Con un’interrogazione alla Camera dei Deputati l’on. Piergiorgio Carrescia ha sollevato il problema sull’applicazione della normativa sul terremoto relativamente alla sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria.
Una tematica molto sentita dalle imprese e dai professionisti che ne curano gli adempimenti previdenziali.
L’INPS che nel luglio scorso aveva precisato che la sospensione degli adempimenti e dei versamenti contributivi riguardava il periodo dal 18 gennaio 2017 al 30 settembre 2017 nei giorni scorsi ha modificato la propria interpretazione precisando che “… i contributi previdenziali ed assistenziali oggetto di sospensione sono quelli con scadenza legale di adempimento e di versamento nell’arco temporale dalla data dell’evento sismico al 30 settembre 2017, vale a dire sino al periodo di paga di agosto 2017”.
La conseguenza, fa rilevare l’on. Carrescia, è che l'ultimo mese effettivamente oggetto della sospensione prevista dalla norma diventa quello di agosto, mentre i contributi per il mese di settembre andrebbero pagati nei termini usuali e quindi entro il prossimo 16 ottobre vanificando la sospensione anche "!degli adempimenti" prevista dalla legge fino al 30 ottobre 2017.
Il parlamentare marchigiano che ha prontamente colto la criticità sollevata anche da Confartigianato Marche e da altre Associazioni di Categoria ha quindi chiesto al Ministro del Lavoro e a quello dell’Economia e Finanze quali azioni intendono intraprendere presso l’INPS per giungere con urgenza ad un’interpretazione ed applicazione della normativa in termini coerenti con la volontà del legislatore e non penalizzanti per le imprese.
Questa mattina si è svolta presso la sede della Provincia di Macerata un’importante riunione per fare il punto sullo stato dei lavori che riguardano la Valnerina chiusa a seguito del sisma del 26 e 30 ottobre dello scorso anno.
Sull’importante arteria sono contemporaneamente aperti quattro cantieri: tre per il risanamento di quei tratti interessati dalla caduta dei massi dalle pareti rocciose e l’altro relativo alla rimozione dell’enorme frana caduta sul fiume con la conseguente deviazione del corso d’acqua. I lavori sono iniziati il 17 agosto scorso per un costo di circa 13 milioni di euro.
L’ing. Soccodato Soggetto Attuatore ANAS ed il capo compartimento ANAS di Ancona ing. Testaguzza, nel corso dell’incontro, hanno informato i presenti sullo stato d’avanzamento dei lavori che dovrebbero concludersi entro tre o quattro mesi. Hanno inoltre comunicato che a breve, l’importante arteria, seppure per poche ore al giorno e senza interruzione dei lavori, verrà riaperta con un senso unico alternato. Nel corso della riunione si è anche discusso delle modalità di tale apertura riservata esclusivamente al traffico leggero in modo da consentire il transito soprattutto ai lavoratori dipendenti e a quanti, provenienti dall’Umbria, dovranno recarsi per vari motivi nei Comuni di Visso, Ussita e Castel Sant’Angelo. L’obiettivo non ultimo è quindi quello di aprire a fasce orarie sempre più ampie con il procedere dei lavori riguardanti la messa in sicurezza dei tratti danneggiati dal terremoto.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della Provincia di Perugia e della Regione Umbria, i Sindaci di Preci Pietro Bellini e di Cerreto di Spoleto Luciano Campana, il Commissario Passerotti ed il suo Vice Di Martino per il Comune di Ussita, il Vice Sindaco di Visso Maurizi ed il Consigliere Albani, il Tecnico del Comune di Castel Sant’Angelo sul Nera, gli ingegneri ANAS De Franciscis e D’Angelo, l’ing. Mecozzi e l’Ing. Gigli della Provincia di Macerata. Il Presidente della Provincia Pettinari, che ha presieduto l’incontro insieme all’Ing. Soccodato, ha sottolineato più volte, anche a nome degli amministratori presenti, l’importanza della Valnerina e della sua riapertura anche se inizialmente solo per tre “finestre giornaliere” purchè tutti i giorni compresa anche la domenica. Ha ricordato che: “…la strada in questione è assolutamente vitale non solo per la ricostruzione ma per l’intero sistema socio economico che vi gravita intorno...”
Non mancano le polemiche dopo l'intervista rilasciata al Messaggero dal nuovo commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli. In particolare, a scatenare ampie discussioni sono state le frasi riferite alla questione "casette fai da te".
De Micheli ha illustrato le due proprità assolute del nuovo Decreto sisma, ovvero: la "velocità nella ricostruzione" e nella messa in sicurezza di opere pubbliche, chiese, scuole, ospedali e quant'altro; e la "riapertura dei tempi", punto inerente alle questione casette, le quali devono essere ultimate il prima possibile di modo che gli sfollati possano avere un tetto per ripararsi, specialmente in vista dell'inverno.
