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Dal radar alla bioacustica, dalla biodiversità alla caccia responsabile: il convegno nazionale al Parco del Conero

Dal radar alla bioacustica, dalla biodiversità alla caccia responsabile: il convegno nazionale al Parco del Conero

Ci sono luoghi che sembrano fatti apposta per la ricerca. Per ispirare lo studio dei minatori.

Nella splendida cornice del Parco del Conero si è tenuto il convegno nazionale Tracce nei cieli d’Europa – Scienza e tecnologia al servizio della biodiversità, un evento di rilievo che ha messo al centro il tema del monitoraggio ambientale e faunistico attraverso strumenti e metodologie scientifiche di nuova generazione: eco-radar, bioacustica, telemetria satellitare, catture a scopo scientifico e sistemi di rilevamento avanzati.

Organizzato dalla Federazione Italiana della Caccia insieme ai suoi organismi tecnici – Ufficio Studi e Ricerche FIdC, UCIM e ACMA Marche – l’incontro ha riunito studiosi, istituzioni e operatori del settore in un confronto pratico, partecipato e aperto al territorio.

L’apertura dei lavori è stata affidata a Graziano Federigi, presidente Regionale ACMA Marche, che ha sottolineato l’importanza dell’integrazione tra sapere tecnico-scientifico e presenza costante sul territorio.
La moderazione è stata curata da Roberto Crucianelli, presidente Provinciale FIdC Ancona.

Fra i vari ed apprezzato  interventi l'on. Francesco Bruzzone, deputato della Repubblica Italiana, ha evidenziato il ruolo attivo del mondo venatorio nella tutela della fauna e nella raccolta di dati sul campo.

Marco Ausili, consigliere Regionale delle Marche,  ha ribadito il sostegno della Regione alle iniziative di monitoraggio ambientale.

Luigi Conte e Marco Zannini, rispettivamente presidente e direttore del Parco del Conero, hanno illustrato i progetti in corso per la tutela della biodiversità locale, con particolare attenzione alla gestione integrata degli habitat.

Nel cuore della giornata, si sono susseguiti interventi altamente qualificati da parte di tecnici e ricercatori impegnati su più fronti della ricerca applicata:

Lorenzo Carnacina, direttore dell’Ufficio Studi e Ricerche FIdC, ha illustrato le più recenti metodologie di analisi scientifica sull’avifauna, con un focus sulla bioacustica e sulle tecniche di rilevamento dei migratori.

Paolo Antognoni, presidente Federcaccia Marche, ha presentato l’esperienza regionale nell’impiego della telemetria satellitare, strumento sempre più strategico per il monitoraggio delle rotte migratorie e la gestione adattativa della fauna.

Daniel Tramontana, vice coordinatore Ufficio Studi e Ricerche FIdC, ha descritto l’evoluzione delle tecnologie eco-radar, sottolineando il ruolo della bioacustica nel tracciamento dei flussi migratori in tempo reale e nell’analisi dei dati raccolti sul campo.

Michele Merola, referente tecnico del Progetto Quaglia, ha illustrato i risultati delle attività di ricerca coordinate da UCIM nelle Marche, in particolare le due stazioni di inanellamento attive sul territorio, strumenti fondamentali per la raccolta di dati sulla fenologia e il comportamento migratorio della quaglia.

Michele Sorrenti, direttore dell’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia, ha presentato importanti indagini satellitari sul tordo e sulla beccaccia condotte nelle Marche.

Daniele Donnini, referente ACMA per la provincia di Pesaro, ha condiviso le principali iniziative promosse da ACMA a livello locale, tra cui progetti di telemetria su anatidi, attività di censimento collaborativo e formazione scientifica rivolta ai cacciatori volontari, ribadendo l’importanza del coinvolgimento diretto della base.

Conclusioni: tra scienza e cultura

Il convegno di Sirolo prosegue idealmente il percorso già avviato a Monte San Vito, rafforzando una rete territoriale e tematica che mira a coniugare tecnologia, biodiversità e responsabilità condivisa. L’evento ha rappresentato un momento di sintesi tra il sapere accademico e l’esperienza sul campo, evidenziando come le associazioni venatorie siano oggi parte attiva nella costruzione di conoscenze scientifiche.

In chiusura, Carlo Romanelli, Presidente Nazionale UCIM, ha richiamato l’attenzione sul valore culturale della caccia, da considerare al pari dell’attività di ricerca. Dopo aver illustrato l’impegno di UCIM in campo scientifico – come le stazioni di inanellamento della quaglia – Romanelli ha sottolineato l'importanza di riconoscere la caccia come elemento identitario e culturale. Un aspetto oggi oggetto di approfondimento da parte dell’UCIM in relazione al patrimonio immateriale riconosciuto dall’UNESCO: un insieme di conoscenze, pratiche e relazioni con il territorio che meritano di essere tutelate e trasmesse alle future generazioni.

 

 

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