Tidei, Pepi, Fontinovo, Pagliari, Antolini
Angoli: 3-4. Recupero: pt 1’, st 5’
Risultato amaro per la VR Macerata che incassa i complimenti ma zero punti, in una partita in cui avrebbe meritato sicuramente di più.
La United Civitanova si è dimostrata squadra esperta, con due attaccanti letali che sono stati ben contenuti dagli ospiti fino ai due rigori concessi.
Primo tempo a trazione maceratese con Canesin e Cardinali che collezionano due palle goal nitide. Il vantaggio ospite si concretizza al 22' con Ciurlanti bravo a finalizzare in rete un cross partito dalla destra.
Poi l'episodio che poteva cambiare la partita: al 35', Ricciotti crossa dalla sinistra, Ciurlanti colpisce a botta sicura e un giocatore locale respinge con la mano. Il direttore di gara lascia correre non concedendo la massima punizione alla VR Macerata.
Ad inizio ripresa, Ricciotti si presenta solo davanti a Puentes che para con un buon intervento. La United attacca aumentando il peso offensivo con l'inserimento di Mattucci. Iesari spreca una ghiotta occasione scheggiando la traversa in spaccata su un cross da destra di Renzi.
Poi l'episodio che cambia l'inerzia del match: D'Amico commette fallo su Iesari con l'arbitro che assegna calcio di rigore. Fuscá para ma sulla ribattuta si fionda Mecozzi che sigla il pari al 68'. La VR Macerata non ci sta e ha una super occasione con Canesin che spreca a tu per tu con il portiere locale.
I rivieraschi ribaltano il punteggio con Iesari lesto ad approfittare di un brutto passaggio orizzontale in uscita. Gli ospiti ci provano su punizione con Danchivsky e successivamente con Canesin senza riuscire a pervenire al pareggio.
Nel finale c'è tempo per assistere alla parata di Fuscà che neutralizza un penalty all'avversario. Seconda vittoria stagionale per i ragazzi di Mister Diamanti che fanno capolino alla zona playoff. Resta ferma a quota 6 la VR Macerata attualmente al dodicesimo posto in classifica.
United Civitanova - Vr Macerata 2-1
United Civitanova: Puentes, Marini(70' Pianaroli), Kalaja, Foresi, Menichelli, Cruciani, Sguigna, Tamburini (70' Mattucci), Iesari, Renzi, Mecozzi (90' Emili).
A disposizione: Liberati, Mandozzi, Rosettani, D'ettorre, Markovic, Tamburrini.
Allenatore: Luca Diamanti
Vr Macerata: Fuscá, Giampaoletti, Ricciotti, D'amico (80' Rosetti), Tartari (70' Bertola), Benfatto, Nicolai (70' Girotti), Doga, Canesin, Ciurlanti (75' Danchivsky), Cardinali (55' Calabrese).
A disposizione: Alfei, Prenna, Giustozzi, Elisei.
Allenatore: Marco Moretti
Marcatori: Ciurlanti, Mecozzi, Iesari.
Arbitro: Mattia Valentini - Sezione Ascoli Piceno.
Anche nella scherma si diffonde l'uso del video arbitraggio. La tecnologia che aiuta le decisioni arbitrali sarà impiegata nelle principali gare di scherma delle Marche.
L'applicazione nelle competizioni richiede una specifica preparazione tecnica che assicuri il corretto funzionamento delle apparecchiature.
Si tiene a Roma dal 24 al 26 ottobre nel Centro di Preparazione Olimpica dell'Acqua Acetosa il corso nazionale della Federazione Italiana Scherma a cui partecipa Giuseppe Carnevali. Il tecnico della Macerata Scherma non nasconde la soddisfazione per essere il primo marchigiano ad essere qualificato per le gare nazionali di scherma.
Un risultato che oltre ad attestare la qualità e la competenza personale rappresenta un riconoscimento per la crescita della scherma marchigiana. Uno sport sempre più apprezzato a Macerata per la professionalità dello staff a disposizione dei ragazzi: maestri, istruttori, preparatori atletici, tecnici e dirigenti.
Valorizzare la lana prodotta nelle aree interne e marginali italiane attraverso un approccio sostenibile e innovativo che coniughi tradizione, ricerca scientifica e sviluppo territoriale. È questo l’obiettivo del progetto Revallate – Recupero e valorizzazione della filiera della lana prodotta in aree marginali attraverso la modernizzazione della produzione, gestione e innovazione dei prodotti finiti nel settore tessile (abbigliamento/arredamento), coordinato dall’Università di Camerino sotto la guida del prof. Carlo Renieri, in collaborazione con il Consorzio Biella The Wool Company, rappresentato da Mr. Nigel Andrew Thompson.