"Il provvedimento prevede due possibilità: - ha dichiarato la De Micheli - primo, chi è organizzato con una casa mobile, la potrà tenere se rispetta tutti i vincoli, paesaggistici e di edificabilità, quindi rinuncia alla casetta e al contributo di autonoma sistemazione. Una volta realizzata la ricostruzione della sua abitazione, la casa mobile sparisce. Il secondo caso riguarda le strutture fisse per le quali è possibile chiedere una regolarizzazione rinunciando alla casette e al contributo per la ricostruzione. Ma devono sempre rispettare i criteri edilizi e paesaggistici. Non è una sanatoria, ma una riapertura dei tempi che già erano previsti nei testi di legge“.
Durante l'intervista, non sono mancati riferimenti alla storia di Giuseppina Fattori, meglio conosciuta come Peppina, alla quale si sono interessati i media di tutta Italia. La De Micheli, in merito alla vicenda, ha garantito che, qualora l'abitazione rispettasse i criteri stabiliti dalla legge, l'anziana potrebbe tranquillamente rientrare a casa sua. Inoltre, ha parlato anche della questione macerie, di cui ha affermato che una buona parte è stata rimossa, nonostante ci sia ancora del lavoro da fare.
"L’altra novità del provvedimento - ha concluso - riguarda l’assegnazione dei lavori per sistemare edifici pubblici danneggiati o distrutti. Aumentiamo le stazioni appaltanti e le centrali di committenza già condivise con Errani, limitiamo il numero delle imprese e velocizziamo le procedure di gara. Trasparenza e velocità possono viaggiare insieme e le procedure sono garantite dai controlli dell’Anac“.
Il Villa Musone cerca di allungare la striscia di vittorie. Dopo i due bei successi contro Laurentina e Moie Vallesina, i villans hanno fatto un bel balzo in classifica, cancellando lo stop interno contro il Camerino e confermando l'ottimo avvio di stagione. Nel loro percorso i gialloblu incontrano sulla loro strada la Filottranese, che dista solamente una lunghezza.
Neopromossa, la compagine di mister Marco Giuliodori ha avuto un positivo avvio in campionato, uscendo pero' dalla Coppa Italia, e conquistando 7 punti sui 9 totali e rimanendo così imbattuta. In estate sono arrivati giocatori di spessore per la categoria, Duranti, Carboni e Coppari per citarne alcuni, ma i biancorossi possono contare su un pacchetto di fuoriquota interessante. Insomma un test importante per i villans, per cercare di allungare la propria striscia positiva, in una sfida dal sapore particolare per mister Marco Strappini ed il suo vice Luca Sesterzi, entrambi filottranesi.
''Partita difficile contro una squadra in grande salute - ha rimarcato il trainer gialloblu - Faremo di tutto per prepararla al meglio perche' dovremo alzare l'asticella delle nostre precedenti prestazioni per fare risultato a Filottrano. Sara' un bel test per noi, ci faremo trovare pronti''. Fischio d'inizio domenica 15 ottobre alle ore 15.30 al ''San Giobbe'' di Filottrano. Infine ricordiamo a tutti i nostri appassionati che è attiva la nuova pagina Facebook Villa Musone. Vi invitiamo a mettere mi piace per rimanere sempre aggiornati sulla novità dal mondo gialloblu. Go Villans!
Con la prossima udienza del 7 novembre si celebrerà una delle tappe fondamentali del complesso iter penale nell’ambito del quale 16 tra amministratori e dipendenti dell’Istituto Banca Marche vengono chiamati a rispondere della liquidazione dell’istituto.
L’Adiconsum Marche ritiene doveroso costituirsi parte civile nel procedimento penale, sia in proprio, sia assistendo i propri associati; infatti il crack dell’istituto bancario non solo ha pesantemente danneggiato i singoli azionisti ed obbligazionisti, ma ha anche avuto gravi ricadute sul tessuto economico marchigiano, andando a ledere il diritto collettivo ad una corretta operatività del sistema bancario.
Per le decine di migliaia di famiglie direttamente colpite dalla vicenda la costituzione di parte civile è certamente un diritto e costituisce un atto doveroso, ma è necessario fare chiarezza per non dare false illusioni: la costituzione di parte civile non permette, da sola, di vedere garantite le proprie ragioni. I risparmiatori che hanno creduto in Banca Marche hanno infatti perso risorse economiche e hanno il diritto di essere risarcite e il procedimento penale, per sua stessa natura, non è in grado di dare garanzia di risarcimento agli azionisti e agli obbligazionisti subordinati.
Infatti va ricordato che il procedimento penale è orientato all’accertamento delle responsabilità, appunto, penali, e l’eventuale risarcimento riconosciuto dal giudice alle parti civili sarà a carico dei condannati. A tale proposito va sin da subito chiarito che il patrimonio personale degli imputati non potrà essere in alcun modo sufficiente a garantire la restituzione delle risorse sottratte alle migliaia di risparmiatori coinvolti ed il responsabile civile - la società fallita - che potrà essere citato nel procedimento penale è un soggetto privo della seppur minima capacità di rimborso.
In sintesi, quanti si costituiranno parti civile nel procedimento penale rischieranno, in concreto dopo tre gradi di giudizio, di vedere accolte le proprie ragioni senza tuttavia ottenere un concreto risarcimento del danno.
