Un profondo legame con la tradizione gastronomica, unito a un impegno costante nella sua valorizzazione e preservazione: questo è il filo conduttore dell'iniziativa che ha visto la Delegazione di Macerata dell'Accademia Italiana della Cucina protagonista di un significativo evento a Civitanova Marche. Il cuore dell'incontro, tenutosi giovedì 19 giugno, è stata la presentazione del volume “Il Brodetto”, un'opera che celebra uno dei piatti più iconici e amati della costa adriatica.
Ad accogliere i numerosi partecipanti, visibilmente interessati e coinvolti, è stato il delegato di Macerata, Pierpaolo Simonelli, che ha sottolineato l'importanza di queste iniziative per mantenere vivo il patrimonio culinario locale. L'Accademia, infatti, dedica ogni anno un approfondimento al "Brodetto", consapevole delle sue molteplici varianti che, pur differenziandosi di paese in paese lungo la costa adriatica, mantengono quasi costante la ricchezza del pescato utilizzato.
Ospite d'onore della serata è stato il professor Corrado Piccinetti, biologo marino e volto noto del programma Rai "Linea Blu". La sua partecipazione ha arricchito la discussione, offrendo preziosi spunti sulla storia delle marinerie e della pesca nell'Adriatico, e illuminando le complessità e le sfide attuali del settore. Il libro “Il Brodetto”, frutto della collaborazione tra Piccinetti e altri autorevoli autori come Ugo Bellesi, Tommaso Lucchetti, Alfredo Antonaros, Maria Lucia De Nicolò e Alberto Mazzoni, non si limita a esplorare la storia del piatto, ma analizza anche le tecniche di pesca, le attrezzature necessarie e propone gli abbinamenti con i vini più appropriati.
Le relazioni del professor Piccinetti e di Ugo Bellesi hanno toccato argomenti cruciali, spaziando dalla storia affascinante del brodetto all'attuale situazione della pesca, evidenziando purtroppo come questo piatto, simbolo della cultura marinara, stia progressivamente scomparendo dalla ristorazione costiera. Un campanello d'allarme che l'Accademia di Macerata si propone di raccogliere, promuovendo una maggiore consapevolezza e un ritorno alle radici della nostra cucina.
La serata è stata anche un momento di celebrazione e riconoscimento. Il consigliere nazionale Ugo Serra ha avuto il piacere di premiare l'Accademica Simonetta Varnelli e il delegato Pierpaolo Simonelli per i loro vari anni di dedizione, testimoniando l'impegno e la passione che animano l'associazione.
L'incontro si è concluso con una conviviale dedicata proprio al brodetto alla civitanovese, svoltasi presso il ristorante Leone di Mare. Durante la serata, il vice delegato Sergio Branciari ha ripercorso la storia degli incontri dedicati al brodetto, ricordando in particolare la figura di Vincenzo Perini, civitanovese DOC, che tanto si prodigò per la salvaguardia di questo piatto. A testimonianza del suo impegno, è stata condivisa la sua storica ricetta, tratta dal volume "Antologia della Cucina Marchigiana", un vero e proprio tesoro culinario che l'Accademia di Macerata continua a valorizzare.
Ed ecco la ricetta tanto apprezzata dai partecipanti:
Ingredienti: 2 kg e mezzo di pesce assortito (5 seppie, calamaro, lumaca di mare, scorfano, pesce prete, pesce cappone, scampi, canocchie, granchi, rana pescatrice, palombo, rombo, razza, sogliole, merluzzi, triglie) 1 cipolla, 2 spicchi d’aglio, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 1 kg di passata di pomodoro, 1 cucchiaio di maggiorana, ½ bicchiere di vino bianco, olio, sale e pepe (o peperoncino)
Esecuzione: Pulire il pesce lasciando le teste e lavarlo possibilmente con acqua di mare; così pure le seppie e poi tagliarle a pezzi. Far appassire a fuoco medio, in un tegame, possibilmete di terracotta, cipolla e aglio tritati finemente con qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva; unire le seppie, salarle, peparle e quando avranno consumato la loro acqua naturale aggiungere concentrato di pomodoro, maggiorana e vino. Fate ritirare il vino e poi versate il passato di pomodoro che lascerete bollire molto lentamente per mezz’ora. Aggiungete le canocchie poi ad intervalli di 3 o 4 minuti tutti gli atri pesci a seconda della loro consistenza carnosa. Negli ultimi due o tre minuti aggiustare di sale, aggiungere due cucchiai di olio extravergine e le triglie. Servire con fette di pane abbrustolito o di polenta dura; il sugo sarà ottimo per condire delle linguine al dente.
Il maresciallo capo Alessio Alberigo, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Porto Potenza Picena, racconta uno dei momenti più intensi della sua carriera. Il 23 giugno 2025, a Porto Potenza Picena, è riuscito a salvare una giovane donna che stava per togliersi la vita, seduta sul cornicione di un palazzo con i piedi nel vuoto (leggi qui).
Maresciallo Alberigo, come è arrivato l’allarme? Chi ha chiamato i Carabinieri?
Stamane è giunta alla Stazione di Porto Potenza Picena la segnalazione di una donna sul cornicione di un palazzo con apparente intenzione autolesionistica.
Ero in Caserma intento a ricevere il pubblico e non ho esitato ad affrontare con estrema tempestività la situazione, consapevole che non bisognava perdere tempo. Mentre allertavo la Centrale Operativa della Compagnia di Civitanova Marche, affinché mi inviasse ausilio, raggiungevo velocemente quell’abitazione, ubicata peraltro nei pressi della Caserma. Ho notato che la ragazza era effettivamente seduta sul parapetto con i piedi nel vuoto. Di istinto, anche se ero solo, sono subito entrato nell'appartamento dove, a custode, vi era un cane pittbull. Ho mantenuto la calma, agendo con estrema prudenza per evitare che la situazione degenerasse, riuscendo a raggiungere il balcone. Il mio sguardo incrociava quello della giovane donna ed ho colto il terrore nei suoi occhi. Due parole di rassicurazione e nessuna esitazione: mi sono sporto sul parapetto e l'ho riportata in salvo sul balcone.
