Questa è la lettera inviata dal navigato chef marchigiano Lucio Pompili al Gambero Rosso per ufficializzare l’iniziativa portata avanti con gli altri cuochi delle Marche. Un movimento sottoscritto gia da 1200 esercenti che vede ampliare i consensi giorno dopo giorno
"Mi faccio portavoce dei ristoratori marchigiani #Ristoritalia che vogliono scendere in piazza, in mutande e giustamente distanziati, perché la situazione è oramai insostenibile, soprattutto dopo due mesi di restrizioni e clausura forzata, tra le promesse fatte di liquidità, cassa integrazione e quanto altro non mantenuto dal Governo."
"Intanto intentiamo uno sciopero fiscale perché non possiamo pagare - continua Pompili - le nostre attività sono chiuse forzatamente. E lasceremo chiusi i nostri locali anche all’ipotetica riapertura perché, se le condizioni rimangono quelle attuali, si tratterà di una libera uscita ad alto contagio."
L'esasperazione del portavoce dei ristoratori è evidente, un esasperazione che racchiude la rabbia, la disperazione ed a volte la rassegnazione di centinaia di esercenti:
"Ci hanno dato un accesso al credito che fondamentalmente significa un ulteriore indebitamento, non è assolutamente vero che lo Stato fa da garante, considerate che su 400 ristoratori di Pesaro e provincia solo in 3 si sono visti erogare i famosi 25mila euro. Le misure che il Governo ha preso sono ridicole e sembrano più che altro misure salva banche”
Ma questa non è l'unica preoccupazione per Pompili: "Non solo, non siamo disposti a considerare i nostri ristoranti come pronto soccorsi con ingressi contingentanti, noi non serviamo solo cibo, vendiamo emozioni ed esperienze gastronomiche. Siamo stanchi di uno Stato che ci spinge ancora ad indebitarci nonostante tutte le tasse pagate ogni anno, stiamo iniziando a non avere più speranza per il futuro e l’ultima spiaggia della nostra protesta sarà lo sciopero della fame: se non potremo fare da mangiare per gli altri, non lo faremo nemmeno per noi."
"Le bombe della guerra, a nostro avviso, sarebbero state meglio, almeno avrebbero suonato le sirene e noi ci saremmo nascosti. Questo virus, invece, ti scova ovunque tu sia e ti uccide”.
“Non possiamo continuare a vivere in questa incertezza -lo sfogo del cuoco - In Italia ci sono 250mila laboratori di analisi, ci sono i materiali per fare i tamponi con un riscontro del 97% di sicurezza ma questi (i laboratori) stanno aspettando l’ok degli assessori alla sanità regionale, almeno qui nelle Marche. Tant’è che molti laboratori hanno cominciato a farli privatamente e alcune aziende hanno speso i loro soldi per eseguire questi benedetti tamponi ai dipendenti, per poter riaprire”.
“Questo virus ammazzerà tutti, prima gli anziani, poi le aziende, le partite iva, coloro che non riusciranno ad affrontare una crisi simile. Ecco perché con i colleghi vogliamo intentare lo sciopero fiscale: se rivogliono i nostri soldi devono metterci nelle condizioni di poter lavorare”.
I ristoratori marchigiani scenderanno nelle varie piazze “in mutande” il 28 aprile, “Noi ristoratori siamo tutti sulla stessa barca, ben vengano iniziative del genere. Dobbiamo farci sentire perché nei tavoli di trattativa devono andarci esperti veri che diano risposte vere. Ho bisogno di riacquistare fiducia nelle istituzioni”. Contemporaneamente, altri esercenti prenderanno parte al flashmob delle serracinesche, altro movimento di protesta.
Diventa operativo un efficace strumento per favorire l’accesso al credito dei liberi professionisti: il Gruppo Igea Banca e Fidiprof, il confidi di Confprofessioni, hanno formalizzato un accordo che stanzia un primo plafond di 15 milioni di euro per interventi di liquidità per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. I professionisti, infatti, possono richiedere – anche attraverso la piattaforma digitale BeProf - prestiti fino a 50 mila euro, con durata sino a 60 mesi con un pre-ammortamento di un anno. Per le professioni sanitarie, medici di medicina generale e odontoiatri, il finanziamento può arrivare sino a 100 mila euro. “Rispetto al Decreto Liquidità, appena varato dal Governo, il programma di finanziamenti messo a punto da Fidiprof e dal Gruppo Igea Banca è immediatamente operativo con grande flessibilità, perché attinge alle risorse proprie del sistema confederale – dichiara il presidente di Fidiprof Ezio Maria Reggiani -. L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ci ha infatti spinto a rimodulare le linee di finanziamento, già in essere, con un nuovo prodotto calibrato sulle specifiche esigenze dei liberi professionisti, per far fronte alla crisi di liquidità che in queste settimane ha investito gli studi professionali».
