Un piccolo segno, ma carico di forza. Il punto esclamativo, da oltre mille anni, attraversa i testi scritti con un’energia tutta sua: esprime rabbia, stupore, entusiasmo, sorpresa. È il segno che alza il volume della scrittura, che trasforma le parole in emozioni esplicite.
Sabato pomeriggio, a partire dalle ore 15:30, Urbisaglia ospita un evento unico nel suo genere: “Alle radici di un simbolo. Primo passo per la storia del punto esclamativo, tra lingua, scrittura e memoria”, un incontro tra studiosi, linguisti, filosofi e appassionati, per raccontare l'origine, l’evoluzione e la potenza comunicativa di uno dei segni più affascinanti della punteggiatura.
Il convegno è anche un omaggio sentito e originale alla figura di Jacopo Alpoleio, concittadino a cui si attribuisce – in modo affettuosamente simbolico – l’“invenzione dello stupore tipografico”. Un’occasione per intrecciare storia, filologia e riflessione contemporanea su ciò che significa esprimere emozione nella scrittura.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Riccardo Natalini, i lavori saranno aperti da Federica Curzi, filosofa e coordinatrice dell’iniziativa, che introdurrà i relatori e il percorso dell’incontro.
Seguiranno gli interventi di:
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Francesca Sampaolesi, traduttrice e critica letteraria, che rifletterà sul punto esclamativo nel linguaggio inclusivo contemporaneo;
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Nora Sarti, linguista e docente all’Accademia di Belle Arti di Macerata, che analizzerà la punteggiatura come segno, promessa e apertura;
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Sandro Polci, architetto e studioso, che accompagnerà i presenti nella sua “via verso il borgo dello stupore”, un itinerario culturale e simbolico.
Giorgio Buongarzoni, ideatore dell’iniziativa e rappresentante del comitato promotore, chiuderà i lavori, sottolineando il valore della memoria locale e della creatività applicata anche ai dettagli più trascurati della comunicazione scritta.
Un evento che mette insieme studio e passione, ricerca e immaginazione, con l’obiettivo di avviare un percorso che possa diventare anche un progetto culturale più ampio.
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