La scelta di piantare un albero come memoria che vada oltre il ricordo meccanico della tecnologia e che consenta di vivere momenti di incontro e riflessione. Sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto oltre un centinaio di persona a ritrovarsi al Parco della Vita dell’Abbadia di Fiastra nella mattinata di sabato 5 aprile. Una condivisione ripresa nel suo intervento di saluto dal Presidente della Fondazione Giustiniani Bandini, Renato Poletti, nel ringraziare le famiglie intervenute e tutti i presenti, insieme al Vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, e ai Sindaci di Tolentino e Urbisaglia, Mauro Sclavi e Riccardo Natalini.
«Si è trattato della terza piantumazione e per il momento siamo giunti a 370 piante – ha spiegato il Presidente Poletti –, stiamo valutando l’opportunità di continuare a farlo perché la richiesta è ancora tanta. L’iniziativa è attrattiva ma amplia anche le ragioni per le quali si giunge qui all’Abbazia di Fiastra, concedendo a chi si ferma di fronte a una di queste piante di leggerne la dedica e condividerne il ricordo. Ecco perché anche oggi sono intervenute tantissime persone».
La cerimonia ha avuto inizio alle 10.30 con la Santa Messa celebrata all’interno della chiesa dell’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra dal Vescovo Marconi. Al termine, un lungo corteo silenzioso ha accompagnato le autorità verso il Parco della Vita, così da individuare sulla mappa la posizione della pianta intitolata al proprio caro all’interno di un’area di circa 2 ettari e mezzo.
«Questa piantumazione sta ormai diventando una tradizione in memoria delle persone care sia viventi che di quelle che ci hanno lasciato – ha aggiunto in tal senso mons. Marconi –, è una festa serena e bella, un bosco che cresce in questo anno giubilare come segno di speranza per tutta la nostra gente. Le persone partecipano a questi momenti – ha poi concluso il Vescovo – perché questo sta diventando un punto significativo nel loro cuore, un’intuizione davvero felice ed è bello che la Fondazione continui a sostenerla con impegno».
Chiusura opaca di regular season della Climacalor San Severino che conduce comoda nel primo parziale (17-12), tiene botta per i successivi due ma si scioglie dopo il secondo intervallo corto al cospetto di un Picchio Civitanova che merita la vittoria (61-69) per averci creduto di più.
Grazie al successo di venerdì sera i rivieraschi si piazzano al quinto posto, mentre i biancorossi di coach Campetella devono accontentarsi della settima piazza finale dopo aver creduto nel quarto posto che è restato una chimera e che avrebbe consentito alla truppa del presidente Francesco Ortenzi di giocarsi il primo turno dei play-off con il vantaggio dell’eventuale “bella” in casa.
«Abbiamo seguìto il piano che avevamo preparato per la partita per circa 6’ – commenta nell’immediato dopo gara coach Samuele Campetella -, dopodiché siamo risultati mosci in difesa ed abbiamo fatto scelte sbagliate in attacco, risultando troppo nervosi nei momenti topici del confronto con i rivieraschi. Non sembriamo più la squadra che eravamo, ma spero che i play-off diano la scossa che potrebbe rivalutare l’intera stagione». Dopo la battuta d’arresto patita dai “ramarri”, la Climacalor è stata accoppiata alla seconda forza del girone A di Divisione regionale 1, il C.S. 93 Basket Vadese reduce dalla vittoria per 67-63 a spese del Basket Jesi Academy fanalino di coda del raggruppamento dorico-pesarese.
Gara 1 del primo turno dei play-off è prevista per la fine della prossima settimana fuori casa, gara 2 al palas Ciarapica giovedì 17 aprile alle 21.00, eventuale “bella” ancora in terra vadese, dopo la pausa pasquale, per il miglior piazzamento della compagine pesarese.
CLIMACALOR-IL PICCHIO CIVITANOVA 61-69
CLIMACALOR: Magnatti 2, Bottacchiari n.e., Belli 2, Severini 3, Potenza 11, Uncini 6, Della Rocca, Corvatta 3, Tiranti, Ortenzi 18 (2 tiri da 3 punti), Vissani 16 (3t. da 3p.), Strappaveccia n.e.
All. CampetellaIL PICCHIO CIVITANOVA: Sbrancia, Malaspina 1, Bindelli 2, Bordignon 7, Paoletti 17 (3t. da 3p.), Orioli n.e., Fermani, Acquaroli 4, Magrini 23, Barbieri 1, Seri 8, Ferraro 6
All. Funari
Arbitri: Tritarelli e Veroli
NOTE: parziali: 17-12/17-21/16-18/11-18; progressivi 17-12/34-33/50-51/61-69; usciti per 5 falli Vissani e Severini (antisportivo e successivo fallo tecnico).
Add. stampa Luca Muscolini
Oggi, 5 aprile 2025, l'Associazione Nazionale vigili del fuoco di Macerata ha vissuto un momento di comunione e celebrazione. I membri dell'associazione si sono riuniti presso il Santuario Santissimo Crocifisso di Treia per un incontro speciale con il Cappellano, Padre Luciano Genga, che è stato anche un ex vigile del fuoco. Questo incontro è stato un’opportunità per ricordare il legame profondo che unisce i vigili del fuoco alla spiritualità e al servizio alla comunità.
