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Marche, Covid-19: approvata la mozione per lo "scudo legale" dei sanitari

Marche, Covid-19: approvata la mozione per lo "scudo legale" dei sanitari

Approvata la mozione per l'istituzione di uno “scudo legale” a tutela del personale sanitario durante la fase di emergenza epidemica. L'atto, oltre ad esprimere la massima solidarietà e gratitudine agli operatori del Sistema sanitario marchigiano, impegna il presidente della Giunta regionale a farsi promotore presso il Governo affinché valuti l’emanazione di una norma di urgenza che preveda la non perseguibilità di medici ed infermieri impegnati nella lotta alla pandemia da Covid-19. Il documento esclude, comunque, i casi di intenzionalità e/o colpa grave, legata a violazioni macroscopiche e ingiustificate dei principi delle professioni sanitarie. Astensione, invece, da parte del Gruppo Pd sulle altre due mozioni relative alla previsione di un compenso straordinario ai lavoratori impegnati nell'emergenza da nuovo Coronavirus, presentate da Italia Viva e Lega «che hanno assunto valore unicamente strumentale», sostiene il presidente Dem, Francesco Micucci. I lavoratori della sanità regionale, in prima linea nella lotta al Coronavirus, oltre a quanto già previsto dall’Accordo tra la Regione Marche e le Organizzazioni sindacali, grazie alla Mozione della Lega, si vedranno riconoscere una  premialità a titolo di una tantum di 1.000 euro. «Il tema, condivisibile – spiega Micucci –, è stato utilizzato, alla luce della discussione, solo per ottenere visibilità da parte dei due partiti, poiché la Giunta ha già assunto decisioni in merito". "Come illustrato dal presidente Ceriscioli – prosegue il capogruppo – l'Esecutivo regionale ha già stanziato 20 milioni per riconoscere un'indennità straordinaria al personale impegnato nell'emergenza Covid-19. Le misure approvate dalla Giunta non riguardano, inoltre, solo gli operatori sanitari e del settore pubblico, ma prevedono anche compensi, ad esempio, per i lavoratori del settore delle pulizie ospedaliere. A queste prime risorse, inoltre, ne seguiranno delle altre. Di fatto, dunque – continua Micucci –, le due mozioni sono inutili, superate e parziali rispetto a quanto stabilito dalla Giunta. È in questo senso che va letta l'astensione del Gruppo Pd».  Cade nel vuoto la proposta del presidente del Gruppo Dem di far convergere i due documenti in un'unica e più completa risoluzione del Consiglio a supporto delle scelte dell'Esecutivo. «Un rifiuto immotivato – riprende Micucci – che avvalora l'ipotesi che l'obiettivo dei due partiti fosse esclusivamente quello di mettersi una medaglietta al petto più che quello di impegnarsi congiuntamente a favore dei lavoratori in questa fase delicata. Una vera forzatura – conclude Micucci – ancora più grave se si considera che il rifiuto ad una soluzione comune è arrivato in primis dal delegato alla Sanità, Federico Talè, firmatario di una delle due mozioni».   

21/04/2020 20:00
Coronavirus Marche, 11 decessi nelle ultime 24 ore: 2 le vittime maceratesi

Coronavirus Marche, 11 decessi nelle ultime 24 ore: 2 le vittime maceratesi

Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore. Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 11 persone. Salgono a quota 845 le vittime, dall'inizio dell'epidemia (526 uomini e 319 donne). È sempre la provincia di Pesaro-Urbino a pagare il costo più alto in termini di vite spezzate (461) mentre sono in totale 125 quelle nel maceratese. Secondo i dati trasmessi dal Gores si sono registrate 2 vittime negli ospedali della provincia di Macerata: all'Ospedale di Camerino è spirato un 89enne di Castelraimondo, mentre con ritardo è stato registrato il decesso di Don Giuseppe Branchesi, avvenuto domenica, al Covid-Hospital di Civitanova Marche. Secondo i dati complessivi, nel 94,4% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80 anni.  Di seguito nel dettaglio il report del Gores: 

21/04/2020 18:57
Quota zero contagi Marche, Pieroni sulle stime dell'Osservatorio: "Pioggia di disdette per il turismo"

Quota zero contagi Marche, Pieroni sulle stime dell'Osservatorio: "Pioggia di disdette per il turismo"

"Mi hanno chiamato gli operatori turistici per dirmi che in poche ore sono state effettuate tantissime disdette. Penso che in alcuni momenti se c'e' stata incapacita' servano anche delle denunce". Lo ha detto l'assessore regionale al Turismo delle Marche, Moreno Pieroni, nel corso del consiglio regionale, riunitosi oggi in videoconferenza, commentando le notizie diffuse ieri dall'Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni secondo cui le Marche, insieme alla Lombardia, saranno l'ultima Regione a raggiungere quota zero contagi da Coronavirus in Italia. Una notizia smentita dal governatore Luca Ceriscioli secondo cui, in base ai dati in mano all'amministrazione regionale, si prevede che le Marche arrivino a zero contagi entro fine maggio. "Dall'osservatorio che ho, come assessore al Turismo, posso dire che quella notizia ha creato una serie di gravi criticita' a tutto il sistema economico ed in particolare al comparto turistico- spiega Pieroni-. Occorre essere piu' attenti quando si fanno uscire questi comunicati che, in alcuni casi, vengono fatti uscire solo per apparire".  (Agenzia Dire) 

21/04/2020 18:43
Mamma sconfigge il virus dopo il parto d'urgenza: lieto fine al Salesi

