Alle ore 1:07 della notte appena trascorsa si è verificato un terremoto di magnitudo Ml=3.8 con epicentro tra Treia e Pollenza in provincia di Macerata. Nelle ore successive, numerosi piccoli terremoti (aftershocks) hanno seguito l’evento principale (leggi qui).
“L’area, tuttavia, può generare terremoti anche più forti", spiega il geologo dell’Università di Camerino Emanuele Tondi. “Nel 2002 – continua - la Regione Marche finanziò un progetto di microzonazione sismica a cui parteciparono enti di ricerca (Ingv, Ogs) e alcune università, tra cui l’Unicam".
"Il progetto era innovativo perché prevedeva l’individuazione e caratterizzazione delle faglie attive di riferimento e la successiva simulazione del terremoto massimo atteso, con la registrazione di sismogrammi sintetici al suolo (simulazione del moto del Suolo – SMS)”.
“Su quest’ultimo aspetto, i risultati sono pubblicati sulla seguente rivista scientifica: Laurenzano G., Priolo E., Tondi E. 2008. 2D numerical simulations of earthquake ground motion: 5 examples from the Marche Region, Italy. Journal of Seismology, 12 (3), 395-412. (Qui per approfondimenti).
“Nel lavoro viene ipotizzata una faglia attiva, con cinematica diretta (simile alla più nota faglia del monte Vettore), immediatamente ad est della dorsale Treia-Pollenza, orientata nord-ovest/sud-est ed immergente a nord-est”, evidenzia il geologo Unicam.
“Sulla base delle sue dimensioni fu stimata una magnitudo massima attesa tra 5.5 e 5.7. Si tratta di una sezione geologica crostale modellata a elementi finiti, praticamente uno spaccato verticale che dalla superficie arriva a 10 km di profondità, dove sono incluse le caratteristiche geologiche e fisiche dei terreni, delle formazioni rocciose e le strutture (pieghe e faglie) presenti nel sottosuolo di Treia e Pollenza”.
“Tuttavia, sia per confermare o meno l’attività recente della faglia di Treia-Pollenza, ed eventualmente il suo potenziale sismogenico, sono necessari ulteriori studi e approfondimenti, in particolare con le nuove conoscenze e tecnologie sviluppatesi nel frattempo”.
“Ricordo sempre – conclude Tondi - che è possibile convivere con i terremoti ma non con il rischio associato, quindi è necessario verificare le caratteristiche strutturali e geologiche di fondazione degli edifici che si abitano e frequentano chiedendo al proprio progettista e geologo di fiducia”.
Nuova Salvambiente, associazione che da anni si occupa di tematiche legate all’ambiente e che opera nel territorio della Val Di Chienti, esprime "forte preoccupazione per la salute dei cittadini" in seguito all'incendio verificatosi presso la ditta Rimel nel comune di Pollenza il 5 dicembre scorso.
I dati diffusi dall'Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) circa le analisi effettuate su alcuni campioni di uova in cui è stata riscontrata diossina oltre i valori limite, prelevati nel territorio del comune di Pollenza "sono tutt’altro che confortanti", sottolinea la onlus in una nota.
"Quello che ci lascia attoniti - si aggiunge - è la leggerezza con la quale l'Azienda Sanitaria Territoriale minimizza il problema attribuendo la contaminazione ad una pluralità di fattori che purtroppo non specifica. Ancora più incomprensibile è che non siano stati previsti ulteriori accertamenti. Apprendiamo infatti dalla nota dell'Ast datata 2 febbraio 2023, che di otto campioni di uova analizzati (in due diversi momenti) nel 62,5% dei casi è stata riscontrata diossina con parametri superiori al limite stabilito dal regolamento Ue 1259/2011".
Con la nota l'azienda Sanitaria consiglia agli allevatori di "evitare l'accensione di fuochi nelle vicinanze dei pollai, di porre attenzione ai mangimi utilizzati per l'allevamento ed evitare il più possibile l'ingestione di terra da parte degli animali. Con ciò vuole forse affermare che la contaminazione può dipendere da azioni non corrette degli allevatori? È un’ipotesi o una certezza? Quando è in gioco la salute dei cittadini non possono essere accettate ipotesi e non può essere lasciato spazio a dubbi di nessun genere", spiegano i membri di Nuova Salvambiente.
"Alla preoccupazione sui dati riscontrati sugli alimenti si aggiunge quanto appreso dall'Arpam circa i rilevamenti effettuati sul terreno, che hanno evidenziato il superamento del parametro di diossina in terreni situati nel comune di Tolentino - spiegano ancora dall'associazione -. Non è chiaro per quale ragione i prelievi di uova abbiano riguardato solo il territorio del comune di Pollenza, quando i rilevamenti sul terreno hanno evidenziato anche contaminazione nel comune di Tolentino; perché sono state analizzate solo le uova? Perché solo quelle destinate ad autoconsumo e non anche i prodotti destinati alla commercializzazione?".
"Per quale ragione non sono stati effettuati altri controlli sia sugli alimenti che sul suolo nei comuni che hanno accusato di più l’impatto dell’incendio?" si chiede ancora l'Associazione Salvambiente, che ha inviato una lettera per avere risposte dalle autorità e dagli enti interessati (Ast, Arpam, Regione Marche, Provincia di Macerata, Prefetto e Vigili del Fuoco e ai sindaci di Pollenza, Macerata, Tolentino, Corridonia, Urbisaglia e Colmurano).