La giornata è iniziata con una Santa Messa celebrata da Padre Luciano Genga, che ha rinnovato l’importanza della spiritualità anche nel difficile e impegnativo lavoro quotidiano dei vigili del fuoco. La messa è stata un momento di riflessione, unità e preghiera, durante il quale i presenti hanno avuto modo di rinnovare il loro impegno al servizio degli altri, ricordando le sfide affrontate insieme e il valore del lavoro di squadra.
A seguire, i partecipanti hanno festeggiato il ritrovo con un pranzo sociale, un’occasione di convivialità e di scambio di esperienze tra i vigili del fuoco e i membri della sezione. L’evento ha permesso di rafforzare i legami di solidarietà e di amicizia che caratterizzano da sempre l'Associazione, creando un’atmosfera di calore e appartenenza.
Un momento che ha unito spiritualità, fratellanza e la passione per il servizio alla comunità, rendendo questo incontro un’occasione speciale per tutti i presenti.
“Un sogno che, speriamo, diventi realtà. Godere nuovamente, dopo tantissimi anni, dell'area del Capannone Nervi. Un'area ripensata in chiave moderna e funzionale a beneficio dell'intera città. Siamo felici di comunicare che l'Amministrazione comunale, in collaborazione con l'Università politecnica delle Marche, e grazie al prezioso contributo interno dell'architetto Paciarotti e dell'ingegner Cittadini, ha elaborato un piano di riqualificazione urbana dell'area del Nervi.Tale progetto consentirà di partecipare al bando del Consiglio dei Ministri di prossima scadenza che erogherà contributi finalizzato allo scopo. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto da UNIVPM e orgogliosi per tutto quanto potrà scaturire da questa collaborazione. Ma ciò che anima e albeggia nel profondo dei nostri cuori è la speranza, mista a fiducia, di poter ottenere almeno parte dei fondi necessari per realizzare quello che per noi e per tutta la cittadinanza è un sogno. Riqualificare e godere di un'area che storicamente ha sempre fatto parte del nostro territorio nonostante sia inutilizzata e dismessa da troppo tempo”.
Con queste parole il sindaco di Porto Recanati, Andrea Michelini, condivide soddisfazione ed entusiasmo per il nuovo piano che, si spera, diventi finalmente un traguardo. Porre la parola fine all'annosa questione dell'area del Capannone Nervi. Con la delibera n. 79 del 4 aprile 2025, il Comune di Porto Recanati ha approvato la partecipazione al Bando Pubblico per la selezione di piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (in attuazione della L. 178/2020).
Il piano è il risultato di una convenzione a carattere tecnico scientifico, stipulata dall’Ente con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura (DICEA) dell’Università Politecnica delle Marche. Il Responsabile Scientifico per conto del DICEA è il Prof. Ing. Fabrizio Gara, coadiuvato dai professori Sandro Carbonari, Sara Corvaro e Paolo Bonvini referenti rispettivamente per gli ambiti Strutturale, Idraulico e Architettonico. Ulteriori collaboratori sono: gli Ing. Anna Brunetti, Erica Magagnini e Vanni Nicoletti per l’ambito Strutturale; il professor Carlo Lorenzoni e l’Ingegner Francesco Marini per l’ambito Idraulico. La consulenza consiste nella formulazione di una possibile soluzione, un concept design, per la riabilitazione strutturale, la protezione costiera e la rigenerazione architettonica dell’area dello stabile Nervi.
Il progetto è finalizzato alla partecipazione al Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri e potrà essere la base di indirizzo per una successiva progettazione specifica e dettagliata negli ambiti Strutturale, Idraulico e Architettonico. Nel dettaglio, in ambito Strutturale, viene eseguita una verifica di massima dello stabile nelle condizioni attuali, dei dettagli costruttivi e delle caratteristiche dei materiali in opera. Viene poi ipotizzato un intervento di adeguamento sismico, accompagnato da una stima indicativa dei costi e delle tempistiche necessari per l’esecuzione dello stesso. In ambito Idraulico, viene generato un intervento di protezione dall’erosione costiera per l’area ex-Montedison recuperando quanto già progettato tempo fa dal professor Mancinelli.
Per quanto riguarda l’Architettonico oltre al restauro del paraboloide, viene inserita una struttura ombreggiante che, ripetendo il tema delle arcate strutturali, creerà una metaforica nuova "porta d'ingresso" alla città per chi viene da nord. La riqualificazione delle aree esterne e la rigenerazione dell'area dunale completerà il quadro trasformando un'area degradata in una zona ad alto valore ambientale. L’intento di questa Amministrazione è quello di recuperare il Capannone Nervi in quanto preziosa testimonianza di architettura industriale dei grandi spazi, rara sia nel patrimonio edilizio della Regione Marche che in quello archeologico industriale nazionale.
La rigenerazione complessiva dell’edificio e dell’area attigua darà nuova vita all’intero spazio in quanto sarà una struttura unica nel suo genere sulla costa Adriatica, fruibile a tutti, residenti e turisti.Quella superficie offrirà molteplici servizi alcuni permanenti, altri temporanei e stagionali.L'organizzazione di tali servizi seguirà quattro ambiti omogenei, complementari e fortemente interconnessi tra loro, che potrebbero essere realizzati in fasi temporalmente autonome e tendenzialmente indipendenti.
In definitiva, una volta realizzati i lavori, la rigenerazione dell'area del Capannone e dell'area Nervi contribuirà a disegnare organicamente il nuovo inizio territoriale a nord dell’abitato di Porto Recanati.
