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Sciapichetti: "Volevo dimettermi. Ceriscioli mi ha confermato la sua fiducia"

Sciapichetti: "Volevo dimettermi. Ceriscioli mi ha confermato la sua fiducia"

Non c'è solo la richiesta del rito abbreviato per fare chiarezza quanto prima sulla sua posizione in merito alla famigerata vicenda delle "spese pazze" in Regione che lo vede indagato insieme ad altre 65 persone. L'assessore regionale Angelo Sciapichetti, una volta essere venuto a conoscenza della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura anconetana, voleva dimettersi dalla sua carica, ma il presidente Ceriscioli gli ha ribadito la sua fiducia in attesa della sentenza. A comunicarlo, in quello che è quasi uno sfogo, è lo stesso Sciapichetti in un commento sulla bacheca Facebook del collega di partito Nicola Perfetti dopo che si era aperta una discussione in merito alla "agibilità politica" di persone indagate. "Dieci minuti dopo aver appreso la notizia dal tg delle Marche delle ore 14, ho cercato telefonicamente il presidente Ceriscioli che era fuori Ancona; l'ho aspettato nel suo ufficio fino al suo rientro in sede avvenuto intorno alle ore 16.45; gli ho comunicato la mia volontà di non metterlo in imbarazzo o in difficoltà e di mettere al riparo da speculazioni politiche la sua persona, il Pd o il centro sinistra e gli ho comunicato la mia immediata, totale disponibilità a rimettere nelle sue mani il mio mandato di assessore. Il Presidente mi ha detto: "come ho già dichiarato fin dalla campagna elettorale, sono certo che tu riuscirai dimostrare la tua correttezza in merito ai 2.900 euro che ti vengono contestati e come te anche gli altri. Aspettiamo l'udienza preliminare e poi la sentenza di primo grado". Le subdole speculazioni, le insinuazioni le lascio agli altri, convinto di essere dal profondo della mia coscienza innocente e di poter trovare la sede dove poterlo dimostrare nel più breve tempo possibile. Quanto al resto e ai commenti, ognuno si tiene la sua storia personale. Non auguro a nessuno di trovarsi al centro di una vicenda di questo genere o a qualcosa di simile. Ci vorrebbe rispetto, se non politico, almeno umano e sarebbe buona cosa non usare due pesi e due misure a seconda di chi sono gli indagati, ma mi rendo conto che forse chiedo troppo.Io dai cittadini, dai militanti e dagli elettori ci vado tutti i giorni con la mia faccia sapendo di continuare a poterli guardare negli occhi".

28/11/2015 16:28
Avvocati penalisti in sciopero per tutta la prossima settimana

Avvocati penalisti in sciopero per tutta la prossima settimana

L’Unione delle Camere Penali Italiane ha indetto l’astensione degli avvocati dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 30 novembre, 1, 2, 3 e 4 dicembre 2015. Con la protesta gli avvocati intendono mettere al centro del dibattito sui temi della giustizia la necessità di una riforma organica del processo e la contrarietà agli interventi “spezzatino” che via via si susseguono sotto la pressione mediatica e di improprie spinte securitarie.Il 30 novembre sarà anche la giornata nazionale promossa dall’Unione delle Camere Penali per l’applicazione dell’art. 275 bis c.p.p. e 58 quinquies dell’Ordinamento Penitenziario (per l’applicazione dei braccialetti elettronici). In tutti i Palazzi di Giustizia si terranno iniziative con la distribuzione dei “braccialetti” (+ braccialetti – carcere) ed a Firenze un convegno nazionale.

27/11/2015 16:41
Per l'inchiesta sulle 'spese pazze' chiesto il rinvio a giudizio per i 66 indagati

Per l'inchiesta sulle 'spese pazze' chiesto il rinvio a giudizio per i 66 indagati

Come era ampiamente prevedibile, la procura di Ancona ha chiuso l'inchiesta sulle presunte 'spese pazze' per 1,2 milioni del Consiglio regionale fra il 2008 e il 2012, chiedendo il rinvio a giudizio di tutti e 66 gli indagati, 61 politici e 5 funzionari. L'udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il 18 gennaio. Fra gli indagati anche due assessori in carica, Moreno Pieroni e Angelo Sciapichetti. Rischiano il processo anche l'ex governatore Gian Mario Spacca e l'ex presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi.La notizia ha subito scatenato il web e i "colpevolisti", anche se va sottolineato che non si tratta assolutamente di una sentenza di condanna che, eventualmente, ci sarà solo a seguito di un processo. Era evidentemente difficile ipotizzare che in un mare magnum così ampio di persone coinvolte, in questa prima fase alcune posizioni potessero essere stralciate e altre invece no. Sarà ora il giudice dell'udienza preliminare a stabilire se e chi dovrà eventualmente andare a giudizio e non è da escludere che già da qui possano arrivare le prime sorprese.Secondo l'Ansa "I magistrati hanno chiesto il giudizio anche per l'ex consigliere e attuale segretario regionale del Pd Francesco Comi e vari consiglieri rieletti nella nuova legislatura. I reati ipotizzati sono peculato o concorso in peculato, per spese ritenute non congrue con l'attività istituzionale: pranzi e cene con sostenitori, onomastici e compleanni festeggiati con i familiari, rimborsi chilometrici 'taroccati', consulenze, regali di Natale, ricariche telefoniche e stampe di manifesti. Migliaia gli scontrini passati al setaccio dalla Guardia di finanza di Ancona, in un'inchiesta cominciata nell'ottobre del 2012, con le prime acquisizioni documentali condotte dalle Fiamme gialle nei palazzi della Regione. Fra le spese più curiose, quella ormai famosa contestata all'ex consigliere della Federazione della Sinistra Raffaele Bucciarelli: l'acquisto di un libro sull'orgasmo femminile: 'Il segreto delle donne' per 16,80 euro".