Pochi attimi, ma intensi, suffragati fortunatamente da un lieto fine. Una volta al sicuro, ho calmato gli animi tesi della famiglia, mentre arrivava l’ausilio dei colleghi del Nucleo Radiomobile di Civitanova Marche. Ho agito, senza tentennamenti, con la gioia nel cuore per essere riuscito a trarre in salvo la donna.
Cosa ha pensato quando si è trovato di fronte alla donna che, seduta sul parapetto, minacciava di lanciarsi nel vuoto?
Nella corsa verso l'appartamento, ho cercato la massima concentrazione per affrontare quel pericolo. Una volta sul balcone, la situazione era ben peggiore di quanto avessi immaginato. Ho subito notato i segni di un forte stato di alterazione psico-fisica. Aveva gli occhi lucidi, aspetto confuso come da sonnolenza e un equilibrio decisamente precario. Ho percepito, a quel punto, che il pericolo era estremo e imminente. La donna era seduta su pochi centimetri di bordo e poi il vuoto. Sapevo di dover agire subito, e così ho fatto!
Che situazione ha trovato nell’abitazione?
È stato difficile in quel momento comprendere pienamente la situazione interna all'appartamento, ma la mia attenzione era totalmente focalizzata sul pericolo imminente. L’adrenalina e l’istinto mi hanno aiutato a gestire la presenza, poco rassicurante, del pitbull; probabilmente in altre circostanze sarebbe stato un ostacolo significativo. La vita della donna era in gioco, e questo superava ogni altro rischio. Credo che la rapidità e la determinazione siano stati fondamentali per risolvere la criticità che avevo davanti a me. Dopo il salvataggio della donna, ho visto rientrare in casa il suo compagno con in braccio il loro bambino di pochi mesi e la mamma che si trovava in un’altra stanza dell’abitazione.
Lei, a un certo punto, con gesto fulmineo e deciso ha afferrato la donna allontanandola dal parapetto da cui si sporgeva. Perché ha preso questa decisione?
In quel frangente, non c'erano altre opzioni. Ho agito con tutta la mia forza, la mia concentrazione era tesa a non sbagliare il gesto di aiuto e non rischiare di sbilanciarmi nel vuoto. La mia premura era duplice: trarre in salvo la ragazza e non precipitare anch’io nel vuoto. Dovevo evitare ogni sua reazione imprevedibile che avrebbe compromesso tutto. Fortunatamente non c'è stata resistenza da parte della donna e la mia azione si è rivelata risolutiva.
Adesso cosa accadrà alla donna e al convivente?
La giornata è proseguita con intense attività investigative per fornire un quadro completo all'autorità giudiziaria. È emersa una complessa situazione familiare ma abbiamo lavorato incessantemente, anche di concerto con i servizi sociali del Comune di Potenza Picena e con il Servizio di Pronto Intervento Sociale dell'Ambito Territoriale 14 della Caritas di Porto Potenza Picena abbiamo reperito una soluzione abitativa per la notte e organizzato il rientro nel paese di origine.
Tornato a casa. Come si è sentito?
Mi sono sentito appagato e contento di come sono andate le cose. Cosa mi ha spinto ad agire? Il senso civico che ritengo dovrebbe avere ogni cittadino in particolar modo noi che vestiamo questa divisa. Paura? No, assolutamente. In quel momento la priorità era aiutare la donna, racconta emozionato. Sono orgoglioso di far parte di un'Istituzione che è sempre fra la gente e per la gente. Non esistono soluzioni semplici ai problemi sociali, ma noi Carabinieri siamo spesso chiamati a intervenire anche nei momenti più tragici e il nostro impegno è sempre quello di lasciare la situazione migliore di come l'abbiamo trovata.
Nel mio cuore porto ora il pensiero di quel bambino di pochi mesi che merita un futuro sereno. Mi auguro, davvero, che il grande impegno profuso da tutti possa aiutare quella famiglia a ritrovare la serenità.
A chiusura dell’intervista
Sempre più spesso l’Arma dei Carabinieri, con i suoi innumerevoli presidi territoriali, è chiamata a soccorrere persone vittime di violenza domestica che, non avendo spesso la forza per reagire, pur di sfuggire ai soprusi, pongono fine alla loro esistenza.
I Carabinieri, le altre Forze dell’Ordine e la Magistratura invitano chiunque ritenga di essere vittima di violenza domestica o di violenza in genere a lanciare una richiesta di aiuto, prima dell’irreparabile.
La vittima deve comprendere che la richiesta di aiuto o la denuncia sono il primo passo per liberarsi della violenza e tornare libere.
Si è chiusa con emozione per il coinvolgimento collettivo la summer school “Fresco – Formazione, Ricerca ed Educazione per lo Sviluppo delle Competenze e l’Orientamento dei Giovani”, realizzata nei territori interni del Maceratese, con l’obiettivo di offrire un’esperienza educativa, relazionale e trasformativa a tante ragazzi e ragazzi.
Il cuore pulsante della summer school è stato il lavoro delle due classi attivate: la classe Immagina, guidata da Francesca Chiappa e Giulia Lapucci, che ha esplorato il potere della narrazione, della mappatura affettiva e dell’ascolto come strumenti per leggere e raccontare il territorio e che, insieme a un gruppo di esperti e docenti, ha costruito una narrazione corale fatta di parole, immagini e relazioni e la classe Spazio, coordinata da Alice Clementi, Adinda Putri Palma, Valentina Pallotti e Michele Serafini, che ha sperimentato tecniche di progettazione partecipata e autocostruzione di arredi per la riqualificazione di spazi pubblici. Quest’ultima, attraverso un lavoro collettivo che ha unito creatività, manualità e progettualità, ha visto dare forma concreta a nuove modalità di abitare e condividere gli spazi. Il percorso è stato accompagnato da un team di docenti, professionisti e professioniste che hanno messo a disposizione tempo, competenze e passione.
Una squadra di formatori e formatrici di grande valore che per la classe Immagina ha visto la partecipazione di Antonio Brizioli, Giammaria De Gasperis, Alessandro Delpriori, Nicola Feninno, Iacopo Pasqui, Francesca Pignataro, Agnese Porto, Gaia Segattini, Emanuele Tartuferi mentre, per la classe Spazio, a dare il proprio contributo sono stati Lorenzo Bartolucci, Susanna Cipollari, Piergiorgio Ciarlantini, Federico Panniccià, Monika Delamnowicz, Fabio Fornasari, Alessia Venanzoni e Davide Mancini Zanchi.