Domani domenica 6 aprile, tappa tutta settempedana per i soci del Club Passione Porsche Marche guidato dal presidente Antonio Pierluigi. Dalle ore 9,30 alle 13 i bolidi della casa di Stoccarda, tra mezzi storici e modelli ultramoderni elettrici, saranno in piazza Del Popolo meta di uno dei tour alla scoperta delle eccellenze marchigiane. Sono attesi una cinquantina di mezzi.
L’Agriturismo Fattoria di Cignano è il trionfo della tradizione in cucina, immersa in un panorama mozzafiato in uno dei luoghi più suggestivi delle Marche, splendido lo skyline di Camerino. Mario Bottega, 44 anni, è il titolare dell’Agriturismo Fattoria, dopo gli studi a Perugia e una breve parentesi all’estero, ha deciso di rimanere qui per continuare l’attività di famiglia.
Di generazione in generazione vi prendete cura del vostro territorio… “l’Agriturismo Fattoria Cignano nasce nel 2004 con l’intento e la volontà di fornire ed avviare un’attività suppletiva alla tradizionale attività agricola presente da diverse generazioni cercando di essere un punto di riferimento di “campagna”. L’idea è infatti quella di creare una casa di campagna per chi cerca tranquillità e pace evadendo un po’ dal caos delle città.
L’attività agrituristica dispone quindi di sei camere e di una sala ristorante. Ormai l’attività compie vent’anni, penso che ormai sia piuttosto consolidata. Abbiamo affrontato diverse difficoltà, prima fra tutte il terremoto che ha decisamente cambiato il tutto sia a livello lavorativo che sociale. L’azienda ha subito dei danni in vari fabbricati ma ci siamo rimboccati le maniche cercando sempre di rimanere ben saldi nel territorio, tentando di rimettere in sesto quello che è stato possibile per poi andare avanti. L’altra problematica affrontata è stata quella relativa al Covid e a ciò che ha comportato”.
Qual è l’offerta per i vostri clienti?
“La nostra offerta è all’insegna della semplicità sia per quanto riguarda la parte puramente ricettiva, ripeto cerchiamo di essere un angolo di campagna per chi cerca pace. Abbiamo parte della clientela che proviene da Roma e Milano e a caccia proprio di una piccola oasi di relax cercando di evadere da ciò che le metropoli comportano. Per quanto riguarda la parte della ristorazione facciamo una cucina il più tradizionale possibile con un occhio di riguardo a quella che è la stagionalità”.
La specialità della cucina?
“Facciamo una cucina all’insegna della tradizione e della tipicità, come primi non possono mancare i vincisgrassi, piatto forte della domenica, o gli gnocchi al ragù di papera e la pappardella al cinghiale. D’estate dal nostro orto possiamo offrire gli strozzapreti con le zucchine ed i fiori di zucca. Come secondo il coniglio in porchetta ed il capretto”.
Progetti in cantiere?
“L’idea principale sarebbe quella di ampliare la parte ricettiva, il problema come accennato prima, è la lenta ricostruzione post sisma e gli oneri finanziari a carico che fanno rallentare un po’ il tutto”.
È il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ad aver consegnato, per conto del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, gli attestati di riconoscimento ai volontari della Protezione Civile del comune che si sono distinti per l’impegno profuso nelle occasioni d’emergenza.
“È fondamentale per ogni comunità poter contare sul supporto concreto e fattivo di persone che mettono a disposizione il proprio tempo e la propria disponibilità in occasione di situazioni di difficoltà o per la gestione di eventi di particolare rilievo” ha sottolineato Gentilucci.
“Noi sappiamo che possiamo contare sul prezioso aiuto di queste persone, come accaduto in passato, durante l’esperienza del sisma. Abbiamo avuto modo di sperimentare l’impegno e la determinazione degli uomini e delle donne della Protezione Civile, a livello locale, regionale e nazionale, trovandoli sempre in prima fila nel fronteggiare l’emergenza. Pertanto, a loro va il plauso di tutta la cittadinanza di Pieve Torina e il meritato riconoscimento che la Regione ha voluto assegnargli per le loro azioni. Sono orgoglioso, in qualità di sindaco e, dunque, di autorità comunale di Protezione Civile, di poter rappresentare questo gruppo”.
Negli ultimi giorni, un gruppo di sindaci del Maceratese, civici e di centrosinistra, ha sollevato alcune preoccupazioni riguardo alla gestione del Cosmari, l'azienda consortile che si occupa della gestione dei rifiuti nell'ambito territoriale. In un documento diffuso sulla stampa, i sindaci firmatari esprimono il disappunto per la presunta mancata inclusione del centrodestra nelle decisioni fondamentali per il futuro dell’azienda. Ora arriva la replica.
Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata, insieme a Fabrizio Ciarapica (sindaco di Civitanova Marche), Emanuele Pepa (sindaco di Recanati), Noemi Tartabini (sindaco di Potenza Picena), Patrizio Leonelli (sindaco di Castelraimondo), Vincenzo Felicioli (sindaco di Fiuminata e consigliere provinciale con delega all’ambiente), Andrea Staffolani (sindaco di Morrovalle), Denis Cingolani (sindaco di Matelica), Luigino Bartocci (sindaco di Esanatoglia), Giuliana Giampaoli (sindaco di Corridonia), Fabio Fantegrossi (sindaco di Sarnano) e Sandro Botticelli (sindaco di Gagliole), hanno deciso di rispondere alle accuse mosse da alcuni colleghi sindaci
Uno dei punti sollevati riguarda la sperimentazione sulla raccolta dei rifiuti a Corneto, avviata dal Comune di Macerata. I sindaci firmatari ribadiscono che il progetto è stato deliberato dall’Ata 3 e seguito dal gestore, sulla base di una decisione votata dalla maggioranza dei sindaci. Sebbene due Comuni, Monte San Giusto e Treia, abbiano votato contro e alcuni altri si siano astenuti, la sperimentazione ha trovato ampio supporto, e sono attualmente in corso le verifiche per monitorarne l’andamento. "L’obiettivo è quello di arrivare a un sistema d’ambito unico, anche misto, che consenta di implementare la tariffazione puntuale, come previsto dal piano".
Un altro tema dibattuto riguarda la realizzazione dell’impianto di recupero pannolini, finanziato dal Pnrr. In merito a questo, i sindaci sottolineano che "la valutazione dell’impianto, ritenuto economicamente insostenibile, non è nuova: anche il precedente CdA, sotto amministrazione di centrosinistra, aveva espresso le stesse preoccupazioni. L’analisi economica evidenziava una perdita di quasi 100 euro per tonnellata, a cui si aggiungevano i costi per la raccolta dedicata e per la gestione degli scarti, vanificando rapidamente i benefici dei fondi ottenuti. Pertanto, la rinuncia ai 10 milioni di euro del Pnrr è stata una decisione ponderata per evitare una spesa dannosa".
Per quanto riguarda l’impianto di digestione anaerobica, i sindaci rispondono alle critiche che parlano di una "sorprendente decisione della Provincia". "In realtà, la decisione di archiviazione è stata presa in linea con la legge- affermano - in quanto il Cosmari non aveva completato la documentazione richiesta. I sindaci esprimono sorpresa nel constatare che le critiche provengano proprio da alcuni colleghi che, avendo ricoperto ruoli nel Comitato di controllo, dovrebbero ben conoscere la situazione e il lavoro svolto dal Cosmari".
Sull'argomento della realizzazione della nuova discarica, i sindaci precisano che la situazione è tutt’altro che semplice e che "non vi è alcun immobilismo da parte della politica". "L’Ata, infatti, ha ereditato una lista di ben 84 siti possibili, che sono stati ridotti a 35 nel giro di tre mesi. Un lavoro approfondito e complesso, che prosegue nonostante i ricorsi di Comuni, privati e comitati. I sindaci ricordano che la realizzazione della discarica è legata a un accordo cruciale con l’Ata 2 e Asa, che permetterà di portare i rifiuti nella discarica di Corinaldo, a un prezzo più vantaggioso, fino al 30 giugno 2025. Nel frattempo, si continua con la progettazione della terza vasca nella discarica di Cingoli".
Infine, i sindaci ribadiscono che, durante l'ultima assemblea del CdA del Cosmari, "è stato dato mandato di redigere un piano industriale a lungo termine, che sarà determinante per garantire la sostenibilità dell'azienda. Contestualmente, si procederà con la richiesta di proroga del contratto di servizio con l’Ata 3, in scadenza nel 2029. Solo con un piano solido e un orizzonte temporale chiaro, sarà possibile attrarre investimenti e mantenere il Cosmari sotto il controllo pubblico".
In chiusura, i sindaci firmatari invitano i colleghi che hanno sollevato critiche a discutere questi temi nelle sedi istituzionali appropriate, evitando di trasformarli in motivi di campagna elettorale. "I cittadini hanno bisogno di risposte concrete, non di chiacchiere", affermano i sindaci, rinnovando la loro apertura al confronto e al dialogo.
Accorpamento dell’Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola con l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano: il Tar accoglie la richiesta di sospensiva della delibera che lo stabiliva e chiede alla Regione Marche di effettuare un approfondito riesame entro 45 giorni, alla luce dei motivi del ricorso e dei criteri dettati nell’ordinanza.
La camera di Consiglio è in programma per il 10 luglio prossimo. Era stato presentato il 28 febbraio scorso, tramite l’avvocato incaricato dall’ente, Luca Forte, il ricorso al Tar che impugnava la delibera regionale con cui era stato dato il via libera all’accorpamento tra il De Magistris e la realtà scolastica di Sarnano.«Il fulcro della contestazione - dice il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni - riguardava l’assenza di una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non fossero state tenute in considerazione le peculiarità del Comune di Caldarola e degli altri Comuni su cui opera l’Istituto».
«Non abbiamo mai trovato nella delibera una motivazione congrua che giustificasse questo accorpamento - incalza l’assessore alla scuola Paola Scaficchia -. E nel corso del tavolo interistituzionale che si era svolto il 13 dicembre, questa ipotesi non era mai stata né discussa né accennata». Tempi e modalità che all’amministrazione di Caldarola sono sin da subito sembrati come una decisione calate dall’alto, senza le necessarie discussioni né motivazioni. E per questo è stato presentato il ricorso. «Le doglianze di parte ricorrente circa le carenze motivazionali sopra evidenziate appaiono prima condivisibili - si legge nell’ordinanza del Tar -, dal momento che dalla lettura degli atti non emergono chiaramente le ragioni per le quali si sia deciso per l'accorpamento dell'Istituto scolastico di Caldarola con l'Istituto omnicomprensivo di Sarnano, nonostante la distanza, la situazione orografica e la condizione dei Comuni montani dove sono ubicati i plessi facenti capo all'Istituto comprensivo De Magistris, meritevoli, invece, di salvaguardia, alla luce dei sopra citati criteri di dimensionamento.