Mamma sconfigge il virus dopo il parto d'urgenza: lieto fine al Salesi

È guarita dal coronavirus la mamma che, positiva al Covid-19, lo scorso 6 aprile è stata sottoposta a parto cesareo in regime di urgenza all'ospedale Salesi di Ancona, a seguito del rapido peggioramento delle sue condizioni (leggi qui). La donna, proveniente dall'Ostetricia di Civitanova Marche, è stata trasferita nel capoluogo dorico lo scorso 4 aprile, proprio a causa dell'aggravarsi della propria condizione di insufficienza respiratoria.  La signora, in stato di gravidanza alla 30a settimana di età gestazionale, è stata presa in carico dall’equipe della Rianimazione Pediatrica, in collaborazione con la Clinica di Ostetricia e Ginecologia diretta dal prof. Andrea Ciavattini e la Neonatologia diretta dal prof. Virgilio Carnielli.  Il neonato, invece, è stato assistito dall’equipe neonatologica e successivamente ricoverato in isolamento presso la Rianimazione Pediatrica. Le condizioni cliniche del piccolo si sono sempre mantenute buone e il tampone per la ricerca del SARS-CoV2, eseguito il giorno successivo alla nascita, è risultato negativo. Sono stati eseguiti due ulteriori tamponi, a 9 e 10 giorni dalla nascita, entrambi risultati negativi. Il neonato è rimasto in Rianimazione Pediatrica insieme alla madre con la quale non è mai venuto in contatto perché entrambi ricoverati in stanze di isolamento e il 16 aprile è stato trasferito nel reparto di neonatologia. "Il decorso clinico della paziente - sottolinea la Direzione Generale degli Ospedali Riuniti di Ancona - si è caratterizzato da una prima fase di rapido peggioramento, che ha richiesto il passaggio dalla ventilazione assistita non invasiva all’intubazione tracheale con ventilazione meccanica e il parto cesareo in urgenza per evitare, al feto, ripercussioni dell’insufficienza respiratoria materna; in una seconda fase abbiamo assistito a una stazionaria criticità del quadro clinico, soprattutto respiratorio in quanto alla polmonite interstiziale da SARSCoV2 si è verosimilmente sovrapposto un processo infettivo di origine batterica, gestita in collaborazione con la SOD Malattie Infettive diretta dal dott. Marcello Tavio". La gestione della ventilazione della donna è stata ottimizzata sul quadro clinico, valutando costantemente la risposta alle manovre e riadattando le impostazioni del ventilatore sulla base del monitoraggio. A periodi di miglioramento clinico si alternavano quadri peggiorativi.  "Nella terza fase - specifica la Direzione Generale -, la funzione respiratoria della paziente si mostrava progressivamente migliorativa con riduzione del supporto meccanico fino al 14 aprile, quando la paziente è stata estubata per iniziare immediatamente il trattamento fisioterapico e un supporto ventilatorio non invasivo". Per il progressivo ulteriore miglioramento delle condizioni generali, nel pomeriggio di sabato 18 aprile la paziente ha lasciato la Rianimazione Pediatrica ed è stata trasferita, per il proseguimento delle cure, nel reparto COVID-3 dell’ospedale di Torrette, diretto dalla dottoressa Lina Zuccatosta. Il tampone eseguito il giorno stesso è risultato negativo così come un secondo, eseguito nel centro COVID-3.          

21/04/2020 17:33
Fase 2, i dubbi del Popolo della Famiglia Marche: "se i genitori lavorano, con chi restano i figli?"

Fase 2, i dubbi del Popolo della Famiglia Marche: "se i genitori lavorano, con chi restano i figli?"

"Nell’attesa dell’imminente Fase 2, che deciderà quando e come le attività produttive potranno riprendere la loro attività, forse ancora non è stata presa in considerazione una problematica che non è affatto marginale" - questo ha dichiarato Gabriele Amadei, dirigente regionale del Popolo della Famiglia, riflettendo su alcune situazioni che potrebbero verificarsi quando  l'inizierà la fase 2 dell'emergenza Corona Virus - L’attività scolastica ormai sarà riattivata, molto probabilmente non prima di settembre - ha continuato-. Pertanto tutta la popolazione in età scolare dovrà obbligatoriamente rimanere confinata in casa. Come faranno i genitori, se entrambi lavoratori, a lasciare i propri figli soli in casa?" "E’ vero che è stata prospettata una facilitazione e un ampliamento del congedo parentale (15 giorni), ma questo strumento, validissimo, è difficile da utilizzare nella realtà delle piccole e medie imprese o nell’artigianato dove spesso il personale è composto da poche unità, e l’assenza anche di una sola persona può comprometterne l’attività" "Normalmente l’assistenza dei minori è sostenuta dai nonni, quando ci sono e se disponibili o dalle baby-sitter. Ma nella situazione attuale, sia i nonni, che altre persone della famiglia o estranee potrebbero rappresentare un possibile pericolo di diffusione del virus. E’ alto il rischio che i nipoti, anche asintomatici, possano trasmettere la malattia ai nonni, con conseguenze drammatiche per la loro suscettibilità alle forme più gravi; c’è anche il pericolo che un soggetto giovane – la baby-sitter – possa trasmettere, tramite i bambini, la malattia a tutta una famiglia o infettarsi ella stessa" E’ lo stesso problema che è stato posto, all’inizio della quarantena, per la sicurezza dei soggetti disabili o con malattie gravi da coloro che dovevano accudirli – i caregiver – e a cui non sembra sia stata data ancora una risposta. >> (https://www.disabili.com/lavoro/articoli-lavoro/emergenza-covid-e-disabilita-una-mamma-caregiver-racconta-le-difficolta-di-una-famiglia). "Nell’approssimarsi della data di apertura delle attività produttive – ha concluso- diventa urgente trovare soluzioni per tutte queste situazioni. Non bisogna lasciare ancora una volta completamente abbandonate a loro stesse le famiglie delle persone affette da patologie, incompatibili ad un comune raffreddore (gli immuno-carenti); i disabili, per cui questa patologia potrebbe rappresentare una ulteriore aggravante, ma anche le famiglie che hanno i figli in età scolare" Una possibile soluzione potrebbe consistere in tre azioni da implementare al più presto: - Dovrebbe essere immediatamente reso disponibile un sollievo economico sia per chi ha bisogno di assistenza giornaliera per invalidità, sia per le famiglie che necessitano della baby-sitter (il congedo parentale copre al massimo 15 giorni). - Anche con l’utilizzo dei test sierologici (che mettono in evidenza la presenza di anticorpi formati dopo una malattia anche asintomatica), pur con tutti i limiti di affidabilità e di sicurezza di test ancora non ufficialmente validati dagli organi istituzionali, si potrebbero individuare con buona approssimazione le persone che rappresenterebbero un rischio se venissero in contatto con i nuclei familiari che ne hanno bisogno. - L’emissione di protocolli di comportamento adeguati e la fornitura dei presidi necessari (mascherine, guanti, soluzioni disinfettanti, ecc.), rappresenterebbero una giusta soluzione per permettere una ripresa economica e lavorativa più serena per tante famiglie che hanno subito, oltre alla segregazione coatta, anche un danno economico. Alla luce di quanto scritto, si invitano il Governatore Ceriscioli e i Sindaci dei Comuni marchigiani a prendere gli opportuni provvedimenti a tutela delle famiglie e dei cittadini più deboli".    