La costituzione di parte civile rappresenta dunque certamente il completamento di un’attività di difesa dei risparmiatori coinvolti nel crack Banca Marche che l’Adiconsum sta portando avanti già dall’indomani del commissariamento dell’Istituto, ma non può essere l’unico strumento messo in campo. L’Adiconsum Marche quindi, coglie questa occasione per rinnovare l’invito a verificare, caso per caso, la percorribilità del procedimento civile anche per il tramite del nuovo istituto dell’Arbitro per le Controversie Finanziare.
L’attività di Adiconsum vede già incardinate un numero considerevole di cause civili oltre a molteplici ricorsi all’ACF, strumenti espressamente rivolti alla richiesta di risarcimento del danno subito.
L’Adiconsum Marche intende infine ricordare la prossima scadenza di novembre - termine perentorio entro il quale gli obbligazionisti, possono attivare il procedimento arbitrale nei confronti del fondo di solidarietà.
Anche il Senatore Mario Morgoni, secondo quanto dichiarato dal suo profilo Facebook, aderisce allo sciopero della fame per venerdì 13 ottobre a sostegno della nuova legge sulla cittadinanza.
Secondo il senatore l'approvazione della legge sullo Ius Soli concluderebbe nel migliore dei modi l'attuale legislatura che dopo le "unioni civili" e il "dopo di noi" potrebbe essere ricordata come quella che ha garantito nuovi diritti alla società. L' iniziativa ha lo scopo di mantenere alta l'attenzione su questo importante tema affinché possa ritornare in aula ed essere approvato.
Ecco quanto il senatore ha dichiarato sul suo profilo Facebook: "L'approvazione della legge sullo Ius Soli concluderebbe nel migliore dei modi questa legislatura che dopo le "unioni civili" e il "dopo di noi" potrebbe essere ricordata come quella che ha garantito nuovi diritti alla nostra società. Per questo motivo ho deciso di aderire per venerdì 13 ottobre al digiunato a sostegno della nuova legge sulla cittadinanza. Questa iniziativa ha lo scopo di mantenere alta l'attenzione su questo importantissimo tema che oggi più che mai vede impegnati noi tutti nel trovare uno spazio "legislativo" affinché possa ritornare in aula ed essere approvata".
"Domani, mercoledì, così come tutti i mercoledì di ottobre, effettuerò lo sciopero della fame per chiedere l'approvazione della legge sullo ius soli che deve rappresentare una campagna culturale e civile e non può essere relegata a un tema di partito né tanto meno rappresentare una bandiera elettorale.Ognuno, su questo argomento ,deve essere chiamato a rispondere alla propria coscienza e ad un quesito: un bambino nero o con gli occhi a mandorla che va a scuola, gioca,esce con i nostri bambini, che parla la nostra stessa lingua (anche il dialetto) dei suoi coetanei, che tifa per la nostra stessa squadra del cuore, deve essere considerato o no italiano? Può sentirsi parte della nostra società o deve essere respinto?; Io penso che quel bambino nostro vicino di casa,dobbiamo cercare di accoglierlo, integrarlo, farlo appassionare alle nostre usanze, inculcargli i nostri valori e non farlo sentire estraneo, respinto, straniero." Lo annuncia l'assessore alla protezione civile della Regione Marche Angelo Sciapichetti (Pd). "
.Lo ius soli deve essere materia di uomini di buona volontà - ammonisce Sciapichetti - e non debbono esserci né vinti né vincitori, né trofei da sbandierare in campagna elettorale".
"E' importante - seguita -, così come è importante difendere la nostra identità e garantire la sicurezza di tutti, e per far questo occorrono autentiche politiche di integrazione. Ecco perché ho aderito convintamente allo sciopero della fame e per le stesse ragioni ho organizzato con il circolo Aldo Moro, venerdì prossimo, un incontro con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio".
(fonte Ansa)
“La Città e la natura” e “La Città e le persone” sono i temi delle due giornate tematiche della 34’ Assemblea Annuale dell’Anci in programma a Vicenza alla quale Anci Marche partecipa con un ruolo da protagonista.
“Nel focus destinato a “le comunità dopo il terremoto” in programma giovedì alle ore 11 – ha detto Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche - interverremo con i colleghi Sindaci di Macerata e Camerino per ribadire la necessità di riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla centralità delle Marche rispetto a questo terremoto e sul ruolo dei sindaci in questa fase di ricostruzione e di ripartenza. Sono le comunità, come recita correttamente il titolo, che vanno sostenute con l’obiettivo di riportarle alla normalità. Ciò significa partire dalle persone e dai simboli che descrivono quella comunità: la sede municipale ad esempio, ma anche gli esercizi commerciali e tutto ciò che rende viva la vita associativa di un comune”.
La cerimonia di apertura della 34' Assemblea Annuale dell'Anci avrà luogo, a partire dalle ore 16, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre i lavori in programma giovedì 12 saranno conclusi dall'On. Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri. Le conclusioni dei lavori di venerdì 13 ottobre saranno affidate all'On. Marco Minniti, Ministro dell’Interno.
