Dieci persone saranno assunte a tempo determinato nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. Andranno a integrare la dotazione organica dell'Ente già sottodimensionata, anche per la gestione di un territorio vasto e complesso e in una situazione resa più critica dall'emergenza terremoto. Le prime 5 unità sono già state assunte, attingendo da graduatorie di altri Parchi e della Ripam-Formez.
Altri 5 posti saranno coperti dopo una selezione pubblica; per tre le procedure sono state avviate e gli avvisi di selezione sono pubblicati nel sito www.sibillini.net. Si tratta di un informatico e di 2 impiegati nel settore partecipazione e turismo sostenibile.
A breve verranno pubblicati altri avvisi di selezione per un posto di geologo e di ingegnere. "E' un risultato soddisfacente - commenta il presidente Oliviero Olivieri - nella consapevolezza che è stato aggiunto un tassello importante per la realizzazione del sistema di azioni volte alla ricostruzione, al rilancio e al rinnovamento del Parco e del suo territorio". (Ansa)
Migliaia di persone alla scoperta della cultura dell’olio domenica 29 ottobre in tutta Italia, e anche nelle Marche, grazie alla Camminata tra gli olivi, la prima giornata nazionale promossa dall’associazione "Città dell’olio" per valorizzare territorio e produzioni. La cultura millenaria, il paesaggio e i profumi mediterranei legati alla coltivazione dell’olivo e alla produzione dell’olio sono protagonisti assoluti dell’evento, che vede coinvolti sei Comuni con altrettanti itinerari alla scoperta del patrimonio olivicolo: Cartoceto per la provincia di Pesaro, Castelplanio, Maiolati Spontini e Monte San Vito per la provincia di Ancona, Falerone per la provincia di Ascoli Piceno-Fermo e Recanati per quella di Macerata.L’appuntamento, che ha avuto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e i Patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Ambiente, si svolge in tutta Italia contemporaneamente, in 120 città e in 18 regioni. Attorno alla passeggiata (dai 2 ai 5 chilometri) dedicata a famiglie e appassionati ruota un’esperienza inedita, che guiderà i partecipanti attraverso paesaggi legati alla storia e alla cultura dell’oro verde. Ogni Comune ha selezionato un percorso tra gli olivi con caratteristiche uniche dal punto di vista storico e ambientale, che si conclude in un frantoio, un’azienda olivicola o un palazzo storico dove ai partecipanti sarà offerta una degustazione.“La valorizzazione della produzione olivicola di qualità è la nostra missione, riconosciuta anche dall’adesione del Parlamento europeo - sottolinea il presidente dell'Associazione nazionale Città dell'Olio Enrico Lupi. Lo sviluppo di un turismo sostenibile è una delle carte vincenti per il futuro dei tanti territori ambasciatori di questa millenaria cultura”.Itinerari – La casa dell’olio e della biodiversità è il punto di partenza del percorso di Maiolati Spontini per esplorare il campo catalogo delle 22 specie olivicole della Regione Marche. Mentre a Monte San Vito è il centro storico a dare inizio alla giornata, con la Fonte delle Cannelle a Colle San Vito, fin dall’epoca romana famoso per il clima e la posizione ideali per la coltivazione dell’olivo. Gli olivi autoctoni Piantone di Falerone sono le prime donne del paesaggio di Falerone insieme al parco archeologico Falerio Picenus e al Teatro Romano. La Camminata di Recanati attraversa il tipico paesaggio agricolo collinare disseminato di ulivi sulle le tracce di un’antica proprietà della famiglia Leopardi, risalente al 1500, e degli olivi secolari di questa zona.Per saperne di più e scegliere l’itinerario più adatto, l’azienda da visitare o la degustazione che ci aspetta in ognuno di essi basta un click. È on line il sito www.camminatatragliolivi.it, una miniera di informazioni con la possibilità di scaricare subito il programma della giornata e trovare notizie sul territorio, il paesaggio, la storia. E c’è anche la fan page su Facebook e i canali Instagram e Twitter con l’hashtag #camminatatragliolivi che potrà essere utilizzato anche per postare foto dei luoghi e degli eventi così da creare una vera e propria community della giornata.L’Associazione nazionale Città dell’Olio, con i suoi 332 soci tutti enti pubblici (Comuni, Province, CCIAA, Parchi e GAL) è da sempre impegnata nella tutela del territorio olivicolo e nella programmazione territoriale. Da tempo si batte per la valorizzazione dei paesaggi olivicoli e per l’inserimento di aree territoriali olivicole delle Città dell’Olio nel prestigioso Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle Politiche Agricole.
La Consob ha multato per 150mila euro l'amministratore delegato di Poltrona Frau, Dario Rinero, dopo aver accertato la violazione dell'articolo 187 bis del Tuf sull'abuso di informazioni privilegiate.
Rinero, si legge nella delibera Consob numero 20000, comunicò a Romano Rivadossi nel febbraio del 2014, prima che fosse noto al mercato, l'informazione dell'imminente passaggio della maggioranza del capitale di Poltrona Frau (58,6% del capitale) da parte dei soci Charme Investments e Moschini al gruppo statunitense Haworth che promosse poi un'opa obbligatoria totalitaria.
Nei confronti di Rinero la delibera firmata dal presidente Vegas prevede anche la sanzione amministrativa interdittiva di sei mesi. Nei confronti di Rivadossi, suocero di Rinero, la Consob ha deliberato sanzioni per 300mila euro. Quest'ultimo, sulla base dell'informazione privilegiata ricevuta, acquistò 87.500 azioni Poltrona Frau e raccomandò, sulla base della stessa informazione, l'acquisto di azioni Poltrona Frau ad altre due persone.
Il Gruppo Lube rivoluziona il mondo delle cucine e della distribuzione con l’inaugurazione a Milano, in Via Bianca Maria 2, del nuovo store monomarca dedicato a CREO Kitchens. Un evento della durata di quattro giorni, da giovedì 5 a domenica 8 ottobre, che segna l’inizio della nuova strategia commerciale annunciata dall’amministratore delegato Fabio Giulianelli, in occasione dell’evento per i 50 anni dell’azienda.
