A causa dei lavori di demolizione e ricostruzione in corso lungo via Zorli, a Macerata, i residenti e le attività commerciali della zona stanno affrontando sempre più difficoltà. Le soluzioni adottate per cercare di conciliare la quotidianità con i lavori edili sono risultate, con il passare dei giorni, sempre meno praticabili e sicure, trasformando significativamente la vita nel quartiere.
In risposta a questa crescente problematica, un gruppo di cittadini ha deciso di costituire un comitato, denominato "Comitato spontaneo via Zorli Sicura", con l’obiettivo "di dare voce alle esigenze dei residenti, dei familiari e degli utenti che quotidianamente si recano in quella zona per motivi di lavoro o altre necessità". Il comitato si propone di farsi "portavoce delle difficoltà che i residenti stanno vivendo, spesso ignorate o non adeguatamente considerate dalle autorità competenti".
A tal fine, è stato notificato un atto costitutivo del comitato al Comune di Macerata, nella persona del sindaco Parcaroli, agli uffici comunali competenti e alla Prefettura di Macerata. Il documento è stato corredato da 130 firme di residenti che sostengono questa iniziativa, dimostrando la condivisione delle problematiche e l'urgenza di un intervento risolutivo.
I membri del comitato hanno chiesto che il sindaco e gli uffici comunali "effettuino un sopralluogo nella zona per constatare di persona la situazione attuale e adoperarsi per risolvere con urgenza i problemi emersi, aprendo un canale di dialogo diretto con i residenti e gli attori coinvolti". Il comitato si è reso disponibile a raccogliere segnalazioni, suggerimenti e richieste da parte dei cittadini di via Zorli e delle zone limitrofe, per far sì che tutte le voci della comunità possano essere ascoltate e prese in considerazione.
Concludiamo con un "ringraziamento anticipato per l’attenzione che verrà dedicata a questa situazione - scrivono i componenti del Comitato in una nota - e con la speranza che presto possano essere trovate soluzioni efficaci per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i residenti del quartiere". "Per qualsiasi segnalazione o suggerimento, il comitato è a disposizione dei cittadini di via Zorli e aree limitrofe al seguente recapito: comitatoviazorlisicura@gmail.com".
All'evento "Una Piazza per l'Europa" tenutosi oggi a Roma, ha partecipato una delegazione dell'area Riformista, Liberale, Socialista e Radicale di Macerata, guidata, a livello nazionale, da Marco Lombardo, Carlo Calenda e Oleg Horodetskyy. La partecipazione ha rappresentato i valori espressi dalla manifestazione, che mirava a promuovere l'idea di un'Europa unita, federale e forte. Durante l'evento sono stati esposti sia i vessilli dell'Unione Europea che le bandiere dell'Ucraina.
In un panorama geopolitico complesso, è stata ribadita l'importanza di una maggiore cooperazione europea nell'ambito della difesa, con una prospettiva che guarda alla possibile costituzione degli Stati Uniti d'Europa. La manifestazione ha offerto un'occasione per discutere le sfide attuali e le possibili soluzioni future per il continente europeo.
Apri Instagram e trovi centinaia di post, storie, reel, caroselli, dirette, meme e pubblicità… tutto nello stesso giorno. La sensazione? Caos totale. Il nostro feed è diventato una giungla dove ogni contenuto cerca disperatamente di catturare l’attenzione prima di essere dimenticato nel giro di pochi minuti.
Ma e se il vero segreto non fosse pubblicare di più, ma pubblicare di meno?
Nel 2025, il minimalismo digitale sta diventando la strategia vincente: meno contenuti, più valore, meno stress, più qualità. Funziona davvero? Vediamolo insieme.
Troppi Contenuti, Zero Attenzione
Per anni ci hanno detto: “Pubblica ogni giorno, più posti più cresci!” E il risultato? Un sovraccarico di contenuti che nessuno riesce più a seguire. I feed sono congestionati: scorri velocemente, vedi mille cose ma non ricordi nulla. L’algoritmo cambia le regole ogni settimana: chi si adatta troppo spesso finisce per pubblicare a casaccio.
Le persone sono stanche: il pubblico non vuole più essere bombardato da post tutti uguali. I grandi creator l’hanno capito: meglio un contenuto ben fatto che dieci post che nessuno nota.
Il Nuovo Mantra: pubblica meno, pubblica meglio
Se vuoi distinguerti sui social nel 2025, la strategia non è fare di più, ma fare meglio. Meno post, più profondità: un contenuto che racconta qualcosa di vero ha un impatto maggiore di dieci reel fatti in fretta. Meno storie, più autenticità: il pubblico premia chi condivide con spontaneità, non chi riempie il feed con stressanti aggiornamenti continui. Meno ansia da algoritmo, più strategia: postare solo per “esserci” non serve più. Un contenuto pensato bene avrà sempre più successo di uno improvvisato. Se perfino Chiara Ferragni ha smesso di postare ogni singolo momento della sua vita, forse c’è qualcosa da imparare.
Chi ha detto che “esserci sempre” è la chiave?