“La delegazione di Anci Marche rappresenta tutte le comunità regionali e numerosi Sindaci interverranno ai vari tavoli tematici in qualità di relatori – ha concluso il presidente Mangialardi – con l’obiettivo di dare un contributo fattivo. Sara Moreschini, Sindaco di Appignano del Tronto interverrà al tavolo “Salviamo la natura”, Guido Castelli, Sindaco di Ascoli Piceno e Francesco Baldelli, Sindaco di Pergola discuteranno di “Autonomia e risorse per lo sviluppo” mentre Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro, interverrà al tavolo dedicato allo sviluppo della democrazia e del senso di comunità”.
Come prima firmataria di una nuova interrogazione parlamentare sul tema della cosiddetta “busta paga pesante”, torna a occuparsi di equa fiscalità e terremoto l'On. marchiana Lara Ricciatti, vice capogruppo alla Camera dei Deputati di MDP - Movimento Democratico e Progressista, mantenendo sempre vigile e fattivo il proprio impegno in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 2016. Almeno 18 rate (ossia il numero massimo previsto per queste fattispecie dallo Statuto del Contribuente) e il posticipo della data di avvio di restituzione Irpef sono le richieste avanzate.
Depositata in giornata un'interrogazione a risposta scritta in cui si chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Ministro dell'Interno, che vengano definitivamente corrette le norme sulla “busta paga pesante”, prorogata al 31 dicembre 2017, ma con sole 9 rate mensili di restituzione Irpef a decorrere dal 16 febbraio 2018. Nove rate che quindi al momento prevedono il dilazionamento in soli 9 mesi di tempo. Un periodo – fanno notare unitariamente in una nota anche i sindacati Cisl-Cgil-Uil - oltremodo irragionevole se si pensa, ad esempio, ai 120 mesi, ossia ai 10 anni, concessi nel caso del terremoto del 1997.
“Si ascoltino i sindacati e si cambino le norme, altrimenti rischiamo di ottenere l’effetto opposto: abbiamo lavorato per sostenere economicamente le lavoratrici ed i lavoratori ed invece produciamo solo un danno, costringendoli a restituire denaro in un lasso di tempo troppo ristretto. Non dimentichiamo che la parola sfollato sta diventando uno status e le persone non sono ancora tornate alla normalità e noi rendiamo ancora più complicata la situazione dettando tempi irragionevoli per la restituzione dei soldi” dichiara la deputata Ricciatti, ricordando che un sostegno non può e non deve diventare un problema. “Anche in questa battaglia siamo a fianco dei sindacati e delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Piero Celani, consigliere Regionale Forza Italia
"Ci risiamo! Si torna di nuovo a parlare della possibile vendita dell’Hotel Marche e sembra, stando ai “si dice”, che la Provincia di Ascoli Piceno nei prossimi giorni, di concerto con la Regione Marche deciderà cosa farne di quello che negli anni ’70 fu uno dei migliori alberghi della nostra città.
Sull’argomento mi sono già espresso da tempo, esternando tutta la mia contrarietà alla vendita e comunque alla dismissione dalla sua funzione ricettiva, vista la carenza di tali strutture nella nostra città.
Un territorio, così fortemente ferito dal sisma, ma ricchissimo di risorse paesaggistiche, storico – culturali, architettoniche ed enogastronomiche di elevatissimo pregio, non può non puntare sul turismo per ripartire, quindi come può così passivamente accettare che venga dismessa una struttura alberghiera, che se ammodernata, potrà risultare una grande risorsa, nell’accoglienza turistica della nostra città?
È possibile che la regione, a parole, esprima tutta la vicinanza ai territori colpiti dal Sisma, mentre nei fatti si comporta diversamente?
Perché non utilizza parte dei fondi del POR – FESR, destinati ai Comuni del Cratere, per ristrutturare l’hotel Marche, dando concretezza alle parole di molti esponenti dell’Amministrazione Regionale, che troppo spesso restano tali, dimostrando così di voler concretamente aiutare la città di Ascoli?
E ancora! Ma lo sanno i nostri Amministratori Regionali, che presso l’Hotel Marche ha sede l’Istituto Alberghiero Celso Ulpiani una scuola, per cui ci siamo battuti negli anni scorsi e che in poco tempo è diventata un’eccellenza nel panorama scolastico Piceno, e che tutto il complesso è in funzione dell’istruzione specifica per tanti ragazzi che vedono nel settore alberghiero, una possibilità di lavoro?!
Ma come si fa a non ritenere una grande opportunità avere un Istituto alberghiero in un albergo, e perdipiù in una città, in un territorio, che punta forte sul turismo quale industria trainante dell’economia?
È una miopia, venderlo, o dismetterlo dalla sua attuale funzione! La mia proposta? Bene l’acquisto (o riacquista) da parte della Regione ma ad una condizione: che lo ristrutturi mantenendo la destinazione ricettiva, investendoci magari qualche milione di Euro dei fondi POR-FESR e ne affidi la gestione all’Istituto alberghiero Celso Ulpiani, che sono sicuro in pochi anni lo farà diventare una straordinaria eccellenza regionale, e una grande risorsa economica per lo stesso Istituto. Infine, qualcuno, dovrà anche spiegarmi perché, ogni anno, in concomitanza dell’avvio dei progetti d’orientamento scolastico che fa l’Istituto Celso Ulpiani, escono notizie, circa, la vendita della Sede dell’Istituto alimentando dubbi ed incertezze sul suo futuro, o addirittura come pochi giorni fa, la notizia della presenza di topi.
A pensar male si fa peccato, anche se spesso!"
Nella foto di archivio l'hotel Marche di Tolentino
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Elena Leonardi, capogruppo di Fratelli d'Italia.
Discussa poco fa l'interpellanza regionale di Elena Leonardi sul Piano Socio Sanitario scaduto da ben tre anni. Obiettivi ed azioni del Piano, per la capogruppo di Fratelli d'Italia, sono stati disattesi dalla Giunta Regionale la quale procede, dalla sua elezione, con atti, delibere e scelte unilaterali.
La riprova è il mancato coinvolgimento della Commissione Sanità nella programmazione su materie importanti, con la debole scusa di seguire le norme nazionali sulla Spending Review. Dalle parole di Ceriscioli si intende che questa maggioranza regionale reputa il Piano sanitario come uno strumento del quale si può fare a meno.
Eppure, prosegue la Leonardi, stiamo parlando della mancanza di un atto che denota l'assenza di qualsiasi strategia e si basa su provvedimenti che non tengono conto della "sostenibilità" del gradimento dei cittadini. Una Giunta Regionale autoreferenziale, pertanto, che avanza con provvedimenti molto spesso non condivisi e che non tengono conto della reale esigenza del territorio.
Ricordo che l'Assemblea Legislativa deve essere messa al corrente ogni anno sull'attuazione del Piano eppure di quello del 2012-2014 non è mai stato relazionato in Aula.
La conferma è venuta dallo stesso Ceriscioli il quale ha ammesso che la relazione è ancora in via di stesura e verrà portata in Consiglio Regionale entro la fine dell'anno. La Leonardi evidenzia pertanto come l'Aula dell'Assemblea è stata anche in questo caso esautorata dei suoi compiti e se non fosse stato per questa interpellanza non avremmo saputo mai lo stato di attuazione del Piano Sanitario Regionale.
Assolutamente evasivo Ceriscioli è stato nello spiegare quando arriverà un nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, lasciando intendere che non sia tra gli obiettivi di questa maggioranza.
INSERZIONE cod. Conf 73
Confindustria Macerata ricerca un AMMINISTRATIVO/A (cod. annuncio Conf 73) per azienda settore materie plastiche. Si richiede buon utilizzo del pc e del pacchetto Office, buona conoscenza della lingua spagnola, possesso di laurea in materie economiche, capacità gestionali, esperienza pregressa nel ruolo. Sede di lavoro: Spagna – zona Alicante.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
“Lancio un appello ai sindaci a farsi sentire, non si può continuare a giocare sulle spalle dei terremotati. Mandare in un container un'anziana terremotata di 95 anni non è giusto, ora si stanno facendo le indagini per vedere quante casette abusive sono state costruite dai terremotati, è un massacro non si può permettere che succeda questo sulle spalle di chi ha perso tutto - afferma Barbara Cacciolari, vicecoordinatore regionale di Forza Italia - Chi per emergenza o bisogno ha realizzato a sue spese una sistemazione di fortuna, deve poter avere una deroga per il periodo di emergenza, serve un provvedimento immediato che regoli questa situazione”.
Nei giorni scorsi, di terremoto e crisi bancaria si è parlato nell'incontro tenutosi a Corridonia dal titolo “Le Marche stritolate dalle due crisi: sismica e bancaria”, organizzato dalla vice coordinatrice di Forza Italia Barbara Cacciolari, durante il quale alla presenza di tanti amministratori e simpatizzanti per fare il punto sulle ultime vicende e sul post terremoto unitamente al coordinatore regionale senatore Remigio Ceroni. Sono state illustrate le iniziative rivolte principalmente alla tutela delle famiglie terremotate che continuano a vivere in una situazione drammatica, frutto di una gestione inadeguata dell’emergenza, come dimostrato anche dal caso di Nonna Peppina di Fiastra, o piuttosto gli sfollati che ancora sono distribuiti lungo la costa, o il problema dei pagamenti sospesi, che dovranno essere versati in unica soluzione entro dicembre e che metteranno in enorme difficoltà le famiglie, la beffa della Zona Franca e la difficoltà delle aziende terremotate di ripartire oggetto dell’intervento dell’avvocato Ilaria Corridoni tributarista.
Tanti i temi trattati compreso il fallimento di Banca Marche che ha massacrato i risparmiatori, il quale ha interessato l’intervento dell’avvocato Storani che ha fornito un quadro preciso e dettagliato dell’applicazione del Bail In, la direttiva europea applicata retroattivamente. Il Senatore Remigio Ceroni è componente della Commissione di Inchiesta con la quale si andra’ a fondo nella questione con la volontà di tutelare le famiglie drammaticamente coinvolte.