L'associazione ha chiesto "la predisposizione di un piano di accertamenti da effettuare nel medio e lungo periodo che interessi il territorio compreso nel raggio di 5 chilometri dalla ditta Rimel, da eseguire in forma capillare e che riguardi le analisi di aria, acqua, terreno, uova, animali, verdure e i foraggi".
La Nuova Salvambiente ha, inoltre, sollecitato gli organi tecnici affinché "il piano degli accertamenti da effettuare sia reso fruibile alla popolazione in modo semplice e chiaro così come i risultati accertati".
Prende sempre più piede anche in provincia di Macerata la Rally-Obedience, un'attività sportiva adatta a tutti coloro che posseggono un cane, priva di ogni tipo di coercizione. Il 12 febbraio, al campo sportivo di via Luciani, a Casette Verdini, si è svolto uno stage di Rally-O a cura di Opes Cinofilia, comitato ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni.
Tra i partecipanti Mattia Gigli, campione italiano Dryland Fidasc, categoria Ds 1.2. Presente anche Laura Pelletti, referente regionale per Opes di Rally-O la quale, nel ringraziare il comune di Pollenza, la Asd e la Proloco di Casette Verdini per la collaborazione, ha espresso soddisfazione per l’iniziativa e, in generale, per la crescita delle discipline sportive mirate al rapporto tra cane e conduttore.
Nella Rally-O, in particolare, è previsto che il binomio cane-uomo compia un percorso a passo normale, lungo il quale vanno eseguiti esercizi indicati da cartelli disposti lungo il tragitto. Questo rende la Rally-O accessibile a tutti, cani e conduttori, di ogni età. A parere di chi già da tempo pratica questa attività, appare visibile un miglioramento concreto nella gestione, nella crescita relazionale e nel processo educativo del proprio cane.
"Due campioni di uova su quattro non conformi rispetto al parametro diossina che è risultato superiore al limite stabilito dal regolamento dell'Unione Europea". È quanto emerso dal monitoraggio eseguito su ulteriori quattro siti di detenzione di galline ovaiole allevate all'aperto per autoconsumo, posti nel raggio di un chilometro di distanza dalla ditta Rimel srl di Pollenza, interessata dall'incendio dello scorso dicembre (leggi qui).
"I proprietari/detentori delle galline, i cui campioni di uova sono risultati contaminati da diossina con valori superiori al limite soglia sono stati prontamente informati - si legge in una nota del dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria territoriale di Macerata -. La valutazione d'insieme, considerati anche i risultati analitici degli ultimi monitoraggi ambientali effettuati da Arpam sui terreni che hanno dato valori entro la norma, depone per una situazione di contaminazione ambientale puntiforme non generalizzata, verosimilmente causata da una pluralità di fattori".
L'azienda sanitaria territoriale, pertanto, consiglia "il rispetto delle corrette pratiche di allevamento" ovvero "evitare l'accensione di fuochi in prossimità del luoghi in cui gli animali vivono e vengono detenuti, di alimentare gli stessi con mangimi sicuri riducendo il più possibile l'ingestione di terra".
La delibera ufficiale per l’assegnazione è arrivata il 31 gennaio con un comunicato ufficiale dalla Federazione Fisr. Sarà la città di Pollenza ad ospitare i Campionati Italiani di pattinaggio corsa su pista 2023 Junior e Senior dal 9 all’11 giugno.
L’evento è stato fortemente voluto dalla A.P.D. Juvenilia, che festeggia proprio quest’anno il 40° di attività e sta lavorando negli ultimi anni a progetti volti al rinnovamento per essere tra le società di rilievo del mondo sportivo e rotellistico.
Il pattinaggio è una tradizione storica pollentina che negli anni ha dato lustro alla città sia in Italia che nel mondo, grazie ad atleti di alto livello e all’organizzazione di eventi. Il prossimo campionato sarà il terzo di rilevanza nazionale organizzato a Pollenza presso la pista di pattinaggio “Gilda Leoperdi”, tra le migliori in Italia e idonea ad ospitare eventi ufficiali.
L’impianto prestigioso di 200 metri verrà rinnovato con superficie in moderna resina performante e sarà terreno di gare veloci per gli atleti delle categorie maggiori provenienti da tutta Italia. Le gare a cui si assisterà saranno di grande spettacolo considerando che i pattinatori protagonisti dell’evento sono atleti che portano alto il nome dell’Italia a livello europeo e nel mondo.
Pollenza ospiterà per tutte le categorie anche i prossimi campionati regionali di pattinaggio corsa il 2 aprile. L’evento sarà terreno di prova per l’organizzazione dei successivi campionati nazionali. L'Apd Juvenilia ha ringraziato la federazione e il presidente Fisr, unitamente all’amministrazione del Comune di Pollenza "per la fiducia riposta".
Incendio Rimel, l'Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata dispone ulteriori controlli sulle uova di galline allevate all’aperto per verificare un "eventuale bioaccumulo delle sostanze che si sviluppano durante i processi di combustione".
Saranno, pertanto, effettuati dei campionamenti di uova "prelevate presso chi detiene galline all’aperto per utilizzo personale, tenuto peraltro conto che l'eventuale fenomeno di accumulo nei grassi richiede un certo lasso di tempo", puntualizza in una nota l'Azienda Sanitaria maceratese.