27/11/2015 15:55
Un’iniziativa natalizia tra di vino e stile

Un’iniziativa natalizia tra di vino e stile

L'evento tanto atteso arriva a dicembre ed è promosso da Alice Catena con le sue creazioni di cappelli della maison Montegallo. Si chiama WINEMEETSTYLE è la sua prima edizione.Si tratta di un evento mercato che nasce da un’idea della casa vinicola Garofoli con l’intento di promuovere le più belle iniziative di giovani eccellenze marchigiane dalla moda all’arte e design accostandole al piacere della degustazione dei vini di casa Garofoli per una giornata di buon gusto in un’atmosfera Natalizia! PICCOLO ATELIER- MONTEGALLO- TEABAG 1928 – ZUCCHERO A VELO- KUBE DESIGN tutti insieme per sostenere la ricerca contro il tumore al seno ed il ricavato sarà devoluto a favore della PINK PROJECT.SAVE THE DATE : 5 dicembre dalle ore 15.00 alle 20.00 presso Casa Vinicola Garofoli via C.Max 123 Castelfidardo

27/11/2015 13:57
Voce alla Città: "Banca Marche... e lo chiamano salvataggio!"

Voce alla Città: "Banca Marche... e lo chiamano salvataggio!"

Dal movimento politico Voce alla Città riceviamo:Se si dovesse giudicare dalle foto sorridenti di Ceriscioli & co e dai titoloni dei giornali si potrebbe dire che l'operazione conclusa nei giorni scorsi in relazione al crak della Banca delle Marche è stato un successo.Con un decreto lampo, varato di domenica pomeriggio!,  il Governo ha infatti provveduto al salvataggio di quattro banche italiane tra cui quella di casa nostra. Questa mossa, a carico del sistema bancario nazionale ma con garanzia della Cassa Depositi e Prestiti e quindi solo in teoria SENZA AIUTI DI STATO, vale quasi 4 miliardi di euro e scorpora le attività sane da quelle malate delle quattro Banche “salvate”. Tutto sembrerebbe essere andato per il meglio ma a ben guardare si può affermare che “l'operazione è riuscita ma l'ammalato è morto”, la Nuova Banca delle Marche nasce infatti "sacrificando" la pelle di circa 43 mila piccoli risparmiatori che hanno visto i loro gruzzoletti ridotti a carta straccia.E come loro anche le Fondazioni azioniste hanno perso in questo modo circa 400 milioni di euro, risorse che provenivano da lasciti e sacrifici di intere generazioni di marchigiani ed utilizzate da sempre per finanziare la sanità, la cultura e sostenere attività in favore di persone indigenti e deboli.Uno dei più grandi disastri finanziari dai tempi dei casi Calvi e Sindona: la gestione incompetente, irresponsabile, e dolosa per certi aspetti, di amministratori, dirigenti e consulenti ha aperto una falla che nel giro di due anni si è trasformata in una voragine spaventosa.Poco consola che questi soggetti ora siano indagati per associazione a delinquere, appropriazione indebita, corruzione e falso in bilancio.Di fronte a questa vicenda disastrosa per l'economia della nostra regione noi ci chiediamo: oltre un anno di commissariamento a cosa è servito? Gli organi deputati al controllo del comportamento delle banche dove erano? I responsabili delle malefatte risponderanno in tempi certi del loro operato? Quale società per azioni “punisce” così drasticamente quelli che rappresentano oltre il 35% del capitale sociale? Di questo fallimento la politica e per meglio dire il Pd si sente minimamente responsabile oppure come nel caso MPS non ha nulla da dire dichiarandosi estraneo nonostante l’appoggio silenzioso di gestioni scellerate?Temiamo che le nostre domande rimarranno senza risposta e che l'intero tessuto economico della nostra regione, fatto da piccoli imprenditori e sostenuto da tanti risparmiatori, difficilmente si riprenderà da questo duro colpo né tantomeno sarà confortato dalla soddisfazione del Governatore Ceriscioli per il provvedimento del Governo che, a suo dire, “ha tutelato i consumatori e preservato posti di lavoro”.Da parte nostra condividiamo e sosteniamo per quanto possibile il percorso giudiziario a sostegno dei risparmiatori promosso da Adiconsum mirato alla ricerca di meccanismi per la conversione delle azioni e delle obbligazioni subordinate al fine di evitare la perdita totale del risparmio ed attenuare quello che da più parti viene definito come un “esproprio di Stato”.

27/11/2015 13:16
"Calici d'Arte": a Montecosaro un weekend fra vino, arte e gusto

"Calici d'Arte": a Montecosaro un weekend fra vino, arte e gusto

Un percorso tra storia, arte, musica e gusto è quello che si apre, sabato 28 e domenica 29, a partire dalle ore 17.30, nello splendido convento agostiniano del ‘200 di Montecosaro, oggi sede del comune. Torna per il terzo anno consecutivo infatti “Calici d’Arte”, manifestazion organizzata dalla Pro Loco Montecosaro e dal Centro d’Arte e Cultura Verum in collaborazione con Passeggiare Degustando e “Antiquariato nel Chiostro”, novità di questa edizione. Se la location propone un naturale tuffo nella storia medioevale cui Verum aggiunge un viaggio nell’arte contemporanea conoltre 50 artisti nella collettiva pensata per quest’anno, protagoniste del gusto sono le 12 cantine che proporranno i propri vini tutti da assaggiare e contemplare, uno spaccato dei territori sui quali operano le aziende vitivinicole efficacemente presentato ai tanti amanti del “nettare degli dei”. La manifestazione, che anche quest’anno ha ottenuto il patrocinio del Comune di Montecosaro, della Provincia di Macerata e della Regione Marche intende proporre lo stretto connubio tra enologia e arte, evidenziando quest’anno un’altra connessione, quella con l’antichità. Il vino, fil rouge che sin dalla notte dei tempi, da Omero a Cristo, dalla Francia del Re Sole alla storia contemporanea, è stato protagonista delle vicende umane, fa da gancio con l’antichità e, nel legame con il passato, muove l’evento “Antiquariato nel Chiostro”. Al pian terreno, dalle ore 9.00 di domenica 29 l’evento proporrà un’affascinante passeggiata nel tempo tra oggetti antichi, stampe, dipinti d’epoca e gioielli provenienti da mondi ormai lontani. Ma i veri attori di “Calici d’Arte” sono i vini, rossi, bianchi, bollicine, siano essi DOC, IGT o DOP, raccontano una storia fatta di tradizioni e innovazioni, di colori e immagini che oltrepassano il qui e ora. Tra valorizzazione del territorio e del comparto vitivinicolo italiano, quest’anno la passeggiata tra gli stand delle 12 cantine presenti, sarà allietata anche da interventi musicali con le note di un maestro d’arpa e di un flautista. Assieme alla qualità dei vini proposti, c’è l’eccezionale bontà dei piatti e delle stuzzicherie in abbinamento che, al piano superiore del complesso agostiniano, potranno essere degustate in un comodo e abbondante aperitivo curato dalla Pro Loco Montecosaro in collaborazione con La Fabbrica del Gusto e il salumificio Tre Torri. I piatti preparati, rigorosamente innaffiati dal vino delle cantine in esposizione, andranno a rendere magico lo spazio aperitivo, giusto compimento di un viaggio nella qualità a 360 gradi.  