L’azienda marchigiana ha chiuso il 2016 con un fatturato di 169 milioni superando tutti i competiors, e una produzione di oltre 300 cucine al giorno. Risultati straordinari, ottenuti grazie alla crescita continua del giovane brand CREO Kitchens, che ha portato il Gruppo Lube ad ottenere il primato nel mercato nazionale. Nonostante il contesto economico anche quest’anno il nuovo brand marchigiano ha ottenuto una crescita percentuale del +2,5%, con una previsione del +3% entro la fine dell’anno. Un traguardo importante che ha permesso un aumento delle assunzioni fino a determinare un gruppo di oltre 618 dipendenti.
Il brand CREO Kitchens si basa su un modello di vendita fondato sulla convenienza e sulla qualità certificata da Lube, con un offerta molto superiore a quella dei grandi magazzini e ad un prezzo concorrenziale. «Con CREO – afferma l’ ad. Fabio Giulianelli - intercettiamo tutti quei consumatori che si sarebbero rivolti non più a un negozio tradizionale, ma alla grande distribuzione. Si aggiunge poi un senso di appartenenza, di “importanza”, perché come si può dire con un certo orgoglio di aver comprato un capo da Zara, allo stesso modo sentiamo affermare: “ho comprato una cucina CREO”, mentre difficilmente un consumatore “si vanta” di aver acquistato un arredo presso la Gd».
La specializzazione rappresenta per il Gruppo LUBE l’evoluzione dei consumi ed ha l’obiettivo di collocare l’azienda, il brand, il negozio al primo posto nella mente del consumatore.
In questi anni si è passati da un sistema di offerta dove le differenze non determinavano in modo sostanziale le scelte di acquisto ad un contesto in cui si ricerca con sistematicità la proposta migliore, caratterizzata da un insieme di attributi significativi che la rendono distinguibile ed unica rispetto alle altre. Il negozio quindi dovrà essere in grado di presentarsi come il “migliore”, capace cioè di offrire il miglior prodotto e il miglior servizio. Il brand CREO di muove proprio in questa stessa direzione, differenziandosi dalla grande distribuzione anche nelle logiche di comunicazione.
"Con il lancio di CREO Kitchens – continua l’ ad. Fabio Giulianelli - abbiamo dato vita a una nuova strada per il mercato, e i nostri clienti rivenditori che hanno scelto di sposare la causa della specializzazione stanno crescendo del 30-35% in termini di fatturato nel Nord Italia, al Centro del 10-12%. Il Sud invece deve ancora recepire il cambiamento: ci vorrà più tempo, ma accadrà, e allora vedremo incrementare ulteriormente le vendite. L’apertura di Milano per noi è la consacrazione di CREO Kitchens nel panorama sia nazionale che internazionale, se consideriamo che Milano rappresenta in tutto il mondo una vetrina d’eccellenza; resa ancora più importante in quanto realizzata con lo stesso retailer protagonista l’anno scorso dell’apertura del “negozio icona” di Lube in Corso Sempione; questo a dimostrazione e testimonianza delle enormi opportunità di mercato che i due brand LUBE e CREO offrono".
Anche nelle Marche nella giornata di venerdì 6 ottobre scenderanno in sciopero i lavoratori delle cinque Province in occasione dello sciopero nazionale indetto unitariamente dai sindacati. Al Governo si intende inviare un chiaro messaggio: vi è necessità di governance e di un chiaro ruolo da dare alle Province dopo la bocciatura del Referendum del 4 dicembre 2016.
Il perdurante impoverimento di questi enti, titolari di compiti fondamentali come la manutenzione delle strade e delle scuole ha non solo compromesso l'erogazione dei servizi ai cittadini, ma ha pesantemente penalizzato i lavoratori che hanno subito la decurtazione dei salari, il ridimensionamento degli organici ed un aumento costante del carico di lavoro stante il lungo blocco del turn-over.
Allo sciopero parteciperanno anche i 364 lavoratori dei 13 Centri per l'Impiego, di cui 84 a tempo determinato.
La Cisl ritiene fondamentale la stabilizzazione dei precari e le dovute risorse per garantire lo sviluppo professionale dei lavoratori e dei servizi.
In ogni Provincia una delegazione di Cisl, Cgil e Uil incontrerà nella mattinata di domani i Prefetti per illustrare le motivazioni della mobilitazione che in assenza di risorse nel Def proseguirà nelle prossime settimane.
Con il 2018 alle porte, ad ormai quasi un anno dal sisma che ha colpito profondamente il nostro territorio, la situazione che si prospetta dal punto di vista della ripresa economico-finanziaria, in particolar modo quella relativa alla sospensione dei finanziamenti e mutui, è allarmante.
Con il decreto legge n.244 del 30 dicembre 2016 la sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere relativi alla prima casa, inagibile o distrutta dal terremoto, e alle attività economiche e produttive, veniva prorogata fino al 31 dicembre 2017, non prevedendo rinnovi di alcun tipo delle condizioni contrattuali in essere.
Non tutti gli istituti bancari però, con l’imminente ripresa del versamento delle rate, che partirà appunto dal prossimo gennaio 2018, adotteranno il piano di ammortamento originario senza oneri aggiuntivi e con il semplice allungamento di un anno del piano stesso.
Infatti alcune banche hanno già provveduto ad informare i propri clienti che al termine del periodo di sospensione, saranno addebitate con le stesse periodicità previste dal precedente piano, sia le rate dei finanziamenti/mutui previste dallo stesso piano, sia quelle oggetto di sospensione e i relativi interessi.
“E’ impensabile – dichiara il Presidente provinciale Renzo Leonori - che i nostri imprenditori (sono più di 1.500 le imprese del cratere, secondo il Servizio Credito di Confartigianato Imprese Macerata, che hanno fatto richiesta di moratoria) che hanno perso la loro attività e magari anche la propria abitazione, e che con forza e determinazione si sono solo da poco rimessi in carreggiata, possano sostenere i costi di una doppia rata con gli aggiuntivi interessi, soprattutto in questa delicata fase che vede ancora il nostro tessuto economico-sociale in forte disagio. L’Associazione, affinché imprese e privati cittadini non siano ulteriormente vessati, si è quindi prontamente mobilitata nelle sedi istituzionali per chiedere la proroga della moratoria a dicembre 2018 e la possibilità, per chi volesse, di riformulare un piano di ammortamento adeguato alle esigenze delle singole imprese”.
Quello della moratoria sarà uno degli argomenti trattati durante i prossimi incontri informativi gratuiti organizzati sul territorio. Dall’11 al 23 ottobre infatti esperti e tecnici incontreranno imprese e cittadini per approfondire diversi temi come le esenzioni fiscali, gli esoneri contributivi (Zona Franca Urbana), i contributi a fondo perduto, le agevolazioni fiscali, i conti bancari dedicati/vincolati alla ricostruzione e il danno indiretto.