Hanno inoltre contribuito, in qualità di docenti partner della prima giornata di formazione aperta, Chiara Cifatte e Deborah Patrizi per ActionAid, Loredana Guerrieri per Cgil Macerata, Cristiana Tombesi per Cisl Marche, Massimiliano Moriconi per Cna Macerata, Diego Mancinelli per il Forum del Terzo Settore.
La conduzione dei focus group è stata affidata a Chiara Maria De Leone di Cooss Marche Onlus. A curare tutta la documentazione fotografica e video è stato Stefano Teodori, presenza costante e attenta durante tutte le fasi del progetto.
I giovani partecipanti hanno avuto modo di incontrare e ascoltare alcune delle realtà più significative del territorio, che li hanno accolti e ispirati con racconti e buone pratiche: ScaccoMatto Onlus, Libreria Kindustria, Troticoltura Cherubini, Associazione C.A.S.A. di Ussita, Azienda Agricola Cavalieri, Podere sul Lago, Giardino delle Farfalle, MaRec, Museo della Nostra Terra, La Fornace degli Gnomi, Fondazione Chiaravalle Montessori, Spring Color, Rete dell’Appennino, Terra Prospera, Circolo Arci Radeche Fonne, MuPa e molte altre, raccontate all’interno della rivista “FRSSSCH”, in uscita a breve per Hacca Edizioni.
La progettazione e il coordinamento generale del progetto Fresco sono stati curati da Silvia Sorana per Cooss Marche Onlus, insieme al coordinamento per l’Unione Montana Potenza Esino Musone svolto da Daniele Sampaolo e Giulia Vitali.
Grande l’impegno delle tre Unioni montane Potenza, Esino Musone di San Severino Marche, Marca di Camerino di Camerino e Monti Azzurri di San Ginesio rappresentate dai presidenti Denis Cingolani, Alessandro Gentilucci e Giampiero Feliciotti oltre a Valerio Valeriani, coordinatore degli Ambiti Territoriali Sociali 16, 17 e 18, per il sostegno istituzionale, l’impegno e la fiducia costante.
La conclusione della summer school è stata occasione per mostrare non solo i prodotti concreti delle classi – oggetti costruiti, mappe, racconti, visioni – ma soprattutto la trasformazione personale e collettiva che il progetto ha saputo generare. Un’esperienza che ha lasciato segni, tracce, connessioni.
La summer school Fresco è stata promossa dall’Unione Montana Potenza Esino Musone – ATS 17, in partenariato con l’Unione Montana Monti Azzurri – ATS 16 e l’Unione Montana Marca di Camerino – ATS 18, insieme a una rete di partner territoriali, sociali e sindacali: Scacco Matto Onlus, ActionAid International Italia, CGIL Macerata, CISL Marche, Associazione degli Industriali di Macerata, CNA Macerata, Forum Regionale del Terzo Settore delle Marche. Il progetto si inserisce nell’ambito dell’Avviso pubblico “LINK! Connettiamo i giovani al futuro” promosso da ANCI e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
Nella notte appena trascorsa, i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche e i vigili del Fuoco sono stati impegnati in un delicato intervento di recupero sulla parete della Quinta Piccola, nel gruppo del Monte Bove, in provincia di Macerata. Due alpinisti sono rimasti bloccati in parete dopo che uno dei due, impegnato come primo di cordata, è precipitato per circa 15 metri, riportando diversi traumi.
La compagna di cordata, dopo aver messo in sicurezza l’infortunato, ha prontamente allertato i soccorsi. L’intervento è stato immediato: oltre all’attivazione delle squadre di terra del CNSAS, è stato richiesto il supporto del Centro Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare, che ha inviato un elicottero HH-139B dell’83° Centro SAR del 15° Stormo.
Il velivolo ha imbarcato due tecnici del Soccorso Alpino, sbarcandoli in vetta al Monte Bove. Da lì, la squadra si è calata in parete per raggiungere il ferito, mentre ulteriori squadre si avvicinavano da terra.
Una volta localizzati gli alpinisti, la donna è stata messa in sicurezza e calata alla base della parete. L’uomo, dopo essere stato stabilizzato sul posto, è stato recuperato tramite una lunga verricellata insieme a un tecnico di elisoccorso del CNSAS.
Le squadre del Soccorso Alpino e dei Vigili del Fuoco hanno poi riaccompagnato la compagna dell’infortunato al parcheggio, mentre l’alpinista ferito è stato affidato alle cure dei sanitari della Croce Rossa Italiana.
Le difficili condizioni ambientali – pareti rese instabili dal sisma del 2016 e oscurità completa – hanno reso l’intervento particolarmente lungo e complesso, ma grazie alla sinergia tra CNSAS, Aeronautica Militare e Vigili del Fuoco, l’operazione si è conclusa con successo.
Paura nel pomeriggio di oggi per un incidente avvenuto nel territorio comunale di Sant’Angelo in Pontano, intorno alle ore 17. Un uomo di 83 anni ha perso il controllo della sua auto, che è uscita di strada ed è finita in un dirupo, precipitando per circa tre metri.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Viste le condizioni del ferito, è stato disposto il trasferimento in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette ad Ancona. Fortunatamente, secondo le prime informazioni, le sue condizioni non sarebbero gravi.
L’auto è stata recuperata dai vigili del fuoco con l’ausilio di un’autogru e riportata sulla carreggiata. I carabinieri hanno effettuato i rilievi per ricostruire la dinamica dell’accaduto, le cui cause sono ancora in fase di accertamento.
Coop Alleanza 3.0 ha deciso di togliere dai propri scaffali alcuni prodotti di origine israeliana, tra cui arachidi, tahina e articoli Sodastream. Una scelta simbolica ma significativa, che la cooperativa ha spiegato essere motivata dall’impossibilità di restare indifferente di fronte alle violenze in corso nella Striscia di Gaza e al blocco degli aiuti umanitari imposto dal governo israeliano.
Alla base della decisione – formalizzata dopo un rapporto presentato al consiglio di amministrazione dalla commissione etica e l’intervento di alcuni soci attivisti durante un’assemblea tenutasi lo scorso 21 giugno – vi è un’esigenza di coerenza con i valori fondanti della cooperativa.