21/04/2020 15:28
Nelle Marche il calcio è sempre più donna

Nelle Marche il calcio è sempre più donna

Durante la scorsa estate gli italiani si sono appassionati alle imprese delle ragazze della nazionale di calcio femminile di Milena Bertolini, splendide protagoniste ai Mondiali di Francia. Una rassegna iridata che ha dato una spinta formidabile all'intero movimento, facendo schizzare verso l'alto il numero di giovani iscritte alle scuole calcio. Ma nel nostro Paese c'era già una realtà all'avanguardia e capace di fornire ai team professionistici e alla stessa rappresentativa azzurra fior fior di atlete: le Marche. E oggi andremo a conoscere proprio alcune delle giocatrici più talentuose nate nella regione, le calciatrici già affermate e quelle con il futuro più luminoso davanti. Impossibile non partire da Raffaella Manieri, la veterana del movimento. Classe 1986, nata a Pesaro, Manieri vanta una carriera di primissimo livello, trascorsa tra Senigallia, Torino, Verona e Torres, squadra con cui ha conquistato quattro Scudetti, quattro Supercoppe Italiane e altrettante coppe Nazionali. Ma non c'è solo Italia nel suo curriculum. Dal 2013 al 2016 la marchigiana ha militato nelle file del Bayern Monaco, squadra con cui ha vinto il titolo tedesco, prima di tornare in Serie A per vestire le maglie di Brescia e Ravenna. Oggi è una colonna della difesa del Milan allenato da Maurizio Ganz. Arriva invece da Pedaso Milena Bellucci, classe 2001, uno dei migliori talenti formatisi nella Jesina calcio e tra le più grandi speranze per il futuro dell'Italia. Molto simile per ruolo e caratteristiche tecniche a Amandine Henry, tra le stelle degli ultimi Mondiali, Bellucci è un centrocampista dal buon fisico e dall'ottima tecnica che da il meglio di sé davanti alla difesa o alle spalle degli attaccanti. Caratteristiche che le sono valse la chiamata della Juventus Women, squadra di riferimento dell'intero calcio femminile nazionale e Campione d'Italia in carica. In bianconero Milena è partita dalla primavera, vincendo il Torneo di Viareggio 2018, al primo tentativo. Da lì non ha fatto altro che crescere, ha iniziato a collezionare le prime presenze tra le “grandi” e si è guadagnata il prolungamento del contratto fino al 2022. Per lei è scritto un futuro anche in Nazionale maggiore. Fin qui ha fatto benissimo con l'Under 19 ma il tempo è tutto dalla sua parte. Altra millennials di bellissime speranze è Elisa Polli, attaccante classe 2000 nata a Sassoferrato e oggi nelle file del Tavagnacco. Anche Elisa si è formata nel vivaio della Jesina, squadra che l'ha fatta esordire in Serie A nella stagione 2016/2017 e le ha permesso di mettersi in luce nel massimo campionato. Polli è il classico bomber da area di rigore. Basti pensare che con la maglia delle marchigiane ha messo insieme la bellezza di 45 reti in 58 presenze, conquistando anche il titolo di capocannoniere della Serie B 2015/2016 chiuso con la promozione e con la bellezza di 23 marcature. Meno gol ma più assist per Valeria Monterubbiano, seconda punta classe 1996 nata a Fermo e oggi in Serie A con la maglia del Sassuolo. Cresciuta anche lei nelle file della Jesina, si mette in luce nella stagione 2012/2013, chiusa con il bottino di 11 gol in 20 presenze. È solo l'inizio. Due anni dopo sarà lei la partner d'attacco del capocannoniere Polli e contribuirà alla promozione delle marchigiane con altre 13 reti. Numeri e doti tecniche importanti che convinceranno prima il Mozzanica, e poi il Sassuolo, a puntare su di lei e a metterla sotto contratto per le annate successive. Nel 2019/2020, complice anche il difficile recupero per un grave infortunio, una sola rete segnata in campionato con le neroverdi. E se le quattro “moschettiere” rappresentano il top del calcio marchigiano, ci sono altre ragazze che si sono conquistate il proprio posto da titolare nei campionati maggiori. In rigoroso ordine alfabetico: Ilaria Alunno, nata a Porto San Giorgio e oggi al Verona, Michela Catena, nata a Osimo nel 1999 e centrocampista titolare della Fiorentina campione d'Italia nel 2017 e Emma Guidi, estremo difensore della Roma nata a Montemarciano nel 1996.  