Anche nella nostra regione, quindi, si rafforzano le misure della Confederazione italiana libere professioni per far fronte alla crisi di liquidità: “Queste risorse arrivano in un momento particolarmente opportuno – afferma il vicepresidente di Confprofessioni Marche Aldemiro Andreoni – per sostenere i 39.000 professionisti marchigiani, colpiti duramente dall’emergenza Coronavirus, come dimostrano già le numerose domande dei lavoratori del nostro settore professionale per la Cassa integrazione in deroga”.
Il piano di intervento prevede che Fidiprof, in qualità di soggetto garante autorizzato dal Mediocredito Centrale (MCC), gestirà direttamente il merito creditizio dei propri soci professionisti, che potranno così ottenere una garanzia massima possibile, con la facoltà di rimborsare le rate ordinarie del prestito trascorsi 12 mesi dall’erogazione del finanziamento.
In questa puntata proseguo il discorso per me fondamentale, ma penso anche per voi che leggete, su come le Marche non siano certo la regione più "appestata". Anzi negli ultimi giorni i contagi sono decisamente scesi posandosi 3 giorni di fila sotto il 20% del picco che ricordo al mondo attualmente solo Cina Korea del Sud e pochissimi altri ci sono riusciti a rimanerci stabilmente. Dal grafico dei contagi giornalieri vediamo che inizialmente le Marche erano in una situazioni di contagi giornalieri peggiore di quella italiana, dovuta principalmente alla situazione del Pesarese dove per troppi giorni il focolaio ha potuto proliferare completamente indisturbato, che da come si è visto significa un raddoppio dei casi in 2.7 giorni.
La provincia di Macerata come vedete ha grossomodo il calo registrato a livello regionale ovvio contate che proporzionalmente ha meno casi e dunque i dati sono più ballerini poiché 5 o 10 contagi più o in meno in un giorno fanno una grossa differenza.
In base a questo interessante criterio "20% dal picco" ho anche stilato una classifica delle regioni dove si nota come la Marche si posizionino al settimo posto , che è veramente un eccellente situazione per chi ha avuto all'interno un grave focolaio, ordinando il rapporto dei contagi dal picco (mediato negli ultimi 7 giorni). Vediamo che anche il Veneto che viene preso molto ad esempio non è che sia riuscito ad effettuare un contenimento dei contagi efficace come nelle Marche, inoltre ci sono i presupposti per cui questa media vada ad abbassarsi ancora sensibilmente la prossima settimana, molti dei contagi riportati nelle ultime 2 settimane erano relativi o a focolai in ospedale o persone in isolamento domiciliare da tempo che si erano contagiati anche un mese prima.
Molto di questo miglioramento si può spiegare da un mix di fattori ovvero città più piccole , minore densità abitativa, una rete di trasporti pubblici abbastanza limitata e poco usata, probabilmente anche un livello di inquinamento più basso. Come vediamo fare molti tamponi si aiuta, ma a quanto pare non basta per circoscrivere i focolai, finora si è affrontata l'epidemia in maniera diciamo "medioevale" non è che lo "stai a casa" sia molto differente dalla situazione del Decameron di Boccaccio con i 10 ragazzi che fuggono in campagna per sfuggire alla pestilenza. Il salto di qualità può essere fatto unicamente tramite l'uso tecnologico, devo dire il fatto che non venga resa obbligatoria mi lascia abbastanza perplesso visto che è una soluzioni efficace , gratuita e permette uno screening preciso e mirato enormemente più potente di qualsiasi indagine epidemiologica. Questo strumento è efficacie se usato da almeno il 60% della popolazione, prossimamente approfondirò l'argomento ma sarebbe molto importante che cittadini ed amministratori entrino nella mentalità che questa è una arma potentissima ed essenziale anche più delle mascherine.
nota di fondo: Per l'Italia nei grafici i valori sono riportati rapportando la popolazione a quella delle Marche per appunto avere la medesima scala di valori
I dati sono aggiornati al 23 Aprile
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 76 sui 1440 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6028 su un totale di 33.113 campioni testati.
Si registra, dunque, un leggero incremento rispetto alla giornata di ieri della curva dei contagiati.
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
“Il Recovery Found andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti, compresa l’Italia. Noi eravamo in prima fila a chiederlo, si tratta di uno strumento molto importante e impensabile sino adesso. Renderò la risposta europea molto più solida, più coordinata e più efficace”. Era stata annunciata come una conferenza stampa, si è trattato in realtà di un mini video del premier. Che aveva spiegato già su Fb la svolta europea: “Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all’esito del Consiglio Europeo appena terminato. Un lungo percorso, avviato con la nostra iniziativa e con la lettera dei 9 Paesi Membri, oggi segna una tappa importante: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico. La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un “Recovery Fund” che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”.