Dallo scorso 29 dicembre era già stato messo in atto un monitoraggio relativo al campionamento di uova nell'area posta all'interno del raggio di un chilometro dalla sede dell'incendio. Il campionamento delle uova è stato deciso per il "principio di precauzione".
I risultati analitici dei campioni eseguiti sino ad oggi hanno evidenziato la non conformità, ai sensi del regolamento Ue 1259/2021, di tre campioni di uova su quattro (leggi qui). "Sempre per il principio di precauzione è raccomandato il non utilizzo ai fini alimentari, di uova e animali di bassa corte allevati e detenuti all’aperto, nell’area di un chilometro di distanza dalla ditta Rimel srl", conclude nella nota l'Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata.
Incendio all’azienda Rimel di Casette Verdini: "In tre campioni di quattro su uova di galline prelevate in Contrada Piane di Chienti sono state rilevate delle non conformità in merito all'emissione di diossine e policlorobifenili”.
È quanto si legge nella nota che ieri l’Azienda sanitaria territoriale ha inviato al Comune di Pollenza e all’Arpam, nel prosieguo della campagna di monitoraggio per verificare l’eventuale contaminazione ambientale.
Nella stessa nota viene evidenziato che "i valori di diossina e policlorobifenili riscontrati nelle uova, se consumate per brevi periodi, non costituiscono un pericolo acuto per l'uomo come documentato dall'EFSA e da un recente studio dell'Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio”.
“Tuttavia, ai fini della prevenzione di un rischio di tipo cronico derivante dal consumo di alimenti contenenti diossine e policlorobifenili eccedenti il limite stabilito per legge, è opportuno raccomandare di non utilizzare ai fini alimentari uova e animali di bassa corte allevati e detenuti all'aperto, nell'area di un km di distanza dalla ditta Rimel Srl".
Sulla questione è arrivata anche una nota del Comitato spontaneo “Valle dei fuochi”: “Come gruppo di cittadini riunitosi spontaneamente in seguito all’incendio occorso alla ditta Rimel il 5 dicembre scorso – si legge nella dichiarazione – esprimiamo la nostra grave preoccupazione dopo aver letto gli esiti della nota pervenuta al Comune di Pollenza dall’Asur che riporta gli elevati valori di diossina e di policlorobifenili riscontrati nelle uova, una contaminazione resa nota dopo più di un mese dal disastro ecologico che molto lascia perplessi sull’effettiva entità del danno arrecato alla nostra salute in questo arco di tempo".
"Vorremmo sensibilizzare quanto più possibile la popolazione del posto, ma anche dei comuni limitrofi, affinché possa unirsi in una eventuale class action, sollecitiamo ulteriori controlli nel tempo e analisi su animali da cortile, allevamenti, foraggi, terreni ed acqua e invitiamo inoltre gli allevatori e produttori locali a unirsi a noi in questa battaglia che possa tutelarli da danni economici e che possa salvaguardare tutti quanti in termini di salute futura”, concludono.
Il primo appuntamento è per domenica 22 gennaio alle ore 21.15 al teatro Giuseppe Verdi di Pollenza con la commedia “il marito invisibile” di Edoardo Erba. Riparte la stagione di prosa del Comune di Pollenza in collaborazione con l’associazione marchigiana attività teatrali (AMAT) con un’esilarante commedia sulla scomparsa della nostra vita di relazione.
Le due protagoniste, Maria Amelia Monti e Marina Massironi, ci accompagnano con la loro personalissima comicità in un viaggio che dà i brividi per quanto è scottante e attuale. Una videochat tra due amiche cinquantenni, Fiamma e Lorella, che non si vedono da tempo, i saluti di rito, qualche chiacchiera e l’annuncio inaspettato: mi sono sposata.
Un finale tutto a sorpresa per una commedia che risente fortemente del post-pandemia e ci fa riflettere su come è cambiata la comunicazione tra le persone, ma anche di come sono mutate le relazioni amicali e di come si percepisce il reale.
Auto contro camion: donna alla guida della vettura trasportata a Torrette. I vigili del fuoco sono intervenuti, alle ore 08.45 di questa mattina in contrada Santa Lucia nel comune di Pollenza, per un incidente stradale tra un autoarticolato e un'autovettura, che per cause in fase di accertamento si sono scontrati tra loro.
La squadra di Macerata, in collaborazione con i sanitari del 118, ha provveduto a estrarre dall'abitacolo la conducente dell'auto, la quale successivamente è stata trasportata con l'eliambulanza all’ospedale Torrette di Ancona per accertamenti. Praticamente illeso, invece, l'uomo alla guida del camion.
I vigili del fuoco hanno successivamente messo in sicurezza l'area dell'intervento. La strada è stata chiusa al traffico il tempo necessario per il completamento delle operazioni di soccorso. Sul posto anche i carabinieri di zona e la polizia locale.
C'erano anche due tori del peso di 14 quintali ciascuno, provenienti dall'azienda "Morica" di Pollenza, stamane, in piazza San Pietro, a Roma per la benedizione, nel giorno di Sant'Antonio Abate, protettore degli animali. Unico allevamento marchigiano a partecipare alla Giornata dell'Allevatore in Vaticano, promossa da 16 anni dall'associazione italiana allevatori.
Ilario Marcolini e Sandra Santori, che gestiscono l'azienda con ben 870 bovini a Pollenza, hanno portato due splendidi esemplari di razza marchigiane e chianina che hanno ricevuto grandi apprezzamenti dai visitatori che hanno partecipato.