La decisione della Regione Marche sembra non aver tenuto conto - prosegue il documento -, sotto tale profilo, degli indirizzi della Commissione assembleare permanente fissati nella seduta del 30 dicembre 2024, dove si raccomandava di assicurare la sospensione degli accorpamenti per l'anno scolastico 2025/2026 delle autonomie scolastiche situate nei Comuni delle Unioni montane maggiormente a rischio di marginalizzazione e spopolamento, anche a seguito degli eventi sismici e alluvionali. E neppure dallo studio di fattibilità dell’Usr è dato comprendere l'iter logico motivazionale che ha condotto alla scelta, trattandosi di una mera illustrazione di dati. Si ritiene, pertanto, che sussistano i presupposti affinché la Regione Marche effettui un approfondito riesame che tenga conto di tutti i criteri dettati per il dimensionamento della rete scolastica, nonché delle effettive condizioni organizzative, orografiche, economiche e socioculturali delle autonomie scolastiche incise e delle realtà territoriali in cui esse si collocano, dandone adeguatamente contezza in motivazione. La Regione dovrà provvedere all’adempimento entro 45 giorni decorrenti dalla comunicazione del presente provvedimento».
Soddisfazione per l’intera amministrazione Fabbroni: «Non abbiamo mai mollato la presa e non intendiamo farlo - dice il sindaco -. Sono orgoglioso del lavoro fatto fin qui insieme a tutta la mia squadra di assessori e consiglieri: insieme siamo sempre stati convinti che la delibera regionale non avesse basi solide per essere applicata a discapito del nostro Istituto, una prima battaglia è stata vinta, ora guardiamo avanti per continuare a difendere il nostro territorio». «Crediamo nella giustizia - conclude l’assessore Scaficchia - e abbiamo sempre creduto che ci fossero tutti i presupposti per difendere la nostra scuola. Ringraziamo anche il Consiglio d’istituto con cui abbiamo sempre lavorato in sinergia per raggiungere questo obiettivo».
“Una scuola pensata per crescere insieme, un’opera strategica per il futuro del territorio e per la centralità dell’istruzione nella vita della comunità”. Con queste parole il sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, ha presentato il progetto del nuovo Polo scolastico “Ugo Betti”: un nuovo plesso che ospiterà la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.
All’incontro pubblico hanno preso parte anche il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Mons. Luigi Paoletti”, professor Emilio Procaccini, e il vicesindaco, Ivan Cecola, l’assessore Domenico Iori, la consigliera Daniela Cortesi, rappresentanti del corpo docente, diversi cittadini.
Ad illustrare l’intervento, finanziato con un’Ordinanza speciale firmata dal Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016, senatore Guido Castelli, è stato il responsabile dell’Area Tecnica del Comune, ingegner Alessio Piccioni. Il nuovo edificio sorgerà in via Filippo Marchetti, nello stesso luogo dove sorgeva il vecchio plesso demolito a seguito degli eventi sismici. I lavori, affidati all’impresa Devi Impianti di Busto Arsizio, sono stati avviati nel settembre 2024. In queste settimane verrà posizionata la gru e l’intervento sarà completato, secondo cronoprogramma, entro gennaio 2026.
Il nuovo complesso scolastico, progettato su un unico piano e articolato in tre corpi di fabbrica, comprenderà oltre alle aule anche una palestra, una mensa e diversi altri spazi didattici e ricreativi. La superficie complessiva sarà di 1.381 metri quadrati, con una capacità di accoglienza fino a 95 alunni.
Il Polo scolastico avrà l’ingresso pedonale principale su viale Filippo Marchetti, un ingresso carrabile su viale Aldo Moro e un’uscita carrabile sempre su viale Marchetti, con una viabilità pensata per garantire la massima sicurezza degli alunni. Tra le soluzioni progettuali innovative, vi è una tettoia di collegamento tra i diversi blocchi, che permetterà un agevole accesso alla mensa condivisa tra primaria e secondaria.
Particolare attenzione è stata dedicata, oltreché alla sicurezza, anche alla sostenibilità e alla qualità degli spazi interni. L’abbattimento di alcune alberature già presenti ha previsto, ad esempio, un fondo d’indennizzo destinato alla realizzazione di un giardino interno tra scuola primaria e secondaria, con un orto didattico a disposizione degli studenti. Inoltre, parte delle piante abbattute sarà trasformata in panchine e arredi in legno riciclato per il cortile della scuola.
Gli ambienti interni saranno caratterizzati da scelte cromatiche studiate per stimolare concentrazione e benessere psicologico, con colori e materiali differenti a seconda delle attività previste. Il grande atrio d’ingresso sarà arricchito da una pittura a effetto lavagna, uno spazio creativo dove i bambini potranno esprimersi liberamente.
“Il nuovo Polo scolastico Ugo Betti – ha dichiarato il sindaco Massimo Citracca – rappresenta molto più che una nuova struttura: è un segno concreto della ripartenza del nostro territorio. Abbiamo voluto una scuola pensata per le future generazioni, inclusiva, sicura e accogliente. Ringrazio tutte le persone che stanno lavorando a questo progetto con impegno e passione. La scuola è il cuore pulsante di ogni comunità, e noi vogliamo che Valfornace torni ad avere un cuore forte, vivo e pieno di speranza”.