Durante il Consiglio Europeo Conte aveva detto invece parole ancora più esplicative: “L’ammontare del Recovery Fund dovrebbe essere pari a 1.500 miliardi e dovrebbe garantire trasferimenti a fondo perduto ai Paesi membri. I trasferimenti a fondo perduto sono essenziali per preservare i mercati nazionali, parità di condizioni, e per assicurare una risposta simmetrica a uno shock simmetrico”.
E’ stato approvato oggi dalla Conferenza delle Regioni un documento che affronta i temi della ripresa delle attività che si svolgono sul demanio marittimo, della sorveglianza delle spiagge libere, della sospensione dei canoni demaniali marittimi, della validità dell’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime. Su questi temi le Regioni hanno chiesto al governo di essere consultate preventivamente rispetto all’assunzione delle relative decisioni.
"Le restrizioni conseguenti alla diffusione del Coronavirus – si legge nel documento - hanno comportato il blocco di tutte le attività turistico ricreative, diportistiche e produttive che operano sul demanio marittimo.
Il DPCM 10 aprile 2020 ha consentito sino al 3 maggio le sole attività di vigilanza e manutenzione delle strutture. Tale possibilità è stata recepita da molte Regioni costiere per consentire l’allestimento delle strutture balneari stagionali nelle aree in concessione demaniale marittima e delle attività complementari ricomprese tra le utilizzazioni con finalità turistico ricreative. Ciò anche in considerazione del fatto che tale operazione richiede almeno 40-50 giorni di lavoro. Ora è importante che, oltre alle attività legate alla balneazione, sia prevista la possibilità di accesso all’area in concessione a tutte le altre attività che operano sul demanio marittimo, nonché i lavori inerenti la protezione della costa con particolare riferimento alle operazioni di ripascimento delle spiagge sospese e da avviare che soventemente vengono effettuati prima dell'apertura della stagione balneare. Inoltre è urgente che vengano emanate le indispensabili Linee guida nazionali sulle misure di tutela della salute pubblica negli stabilimenti balneari - da declinare in protocolli territoriali dalle singole Regioni - che permettano l’apertura e l’esercizio delle attività turistico ricreative, con particolare riferimento agli stabilimenti balneari, in modo che possano organizzare adeguatamente gli spazi in concessione".
Per quanto riguarda la sorveglianza delle spiagge libere documento evidenza che la fruizione dovrà essere garantita con opportune forme di informazione al cittadino sull’utilizzo della spiaggia, di pulizia dell’arenile, sanificazione delle strutture a servizio della spiaggia libera e controllo di accessi e affollamento.
La Conferenza delle Regioni ha inoltre chiesto al Governo un provvedimento che sospenda o preferibilmente annulli per il 2020 il pagamento dei canoni demaniali.
Una ulteriore richiesta riguarda l’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime: “occorre – si legge - non solo salvaguardare l’estensione operata dalla legge a favore dei concessionari ma anche e soprattutto, nell’attesa che si concluda l’interlocuzione con la Commissione Europea sul tema della riforma della materia prevista dalla legge 145/2018, garantire chi tale legge dello Stato applica. Spetta al Governo trovare la forma più opportuna per farlo”. Si chiede, inoltre, al Governo di valutare l’esclusione delle strutture degli operatori balneari dal regime della Direttiva Bolkestein, in materia di servizi, sottoponendole al regime della concessione dei beni pubblici, anche tramite il trasferimento degli arenili sui quali esse insistono dal demanio al patrimonio disponibile dello Stato, secondo le procedure, previste dall’art.7 della L.n.125/2015, per una revisione organica delle zone del demanio marittimo.
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 11 persone. Salgono a quota 865 le vittime, dall'inizio dell'epidemia (536 uomini e 329 donne). Il numero più alto di decessi continua a registrarsi nelle provincia di Pesaro-Urbino (467), 131 1uelli in provincia di Macerata.
Tra coloro che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, una donna 82enne di Recanati deceduta al Covid Hospital di Civitanova Marche, dove era stata ricoverata.
Sono stati registrati ulteriori 3 decessi avvenuti nei giorni precedenti per i quali è stata confermata la diagnosi ed è stata trasmessa la documentazione clinica, 3 dei quali sono avvenuti all'Ospedale di Civitanova.
Secondo i dati complessivi, nel 94,6% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,1 anni.