Durante la mattinata il cardinale Mauro Gambetti, vicario generale per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro, ha celebrato la Santa Messa presso l'Altare della cattedra nella Basilica di San Pietro, quindi, malgrado la pioggia persistente, ha assistito alla conclusione della sfilata dei carabinieri a cavallo e dei butteri lungo via della Conciliazione e ha impartito la benedizione degli animali radunati in piazza Pio XII, di fronte alla Basilica.
Una cerimonia di grande impatto per la presenza di animali di tutte le specie e un'occasione per esibirne la loro bellezza, a cominciare dai tori maceratesi, così come avveniva durante la Raci, la manifestazione che si spera torni presto al Centro Fiere di Macerata una volta terminati i lavori, e che per decenni ha costituito una della più importanti rassegne dedicate agli animali e in particolare alla rinomata razza bovina marchigiana.
"Che spettacolo ragazzi!": dopo il successo della prima edizione, torna la rassegna domenicale di teatro per bambini e famiglie al teatro Verdi, patrocinata dal comune di Pollenza e organizzata da 'Lagrù Ragazzi'.
Tre gli appuntamenti in cartellone per questa seconda edizione che inizierà domenica 15 gennaio con lo spettacolo "In bocca al lupo!" della compagnia Fontemaggiore di Perugia, una favola moderna che affronta tematiche di grande attualità.
Domenica 12 febbraio sarà la volta di "Franco Frankenstein", la nuova produzione di Lagrù Ragazzi, che in chiave ironica affronta il tema del bullismo. A chiudere la stagione, domenica 5 marzo, sarà la compagnia Tieffeu con lo spettacolo "Il gatto con gli stivali", un classico intramontabile della letteratura per l’infanzia.
"Dopo il successo dello scorso anno dell’edizione invernale e dell’omonimo festival estivo" afferma Stefano Leva della compagnia Lagrù Ragazzi "siamo contenti che il Comune di Pollenza abbia riconfermato la scelta di organizzare la rassegna invernale per bambini e famiglie ‘Che spettacolo ragazzi!'. Portare il pubblico a teatro fin dalla tenera età, per noi vuol dire formare nuove generazioni di spettatori, di farli riflettere attraverso il linguaggio teatrale su tematiche importanti, di educarli ad essere cittadini attenti del domani". Tutti gli spettacoli si terranno alle ore 17.30. Il costo del biglietto per tutti è di 5 euro.
Trovato morto nel salone di casa dalla moglie. Profondo cordoglio a Casette Verdini, frazione di Pollenza, per l’improvvisa scomparsa del 60enne Germano Giorgetti. Il corpo senza vita dell’uomo è stato rinvenuto nella mattinata di ieri.
Giorgetti, ex arbitro dilettantistico, era molto conosciuto per la sua attività di falegname e montatore di infissi. Nei giorni scorsi aveva riportato una brutta caduta che lo aveva costretto a ricorrere alle cure mediche.
La salma del 60enne è stata trasportata all’obitorio di Macerata, dove con tutta probabilità verrà svolta un’ispezione cadaverica per capire con esattezza le cause della morte.
Dopo l'incendio che ha interassato la ditta Rimel il 5 dicembre scorso (leggi qui), i cittadini di Pollenza hanno avviato una raccolta di firme per chiedere al sindaco Mauro Romoli e all'amministrazione comunale un'assemblea pubblica per trattare delle potenziali gravi ripercussioni sulla salute delle persone e sul territorio delle emissioni nocive che si sono sprigionate attraverso i fumi del materiale stoccato all'interno dell'azienda interessata dalle fiamme (leggi qui).
Una delegazione di cittadini ha chiesto in una lettera "di poter aprire un dibattito tra cittadinanza e amministrazione comunale" e di poter conoscere: i controlli e le prescrizioni di sicurezza cui la ditta Rimel era soggetta; i requisiti per il rilascio e/o il rinnovo delle autorizzazioni di impatto ambientale; la classificazione dell'azienda sul territorio e se fosse presente nella lista comunale delle aziende pericolose; lo stato dei monitoraggi e delle misurazioni delle polveri sottili inquinanti durante gli anni a partire da inizio attività; il possesso da parte della Rimel e l'operatività di un misuratore di radioattività del materiale in entrata.
In poco tempo sono state raccolte 228 firme. Nella lettera si chiedono lumi anche sull'osservanza delle "misure imposte dal comune per la messa in sicurezza dei resti del materiale combusto" visto che diversi cittadini ne segnalavano "a distanza di diversi giorni lo stoccaggio all'aperto senza alcuna protezione".
I consiglieri del comune di Pollenza, su invito della popolazione, hanno fatto protocollare la richiesta all'ufficio comunale competente. All'assise sono stati invitati Arpam e Asur ed ogni altro ente appartenente alla conferenza dei servizi.
Alla raccolta firme hanno aderito non solo gli abitanti di Casette Verdini, Sforzacosta e Pollenza, le frazioni più vicine al sito dell'incendio, ma anche gli abitanti dei comuni limitrofi come Passo del Bidollo, frazione di Corridonia, preoccupati per il mancato collocamento di stazioni di rilevamento nelle loro zone sebbene interessate dall'odore acre e persistente dei fumi dell'incendio.