Con questo importante intervento, Valfornace si prepara a offrire ai propri studenti e alle famiglie un ambiente scolastico all’altezza dei tempi e delle sfide educative future, nel segno della qualità, dell’innovazione e dell’attenzione al benessere della persona.
"È stata firmata l’intesa per la riapertura del mattatoio di Villa Potenza con un accordo raggiunto tra i gestori dell’impianto - il Cozoma - e l’imprenditore maceratese Ilario Marcolini per garantire la sostenibilità economica della struttura fino alla prossima asta giudiziale che si spera possa rivelarsi positivamente risolutiva”. Ad annunciarlo è il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli.
“Ho lavorato mesi per risolvere questo problema che ha un impatto importante sull’economia delle piccole aziende agricole del territorio - ha aggiunto Parcaroli -. Gli allevatori sarebbero stati costretti a macellare i propri capi di bestiame altrove con costi esorbitanti, tali da mettere a rischio la continuazione dell’attività. Ho coinvolto quindi l’imprenditore Ilario Marcolini, che ringrazio, che ha manifestato interesse e ha studiato la situazione presentando anche una lettera di intenti per dichiarare la disponibilità alla partecipazione alla prossima asta. Il primo passo c’è stato, guardiamo fiduciosi al futuro».
Ilaria Marcolini, imprenditore di rilievo nazionale, è titolare, con circa novecento capi iscritti al libro genealogico, del più grande allevamento al mondo della razza bovina marchigiana Igp vitellone bianco dell’Appennino centrale. “La settimana prossima, dunque, ripartirà l’attività di macellazione nella struttura di Villa Potenza e il funzionamento è garantito fino all’asta giudiziale. Poi entrerà in ballo il progetto di riqualificazione annunciato da Marcolini che ha comunque garantito - tra l’altro - anche il mantenimento dei livelli occupazionali e un piano economico sostenibile per la gioia delle casse pubbliche che negli anni hanno visto uscire milioni di euro per sostenere la struttura” ha concluso il sindaco Parcaroli.
La Stazione carabinieri di Tolentino ha concluso un'importante indagine nel campo delle truffe online, denunciando una donna di 43 anni, originaria di Rieti e senza fissa dimora, già conosciuta dalle forze dell'ordine. La donna è accusata di aver truffato una 31enne di Belforte del Chienti.
La vittima, alla ricerca di un'auto, aveva trovato un annuncio di vendita su "marketplace", una piattaforma e-commerce di Facebook. Dopo aver preso contatti con la venditrice e concordato le modalità di acquisto, la donna ha versato un bonifico bancario di 4.430 euro, ma non ha mai ricevuto il veicolo promesso.
Grazie alla querela presentata dalla vittima ai carabinieri di Tolentino, sono scattate le indagini che hanno portato all’identificazione della truffatrice. La donna è stata denunciata all'autorità giudiziaria per il reato di truffa.
Nella serata di ieri, i carabinieri della Stazione di Camerino hanno denunciato all'autorità giudiziaria due donne, una 39enne e una 69enne, entrambe residenti nella provincia di Macerata, con l'accusa di furto aggravato. Le due donne sono state fermate all'uscita di un supermercato camerte. Durante il controllo, i militari hanno accertato che le donne avevano rubato generi alimentari e cosmetici, nascondendoli nelle tasche dei loro cappotti. La merce è stata interamente recuperata e restituita al gestore del supermercato.
Nel frattempo, i carabinieri di Matelica, su ordine dell'Autorità Giudiziaria di Macerata, hanno arrestato un 28enne residente a Esanatoglia. L'uomo dovrà scontare una pena di 4 mesi di reclusione per il reato di porto abusivo di armi. Rinvenuto e arrestato dai militari, il 28enne è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Fermo, dove dovrà scontare la pena stabilita dall’autorità giudiziaria.
Nella notte tra giovedì e venerdì, vi è stato un tentativo di furto a Porto Recanati. Una banda di cinque malviventi, armati di una mazza, ha sfondato la vetrata del centro scommesse situato in piazza del Borgo, ma è stata costretta a fuggire a mani vuote grazie alla prontezza dei vicini e all'intervento tempestivo delle forze dell'ordine.
Secondo la ricostruzione dei fatti, poco dopo la mezzanotte, i ladri hanno colpito con violenza la porta a vetri del locale, provocando un frastuono che ha attirato l'attenzione dei residenti. Alcuni di loro, sentendo i rumori sospetti, non hanno esitato a contattare i carabinieri. Sul posto sono arrivati rapidamente i militari, ma quando sono giunti, i malviventi si erano già dileguati, fuggendo nelle vie secondarie del quartiere.
All'interno del centro scommesse, i ladri hanno rovistato alla ricerca di denaro, ma non hanno trovato nulla. L'incasso della giornata, infatti, era stato già ritirato dal titolare, che ha evitato che i malviventi potessero fare bottino.
Le indagini sono in corso e la caccia alla banda è ufficialmente iniziata. I carabinieri stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza per cercare di risalire all’identità dei malviventi, che potrebbero aver compiuto altri reati nella zona.
Un imponente maschio di cervo con palchi in velluto è stato avvistato nella giornata di ieri (sabato 4 aprile) da Maria Teresa Tapanelli in un giardino, poco distante dal centro storico di Fiuminata.