27/11/2015 12:58
Alta tensione agli sportelli di Banca Marche: "Dipendenti esposti a rischi per la rabbia dei clienti"

Alta tensione agli sportelli di Banca Marche: "Dipendenti esposti a rischi per la rabbia dei clienti"

Resta alta la tensione sulla vicenda relativa al salvataggio di Banca Marche. ''Situazione critica agli sportelli di Banca Marche'', i clienti ''si sentono traditi'' e i dipendenti dell'istituto sono esposti ''a rischi anche personali'': questo è quello che scrivono i sindacati aziendali al presidente e all'amministratore delegato di Nuova Banca delle Marche spa, segnalando problemi soprattutto con i clienti ''detentori di azioni e obbligazioni subordinate", ovvero quelli che hanno perso tutto con l'operazione di salvataggio di Banca Marche vedendosene azzerato il valore.

26/11/2015 17:00
Traffico di opere d'arte: recuperati oggetti rubati nelle chiese del Maceratese

Traffico di opere d'arte: recuperati oggetti rubati nelle chiese del Maceratese

A seguito di una  prolungata attività di indagine condotta dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona,  gli investigatori dell’Arma hanno individuato numerosi oggetti di chiara provenienza chiesastica in possesso di un ex antiquario di San Benedetto del Tronto. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno – Pm Lorenzo Maria Destro, ha così consentito di sequestrare 241 oggetti di natura ecclesiastica (dipinti, statue, tabernacoli, candelieri), 142 dei quali sottratti da varie chiese delle Marche.Agli accertamenti e riscontri hanno collaborato i funzionari della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Marche di Ancona e gli uffici per i beni culturali  delle diocesi interessate  nonché  l’ufficio per i beni culturali  dalla Cei. I riscontri hanno così consentito di appurare che molti beni d’arte appartenevano a chiese situate nelle diocesi di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata. Alcuni dipinti del ’600 e ’700 raffiguranti immagini sacre, una pala d’altare, tabernacoli, paliotti, statue in cartapesta, oggetti liturgici, saranno così restituiti alle rispettive diocesi e ricollocati nei luoghi originari ove erano esposti. Uno dei dipinti sequestrati, raffigurante “La deposizione di Gesù”, della fine del ’600, è stato rubato da un’abitazione privata in provincia di Lecco nel 1995. All’individuazione si è arrivati confrontando le foto inserite nella Banca Dati del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma, fornite a suo tempo dal derubato nel momento della denuncia di furto.Nell’ambito delle medesime indagini, sviluppando alcune risultanze investigative, è stato recuperato  un busto in  terracotta, raffigurante “Il Redentore”, asportato da una abitazione privata di Reggio Emilia nel 1989. I Carabinieri del Tpc hanno seguito le tracce di tale bene  che nel corso degli anni  è passato da varie proprietà: è stato dapprima trattato da un antiquario di Teramo, poi da due altri antiquari di Roma e successivamente è giunto in Inghilterra. Da qui è stato di nuovo trasportato in Italia dove è stato sequestrato all’ultimo detentore, un antiquario romano  che appena  avuto contezza dell’origine  illecita del bene lo ha messo a disposizione dei Carabinieri.  La scultura, una preziosa terracotta della fine del ’400 di “scuola toscana”, sarà presto restituita ai legittimi proprietari.Purtroppo, nonostante le ricerche, non è stato possibile individuare l’originaria collocazione di alcuni dipinti in sequestro: verosimilmente però questi potrebbero provenire da edifici di culto o religiosi ed alienati indebitamente prima della relativa catalogazione.Al momento sono state indagate otto persone, alle quali sono state attribuite responsabilità per vari reati che vanno dalla ricettazione all’illecita alienazione e al riciclaggio, poiché infatti uno dei dipinti è stato smembrato in quatto parti, tre delle quali recuperate.

26/11/2015 15:45
Marcozzi: "Su Banca Marche si torni alla soluzione del Fondo interbancario"

Marcozzi: "Su Banca Marche si torni alla soluzione del Fondo interbancario"

Da Jessica Marcozzi, capogruppo Forza Italia alla Regione Marche, riceviamo:Il Governo e i disinformati plaudono al salvataggio di Banca Marche. Ma c’è ben poco da esultare. Anzi. Con un provvedimento senza precedenti sono state azzerate tutte le azioni di Banca Marche e il prestito obbligazionario distruggendo in un istante parte dei risparmi di quarantamila azionisti marchigiani e gettando nella disperazione di migliaia di risparmiatori che avevano sottoscritto le obbligazioni subordinate di Banca Marche sicuri di ottenere la restituzione del prestito e giusti interessi. Tutto questo è avvenuto in una sera di domenica ma certamente nel segreto l’operazione era preparata da tempo. Nella lettura di una nota della Banca di Italia, il governatore Ceriscioli, ha parlato di rischio di impresa. Ora per azzerare il patrimonio della Banca sono stati svalutati da parte dei Commissari di Banca d’Italia tutti i crediti in sofferenza del 80%! Percentuale che non trova riscontri in altre situazioni bancarie, considerando che la maggior parte dei crediti è garantita da ipoteca sugli immobili. Chi ha stabilito l’80% e non il 60% o 70% che avrebbe permesso di salvare le obbligazioni e gli azionisti di Banca Marche? Tutto ciò è avvenuto nel più totale riserbo, senza coinvolgere gli azionisti e le fondazioni bancarie di Pesaro, Fano Jesi e Macerata. Tutto il mondo del volontariato e del welfare che aveva un grosso sostegno dalle erogazioni delle Fondazioni andrà certamente in crisi con un gravissimo danno per l’intero sistema marchigiano. Ma dov’era la Banca d’Italia quando gli ispettori nelle loro ispezioni non rilevavano sostanziali criticità? Dov’era la società di revisione che certificava la regolarità dei Bilanci e delle valutazioni? E ancora dov’erano i Sindaci e gli Amministratori che certificavano e firmavano il Bilancio? Dove sono oggi Ceriscioli e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che, non avendo capito nulla, plaudono “al salvataggio” di Banca Marche? Ma quale salvataggio. L’affare lo faranno coloro che acquisteranno la “Bad bank” con tutti i crediti in sofferenza (ma con sostanziose garanzie patrimoniali) svalutati dell’80%! Il nostro Governo, da Renzi a Padoan, non è stato capace di difendere gli interessi nazionali dinanzi all’Europa quando invece il Governo tedesco e quello spagnolo sono intervenuti con fondi statali per salvare le proprie banche. Qui in Italia era pronto il Fondo interbancario che è privato ma sembra che ci sia stato il veto dell’Europa o era forse interesse di tutti (Governo e Banca d’Italia) mettere una pietra sopra per cancellare eventuali responsabilità degli stessi organi? Per non parlare dell’effetto a catena che l’operazione provocherà con un timore diffuso tra tutti colo che hanno i loro risparmi nelle altre 9 Banche a rischio. Questo potrebbe comportare un fuggi fuggi generale degli azionisti dagli Istituti bancari “a rischio”. Ora il Parlamento e quanti hanno a cuore gli interessi dei risparmiatori marchigiani e dell’intera economia della Regione devono intervenire per annullare questa scellerata scelta e tornare alla soluzione del Fondo interbancario che avrebbe salvaguardato il valore delle obbligazioni subordinate e non avrebbe azzerato il valore delle azioni.

