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Sciapichetti: "Volevo dimettermi. Ceriscioli mi ha confermato la sua fiducia"

Sciapichetti: "Volevo dimettermi. Ceriscioli mi ha confermato la sua fiducia"

Non c'è solo la richiesta del rito abbreviato per fare chiarezza quanto prima sulla sua posizione in merito alla famigerata vicenda delle "spese pazze" in Regione che lo vede indagato insieme ad altre 65 persone. L'assessore regionale Angelo Sciapichetti, una volta essere venuto a conoscenza della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura anconetana, voleva dimettersi dalla sua carica, ma il presidente Ceriscioli gli ha ribadito la sua fiducia in attesa della sentenza. A comunicarlo, in quello che è quasi uno sfogo, è lo stesso Sciapichetti in un commento sulla bacheca Facebook del collega di partito Nicola Perfetti dopo che si era aperta una discussione in merito alla "agibilità politica" di persone indagate. "Dieci minuti dopo aver appreso la notizia dal tg delle Marche delle ore 14, ho cercato telefonicamente il presidente Ceriscioli che era fuori Ancona; l'ho aspettato nel suo ufficio fino al suo rientro in sede avvenuto intorno alle ore 16.45; gli ho comunicato la mia volontà di non metterlo in imbarazzo o in difficoltà e di mettere al riparo da speculazioni politiche la sua persona, il Pd o il centro sinistra e gli ho comunicato la mia immediata, totale disponibilità a rimettere nelle sue mani il mio mandato di assessore. Il Presidente mi ha detto: "come ho già dichiarato fin dalla campagna elettorale, sono certo che tu riuscirai dimostrare la tua correttezza in merito ai 2.900 euro che ti vengono contestati e come te anche gli altri. Aspettiamo l'udienza preliminare e poi la sentenza di primo grado". Le subdole speculazioni, le insinuazioni le lascio agli altri, convinto di essere dal profondo della mia coscienza innocente e di poter trovare la sede dove poterlo dimostrare nel più breve tempo possibile. Quanto al resto e ai commenti, ognuno si tiene la sua storia personale. Non auguro a nessuno di trovarsi al centro di una vicenda di questo genere o a qualcosa di simile. Ci vorrebbe rispetto, se non politico, almeno umano e sarebbe buona cosa non usare due pesi e due misure a seconda di chi sono gli indagati, ma mi rendo conto che forse chiedo troppo.Io dai cittadini, dai militanti e dagli elettori ci vado tutti i giorni con la mia faccia sapendo di continuare a poterli guardare negli occhi".

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