Di seguito nel dettaglio i dati del Gores:
“A quanto pare, a partire dal 27 aprile, settori come moda, componentistica e automotive potranno riprendere l’attività - commenta il Presidente territoriale, Renzo Leonori - mentre il 4 maggio è prevista la ripartenza di tutto il comparto manifatturiero, dell’edilizia e di alcuni servizi e attività commerciali. A seguire poi, gradualmente secondo il livello di rischio di aggregazione, tutti gli altri, quindi bar, ristoranti e negozi.
Sappiamo bene che la priorità è quella di garantire la sicurezza della salute pubblica e che procedere per step è efficace per contenere il contagio, ma bisogna tenere ben presente che ad ogni minima scelta sbagliata, pagheremo dei costi economici e sociali incredibili.
Il comparto manifatturiero della moda e della calzatura, particolarmente in difficoltà, non possono più aspettare. Ci auguriamo quindi che il 27 aprile settori così strategici per il nostro territorio e per l’intero tessuto produttivo del Paese, possano finalmente riaprire, riorganizzandosi e riprendendo in mano il loro lavoro, sicuramente con nuove modalità e seguendo tutte le misure di sicurezza previste.
La piccola impresa è di per sé già avvantaggiata nell’assicurare e mantenere tutti i livelli di sicurezza, proprio perché nella maggior parte dei casi ha dimensioni ridotte in termini di forza lavoro e i dipendenti, che vivono nello stesso comune in cui ha sede l’impresa, si spostano essenzialmente con l’auto e non con mezzi pubblici. Inoltre le nostre imprese, seguendo il protocollo di sicurezza sottoscritto a livello nazionale dalle parti sociali lo scorso 14 marzo, e grazie all’assistenza dei consulenti e medici del lavoro della nostra Associazione, sono pronte da giorni per ripartire nel massimo rispetto di tutte le misure di sicurezza”.
Il 23 aprile ricorre la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore istituita dall’Unesco. L’emergenza Coronavirus ha avuto pesanti ripercussioni anche su tutta la filiera del libro. Nelle Marche, secondo i dati Istat, si conta un editore ogni 8mila abitanti, mentre la media nazionale si attesta ad uno ogni 40mila. Le piccole realtà editoriali, che hanno dovuto rimandare tutte le uscite previste per marzo e aprile all’estate, fanno fatica a vendere online. Buona parte dei piccoli editori marchigiani vive grazie alle vendite in contesti come presentazioni e fiere librarie. Ristrutturarsi per vendere tramite internet è complesso.
“Dall’inizio dell’emergenza abbiamo cercato di adeguare le modalità di vendita alle possibilità concesse – dice Catia Ventura, titolare della Ventura edizioni di Senigallia -, con ebook e canali Youtube per organizzare video presentazioni, ma non è semplice. La filiera del libro è lunga e dà lavoro a moltissime persone, ma non ha avuto il peso che avrebbe dovuto avere davanti alle istituzioni. Servirebbe avere un tavolo coordinato a livello regionale ma, ad oggi, risulta complesso”.
“Molto mercato si è spostato online, su siti come Goodbook dove, tramite le librerie, i clienti arrivano al prodotto – dice Mimmo Minuto, che ha una libreria indipendente a San Benedetto -, ma è ovvio che con l’impossibilità di svolgere eventi, di qualsiasi importanza e dimensione, i danni, nella filiera, sono arrivati ovunque. Molti tempi di pagamento, anche a noi librai, sono comunque stati prorogati di sessanta giorni”.
L’editoria marchigiana si è mossa anche a livello associativo tramite Èdimarca, che raccoglie piccoli editori marchigiani, di cui un terzo del maceratese. “Abbiamo chiesto alla regione – dice il presidente dell’associazione, Mauro Garbuglia – varie forme di sostegno al nostro settore. Ad esempio abbiamo proposto di acquistare, tramite bando, copie dei libri di interesse regionale da destinare alle biblioteche pubbliche, aprire una biblioteca digitale dove gli associati che ne sono in possesso possano caricare materiale e di farsi portavoce, a livello governativo, delle nostre richieste su quello che riguarda il microcredito per le piccole imprese editoriali.”