Questo il calendario degli incontri:
Mercoledi 11 Ottobre ore 17 Sala riunioni Sede Contram - Via le Mosse, 19 – Camerino
Venerdi 13 Ottobre ore 17 Sala Aleandri - Teatro Feronia - Piazza del Popolo, 96 - San Severino
Martedi 17 Ottobre ore 17 Complesso Mon.le Ss Tommaso e Barnaba - Via Brugiano, 5 - San Ginesio
Giovedi 19 Ottobre ore 17 Sede Confartigianato - Via Ficili, 5 - Tolentino
Lunedi 23 Ottobre ore 21 Sala Verdi - Comune di Cingoli
Il Presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, ha presentato questa mattina ai rappresentanti della business community il nuovo Piano investimenti dell’azienda che attiva interventi su oltre il 60% della rete in gestione di oltre 26 mila km. All’incontro sono intervenuti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e il Direttore politiche industriali di Confindustria Andrea Bianchi.
Il Piano tiene conto delle importanti novità contenute nel Contratto di Programma 2016-2020 approvato dal Cipe il 7 agosto scorso, come ad esempio - nell’ambito della autonomia finanziaria - il passaggio graduale dalla logica del “contributo” a quella del “corrispettivo”, che avvia il processo di uscita dal consolidato pubblico in vista dell’integrazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
“Il Contratto di Programma – ha commentato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani – ci consente di rilanciare gli investimenti sulla base di elementi del tutto innovativi. Abbiamo un orizzonte temporale ampio che ci permette una programmazione più efficiente, con criteri di selezione degli interventi basati su una congrua analisi costi-benefici. In questo nuovo scenario, che comprende anche l’autonomia finanziaria, Anas assume tutti i rischi industriali in termini di qualità e di realizzazione delle opere sia nel rispetto dei tempi sia dei costi. Si tratta di un passaggio decisivo che fa di Anas un’azienda vera e propria che guarda prima di tutto alla soddisfazione dei suoi clienti”.
Gli investimenti
Il respiro pluriennale del Piano determina una pianificazione degli investimenti più efficiente e produttiva rispetto al passato. Gli interventi previsti nell’arco dei 5 anni, ammontano a 29,5 miliardi di euro, di cui 23,4 di nuova appaltabilità, coperti per circa 21,4 miliardi, e 6,1 miliardi per lavori in fase di attivazione ed in corso di esecuzione.
Si tratta di una significativa iniezione di risorse e di un preciso indirizzo sull’importanza della valorizzazione delle strade, tenuto conto che il precedente piano (‘15-‘20) da 20,2 miliardi di euro, la copertura finanziaria ammontava a 4,6 miliardi di cui 1,1 Contratto di Programma 2015.
Il piano investimenti da 23,4 miliardi è così ripartito: 8,4 miliardi di euro per completamento di itinerari; 10,5 miliardi per lavori di manutenzione straordinaria adeguamento e messa in sicurezza; 3,9 miliardi per nuove opere; 0,6 miliardi per interventi di ripristino della viabilità statale e locale danneggiata dal sisma del 2016 e altri investimenti.
La distribuzione per area geografica degli interventi, allineata anche alla quota di rete gestita da Anas nelle varie macro aree, è così ripartita: il 56% degli investimenti previsti nel Piano interesserà le regioni del Sud Italia e le Isole per un totale di circa 13,0 miliardi, il 24% riguarderà il Centro Italia per un totale di circa 5,7 miliardi, il 19% sarà destinato al Nord per un totale di circa 4,4 miliardi e l’1% (oltre 330 milioni di euro) sarà destinato alla copertura di investimenti in tecnologia e altri interventi non allocabili territorialmente a priori quali danni ed emergenze.
Gli interventi riguarderanno oltre 16 mila km, pari a oltre il 60% della rete Anas. Di questi, circa 15 mila km saranno interessati da lavori di manutenzione straordinaria, 624 da completamento di itinerari, 592 da adeguamento e messa in sicurezza e 272 da realizzazione di nuove opere.
Le priorità di intervento - Project Review
Sul fronte nuove opere le priorità di intervento sono state individuate sulla base di criteri come: la redditività trasportistica dell’infrastruttura, calcolata sul risparmio in termini di incidentalità, di tempi di percorrenza e di costi connessi alla realizzazione dell’opera; la rilevanza nell’ambito del completamento degli itinerari stradali; i benefici sul fronte del collegamento intermodale con altri nodi trasportistici come porti, aeroporti e ferrovie.
Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria, la programmazione su scala pluriennale avviene tenendo conto dei fabbisogni della rete, dell’analisi del traffico, dell’incidentalità e del rapporto costi-benefici. Il piano interviene su tratte con volumi di traffico medio giornaliero superiori di oltre il 50% rispetto alla media nazionale e dove si concentra l’80% di incidenti. Questo consentirà significativi miglioramenti sulla sicurezza della circolazione e sui tempi di spostamento. Si calcola, infatti, che grazie alla nuova pianificazione degli interventi il risparmio in termini di tempi di percorrenza possa essere quantificabile in oltre 15 miliardi di euro per l’intera vita utile dell’infrastruttura.
Risultati raggiunti dal 2015
· completamento itinerari (‘15-‘17): 287 km di nuovo tracciato aperti al traffico;
· aumento gare bandite (‘15/‘16): +92% (Mld euro);
· rilancio investimenti in concessioni autostradali per 4 miliardi;
· piano straordinario per la riduzione del contenzioso: 4 miliardi di euro risolti o in via
· di soluzione;
· piano di rientro delle strade: avviato trasferimento ad Anas di 3.523 Km di reti di interesse nazionale e regionale;
· piano sisma: 500 interventi finanziati su 14mila km di strade, per un valore di 474 milioni di euro. Attivati cantieri per 96 milioni di euro;
· innovazione tecnologica: avvio del progetto “smart road” e “green light” per risparmio energetico;
· attività all’estero avviate: Russia, Iran, Georgia, Qatar, Libia, Algeria, Colombia, Argentina;
· valorizzazione del patrimonio aziendale: piano di sviluppo turistico della A2 Autostrada del Mediterraneo e della statale 640 “Strada degli Scrittori”; progetto case cantoniere; progetto GrAart.