"L'auspicio è che oltre al comune di Pollenza a cui è stata rivolta la richiesta, l'assemblea veda anche la partecipazione della provincia di Macerata, Asur, Arpam e dei rappresentanti degli altri comuni coinvolti nel disastroso evento. Ora la richiesta è al vaglio del Comune di Pollenza per individuare modi, tempi e luogo più adatti allo svolgimento dell'assemblea" concludono i cittadini.
Incendio alla ditta Rimel di Pollenza: l’Area Vasta Tre rende noti, nel dettaglio, gli esiti delle analisi svolte su cinque campioni di ortaggi (lattuga, bietola) effettuati il 7 dicembre e il 15 dicembre, che avevano portato alla revoca delle ordinanze da parte dei Comuni coinvolti (leggi qui).
L’Av3 spiega, inoltre, che le rilevazioni sono state effettuate a Tolentino, Pollenza, Urbisaglia, Corridonia, Macerata (Sforzacosta) in punti specifici che vengono indicati nelle tabelle. Per quanto riguarda i metalli, le analisi riportano le rilevazioni sulla presenza di cadmio e piombo. Per il primo, a fronte di un valore limite di 0,2 mg/Kg il dato più alto è stato rilevato a Tolentino in contrada Rancia, ed era di 0,018, dunque ampiamente sotto al limite.
Tabella 1: Risultati ARPAM -Metalli pesanti misurati su matrici vegetali prelevate in campo
“Tutti e cinque i campioni, effettuati in entrambe le date, rilevavano la presenza di piombo e cadmio con valori al di sotto dei tenori massimi consentiti per gli alimenti di questa natura”, commenta l’Area Vasta. “Gli indrocarburi policicili aromatici (Ipa). Su questo, spiega, il regolamento numero 835/2011 dell’Unione Europea non stabilisce tenori massimi (distinti per benzo(a)pirene e somma di benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene e crisene) per vegetali a foglia larga, fattispecie dei nostri campioni".
“Si ritiene – afferma l’Area Vasta 3 – ad ogni modo che i valori sopra riportati non costituiscano un pericolo per la sicurezza degli alimenti e dei consumatori, considerando che i limiti previsti per alcune altre categorie di alimenti comunemente consumati (semi di cacao e prodotti derivati o in alcuni alimenti affumicati di origine animale) possono arrivare fino a 30 μg/kg, quindi dalle 15 alle 20 volte superiori alle concentrazioni riscontrate nei nostri campioni”.
Tabella 2: Risultati ARPAM - Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) misurati su matrici vegetali prelevate in campo
Ultimo elemento: diossine, Pcb e furani. Anche qui, sottolinea l’Area vasta 3,”non esistono nella normativa limiti di riferimento per gli ortaggi a foglia larga. L’unica fonte normativa a riguardo è la Raccomandazione 2014/663/Ue che stabilisce non tenori massimi, bensì livelli di azione per frutta e ortaggi”.
Il termine livello di azione – spiega l’Av3 - così come declinato nel considerando 4 della Raccomandazione 2013/711/Ue ha la seguente definizione: "I livelli d’azione sono uno strumento ad uso delle autorità competenti e degli operatori per evidenziare i casi in cui è opportuno individuare una fonte di contaminazione e prendere provvedimenti per la sua riduzione o eliminazione".
“In questo caso la fonte di contaminazione è nota (incendio) e ad oggi non più attiva. Considerando nel complesso le analisi effettuate, tra il primo e il secondo campionamento si rileva un significativo abbassamento delle concentrazioni dei metalli pesanti, cadmio e piombo (gli unici contaminanti, tra quelli ricercati, per cui sono stabiliti tenori massimi per vegetali a foglia larga), tendenza registrata anche per gli Ipa. Per quanto riguarda diossine, Pcb e furani permane una situazione sostanzialmente invariata. In conclusione i risultati analitici non delineano una situazione di pericolo per la salute umana e verrà mantenuta la necessaria attenzione per eventuali valutazioni del caso”.
Due mani che si stringono e non mollano la presa, a simboleggiare un sodalizio che ha messo le radici un secolo e mezzo fa. Sono le "Mani Amiche" della Società Operaia di Mutuo Soccorso “Giuseppe Lazzarini” di Pollenza – tra le associazioni più antiche delle Marche – che dal 1867 opera, appunto, a favore dei propri concittadini in stato di necessità.
“Mani Amiche” che sono diventate anche un Premio, andato in scena, ieri sera, in quel piccolo gioiello che è il Teatro Verdi di Pollenza. Una quarta edizione vissuta con entusiasmo e calore dai pollentini, che hanno risposto numerosi all’invito del presidente della Soms, Simone Damiani.
Al suo fianco, a fare gli onori di casa, in una serata brillantemente condotta da Matteo Pasquali, c’era il sindaco di Pollenza, Mauro Romoli, oltre al direttivo dell'associazione: insieme a consegnare un riconoscimento prezioso per l’intera comunità.
L’edizione 2022 del Premio “Mani Amiche” ha, quindi, suggellato il merito dei pollentini Andrea, Caterina e Giuliana Marinozzi, tre cugini che rappresentano "la terza generazione di una famiglia dedita all’arte, al restauro e all’antiquariato sin dall’inizio del ’900”; Vittorio Sorichetti, "persona mite e laboriosa, custode del campo sportivo di Pollenza per quasi trent’anni, che ha visto crescere tantissimi dei nostri ragazzi ora adulti"; Enrico Giorgi, "già sindaco di Pollenza e per 37 anni maestro elementare, amato da tutti i suoi alunni negli anni ’60, ’70, ’80"; Alvaro Valentini, "critico d’arte di enorme esperienza e competenza, curatore di tantissime mostre di pittura, scultura e fotografia realizzate a Pollenza e dintorni".