Coop Alleanza 3.0, presente in diverse regioni italiane tra cui Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata, ha recentemente aderito alla campagna Coop 4 Refugees. Da un paio di settimane è disponibile nei suoi punti vendita la Gaza Cola, una bibita nata da un progetto palestinese con sede a Londra nel 2023, i cui ricavati vanno a sostegno della popolazione della Striscia.
“La Cooperativa non può rimanere indifferente – sottolineano da Coop Alleanza – davanti alle violenze in corso nella Striscia di Gaza. Siamo da sempre, e senza esitazione, al fianco di tutte le forze – enti, istituzioni e associazioni – che chiedono l’immediata cessazione delle operazioni militari. Ferma è anche la condanna del blocco degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni civili della Striscia”.
Un grande ritorno nella Società Sportiva Dilettantistica Ruggero Mancini per rinforzare la rosa della stagione 2025/26, l’esperto centrocampista Giacomo Lori, in uscita dalla Folgore Castelraimondo, torna a vestire la maglia giallorossa dopo diverso tempo. La scelta ricade sulla sua esperienza maturata in anni e anni giocati in Prima Categoria.
Emanuele Baiocco direttore sportivo della società giallorossa ha sottolineato il profilo di Lori in linea con quanto ricercato per fare crescere con tranquillità i giovani presenti in squadra: “Cercavamo un profilo di alto livello a centrocampo da affiancare ai nostri ragazzi e lo abbiamo trovato in Giacomo Lori, giocatore e persona di assoluta classe, che ha sposato in pieno il nostro progetto”.
Enrico Bonifazi direttore tecnico della Ruggero Mancini ha espresso tutta la sua soddisfazione per aver ingaggiato questo calciatore: “Siamo molto contenti di questo importante innesto, oltre al valore calcistico, Lori vanta anche doti umane che possono fare molto bene all’interno del nostro spogliatoio”.
Un altro colpo di mercato piazzato dunque dalla dirigenza giallorossa dopo l’ufficializzazione nei giorni scorsi dell’arrivo dell’attaccante Daniele Pallotta, classe 1992, originario di Fabriano, giocatori in grado di fare da “chioccia” ai calciatori più giovani che militano nella squadra.
Il rapporto di Bankitalia fotografa una regione in difficoltà: crescita limitata (+0,4%), export in calo e investimenti frenati. Lieve miglioramento per redditi e mutui.
L’economia delle Marche continua a mostrare segnali di debolezza. È quanto emerge dal rapporto annuale della Banca d’Italia dedicato alla regione, che inquadra il 2024 come un anno di stagnazione. L'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) segnala infatti una crescita reale del PIL dello 0,4%, meno della media nazionale, che si è attestata allo 0,7% secondo i dati Istat.
A pesare è soprattutto la crisi dell’industria manifatturiera. Anche nel 2024 il settore ha registrato un calo del fatturato, coinvolgendo sia le piccole che le grandi imprese. Le difficoltà sono state particolarmente evidenti per le aziende orientate all’export, penalizzate dalla contrazione delle esportazioni e da un quadro macroeconomico instabile. La fase ciclica negativa e l’incertezza generale hanno avuto riflessi anche sugli investimenti, ridotti rispetto al 2023 e ulteriormente contenuti nel corso dell’anno.
In controtendenza, il comparto dei servizi ha mostrato maggiore resilienza, grazie soprattutto a un buon andamento del turismo. Le presenze sono rimaste elevate rispetto alla media storica, offrendo un parziale sostegno all’economia regionale.
Famiglie: potere d’acquisto in lieve ripresa
Sul fronte delle famiglie, il reddito disponibile a prezzi correnti è aumentato del 2,5% su base annua, trainato da una ripresa delle retribuzioni e da un lieve incremento dell’occupazione. Tuttavia, l’effettivo potere d’acquisto è cresciuto solo dell’1,1% in termini reali, al di sotto della media nazionale, anche se ha beneficiato di una dinamica contenuta dei prezzi al consumo.
I consumi hanno registrato un aumento, ma in misura più contenuta rispetto al resto del Paese. Bankitalia evidenzia come la crescita, pur positiva, sia stata debole, segnalando un rallentamento rispetto al 2023, anno in cui si era completato il recupero dei livelli di consumo pre-pandemia.
Credito bancario in calo, ma crescono mutui e prestiti personali
Il credito bancario complessivo è diminuito nel corso dell’anno, riflettendo una domanda modesta e politiche di offerta più caute. Tuttavia, si segnala una ripresa dei mutui per l’acquisto di abitazioni, favorita anche dalla riduzione del costo dei finanziamenti. Il credito al consumo, in particolare i prestiti personali, ha invece mostrato una dinamica più vivace.
I Carabinieri della Stazione di San Severino Marche hanno rintracciato e arrestato un uomo di 45 anni, residente nell’Ascolano, già noto alle forze dell’ordine, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Ascoli Piceno.
L’uomo, già sottoposto alla misura dell’affidamento in prova presso una comunità di recupero locale, dovrà scontare una pena residua di 3 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di rapina, commesso a Castel di Lama nell’ottobre del 2022.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Fermo, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Momenti di paura in un bar del centro di San Ginesio, dove un uomo in evidente stato di alterazione ha seminato il panico tra i passanti, brandendo un martello e minacciando chiunque gli si avvicinasse. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi e ha richiesto l’intervento urgente di una pattuglia della Stazione Carabinieri di Belforte del Chienti.
Il protagonista della vicenda è un cittadino romeno di 29 anni, residente a Lamezia Terme che, dopo aver danneggiato il bancone dell’esercizio pubblico, si è allontanato a bordo della propria auto. Rintracciato poco dopo dai militari, l’uomo è stato sottoposto ad accertamento etilometrico, risultando con un tasso alcolemico di 2,18 g/l, ben oltre il limite consentito dalla legge.
Non solo ubriaco: durante il controllo è emerso che il 29enne non aveva mai conseguito la patente di guida, guidando quindi il veicolo in maniera totalmente abusiva. I Carabinieri hanno proceduto al sequestro del martello, utilizzato per minacciare e danneggiare, e al fermo amministrativo dell’auto per tre mesi.
L’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria con diverse accuse, tra cui guida in stato di ebbrezza, minacce, danneggiamento e guida senza patente.