· riassetto organizzativo: riduzione del personale dirigente di 60 unità; introduzione di 8 coordinamenti territoriali.
Nel periodo 2015-17 l’Azienda ha segnato un punto di svolta rispetto al passato, dando precedenza alla manutenzione e sorveglianza del proprio patrimonio stradale, con l’obiettivo di recuperare il rilevante deficit manutentivo accumulato negli anni e migliorarne la sicurezza. I risultati:
· adozione di contratti quadro per l’accelerazione degli investimenti: 6400 km (2015-2017) di strade pavimentate;
· aumento della spesa totale per manutenzione ordinaria e vigilanza: +12,4%;
· aumento della spesa per manutenzione straordinaria: +51,1%;
· dal 2016 riattivazione/adeguamento illuminazione su 310 km di strada;
· miglioramento delle condizioni dell’infrastruttura: +6,7%;
L’integrazione con Fs
Un Piano industriale con parametri economici e di performance migliorati, un Contratto di Programma approvato, il rilancio della filiera degli investimenti, l’impegno nella risoluzione definitiva del complesso capitolo del contenzioso sono i migliori presupposti per l’ingresso di Anas nel gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Dall’integrazione FS - Anas nascerà un polo di 75 mila dipendenti, con fatturato di 10 miliardi di euro, capacità di investimenti pari a 7 miliardi di euro, immobilizzazioni per circa 60 miliardi di euro e 41mila chilometri di reti gestite. L’operazione genererà il «campione nazionale» nelle infrastrutture trasportistiche, con forte capacità di sviluppo internazionale e ridurrà, tramite una pianificazione trasportistica, il gap infrastrutturale del Paese.
Dopo il passaggio dello scorso maggio nel Gruppo Ubi Banca, si sta ultimando in questi giorni nelle diverse filiali della ex Banca delle Marche il cambio delle insegne che vengono sostituite con quelle riportanti la nuova denominazione.
Sparisce così in maniera definitiva quello che, nel bene e nel male, è stato un pezzo di storia marchigiana, iniziato nel novembre del 1994 con la fusione tra Cassa di Risparmio di Pesaro e Carima.
Abbiamo raccolto la testimonianza di una dipendente che, nonostante la soddisfazione per aver salvato il posto di lavoro, non nasconde che vedere la sostituzione dell'insegna fa molta tristezza. Era la Banca delle Marche intesa come regione. Il logo è un rettangolo che rappresenta la regione e il quadrato sono le quattro province (poi diventate cinque con l'istituzione della provincia di Fermo).
Un sentimento di malinconia misto ad un leggero velo di tristezza è comunque presente anche negli altri colleghi "anziani", quelli che lavorano in banca da più tempo, che hanno vissuto tutte le fasi della storia aziendale e che hanno subìto impotenti gli eventi dell'ultimo travagliato periodo. C'è comunque ottimismo per questo cambiamento e l'essere entrati a far parte di un colosso come Ubi, quinto gruppo bancario italiano per numero di sportelli, è senza dubbio una grande opportunità.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
“Che Paolo Gentiloni e tutto l’elefantiaco apparato di Palazzo Chigi si fossero incartati era una certezza già dal giorno in cui Paola De Micheli, vorace collezionista di poltrone grazie alla sua fedelissima osservanza renziana, fu spostata dal ruolo di sottosegretaria all’Economia a quello di sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. Però adesso tutta la vicenda che ruota intorno alla deputata Dem emiliana pare avere i contorni della burla. Innanzitutto, come M5s continuiamo a sostenere che il ruolo di commissario presenta più di un rilievo di incompatibilità con quello, appunto, di deputato.
A riprova di questo c’è che martedì, alla Camera, in Giunta per le elezioni non è stato possibile affrontare il tema su questa presunta incompatibilità perché in realtà la nomina al primo incarico non è stata ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Dunque, da un lato la Giunta non si può esprimere ma nel frattempo De Micheli già opera e partecipa a incontri e riunioni come se il suo incarico fosse effettivo, seppure il più delle volte su aria fritta e non su cose concrete.
Questa fantomatica pubblicazione in Gazzetta arriverà domani, come ci ha specificato nel question time il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro: ventiquattro giorni dopo la strombazzante nomina della rastrellatrice di poltrone, quando per Vasco Errani ne servirono soltanto cinque. Per fortuna questo siparietto farsesco sta per finire: con la nomina effettiva, finalmente potremo dimostrare non solo che questo ruolo la costringerà a dare le dimissioni dalla Camera dei Deputati, ma che dopo tante chiacchiere è giunta l’ora dei fatti. Perché in questa vicenda quasi pagliaccesca, che dimostra come il Pd in realtà sia solo un’accolita nata per farsi poltronificio, l’unica certezza è che la macchina della ricostruzione è alla paralisi”.
Giornata di mobilitazione studentesca, oggi, per il diritto allo studio: previsti un'assemblea in uno studentato di Ancona, promossa dall'Acu Gulliver-Sinistra Universitaria ed un sit in presso la sede dell'ex Ersu, ora Erdis, a Macerata, organizzato da Officina Universitaria.
L'obiettivo - riferisce una nota - è di "chiamare a raccolta gli studenti e protestare contro l'ingente numero di universitari che non riceveranno l'intera borsa di studio nella regione". "Al primo banco di prova l'Erdis dimostra già i suoi problemi - osserva Leonardo Archini, coordinatore di Gulliver -, eppure il miglioramento dei servizi per gli studenti era tra gli obiettivi dell'approvazione della legge sulla governance del diritto allo studio approvata dal Consiglio regionale a febbraio. Invece il quadro è allarmante: anche quest'anno migliaia di studenti non riceveranno la parte in contanti della borsa di studio". Officina Universitaria parla di "poche risorse investite".
(fonte Ansa)
'Affermare che se i giudici di un Tribunale prenderanno una decisione invece che un'altra 'dovranno vedersela con me e con una marea di cittadini perbene' non è solo un'aspra critica preventiva e un improprio tentativo di condizionamento, ma è un'espressione verbalmente violenta che, certamente al di là delle intenzioni, contribuisce a quel discredito della magistratura per decisioni 'sgradite' o semplicemente ritenute sbagliate, su cui poi possono innescarsi persino aggressioni fisiche ai magistrati dentro i Tribunali, come anche di recente si è ripetuto''.