Il progetto mira, infatti, a valorizzare la filiera della lana ovina attraverso un approccio integrato che parte dalla gestione sostenibile dei pascoli e del benessere animale fino alla creazione di manufatti tessili e non tessili innovativi, giungendo alla definizione di standard per la gestione degli allevamenti, la tosatura e la raccolta della lana e per la creazione di un modello replicabile di produzione sostenibile.
È stata svolta anche una valutazione dell’impatto ambientale e socioeconomico del processo, per puntare alla riduzione delle emissioni e al rafforzamento del legame tra produttori e mercato, affinché il progetto possa avere anche una forte valenza sociale che contrasti lo spopolamento delle aree marginali.Sono state coinvolte tre regioni, Basilicata, Abruzzo e Marche, con particolare attenzione alle aree dei Parchi Nazionali del Gran Sasso e Monti della Laga e dei Monti Sibillini. Per ciascuna area sono stati individuati allevatori ovini dove sono state messe a punto e testate procedure standard che garantiscano allo stesso tempo: la qualità del prodotto, il benessere animale e la sostenibilità del sistema.Nel progetto è stato anche testato il recente Standard UNI/CT 46 Tessile e abbigliamento (progetto UNI1613298 “Tessili – Benessere animale nella filiera produttiva – Requisiti generali per la produzione, preparazione, commercializzazione e tracciabilità della lana italiana, incluse le informazioni di supporto, le asserzioni etiche e ambientali”) e messo a punto un nuovo standard per raccolta, selezione, valorizzazione, promozione e commercializzazione dei lotti di lana italiana.territori caratterizzati da una forte vocazione pastorale ma anche da fenomeni di spopolamento che il progetto intende contrastare promuovendo nuove opportunità economiche e sociali.Un ulteriore risultato del progetto è la realizzazione di manufatti innovativi per l’arredamento, ottenuti utilizzando filati prototipo di lana italiana forniti da Loro Piana S.p.A.
I risultati e i prodotti del progetto saranno presentati lunedì 28 ottobre 2025, nell’ambito dell’evento di chiusura che si terrà presso la Sala della Mura del Rettorato dell’Università di Camerino, alla presenza dei partner di progetto, dei rappresentanti istituzionali e delle realtà produttive coinvolte.
Giovedì 30 ottobre, alle ore 11, il sindaco Alessandro Gentilucci poserà la prima pietra del nuovo edificio destinato a ospitare il comune di Pieve Torina.
“Un gesto semplice ma dal forte valore simbolico, perché rappresenta un segnale di concretezza nell’ottica di una ripartenza post sisma sempre più evidente e tangibile” sottolinea Gentilucci. “L’aria è cambiata, e la posa di questa prima pietra ne è ulteriore testimonianza, grazie soprattutto all’impegno del presidente della Regione Acquaroli e del Commissario Castelli che hanno saputo restituire fiducia alle aree interne e che per questo interverranno alla cerimonia. Entro la primavera del 2027 la struttura del nuovo comune sarà completata e, finalmente, potremo lasciare i container che ci ospitano ormai da troppi anni, con le difficoltà che tutto ciò ha comportato in termini di organizzazione e gestione degli uffici e del personale ma, soprattutto, per i cittadini”.
Una sede municipale all’avanguardia, dotata di spazi funzionali alle esigenze degli uffici e della comunità, realizzata impiegando le più moderne tecnologie di costruzione antisismiche e sostenibili. «Questa scelta costruttiva di eccellenza» prosegue Gentilucci «non solo garantirà la massima sicurezza strutturale, ma permetterà anche un significativo abbattimento dei consumi e un notevole risparmio energetico a lungo termine, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica. La sua collocazione strategica sarà valorizzata da un rinnovato e più efficace assetto viario che favorirà l'accessibilità. Infine, l'edificio sarà armoniosamente inserito in un pregevole contesto naturalistico, grazie alla completa riqualificazione e sistemazione delle aree verdi limitrofe”.
Finanziato con fondi sisma e contributi GSE (conto termico), l’intervento prevede un costo complessivo di 3 milioni e 400.000 euro.