Un piccolo segno, ma carico di forza. Il punto esclamativo, da oltre mille anni, attraversa i testi scritti con un’energia tutta sua: esprime rabbia, stupore, entusiasmo, sorpresa. È il segno che alza il volume della scrittura, che trasforma le parole in emozioni esplicite.
Sabato pomeriggio, a partire dalle ore 15:30, Urbisaglia ospita un evento unico nel suo genere: “Alle radici di un simbolo. Primo passo per la storia del punto esclamativo, tra lingua, scrittura e memoria”, un incontro tra studiosi, linguisti, filosofi e appassionati, per raccontare l'origine, l’evoluzione e la potenza comunicativa di uno dei segni più affascinanti della punteggiatura.
Il convegno è anche un omaggio sentito e originale alla figura di Jacopo Alpoleio, concittadino a cui si attribuisce – in modo affettuosamente simbolico – l’“invenzione dello stupore tipografico”. Un’occasione per intrecciare storia, filologia e riflessione contemporanea su ciò che significa esprimere emozione nella scrittura.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Riccardo Natalini, i lavori saranno aperti da Federica Curzi, filosofa e coordinatrice dell’iniziativa, che introdurrà i relatori e il percorso dell’incontro.
Seguiranno gli interventi di:
Francesca Sampaolesi, traduttrice e critica letteraria, che rifletterà sul punto esclamativo nel linguaggio inclusivo contemporaneo;
Nora Sarti, linguista e docente all’Accademia di Belle Arti di Macerata, che analizzerà la punteggiatura come segno, promessa e apertura;
Sandro Polci, architetto e studioso, che accompagnerà i presenti nella sua “via verso il borgo dello stupore”, un itinerario culturale e simbolico.
Giorgio Buongarzoni, ideatore dell’iniziativa e rappresentante del comitato promotore, chiuderà i lavori, sottolineando il valore della memoria locale e della creatività applicata anche ai dettagli più trascurati della comunicazione scritta.
Un evento che mette insieme studio e passione, ricerca e immaginazione, con l’obiettivo di avviare un percorso che possa diventare anche un progetto culturale più ampio.
Non poteva che essere l’Abbadia di Fiastra lo scenario ideale per l’inaugurazione della mostra “Pellegrini di Speranza tra Roma e Loreto: Documenti, cartografia e oggetti di antichi viaggiatori tra XVI e XIX secolo”. Al taglio del nastro ha presenziato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, insieme al vescovo di Macerata Nazzareno Marconi e al curatore dei documenti in esposizione Antonio Volpini. A fare gli onori di casa il presidente della Fondazione Giustiniani Bandini Renato Poletti, che guida anche il Tavolo di Concertazione proprio per la Via Lauretana; e il presidente della Fondazione Carima Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi. Con loro il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e numerose autorità civili e militari del territorio, oltre che studiosi e ricercatori.
La mostra, promossa proprio dalla Fondazione Giustiniani Bandini e dalla Diocesi di Macerata, in collaborazione con il Progetto Cammini Lauretani, la Biblioteca Statale di Macerata e la Fondazione Carima, è stata allestita presso l’Ex Ospizio dei Pellegrini e rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2026, con ingresso libero.
Prima dell’inaugurazione la Santa Messa celebrata dal cardinale Ravasi che ha poi portato il suo personale saluto ai numerosi intervenuti in Aula Verde, ringraziando del calore ricevuto in questa sua due giorni in terra maceratese. Il Cardinale ha ribadito l’importanza di intraprendere “la via”, con particolare riferimento al cammino mariano: «C’è un aforisma che viene da una terra insanguinata come la Persia, dalla grandissima cultura e tradizione, che ricorda come esistano tre tipi di viaggiatori – ha spiegato –, i primi sono quelli che viaggiano coi piedi e sono i mercanti; secondi sono quelli che viaggiano con gli occhi, i sapienti; terzi sono invece quelli che viaggiano col cuore e sono i pellegrini. Anch’essi hanno bisogno dei piedi e degli occhi ma avere cuore vuol dire camminare con uno spirito e una dimensione che è come quella che conduce a Loreto».
Un cammino che, rivissuto attraverso i documenti messi a disposizione da Volpini, consente di tornare indietro nel tempo e apprezzare le varie fasi, oltre che l'equipaggiamento dei pellegrini della Via Lauretana.
«Si tratta di una mostra che permette di ammirare documenti autentici e perfettamente conservati dall’attenzione mostrata da Volpini», ha sottolineato in tal senso il vescovo Marconi. «Una esposizione che, unita alla mostra su Matisse a Palazzo Ricci, rappresenta un valore aggiunto per tutto il territorio – ha ribadito il presidente della Fondazione Carima Sabatucci Frisciotti Stendardi –, per questo credo che, su tutti, sia il presidente della Provincia Sandro Parcaroli che il presidente della Regione Francesco Acquaroli potranno andare fieri di quanto questo lavoro potrà rappresentare un volano di promozione. Voglio tra l’altro ricordare la proficua collaborazione dedicata alla mostra dal nostro vice presidente, l’architetto Giacomo Alimenti».
Parole che hanno trovato concorde il presidente della Fondazione Giustiniani Bandini Poletti: «Un lavoro di gruppo che è stato premiato dalla presenza eccezionale del cardinale Ravasi, al quale va il nostro più sentito ringraziamento». Citato più volte tra i ringraziamenti, durante la presentazione è poi intervenuto lo stesso architetto Alimenti, responsabile dell’Ufficio Sisma della Diocesi, omaggiando anch’esso il cardinale Ravasi per la sua partecipazione («Ogni volta che la ascoltiamo Eminenza germoglia in noi uno spirito nuovo», ha detto) e ricordando come il valore della mostra sia stato compreso immediatamente in Curia e dalle Fondazioni, tanto da arrivare all’allestimento in tempi brevi.
L’esposizione dedicata ai viaggiatori tra Roma e la Santa Casa nasce dalla passione di Volpini per il viaggio: «Questa mostra nasce da una predilezione per Loreto – ha ricordato Volpini, ringraziando quanti tra le Fondazioni e i privati hanno reso possibile l’evento, così come la Diocesi di Macerata, nelle persone del vescovo Marconi e del segretario generale don Gianluca Merlini –, fin dall’inizio del XVI secolo l’itinerario verso la Santa Casa fu il più frequentato dai pellegrini, specialmente nelle ricorrenze giubilari, ma adoperato anche dai viaggiatori. Gli interventi papali conferirono ad esso anche un valore simbolico e un carattere istituzionale. Il percorso espositivo ripercorre le fasi salienti del viaggio: la preparazione, il percorso, la meta, focalizzando la dimensione giubilare. Il titolo stesso richiama il motto di questo Anno Santo 2025: Pellegrini di speranza; perciò il pellegrinaggio è qui proposto come metafora dell’esistenza».