L’intervento del Sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli, ha evidenziato, invece, come i Sindaci abbiano poteri drasticamente ridotti, i quali certamente hanno rallentato tutto il processo di ricostruzione, se così si può dire, perché concretamente ad un anno dal sisma ancora non è partito nulla. Saranno raccolte proposte concrete, da consegnare il prossimo mercoledì al Commissario Straordinario De Micheli, quando il Senatore Ceroni la incontrerà a Palazzo Chigi.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dei sindacati Cgil, Cisl e Uil
"La busta paga pesante resta un pasticcio e, allo stato attuale della normativa, rischia di costituire per i lavoratori più in un disagio che un reale sostegno. I termini introdotti con le ultime norme hanno prorogato al 31 dicembre 2017 la durata della busta paga pesante, ma hanno al contempo previsto che la restituzione avverrà in 9 rate mensili a decorrere dal 16 febbraio 2018.
Solo nove mesi, quindi, per restituire integralmente gli importi di nove mesi di IRPEF sospesa. Nove mesi in cui i lavoratori dipendenti colpiti dal terremoto rischiano di avere stipendi al limite, abbattimenti di reddito insostenibili e condizioni di disagio assolutamente irragionevoli e ingiustificabili. Un grave disagio che andrebbe a pesare su lavoratori e famiglie che stanno già da tempo affrontando enormi difficoltà quotidiane, a fronte di una ricostruzione ancora da venire e di un reinsediamento attraverso le SAE che presenta ingenti ritardi. Un’assurdità che abbiamo denunciato spesso negli ultimi mesi e su cui ancora non ci sono risposte.
Anzi, con l’avvicinarsi della fine dell’anno la confusione sembra aumentare: ai lavoratori che hanno richiesto e poi interrotto il beneficio – spesso proprio per le troppe incertezze rispetto alle modalità di restituzione - stanno arrivando comunicazioni scritte secondo le quali, in assenza di diverse disposizioni normative, si dovrà procedere al conguaglio fiscale dell’intero importo precedentemente sospeso. Assurdità che appaiono ancora più irragionevoli se si considera che l’IRPEF sospesa a seguito del terremoto del 1997 è stata restituita nella misura del 40% e in 120 rate, ossia dieci anni.
È certo che riteniamo la misura di rateizzazione introdotta assolutamente insufficiente e iniqua. Per questo ribadiamo la nostra richiesta alle istituzioni e alle forze politiche affinché la rateizzazione sia estesa almeno al numero di rate massimo previsto per queste fattispecie dallo Statuto del Contribuente (18 rate mensili) e la data di avvio della restituzione sia ulteriormente dilazionata nel tempo.
In particolare chiediamo ai parlamentari del nostro territorio di continuare a farsi parte attiva su questa vicenda. Nei mesi scorsi gli stessi si sono dimostrati attenti alle nostre sollecitazioni e sono intervenuti, ad esempio, per correggere il campo di applicazione della misura, inizialmente legata al domicilio fiscale del datore di lavoro e non alla residenza del lavoratore. Chiediamo allora un intervento altrettanto deciso affinché nella legislazione di fine anno, a partire dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe, siano definitivamente corrette le norme sulla restituzione e sia posto una volte per tutte rimedio a una norma nata male."
Poste Italiane è storicamente presente su tutto il territorio nazionale e anche nella provincia di Macerata, con gli uffici distribuiti anche nei piccoli centri. Una diffusione capillare, che ha reso l’azienda attenta alle esigenze di tutti, siano essi privati e imprese. Se in tempi recenti in quattro uffici postali del maceratese è stata diffusa l’iniziativa Poste people, da qualche tempo Poste Italiane sta venendo incontro alle nuove esigenze di spedizione pacchi di privati e aziende, con nuove tariffe, ma anchecon servizi confermati.
Per i privati che non hanno particolari esigenze c’è la possibilità di utilizzare l’opzione Pacco Ordinario. È la tariffa più semplice ed economica, per chi non ha fretta. I tempi di consegna sono intorno ai quattro giorni lavorativi, esclusi il sabato e la domenica. È una delle opzioni più scelte dai privati che non hanno precise scadenze di consegna e devono spedire oggetti relativamente piccoli e leggeri: il pacco non deve superare i 20kg e il metro di lunghezza.
Per esigenze più articolate, Poste Italiane dispone di ulteriori tariffe: il Paccocelere 1 per la consegna in 1-2 giorni lavorativi per pacchi fino a 30kg; il pacco Ordinario Internazionale per la consegna in 10-15 giorni in Europa e fino a 25 giorni nel resto del mondo; il pacco Celere Internazionale per consegnare in soli due giorni in Europa e in 2-4 giorni nei paesi Extra UE (sabato e festivi esclusi). Tutte le informazioni su queste e altre tariffe sono disponibili nella pagina dedicata del sito di Poste Italiane.
Se con l’iniziativa Poste people l’azienda è rimasta al passo con i tempi di una società sempre più multietnica, con altri servizi Poste Italiane ha deciso di mantenere alto il livello di innovazione e rispondere alle esigenze di una economia sempre più basata sull’e-commerce. È il caso delle tariffe Crono Express e Crono Internazionale, pensate in modo particolare per i siti di shopping online.