In una nota, la Giunta Distrettuale delle Marche dell'Associazione Nazionale Magistrati replica al leader della Lega Nord Matteo Salvini a proposito del sequestro della casetta di legno abusiva di Giueppa Fattori, l'anziana terremotata di Fiastra. Un sequestro disposto dalla magistratura di Macerata, che poi ha però prorogato fino alla sentenza del Tribunale del Riesame (l'udienza è prevista per il 6 ottobre) lo sfratto della 95enne. (Ansa)
La Regione Marche destina a bilancio un contributo straordinario di oltre 14 milioni di euro alle 5 Province, per la gestione dei bilanci di previsione. Una somma, alla quale si aggiungono due milioni di spazio di spesa concessi alla provincia di Macerata attraverso il patto verticale. Altri tre milioni di euro verranno stanziati entro la fine dell'anno.
"Sono risorse consistenti - sottolinea l'assessore Fabrizio Cesetti -, che, ripartite secondo criteri di solidarietà ed equità, consentiranno alle Province di esercitare meglio le rispettive funzioni e garantire servizi essenziali per la comunità''. Lo stanziamento è stato deciso anche in funzione di una rinnovate partecipazione delle Province visto l'esito del referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre: ''dobbiamo essere consapevoli che le Province sono articolazioni della Repubblica al pari dei Comuni, delle Regioni e dello stesso Stato sebbene con ruoli e funzioni diverse" ricorda l'assessore. (Ansa)
Una nuova Pirelli torna sul mercato, e il CEO annuncia il ritiro nel 2020.
Dopo due anni dal delisting, il 4 ottobre Pirelli torna in Piazza Affari. Lo fa con nuove vesti, perché adesso le forze sono concentrare su un altro settore. L’azienda milanese adesso è una “pure consumer tyre company”, le sue forze sono raccolte sulla produzione di pneumatici e la strategia si basa sui segmenti “tecnologicamente più avanzati, ad alta crescita e ad alta redditività”.Ad occuparsi dell’IPO è stata la Banca Imi, secondo Graffigni questa è “la più grande e importante Ipo del 2017”. Graffigna non mente, perché si tratta della più grande IPO in Europa per questo anno, con 350 milioni di azioni in vendita, una vendita al 90% rivolta agli investitori istituzionali e il 10% minimo assegnata al retail. Il cda ha stabilito che gli azionisti del Gruppo venderanno le loro azioni a 6,50 €. Questo prezzo vale sia per l’offerta pubblica che per il collocamento istituzionale.Stando a questi dati, gli azionisti della holding Marco Polo incasseranno 2,275 miliardi di euro dalla cessione dei 350 milioni di titoli, somma che aumenterà a 2,6 miliardi di euro con la greenshoe. Nell’ambito del Collocamento Istituzionale, infatti, è stata concessa la scelta greenshoe anche da parte dei soci del consorzio per il Collocamento Istituzionale, per l’acquisto di un massimo di 50.000.000 Azioni, vendute al Prezzo di Offerta, per un totale di 14,3% delle quote oggetto dell’Offerta di Vendita.La capitalizzazione con cui Pirelli tornerà a Piazza Affari e pari a 6,5 miliardi di euro.
Marco Tronchetti Provera, A.D. di Pirelli, qualche settimana fa ha affermato “La Pirelli che torna sul mercato è una Pirelli diversa da quella che aveva fatto il delisting. Negli ultimi due anni siamo cresciuti oltre ogni aspettativa nel settore “high value”, portandoci ad una forte crescita di redditività nonostante la crisi dell’America Latina e della Russia”, spiegando bene anche il funzionamento del nuovo focus “Siamo cresciuti per quanto riguarda la capacità produttiva, siamo diminuiti nella gamma bassa. Un mix che migliora, maggiore redditività e un portafoglio di omologazione nelle auto di alto livello che è da leader sul mercato, questi sono gli elementi della Pirelli di oggi. Una società che ha i conti a posto, che ha ridotto il debito e è potuta andare in borsa rapidamente”. In effetti, il ritorno di Pirelli in Piazza Affari era previsto per il 2018, le giuste manovre hanno fatto sì che l’iter si velocizzasse. La
quotazione, però, sarà solo sul mercato italiano, il motivo è che “il dual listing porta problemi perché gli scambi si concentrano al 90% su un unico mercato. È meglio essere quotati su un'unica piazza”, continua a spiegare Provera “Una doppia quotazione tra l’altro - spiega il CEO - dà problemi di liquidità su uno dei due mercati”. Tuttavia, assicura l’amministratore delegato, l’assetto azionario di Pirelli resterà stabile anche dopo l’IPO, perché nessuno dei soci ha ammesso di voler vendere altre quote.
Ma c’è un’altra notizia che arriva inaspettata, ed è il ritiro di Marco Tronchetti Provera “Nel 2020 avrò 72 anni ed è giusto che la guida passi a qualcun altro, anche se starò sempre vicino a Pirelli”.Per i soci cinesi questa scelta non rappresenta nessun problema, perché rientrava nei patti della governance. Ci spiega Provera “I cinesi hanno accettato tutto quello che mettevamo sul tavolo per quanto riguarda la governance, essi stessi si sono posti dei vincoli dimostrando che la loro partecipazione è finanziaria nel rispetto dell’autonomia e della professionalità del management e nel rispetto delle persone, della storia e della tecnologia Pirelli”.
Ma chi ci sarà dopo Marco Tronchetti Provera? Al momento l’AD ha ammesso di avere già un nome pronto in una busta chiusa, che potrebbe cambiare con il tempo, ma mostra una certa fiducia nei confronti della sua squadra di manager, composta da “tutti giovani”. Il nome del suo successore è proprio tra questi, “non sono mai riuscito a trovare nessuno fuori di migliore”, dice Provera; una frase che, nonostante il contesto, suona come tenera ma, allo stesso tempo, sembra un monito per gli altri. Con questa scelta, l’amministratore delegato dà ancora una volta conferma di quanto sia innovativo il Gruppo milanese, lasciando la guida a una nuova generazione. Chiaramente, Provera resterà sempre in qualche modo accanto a Pirelli.