Ma è stato il Premio alla memoria a suscitare l’emozione più grande. Premio assegnato ad Alberto Damiani, scomparso nell’agosto di quest’anno, “fondatore e presidente della sezione Avulls di Pollenza, allenatore di calcio, già presidente della Soms. Una vita spesa al servizio della comunità e della sua famiglia”.
Sul palco, a ritirarlo, la moglie Flora Benedetti e il figlio Simone, oggi presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso: «Sin dalla nascita del Premio, quattro anni fa, gli altri soci volevano assegnarlo a mio padre, sono io che non ho voluto, visto che ne avevo “ereditato” la presidenza: la gioia è grande stasera, non lo nascondo». La commozione ha detto il resto.
Arpam ha diffuso in mattinata un ulteriore aggiornamento dei dati relativi al monitoraggio dell’aria a seguito dell'incendio avvenuto all'azienda di smaltimento rifiuti elettronici "Rimel" nella notte tra il 5 e il 6 dicembre scorsi.
Si tratta di nuovi elementi che forniscono un quadro più completo della situazione, rispetto ai risultati resi noti due giorni fa, relativamente al prelievo effettuato presso la scuola materna di Casette Verdini (leggi qui).
L'analisi delle polveri, eseguita dal servizio laboratorio multisito Arpam, ha evidenziato il raggiungimento di "livelli importanti nell’aria ambiente" di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), metalli; diossine e furani (PCDD e PCDF) PCB diossina simili (PCB DL).
In particolare, le concentrazioni degli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) in località Casette Verdini, espresse come valori medi delle 24 ore, "sono risultate apprezzabilmente superiori a quelle riscontrate nel periodo invernale presso una stazione di fondo urbano presa come riferimento (Ancona Cittadella), soprattutto nei campioni prelevati tra il 6 e 7 dicembre (6,28 ng/m3) e tra i giorni 8 e 10 dicembre (13,37 e 5,34 ng/m3)".
"Limitatamente al Benzo(a)pirene, considerato l'indicatore principale di questa classe di composti, si evidenzia che le concentrazioni rilevate rispettano sempre il valore obiettivo stabilito" per legge (1 ng/m3) "ad eccezione del campione n. 8475 prelevato tra i giorni 8 e 9 dicembre, nel quale la concentrazione è di 1,33 ng/m3. Va tuttavia precisato che il valore obiettivo è riferito alla media annuale" evidenzia in una nota Arpam.
Per quanto riguarda i metalli, "i dati rilevati come valore medio delle 24 ore", a Casette Verdini, "manifestano il superamento del valore obiettivo previsto dalla normativa di settore per il Cadmio (6,67 ng/m3 nel campione prelevato tra il 6 e il 7 dicembre 2022). In località Pollenza Scalo invece, il giorno 6 dicembre, i superamenti sono stati riscontrati sia per il Cadmio (25,49 ng/m3) che per il Nichel (30,94 ng/m39".
"Anche nel caso dei metalli, va precisato che il valore obiettivo è riferito alla media annuale, mentre i dati del monitoraggio si riferiscono generalmente alla media delle 24 ore", puntualizza Arpam. In generale, confrontando i dati ottenuti con i valori caratteristici della zona, nei primi giorni di monitoraggio sono risultate particolarmente elevate le concentrazioni di Cadmio, Nichel, Piombo, Cobalto, Rame, Zinco, Stagno e Antimonio. Nei campionamenti effettuati successivamente al 10 dicembre, le concentrazioni dei metalli sono rientrate nei range di accettabilità.
La concentrazione nell’aria di diossine e furani, in termini di tossicità equivalente (TE), ha raggiunto dati "particolarmente elevati" per il campionamento effettuato tra i giorni 6 e 7 dicembre a Casette Verdini (5250 fg-TEQ/m3 a fronte di una soglia critica di 300 fg-TEQ/m3)
"Una diminuzione di tali inquinanti nell’aria si è avuta nelle successive 24 ore (2297 fg-TEQ/m3) - precisa Arpam -, ma nel campionamento effettuato tra il giorno 8 e 9 dicembre 2022 la concentrazione delle Diossine/Furani è salita a 24804 fg-TEQ/m3, probabilmente a causa delle avverse condizioni meteoclimatiche che hanno ostacolato la loro diluizione. Seppur una repentina diminuzione della tossicità sia stata riscontrata nel campione n. 8477 prelevato tra il 9 e 10 dicembre 2022, i valori di fondo della zona non sono comunque stati raggiunti".
In conclusione, Arpam ribadisce che "la qualità dell’aria riscontrata nei giorni immediatamente successivi all’incendio" che ha coinvolto la Rimel, "ha subito importanti ripercussioni per l’emissione di metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e di diossine e furani in seguito alla combustione di materiali e rifiuti presenti nello stabilimento".
L’antico e nobile borgo di Pollenza celebra il suo illustre figlio, il Cardinale Fernando Cento, una delle più spiccate figure della Chiesa del XX secolo, orgoglio e vanto della città. L’occasione è data da una felice ricorrenza: la nomina a Vescovo di Acireale avvenuta esattamente un secolo fa, il 22 luglio 1922.
Nato il 10 agosto 1883, si è formato al Seminario di Macerata. Giovanissimo, diventa parroco della Cattedrale, dando subito impulso all’attività pastorale e alla promozione dei circoli di Azione Cattolica. Fonda e dirige il giornale diocesano “Il Cittadino”, collabora con il bollettino “Mater Misericordia”. Nel frattempo insegna letteratura al seminario diocesano e filosofia al Liceo classico “G. Leopardi”. Il 22 luglio 1922 viene eletto Vescovo di Acireale e consacrato il 3 settembre nel Duomo di Macerata dal Cardinale Giovanni Tacci, di cui era stato segretario.
Il 12 novembre prende possesso della nuova diocesi. Il suo ingresso è salutato da una folla osannante che vede nella figura esile e ascetica del nuovo presule il sigillo che la Grazia aveva impresso nel suo eletto. Ad Acireale svolge un’intensa attività, facendosi apprezzare per le sue eccelse qualità di pastore e di innovatore. In breve entra nel cuore della gente. Molto apprezzata è la sua capacità di dialogo e comunicazione che gli è valsa l’appellativo di “Vescovo fascinatore”.
Il 17 maggio 1926 è nominato Nunzio apostolico in Venezuela. Inizia così la sua attività diplomatica che proseguirà in Perù e in Ecuador dove riallaccia i rapporti interrotti da 40 anni con la Santa Sede sottoscrivendo nel 1937 il trattato “Modus Vivendi”. Nel 1946 torna in Europa per assumere la nunziatura in Belgio e Lussemburgo e successivamente quella del Portogallo.
Il 2 giugno 1953 partecipa come Legato pontificio all’incoronazione della Regina Elisabetta II. La sua intensa e feconda opera pastorale e diplomatica è molto apprezzata da Pio XI, Pio XII, Paolo VI e da Giovanni XXIII che lo eleva alla porpora cardinalizia nel concistoro del 15 dicembre 1958. Durante il Concilio Vaticano II presiede la Commissione per l’Apostolato dei laici del cui decreto è brillante artefice. Partecipa al conclave del 1963 che eleva il cardinal Montini a Pontefice col nome di Paolo VI.
Il 13 giugno 1963 in qualità di Penitenziere maggiore ha l’incarico di somministrare l’olio santo a Giovanni XXIII, suo intimo amico e confidente. Il cardinale Fernando Cento si spegne a Roma il 13 gennaio 1973, all’età di 89 anni, dopo una lunga e intensa vita spesa al servizio della Chiesa, operando sempre “con dottrina, pietà, dedizione senza posa”, le tre virtù che Pio XII trovava nella sua anima fin dalla fanciullezza.
Le sue spoglie riposano nella chiesa dei Santi Francesco e Antonio di Pollenza, dove il 24 dicembre 1905, appena ventiduenne, aveva celebrato la prima Messa. Pollenza ricorda ora la figura e l’opera dell’eminente porporato con una mostra storico documentaria e fotografica, a cura di Alvaro Valentini, che si inaugura domenica 18 dicembre alle ore 10 nella Sala Convegni del Palazzo Comunale. Interverrà il Vescovo diocesano Nazzareno Marconi.
L’esposizione, promossa dal Comune in collaborazione con la Parrocchia, è visitabile fino al 15 gennaio 2023 con il seguente orario: 18, 25, 26 dicembre, ore 17-20; 1, 6, 7, 8, 14, 15 gennaio ore 10-12 e 17-20. Venerdì 13 gennaio, ore 21,15, nella Sala Nobile del Palazzo Comunale si terrà l’incontro “Ricordando il nostro Cardinale” tra aneddoti, curiosità, memorie e musica.
“I risultati analitici hanno dato esito favorevole per sicurezza alimentare all’utilizzo degli ortaggi e verdure”. Sono le conclusioni rese note dell’Asur riguardo le analisi effettuate sulle matrici vegetali a più alto rischio di contaminazione, quali ortaggi a foglia larga come insalata e scarola, in seguito all’incendio all’azienda Rimel di Casette Verdini (Pollenza) avvenuto tra il 5 e il 6 gennaio scorsi (leggi qui).
Durante la riunione prefettizia che si era svolta all’indomani del rogo, le autorità competenti avevano dato mandato all’Asur di effettuare dei monitoraggi riguardanti gli ortaggi coltivati nei campi che si trovano nelle vicinanze dell’azienda. Nel frattempo, i vari sindaci dei Comuni coinvolti (Pollenza, Tolentino, Macerata, Urbisaglia e Corridonia) avevano emanato delle apposite ordinanze che, tra le altre cose, avevano vietato il consumo degli stessi ortaggi a foglia larga.
Oggi la direttrice dell'Area VastaTre, Daniela Corsi, ha reso note le ricerche di metalli pesanti - quali idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine, policlorobifenili (PCB) e furani - che hanno dato un esito favorevole. “È comunque opportuno – si legge in una nota - ricordare a tutti le buone pratiche domestiche nel consumo degli ortaggi e verdure previo accurato lavaggio con acqua potabile”.
Arpam ha reso noti nella giornata di oggi ulteriori dati relativi al monitoraggio dell’aria a seguito dell'incendio avvenuto all'azienda di smaltimento rifiuti elettronici "Rimel" nella notte tra il 5 e il 6 dicembre scorsi.
"Le concentrazioni rilevate dal Laboratorio Mobile, limitatamente agli inquinanti normati (Benzene, Monossido di Carbonio, Biossido di azoto e PM10)", si legge in una nota dell'agenzia regionale, "non hanno superato i valori limite imposti dalla normativa di settore".
Si ribadisce tuttavia, che "il Laboratorio Mobile è stato attivato nella serata del 6 dicembre e, pertanto, non ha monitorato parte della fase acuta dell’incendio". "La fase acuta dell’evento è stata invece valutata mediante il campionamento delle polveri sottili (PM10) effettuato presso la scuola materna sita a Casette Verdini", ha puntualizzato Arpam riportando i dati relativi alle prime 24 ore di monitoraggio (fino alle ore 6:17 del 7 dicembre), utili "per valutare la diffusione degli inquinanti contenuti nei fumi originati dalla combustione".
I dati elaborati dal laboratorio Arpam, come valori medi delle 24 ore, evidenziano "concentrazioni degli Ipa (Idrocarburi Policiclici Aromatici) apprezzabilmente superiori a quelli riscontrati nel periodo invernale presso una stazione di fondo urbano presa come riferimento (Ancona Cittadella)".
"Il livello Benzo(a)pirene determinato tra i giorni 6 e 7 dicembre è sensibilmente superiore ai valori caratteristici della zona, riscontrati in precedenti monitoraggi" sottolinea ancora Arpam, e anche "relativamente ai metalli", i dati "manifestano il superamento del valore obiettivo previsto dalla normativa di settore per il cadmio, mentre rispettano i valori obiettivo per nichel e arsenico e il valore limite stabilito per il piombo".
Dal confronto con i valori caratteristici della zona, sono risultate particolarmente elevate le concentrazioni di cadmio, nichel, piombo, cobalto, rame, zinco, stagno e antimonio.
Basti pensare che, per il campionamento effettuato tra i giorni 6 e 7 dicembre, si riscontra una "tossicità equivalente" riferita alla concentrazione complessiva di diossine, furani e Pcb-dl pari a 5307 fg-TEQ/m3: un dato particolarmente elevato, se si considera che per l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr) valori di tossicità superiori a 300 fg-TEQ/m3 "denotano la presenza di significative sorgenti di emissione che devono essere opportunamente controllate".
"Sulla base dei dati rilevati, si può considerare che la qualità dell’aria riscontrata nelle ore immediatamente successive all’incendio" che ha coinvolto la ditta Rimel srl, "ha subito importanti ripercussioni per l’emissione di metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e di diossine e furani in seguito alla combustione di materiali e rifiuti presenti nello stabilimento", ha concluso nella nota Arpam aggiungendo come "le condizioni meteoclimatiche non sono state favorevoli alla diffusione dei fumi verso gli strati alti della troposfera e di conseguenza hanno ostacolato la diluizione delle sostanze inquinanti prodotte nell’incendio".
Il sindaco di Pollenza Mauro Romoli, nel sottolineare come nella giornata di domani siano attesi anche i risultati delle altre centraline di rilevamento posizionate sul territorio (campionatore passivo sito al Trebbio e campionatori siti a Pollenza Scalo), ha confermato l'obbligo di ricovero degli animali da cortile e il divieto di raccolta e utilizzo degli ortaggi a foglia larga, sino a quando non verrà emanato un provvedimento di revoca delle ordinanze.
“Il principio della massima prudenza non si discute, ma chiediamo alle autorità sanitarie di velocizzare campionamenti e analisi perché la sospensione precauzionale della raccolta e della commercializzazione degli ortaggi sta mettendo in serie difficoltà gli agricoltori”. Sono passati quattro giorni dall’incendio che ha interessato la ditta Rimel e c’è forte preoccupazione tra le aziende agricole della vallata del medio Chienti ancora sottoposte alle ordinanze comunali.
Gli agricoltori hanno dovuto sospendere le attività di vendita, anche diretta, nei punti aziendali o nei mercati agricoli con i relativi danni economici. Per questo i vertici di Coldiretti Macerata hanno inviato una missiva a Prefetto, Arpam, Asur, Regione, Provincia e Comuni interessati per chiedere chiarezza e celerità.
“I prodotti ortofrutticoli freschi – spiega Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata – sono facilmente deperibili e non possono essere lasciati in campo; inoltre una volta raccolti si possono conservare, con aggravio di costi, solo per pochi giorni".
"A questi si sommano i danni indiretti per tutte le aziende (non solo orticole) legate alla perdita di ingenti fette di mercato a seguito della chiusura di alcuni mercati, della disdetta degli ordini, della chiusura dei propri punti vendita nell’area prossima all’incendio e/o in termini più generali per la paura di frequentare tali aree".
“Auspichiamo infine siano già state messe in atto tutte le azioni necessarie per dare risposte certe in tempi brevi; anche in considerazione dell’imminenza delle festività natalizie, che rappresentano un momento tradizionalmente propizio per i produttori. Il settore, senza averne colpa, sta subendo ingentissimi danni. Se l’emergenza dovesse proseguire si metterebbero a rischio la sostenibilità e la sopravvivenza stesse delle imprese coinvolte, oltre all’intero indotto orticolo della media vallata del Chienti“.