26/11/2015 12:49
La provincia al lavoro per la sistemazione di diverse strade

La provincia al lavoro per la sistemazione di diverse strade

Intensa, in questa fine d'anno, l'attività della Provincia nei lavori pubblici. Molti i cantieri aperti. Tra le diverse opere inderogabili per la loro urgenza stanno trovando una soluzione anche i problemi che si erano venuti a creare nel marzo scorso sulla provinciale del Fiastrone nel Comune di Camporotondo a seguito delle intense precipitazioni che hanno interessato non solo la nostra provincia ma l'intera nostra regione. Sono iniziati da qualche settimana, sulla arteria in questione, i lavori di ripristino della sede stradale appaltati per un importo complessivo di 200 mila euro alla ditta Gatti e Purini snc di San Severino Marche. Intervento questo, come altri altrettanto urgenti, che è stato possibile attuare soltanto dopo che la Provincia è riuscita ad ottenere un finanziamento regionale nel luglio scorso. Il risanamento della frana che aveva provocato molti disagi alle popolazioni ed alle imprese era più che mai urgente ed indifferibile. Infatti il dissesto aveva causato un'importante restrizione della sede stradale tale da creare un senso unico alternato con il divieto di transito ai mezzi con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. I lavori, con cui si mette in sicurezza l'intero tratto, prevedono la costruzione di un muro in cemento armato lungo cinquanta metri, la successiva ricostruzione del corpo stradale con l'istallazione di una barriera di sicurezza. I lavori dovranno essere ultimati dall'impresa appaltatrice entro il 31/03/2016. Al momento sono stati già realizzati tutti i 42 pali delle fondazione, costruita la soletta in cemento armato ed è iniziata l'elevazione del muro di contenimento.

25/11/2015 14:19
"C'è un anfiteatro romano sepolto sotto Villa Potenza": intervista al parroco "Sherlock Holmes"

"C'è un anfiteatro romano sepolto sotto Villa Potenza": intervista al parroco "Sherlock Holmes"

Vincenzo Galiè è l'abate parroco della parrocchia di S. Bartolomeo di Campofilone, ma soprattutto è una sorta di Sherlock Holmes dell'archeologia. Cultore di storia locale marchigiana, soprattutto dei periodi romano e medievale, attraverso documenti di archivio, testimonianze di storici, ricerca di testi archeologici ed uso del georadar ha cercato di ubicare città, villaggi, anfiteatri romani e castelli medievali. Ha individuato per primo l'esatta localizzazione della città romana di Truentum, successivamente certificata dagli scavi della Soprintendenza di Chieti, ed ha all'attivo 83 pubblicazioni riguardanti tali argomenti. Nonostante ciò, in pochi conoscono i suoi studi e le sue intuizioni: l'ambiente accademico ed il mondo dell'archeologia locale, in particolare, sembrano volersi disinteressare degli appelli di Don Vincenzo. "Come ricercatore - afferma l'abate - sono circondato dal silenzio, dall'indifferenza, dalla noncuranza del mondo scientifico preposto alla ricerca e alla diffusione del sapere. Forse, la paura che i miei studi possano fare centro motiva tali deprecabili trascuratezze, ma il danno non è per me. Il danno è per la collettività che non vede tutelata la propria memoria storica per piccoli motivi di poltrone, di interessi personali".https://www.youtube.com/watch?v=aYUebZOp_mc"Da anni, ormai - continua Don Vincenzo Galiè - mi sono accorto che manca uno studio serio e completo del territorio: uno studio approfondito sulla continuità del mondo romano fino ai giorni nostri attraverso lo studio dei catasti, dei documenti, degli atti di donazione, dei toponimi, delle strade e dei nomi antichi". Gli studi di Galiè, invece, si basano su un metodo di ricerca che trova la sua essenza proprio nel rigoroso e corretto esame di documenti ufficiali, atti notarili, mappe catastali e toponimi: "connetto le varie informazioni tra loro, incrocio i dati, disegno un territorio caratterizzandolo con dettagli che viaggiano in ambiti diversi: dalla curia vescovile del '500, alla strada disegnata dagli agrimensori romani, agli atti di donazione medievali, ai manoscritti di un abate del '600, agli atti di donazione delle suore dell'XI secolo". Con il controllo del georadar, poi, si ottiene la prova madre definitiva in grado di dare, anche senza che lo scavo venga effettuato, l'esatta ubicazione della città o di un monumento: "utilizzo tale macchinario d'indagine su decine e decine di località, sono in grado di affermare di non essere mai rimasto deluso: nascosti magari fino a cinque metri di profondità, sono apparsi molteplici insediamenti rivelando presenze di vici e città a forma di reticolato romano o di scacchiera. Ho individuato tre grandi forme ellittiche che hanno rilevato la presenza sotterranea di tre anfiteatri romani al Girfalco di Fermo e nelle città romane di Pausulae ed Helvia Ricina".Tra le intuizioni più eclatanti avute da Don Vincenzo Galiè, sono almeno da nominare quelle riferite a Truentum, la città romana descritta da Sillio Italico, a Novana, sepolta e citata da Plinio il Vecchio, alla romana Helvia Ricina con il relativo anfiteatro. Non solo: l'abate si è anche occupato di Interamnia Picena, una città romana completamente sconosciuta agli studiosi, che doveva sorgere presso l'attuale Comunanza; ha dedicato degli studi alla storia della città di Potentia, nella zona tra Recanati e Potenza Picena; ha effettuato ricerche sulla probabile derivazione dell'attuale Civitanova da Cluentum.  