21/04/2020 14:40
Coronavirus, aumentano i guariti e diminuiscono i ricoverati: 10 nuovi casi nel Maceratese

Coronavirus, aumentano i guariti e diminuiscono i ricoverati: 10 nuovi casi nel Maceratese

ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5877 casi positivi al coronavirus sui 29.090 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2347 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1760 in provincia di Ancona, 932 in provincia di Macerata (10 in più di ieri), 395 in provincia di Fermo, 271 in provincia di Ascoli Piceno, 172 extra regione. Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1792 a 1825 (+33).  Scende il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dagli 872 di ieri ai 862 di oggi) e diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 78 (2 meno di ieri): 17 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (9 a Civitanova Marche, 8 a Camerino).  Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:

21/04/2020 14:11
Coronavirus Marche, 51 nuovi casi su più di mille tamponi analizzati: si abbassa la curva dei contagi

Coronavirus Marche, 51 nuovi casi su più di mille tamponi analizzati: si abbassa la curva dei contagi

Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 51 sui 1084 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5877 su un totale di 29.090 campioni testati. L'incidenza giornaliera sul sul numero dei positivi, rispetto ai tamponi analizzati è del 4,70. Si registra, dunque, un decremento rispetto alla giornata di ieri, quando l'incidenza era del 6,28. Il dato più rilevante è che continua a scendere, seppur in maniera lieve,  la curva della progressione dei contagi rispetto ai tamponi totali analizzati dall'inizio dell'emergenza (20,20 di oggi, contro i 20,80 di ieri). Di seguito le tabelle rese note dal Gores:

21/04/2020 09:41
Ceriscioli contesta lo studio dell'Osservatorio: "Calcoli non corretti, zero casi entro fine maggio"

Ceriscioli contesta lo studio dell'Osservatorio: "Calcoli non corretti, zero casi entro fine maggio"

In relazione alla notizia che riporta le proiezioni dell’Osservatorio nazionale sulla salute delle Regioni italiane (leggi qui l'articolo), circa le date possibili da cui si cominceranno ad azzerare i nuovi casi di positività al Coronavirus nelle diverse regioni italiane, gli studi interni dell’ente effettuati sui relativi dati evidenziano che il calcolo nazionale non risulta corretto per quanto riguarda la Regione Marche. In base alle previsioni effettuate si arriva per l’intera regione allo zero alternato dei casi tra il 25 e il 30 maggio, cioè un mese prima rispetto alle previsioni nazionali. “Abbiamo tenuto in costante monitoraggio i dati – afferma il presidente Ceriscioli e questo ci consente di effettuare una stima abbastanza precisa e aderente alle dinamiche effettive della malattia nella nostra Regione. I numeri ci dicono che stiamo tendendo allo zero alternato dei positivi, già raggiunto ad Ascoli-Fermo, con velocità diverse, in relazione alle diverse intensità di contagio che si sono registrate nella nostra regione. Queste evidenze ci permetteranno di organizzare con molta precisione le riaperture, a partire dal 4 maggio, monitorano in modo particolare tutte le diverse situazioni. Ho già avuto modo di sottolineare che in nessun caso si potrà abbassare la guardia sulla sicurezza, soprattutto nei luoghi di lavoro, che dovranno garantirla nella massima misura”. Lo studio regionale suddivide il territorio in tre distinte zone, in relazione all’intensità del contagio: l’area delle province di Ascoli-Piceno e Fermo, l’area Macerata-Ancona e l’area Pesaro-Urbino. L’analisi tiene conto inoltre del fatto che la numerosità dei tamponi ha subito forti variazioni: negli ultimi 5 giorni di marzo è stata effettuata una media di 605 tamponi al giorno; negli ultimi 5 giorni, tra il 16 e il 20 aprile, è stata effettuata una media di 1079 tamponi. Per questo motivo va ritenuta errata la valutazione basata solo sulla crescita dei casi Positivi gg/gg,  in quanto l’indicatore più appropriato dovrebbe essere la probabilità di trovare un positivo in rapporto ai tamponi eseguiti. Nello specifico, la probabilità di trovare un positivo sui tamponi fatti è negli ultimi 5 giorni dello 0,061 (il 6% sui tamponi eseguiti), mentre negli ultimi 5 giorni di marzo era dello 0,24 (il 24% nei tamponi eseguiti). I dati registrati quotidianamente indicano che: 1)Le province di Ascoli Piceno e Fermo sono a crescita zero/alternato da qualche giorno. La Provincia di Ascoli Piceno è a zero casi da 3 giorni e ha una crescita mobile distribuita su 3 giorni dello 0,0%, la Provincia di Fermo ha toccato gli zero casi in modo alternato e ha una media di crescita di 2 casi al giorno. 2) Le province di Macerata e Ancona hanno una crescita strutturata dello 0,9%.  Ancona ha una media mobile dello 0,75% (ultimi 5 giorni), una media di 16 casi al giorno, con una probabilità di trovare un positivo dello 0,04 (negli ultimi 30 giorni il numero dei tamponi è raddoppiato).  Macerata ha una crescita di 9 casi al giorno con una media mobile dello 0,9%. 3) La provincia di Pesaro-Urbino ha una media negli ultimi 3 giorni di 18,6 casi al giorno, una mediana di 20 casi (valutazione ultima settimana), una crescita media (ultimi 5 giorni) dello 0,9% e una media mobile dello 0,8%. Pesaro Urbino è la provincia che ha registrato l’impatto maggiore, ma è anche la provincia che nell’ultimo mese ha registrato l’incremento maggiore del numero dei tamponi. La stima della Regione Marche costruita con un modello previsionale e con l’inserimento nella valutazione del modello Marche (Data, incremento Tamponi al gg/gg, p positivi/tamponi, analisi comune/comune), basate su un corretto comportamento dei cittadini rispetto alle misure adottate, prevede: 1) Ascoli-Piceno e Fermo: hanno già raggiunto zero/alternato 2) Macerata: stima di zero/alternato 10-13 maggio 3) Ancona: stima di zero/alternato a metà 15-20 maggio 4) Pesaro-Urbino: stima di zero/alternato a metà 25-30 maggio.