Gli e-commerce hanno bisogno che il processo di pagamento del servizio sia rapido, che il pacco sia ritirato presso la sede aziendale, che le tariffe siano competitive e che il cliente possa scegliere tra una consegna economica e una rapida. Per questo i servizi Crono Express e Crono Internazionale di Poste Italiane sono disponibili su Packlink, piattaforma di comparazione delle tariffe dei corrieri espressi che viene incontro alle esigenze degli e-commerce. I servizi Crono delle Poste sono erogati a prezzi scontati su Packlink.it e l’acquisto avviene direttamente online, con il corriere espresso che passerà a ritirare la merce.
Con Crono Express gli utenti (e-commerce, ma anche privati) possono spedire pacchi fino a 30kg in tutta Italia in 24-48 ore. Il prezzo del pacco è calcolato sul solo peso e non sul peso volumetrico: la soluzione ideale per pacchi leggeri e di grandi dimensioni. Crono Internazionale svolge lo stesso servizio in tutto il mondo: tre giorni lavorativi di consegna in Europa, che salgono a 3-5 per il resto del mondo (circa 200 paesi).
Per tutti i propri servizi, Poste Italiane mette a disposizione un servizio di tracciamento della consegna. Al momento dell’acquisto del servizio di spedizione, viene fornito un tracking code, un codice che vi consentirà di seguire in ogni momento lo stato della consegna; il codice deve essere inserito nella pagina di monitoraggio del sito di Poste Italiane. Nel caso in cui l’acquisto riguardi Crono Express o Crono Internazionale, il tracciamento può essere seguito direttamente su Packlink.it.
Essere al passo con i tempi, per Poste Italiane significa ancheconoscere le abitudini dei propri clienti, sempre più pieni di impegni. È per questo che prevede non solo la consegna a domicilio, sul luogo di lavoro o il ritiro nelle migliaia di uffici postali. Da qualche tempo sono presenti nelle principali città i Paccomat, piccole stazioni automatizzate in cui è possibile ritirare (ma anche spedire) pacchi 24 ore su 24, sette giorni su sette.
"Un cittadino terremotato è più cittadino di un altro". E' così che esordisce Vittorio Sgarbi sulla situazione di Giuseppa Fattori che a seguito della sentenza del riesame ha dovuto lasciare la sua casetta di legno in quanto abusiva e posta sotto sequestro.
"E' così che lo Stato tratta una cittadina italiana di 95 anni, vittima del terremoto: sfrattandola da una casa che non ha. Mi sono immedesimato nella situazione - afferma Sgarbi - poichè anche mio padre ha l'età della signora Peppina e non avrei mai voluto che fosse al suo posto. A distanza di un anno dal sisma non si vede l'ombra di alcun tipo di ricostruzione nè della realizzazione di alcuna delle promesse fatte dallo Stato. E' insostenibile che venga negato a 95 anni il diritto di morire in casa propria.".
"I terremotati dovrebbero avere maggior soccorso e maggior aiuto - continua - il Papa parla di accoglienza nei confronti dei profughi quando i cittadini italiani sono i primi ad essere abbandonati dallo Stato in situazioni di estremo disagio. La normativa è importante e dev'essere senz'altro applicata e rispettata, ma in situazioni del genere dovrebbero essere applicate delle deroghe."
Venerdì sera, in un'affollatissima sala convegni dell'Hotel Grassetti, che ha costretto molti a rimanere fuori, Francesco Vitali ha presentato la propria candidatura alla Segreteria Provinciale del PD. Al suo fianco per sostenerlo, c'erano l'Onorevole Irene Manzi, l'Assessore Regionale Angelo Sciapichetti ed il neo Vicecapogruppo del Consiglio Regionale Francesco Micucci. Una candidatura che si rinnova all'insegna della continuità in merito al lavoro svolto in questo ultimo anno e di una ricca e articolata piattaforma programmatica.
"L'unità va ricercata sui contenuti" ha ripetuto più volte Francesco Vitali, che profondamente coerente al suo intento, ha recepito interamente il documento dei Sindaci dl Maceratese, presentato nei giorni scorsi, facendone uno degli elementi base della sua visione pragmatica. Decisione molto gradita da diversi Primi Cittadini firmatari, tanto che due di essi, Alessandro Delpriori e Roberto Paoloni, rispettivamente Sindaci di Matelica e Belforte del Chienti, sono intervenuti per annunciare il loro sostegno alla candidatura di Vitali e per ribadire la necessità da parte dei Primi Cittadini di poter fare riferimento ad una struttura provinciale solida, operativa e che si occupi di tracciare le linee guida dell'azione politica. Esigenze che collimano perfettamente con la visione di Vitali, che ha anche parlato di una candidatura che nasce e si rinnova per spirito di servizio, che non nasconde secondi fini e ambizioni di carriera. Per lui, infatti, è fondamentale costruire una Segreteria motivata e preparata ad affrontare le importanti sfide che attenderanno il Partito sul territorio.