I social ci hanno abituati a pensare che chi scompare, perde. Ma è davvero così? Pensa a quei creator che pubblicano meno, ma quando lo fanno, lasciano il segno. Il loro pubblico non è stanco di loro, li aspetta. E se la vera strategia fosse proprio questa? Creare attesa invece che saturare il feed.
Social media detox: proviamoci davvero
Vuoi testare se il minimalismo digitale funziona? Ecco una sfida per te:
1️. Riduci i post: pubblica solo contenuti che hanno davvero senso.
2️. Taglia le storie inutili: se non è interessante, non serve condividerlo.
3️. Osserva cosa cambia: il tuo engagement potrebbe migliorare invece che calare.
Forse scopriremo che il segreto non è pubblicare tutto, ma pubblicare giusto.
E tu cosa ne pensi? Sei pronto a dire addio all’ansia da contenuti? Raccontamelo nei commenti!
Nel prossimo episodio di “Chic & Social” parliamo di un’arte ormai in via d’estinzione: saper commentare con classe. Dagli insulti ai commenti passivo-aggressivi, i social sembrano più un ring che un luogo di confronto. Esiste ancora il dibattito intelligente o siamo condannati al caos? Ne parliamo sabato prossimo!
Una originale mattinata, all’insegna della festosa presenza in Banca di tanti ragazzi che hanno ascoltato in sala conferenze la spiegazione di come è possibile salvare delle vite umane intervenendo tempestivamente e che hanno anche potuto girare per gli uffici e il salone delle casse per scoprire come si lavora e cosa si fa in Banca.È quanto avvenuto nella prima parte della mattinata di ieri nel quartier generale del Banco Marchigiano, in viale Matteotti 8 a Civitanova Marche.
Protagonisti i giovanissimi studenti della scuola media Annibal Caro dell'Istituto Comprensivo via Ugo Bassi che ha partecipato con le cinque classi di seconda, per un totale di 110 studenti. A seguire il momento ufficiale della mattinata, ovvero l’inaugurazione del nuovo defibrillatore posto all’ingresso della Banca e donato da Marche Vita, la cassa mutua dello stesso Istituto di credito e “braccio operativo” della Banca negli interventi a beneficio del mondo sociosanitario e culturale. L’iniziativa replica quanto già fatto da Banco e Marche Vita a San Michele al Fiume nel novembre scorso quando, anche allora, venne donato un defibrillatore alla popolazione di Mondavio e installato presso la filiale del Banco Marchigiano di San Michele al Fiume.
“È molto importante questa attenzione dimostrata da Banco Marchigiano e da Marche Vita con una iniziativa non solo di sensibilizzazione dei più giovani ma anche a concreto beneficio di tutta la cittadinanza – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – che tra l’altro è perfettamente in linea con il progetto Civitanova cardioprotetta che presto avrà ulteriori sviluppi”.
“Uno strumento che può salvare delle vite e che da oggi sarà a disposizione di tutta la comunità”, ha detto il Presidente del Banco Marchigiano, Sandro Palombini, presentando alla cittadinanza ed alle scolaresche il nuovo defibrillatore che la stessa Marche Vita ha deciso di donare alla popolazione di Civitanova Marche.
“Un’iniziativa importante – continua Palombini - anche per sensibilizzare adulti e giovani generazioni verso una cultura di prevenzione e prontezza di intervento in situazioni di emergenza e per unire la comunità attorno ai concetti di solidarietà, prevenzione e attenzione”.
Installato presso l’ingresso della sede del Banco Marchigiano di viale Giacomo Matteotti e “sorvegliato” dalle telecamere dell’Istituto di credito, il defibrillatore “rappresenta – dice Patrizio Frati, presidente di Marche Vita - un passo importante per la prevenzione e la protezione della salute, contribuendo a salvaguardare le vite di chiunque in caso di emergenza”.
La consegna del defibrillatore alla comunità è stato sancito da una cerimonia che ha visto la partecipazione del sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, di rappresentanti del consiglio di amministrazione di Marche Vita e del Banco Marchigiano, tra cui il Presidente dell’Istituto di credito Sandro Palombini, il vice Marco Bindelli e il dg Massimo Tombolini, oltre alla colorata presenza dei bambini della scuola media Annibal Caro ed alle loro maestre.
Domenica 16 marzo, dalle 8 alle 21, a Sforzacosta, in occasione dei festeggiamenti patronali di san Giuseppe, torna la tradizionale fiera che si svolgerà lungo via Natali e via Liviabella.
Alla fiera, a sfondo fieristico ed espositivo ma anche degustativo e, che si svolgerà dalle 8 del mattino fino alle 21, ci saranno più di 100 spazi riservati agli ambulanti e 7 di riserva. Presenti in via Natali, vicino alla scuola, anche un parco divertimenti già operativo oltre alla consueta pesca di beneficenza. Per l’occasione il Comando della polizia locale ha emesso un’ordinanza che modificherà temporaneamente la viabilità nella frazione.