20/04/2020 19:04
Coronavirus Marche, 9 decessi nelle ultime 24 ore: 2 negli ospedali maceratesi

Coronavirus Marche, 9 decessi nelle ultime 24 ore: 2 negli ospedali maceratesi

Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore. Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 9 persone. Salgono a quota 834 le vittime, dall'inizio dell'epidemia (521 uomini e 313 donne). È sempre la provincia di Pesaro-Urbino a pagare il costo più alto in termini di vite spezzate (456) mentre sono in totale 123 quelle nel maceratese. Secondo i dati trasmessi dal Gores si sono registrate 3 vittime negli ospedali della provincia di Macerata: all'Ospedale di Macerata è spirato un maceratese di 77 anni mentre al Covid-Hospital di Civitanova Marchè è deceduto un 85enne di Fiuminata. Sono stati inoltre registrati 3 decessi avvenuti nei giorni scorsi per i quali è stata confermata la diagnosi ed è stata trasmessa la documentazione clinica, tutti avvenuti all'Ospedale di Civitanova Marche. Secondo i dati complessivi, nel 94,4% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80 anni.  Di seguito nel dettaglio il report del Gores:

20/04/2020 18:47
Emergenza Covid-19, premialità ai sanitari: firmato l’accordo tra Regione Marche e i sindacati

Emergenza Covid-19, premialità ai sanitari: firmato l’accordo tra Regione Marche e i sindacati

  E’ stato firmato nel pomeriggio l’accordo tra la Regione Marche e le sigle sindacali per la destinazione di 20 milioni di euro come riconoscimento economico agli operatori impegnati ormai da settimane nella cura e nell’assistenza ai cittadini colpiti dal Coronavirus. Alla firma, che si è svolta in videoconferenza, erano presenti, insieme con il presidente Luca Ceriscioli e i dirigenti Lucia Di Furia (Sanità) e Rodolfo Pasquini (Ars), i rappresentanti Confederali di Cgil Cisl e Uil, Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti. Nell’annunciare l’accordo, il presidente Ceriscioli aveva già evidenziato nei giorni scorsi come questo fosse caratterizzato dalla chiarezza, dalla certezza delle risorse, dall'impegno per tutte le figure impegnate nell’emergenza: dirigenti medici e sanitari, personale sanitario, socio-sanitario, tecnico e ausiliario del comparto, operatori di supporto, addetti alle pulizie e sanificazione degli ambienti. “Ora – afferma il presidente - si dovrà procedere velocemente nella definizione dei criteri per l’assegnazione delle risorse agli Enti del Servizio sanitario regionale”. “Saranno coinvolte – prosegue - tutte le 20 sigle sindacali del comparto e della dirigenza, e poi le Rsu e i rappresentanti sindacali aziendali. E’ un percorso complesso ma necessario per riconoscere il reale impegno del personale in questa situazione straordinaria, in cui ognuno ha dato il massimo e molti sono al lavoro ininterrottamente sin dalle prime ore dell’emergenza”. Il passo successivo alla firma è la convocazione, in settimana, dei sindacati di categoria della dirigenza e del comparto, per definire le linee applicative del protocollo. Nel prossimo incontro dunque saranno presenti il servizio Sanità della Regione e i sindacati di categoria per la definizione delle linee applicative, dopo di che partiranno i percorsi interni alle Aziende.

20/04/2020 17:15
Coronavirus, "Marche e Lombardia le ultime ad avere zero contagi": la proiezione degli esperti

Coronavirus, "Marche e Lombardia le ultime ad avere zero contagi": la proiezione degli esperti

"La fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle Regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia: in Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno". Sarebbero proprio queste le ultime due regioni a liberarsi dal coronavirus secondo le proiezioni fatte dagli esperti dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato dal Professor Walter Ricciardi, Direttore dell’Osservatorio e Ordinario di Igiene all’Università Cattolica, e dal Dottor Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio. Secondo le proiezioni dell’Osservatorio a uscire per prima dal contagio da Covid-19 sarebbero la Basilicata e l’Umbria, le quali il 17 aprile contavano rispettivamente solo 1 e 8 nuovi casi; le ultime sarebbero le Regioni del Centro-Nord nella quali il contagio è iniziato prima. In Lombardia, in cui si è verificato il primo contagio, non è lecito attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno.  “L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha effettuato una analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi - spiega il Dottor Solipaca – e si basa sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile”. I modelli statistici stimati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e, quindi, non sono di tipo epidemiologico, pertanto non fondati sull’ammontare della popolazione esposta, di quella suscettibile e sul coefficiente di contagiosità R0, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo. Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti dai DPCM. Pertanto, eventuali misure di allentamento del lockdown, con riaperture delle attività e della circolazione di persone che dovessero intervenire a partire da oggi, renderebbero le proiezioni non più verosimili. Infine, si sottolinea che la precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi, è infatti noto che questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi effettuati. "Le proiezioni effettuate evidenziano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla così detta “fase 2” dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione. Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe “riportare indietro le lancette della pandemia” e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati" chiosano gli esperti.  Leggi qui la replica della Regione, che contesta lo studio dell'Osservatorio    

20/04/2020 13:03
Coronavirus Marche, 15 decessi nelle ultime 24 ore: 3 nelle strutture ospedaliere maceratesi

Coronavirus Marche, 15 decessi nelle ultime 24 ore: 3 nelle strutture ospedaliere maceratesi

Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore. Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 7 persone. Salgono a quota 822 le vittime, dall'inizio dell'epidemia (512 uomini e 310 donne).È sempre la provincia di Pesaro-Urbino a pagare il costo più alto in termini di vite spezzate (449) mentre sono in totale 118 quelle nel maceratese. Secondo i dati trasmessi dal Gores si sono registrate 3 vittime negli ospedali della provincia di Macerata: due le vittime che si sono spente al Covid-Hospital di Camerino ovvero un 92enne di Macerata e un 85enne di Corridonia mentre all'Ospedale di Macerata è spirata una donna di 80 anni originaria di Camerino. Secondo i dati complessivi, nel 94,4% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80 anni.  Di seguito nel dettaglio il report del Gores:  

19/04/2020 19:38
Mobilità docenti 2020, le domande scadono il 21 Aprile: l'assurdità del blocco quinquennale

Mobilità docenti 2020, le domande scadono il 21 Aprile: l'assurdità del blocco quinquennale