25/11/2015 12:00
Giovedì sera previste nevicate anche in pianura

Giovedì sera previste nevicate anche in pianura

Dopo l'antipasto dei giorni scorsi sulle montagne maceratesi, giovedì i primi fiocchi della stagione dovrebbero scendere anche in pianura. Secondo le previsioni de ilmeteo.it, il tempo inizierà a peggiorare già dalla serata di mercoledì a partire dal settore tirrenico del nostro Paese.Nelle prime ore di giovedì le precipitazioni saranno abbondanti al centro-sud e sulle regioni adriatiche dalla Romagna in giù, con neve che, date le basse temperature, cadrà anche a 300 metri sull'appennino tosco-emiliano e romagnolo e a 500 metri su quello abruzzese. Nel tardo pomeriggio e in serata il peggioramento andrà ad interessare le Marche e la Puglia, "con massima intensità sull'Abruzzo e Molise in serata, quando la neve cadrà copiosa o addirittura copiosissima, anche a quote bassissime".Questo ciclone mediterraneo di fine autunno fungerà come una calamita nei confronti delle discese di aria artica che come missili polari si fionderanno verso l'Italia valicando le Alpi all'inizio di dicembre, fin verso il Ponte dell'Immacolata.

24/11/2015 21:04
Un progetto per riportare l'antica Torre ai fasti di un tempo

Un progetto per riportare l'antica Torre ai fasti di un tempo

Riportare a Passo di Treia la Torre al centro del villaggio. Parafrasando un vecchio proverbio e data l'importanza avuta nello sviluppo cittadino, la sua origine risale, infatti, tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, nelle scorse settimane la struttura è stata oggetto di confronto da parte di alcuni cittadini, riunitisi ora in un gruppo di lavoro allo scopo di porre fine all'attuale stato di sottoutilizzo. Dalle varie ricerche scientifiche e dall'importante opera di recupero compiuta a metà degli anni Novanta, all'interno e negli spazi adiacenti la Torre del Mulino fortificato si sono alternate numerose iniziative, sia pubbliche che legate alle associazioni locali, che, tuttavia, non sono riuscite a garantire una stabilità e una continuità al di là degli eventi realizzati con merito durante l'anno. Ciò è dovuto alla mancanza di una progettualità condivisa, al centro delle finalità del gruppo, nato dapprima spontaneamente sui social network, che vuole riunire professionalità e persone di buona volontà attraverso un concorso di idee concrete e finanziabili da proporre all'Amministrazione comunale nell'interesse della collettività oltre le naturali opere di manutenzione. Definiti anche i principi che animano i promotori: ribadire la valenza identitaria del luogo; renderlo un contenitore eterogeneo di proposte; evidenziarne l'importanza storica, affinché diventi un importante istituto deputato al mantenimento del patrimonio immateriale del territorio “in riva Potentiae”; consentire la massima fruibilità a cittadini, scuole e associazioni secondo la progettualità successivamente definita e i limiti previsti dalla legge; ricavare, dove possibile, uno spazio laico di aggregazione da restituire alla cittadinanza. A tal scopo, sarà presto comunicata la data del primo incontro operativo, aperto a chiunque voglia offrire il proprio personale contributo alle finalità individuate (o suggerirne di ulteriori), dando origine a un positivo confronto. Si tratta, perciò, di un'azione in positivo, completamente civica, senza interessi di parte se non quello che pone in cima all'ambizioso impegno la storia passata, presente e futura di Passo di Treia.

24/11/2015 16:13
I cento anni di nonna Luigia

I cento anni di nonna Luigia

Cento anni di vita vissuti tra fede, sacrifici e l’amore incondizionato di una maxi famiglia. Sono stati festeggiati ieri mattina a Montecassiano nella casa di riposo Romolo Murri dove Luigia Paciaroni ha ricevuto i fiori e gli auguri di parenti e del sindaco Leonardo Catena. Si tratta del terzo centenario festeggiato nel corso di quest’anno, segno che genetica e ambiente rappresentano un felice connubio. Ma anche la tempra non è da meno, non per nonna Luigia che in un secolo di vita ha affrontato difficoltà, lutti e sfide con coraggio e determinazione. Nata il 23 novembre del 1915 a Pollenza, sin da subito si era dovuta occupare dei cinque fratelli più piccoli. Con il padre affetto da problemi respiratori, era stata Luigia a svolgere i lavori più pesanti. Trascurando la propria vita affettiva, avendo altre priorità ben più stringenti, ha aiutato la famiglia fino a 40 anni, poi, dopo tanti sacrifici, ha incontrato quello che sarebbe stato l’uomo della sua vita, Mario Massera. Scoperto l’amore, i sacrifici però non sono finiti. Di dieci anni più grande Massera era vedovo e già padre di otto figli, ma Luigia Paciaroni, abituata alle sfide e ai sacrifici, non ci ha pensato due volte e si è dedicata totalmente alla nuova famiglia, occupandosi della crescita in particolare dei quattro figli più piccoli (gli altri infatti erano già grandi e sposati). Da Rambona la nuova famiglia si era trasferita a Verdefiore di Appignano, poi begli anni ’70 i coniugi si sono spostati con i due figli più piccoli a Vallecascia di Montecassiano. Negli anni, in quella casa, sono rimasti i due coniugi, un figlio, sua moglie e la nipotina Manuela.La fede è stata l’altra caratteristica che ha accompagnato la vita di Luigia e che le ha consentito di affrontare tre terribili lutti, quello del figlio nell’81 (in un incidente sul lavoro), del marito Mario dieci anni più tardi (morto in un incidente stradale a 86 anni e nel 2000 la perdita della nuora (a causa di una malattia). Per dieci anni nonna Luigia ha accudito la nipote Manuela come una figlia, dandole amore e protezione, poi l’amore è stato ricambiato quando, nel 2010, ha accusato i primi problemi di salute. Da febbraio del 2012 la supernonna è tra gli ospiti della casa di riposo. Supernonna non solo per l’età ma anche per la progenie con: otto figli (di cui sette viventi), 15 nipoti (di cui uno scomparso), 29 pronipoti e 13 pro pronipoti a cui si aggiungono due in arrivo. Ieri (domenica 22 novembre) approfittando del giorno di festa, è stata festeggiata al Parco Hotel di Pollenza da figli, nipoti e pronipoti, alcuni arrivati da fuori regione per ricambiare tutto l’amore che Luigia ha donato loro nel corso della sua vita. In totale una settantina di persone. Nel giorno del suo compleanno, la festa è proseguita alla casa di riposo.