Nelle ultime settimane, in ogni occasione pubblica, il Volontariato è stato ringraziato, osannato sino ad essere definito “eroico” anche quando di eroico non c’è nulla nell’opera del volontario, ma vi è solo l’impegno disinteressato profuso da persone motivate per ragioni puramente etiche, e non viziate dallo stipendio o comunque da un qualsiasi tornaconto personale. Dall’ inizio della pandemia i 6000 Volontari delle 44 associazioni ANPAS delle Marche, formate da Croci Gialle, Croci Verdi, Croci Bianche, Croci Azzurre e Pubbliche Assistenze Avis, sono stati impegnati in prima linea per il COVID-19 nelle seguenti attività: mantenimento di tutte le postazioni “118” affidate alle Pubbliche Assistenze; effettuazione dei consueti servizi di trasporto sanitario programmato; attivazione di una postazione 118 aggiuntiva a Fano; monitoraggio temperatura dei passeggeri in arrivo all’aeroporto; reperimento di mezzi aggiuntivi specifici per trasporto COVID in tutta la regione; trasporto di equipe sanitarie per tamponi COVID a domicilio; presa in carico del supporto psicologico nell’attività del Numero Verde regionale; presa in carico dell’assistenza sociale a supporto del Numero Verde regionale; consegna spesa e farmaci a domicilio.Per tutta risposta, rispetto all’abnegazione dimostrata, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona ha messo in piedi un discutibile e pasticciato affidamento del trasporto in ambulanza tagliando fuori di fatto le Associazioni di Volontariato dalla partecipazione ma soprattutto non rispettando la legge regionale vigente nelle Marche la L.R. 36/1998 all’art. 10 bis “Gestione del trasporto sanitario”.
“Sia nella normativa regionale, adeguata alle normative comunitarie europee che nel recente DLgs 117/2017 Codice del Terzo Settore, viene confermata la volontà politica di non dare in pasto al mercato servizi così particolari ed essenziali quali sono il trasporto di ammalati proprio per salvaguardarne le peculiarità – ha dichiarato Andrea Sbaffo Presidente ANPAS Marche - servizi che avvengono anche in situazioni critiche e che necessitano di apporti molto qualificati, nonché della dinamicità necessaria per adattarsi alle diverse situazioni contingenti e che possono essere garantite tramite il fondamentale apporto del personale volontario, serbatoio inesauribile di risorse immediatamente disponibili.”
Il mancato rispetto della normativa può far pensare solo ad una mera speculazione sul servizio di interesse generale e quindi sulla salute di tutti i cittadini marchigiani. L’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, infatti, invece di rispettare la normativa regionale e comunitaria, ha assoggettato l’affidamento del Trasporto Prevalentemente Sanitario al Codice degli Appalti, in totale difformità dalla L.R. 36/1998, e disattendendo senza alcuna giustificazione ed immotivatamente i regolamenti attuativi contenuti nelle Delibere di Giunta Regionale. Tale palese violazione del principio di affidamento incide direttamente anche sul costo del servizio. Infatti, come già detto, alle Associazioni di Volontariato spetta solamente il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate senza sovra compensazione: considerato l’impiego per il servizio anche di personale non retribuito, né la previsione di un utile di impresa, il costo dell’associazione sarà necessariamente inferiore a quello di un’azienda, si ipotizza pertanto una lesione dei pubblici interessi alla corretta gestione delle disponibilità pubbliche, con possibili profili di danno erariale. A ciò si aggiunge una procedura di gara particolarmente pasticciata, se non irregolare che contiene una rilevante criticità: assomma nello stesso bando di gara due differenti tipologie di trasporti, cioè Prevalentemente Sanitari e non Prevalentemente Sanitari che, ai sensi della L.R. 36/1998, hanno invece due differenti modalità di affidamento. Accorpando in un unico lotto servizi che avrebbero dovuto essere affidati per una parte mediante convenzione alle Associazioni di Volontariato, e per l’altra parte legittimamente aggiudicati tramite gara d’appalto al miglior offerente, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona ha anche reso necessario per l’accesso alla gara e soprattutto nella formulazione dei punteggi, e quindi per le prospettive di aggiudicazione, il possesso di requisiti organizzativi e strutturali più onerosi rispetto a quanto sarebbe stato altrimenti necessario.
In un momento così delicato di emergenza sanitaria dove la professionalità è indispensabile, cambiare standard qualitativi ed organizzativi potrebbe comportare dei gravi rischi inutili, per questo motivo l’ANPAS ha deciso di ricorrere nelle sedi appropriate per richiedere che l’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona annulli, previa sospensione, la gara di appalto e ottemperi alle disposizioni di legge nazionali e regionali.
Indagini aperte, su richiesta del Ministro Costa, circa l'anomalo abbattimento di Pini sul territorio nazionale.
Un'indagine dei tecnici del Ministero e una delle forze di polizia, queste le azioni messe in campo dal Ministro dopo l'ondata di segnalazioni pervenute dai cittadini che lamentavano l'abbattimento di alberature nei centri abitati (quasi sempre Pini, n.d.r.), durante il lockdown dovuto al coronavirus.
"Stiamo lavorando molto col Comitato Verde Pubblico, costituito per legge presso il Ministero con tutta una serie di specialisti, sulle segnalazioni che ci sono arrivate sul taglio degli alberi - ha detto Costa durante una diretta Facebook -. Ho chiesto agli esperti del Comitato, che ho incontrato ieri in videoconferenza, di approfondire questo tema.