“Mi sono accorta del cervo in quel giardino - ha raccontato Maria Teresa Tapanelli - perché erano le 7 del mattino ed il mio cane abbaiava tantissimo. Non capivo inizialmente cosa avesse visto, così sono uscita sul terrazzo per capire, ho visto che guardava in quella parte, così l’ho inquadrata e ho notato questo spettacolo. Qualche anno fa ne vidi un altro - ha proseguito la signora - era entrato nel mio giardino di casa, ma era più piccolo. Non avevo ancora il cane e la recinzione del giardino era più bassa di quella attuale. Praticamente era entrato ma non riusciva più ad uscire, così gli aprii il cancello per liberarlo. Dalle mie parti è normale imbattersi in capriolo o cinghiali, ma non in cervi, uno spettacolo che non può passare inosservato”.
La pagina Facebook Camoscio Sibillini - Promozione del Territorio, ha svelato che si tratta dei cervi fuggiti dai recinti di Valleremita di Fabriano, che hanno colonizzato l’intero Appennino Umbro-Marchigiano.
Un gradito ritorno a Sferisterio Live, la rassegna del Comune di Macerata che, in collaborazione con l’Associazione Sferisterio, ospita non solo concerti, ma una ricca varietà di eventi che spazia tra i vari generi di spettacolo.
Infatti, a calcare il palcoscenico dell’arena maceratese, il 19 settembre, sarà Maurizio Battista con il suo tour 2025/26. La data è organizzata da Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci mentre lo spettacolo è prodotto da Fabio Censi.
Dunque a Sferisterio Live ci sarà l’imperdibile comicità di Battista tra aneddoti, ospiti e tante battute per passare una serata all’insegna della comicità. Maurizio Battista esplora le intricatissime e divertenti sfumature della vita attraverso il suo caratteristico occhio irriverente e dissacrante, con la sua tipica autoironia. Comico, conduttore televisivo, cabarettista e attore, regista: Maurizio Battista è questo e molto altro. La sua comicità si incentra sulla parodia di aspetti e comportamenti comuni nella quotidianità oltre che per la capacità di scovare fatti di cronaca bizzarri e divertenti.
Quest’anno Sferisterio Live ha puntato sull’intrattenimento nella sua accezione più ampia, infatti, oltre alla musica pop e rock di qualità, la rassegna offre show di pregio. Lo spettacolo di Battista va ad aggiungersi a quelli di Gianna Nannini (13 agosto), Diodato (14 agosto), Massimo Ranieri (23 agosto), Steve Hackett (5 settembre), Serena Rossi (27 agosto), Edoardo Leo (14 settembre) ed Edoardo Bennato (20 settembre).
I biglietti per assistere allo show di Battista sono già disponibili on line su Ticketone oltre che alla Biglietteria dei Teatri di piazza Mazzini (tel. 0733.230735 | e mail boxoffice@sferisterio.it), aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30. Questi i prezzi: settore Platino 55 euro, Oro 46 euro, Verde 42 euro, Blu 38 euro, Rosso 38 euro, Giallo 32 euro e Balconata 30 euro.
Nuovo traguardo per Italo Spinelli: l’ultraottantenne operaio in pensione originario di Finale Emilia (Modena) conseguirà la sua terza laurea martedì 8 aprile, alle 11, nell’Aula Magna di Filosofia dell’Università di Macerata, coronando un percorso straordinario che ha ispirato l’Italia intera. Spinelli compirà 89 anni il prossimo 21 maggio e ha voluto dedicare la sua tesi al rettore John McCourt e alla professoressa Arianna Fermani che lo ha eseguito fin dai suoi esordi nello studio universitario.
A guidarlo in quest’ultimo percorso accademico è stato il professor Guido Giglioni, relatore della tesi con cui Spinelli aggiunge un nuovo tassello a una vita segnata dalla curiosità e dalla forza interiore. Il nome di Italo Spinelli è noto a chi segue con ammirazione le storie che raccontano il valore dello studio come passione e come riscatto. Nel 2021 aveva conseguito la laurea magistrale in Storia, sempre con l’Università di Macerata, discutendo una tesi in Ricerca storica e risorse della memoria sui “Patrioti della bassa padana nell’Ottocento”, con il professor Marco Severini come relatore. “A spingermi agli studi – dichiarò in quell’occasione – è la voglia di sapere, perché la storia è bella e bisogna saperla trattare per il verso giusto”.
Ma fu nel 2018 che Spinelli aveva commosso l’opinione pubblica laureandosi in Filosofia da ultraottantenne, con l’intento di trovare una risposta alla scomparsa della sua amata Angela, compagna di una vita, venuta a mancare a causa di un male incurabile.
Cinque anni fa, scelse l’ateneo di Macerata per la possibilità di seguire i corsi anche a distanza. Durante la pandemia, fu tra gli studenti che discussero la tesi in videoconferenza, circondato dall’affetto della sorella e dei figli, connessi da casa per sostenerlo nel giorno della discussione. Il traguardo di martedì è molto più di una laurea: è il segno di una dedizione che supera ogni barriera anagrafica e sociale.
Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori di riqualificazione dei giardini pubblici “Libero Bigiaretti” di Matelica, progettati dall’architetto Gianluca Pecchia. L’importo totale è di euro 149.915,11. Gli interventi che verranno effettuati sono quattro. Attualmente è in corso quello relativo ai manufatti in muratura con sedute e fioriere fronte viale Cesare Battisti asse viario principale di collegamento allo spiazzo Beata Mattia e al centro storico (Intervento D).
Altri lavori riguarderanno il cuore dei giardini pubblici ed in particolare il restauro della fontana (Intervento A), la fontanella dove si può bere (Intervento B) e due panchine in pietra ai lati con teste di “leone” (Intervento C). Grande soddisfazione da parte del sindaco della città di Matelica Denis Cingolani che ha effettuato un sopralluogo nel cantiere avviato: “Siamo molto soddisfatti di veder partire questi lavori, i giardini pubblici di Matelica sono uno spazio molto importante per i tanti cittadini che nel tempo hanno frequentato questo vero e proprio polmone verde. Proprio per l’importanza di questo monumento cittadino come amministrazione abbiamo provveduto al tanto atteso restyling per rendere ancora più belli, accoglienti e sicuri questi luoghi”.
Dopo l’emozionante bronzo conquistato lo scorso anno ai Campionati Mondiali a squadre di marcia sui 20 km ad Antalya, Michele Antonelli. ha intrapreso una nuova dimensione internazionale in questa specialità, facendo parlare di sé con un inizio stagione straordinario. Il marciatore maceratese, alfiere del C.S.Aeronautica, ha dato prova del suo talento e della sua preparazione ai recenti Campionati Italiani assoluti, svoltisi a Sant’Alessio Siculo, dove ha conquistato un brillante argento con un tempo di 1h21’49. Un risultato che rappresenta il terzo miglior crono della sua carriera sulla distanza, confermando l’eccellenza del suo stato di forma.
L'argento conquistato in Sicilia è stato un ottimo viatico per il 2025, un anno che si preannuncia ricco di soddisfazioni per Antonelli, con la sua convocazione per la Coppa Europa in programma a metà maggio a Podebrady sempre più probabile. Questo traguardo è il frutto di una preparazione intensa e meticolosa, sotto la guida del tecnico Alessandro Garozzo e la supervisione del professor Patrizio Parcesepe, che stanno portando Antonelli a migliorare ulteriormente non solo nei tempi, ma anche nell’aspetto tecnico della marcia, rendendo il suo gesto sempre più fluido e potente.
La performance di Sant’Alessio Siculo è significativa anche per un altro motivo: la mancanza di sanzioni per passaggi irregolari, segno evidente di un miglioramento tecnico che ha portato Antonelli a perfezionare la sua andatura a ritmi sostenuti. Questi progressi sono il frutto di allenamenti particolarmente duri e mirati, che hanno trovato spazio nelle dure salite siciliane dove l’atleta si è trasferito da un paio di anni. Qui, lontano dalla sua Macerata, Antonelli ha trovato il suo equilibrio, continuando a dedicare ogni sua medaglia alla piccola Ophelia e alla compagna Viola, che sono sempre al suo fianco nel suo percorso di successi.
Ora non resta che aspettare la diramazione ufficiale delle convocazioni, ma con questo inizio di stagione, l'azzurro della Coppa Europa sembra essere una realtà sempre più concreta.
La Regione Marche rilancia sulla valorizzazione dei borghi e stanzia altri sei milioni di euro a sostegno dell’accoglienza diffusa: il bando "Borgo accogliente" passa così da 24 a 30 milioni di euro, ampliando il numero dei Comuni finanziabili e dando una nuova spinta alla strategia regionale di rilancio delle aree interne.
Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, nel corso dell’evento "Marche Regione dei Borghi – Identità in rete e strategie di rilancio del territorio", in programma al Teatro Cortesi di Sirolo, luogo simbolo scelto non a caso per rappresentare una delle realtà più attrattive del turismo regionale.
"I borghi sono l’elemento che più rappresenta l'identità delle Marche - ha dichiarato Acquaroli - un patrimonio unico che unisce cultura, tradizione, artigianato, enogastronomia, paesaggio e benessere. È da qui che passa il futuro della nostra attrattività turistica, capace di coniugare bellezza, autenticità e sostenibilità".
Con l'integrazione annunciata oggi, la dotazione complessiva della strategia borghi raggiunge quota 110 milioni di euro, considerando anche gli 80 milioni già stanziati a favore delle imprese. Il nuovo finanziamento consentirà di scorrere la graduatoria del bando e finanziare ulteriori progetti presentati da Comuni che erano stati ammessi ma non ancora coperti da fondi, molti dei quali promossi in forma associata.
Finora il bando ha permesso di finanziare 26 progetti, coinvolgendo 66 Comuni, con interventi che spaziano dalla riqualificazione urbana alla creazione di strutture ricettive, dallo sviluppo dei servizi turistici alla mobilità sostenibile, passando per l’innovazione digitale e i cluster tematici. Le richieste pervenute sono state ben 146, a dimostrazione di un ampio fermento locale e di un forte interesse da parte dei territori.
L’obiettivo della Regione è quello di trasformare i borghi marchigiani in un circuito di turismo esperienziale, capace di attrarre viaggiatori italiani e stranieri alla ricerca di autenticità e qualità della vita.
I nuovi fondi saranno indirizzati non solo a migliorare l’accoglienza, ma anche a rafforzare la sostenibilità economica dei borghi, creando opportunità per le comunità locali e generando un indotto positivo per le attività produttive circostanti.