24/11/2015 13:07
"In fumo i risparmi di una vita": l'altra faccia del salvataggio di Banca Marche

"In fumo i risparmi di una vita": l'altra faccia del salvataggio di Banca Marche

"Da questa mattina le mie azioni di Banca Marche sono carta straccia. In una giornata hanno mandato in fumo quasi tutti i miei risparmi": il signor Mario (nome di fantasia perchè, per ovvie ragioni, ha richiesto la massima riservatezza sulla sua identità) ha 68 anni e vive in un paese vicino a Macerata. E' uno dei 40mila piccoli azionisti di Banca Marche che, dopo il decreto legge di ieri con il quale il Governo e Bankitalia hanno salvato i depositi, i conti correnti e le obbligazioni ordinarie, ha visto azzerato il valore delle sue azioni. Suona alla porta della nostra redazione e chiede di poter parlare con qualcuno. Vuole sfogarsi, vuole esternare tutta la sua rabbia, la sua delusione, la sua amarezza. "Con l'operazione di ieri, hanno scaricato le perdite sui piccoli azionisti. Avevo acquistato diverse migliaia di euro di azioni con i soldi della liquidazione, perchè mi è sempre stato consigliato di differenziare gli investimenti. Oggi quei soldi non li ho più. Mi resta qualcosa da parte che avevo investito in obbligazioni ordinarie, ma chi mi ridarà il mio denaro? Voglio che la mia storia venga conosciuta da tutti, perchè mi pare che si stia facendo passare sotto silenzio la verità su di me e sugli altri piccoli azionisti che, nel giro di una notte, hanno perso tutto. Oggi in giro non ho sentito altro che osannare l'operazione del Governo e plaudire a un qualcosa che è costato caro a tanta gente. Hanno salvato la banca? E a noi chi ci salva? Tutti i cori di osanna e di compiacimento non dicono mai che ci sono persone che hanno dovuto comunque pagare in prima persona i danni fatti da gente che se ne sta a casa con milioni di euro sul conto corrente. Dovete dirle queste cose! Dovete farle sapere. Almeno questo ce lo dovete, voi come stampa che in questi giorni non avete fatto altro che dire bravi a chi ha azzerato il valore dei nostri risparmi. Perchè dobbiamo pagare noi le speculazioni e la mala gestione che hanno contrassegnato Banca Marche negli ultimi anni? Perchè? Hanno salvato i correntisti e gli obbligazionisti, ma non hanno salvato noi piccoli azionisti, uniche vittime di questa tristissima storia. Scrivete tutto, scrivete la verità, non solo quello che viene comunicato per interessi di parte. Io non mi arrendo: valuterò tutte le possibilità perchè questa è un'ingiustizia troppo grossa da accettare".Mario se ne va, dimenticando l'ombrello che aveva portato con sè. Quando tornerà a riprenderlo rileggerà la storia sua che è anche quella di un piccolo universo di 40mila persone che in una notte hanno visto andare in fumo, non certo per loro colpa, parte dei risparmi e che non vuole rassegnarsi e dichiara di voler lottare per ottenere giustizia.[widgets_on_pages id=2]

23/11/2015 17:52
Luciano Goffi è l'amministratore delegato della "Nuova Banca Marche"

Luciano Goffi è l'amministratore delegato della "Nuova Banca Marche"

E' Luciano Goffi, già direttore generale di Banca Marche, il nuovo amministratore delegato della ''Nuova Banca Marche'', una delle 4 banche ripulite dai crediti deterioriati e nate a seguito del piano di salvataggio e risoluzione approvato ieri dal Consiglio dei ministri. L'amministratore delegato è stato designato da Bankitalia. Il presidente di ''Nuova Banca Marche'' e degli altri tre istituti è Roberto Nicastro, ex d.g di Unicredit.

23/11/2015 16:28
Bankitalia: "Tutelati depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie"

Bankitalia: "Tutelati depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie"

Subito dopo il decreto legge con il quale il Consiglio dei Ministri ha dato il via al salvataggio di Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti, la Banca d'Italia ha diffuso un articolato comunicato stampa. Questo il testo integrale:Il Governo e la Banca d’Italia, in stretta collaborazione e intesa, agendo ciascuno in base alle proprie competenze e responsabilità, hanno dato soluzione alla crisi di quattro banche in amministrazione straordinaria: Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, CariChieti. Si tratta di banche di dimensione piccola o media, aventi nel complesso una quota del mercato nazionale dell’1 per cento circa in termini di depositi. La soluzione adottata assicura la continuità operativa delle banche e il loro risanamento, nell’interesse dell’economia dei territori in cui esse sono insediate; tutela pienamente i risparmi di famiglie e imprese detenuti nella forma di depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie; preserva tutti i rapporti di lavoro in essere; non utilizza denaro pubblico. Le perdite accumulate nel tempo da queste banche, valutate con criteri estremamente prudenti, sono state assorbite in prima battuta dagli strumenti di investimento più rischiosi: le azioni e le "obbligazioni subordinate", queste ultime per loro natura anch’esse esposte al rischio d'impresa. Il ricorso alle azioni e alle obbligazioni subordinate per coprire le perdite è espressamente richiesto come precondizione per la soluzione ordinata delle crisi bancarie dalle norme europee (“Direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie” - BRRD), recepite nell’ordinamento italiano dallo scorso 16 novembre con il Decreto Legislativo 180/2015. Tale normativa ha assegnato alla Banca d’Italia la funzione di autorità di risoluzione delle crisi nel settore bancario. La soluzione adottata, compatibile con le norme europee sugli "aiuti di Stato", si articola secondo il seguente schema. 1) Per ciascuna delle quattro banche la parte "buona" è stata separata da quella "cattiva" del bilancio. 2) Alla parte buona (“banca buona” o "banca-ponte" o bridge bank) sono state conferite tutte le attività diverse dai prestiti “in sofferenza”, cioè quelli di più dubbio realizzo; a fronte di tali attività vi sono i depositi, i conti correnti e le obbligazioni ordinarie. Il capitale è stato ricostituito a circa il 9 per cento del totale dell’attivo (ponderato per il rischio) dal “Fondo di Risoluzione”. Il Fondo di Risoluzione è previsto dalle norme europee e italiane ed è amministrato dall’Unità di Risoluzione della Banca d'Italia. Esso è alimentato con contribuzioni di tutte le banche del sistema. La banca buona viene provvisoriamente gestita, sotto la supervisione dell’Unità di Risoluzione della Banca d’Italia, da amministratori da questa appositamente designati; in tutti e quattro i casi la carica di Presidente è rivestita dal dott. Roberto Nicastro, ex Direttore Generale di Unicredit. Gli amministratori hanno il preciso impegno di vendere la banca buona in tempi brevi al miglior offerente, con procedure trasparenti e di mercato, e quindi retrocedere al Fondo di Risoluzione i ricavi della vendita. Nella tabella sono forniti i dati per ciascuna delle quattro banche buone e per l’aggregato delle stesse. 3) Si è inoltre costituita una "banca cattiva" (bad bank), priva di licenza bancaria nonostante il nome, in cui sono stati concentrati i prestiti in sofferenza che residuano una volta fatte assorbire le perdite dalle azioni e dalle obbligazioni subordinate e, per la parte eccedente, da un apporto del Fondo di Risoluzione. Quest’ultimo fornisce alla banca cattiva anche la necessaria dotazione di capitale. Tali prestiti in sofferenza, svalutati a 1,5 miliardi dall’originario valore di 8,5 miliardi, saranno venduti a specialisti nel recupero crediti o gestiti direttamente per recuperarli al meglio. Per semplicità viene costituita un’unica banca cattiva che raccoglie le sofferenze di tutte e quattro le banche originarie. Nella tabella sono forniti i relativi dati. 4) Lo Stato, quindi il contribuente, non subisce alcun costo in questo processo. L’intero onere del salvataggio è posto innanzitutto a carico delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle quattro banche, ma è in ultima analisi prevalentemente a carico del complesso del sistema bancario italiano, che alimenta con i suoi contributi, ordinari e straordinari, il Fondo di Risoluzione. 5) L’impegno finanziario immediato del Fondo di Risoluzione è, complessivamente per le quattro banche, così suddiviso: circa 1,7 miliardi a copertura delle perdite delle banche originarie (recuperabili forse in piccola parte); circa 1,8 miliardi per ricapitalizzare le banche buone (recuperabili con la vendita delle stesse), circa 140 milioni per dotare la banca cattiva del capitale minimo necessario a operare. Quindi, In totale, circa 3,6 miliardi. 6) La liquidità necessaria al Fondo di Risoluzione per iniziare immediatamente a operare è stata anticipata da tre grandi banche (Banca Intesa Sanpaolo, Unicredit e UBI Banca), a tassi di mercato e con scadenza massima di 18 mesi. 7) Le quattro banche originarie divengono dei contenitori residui in cui sono confinate le perdite e la loro copertura, e vengono subito poste in liquidazione coatta amministrativa. Le banche buone (banche-ponte) ne assumono la stessa denominazione con l’aggettivo “Nuova” davanti e proseguono nell’attività essendo state ripulite delle sofferenze e ricapitalizzate. La banca cattiva resterà in vita solo per il tempo necessario a vendere o a realizzare le sofferenze in essa inserite. Questa è la soluzione compatibile con le norme sugli aiuti di Stato che è emersa dopo che altre proposte erano state ritenute non compatibili durante le discussioni con la Commissione europea. Infine le Autorità italiane hanno adottato questa soluzione che ha effetti immediati ed evita il prolungamento dello stallo per le quattro banche, al fine di risolverne la crisi.

23/11/2015 15:43
Ora è ufficiale: il Governo ha salvato Banca Marche

Ora è ufficiale: il Governo ha salvato Banca Marche

Il Consiglio dei Ministri ha approvato pochi minuti fa il decreto legge con il quale vengono ufficialmente salvate Banca Marche, CariFerrara, Popolare dell’Etruria e CariChieti. Il provvedimento, spiega la nota del Cdm, consente di dare continuità all’attività creditizia — e ai rapporti di lavoro — tutelando pienamente i correntisti. Il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri per il salvataggio delle 4 banche commissariate, si legge ancora nella nota del Cdm, "non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione". Inoltre "i provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail in". Il decreto legge entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione, prevista per domani 23 novembre 2015.In particolare, nella cornice del nuovo quadro normativo in materia di gestione delle crisi bancarie definito dai decreti legislativi che recepiscono il bail in, "la Banca d’Italia ha deliberato in data 21 novembre 2015 i provvedimenti di avvio della risoluzione, approvati dal ministro dell’Economia in data odierna a seguito della positiva decisione della Commissione europea sui programmi di risoluzione previsti nei provvedimenti stessi". Il decreto legge approvato oggi, spiega la nota del Consiglio dei ministri, ha un ambito estremamente circoscritto. Esso è volto unicamente a "costituire tempestivamente le nuove banche (banche-ponte) contemplate dai provvedimenti di avvio della risoluzione delle banche in questione"; in secondo luogo a "definire un quadro normativo certo sulle modalità con cui saranno raccolti i contributi da parte del settore bancario al Fondo di risoluzione nazionale successivamente all’integrale avvio del Meccanismo di risoluzione unico" e quindi a "definire le modalità di applicazione della disciplina della conversione in credito d’imposta delle attività per imposte anticipate nel caso di procedure di risoluzione".