L’itinerario della mostra ripercorre le fasi salienti del viaggio: la preparazione, il percorso, la meta, focalizzando la dimensione giubilare: il visitatore è chiamato a farsi pellegrino, nel percorso simbolico lungo le mappe stradali, a calarsi nelle condizioni concrete del viaggio attraverso gli oggetti quotidiani, a scorgere nell’altro un compagno col quale condividere le difficoltà e la bellezza del cammino, custodendo la speranza di una meta che eccede il termine del finito.
Per valli, e sopratutto monti e mulini attraversando tutti in maglietta gialla, quest'anno, la Valle del Potenza et cetera, la Marca di Camerino per dimenticare i guasti del sisma - e post - ricordando l'ultimo poeta tra i runners (Francesco Paco Gentilucci) per conquistare dopo 15 km il quarto trofeo a lui dedicato nella quinta edizione del Montelago. Organizza la Proloco di Muccia con la collaborazione di Cus Camerino, Fidal, Unione Montana del Potenza e Marca di Camerino e i comuni di Camerino, Sefro e Serravalle di Chienti.
Il 'Percorso dei mulini' scatta (h.9.30) domenica prossima da Largo Fedeli a Muccia: dal paese epicentro del terremoto 2016 a Serravalle di Chienti (paese martire del sisma 1997) a Sefro e Camerino. Partenza e arrivo a Muccia per una gara erede dei 'Quattro Ponti' negli anni '80, allora dominio esclusivo dei runners kenioti. Già, perchè era riservata ai professionisti non come questa aperta a tutti con maxi 'pasta day' al termine della manifestazione.
Il Montelago è dedicato a uomini e donne: tracciato unico di 15 km dedicato ad un poeta delle 'maratone': a Francesco Paco Gentilucci. "Lo scorso anno furono 130 a prendere il via" dice il sindaco Baroni alla conferenza stampa tenuta all'auditorium 'Lami' di Muccia. Con lui i sindaci di Serravalle di Chienti (Rinaldo Rocchi), di Sefro (Pietro Tapanelli) e dell'assessora Erika Cervelli (Camerino) per la brillante presentazione e conduzione di Marco Moscatelli.
Con loro il nuovo presidente regionale Fidal, Fabio Romagnoli (esortato da Belardinelli a promuovere il podismo sportivo montano) e il professor Filippo Maggi, buon calciatore ai suoi buoni tempi. Dice al cronista in margine alla conferenza stampa : "Ho giocato da giovane contro l'Argentinos juniores, la squadra dei primi anni di Diego Armando Maradona".
Il calcio, non a caso, ha fatto capolino alla presentazione del Montelago Eco Trail. Preannuncia infatti Belardinelli: "Dal 27 luglio al 3 agosto va in scena alle Calvie a Camerino il campionato europeo universitario per uomini (11 in campo per ciascuna squadra) e donne (7). Mancheranno soltanto gli Atenei di Russia ed Israele".
Si sono svolti il 10 e il 17 giugno, i due incontri formativi con la dottoressa Vera Stoppioni e il dottor Agostino Basile sui "Bisogni delle persone con disturbo dello spettro autistico e facilitazioni ambientali", organizzati dall'Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Civitanova Marche in collaborazione con il Centro commerciale Cuore Adriatico.
La proposta è partita dall'Assessorato e ha trovato subito la pronta disponibilità del titolare dell'ipermercato Luciano Laloni e della responsabile del centro Giulia Gamberini, che con sensibilità e proattività hanno collaborato sia nella partecipazione che nel coinvolgimento delle varie realtà commerciali, ristorative e lavorative presenti.
Nel corso delle due giornate cui hanno partecipato circa 40 dipendenti del Centro commerciale, gli esperti hanno illustrato le linee aggiornate relative al disturbo del neurosviluppo, mettendo in luce comportamenti e modelli di trattamento. In particolare, sono stati evidenziati gli accorgimenti utili all’accoglienza delle persone che presentano questo disturbo e delle loro famiglie per poter usufruire al meglio anche dei servizi e degli spazi commerciali.
"Il personale è stato informato rispetto agli accorgimenti da mettere in atto in caso di situazioni problematiche che dovessero presentarsi. Inoltre, sono state proposte modalità riferite alla comunicazione aumentativa alternativa e alla modifica degli stimoli ambientali in alcune ore della giornata, per ridurre un possibile sovraccarico neurosensoriale ed altro ancora".
"L'Assessorato alle Politiche Sociali, con il progetto innovativo sull'autismo, segna un importante cambio di paradigma nella promozione dell'inclusione e della consapevolezza nella nostra città – ha dichiarato l’assessore di riferimento Barbara Capponi. Rompendo gli schemi tradizionali, questo progetto si pone come obiettivo strategico la diffusione capillare della conoscenza sull'autismo, coinvolgendo non solo le famiglie e i professionisti del settore, ma l'intera comunità. La collaborazione con il centro commerciale è un esempio concreto di come si possano creare sinergie efficaci per promuovere una cultura dell'inclusione e dell'accessibilità".
"Riteniamo fondamentale che ogni membro della nostra comunità sia valorizzato e supportato nelle sue esigenze specifiche, e questo progetto è strumento incisivo della promozione della dignità di tutti. Diviene così tangibile il principio di "Tutti diversamente capaci" che ci guida da anni, con l'obiettivo di avere una città interessata e proattiva per ogni cittadino, ciascuno con la propria unicità e le sue esigenze".
Le interlocuzioni tra assessorato e direzione del centro commerciale continueranno al fine di dare seguito ancora più concretamente a questi incontri formativi. Questa iniziativa si inserisce nel percorso biennale sull'autismo organizzato dall'assessorato che ha incontrato e sta incontrando tutte le categorie presenti nella città al fine di rendere più accessibile ogni ambiente di vita per le persone con autismo e le loro famiglie.