Questa mattina a Penna San Giovanni si sono svolte le celebrazioni per il 106° anniversario della morte del carabiniere Giovanni Burocchi, insignito della medaglia d’oro al Valor Militare alla Memoria. Nato e cresciuto nella comunità montana, Burocchi cadde eroicamente a Fiume il 3 ottobre 1919, distinguendosi per coraggio e senso del dovere.
La cerimonia, organizzata dall’Arma dei Carabinieri in collaborazione con il Comune di Penna San Giovanni, ha visto la partecipazione di numerose autorità militari e civili, tra cui il colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata, i sindaci di Penna San Giovanni e Monte San Martino, e rappresentanti dell’associazione nazionale Carabinieri. Presenti anche i pronipoti dell’eroe, Elio Perfetti e le signore Paola e Marina Ceci.
La giornata è iniziata alle 11:30 con la celebrazione della messa presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Successivamente, gli ospiti si sono spostati al Belvedere Burocchi, dove la figura del carabiniere è stata ricordata attraverso la lettura della motivazione della medaglia d’oro al valor militare. Due militari dell’Arma, in grande uniforme storica, hanno deposto una corona di alloro al monumento commemorativo, accompagnati dalle note della “Leggenda del Piave” eseguita dalla banda cittadina. Il momento di raccoglimento si è concluso con l’esecuzione del “Silenzio” da parte del trombettiere.
Durante gli interventi, il sindaco Stefano Burocchi ha espresso gratitudine all’Arma dei Carabinieri e alla comunità per la partecipazione alla celebrazione, sottolineando il legame profondo tra Penna San Giovanni e il suo illustre figlio. Il colonnello Ruocco ha evidenziato come la commemorazione non sia solo un ricordo storico, ma un esempio di coraggio, dedizione e fedeltà al dovere da trasmettere alle nuove generazioni. Ha ricordato le ultime parole di Giovanni ai legionari prima di morire: “Siamo italiani come voi ma la consegna è sacra”, sottolineando la priorità della legalità e del servizio alla comunità rispetto ai sentimenti personali.
La cerimonia ha ricordato a tutti l’importanza di tramandare i valori di onore, dedizione e spirito di sacrificio, con la speranza che l’esempio di Giovanni Burocchi continui a guidare le future generazioni.
Un legame che resiste al tempo e che, dopo quarant’anni, continua a brillare come ai tempi dei banchi di scuola. Gli ex studenti della 5ª A Ragioneria dell’Istituto Tecnico Commerciale di Macerata si sono ritrovati per celebrare i 40 anni dal diploma, con una cena piena di emozione e allegria al Ristorante Abbazia San Claudio di Corridonia.
Erano “7 lui e 14 lei”, come amano ricordare sorridendo i protagonisti di quella classe, un gruppo unito da sempre da simpatia, ironia e un forte spirito di amicizia. Nel corso della serata non sono mancati i racconti dei tempi passati: dai litigi scherzosi tra Paola Piangiarelli e Alberto Antonelli, alle amicizie e agli amori nati tra i banchi.
Tra i ricordi più vividi, quelli dei professori Storani, Bolognesi, Catinelli e della professoressa Governatori, indimenticabile docente di lettere, con i suoi “promessi sposi” e gli aneddoti che ancora oggi strappano sorrisi.
A condividere questa emozionante serata sono stati Daniela Gattari, Giuliano Palazzo, Lorella Cacciamani, Rosella Salvucci, Alberto Antonelli, Alessandra Stortini, Alessandra Persichini, Enrico Micheloni, Fabio Romagnoli, Francesca Cerquetella, Lucia Leoni, Maria Ventroni, Roberta Tognetti, Silvia Valentini, Paola Piangiarelli, Renata Lelli, Luana Bibini, Sandro Galassi, Maurizio Cicoli, Sandro Orazi e Marta Bartoli.
Gli ex studenti hanno ricordato le gite in Toscana e in Francia, le risate nei corridoi dell’ITC appena inaugurato e le lezioni di Ragioneria che, come sottolineano con affetto, “oggi non si chiamano più così, ma allora insegnavano rispetto, valori e armonia”.
Grazie all’entusiasmo e alla tenacia di Lorella Cacciamani, il gruppo resta in contatto anche oggi con una chat sempre attiva, dove si condividono foto, ricordi e momenti di vita quotidiana.
La serata, tra brindisi e nostalgia, si è conclusa con un pensiero condiviso da tutti: «Speriamo di ritrovarci ancora tante volte, perché la vera amicizia non invecchia mai