22/11/2015 19:46
I giovani di Forza Italia: "Basta sanzioni alla Russia"

I giovani di Forza Italia: "Basta sanzioni alla Russia"

Basta sanzioni alla Federazione Russa e maggiori risorse per il comparto sicurezza.Questi sono stati i temi della mobilitazione promossa dal Coordinamento Regionale di Forza Italia Giovani delle Marche nel fine settimana."Tantissimi giovani" si legge in una nota "sono scesi nelle principali piazze e corsi della Regione per dire basta alle sanzioni imposte, da USA e UE, alla Federazione Russa e soprattutto per chiedere al Governo di inserire nella legge di stabilità maggiori risorse per le forze dell'ordine.In particolare, solo nel primo trimestre dell'anno, a causa delle sanzioni alla Federazione Russa, le imprese marchigiane hanno perso più di 70 milioni di euro, ossia una diminuzione generale dei fatturati del 42,3% e picchi del 75,6% nel settore Agroalimentare. Imbarazzante che l'attuale Governo, considerato anche il difficile momento dal punto di vista economico-occupazionale, non si sia opposto, e tutt'ora non si oppone, a tali sanzioni che vanno solo a danno della nostra economia. Purtroppo questi sono i risultati di un Governo che non ha autorevolezza e peso politico in politica estera.Siamo fortemente convinti che con la Russia va creata una coalizione internazionale contro il terrorismo, non va isolata e soprattutto non vanno applicate sanzioni che danneggiano in primis la nostra economia.Siamo preoccupati, infine, e chiediamo un'inversione di rotta poiché nella legge di stabilità le risorse, destinate alle forze dell'ordine, sono troppo esigue.Dopo il dramma che ha colpito la Francia, e tutti noi insieme al popolo francese, è necessario che il Governo, non solo a chiacchiere, incrementi gli organici e le dotazioni delle nostre forze dell'ordine, e soprattutto va garantito, a chi quotidianamente rischia la vita per la sicurezza dei cittadini uno stipendio adeguato. Forza Italia ha proposto di aumentare di un miliardo le risorse per il Comparto Sicurezza. Ora è il momento dei fatti, speriamo che il tragico duo Alfano Renzi, e la maggioranza PD, non facciano orecchie da mercante. E' necessario e non si può perdere altro tempo".

22/11/2015 19:10
Il Monticelli si impone all'inglese sul campo del Matelica

Il Monticelli si impone all'inglese sul campo del Matelica

Dura appena cinque minuti la fase di studio tra Matelica e Monticelli, con gli ospiti che al sesto tentano l'affondo con Galli, beccato però in posizione di offside dall'assistente Savino di Torre Annunziata. Rispondono i padroni di casa sul capovolgimento di fronte, con un affondo di Picci che guadagna il primo corner della gara. Sul calcio piazzato fa però buona guardia l'estremo difensore Di Nardo. Cinque minuti più tardi è Galli a pescare Petrucci, ma l'esterno ascolano è oltre la linea dei difensori del Matelica. Primo vero brivido al ventesimo, quando Gesuè approfitta di una distrazone della difesa locale, lasciando partire un diagonale su cui Boskovic mette una pezza in scivolata. la risposta dei padroni di casa è immediata con Picci che si libera al tiro senza tuttavia impensierire il portiere ospite. Neanche il tempo di finire l'applauso e il pubblico salta in piedi per onorare la giocata di Esposito, che si fa beffa di due avversari sulla sinistra e calcia, mancando di un soffio lo specchio della porta. Al trentunesimo è ancora Galli a trovare il corridoio perfetto per Petrucci, con quest'ultimo che, a tu per tu con Nobili, affretta la battuta e manda clamorosamente sul fondo il pallone. Risponde il Matelica al trentaseiesimo con una giocata personale di Esposito, messo giù da Gesuè che rimedia anche il giallo. Il calcio piazzato da ottima posizione però non sortisce esito per un Matelica che continua ad attaccare e che va ancora vicinissimo al goal con il solito Esposito, il cui tiro è deviato in corner da Monaco che rischia l'autorete. Ma è nel momento migliore del Matelica che per i padroni di casa arriva la doccia gelata: Peteucci vola sul fondo, lascia partire un traversone teso che Galli prolunga per Margarita, con il dieci ospite che deve solo appoggiare in rete. Monticelli in vantaggio, quindi, con il primo tempo che si chiude sullo zero a uno.Dopo l'intervallo la squadra di Clementi prova ad alzare subito il ritmo e nei primi cinque minuti di gioco si affaccia ben sei volte nell'area del Monticelli, senza tuttavia trovare mai l'affondo pericoloso. Al decimo i padroni di casa reclamano anche un calcio di rigore per una spinta subita da Picci, ma per il signor Festa di Avellino è tutto regolare e anche lo stesso attaccante biancorosso non protesta più di tanto. Rigore che viene invece assegnato appena pochi minuti più tardi al Monticelli, per un discutibile tocco di mano in area sul cross di Petrucci. Sul dischetto va Galli, con Nobili che para ma nulla può sulla ribattuta dello stesso Galli che di testa segna il due a zero. Il forcing del Matelica è volenteroso e sostenuto dal pubblico, ma la difesa ospite non corre mai veri e propri pericoli, con la squadra di miste Stallone che abbassa il baricentro a protezione del risultato. A poco sembrano servire anche il cambio di atteggiamento tattico e le tre sostituzioni che hanno di fatto rinnovato l'intero reparto offensivo del Matelica. Fino al quarantesimo, quando l'estremo difensore ospite è impegnato da Pesaresi direttamente da calcio piazzato. È l'ultimo spunto prima del triplice fischio finale che fissa definitivamente il risultato sul due a zero per il Monticelli sul terreno del Matelica.Matelica: Nobile, Boskovic (Giovannini 26st), Vallorani, Giraldi, Borghese, Lispi, Girolamini, Moretti, Picci (Pesaresi 12st), Esposito, Bondi (Jachetta 12st). All: Aldo Clementi.Monticelli: Di Nardo, Vallorani, Monaco, Sosi, Adamoli, Alijevic, Petrucci (Rega 30st), Gesuè, Galli, Margarita, Matinata. All: Domenico Stallone.Arbitro: Festa di Avellino. Ass: Bocca di Caserta e Savino di Torre Annunziata.Reti: Margarita (44' pt); Galli (18' st).  

22/11/2015 17:03
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