Io devo capire perché tanti cittadini, su tutto il territorio nazionale, mi segnalano questo problema: un numero molto consistente di abbattimenti di alberature stradali e del territorio comunale. Ho dato questa indicazione e vi aggiornerò su quello che mi diranno"
"In parallelo al Comitato - continua il Ministro Costa - ho chiesto anche agli organi di polizia sul territorio di intervenire, per capire se siamo di fronte a dei reati"
Una serie di analisi della situazione dettate dall'allarme sollevato da centinaia di migliaia di cittadini, un emergenza che non è passata in sordina neanche sulla stampa. Basta infatti inserire la ricerca "Abbattuti pini" per trovare una miriade di articoli, dal giugno 2019 ad oggi, che riportano abbattimenti di pini che appaiono agli occhi della popolazione assolutamente immotivati.
Ma il ministro placa gli animi: "Teniamo conto che il Ministero dell'Ambiente non ha una diretta competenza sull'argomento, è una competenza dei Comuni. Non sto accusando l'uno o l'altro. Mi sto mettendo a fianco, per capire se posso aiutare i Comuni in qualche modo".
(Fonte: ANSA)
"Già considero assurdo dover smentire per la sesta volta la mia possibile candidatura alla presidenza di una Regione, ma per bloccare ogni polemica, no, non ho intenzione di candidarmi alla presidenza delle Marche. Per chi ancora non l’avesse capito io lavoro per il mio Paese, al di sopra di ogni logica politica". Così Guido Bertolaso interviene sui social per smorzare le polemiche nate nelle ultime ore riguardo un suo possibile interessamento alla carica di governatore della Regione Marche, connesso al coordinamento dell'intervento di realizzazione del nuovo Covid Hospital da 84 posti letto presso la Fiera di Civitanova Marche.
Lo stato di emergenza in cui ci troviamo ha rivelato drammaticamente quanto bisogno ci sia di soluzioni innovative per garantire la continuità didattica e la formazione continua anche quando non è possibile organizzare delle aule tradizionali. Lo sapevamo da tempo, in realtà, ma solo l’attuale situazione sembra aver convinto anche i più restii all’uso delle tecnologie di rete come ambienti di apprendimento sincrono e di comunicazione istantanea.
Indipendentemente dall’emergenza, Smart Skills Center srl, ente di formazione accreditato con sedi in Marche, Umbria, Toscana e Lombardia, aveva già progettato e attivato in via sperimentale, circa due anni fa, un servizio di eTutoring-on-demand che a sua volta si ispirava a progetti come eTutorcommunity e a modelli anglosassoni, in particolare canadesi, concepiti come ambienti in cui chiunque abbia bisogno di un supporto esperto o di formazione vera e propria su un qualsiasi argomento può scegliere un eTutor e prenotare una o più ore di video collegamento in rete, in pratica uno spazio per agevolare l’incontro tra la domanda di formazione e l’offerta formativa.
Ora, per rispondere alla crescente necessità di questo tipo di strumenti, Smart Skills Center ha messo a punto un nuovo servizio on-line che permette di svolgere lezioni, ripetizioni, ma anche riunioni, consulenze, seminari e corsi di aggiornamento restando a casa, con tutti i vantaggi che questo implica e che prescindono, come dimostra l’ampia letteratura sull’argomento, dalla situazione contingente. La piattaforma si chiama SMART TUTORING e mette a disposizione di professionisti, docenti, studenti e di chiunque abbia voglia di potenziare le proprie competenze e abilità personali, delle aule virtuali integrate con funzionalità audio/video, chat, condivisione dello schermo, lavagna digitale interattiva e archivi di materiali didattici, che consentono una piena interazione tra i partecipanti e un’assoluta flessibilità oraria nella fruizione.
SMART TUTORING è prima di tutto una comunità virtuale per entrare in contatto con esperti e formatori di ogni settore e scoprire e sperimentare nuove opportunità formative per sé stessi o per il proprio team di lavoro. Il cuore del sistema è costituito dalla Live Class. Le Live Class sono sessioni di interazione sincrona online, ovvero videoconferenze uno-a-uno o uno-a-molti configurabili e programmabili sul sistema.
La Smart Skills Center è da sempre al fianco di professionisti, scuole ed imprese con l’obiettivo di valorizzare e potenziare le risorse umane ed offrire occasioni di crescita atte ad accrescere la competitività aziendale. Offre inoltre ai suoi clienti un’ampia gamma di servizi che vanno dalla formazione obbligatoria dei lavoratori, alla consulenza in materia di sicurezza sul lavoro, passando per i corsi di aggiornamento per insegnanti e professionisti nonché alla produzione di corsi in modalità e-learning.
