Sisma, De Micheli: "Deroga per le casette fai da te, ma si deve rinunciare al Cas e al contributo per la ricostruzione"
Non mancano le polemiche dopo l'intervista rilasciata al Messaggero dal nuovo commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli. In particolare, a scatenare ampie discussioni sono state le frasi riferite alla questione "casette fai da te".
De Micheli ha illustrato le due proprità assolute del nuovo Decreto sisma, ovvero: la "velocità nella ricostruzione" e nella messa in sicurezza di opere pubbliche, chiese, scuole, ospedali e quant'altro; e la "riapertura dei tempi", punto inerente alle questione casette, le quali devono essere ultimate il prima possibile di modo che gli sfollati possano avere un tetto per ripararsi, specialmente in vista dell'inverno.
"Il provvedimento prevede due possibilità: - ha dichiarato la De Micheli - primo, chi è organizzato con una casa mobile, la potrà tenere se rispetta tutti i vincoli, paesaggistici e di edificabilità, quindi rinuncia alla casetta e al contributo di autonoma sistemazione. Una volta realizzata la ricostruzione della sua abitazione, la casa mobile sparisce. Il secondo caso riguarda le strutture fisse per le quali è possibile chiedere una regolarizzazione rinunciando alla casette e al contributo per la ricostruzione. Ma devono sempre rispettare i criteri edilizi e paesaggistici. Non è una sanatoria, ma una riapertura dei tempi che già erano previsti nei testi di legge“.
Durante l'intervista, non sono mancati riferimenti alla storia di Giuseppina Fattori, meglio conosciuta come Peppina, alla quale si sono interessati i media di tutta Italia. La De Micheli, in merito alla vicenda, ha garantito che, qualora l'abitazione rispettasse i criteri stabiliti dalla legge, l'anziana potrebbe tranquillamente rientrare a casa sua. Inoltre, ha parlato anche della questione macerie, di cui ha affermato che una buona parte è stata rimossa, nonostante ci sia ancora del lavoro da fare.
"L’altra novità del provvedimento - ha concluso - riguarda l’assegnazione dei lavori per sistemare edifici pubblici danneggiati o distrutti. Aumentiamo le stazioni appaltanti e le centrali di committenza già condivise con Errani, limitiamo il numero delle imprese e velocizziamo le procedure di gara. Trasparenza e velocità possono viaggiare insieme e le procedure sono garantite dai controlli dell’Anac“.
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