Approvata la mozione per l'istituzione di uno “scudo legale” a tutela del personale sanitario durante la fase di emergenza epidemica. L'atto, oltre ad esprimere la massima solidarietà e gratitudine agli operatori del Sistema sanitario marchigiano, impegna il presidente della Giunta regionale a farsi promotore presso il Governo affinché valuti l’emanazione di una norma di urgenza che preveda la non perseguibilità di medici ed infermieri impegnati nella lotta alla pandemia da Covid-19.
Il documento esclude, comunque, i casi di intenzionalità e/o colpa grave, legata a violazioni macroscopiche e ingiustificate dei principi delle professioni sanitarie.
Astensione, invece, da parte del Gruppo Pd sulle altre due mozioni relative alla previsione di un compenso straordinario ai lavoratori impegnati nell'emergenza da nuovo Coronavirus, presentate da Italia Viva e Lega «che hanno assunto valore unicamente strumentale», sostiene il presidente Dem, Francesco Micucci.
I lavoratori della sanità regionale, in prima linea nella lotta al Coronavirus, oltre a quanto già previsto dall’Accordo tra la Regione Marche e le Organizzazioni sindacali, grazie alla Mozione della Lega, si vedranno riconoscere una premialità a titolo di una tantum di 1.000 euro.
«Il tema, condivisibile – spiega Micucci –, è stato utilizzato, alla luce della discussione, solo per ottenere visibilità da parte dei due partiti, poiché la Giunta ha già assunto decisioni in merito".
"Come illustrato dal presidente Ceriscioli – prosegue il capogruppo – l'Esecutivo regionale ha già stanziato 20 milioni per riconoscere un'indennità straordinaria al personale impegnato nell'emergenza Covid-19. Le misure approvate dalla Giunta non riguardano, inoltre, solo gli operatori sanitari e del settore pubblico, ma prevedono anche compensi, ad esempio, per i lavoratori del settore delle pulizie ospedaliere. A queste prime risorse, inoltre, ne seguiranno delle altre. Di fatto, dunque – continua Micucci –, le due mozioni sono inutili, superate e parziali rispetto a quanto stabilito dalla Giunta. È in questo senso che va letta l'astensione del Gruppo Pd».
Cade nel vuoto la proposta del presidente del Gruppo Dem di far convergere i due documenti in un'unica e più completa risoluzione del Consiglio a supporto delle scelte dell'Esecutivo.
«Un rifiuto immotivato – riprende Micucci – che avvalora l'ipotesi che l'obiettivo dei due partiti fosse esclusivamente quello di mettersi una medaglietta al petto più che quello di impegnarsi congiuntamente a favore dei lavoratori in questa fase delicata. Una vera forzatura – conclude Micucci – ancora più grave se si considera che il rifiuto ad una soluzione comune è arrivato in primis dal delegato alla Sanità, Federico Talè, firmatario di una delle due mozioni».
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