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Un ex pugile, che lavorava come corriere, è stato trovato morto stamattina alla fermata del bus, in via XXIX Settembre, mentre andava al lavoro. Si chiamava Kachama Musasa, di origne congolese, impiegato in una ditta di corrieri con sede alla Baraccola.
A giugno avrebbe compiuto 64 anni. L'uomo è stato con ogni probabilità stroncato da un improvviso malore. Kachama era conosciuto ad Ancona, dove viveva ormai da anni. In passato si era candidato nella lista di Fratelli d'Italia per le Comunali 2013 e nel 2001 con Alleanza Nazionale.
Una passante, poco prima delle 7, lo ha trovato riverso a terra e ha dato l'allarme. Una pattuglia della guardia di finanza ha visto la donna sbracciare per chiedere aiuto e ha allertato il 118 e il 112. Sul posto anche i carabinieri del Norm e della stazione centro. Per l'uomo non c'era più nulla da fare.
Un primo esame, da parte del medico legale, non ha riscontrato segni di violenza sul corpo della vittima deceduta per un malore improvviso. Il pm Daniele Paci ha dunque 'liberato' la salma.
(Fonte e credit foto: Ansa)
L'agenzia di produzione fabbricaeventi.com andrà in scena sabato 25 Aprile alle 21.30 sui canali social e sul proprio sito internet con il primo evento moda e spettacolo in modalità smart working.
“In tempi di lockdown ,quello dello spettacolo live è sicuramente uno dei settori più colpiti,” ci dicono Chiara Nadenich e Marco Moscatelli, “così abbiamo voluto produrre questo evento smat con alcuni degli artisti con i quali collaboriamo solitamente per dire al pubblico, alle piccole e medie imprese e alle istituzioni: noi ci siamo, non molliamo e non vediamo l'ora di ritornare ad animare piazze, teatri, aziende e locali. Per farlo abbiamo scelto #piùforti, questo l'hashtag che ci rappresenta!”
I modelli e le modelle sfleranno fra le mura domestiche esprimendo loro stessi sia nel look che nel mood, così come i conduttori e tutti gli artisti che andranno in scena sabato. Questa la soluzione adottata da fabbricaeventi.com nel rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza che stiamo vivendo.
Sicuramente un'iniziativa lodevole che tiene i rifettori accesi sul mondo dello spettacolo e dell'arte. “Artisti e operatori del settore eventi live sono un patrimonio per la comunità, tutti noi non ci dobbiamo dimenticare di loro, anche se ora il nostro pensiero va prima di tutto al personale sanitario che ci sta curando e aiutando!” concludono Marco e Chiara.
L'appuntamento è per sabato 25 Aprile alle ore 21.30 sui canali social fabbricaeventi.com, fra gli ospiti dell'evento anche Jo Squillo e Le Iene Andrea Agresti e Filippo Roma.
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 28 sui 1130 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5952 su un totale di 31.673 campioni testati. L'incidenza giornaliera del numero dei positivi, rispetto ai tamponi analizzati, è del 2,47%. Si registra, dunque, un decremento rispetto alla giornata di ieri, quando l'incidenza era del 3,23%.
Il dato più rilevante è che continua a scendere la curva della progressione dei contagi rispetto ai tamponi totali analizzati dall'inizio dell'emergenza (18,79 di oggi, contro il 19,39 di ieri).
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
Si è svolto nel pomeriggio in videoconferenza un incontro di coordinamento per la gestione delle operazioni di sbarco della nave Costa Magica, attesa al porto di Ancona per martedì mattina, con a bordo il solo equipaggio, composto da 617 persone, che senza entrare in città né avere alcun contatto con le persone presenti a vario titolo all’interno dello scalo dorico, saranno fatte sbarcare con le condizioni e i percorsi di massima sicurezza sanitaria, per raggiungere le proprie destinazioni di residenza.
Erano presenti il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Rodolfo Giampieri, Il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, il Contrammiraglio (CP) Enrico Moretti, direttore marittimo delle Marche e Comandante del porto di Ancona, Neil Palomba, direttore generale di Costa Crociere, il direttore generale di Asur Nadia Storti, l’assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, l’assessore comunale al Porto Ida Simonella, il segretario generale dell’Autorità portuale avv. Matteo Paroli, il dott. Giorgio Pizzo, medico del Porto di Ancona.