Insomma, un periodo intenso per l’azienda della Bicocca, tra il ritorno in Piazza Affari e l’annuncio del ritiro di Tronchetti nel 2020. Ma c’è ancora un’altra notizia recente che riguarda Pirelli, ed è l’arrivo di una nota ufficiale in cui si legge “al presidente dell’Accordo per la partecipazione nel capitale di Mediobanca la decisione di esercitare il diritto di disdetta dall’accordo”. Pirelli ha quindi confermato l’addio a Mediobanca, mettendo fine a un patto durato quasi sessant’anni. L’uscita dal gruppo di Piazzetta Cuccia avrà inizio “dalla sua naturale scadenza del 31 dicembre 2017”, e riguarda la totale partecipazione di Pirelli, ovvero circa l’1,79%.
Moda, eleganza e rispetto per la natura: è questa la formula del successo degli orologi da polso in legno, i nuovi raffinati accessori sempre più in voga tra le celebrità e gli esperti di tendenze. Adatti sia per uomo che per donna, indossabili in contesti informali come in occasioni importanti, disponibili in una vasta gamma di modelli unici per stile e design, gli orologi da polso in legno incantano giovani e adulti con il loro fascino e la loro versatilità. Caratteristiche generali degli orologi in legnoNell'epoca del crescente impegno per la salvaguardia della natura, anche la moda è chiamata a fare la sua parte. Gli orologi in legno rappresentano l'accessorio ideale per chi ha a cuore le sorti del nostro pianeta e il tema dell'ecologia. Si tratta infatti di un prodotto realizzato con materiali 100% naturali e ipoallergenici, senza sostanze tossiche. Oltre a tutelare l'ambiente, questo aspetto degli orologi in legno porta anche dei benefici a chi li indossa: il legno, infatti, non provoca irritazioni al polso e permette alla pelle di respirare in modo del tutto naturale.Un altro vantaggio di questi accessori è senza dubbio la loro comodità. Rispetto agli orologi tradizionali in metallo e in plastica, quelli in legno sono molto più leggeri, ed è possibile indossarli tutto il giorno senza avvertirne il peso. Anche i modelli con il quadrante di grandi dimensioni mantengono ugualmente la loro leggerezza.Ogni singolo orologio in legno ha un aspetto unico: le sfumature e le caratteristiche fisiche del legno fanno sì che non possano esistere due prodotti perfettamente uguali. Il colore, inoltre, tende a cambiare lievemente con il tempo grazie al contatto con la luce, rinnovando così l'immagine di ogni orologio e conferendogli di continuo nuova vitalità.Orologi in legno: le principali marche
A lanciare in Italia la tendenza degli orologi in legno è stata l'azienda WeWood, fondata a Firenze nel 2009. Il marchio unisce l'attenzione alla qualità e al design con un forte impegno ecologista: in collaborazione con Trees for the Future, l'azienda ha infatti attuato un progetto contro la deforestazione che si basa sulla politica di piantare un nuovo albero per ogni prodotto fabbricato. Gli orologi di WeWood sono inoltre tra i più economici del settore.La casa produttrice più prestigiosa nel campo degli orologi in legno Made in Italy è Ab Aeterno, i cui modelli sono caratterizzati dal movimento svizzero e dal cinturino innovativo ultraflessibile. Il brand propone una linea di orologi per uomo di dimensioni maggiori e dalle tonalità più scure, e una per donna con modelli dal design più delicato e armonioso.Anche la storica azienda italiana Sector ha recentemente intrapreso la via della produzione di orologi in legno, puntando su modelli di grande classe, qualità e raffinatezza. I tipi di legno utilizzati sono prevalentemente il sandalo (marrone e rosso) e il bamboo. Gli orologi sono dotati di cronografo multifunzione e movimenti al quarzo.Tra i marchi più economici troviamo BeWell, i cui prodotti mantengono comunque un buon livello di qualità. I suoi orologi in legno sono tutti realizzati rigorosamente a mano e biodegradabili, nel pieno rispetto dell'ambiente. Frutto della continua ricerca dell'innovazione che caratterizza BeWell è il modello ZS, dotato di lancette che si illuminano al buio.Come scegliere un orologio in legnoIl mondo degli orologi in legno è molto ricco e variegato, sia in termini di qualità e design che di prezzo. Per orientarsi al meglio nella scelta del modello più idoneo al nostro stile e alle nostre esigenze è necessario valutare con attenzione tutte le caratteristiche e i dettagli tecnici di ciascun prodotto. Anche con un budget limitato è possibile acquistare un orologio in legno di qualità soddisfacente, dall'aspetto elegante e in linea con le tendenze del momento. Le recensioni, le opinioni e i consigli di esperti del settore potranno fornirci un utile supporto alla scelta e all'acquisto. Un ottimo punto di riferimento è rappresentato dal sito orologilegno.it, fonte di tantissimi suggerimenti e informazioni sul mondo degli orologi in legno, con la possibilità di consultare schede dettagliate dei prodotti e recensioni, e di acquistare il modello che desideriamo direttamente online.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera a firma del il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi.
"E' dal marzo 2016, quindi da oltre un anno e mezzo, che giace presso l'Assemblea Legislativa delle Marche una proposta di legge a firma del capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sul "diritto dei marchigiani alle case di edilizia residenziale pubblica".
La proposta – dichiara Leonardi - intende modificare la vigente legge regionale sulle politiche abitative, al fine di ristabilire un equo trattamento nell'accesso alle case popolari che tenga conto veramente di quei lavoratori e di quelle famiglie meno abbienti che vivono e lavorano nella nostra regione da molti anni. Si tratta ad esempio di anziani con la pensione minima, marchigiani disoccupati e giovani famiglie marchigiane in difficoltà.