Finalmente qualcosa inizia a muoversi. Il giudice del lavoro del tribunale di Palmi (RC) ha accolto il ricorso di un docente bloccato per il prossimo quinquennio e ha ammesso il docente a presentare, entro il termine di scadenza previsto per il 21 aprile, domanda di mobilità 2020/2021. Il giudice del lavoro del Tribunale di Palmi (Reggio Calabria), letto il ricorso d’urgenza ex art.700 del codice di procedura civile avverso il blocco della mobilità docenti per un quinquennio, rilevato che la scadenza dei termini della mobilità è fissata al 21 aprile 2020, non essendoci i tempi tecnici per la fissazione dell’udienza prima della scadenza della presentazione delle domande di mobilità docenti, obbliga l’Amministrazione di consentire al ricorrente di partecipare alla procedura della mobilità 2020/2021 con riserva. Il Giudice fissa al 20 maggio 2020 l’udienza per evidentemente sciogliere la riserva sulla norma di legge che non è contemplata dal contratto integrativo di mobilità 2019-2022. Le norme contrattuali non prevedono infatti il blocco quinquennale e il Ministro Azzolina non ha concesso ai sindacati di riaprire il CCNI mobilità per concertare la questione del blocco dei trasferimenti per alcuni degli immessi in ruolo dal 1° settembre 2019. La Ministro Azzolina si è limitata a reintrodurre il blocco quinquennale per la mobilità territoriale e per la mobilità annuale (utilizzazione ed assegnazione provvisoria). Tale disposizione è stata introdotta solo nel dicembre 2018 (legge 30 dicembre 2018, n. 145) e trova applicazione per il personale individuato per il percorso annuale di formazione con decorrenza 1.09.2019, quindi a.s. 2019/2020. Però al momento dell’assunzione in servizio a T.I. non è stato comunicato nulla agli aspiranti in ruolo e in nessun documento firmato (nomina USR e contratto presso scuola di titolarità) appare questo blocco quinquennale. Ci sembra quindi ovvia una mancanza di qualsiasi giustificazione sul piano logico e pratico del Governo. A nostro avviso si tratta di un evidente, illegittimo e inspiegabile errore, soprattutto se si considera nello specifico la modalità in cui viene trattata una identica categoria di docenti. I docenti che hanno partecipato al medesimo percorso Fit (ed inseriti nella medesima graduatoria regionale di merito) ed individuati per il percorso annuale di formazione iniziale (che si converte in incarico a tempo indeterminato in caso di positiva conclusione dello stesso) vengono distinti in due categorie: i più fortunati individuati per il percorso annuale nell’a.s. 2018/2019 ed i meno fortunati in quanto individuati per il percorso annuale nell’a.s. 2019/2020. Per quelli individuati per l’a.s. 2018/2019, continua ad essere consentita la mobilità, anche interprovinciale, senza vincoli, mentre per i secondi, ossia quelli individuati per l’a.s. 2019/2020, si applica il vincolo quinquennale, con anticipo rispetto a quanto previsto dal nuovo comma 3 dell’art.399 del D.Lvo 297/94. Quindi, per i soli sfortunati inseriti nella graduatoria regionale di merito del Fit ed individuati per il percorso annuale nell’a.s. 2019/2020 viene inspiegabilmente anticipato il vincolo quinquennale che entrerà in vigore solo per i neo immessi in ruolo dall’1.09.2020. Perché questa inaccettabile diversità di trattamento? In quale altra categoria professionale avviene? Ci sembra evidente che questo errore del Governo discrimina alcuni insegnanti e non altri, mostrando un paradosso e un contraddittorio. Se il Governo non cambia la norma, molti altri docenti la impugneranno in tribunale. “Bisogna unire e non dividere le famiglie” ci tranquillizzava settimane fa la Ministro Azzolina parlando in televisione. Occorre quindi trovare velocemente soluzioni diverse e costituzionali. Non è possibile tenere fermi i docenti della secondaria per un lustro. Questo pregiudica il ricongiungimento ai propri affetti, pure in presenza di posti disponibili. Ad oggi solo Orizzontescuola e Tecnicadellascuola hanno denunciato questa illegittimità con articoli pubblicati nei loro rispettivi siti. I sindacati sono irraggiungibili telefonicamente così come la Ministro dell’Istruzione e i suoi Vicepresidenti lo sono per e-mail. Chi romperà il silenzio del Governo in merito a questo blocco? La Ministro Azzolina probabilmente non ha ancora avuto momenti di riflessione durante questa pandemia perché impegnata in Tv, in dirette streaming e al Governo. Noi abbiamo la sensazione di essere braccati, oltre che blobbati per un lustro, e di non essere protetti come categoria professionale dal nostro Governo. Quanto durerà? Usciremo da questa disorganizzazione e confusione normativa? In questi giorni di isolamento per il Covid-19, stiamo però ricostruendo un sentimento di solidarietà tra colleghi. Il nostro isolamento forzato ci sta insegnando che senza l’altro, senza fratellanza, nessuno si salva. Stiamo facendo una cosa che non avremmo mai pensato di fare: incontri e dibattiti in Skype, articoli di denuncia, gruppi WhatsApp per i ricorsi, riunioni su Google Meet. Ci attiviamo, resistiamo e cerchiamo in noi il coraggio e la forza per migliorare questa situazione. Non neghiamo l’orrore di questo blocco quinquennale, ma stiamo cercando soluzioni costituzionali. Speriamo che il Governo rielabori al più presto le sue convinzioni e decisioni dopo averci ascoltato e magari incontrato. Le nostre istituzioni governative hanno ancora per qualche giorno l’opportunità di rispondere alle necessità del suo corpo docente e mantenere aperto il dialogo e il confronto.              