Dopo cinque stagioni intense alla guida del vivaio biancorosso, si dividono le strade fra Paolo Morresi e la S.S. Maceratese. Accadrà ufficialmente il prossimo 30 giugno, chiudendo così un ciclo iniziato nel 2020, segnato da crescita, passione e importanti risultati nel settore giovanile.
A comunicarlo è stata la società con una nota ufficiale: “La S.S. Maceratese comunica che, a partire dal 30 giugno 2025, Paolo Morresi non sarà più il responsabile del settore giovanile. A Paolo va il nostro più sentito ringraziamento per la passione, la professionalità e l’impegno profuso in questi 5 anni insieme”.
A pochi giorni dalla chiusura ufficiale del suo incarico, lo stesso Morresi ha voluto lasciare un messaggio di saluto e gratitudine, carico di emozione: "Il 30 giugno si chiude dopo 5 anni il mio percorso alla SS Maceratese. È giunto il momento dei saluti e dei ringraziamenti, forse il momento più triste ma sicuramente il più sincero. Ringrazio in primis il presidente Alberto Crocioni per avermi fatto entrare 5 anni fa ad allenare il settore giovanile della Rata e soprattutto per avermi dato l'incarico di Responsabile del Settore Giovanile per gli ultimi 3 anni. Lo ringrazierò sempre per l'immensa fiducia. Ringrazio poi tutti gli allenatori, lo staff, la segreteria, i dirigenti, gli autisti, i magazzinieri. Ringrazio i genitori che in questi anni ci hanno dato fiducia, e soprattutto tutti i ragazzi, che mi hanno dato tantissimi insegnamenti e hanno dimostrato un attaccamento alla maglia biancorossa che non si vedeva da tempo. Infine – ma non per importanza – saluto il mio amico di tante avventure e di tante scelte difficili e coraggiose: mister Alessandro Porro. Una persona speciale con la quale ho avuto il privilegio di condividere questo percorso. Avevo iniziato 5 anni fa con un sogno. Nel tempo si è evoluto in qualcosa che non avrei mai potuto immaginare. Grazie a tutti. Mollare mai 'È stato un viaggio bellissimo'".
A raccogliere il testimone sarà Matteo Siroti, recentemente nominato Direttore Sportivo del Settore Giovanile biancorosso, che coordinerà le attività del vivaio insieme agli allenatori e allo staff tecnico. Scelta interna dunque per la società, che guarda avanti nel segno della continuità e della valorizzazione del lavoro svolto in questi anni.
L’estate a Valfornace si anima con una nuova e affascinante proposta per tutti. L’appuntamento, promosso dal Comune e dalla Pro Pieve, è per domenica prossima (29 giugno) con: "Passeggiando Valfornace. A piedi, al tramonto, per conoscere il territorio".
Si tratta della prima di tre tappe di un progetto articolato in appuntamenti mensili pensato per esplorare le bellezze paesaggistiche di Valfornace attraverso escursioni guidate, a piedi e in bici, momenti di relax e suggestive performance artistiche al calar del sole. L'obiettivo è offrire un modo autentico e rigenerante per vivere e scoprire il territorio.
Il primo appuntamento prevede un'escursione imperdibile al lago di Boccafornace al tramonto. Il ritrovo è alle ore 17,30 in piazza Vittorio Veneto con rientro per le ore 19,45 circa. Viene proposto un facile percorso ad anello in compagnia della guida ambientale escursionistica Silvia Perelli. Il breve trekking adatto a tutti condurrà i camminatori al suggestivo laghetto di Boccafornace, un vero tesoro nascosto dove la natura incontaminata e le storie locali si fondono in un'esperienza unica e coinvolgente.
A rendere il tramonto ancora più magico sarà una speciale performance musicale a cura dell'Istituto Musicale Vaccaj di Tolentino, che saprà creare un'atmosfera indimenticabile e suggestiva.
La passeggiata è rivolta anche a famiglie e bambini. Lunghezza del percorso 2,7 km. Cosa portare: abbigliamento comodo, scarpe da trekking leggere, acqua. Sia l'escursione che la performance artistica sono completamente gratuite.
L'Amministrazione Comunale di Valfornace invita cittadini e visitatori a partecipare numerosi a questo primo appuntamento e a tutti i successivi, per iniziare insieme questa meravigliosa avventura alla scoperta del territorio. Le prossime escursioni sono previste per domenica 27 luglio e domenica 17 agosto.
Circa 120 persone in visita al giardino di Villa Buonaccorsi nella prima data del 21 giugno. Le aperture proseguiranno anche a luglio, agosto e settembre. Per le date di luglio, il 5 e il 19 sarà possibile prenotare a partire dal 25 giugno. Sono previsti 4 turni di visita alle 15.30 -16.30 - 17.30 -18.30.
La visita è gratuita ma è obbligatoria la prenotazione. Il biglietto dovrà essere esibito all’ingresso allo staff. Gli spostamenti dei visitatori nell'ambito del complesso (giardino all'italiana, viali esterni, etc.) si svolgeranno esclusivamente in gruppo (max 30 per fascia oraria) con l'accompagnamento del personale degli istituti periferici del Ministero e dello staff, seguendo le istruzioni impartite e rispettando la segnaletica presente.
Le aperture straordinarie sono frutto di un accordo di valorizzazione siglato tra l'architetto Giovanni Issini per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, il sindaco della città di Potenza Picena Noemi Tartabini, e il dottor Luigi Gallo Direttore del Palazzo Ducale di Urbino | Direzione Regionale Musei Nazionali Marche.
Il personale del MIC insieme agli operatori delle Proloco di Potenza Picena e Proloco di Porto Potenza Picena accompagneranno i visitatori nel percorso del Giardino all’Italiana e potranno vedere il Cortile d’onore, il Giardino dei fiori, il Viale degli Imperatori e i Giochi d’acqua, la Collezione di agrumi, il Teatrino degli automi, l’esterno della Limonaia per chiudere poi la visita nel Giardino dei tassi.
Le date del 28 giugno, 5 luglio e 6 settembre oltre alla presenza delle Proloco locali vedrà anche la collaborazione degli operatori del FAI delegazione di Macerata, che di concerto con l’amministrazione intende continuare a contribuire alla promozione di questo bene così prezioso e importante.