Con la legge depositata ed arenata nella competente commissione, non si intende ristabilire il diritto all’alloggio semplicemente sulla residenza. Sempre più cittadini italiani sono costretti a vivere nelle loro auto perché in attesa di case popolari che forse a loro non saranno mai assegnate causa i requisiti che favoriscono, in maniera troppo sbilanciata - ed è un dato oggettivo - gli immigrati. La situazione potrebbe addirittura peggiorare se si avviasse il Piano del Ministro dell'Interno Minniti che vorrebbe aprire le porte, anche delle case popolari, ai rifugiati. La capogruppo del partito della Meloni ricorda che, dalla data di deposito della sua proposta di legge ad oggi, sono state effettuate nuove graduatorie di assegnazione di case popolari da parte dei comuni marchigiani, con il risultato di vedere tra i beneficiari quasi esclusivamente famiglie di extracomunitari. L’attuale situazione sociale aggravata dal perdurare della crisi economica globale e italiana, stanno mettendo in serio rischio la coesione e la serena convivenza tra italiani di varie generazioni e nuovi arrivi da paesi comunitari ma soprattutto extracomunitari. Ribadisco – prosegue Leonardi – il fatto che la politica regionale deve aprire gli occhi di fronte a questa crescente tensione sociale perché i nostri concittadini, si vedono allo stato dei fatti, abbandonati, lasciati indietro, svantaggiati, pur avendo contribuito ad edificare il “sistema Paese”. Si ricorda che purtroppo il tasso di disoccupazione nelle Marche ha toccato livelli altissimi superando per la prima volta il tasso di disoccupazione su scala nazionale. Rammento inoltre che la legge che ho presentato – afferma Leonardi – renderebbe obbligatoria una rigorosa verifica dei beni posseduti all'estero da parte degli extracomunitari richiedenti l'alloggio popolare. Ho inteso difatti introdurre la necessità delle verifiche dei possedimenti immobiliari all’estero dei cittadini extracomunitari poiché é assurdo che persone alle quali vengano assegnate case popolari in Italia perchè ritenute nullatenenti allo stesso tempo possiedono abitazioni, terreni, attività commerciali ed altro all'estero. La capogruppo di Fratelli d'Italia rende noto che, scaduti i termini regolamentari per la verifica da parte della competente Commissione Regionale, la sua proposta di legge approderà direttamente in aula del Consiglio Regionale".
Quanto costa realmente alla Regione Marche realizzare le Strutture abitative d’emergenza (SAE) per i cittadini con casa inagibile? E' la domanda che si pone il consigliere regionale, esponente del Movimento 5 Stelle, Peppino Giorgini che con un'interrogazione chiede all'assemblea legislativa alcune risposte al riguardo.
Giorgini traccia il quadro della situazione che dal 24 agosto dello scorso anno vede la Regione e i Comuni interessati dagli eventi sismici poter usufruire dell’Accordo quadro sottoscritto dal Dipartimento della Protezione Civile per la fornitura di SAE, ovvero soluzioni abitative antisismiche temporanee di 40, 60 e 80 metri quadri da realizzare per consentire ai cittadini interessati di tornare a vivere nei territori colpiti fino alla ricostruzione delle proprie abitazioni.
"Per la realizzazione delle SAE però il Dipartimento della Protezione Civile e la Regione Marche hanno provveduto all’esecuzione delle attività preliminari all’insediamento delle SAE individuando con grave ritardo le aree dove costruirle - continua Giorgini nella sua interrogazione - sulla base della ricognizione dei fabbisogni nei singoli territori svolta dai Comuni tanto che oggi, a molti mesi dal sisma, è ancora in corso l’attività di realizzazione delle fondazioni o delle opere di urbanizzazione, e pochissime SAE sono state abitate e, nonostante le lungaggini impiegate per l'individuazione delle aree, molte di queste non sono adatte per l’insediamento delle SAE e necessitano di ingenti spese per la realizzazione delle urbanizzazioni e fondazioni, come confermato dalla documentazione reperibile sul sito della Protezione Civile nazionale e dai decreti del Soggetto Attuatore Regionale del Sisma 2016".
A questo punto Giorgini fa un esempio di costi: "per la realizzazione di n. 7 SAE a Villa di Mezzo di Bolognola (5 da 40 mq, 1 da 60 mq e 1 da 80 mq), la spesa prevista per la realizzazione delle sole opere di fondazione e delle urbanizzazioni è pari ad euro 1.738.413,53 (Decreto del Soggetto Attuatore del Sisma 2016 numero 737 del 16/06/2017, quasi 250.000,00 euro a casetta) ai quali vanno aggiunti i costi delle casette prefabbricate (1100 euro al mq) per un costo totale di oltre 6.200 euro al mq; per la realizzazione di n. 30 SAE a San Paolo Via Ottaviano di Camerino (20 da 40 mq, 5 da 60 mq e 5 da 80 mq), la spesa prevista per la realizzazione delle sole opere di fondazione e delle urbanizzazioni è pari ad euro 6.800.000,00 (Decreto del Soggetto Attuatore del Sisma 2016 2016 numero 1099 del 18/08/2017, oltre 225.000,00 euro a casetta) ai quali vanno aggiunti anche in questo caso i costi delle casette prefabbricate (1100 euro al mq) per un costo totale di oltre 6.750 euro al mq; per la realizzazione delle SAE in nessuna area si scende mai al di sotto dei 2.500 euro al mq".
"Considerato che - continua Giorgini - la Regione Marche ha promesso ripetutamente tempi celeri, ma mai rispettati per la realizzazione delle SAE dicendo dapprima che sarebbero state realizzate entro marzo 2017, poi entro giugno 2017, successivamente entro il 24 agosto 2017, dopo ancora entro ottobre 2017 e per ultimo, l’attuale Giunta regionale, ad un anno dal sisma, afferma che il 90% delle SAE sarà disponibile entro l’anno ma a giudicare dallo stato di attuazione in cui versano alcune aree anche l’ultimo obiettivo temporale stabilito sembra purtroppo lontano dall’essere raggiunto. Inoltre l'’individuazione delle aree dovrebbe tenere in considerazione l’esigenza di un razionale utilizzo del denaro pubblico, anche individuando aree dove allocare le SAE meno difficoltose, con tempi più celeri ed oneri di realizzazione meno gravosi e pur comprendendo le finalità dell’operazione, i tempi impiegati e i costi sostenuti per la realizzazione delle SAE in alcune aree sono ingiustificabili e si interroga dunque il presidente della giunta per sapere sia lo stato di attuazione delle aree SAE ed una realistica indicazione dei tempi occorrenti per la loro realizzazione ma soprattutto quelli che saranno i costi totali delle casette in ogni area. Infine si chiede se si ritiene rispettato il principio di economicità, efficienza ed efficacia nella realizzazione di abitazioni temporanee con costi tripli rispetto alle abitazioni realizzabili o a quello reperibili su libero mercato".
I Sibillini sono stati coperti dalle prime nevi. Il primo pensiero è rivolto alle zone terremotate. Saranno state organizzate o il tutto è ancora soffocato dalla burocrazia e dall’inettitudine?
A commentare la situazione post sisma è l'artista Carlo Gentili, fin da subito in prima linea nel denunciare ritardi e carenze nella gestione dell'emergenza, autore anche di opere dedicate proprio alla situazione delle zone terremotate.