19/04/2020 19:12
Post-sisma, Legnini incontra i Comitati cittadini del cratere: "voglio essere l’ultimo Commissario"

Post-sisma, Legnini incontra i Comitati cittadini del cratere: "voglio essere l’ultimo Commissario"

Il Commissario alla Ricostruzione del Centro Italia dopo il sisma del 2016, Giovanni Legnini, ha incontrato ieri in videoconferenza oltre quaranta rappresentanti delle associazioni dei cittadini colpiti dal sisma, prendendo una serie di impegni precisi nei loro confronti. “Il rapporto con i Comitati che rappresentano gli abitanti e i portatori di interessi legittimi è fondamentale. Voglio stabilire con voi un canale di comunicazione diretta, attraverso il quale potremo confrontarci e potrete inviare le vostre proposte e segnalazioni, evidenziare problemi, inefficienze ed omissioni” ha detto Legnini nel corso della riunione, da lui stesso sollecitata. Molti esponenti delle associazioni hanno ribadito a Legnini, il quarto Commissario che incontrano, la loro richiesta, da tempo formulata, di arrivare ad un assetto stabile delle ricostruzioni. “La mia aspirazione, è quella di essere l’ultimo Commissario. So che per la gestione delle ricostruzioni è ormai maturo il tempo di creare una struttura stabile. Uno dei fattori di rallentamento dopo le catastrofi naturali, è rappresentato dalla necessità, ogni volta, di ricominciare da capo nella definizione dei modelli organizzativi, nell’attribuzione dei poteri e nella definizione delle procedure” ha detto il Commissario. Entro pochi giorni, ha assicurato Legnini sarà emanata l’ordinanza che attua il principio dell’autocertificazione dei progetti di ricostruzione da parte dei tecnici “che definirà anche tempi certi, e comunque molto più brevi di quelli attuali, per l’esame delle pratiche e l’avvio dei lavori”. Gli uffici speciali dovranno concentrarsi essenzialmente sui controlli. “Dobbiamo coniugare l’efficienza e la rapidità con il controllo di legalità, su cui dobbiamo essere inflessibili” ha aggiunto Legnini, sottolineando l’opportunità di un intervento normativo per l’accelerazione della ricostruzione pubblica, che nell’area del cratere è sostanzialmente ferma. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche problemi specifici, come le ricostruzioni nei centri storici urbani, le misure per il sostegno all’economia, l’impatto del coronavirus sulle attività nel cratere. A questo proposito il Commissario ha preannunciato che è allo studio l’ipotesi di destinare una quota importante dei 30 milioni di euro per la sicurezza sul lavoro fermi dal 2017, proprio alla sicurezza sanitaria nei cantieri, oggi bloccati, al momento della loro riapertura.

19/04/2020 17:49
Coronavirus Marche, meno di 50 nuovi casi nelle ultime 24 ore

Coronavirus Marche, meno di 50 nuovi casi nelle ultime 24 ore

Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 48 sui 1086 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5769 su un totale di 27.099 campioni testati.  Si registra una stabilità nel rapporto tra positivi e tamponi analizzati rispetto alla giornata di ieri: la percentuale resta sotto la soglia del 5% (4,41%).  Continua a scendere anche la curva della progressione dei contagi rispetto ai tamponi totali, dall'inizio dell'emergenza Covid-19 (21,28%). Di seguito le tabelle rese note dal Gores: (Foto Pexels) 

19/04/2020 09:45
Coronavirus, superata la soglia dei 900 contagi nel Maceratese: 11 nuovi casi rispetto a ieri

Coronavirus, superata la soglia dei 900 contagi nel Maceratese: 11 nuovi casi rispetto a ieri

ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5721 casi positivi al coronavirus sui 26.013 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2293 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1702 in provincia di Ancona, 906 in provincia di Macerata (11in più di ieri), 381 in provincia di Fermo, 271 in provincia di Ascoli Piceno, 168 extra regione. Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è in costante aumento: si è, infatti, passati da  1726 a 1754 (+28).  Continua a scendere il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dai 933 di ieri ai 892 di oggi) e diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 88 : 19 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (9 a Civitanova Marche, 9 a Camerino, 1 a Macerata).  Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:

18/04/2020 13:25
Prefettura, attivate delle video-riunioni per dialogare e confrontarsi con tutte le istituzioni

Prefettura, attivate delle video-riunioni per dialogare e confrontarsi con tutte le istituzioni

Il Ministro dell’interno, per assicurare che la ripresa delle attività avvenga secondo imprescindibili coordinate di legalità, con Direttiva 10 aprile u.s., ha invitato i prefetti ad attivare forme di ascolto, dialogo e confronto con attori istituzionali, rappresentanti territoriali delle categorie produttive, delle parti sociali e del sistema finanziario e creditizio al fine di intercettare ogni possibile segnale di disgregazione del tessuto sociale ed economico. Risulta fondamentale, in tale quadro, l'attività di supporto svolta dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per lo scambio di informazioni e valutazioni sulla situazione del territorio, e per un’accurata analisi di tutti i possibili indicatori di rischio di condizionamento dei processi decisionali pubblici, funzionali all’assegnazione degli appalti. Nella Direttiva, poi, è stata sollecitata, particolare attenzione alle categorie più deboli con l'invito ad effettuare un attento monitoraggio dell'andamento delle misure adottate dal Governo per il sostegno al bisogno di liquidità delle famiglie e delle imprese. Questi i temi delle riunioni del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica presiedute, in modalità da remoto, dal Prefetto Iolanda Rolli, alla presenza del Questore Antonio Pignataro, del Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri, Col. Michele Roberti e del Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Col. Amedeo Gravina. Quattro incontri in videoconferenza che il Prefetto, ha voluto organizzare - nelle giornate di giovedì e venerdì - per mantenere il costante contatto diretto con i Sindaci di tutti i Comuni della provincia proseguendo nel programma dei periodici incontri del COSP itinerante avviato lo scorso autunno. Ad uno dei video-incontri ha partecipato anche il Presidente della Provincia, Antonio Pettinari. E’ sempre importante che l’azione delle istituzioni sia più vicina possibile ai cittadini e alle loro istanze. In momenti di emergenza, come quello che stiamo vivendo, ciò assume una valenza fondamentale. Il Prefetto ha voluto ringraziare tutti i Sindaci che in questo momento, con forte senso di responsabilità, stanno realizzando un enorme sforzo per proteggere i concittadini da un nemico infido e invisibile, utilizzando, nei rispettivi Comuni, anche campagne di informazione. Le regole sono state rispettate e i controlli straordinari svolti quotidianamente dalle Forze di Polizia con il valido contributo della delle Polizie Locali, per la verifica delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus, hanno dato risultati concreti e significativi. Tutti i Sindaci hanno assicurato di aver già provveduto a garantire, grazie al sistema di aiuti messo in campo dal Governo incrementato anche da risorse dei singoli Comuni e a donazioni dedicate, la distribuzione di fondi per gli alimenti e i beni di prima necessità e la consegna di pacchi alimentari e di buoni pasto alle famiglie in stato di bisogno. Per il sostegno psicologico è stato attivato dalla Regione il numero verde 800936677 a cui la cittadinanza può rivolgersi per ricevere un supporto per affrontare le difficili ripercussioni legate all’emergenza. Con riferimento al passaggio dall’attuale fase di contrasto all’epidemia a quello del graduale riavvio delle attività al termine del periodo di lockdown, è stata dedicata particolare attenzione al tema delle prevedibili criticità che incontreranno le imprese e le attività commerciali nel momento della completa ripresa delle attività, non potendosi escludere che la generale condizione di fragilità del tessuto economico e produttivo possa lasciare spazi alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Da ciò nasce l’esigenza di evitare manovre speculative che potrebbero inquinare il sistema imprenditoriale locale, mettendo in pericolo non solo le aziende ma anche le persone che ci lavorano e con esse le loro famiglie. E’ stato chiesto ai Sindaci di intensificare l’attenzione sul territorio per intercettare e trasmettere in modo tempestivo ogni più piccolo segnale di pericolo collegato a movimenti ed interessi della criminalità organizzata. Per garantire una terra sana ed impermeabile al malaffare, è necessario – ha sottolineato il Prefetto - il contributo di tutta la Comunità e degli attori coinvolti nel territorio: istituzioni, rappresentanti delle categorie produttive, parti sociali. Dopo il confronto con i Sindaci, sarà attivato un dialogo con le autorità bancarie nelle opportune sedi per facilitare l’accesso al credito come ulteriore importante forma di contrasto a possibili manovre speculative che possano insinuarsi nelle pieghe delle difficoltà economiche del periodo. Si terranno, poi, in Prefettura nei prossimi giorni una serie di video-riunioni, alle quali saranno invitati a partecipare la Camera di commercio, Inps, Inail e Ispettorato del lavoro nonché Associazioni di categoria e Organizzazioni sindacali, per affrontare il tema della ripresa e attivare una rete di protezione sui posti di lavoro ponendo l’accento sull’attuazione delle misure contemplate nel protocollo del 14 marzo sulla sicurezza nelle aziende.