In base alle informazioni fornite da Costa Crociere, l'equipaggio era inizialmente composto da più di 1000 persone, parte delle quali già sbarcate a Miami, lasciando a bordo solo le persone necessarie al funzionamento della nave. Tutti i membri attualmente a bordo sono in quarantena da 40 giorni con le regole del lockdown. La Costa Magica è l’undicesima nave ad essere sottoposta a questo tipo di operazione nei diversi porti italiani e questo ha consentito di mettere a punto uno stringente protocollo sanitario, che sarà applicato anche nello scalo dorico, attraverso la collaborazione responsabile e professionale di tutte le componenti istituzionali interessate.
Al momento dell’ormeggio saranno effettuati i primi controlli da parte della Sanità marittima. Regione e Asur hanno dato la propria disponibilità per l’effettuazione dei tamponi e per l’assistenza sanitaria. Il Dg di Asur ha riferito a questo proposito che è già stato richiesto l’elenco delle persone a bordo, con le relative caratteristiche sanitarie, al fine di avere un primo quadro della situazione, che risulta, al momento, buona in termini di condizioni cliniche e che quindi non lascia presagire situazioni di criticità.I pazienti positivi resteranno all’interno della nave in quarantena fino all’esito negativo del doppio tampone, secondo gli stringenti protocolli sanitari già attivati negli altri porti italiani in cui si sono svolte simili operazioni. I membri dell’equipaggio con tampone negativo saranno invece evacuati. Sarà cura di Costa effettuare le operazioni con mezzi dedicati, su gomma, per le destinazioni possibili italiane ed europee. Gli spostamenti via aereo avverranno con charter e compatibilmente alla disponibilità di velivoli e alle regole di ingresso dei paesi di destinazione.
La nave resterà ormeggiata nelle banchine 19-20. Saranno praticate misure di isolamento sia nell’area della banchina, sia nel retrobanchina e saranno previste misure costanti di vigilanza e controllo.
La sinergia tra tutte le autorità è stata possibile grazie alle direttive e all’intervento della Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, che in prima persona sta lavorando per assicurare il rientro in Italia delle navi da passeggeri battenti bandiera italiana.
Astea Energia è impegnata a favore di tutti i suoi clienti in questo momento difficile. Avevamo già annunciato che per la scadenza delle bollette di febbraio e marzo la possibilità di una rateizzazione in tre mensilità.
Oltre a questa facilitazione siamo venuti incontro anche a quei cittadini che si trovano in difficoltà con la sospensione delle proprie attività lavorative concedendo, a chi rientra nella possibilità di ricevere la cassa integrazione, una specifica dilazione di sei mesi per il pagamento.
Inoltre, al contrario di come abbiamo dovuto leggere nostro malgrado su articoli pubblicati su testate on line o sui social, tutte le società di vendita di energia elettrica e gas sono obbligate ad emettere le fatture mentre possono scegliere di agevolare il pagamento, come ha fatto Astea Energia, andando oltre le metodologie e tempistiche fissate dall’Autorità di settore.
Sosteniamo sempre e di cuore tutte le iniziative sociali, per la scuola, delle associazioni sportive sul territorio, perché crediamo che questo faccia la differenza. Amiamo il nostro territorio e vogliamo fare la nostra parte in questo momento difficile.
Astea Energia -non ritenevamo fosse necessario, ma evidentemente va ricordato anche a chi è o è stato rappresentante dei cittadini- ha un'anima anche pubblica. Distribuiamo una parte del valore creato sotto forma di aiuto al territorio e questo non rappresenta per noi un obbligo, ma un dovere etico e morale.
Astea Energia è la migliore risposta anche in tempi straordinari: lo facciamo di cuore e con il cuore.
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 12 persone. Salgono a quota 857 le vittime, dall'inizio dell'epidemia (531 uomini e 326 donne). È sempre la provincia di Pesaro-Urbino a pagare il costo più alto in termini di vite spezzate (466) mentre sono in totale 128 quelle nel maceratese.
Secondo i dati trasmessi dal Gores si sono registrate 4 vittime negli ospedali della provincia di Macerata: all'Ospedale di Camerino è spirata un 80enne originaria di Jesi, mentre con al Covid-Hospital di Civitanova Marche si è spento un 91enne di Montelupone. Due le vittime all'Ospedale Civile di Macerata: una 85enne di Corridonia e un 77enne di Civitanova Marche.
Secondo i dati complessivi, nel 94,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,1 anni.
Di seguito nel dettaglio il report del Gores:
ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5924 casi positivi al coronavirus sui 30.543 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2366 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1764 in provincia di Ancona, 946 in provincia di Macerata (14 in più di ieri), 399 in provincia di Fermo, 273 in provincia di Ascoli Piceno, 176 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1825 a 1849 (+24).
Scende il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dagli 862 di ieri agli 811 di oggi) e diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 76 (2 meno di ieri): 16 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (8 a Civitanova Marche, 8 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00: