Una Maceratese gagliarda si porta via da Sora i primi 3 punti della stagione, grazie a una prova di cuore e qualità, nonostante un campo ai limiti della praticabilità nel primo tempo. La rete di Ruani al 83’ consegna alla squadra di Mister Possanzini una vittoria cercata, sofferta e meritata.
Il match, valido per il turno infrasettimanale di Serie D, vede la Maceratese scendere in campo con Marchegiani in difesa, affiancato da Mastrippolito e Lucero, mentre Perini è confermato a destra. A centrocampo rientrano Ruani e De Angelis, con Ciattaglia mezz’ala. Il tridente offensivo è composto da Marras, Cirulli e Neglia. La partita è fortemente condizionata dalla pioggia caduta poco prima del calcio d’inizio, che rende il sintetico del Tomei pesante e rallenta il gioco.
Pronti via e il Sora si rende subito pericoloso con un cross basso, ma Rao calcia alto. La Maceratese prende gradualmente il controllo e al 5’ Neglia prova un pallonetto che finisce di poco a lato, fermato però per fuorigioco. Marras ci prova con un tiro da fuori al 10’, parato in due tempi da Laukzemis, mentre al 22’ è Cirulli a tentare la conclusione dopo una bella combinazione con Marras, senza fortuna. Il numero 10 biancorosso firma la più grande occasione del primo tempo al 28’, ma il suo tiro in area si stampa sulla traversa. Al 32’ un gol di Cirulli viene annullato per fuorigioco. Sul finale del primo tempo, Capitan Lucero è costretto a uscire per infortunio, sostituito da Morganti. Nonostante il dominio della Maceratese, il primo tempo si chiude a reti bianche.
Nella ripresa il Sora rientra con decisione e al 6’ va vicino al vantaggio con un tiro a giro di Vono, che termina di poco alto. I padroni di casa provano a imporre il proprio gioco, ma la Maceratese si difende con ordine e riparte in contropiede. Al 23’ Marras spreca una ripartenza con un passaggio di troppo.
La vittoria arriva al 83’: un cross morbido dalla destra di Gaglairdi viene respinto dalla difesa del Sora, ma Ruani è pronto a controllare e incrociare col destro il gol del vantaggio biancorosso. Il Sora tenta di reagire, ma il portiere Gagliardini si fa trovare pronto sulle conclusioni dalla distanza. Nel finale la Maceratese sfiora il raddoppio con un tiro a giro di Gagliardi al 89’. L’ultima occasione è per il Sora con Casciano, ma il suo tiro è debole e finisce fra le braccia di Gagliardini. Dopo cinque minuti di recupero, il triplice fischio sancisce i primi tre punti della stagione per la Maceratese, festeggiati dai circa 100 tifosi presenti.
La pallavolo maceratese continua a crescere e a fare rete, non solo in campo ma anche fuori. Questa mattina, mercoledì 24 settembre, è stato celebrato e rinnovato il legame tra Fisiomed e la Cbf Balducci Helvia Recina Macerata, la squadra femminile che da quest’anno è approdata nella massima serie, la A1. Una collaborazione iniziata lo scorso febbraio che oggi si consolida ufficialmente, con Fisiomed nel ruolo di medical partner e sponsor della società. Un abbinamento che racconta molto del territorio: da una parte una realtà sportiva che ha saputo bruciare le tappe fino a conquistare i vertici nazionali, dall’altra un’eccellenza sanitaria locale che fa della cura e della prontezza di intervento la propria forza.
A sottolineare il valore di questo percorso comune è stato l’amministratore delegato di Fisiomed, Enrico Falistocco: “È un giorno importante, un appuntamento significativo; abbiamo iniziato con la Cbf Balducci un anno e mezzo fa, quindi in pieno campionato. È una squadra veramente molto brava perché -in corsa- sono arrivati al massimo campionato quindi per noi è stato un momento di grande coronamento. Oggi la Cbf Balducci ha una maturità tale che la porterà sicuramente lontano e in un certo qual modo cerchiamo di fare gli stessi percorsi, le stesse strade: noi in una chiave prettamente sanitaria, loro a livello sportivo. Ho visto di persona qualche partita e queste ragazze non lasciano nulla di intentato e che pur di recuperare una palla riescono anche a sacrificarsi, rischiando forse qualche trauma. Credo che, se viviamo bene noi, riusciamo a trasmettere agli altri le stesse cose ed è quello che dobbiamo continuare a fare”.
Anche il presidente della Cbf Balducci Helvia Recina Macerata, Pietro Paolella, ha rimarcato l’importanza di affidarsi a realtà radicate sul territorio per affrontare una sfida di questo livello: “Per arrivare a questi livelli bisogna appoggiarsi a delle realtà territoriali che siano il top. Per raggiungere questi livelli le ragazze devono essere sempre al meglio della forma, e in caso di problemi muscolari è fondamentale intervenire subito. Chi meglio di questa struttura, vera eccellenza del territorio, può garantire questo supporto. È un connubio perfetto”.
Lo stesso Paolella ha poi fissato gli obiettivi stagionali della società, senza nascondere l’ambizione che accompagna il debutto in A1: “Le aspettative per questa stagione sono quelle di mantenere la categoria ma questa è una società ambiziosa per cui vorremmo piano piano essere davvero un’eccellenza. Abbiamo un supporto di due persone speciali che sono Lucia Musetti e Valerio Leonetti, il nostro Mister. Abbiamo cercato di investire su atlete che possano mantenere la categoria; abbiamo cercato di prendere il meglio di quello che il mercato ci offriva. Abbiamo una buona squadra poi sarà il campo a stabilirlo. In tutto questo, i tifosi sono fondamentali perché, quando vedi il palazzetto pieno, ti dà voglia di investire”.
Dal punto di vista tecnico, l’analisi è affidata al coach Valerio Leonetti, che evidenzia entusiasmo e consapevolezza delle difficoltà di un salto di categoria tanto impegnativo: “È un grosso impegno da parte di tutti però con tantissima voglia di iniziare e mettersi alla prova con questo Campionato. Abbiamo iniziato col piede giusto perché c’è un grandissimo entusiasmo: abbiamo chiuso i contratti con le ragazze nel giro di 24 ore, quindi, c’è una grande spinta e questo si vede. Occorre mantenere la categoria e crescere il più rapidamente possibile perché è quello che ci impone il calendario. Il salto dall’A2 all’A1 implica diversi fattori, tra cui quello fisico; è un campionato che ha delle fisicità completamente diverse quindi ci sono dei lavori da un punto di vista tecnico che vengono spostati da un semplice lavoro di difesa a uno di muro. Cambiano diversi focus tecnici e ci vorrà molta pazienza da parte di tutti, soprattutto da parte delle giocatrici perché ci saranno delle squadre che ci daranno un grosso filo da torcere”.
Infine, la voce delle protagoniste in campo. La palleggiatrice Asia Bonelli ha raccontato l’entusiasmo con cui la squadra si appresta a vivere questa avventura e l’importanza di avere un supporto medico di alto livello: “Sono veramente felice di poter iniziare questa stagione; sarà una bella avventura da vivere insieme. Noi siamo molto cariche e penso che la città di Macerata si meriti questo posto in questo campionato. Avere un’assistenza medica di questo tipo è molto importante perché siamo atlete e lavoriamo col nostro corpo così da esprimere il nostro miglior gioco in palestra e arrivare nelle migliori condizioni possibili. Spero di viverci a fondo una grandissima stagione perché è il campionato più bello del mondo”.
"Quando la critica politica diventa diffamazione. Tramite la pubblicazione di foto e relativo messaggio dal contenuto lesivo, il PD ed i Giovani Dem hanno diffuso informazioni false e dannose, insinuando che il furgone pubblicitario (c.d. vela), contenente il mio messaggio elettorale, fosse rimasto fermo per ben due giorni (19 e 20 settembre u.s.), contravvenendo alla normativa di riferimento". È quanto afferma in una nota di replica alle accuse dei Giovani Dem la vicesindaco di Macerata e candidata consigliera alle elezioni regionali per Fratelli d'Italia, Francesca D'Alessandro.
"In realtà tale notizia, mero pretesto per aggredire la mia reputazione, non solo non corrisponde al vero, perché il 19 ed il 20 settembre il messaggio contenuto nella 'vela' non era quello riportato dalle fotografie pubblicate ma, soprattutto perché la polizia locale, intervenuta in seguito a segnalazione, non ha trovato alcuna 'vela' pubblicitaria", spiega D'Alessandro nella nota.
"Pertanto, riservando ogni migliore azione a tutela della mia onorabilità, nelle opportune sedi giudiziarie, rispedisco al mittente ogni illazione sul mancato rispetto delle regole e delle istituzioni, ribadendo che la critica politica deve sostanziarsi di argomentazioni programmatiche e non scadere ad inconsistenti rilievi, completamente infondati, volti solo a gettare discredito e volgare diffamazione", conclude D'Alessandro.
MACERATA – Melissa ha 14 anni, Nicolò ne ha 15. Hanno lo sguardo di chi sogna in grande, ma i piedi ben piantati sul palcoscenico della vita. Vengono dalla scuola di danza Asd Isadora di Macerata, diretta dalla professoressa Anna Zanconi, e ora il loro talento li ha portati a Firenze, dove sono stati ammessi alla prestigiosa scuola di danza Daw (Dancer at Work).
Non è una favola da film, né una storia patinata da talent show: è la dimostrazione che dietro le quinte del mondo della danza c’è un universo fatto di impegno quotidiano, ore di studio, sacrifici e, soprattutto, una passione che diventa forza. Melissa e Nicolò non sono eroi da copione, ma ragazzi come tanti, che scelgono di inseguire i propri sogni con disciplina e costanza, senza scorciatoie, percorrendo quella strada tortuosa che rende tutto più bello: una vera conquista. Un esempio concreto – da raccontare a tutti – che esprime quanto la bellezza della danza non viva solo sotto i riflettori, ma anche nelle piccole grandi conquiste di ogni giorno.
Melissa Catamo ha iniziato a studiare danza solo due anni fa, quando a 12 anni si è resa conto che le sarebbe piaciuto conoscere più da vicino questa disciplina. All’esperienza della professoressa Zanconi non sono passate inosservate nella giovane le qualità fisiche che non tutti hanno, ma bisognava recuperare il tempo perso rispetto a chi inizia a muovere i primi passi da piccolissima.
"Ha iniziato facendo il corso con le sue coetanee – racconta l’insegnante – poi ci ha confidato di voler provare a fare di più e trasformare la danza nel suo futuro: le lacune erano evidenti e ci siamo messe sotto sia con le lezioni settimanali che con quelle individuali. Insieme alle mie giovani collaboratrici abbiamo lavorato su più fronti: non solo tecnico, ma anche fisico".
Poi la scelta del futuro dopo l’esame di terza media: "L’audizione per l’ammissione alla scuola del Teatro alla Scala di Milano non è stat possibile – dice Zanconi – perché era in programma lo stesso giorno della prova invalsi, così Melissa ha provato al Daw di Firenze, una scuola di rilievo diretta da Lucia Geppi ed Eugenio Buratti: un trampolino di lancio per il mondo del lavoro. L’esame è andato bene ed è entrata".
Insieme a lei anche Nicolò Ionni che, non solo nel corso di quest’anno ha danzato con Melissa in uno splendido passo a due – portando a casa anche importanti premi nei concorsi di settore – ma ha tentato l’ingresso nella stessa scuola ed è stato ammesso.
"Nicolò studia con me da quando aveva 8 anni – racconta l’insegnante –. La mamma, di origine ucraina, lo portò da me insieme al fratello minore. Ammetto che durante il suo percorso anche Nicolò ha avuto la classica crisi alla Billy Elliot e per qualche periodo ha lasciato lo studio della danza, ma supportato da una madre molto decisa e lucida ha poi ripreso a studiare".
Un anno di impegno e grandi soddisfazioni per l’insegnante Anna Zanconi che ha anche supportato il percorso di studi di un altro ballerino di 19 anni, Tairan Jose Arencibia Navarro, diplomato al Balletto Nazionale di Cuba. Arrivato a Macerata senza conoscere la lingua italiana e avendo bisogno di un alloggio e di un impiego per studiare al Daw, dove anche lui è stato ammesso, l’insegnante ha fatto in modo di creare sinergie per permettergli di proseguire la sua carriera.
"Il nostro compito che associazione – dice l’insegnante – è quello di promuovere la danza per tutti, e di impegnarci per permettere agli allievi che hanno una attitudine spiccatissima di trovare la loro strada. Ogni anno ricominciamo con questo spirito: quello di fornire gli strumenti per valorizzare le doti di tutti e permettere, a chi lo desidera, di fare di quest’arte un vero e proprio lavoro".
L’Asd Isadora, con sede ai Salesiani di Macerata, è infatti già ripartita con le lezioni di danza classica e contemporanea e anche per il 2026 ha in programma importanti masterclass con insegnanti di fama internazionale come Elsa Piperno e Clarissa Mucci.
MACERATA - Scoppia la polemica a pochi giorni dalle elezioni regionali. I Giovani Democratici e il Partito Democratico di Macerata hanno denunciato la presenza di un furgone pubblicitario a vela con propaganda elettorale per Francesca D’Alessandro, vicesindaca di Macerata e candidata al Consiglio regionale con Fratelli d’Italia, "posizionato nei giorni 19 e 20 settembre davanti alle ex Casermette durante la festa di Piediripa", si legge in una nota stampa.
Secondo i Giovani Democratici, l’episodio rappresenta "una violazione delle norme sulla campagna elettorale, in particolare dell’articolo 6 della legge n. 212 del 1956, che vieta nei 30 giorni precedenti al voto ogni forma di propaganda luminosa o figurativa fissa in luogo pubblico, così come quella mobile".
"Un comportamento del genere non è soltanto illegale, ma anche sleale nei confronti di chi rispetta le regole", si legge ancora nella nota diffusa dal movimento giovanile del PD. I Giovani Democratici sottolineano inoltre come sia "inaccettabile che chi ricopre un ruolo istituzionale come quello di vicesindaca dia un simile esempio, piegando le norme a proprio vantaggio".
La critica si allarga alla coalizione di centrodestra, accusata di voler "forzare le regole pur di guadagnare qualche voto in più, dimostrando scarso rispetto per le istituzioni e per i principi democratici".
Il Partito Democratico di Macerata e i Giovani Democratici chiedono infine a Francesca D’Alessandro di fornire spiegazioni immediate sull’accaduto: "La politica deve essere anzitutto legalità, correttezza e rispetto dei cittadini".
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AGGIORNAMENTO ORE 15:20
A seguito della replica del vicesindaco Francesca D'Alessandro, questa la risposta dei Giovani Democratici arrivata in una nota: "La politica si fonda sui fatti, non sulle minacce e noi rimaniamo sui fatti, comprovabili facilmente con i metadati delle foto (ogni immagine è corredata da data e ora dello scatto) come chiunque può verificare accedendo alle informazioni dei file (presenti sulla pagina Facebook del Partito Democratico di Macerata, vedi qui sotto, ndr)".
"In merito alle dichiarazioni della vicesindaca Francesca D’Alessandro, il Partito democratico e i Giovani Democratici respingono con fermezza e serenità l’accusa di diffamazione, vista la documentazione concreta e verificabile - aggiunge la nota -. Ciò a partire dal semplice fatto che, vale la pena ribadire, la legge vieta "il riparo in luogo esposto" (art- 6 della L. 212/56) del mezzo pubblicitario mobile (la c.d. 'vela') che tanti cittadini hanno invece segnalato parcheggiato e senza autista. "Volgare diffamazione" sembra piuttosto l'argomento di chi non sa rispondere nel merito ad una legittima critica politica, fondata su fatti concreti e nell’interesse della trasparenza. Certo non ci intimidisce".
L’Università di Macerata annuncia l’attivazione di cinque borse di studio per studenti e studentesse provenienti dalla Striscia di Gaza. La prima rientra nel pacchetto promosso dalla Crui – Iupals (Italian Palestinian University Network), un’iniziativa finanziata direttamente dai singoli atenei che hanno scelto di aderire.
A oggi, solo 35 università italiane hanno risposto all’appello, per un totale di 97 borse assegnate. Con ulteriori sforzi, il sistema universitario italiano ha raggiunto la quota di 152 borse complessive, di cui 5 messe a disposizione da Unimc, tutte interamente finanziate con risorse proprie. L’Ateneo ha inoltre attivato da anni una collaborazione con l’Università palestinese Al Quds di Gerusalemme per studiare la vulnerabilità dell’educazione e sviluppare strategie innovative in contesti di emergenza cronica.
“Siamo fiduciosi che questi giovani possano presto raggiungere il nostro Ateneo – ha dichiarato il rettore John Mc Court –. Crediamo che le azioni concrete parlino più delle parole e della retorica: il nostro compito è difendere il ruolo della conoscenza, rafforzare il senso critico fra i nostri iscritti e promuovere una cultura del dialogo e della cooperazione come strumenti di pace e di giustizia”.
La scelta delle borse di studio si inserisce nella cornice più ampia delineata dal Senato Accademico, che ha approvato oggi all’unanimità una mozione di presa di posizione ufficiale sui conflitti in corso a Gaza e in Ucraina. Il documento ribadisce la condanna di ogni forma di aggressione, terrorismo e violazione del diritto internazionale e dei diritti umani, e afferma il rifiuto di ogni forma di odio, discriminazione e violenza.
Riguardo alla situazione in Medio Oriente, l’Università condanna sia le azioni terroristiche di Hamas sia le violazioni del diritto internazionale da parte del Governo di Israele, già documentate da Nazioni Unite, Corte Penale Internazionale e Unione Europea. Forte è la denuncia contro l’uso della forza a Gaza, che ha causato migliaia di vittime civili, soprattutto donne e bambini, colpendo ospedali, scuole, sedi universitarie e persino operatori sanitari.
Da Macerata arriva quindi un appello al cessate il fuoco immediato, all’apertura di corridoi umanitari stabili, al rilascio degli ostaggi e al rispetto del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, nella prospettiva di una coesistenza pacifica fondata sul principio “due popoli, due Stati”.
Con la stessa chiarezza, il Senato accademico condanna l’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina, che rappresenta una violazione flagrante della Carta delle Nazioni Unite. L’Università esprime profonda preoccupazione per le vittime civili, la devastazione di città e infrastrutture e le gravissime conseguenze umanitarie, richiamando le risoluzioni Onu che chiedono il ritiro immediato delle truppe russe e sollecitando la necessità di garantire corridoi umanitari sicuri e l’avvio di un processo negoziale per una pace giusta e duratura.
Il documento approvato non si limita alla denuncia, ma si traduce in impegni concreti: promuovere iniziative accademiche e culturali per diffondere una cultura di pace, vigilare sui partenariati scientifici per evitare complicità in violazioni del diritto internazionale ed escludere ogni collaborazione con istituzioni israeliane e russe che non si siano pubblicamente dissociate dalle politiche dei rispettivi governi, e aprire percorsi di accoglienza e mobilità per studenti e ricercatori provenienti dalle aree colpite.
MACERATA - Prima visita ufficiale in Questura per il prefetto Giovanni Signer, insediatosi in città a fine luglio. Questa mattina il rappresentante del Governo ha incontrato il questore Luigi Mangino, il vicario del questore, i dirigenti e i funzionari della Polizia di Stato, in un momento di confronto istituzionale all’insegna della collaborazione.
Il questore Mangino, dopo aver presentato i funzionari e i dirigenti dei vari settori della Questura, del Commissariato e delle specialità della Polizia di Stato, ha rimarcato la professionalità e la sinergia che contraddistinguono il lavoro quotidiano, sia nelle attività ordinarie sia nella gestione degli eventi di rilievo concordati nei Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Il prefetto Signer ha espresso parole di apprezzamento per l’impegno della Polizia di Stato, sottolineando il clima positivo e costruttivo che ha trovato in Questura. Ha inoltre ribadito quanto sia fondamentale mantenere un rapporto di massima collaborazione tra Prefettura e Forze dell’Ordine, con l’obiettivo comune di rafforzare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini.
A conclusione dell’incontro, il questore Mangino ha ringraziato il prefetto per l’attenzione riservata al lavoro svolto quotidianamente dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato. L’appuntamento si è chiuso in un clima di cordialità, con la consapevolezza di un rapporto istituzionale destinato a rafforzarsi nel tempo.
Nell’Ast di Macerata si assiste in questi giorni al diffondersi di una solidarietà esemplare per quanto riguarda la donazione di organi. Stanotte, infatti, è stato effettuato un ulteriore prelievo di fegato e cornee da una donatrice di 76 anni che aveva già espresso in vita il proprio consenso.
Un’equipe multidisciplinare coordinata dal Centro Regionale Trapianti e dal NITp (Circuito Nord Italia Transplant) ha realizzato l’intervento.
“In un mese abbiamo assistito a ben tre donazioni di organi nella nostra Azienda sanitaria e per questo bellissimo risultato desidero ringraziare le famiglie dei donatori per la sensibilità dimostrata – ha dichiarato il direttore generale dell’Ast di Macerata dottor Alessandro Marini - e nel caso specifico tutto il personale dell’ospedale di Macerata, coordinato dalla dottoressa Valeria Zompanti, per la collaborazione nella buona riuscita della procedura”.
MACERATA - Una rete che unisce sport, istituzioni e imprese per costruire inclusione e solidarietà. È questo il cuore di “Un Assist per la Vita”, il progetto presentato al Social@b dell’Università di Macerata e promosso dall’ASD Santo Stefano Sport di Porto Potenza Picena, realtà da cinquant’anni punto di riferimento nello sport paralimpico.
L’iniziativa nasce con un obiettivo ambizioso: sostenere le persone con disabilità attraverso lo sport, percorsi formativi e opportunità di inserimento sociale e lavorativo. Non semplice attività agonistica, dunque, ma uno strumento di crescita collettiva capace di generare cultura, coesione e prospettive concrete.
La forza del progetto risiede nella rete di sostegno costruita attorno ad esso. Accanto al Santo Stefano Sport hanno scelto di collaborare l’Università di Macerata, Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, Confindustria Macerata e la Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano. Un fronte comune che intende coinvolgere scuole, aziende e comunità, dando vita a un modello in cui sport e società procedono insieme.
Durante la presentazione, alla quale erano presenti autorità accademiche, dirigenti sportivi, rappresentanti del mondo imprenditoriale e alcuni atleti, non sono mancati i richiami al valore educativo dello sport. Il rettore John Mc Court ha evidenziato la coerenza del progetto con le politiche dell’Ateneo, sottolineando l’importanza di lavorare in squadra per raggiungere obiettivi significativi. A fargli eco il vicepresidente del Santo Stefano Sport, Antonio Bortone, che ha definito lo sport un “enzima sociale”, capace di ridurre fenomeni come il bullismo nelle scuole e di favorire lo spirito di squadra nelle aziende.
Un ruolo centrale è affidato proprio all’attività agonistica: dal basket in carrozzina, fiore all’occhiello della società con uno scudetto vinto nel 2019 e prestigiose partecipazioni a competizioni internazionali, all’atletica e al golf paralimpico. Attorno a queste discipline ruotano iniziative come “Ruote a Canestro”, che dal 2018 porta nelle scuole la cultura dell’inclusione attraverso incontri teorico-pratici, e la produzione di testimonianze video che raccontano come lo sport abbia cambiato la vita di tanti atleti.
Il presidente della BCC di Recanati e Colmurano, Gerardo Pizzirusso, ha definito l’iniziativa “un progetto di comunità che svolge un’attività meritoria con questi ragazzi e il loro entusiasmo”, mentre il segretario generale di Confartigianato, Giorgio Menichelli, ha posto l’accento sulle possibili ricadute economiche, ricordando come la cosiddetta “basket economy” possa offrire nuove opportunità al tessuto produttivo.
Emozionante la testimonianza dell’allenatore Roberto Ceriscioli, che ha parlato della soddisfazione di lavorare con atleti che incarnano valori di rinascita e resilienza, sottolineando quanto sia fondamentale il sostegno di istituzioni e imprese per continuare a coltivare i progetti in cantiere. A chiudere gli interventi è stato il presidente del Santo Stefano Sport, Marco Ferraresi, che ha riassunto così il senso del percorso intrapreso: “Questi ragazzi sono una delle cose più belle che mi porto dietro”.
Con “Un Assist per la Vita” lo sport si conferma strumento di solidarietà e inclusione, ma anche terreno fertile per costruire legami, formare nuove competenze e generare un impatto positivo sull’intera comunità.
"Ricci continua a raccontarci che la sua candidatura è un atto d’amore verso le Marche, ma poi misura tutto in euro, per sua stessa ammissione in diretta Rai. Il prezzo da pagare in questa contesa elettorale? Lo stipendio da europarlamentare. Altro che amore. Così si spiega l’incapacità di chiarire una volta per tutte se resterà in Consiglio regionale in caso di sconfitta". È quanto dichiara Simone Livi, consigliere regionale uscente di Fratelli d’Italia e candidato per le prossime Regioni del 28 e 29 settembre prossimi, circoscrizione Macerata.
"Questo è amore per la poltrona, non per i marchigiani - punge Livi -. Forse non ha così tanta voglia di vincere, visto che si ritroverebbe con uno stipendio dimezzato. Ancora una volta la sinistra si mostra per quello che è: pronta a nascondersi dietro slogan e autocelebrazioni, ma silenziosa quando si tratta di dare risposte vere. Ma i cittadini meritano serietà, non battute da campagna elettorale. Dopo le gite in bici e in barca, adesso Ricci è pronto a riprendere la valigia e tornare a Bruxelles, sempre in nome della sua unità di misura, gli euro".
"Fratelli d’Italia è dalla parte di chi vuole una regione che programmi, che investa su sanità, viabilità e sicurezza, e che rispetti i propri cittadini. L’alternativa è chiara: o torniamo indietro con chi pensa solo a salvare sé stesso, o continuiamo a costruire insieme una stagione di buon governo, trasparente e vicino alle esigenze dei territori", conclude Livi.
La Maceratese e tutto il calcio cittadino piangono la scomparsa di Augusto Sabbatini, storica bandiera biancorossa e simbolo di fedeltà calcistica. Classe 1954, si è spento nelle ultime ore a causa di una malattia, lasciando un grande vuoto non solo nello sport ma anche nella comunità maceratese.
Dal 1973 al 1988 Sabbatini ha vestito ininterrottamente la maglia della Rata, collezionando 377 presenze ufficiali e 4 reti, numeri che lo collocano al secondo posto di sempre per presenze nella storia del club, alle spalle soltanto di Peppe Rega. Per tutti era conosciuto come il “Faro”, punto di riferimento per compagni e tifosi dentro e fuori dal campo.
La società biancorossa lo ha ricordato con un comunicato ufficiale: “La Maceratese piange la scomparsa di Augusto Sabbatini, storica bandiera biancorossa. Dal 1973 al 1988 ha vestito la nostra maglia per 377 volte, con orgoglio, passione e fedeltà assoluta, diventando il secondo giocatore di sempre per presenze nella storia della Rata. Per tutti era il nostro ‘Faro’, un simbolo che resterà per sempre nella memoria biancorossa. I compagni lo ricordano come un grande uomo, prima ancora che calciatore. Il presidente e tutta la società si stringono con affetto alla famiglia in questo momento di dolore. Ciao Augusto.”
In 15 stagioni consecutive con la maglia biancorossa, Sabbatini è stato protagonista in ogni fase della storia della Maceratese, affrontando momenti difficili e vivendo trionfi, sempre con la stessa dedizione. Memorabili i suoi 21 derby giocati contro la Civitanovese tra campionato e Coppa Italia, record che ne sottolinea ancora di più il legame con le sfide più sentite dai tifosi.
Incidente mortale nel tardo pomeriggio di oggi, poco dopo le 18, in contrada Rotacupa, a Villa Potenza, nel territorio comunale di Macerata. A perdere la vita è stato Mario Ramadori, 78 anni, residente nella zona.
Secondo una prima ricostruzione, Ramadori era arrivato sul posto insieme alla moglie a bordo di un mezzo agricolo. Stava lavorando per raccogliere della legna e, per il lavoro più gravoso, avrebbe chiesto aiuto a un operaio di una vicina azienda agricola. Quest’ultimo, alla guida di un trattore, stava trascinando un albero quando improvvisamente, per cause in corso di accertamento, la pianta ha colpito violentemente alla testa il 78enne, che si trovava a terra vicino al mezzo.
I sanitari del 118, giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco e all’eliambulanza, hanno tentato a lungo di rianimare l’uomo, ma ogni sforzo è stato vano.
La dinamica dell’accaduto è ora al vaglio dei carabinieri della locale Compagnia, che stanno effettuando tutti gli accertamenti per chiarire con precisione le circostanze della tragedia.
A trent’anni dal diploma, tutti i quinti dell'Itc di Macerata si sono ritrovati per una giornata speciale all’insegna dei ricordi, delle emozioni e dell’amicizia. Un evento sentito e molto partecipato, che ha riunito circa centotrenta ex studenti, provenienti dalle undici classi diplomate nel 1995, e alcuni dei loro professori, a Villa Colleverde di Montecassiano.
L’idea, nata nel 2020 per celebrare il venticinquesimo anniversario del diploma, era stata rimandata a causa della pandemia. “Poi abbiamo pensato che il ventisettesimo o il ventottesimo anno avrebbero avuto poco senso – racconta Emanuele Lombi, promotore dell’iniziativa – così abbiamo temporeggiato e oggi finalmente festeggiamo il trentesimo. È stato un lavoro impegnativo, ma bellissimo: ho contattato referenti di ogni classe, ci siamo dati da fare tutti insieme e siamo riusciti a coinvolgere moltissimi compagni. Oggi è una grande festa, ci siamo anche divertiti nei preparativi: ci siamo trovati la sera per organizzare gadget, centrotavola, o anche solo per stare insieme. Una storia scritta da Alessandra per l’occasione è stata regalata a ciascuno, ed è stato un bel viaggio. Speriamo che non si concluda qui”.
Tra brindisi, sorrisi e strette di mano, si respira un’atmosfera familiare e gioiosa. "È sempre un’emozione – commenta Tatiana Stacchio, che ha collaborato all’organizzazione – rivedersi è come tornare indietro nel tempo. Quando ci ritroviamo sembra che non siano passati trent’anni. Emanuele ha avuto un grande merito nel coinvolgere tutti. Spero che questa sia solo la prima di tante occasioni per rivederci ancora".
Durante il pranzo, allestito dopo un iniziale buffet all’aperto, non sono mancati balli, scherzi e momenti di autentica nostalgia. Un cruciverba collettivo ha messo alla prova la memoria degli ex studenti, con indizi che solo chi ha vissuto quegli anni sui banchi dell’ITC poteva decifrare e un video con le foto di quegli anni è stato proiettato, per ricordare quei giorni tra i banchi. Su ogni tavolo, ad accogliere i partecipanti, la storia scritta da Alessandra Paolini, pensata per raccogliere lo spirito della giornata: “Un grazie va a tutti noi – si legge nel finale – perché senza le nostre storie individuali questa grande memoria collettiva non avrebbe lo stesso valore. Oggi brindiamo a noi, diplomati della ragioneria del maceratese del ’95, undici classi, centinaia di studenti, un solo grande cuore. Perché la giovinezza passa, ma certi ricordi restano per sempre e soprattutto… il tempo passa, ma l’amicizia resta!”
Presente anche Pierfrancesco Castiglioni, ex professore di Ragioneria, accolto con grande affetto: “È stato emozionante – ha detto – rivedere i miei studenti dopo così tanto tempo. Mi ha fatto piacere sentire che tanti conservano bei ricordi di quegli anni. Quando si è a scuola, si vivono momenti belli e altri più faticosi, ma a distanza di anni credo che rimangano soprattutto quelli positivi. E sentire il loro affetto oggi, per un insegnante, è il massimo”.
Con ironia si è parlato anche della “soggezione” nei confronti dei docenti, presente allora come oggi. “Chi era brava a scuola, come Tatiana – scherza Emanuele – magari non la sentiva… Io, come altri, un po’ sì, e forse anche adesso”. Un ritrovo che ha il sapore di una promessa: quella di non aspettare altri trent’anni per rivedersi.
Dalle Marche all’Azerbaijan, è questa la storia che vede protagonista il preparatore atletico maceratese Giulio Marzi, pronto a vivere una nuova e stimolante avventura. Marzi ha maturato una grande esperienza nel mondo del volley sia maschile che femminile. Nel suo curriculum vanta collaborazioni con la Pallavolo Macerata e CBF Balducci Helvia Recina.
La sua formazione inizia nel settore giovanile della Lube Volley. Dopo gli studi universitari in scienze motorie, dà il via a una lunga serie di collaborazioni con Sacrata Volley Civitanova, San Severino Volley, FEA Telusiana e Azzurra Casette d’Ete. Nel marzo 2025 è arrivata una chiamata inaspettata: dall’altro capo del telefono c’è coach Giovanni Torchio, che lo invita a partire per Baku per un nuovo capitolo della sua carriera sportiva.
Dopo alcuni giorni di riflessione, Marzi ha accettato: da settimane lavora alla programmazione della nuova stagione per il club di volley femminile UNEC. Tra preparazioni, impegni e ambizioni per il futuro, è nata una bella conversazione.
Giulio Marzi, quale è stata la tua reazione appena hai ricevuto la proposta di andare in Azerbaijan e soprattutto cosa ti ha spinto a voler iniziare questo nuovo percorso?
"La mia prima reazione è stata un mix tra entusiasmo, disorientamento e paura delle grandi novità. Non è facile ambientarsi subito in un paese lontano geograficamente e culturalmente dal nostro. Allo stesso tempo, è difficile separarsi dai nostri affetti più cari. La prima cosa che ho fatto è stata cercare Baku sulla cartina geografica. Conoscevo la città solo grazie alla Formula Uno che vi disputa il Gran Premio da anni. Dopo aver parlato con Coach Torchio, che mi ha illustrato il progetto, ho accettato di buon grado.
Ho deciso di accettare perché queste sono occasioni rare nella vita di uno sportivo e vanno colte al volo. Questa esperienza mi aiuterà molto nella crescita personale e professionale. Sentivo una gran voglia di cambiare e questa esperienza mi fornirà tanti stimoli".
Che club è l’UNEC, in quale categoria milita e come state impostando il lavoro in questi primi giorni di preparazione?
“L’UNEC è un club universitario che partecipa alla massima serie femminile di volley dell’Azerbaijan. La preparazione è iniziata il 4 settembre e ci stiamo concentrando sulla parte fisica e atletica. Lavoriamo molto sul condizionamento in sala pesi e sul campo per portare le atlete nelle migliori condizioni in vista della prima di campionato e delle amichevoli”.
Come è composto il vostro roster? Ci sono solo atlete locali o provenienti da altre nazioni?
“Il gruppo è molto eterogeneo, con atlete che hanno avuto esperienze nei campionati europei. Ci sono giocatrici provenienti da Stati Uniti, Bulgaria, Ucraina e Bielorussia, insieme alle locali. È bellissimo poter gestire un gruppo così vario: lo sport aiuta a conoscere e apprezzare culture differenti. Si sta creando un’ottima alchimia tra le giocatrici, che sarà fondamentale per il successo del team”.
Vi siete già posti un obiettivo minimo da raggiungere per questa stagione?
“Il nostro obiettivo è qualificarci per i playoff e da lì vedremo fin dove riusciremo ad arrivare”.
Il livello del volley azero può essere paragonato a quello italiano?
“C’è un buon livello qui in Azerbaijan e molte giocatrici arrivano dall’estero. Il dislivello tra la principale lega azera e quella italiana non è così ampio. C’è una connotazione positiva sul campionato che affronteremo”.
Come ti stai trovando a lavorare insieme al Coach Giovanni Torchio? C’è sintonia tra voi in questi primi giorni di preparazione?
“Ho trovato subito la giusta sintonia con Coach Torchio e tra noi c’è molta fiducia reciproca. Sono felice di poter lavorare con lui e che abbia scelto di riporre la sua fiducia in me. Lo ringrazio per la sua apertura e disponibilità al confronto: non è sempre facile trovare un allenatore così.
Siamo molto d’accordo su come preparare gli allenamenti, impostare la preparazione e gestire determinate situazioni all’interno del gruppo. L’alchimia tra tutte le componenti dello staff è fondamentale”.
Questa estate è stata ricca di successi per il volley italiano sia femminile che maschile. Sei soddisfatto della crescita che il movimento pallavolistico sta avendo e pensi che le recenti vittorie possano aiutare a dare ulteriore visibilità a questo sport e alle atlete che lo praticano?
“La nazionale sta vivendo un momento d’oro, con campioni mondiali sia a livello maschile che femminile. La selezione di Coach Velasco ha conquistato Oro olimpico, due Nations League e un Campionato del Mondo, mentre la nazionale maschile di De Giorgi si è qualificata ai quarti del mondiale. È raro avere due selezioni ai massimi livelli dello stesso sport contemporaneamente.
Vediamo grandi successi anche nelle categorie Under 21: la nazionale femminile ha vinto il titolo in Indonesia, mentre quella maschile si è arresa solo in finale all’Iran. Il movimento cresce continuamente e questo può stimolare la partecipazione dei giovani nelle palestre. Il campionato italiano è il più importante al mondo e dieci tecnici italiani guidano le principali nazionali al mondiale. L’Italia dimostra a tutto il mondo la sua esperienza, qualità e dedizione al lavoro”.
«L’Università deve essere un luogo di dialogo, non di sopraffazione, uno spazio in cui le differenze si ascoltano e si confrontano, anche quando sono radicali». Così il rettore dell’Università di Macerata John McCourt commenta l’assemblea organizzata questa mattina sulla questione palestinese, in occasione dello sciopero a sostegno della Global Sumud Flotilla.
L’incontro, promosso dal Dipartimento di Studi Umanistici, che ha sospeso le lezioni per consentire la massima partecipazione, e coordinato dal direttore Roberto Mancini, ha dato la possibilità a chiunque lo desiderasse di intervenire e di esprimere liberamente la propria posizione. Nei prossimi giorni ulteriori iniziative saranno organizzate negli altri Dipartimenti. L’episodio di contestazione che ha accompagnato l’intervento iniziale del rettore McCourt non ha cancellato il senso profondo della giornata. «È positivo – prosegue Mc Court – vedere un’aula piena di giovani, anche delle scuole superiori, che vogliono discutere di un’immane tragedia che scuote le coscienze. Significa che c’è desiderio di capire e di farsi carico di una responsabilità collettiva».
In merito alle critiche rivolte all’Ateneo, l’Università di Macerata ribadisce, ancora una volta, che non ha mai avuto accordi diretti con università israeliane. L’unico progetto europeo, condiviso in passato con un ateneo di Israele, è terminato e non poteva essere interrotto unilateralmente. «Voglio essere chiaro: il nostro Ateneo non prenderà più parte a progetti europei che prevedano il coinvolgimento di istituzioni israeliane allineate con le posizioni del loro governo né stipulerà accordi diretti con esse».
Il docente dell’Università ebraica di Gerusalemme, intervenuto la settimana scorsa in Ateneo, ha preso una posizione critica verso la linea politica del proprio Paese. «Non possiamo respingere chi si espone a rischi reali per difendere la pace – aggiunge Mc Court –. Non dimentichiamo che figure pubbliche come il direttore d’orchestra Ilan Volkov o l’ex parlamentare Hanin Zoabi sono state arrestate per aver contestato la guerra a Gaza».
Alle dichiarazioni, l’Università di Macerata affianca azioni concrete. Macerata è infatti uno dei soli 35 atenei italiani ad aver aderito al programma nazionale Iupals – Italian Universities for Palestinian Students, coordinato dalla Crui con il Ministero degli Esteri, il Ministero dell’Università e il Consolato d’Italia a Gerusalemme per garantire borse di studio a studenti palestinesi residenti nei Territori. UniMc ha scelto di aumentare a cinque le borse di studio finanziate, su appena 150 messe a disposizione in tutto il Paese.
Domani il Senato Accademico sarà chiamato ad approvare una mozione voluta dallo stesso McCourt: «L’Università di Macerata condanna con fermezza sia le azioni terroristiche di Hamas sia le violazioni del diritto internazionale da parte del Governo di Israele, già documentate da Nazioni Unite, Corte Penale Internazionale e Unione Europea”.
Forte è la denuncia contro l’uso indiscriminato della forza che a Gaza ha causato migliaia di vittime civili, soprattutto donne e bambini, colpendo ospedali, scuole, sedi universitarie e persino operatori sanitari. Il documento non si limita alla denuncia, ma si traduce in impegni concreti: promuovere iniziative per diffondere una cultura di pace, vigilare sui partenariati scientifici per evitare complicità in violazioni del diritto internazionale, interrompere ogni collaborazione con istituzioni israeliane che non abbiano preso le distanze dalle politiche dei rispettivi governi, e aprire percorsi di accoglienza e mobilità per studenti e ricercatori provenienti dalle aree colpite.
Lo scorso 19 settembre, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Macerata sono intervenuti presso le sale della Motorizzazione Civile di Macerata dedicate agli esami teorici per la patente di guida, su segnalazione di una Funzionaria insospettita dal comportamento di una candidata.
La donna, quasi cinquantenne di origine bengalese e residente fuori provincia, durante la prova aveva tenuto lo sguardo quasi sempre rivolto verso il basso, probabilmente per consultare uno smartphone nascosto sotto gli indumenti, anziché seguire le domande sul computer.
All’arrivo della polizia, la candidata ha spontaneamente consegnato un sofisticato apparecchio elettronico utilizzato per ricevere da remoto le risposte corrette da un’altra persona. Nel corso della perquisizione personale, gli agenti hanno trovato un ulteriore dispositivo elettronico e 3.000 euro in contanti, presumibilmente destinati a pagare i fornitori del servizio illecito.
La donna, che aveva risposto correttamente a tutte le domande ma non era in grado di leggere gli stessi quesiti senza l’ausilio dei dispositivi, è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Macerata per aver utilizzato mezzi fraudolenti idonei a compromettere la regolarità di un esame pubblico. Al termine degli accertamenti, è stata rilasciata.
Scatta da questa sera, alle 21, il senso unico alternato lungo la strada provinciale 34 “Corridonia”, all’altezza del ponte sul fiume Chienti. La Provincia, infatti, ha ritenuto opportuno effettuare la manutenzione della sede stradale che risulta molto ammalorata ma, per cercare di ridurre al minimo i disagi alla viabilità, gli interventi saranno effettuati unicamente nelle ore notturne.
I lavori di manutenzione straordinaria saranno realizzati dalla ditta Cagnini Costruzioni srl che si sta occupando anche della costruzione del nuovo ponte, in affiancamento a quello esistente. Per consentire gli interventi, quindi, da oggi (lunedì 22 settembre) a sabato 27 settembre, dalle 21 alle 6 del mattino seguente, sarà installato un semaforo per regolare la circolazione in maniera alternata, con limite di velocità massima in area di cantiere di 40 km/h.
“Ci scusiamo per eventuali disagi alla circolazione – spiegano dalla Provincia -, ma per garantire una maggiore sicurezza alla auto in transito non era più possibile rinviare gli interventi di manutenzione stradale all’altezza del ponte. Per ridurre al minimo i disagi, però, la ditta lavorerà nelle ore notturne”.
“Lodovico Montini, l’assistenza e la promozione del benessere umano in Italia negli anni della ricostruzione” è il titolo del convegno che si terrà giovedì 25 settembre, dalle 9 alle 14 all’Auditorium dell’Università di Macerata(Via Padre Matteo Ricci, 2), promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza nell’ambito del progetto Prin Pnrr “Human Well-Being”.
Obiettivo è approfondire il contributo di Montini, figura di primo piano e parlamentare della Democrazia Cristiana, allo sviluppo del servizio sociale e alle politiche di assistenza nel secondo dopoguerra. Saranno ripercorsi temi come la ricostruzione italiana del dopoguerra, dalle radici del popolarismo alla nascita delle ACLI. Sarà messo in luce il contributo decisivo di Lodovico Montini, tra i promotori del servizio sociale e protagonista nelle politiche di cooperazione internazionale, con uno sguardo che arriverà fino alle sfide attuali dell’assistente sociale nella promozione del benessere umano.
Ad aprire i lavori saranno i saluti istituzionali del rettore John Mc Court, della direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza Claudia Cesari, del presidente del corso di laurea in Servizio sociale Giuseppe Rivetti, della presidente nazionale del Consiglio dell'Ordine nazionale degli Assistenti Sociali Barbara Rosina e della presidente CNOAS Marche Monica Frezzotti.
Seguiranno gli interventi di studiosi ed esperti: Luigi Giorgi, Carlo Felice Casula, Giuseppe Mecca, Rita Cutini, Maria Lorenzoni Stefani, Giacomo Canepa e Claudio Pedrelli.
La partecipazione è aperta al pubblico, con particolare attenzione a studenti universitari e professionisti del settore sociale. L’evento è accreditato presso l’Ordine degli Assistenti Sociali e riconosce crediti formativi a studentesse e studenti di Unimc.
Ottime le prestazioni di entrambe le formazioni, maschile e femminile, della Sef Macerata, alle finali dei campionati di societa’ master svoltisi a Catania il 20-21 settembre.
Dopo un sudato quanto meritato accesso alle finali nazionali, il club maceratese ha onorato la partecipazione con prestazioni e piazzamenti di assoluto rilievo pur nel difficile contesto nazionale dove erano presenti la migliori 24 societa’ d’Italia.
La squadra femminile, messa in difficolta’ da diverse assenze importanti per infortuni dell’ultimo minuto, si e’ compattata e con una formazione fortemente rimaneggiata e’ riuscita a piazzarsi in ventesima posizione (contro la sedicesima piazza ottenuta per l’ingresso in finale).
Davvero importante il piazzamento della squadra maschile che e’ andata a migliorare l’ultimo posto utile ottenuto per accedere alla finale, issandosi fino ad un lusinghiero sedicesimo posto.
Ad impreziosire la difficile ed impegnativa trasferta in terra siciliana, e’ stato il raggiuimento dell’ottavo posto nella combinata maschi/femmine.
Tra i migliori risultati registrati a livello individuale si edvidenziano quelli di Livio Bugiardini primo nei 200 e terzo nei 100, Andrea Paoli terzo nel martello e settimo nel disco, Carlo Carletti settimo nella marcia 3km, Barbara Ottaviani quinta nel lungo e settima nell’alto, decima la 4x100 femminile con Barbara Ottaviani, Graziella Mercuri, Raffaela Rambozzi e Chiara Sperandio.
La finale e’ stato l’atto conclusivo della stagione 2025, ora gli atleti si concederanno un meritato periodo di riposo in attesa di riprendere la preparazione per la stagione 2026, verso la meta’ di ottobre, rientrando nel rinnovato stadio Helvia Recina il cui accesso per tutto l’anno in corso e’ stato precluso per importanti lavori di rifacimento che hanno riguardato tutta la struttura compreso il campo da calcio e la pista di atletica.
La formazione femminile: Barbara Ottaviani alto, lungo, 4x100; Graziella Mercuri 200, 4x100, 4x400; Raffaela Rambozzi alto, giavellotto, 4x100; Chiara Sperandio 100, 4x100; Carla Scattolini marcia 3 km, 3000; Magdalena Pandele 400, peso, 4x400; Valentina Carletti 1500, 3000, 4x400; Tiziana Tiberi 800, 1500, 4x400; Paola Zerbini martello, disco; Patrizia Nardi triplo.
La formazione maschile: Livio Bugiardini 100, 200, 4x100; Andrea Paoli martello, disco; Carlo Carletti marcia 3km; Nunzio Spina lungo, 4x100; Alessandro Tifi 400, 4x100; Luca Salvatori 200 ostacoli, 4x100; Alessandro Porro giavellotto, peso; Aldo Compagnucci Baggio alto, Diego Cotichelli 1500, 800; Gianfelice Morelli 100, 200.
Non si sblocca la Maceratese, che all’Helvia Recina incassa la terza sconfitta consecutiva in campionato, la seconda davanti al proprio pubblico. A festeggiare è il Fossombrone, che si impone 2-1 grazie a una prodezza su punizione di Masawoud, ma i biancorossi di Possanzini hanno molto da recriminare per le diverse occasioni create e per la clamorosa traversa colpita allo scadere da Ambrogi.
Avvio subito vivace: al 9’ Sane grazia la Rata calciando alto da posizione favorevole. La risposta arriva al 18’, quando Sabattini, rapido in area, raccoglie un pallone vagante e porta avanti i padroni di casa. La gioia dura poco: al 27’ ancora Sane firma l’1-1 con un tocco morbido davanti a Gagliardini. All’intervallo si va in equilibrio.
Nella ripresa la Maceratese prova a spingere, ma al 10’ arriva la doccia fredda: Masawoud inventa una punizione perfetta che vale il sorpasso ospite. La squadra di Giuliodori si abbassa e riesce a respingere le offensive avversarue. La Rata non molla enel finale tenta il tutto per tutto: al 34’ e al 37’ Neglia cerca il gol di testa ma colpisce debolmente, al 47’ Osorio dopo una bella combinazione nello stretto arriva a tu per tu col portiere ma trova la pronta risposta di Bianchini. L'occasione più clamorosa arriva al 50’, con Ambrogi che fa tremare la traversa con un gran destro dalla distanza. La palla non entra e dopo 5’ di recupero il triplice fischio condanna i biancorossi a un nuovo stop.
Tre sconfitte in tre gare e ancora zero punti in classifica: la partenza della Maceratese in Serie D è più difficile del previsto. C’è però la consapevolezza di una squadra che crea tanto, ma deve migliorare nella fase realizzativa e nei momenti chiave.
Mercoledì per i biancorossi subito l’occasione di riscattarsi nel turno infrasettimanale sul campo del Sora.
(Foto Francesco Tartari)
Maceratese-Fossombrone 1-2 18’ Sabattini (M), 27’ Sane (F), 55’ Masawoud (F)
MACERATESE: Gagliardini, Sciarra (14’ Neglia), Vanzan, Morganti, Perini, Nasic (7’ st Ciattaglia), Ambrogi, Osorio, Sabattini (40’ st Cirulli), Gagliardi, Marras All. Possanzini
FOSSOMBRONE: Bianchini, Ronchetti, Fabbri, Bucchi, Giunchetti, Imbriola, Masawoud (21’ st Likaxhiu), Ghinelli, Sane, Kamagat (39’ st Arcangeli), Kyeremateng (17’ st Torri) All. Giuliodori
Arbitro: Ferdinando Carluccio sez. di L’Aquila
Assistenti: Gabriele Elisino (Ostia Lido), Emanuele Rotatori (Ciampino)