A un anno dal sisma, ecco come vede le cose Gentili:
"GESTIONE DISASTROSA. Nell’inverno scorso la gestione post terremoto da parte della Regione Marche è stata disastrosa ed inqualificabile: bagni chimici insufficienti e con una distanza anche di 30-40 metri da percorrere tra ghiaccio e neve per anziani, donne e bambini; casette invernali mai arrivate, sistemazioni provvisorie inadeguate, gente abbandonata, ruspe e turbine latitanti, stallette per gli animali mai consegnate, con la relativa perdita di 6.000 capi morti sotto il ghiaccio e la neve; dignità calpestata, proteste inascoltate, burocrazia criminale.
L’ARTISTA E IL POLITICO. Come artista ho segnalato queste assurdità con il dipinto “Madre senza lacrime” con il titolo tratto da una intervista fatta ad un abitante di Quinto Decimo che inquadrava, appunto, la disperazione di gente abbandonata e lasciata sola. Per il mio impegno sono stato insultato da un alto esponente della politica regionale, il quale continuava a depotenziare i problemi della gente coinvolta e banalizzare la mia battaglia artistica con l’affermazione “le sue polemiche non mi interessano”; questo è avvenuto anche il 18 febbraio 2017 quando la vicenda di Rigopiano ha riportato in auge l’interesse dei media nelle zone terremotate e, a quel punto, tutto il mondo si è reso conto che un popolo, un territorio era letteralmente sommerso sotto la neve, senza corrente elettrica, senza ruspe e con le turbine inefficienti.
L’INIZIATIVA CANORA. Poi, in estate è giunto il contentino canoro di RisorgiMarche che di fatto, con grande contentezza delle istituzioni nazionali e locali, ha depotenziato la protesta di quei pochi artisti, giornalisti ed intellettuali che ostinatamente continuavano a segnalare le inadempienze, le criticità e le richieste d’aiuto, nascondendo il dolore e le sofferenze sotto le macerie, ancora presenti a distanza di oltre un anno. Le proteste di artisti, intellettuali e gente comune è stata di fatto volutamente depotenziate con Risorgimarche
Insomma, con questa iniziativa canora di dubbio gusto, artisti, intellettuali, giornalisti inascoltati nelle loro proteste sono stati “sostituiti” con artisti allineati in una manifestazione capace di nascondere macerie e drammi con i primi responsabili delle inadempienze in prima fila ad ascoltare belle canzone sullo sfondo dei Sibillini.
CARNEFICINA ANIMALI. Ora, come dicevamo, la neve sta arrivando. Dovremo assistere ad una ulteriore carneficina di animali come lo scorso inverno? Dalle cronache di questi giorni, leggo che una allevatrice di Camerino che ha ricevuto una stalla a tendone afferma che “la struttura sembra inadatta per fronteggiare la neve”; un’altra testimonianza riporta: “Ho visto alcune stallette ed ho il dubbio che quelle realizzate a forma di arco e ricoperte di materiale plastico possano reggere a tanta neve”. I miei dubbi rimangono
TOCCATO IL FONDO? Pensavamo di aver toccato il fondo, invece arriva proprio in questi giorni l’incredibile, vergognosa vicenda della 95nne Peppina segno di uno Stato assente, di una burocrazia ottusa forte con i deboli e debole con i forti. E i politici che difendono questo operato miope, anche se supportato da ferree attenzioni alla legalità, sembrano monchi di dignità, di sensibilità oltre che di intelligenza".
A causa di un incendio divampato nei locali della cucina, il ristornate Donna Sofì di Porto Sant'Elpidio, è stato evacuato la notte scorsa quando a tavola c'erano ancora circa 100 clienti.
Ad accorgersi delle prime fiamme, provenienti sembra da un tubo all'altezza del soffitto, è stato il titolare del locale, che ha subito dato l'allarme facendo uscire fuori le persone prima che il fumo invadesse la sala da pranzo. Poi per precauzione i vigili del fuoco hanno sgomberato l'intero palazzo. Non ci sono stati intossicati né feriti.
(fonte Ansa)
Investimento sulla statale 16, praticamente di fronte all'Eurospin di Porto Recanati.
Per cause in corso di accertamento, intorno alle 20 una Fiat Punto condotta da un uomo ha travolto una ragazza di 15 anni di Camerano che stava attraversando la strada insieme a un'amica rimasta illesa.
Sono stati subito allertati i soccorsi e sul posto sono intervenuti i sanitari della Croce Azzurra di Porto Recanati e un'automedica da Recanati. La ragazza è stata trasportata all'ospedale di Civitanova: le sue condizioni sono gravi.
Ricostruire il Partito Comunista Italiano per ricostruire la sinistra italiana. Questo è il volere principale del PCI, illustrato da Cesare Procaccini, il Segretario della Federazione di Macerata. "+ Stato - Mercato": una conferenza stampa per illustrare il programma del PCI, nella quale sono stati illustrati i capisaldi del partito volti al cambiamento sociale e politico dello stivale. Per quest'anno, il tesseramento si chiude con circa 200 iscritti, i quali sono aumentati notevolmente nell'ultimo periodo, anche attraverso i social network. Molti ragazzi stanno abbracciando questa politica, dove al centro viene posto lo Stato, contro la privatizzazione.
Un programma ricco di elementi, a partire dalla ricostruzione, la quale non deve essere strumentalizzata per fini privati, bensì rivolta a chi ne ha veramente bisogno; attenzione al mercato del lavoro, che mostra gravi segnali anche nella Provincia di Macerata, dove il settore manifatturiero lamenta delle problematiche; per non parlare della sanità, ormai sempre più vicina alla privatizzazione. Questi, sono soltanto alcuni dei punti illustrati, parti di un insieme di elementi che caratterizzeranno la ripresa del partito.
"In Italia c'è un anomalia dal punto di vista politico: non solo non c'è piu un grande partito quale era il PCI, ma non ci sono nemmeno le forze di massa he difendevano la loro rappresentazione, allo stesso modo manca anche una cultura progressiva, si è disperso tutto. Noi abbiamo proposto questa ricostruzione per dare uno slacio nuovo, a cui molti partiti sono confluiti per rimettere insieme quella politica. Più Stato e meno Mercato è quello che intendiamo mettere in atto; uno "slogan" necessario anche alla nostra Provincia, dove, per esempio c'è un attacco forte al lavoro, dal momento che molte aziende chiudono; oppure nella fase ricostruzione dopo gli eventi sismici, dove si è mosso il privato ma il pubblico è in ritardo".