18/04/2020 11:47
Coronavirus, inizia a delinearsi la Fase 2: ecco la classi di rischio per le aziende

Coronavirus, inizia a delinearsi la Fase 2: ecco la classi di rischio per le aziende

La task force istituita dal Governo, con a capo l’ex ad di Vodafone Vittorio Colao, per definire la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, in cui saremo tutti chiamati a convivere con il Covid-19, ha iniziato a stabilire i primi punti di un piano più complesso che porterà alla riapertura graduale di tutte le attività produttive e commerciali. Anche se la parola d’ordine della fase 2 , annunciata poche settimane fa dal Premier Conte, sarà smart working, la commissione Colao ha stilato una griglia di 97 voci,  derivanti dai Codici Ateco dell’Istat, con l'indicazione del livello di rischio in base all'attività. Uno dei parametri utilizzati riguarda proprio il livello di aggregazione sociale, cioè il rischio di assembramento di persone per ogni categoria e seguendo questa logica le  classi di rischio sono state così suddivise: basso, medio e alto, con alcune sfumature intermedie. Non necessariamente a una classe di aggregazione alta corrisponde sempre un elevato livello di rischio. Mentre è vero tendenzialmente il contrario, e cioè che a una classe di aggregazione bassa corrisponde un livello di rischio basso di contagio Coronavirus. Rischio basso (verde) Più della metà dei settori nella lista (49) ritenute a basso rischio integrato: l’agricoltura, la pesca, l’estrazione di minerali, le imprese edili e tutto il comparto dell’industria manifatturiera in generale (alimentare, tessile, chimica, metallurgica, di legno, carta e pelle, la fabbricazione di computer, auto e mobili). Semaforo verde anche per il settore editoriale e per la produzione cinematografica, per le attività immobiliari, le agenzie di viaggio e le biblioteche. Alcuni di questi settori, anche se considerati a basso rischio, sono stati sospesi come è successo alle imprese metallurgiche e quelle che producono mobili: queste attività potrebbero essere tra le prime a ripartire . Rischio medio (giallo) A rischio medio-basso, invece, sono valutati gran parte dei settori del commercio, a cominciare da ristorazione e attività sportive, ovvero bar e ristoranti e palestre che hanno chiuso subito i battenti al pubblico. La valutazione di riaprire dipende anche dal livello di aggregazione sociale: i negozi all’ingrosso pongono meno problemi di quelli posti nei centri commerciale. Stesso livello di criticità medio-basso anche per l’istruzione e la scuola (sospese) e per un altro settore chiave come i trasporti: quelli terrestre (bus, treni) e marittimi sono considerati a rischio medio-basso. I lavoratori impiegati nella gestione delle reti fognarie, nell’assistenza sociale residenziale e nelle ricevitorie, nei locali per le scommesse e nelle sale da gioco hanno invece un rischio integrato medio-alto. Stesso discorso anche per i servizi alla persona e per i collaboratori domestici. Rischio alto (rosso) Allerta rossa per il trasporto aereo, l’assistenza sociale e quella sanitaria non residenziale. Si tratta di attività mai sospese (anche se fortemente limitate come per i voli o con procedure stravolte come per gli ospedali) , ma ritenute ad alto rischio integrato proprio per le mansioni e i livelli di dell’aggregazione sociale che comportano.    

18/04/2020 10:28
Coronavirus Marche, oltre 1200 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore: 53 i casi risultati positivi

Coronavirus Marche, oltre 1200 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore: 53 i casi risultati positivi

Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 53 sui 1283 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5721 su un totale di 26.013 campioni testati.  Si registra un decremento della curva dei contagiati rispetto alla giornata di ieri nel rapporto tra positivi e tamponi analizzati (ieri i tamponi fatti erano stati 1012 con 86 casi di positività) Confermata, quindi, la discesa della progressione dei contagi. Di seguito le tabelle rese note dal Gores:

18/04/2020 10:07
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