Tema centrale di riflessione dovrà continuare ad essere il terremoto con una particolare attenzione al progetto di ricostruzione sia del patrimonio artistico ed architettonico, sia del tessuto sociale in parte a rischio dispersione; poi le politiche di lavoro, quella sulla sanità ed i servizi, quelle in ambito culturale e turistico nel tentativo di stringere un legame ancora più solido con il mondo delle Università e in ultimo, come più volte ribadito negli interventi durante il dibattito, uno sguardo alla riorganizzazione del Partito sul territorio, a partire proprio dalle singole sezioni locali. Impegni chiari e precisi che hanno raccolto le risposte entusiaste dei tantissimi presenti attraverso numerosi e scroscianti applausi.
C’è tempo fino al 30 ottobre per presentare ai Comuni dell’Ambito territoriale sociale n. 15, le domande per i contributi a sostegno della famiglie che si trovano in condizione di disagio sociale ed economico.
Al beneficio, stanziato dalla Regione Marche nell’ambito degli interventi previsti dalla legge 30/1998 e assegnato agli Ambiti territoriali sociali, possono accedere:
- nuclei familiari con tre o più figli, con ISEE non superiore a 13.000 euro;
- donne sole, in stato di gravidanza o con figli con ISEE non superiore a 10.000 euro;
- nuclei familiari con ISEE non superiore a 5.500 euro.
Le domande debbono essere corredate della documentazione specificata nel bando, presentate all’ufficio di Promozione sociale (UPS) o ai Servizi sociali del Comune di residenza.
Per informazioni gli interessati possono rivolgersi al Servizio sociale o all’Ufficio di Promozione sociale del proprio Comune di residenza.
I carabinieri di Osimo e Filottrano, in collaborazione con i colleghi di Montecassiano e del Nucleo cinofilo di Pesaro, hanno concluso l'operazione antidroga denominata 'Ramon Loco', smantellando definitivamente un'organizzazione criminale attiva tra le province di Ancona e Macerata. Dopo gli arresti, il 30 aprile e il 18 maggio scorsi, del presunto capo e del corriere della banda, è finita in manette un'insospettabile operaia di 37 anni, incensurata.
La donna è stata bloccata ieri sera all'uscita della propria abitazione, dove sono stati poi rinvenuti, nascosti in camera da letto all'interno di un lettore Dvd, 310 grammi di hashish, un bilancino di precisione, un cellulare, un'agendina con i nominativi di acquirenti e 1.000 euro provento di spaccio. Nel corso dell'operazione è stato individuato e denunciato un 35enne di Treia, anche lui operaio e incensurato, considerato dagli investigatori acquirente e complice dell'arrestata. (Ansa)
In attesa di capire cosa effettivamente succederà a gennaio 2018 in merito alla spinosa questione della moratoria finanziamenti e mutui, altri grandi dubbi emergono circa i rimborsi per i danni subiti a causa del sisma alle strutture abitative e non.
L’ordinanza n.9 del 14 dicembre 2016 “Delocalizzazione immediata e temporanea delle attività economiche danneggiate dagli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016”, concede, per consentire un’immediata ripresa dell’attività produttiva, la possibilità di delocalizzare appunto la propria attività alle imprese industriali e artigianali aventi sede nei territori colpiti dagli eventi sismici e ubicate in edifici risultati distrutti o gravemente danneggiati, con danni non riparabili mediante interventi immediati di rafforzamento locale.
Nel testo si parla di rimborsi pari all’80% per gli interventi su macchinari, attrezzature ed impianti, del 60% del valore delle scorte distrutte o danneggiate e delle spese sostenute per il trasloco di macchinari e attrezzature rimborsabili fino all’80% dei costi documentati. Il problema però sta nel fatto che tutte queste misure sono applicate esclusivamente nel caso in cui un’impresa delocalizzi la sua attività.
E cosa accade allora ad un imprenditore che per diverse ragioni non ha potuto o non ha scelto di delocalizzare l’attività? Sono molti i casi come quelli segnalateci ad esempio a Camerino, che coinvolgono molti piccoli artigiani e commercianti che si ritrovano ad aver investito nella propria attività effettuando migliorie, interventi di ristrutturazione, acquisto di nuove attrezzature, in locali di proprietà e non, e che ad oggi non hanno diritto ad alcun rimborso.
“Purtroppo ci sono molti imprenditori in questa difficile situazione, - afferma Pacifico Berrè, Responsabile del settore Edilizia di Confartigianato Imprese Macerata - imprenditori che si ritrovano senza nulla in mano e senza possibilità di percepire alcun rimborso, per il semplice fatto che queste casistiche non rientrano nell’ordinanza del Commissario Straordinario. Per questo motivo chiediamo e auspichiamo che, a stretto giro, casi come quelli del comune di Camerino, possano essere normati attraverso un’altra ordinanza commissariale, affinché vengano riconosciuti dei contributi economici anche a tutti quegli imprenditori che, in seguito al sisma, hanno subito danni ad attrezzature ed impianti su immobili in affitto o di proprietà, ma che hanno scelto di non delocalizzare l’attività”.