Cinque giorni a piedi lungo 70 km da Cupramontana a Camerino nei luoghi più autentici delle Marche: è la proposta estiva, dal 22 al 27 agosto, del Cammino dei Cappuccini rivolta agli under 35 per un'esperienza unica tra natura, spiritualità e bellezza del territorio.
L'intero cammino - 400 km divisi in 17 tappe - attraversa borghi ricchi di storia come Cagli, San Severino Marche, Camerino e Offida, custodi di teatri, chiese affrescate, artigianato e tradizioni enogastronomiche.
Lungo sentieri e strade secondarie, il percorso promuove la mobilità lenta e il sostegno alle microeconomie locali, valorizzando il paesaggio senza consumo di suolo. Tra i luoghi simbolo, il convento di Renacavata di Camerino, culla dei Frati Minori Cappuccini, e il santuario della Madonna dell'Ambro nei Monti Sibillini, conosciuto come la 'Lourdes dei Sibillini', fino ad arrivare ad Ascoli Piceno, con le sue piazze di travertino e l'atmosfera senza tempo.
La proposta di agosto del Cammino prende il via da Cupramontana, borgo immerso nei vigneti del Verdicchio, tra l'abbazia romanica di Sant'Urbano, immersa nei boschi, e l'eremo dei Frati Bianchi, dove nel XVI secolo trovarono rifugio i primi promotori della riforma cappuccina, in cerca di una vita fatta di silenzio, preghiera e povertà.
Da Cupramontana si cammina verso Apiro e Cingoli, il 'balcone delle Marche', che regala uno dei più suggestivi panorami dell'Italia centrale. Da qui il cammino tocca l'eremo di Sant'Angelo, che fu sede di una delle prime esperienze di vita riformata, prima ancora della nascita ufficiale dei Cappuccini. È la tappa più lunga del cammino, e forse la più intensa, che conduce alla sosta intermedia di San Lorenzo di Treia. Il giorno seguente si prosegue per San Severino Marche, città d'arte e spiritualità, in cui si trova l'antico convento cappuccino del san Salvatore in Colpersito.
L'ultimo giorno si raggiunge Camerino, sede universitaria e storica culla dell'ordine dei Frati Cappuccini. Qui si trova il convento di Renacavata, fondato nel 1528, il primo convento cappuccino al mondo; è un luogo immerso nel verde, simbolo delle origini e della semplicità francescana, dove si concluderà l'esperienza con una giornata di riflessione e festa.
Il cammino è guidato dai frati Sergio e Nicola in collaborazione con l'artista Tom Search, che condurrà laboratori creativi lungo il percorso. L'intera esperienza si svolge all'insegna dell'essenzialità: si dorme nei sacchi a pelo in palazzetti, conventi e palestre e si cammina in gruppo, con spirito di adattamento e apertura; il costo della camminata è di 150 euro, tutto compreso.
Nell'anno del Giubileo questa esperienza rivolta ai più giovani è anche un modo alternativo di scoprire il territorio e di conoscersi: "Il nostro desiderio - afferma fra Sergio Lorenzini - è che il Cammino non sia solo un tracciato da percorrere, ma un invito a rallentare per porsi in ascolto del battito più profondo della vita che ci riporta all'armonia con noi stessi, con il creato, con le comunità che abitano queste terre e con Dio. Abbiamo voluto tracciare una via che racconta la bellezza e la semplicità francescana, che apre porte e cuori".
È stato approvato il progetto esecutivo relativo al miglioramento sismico degli uffici comunali di viale Trieste, nel comune di Macerata. L’intervento, di 2 milioni e 650mila euro, è finanziato con il Programma Unitario di Rigenerazione Urbana.
L’edificio, che si articola su tre livelli fuori terra da viale Trieste dove sono collocati gli uffici comunali (in parte aperti al pubblico), presenta anche un piano seminterrato che ospita archivi, depositi e locali tecnici. Il progetto approvato ha l’obiettivo di contrastare le vulnerabilità strutturali presenti, consolidare gli elementi strutturali e riqualificare le facciate che presentano un diffuso degrado sia per quanto riguarda gli elementi decorativi che per le superfici tinteggiate. Inoltre, la scalinata posteriore ha subito un importante cedimento sul quale si interverrà e si andranno a migliorare le performance energetiche dello stabile con la sostituzione di infissi e la coibentazione del sottotetto e della copertura.
L’intervento strutturale sarà concepito in modo tale da poter garantire il restauro e consolidamento nel rispetto del valore storico-culturale e secondo criteri compatibili con le esigenze di tutela dell’edificio. I lavori non comporteranno limitazioni all’accessibilità dello stabile di viale Trieste.
“I lavori dell’edificio comunale di viale Trieste permetteranno di restituire alla comunità un palazzo riqualificato e più sicuro e frequentato ogni giorno non solo dai dipendenti ma anche dai cittadini maceratesi che si rivolgono ai nostri uffici – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Un ulteriore finanziamento per Macerata che con questo intervento continua il suo percorso di rigenerazione volto a offrire, oltre la sicurezza, anche un biglietto da visita sempre migliore della città”.
“Con l’approvazione di questo ulteriore progetto esecutivo, che segue l’approvazione di quelli delle altre due sedi del Comune, del Teatro Lauro Rossi, Palazzo Buonaccorsi e Biblioteca, la rigenerazione urbana collegata al sisma assume un’importanza epocale per il nostro Comune – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. L’intervento è molto complesso per le dimensioni dell’edificio, per la tipologia di lavori e per le interferenze con le attività amministrative che continueranno ad essere svolte dal nostro personale; al tempo stesso è un intervento che restituirà ai maceratesi il Palazzo simbolo del Comune ancora più bello, sicuro e funzionale”.
Questa mattina, poco dopo le 9:30, una segnalazione ha allertato i vigili del fuoco per la caduta di calcinacci da un cornicione di un condominio di sei piani situato in via della Nave, a Civitanova.
La squadra del locale distaccamento, intervenuta prontamente con il supporto dell’autoscala, ha provveduto alla rimozione delle parti pericolanti e alla messa in sicurezza dell’edificio per evitare possibili rischi a passanti e residenti.
Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della polizia locale e il personale dell’ufficio tecnico del Comune, che hanno collaborato per valutare la situazione e pianificare eventuali interventi di manutenzione. Fortunatamente non si sono registrano feriti.