Il provvedimento prevede :l'installazione parco divertimenti: divieto di sosta con rimozione forzata in via Natali, nel piazzale antistante i civici 220 / 224, valido dalle ore 8 del 10 marzo scorso fino alle 20 del 18 marzo;
Fiera di San Giuseppe - domenica 16 marzo dalle 5 del mattino alle ore 22 divieto di sosta con rimozione forzata in Borgo Sforzacosta, nel tratto compreso tra via Liviabella e via Picena; in via Picena, tratto compreso tra via Liviabella e Borgo Sforzacosta, in via Natali (comprese piazzette e aree di parcheggio laterali), in via Liviabella (anche nel tratto antistante i civici 22/24).
Divieto di transito, eccetto veicoli degli operatori commerciali titolari di posteggio, in tutta l’area destinata alla fiera in via Natali e via Liviabella; direzione obbligatoria dritto in via Picena e in Borgo Sforzacosta, per le varie direttrici di marcia; doppio senso di circolazione in Borgo Sforzacosta e direzioni obbligatoria a sinistra, per i veicoli che, provenienti da via Peranda, si immettono su Strada Picena (SS 78) e direzione obbligatoria a destra, per i veicoli che, provenienti da via Peranda, si immettono su via Liviabella.
Treia si conferma all’avanguardia nella valorizzazione del proprio tessuto economico e commerciale. E’ stato, infatti, finanziato il Centro Commerciale Naturale (CCN) del centro storico e ammesso il progetto relativo a San Lorenzo. L’iniziativa rappresenta un’opportunità concreta per il commercio locale, con nuove risorse a sostegno delle attività e un’importante novità: l’installazione di componenti ad alta tecnologia per la promozione a supporto degli esercenti.
Il progetto del centro storico, finanziato con circa 120mila euro, punta a ricreare un’esperienza di acquisto e fruizione simile a quella dei centri commerciali tradizionali, ma con un’identità unica legata al contesto storico e culturale di Treia. La strategia prevede il potenziamento dell’offerta commerciale e dei servizi attraverso il coinvolgimento di diverse attività locali, come GI.S.PA.C. GESTIONI SRL, Creazioni Oro di Cola Roberto, La Cantinetta di Costache Daniela e Ottica Vissani.
In particolare, GI.S.PA.C. GESTIONI SRL, in qualità di capofila, si concentrerà sulla modernizzazione della cucina e della sala ristorante, sull’efficientamento energetico, sull’implementazione di Wi-Fi gratuito e su iniziative promozionali digitali. Creazioni Oro di Cola Roberto punterà all’innovazione nei processi produttivi con l’acquisto di macchinari e software, allo sviluppo di un e-commerce e al miglioramento dell’efficienza energetica. La Cantinetta di Costache Daniela si dedicherà all’acquisizione di attrezzature di cucina, all’aggiornamento tecnologico e al potenziamento dell’illuminazione a basso consumo, mentre Ottica Vissani lavorerà all’aggiornamento delle attrezzature, all’efficientamento energetico e alla digitalizzazione dei servizi.
"Si tratta di un importante successo per Treia, frutto di un lavoro sinergico tra amministrazione e commercianti – ha dichiarato il Sindaco Franco Capponi –. I Centri Commerciali Naturali rappresentano uno strumento chiave per il rilancio economico del territorio, unendo innovazione e tradizione in un modello di sviluppo sostenibile. L’amministrazione continuerà a supportare queste progettualità per favorire la crescita e l’attrattività del nostro Comune". Il Comune di Treia, con il supporto degli operatori economici e delle istituzioni locali, si impegna ora a dare attuazione ai progetti nel più breve tempo possibile, consolidando la propria vocazione come modello di eccellenza per la valorizzazione del commercio e della cultura locale.
Anche il progetto del CCN di San Lorenzo, ammesso in graduatoria, mira a trasformare la località in un punto di riferimento per l’eccellenza gastronomica, valorizzando la tradizione culinaria locale e migliorando l’offerta turistica. Tre realtà di prestigio sono protagoniste di questa iniziativa: Il Casolare dei Segreti, capofila del progetto, investirà nell’innovazione tecnologica attraverso l’adozione di macchinari avanzati, un impianto fotovoltaico e strumenti digitali per la promozione. Il Villino di Castellani Patrizia si concentrerà sul potenziamento dell’accoglienza con nuove attrezzature per cucina e sala, Wi-Fi gratuito per i clienti e valorizzazione degli eventi. Infine, l’Osteria San Lorenzo di Menghini Luigi consoliderà l’offerta enogastronomica con un focus sulla qualità e sulla tradizione. L’obiettivo complessivo è attrarre visitatori da tutta Italia e dall’estero, rafforzando il turismo esperienziale legato alla cultura del cibo e alla tipicità marchigiana.
La Chiesa festeggia i 12 anni di elezione di Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio, il pontefice 88enne che oggi si trova in cura al policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale. Una ricorrenza che, nonostante la malattia, richiama il ricordo di quel 13 marzo 2013, quando l'arcivescovo di Buenos Aires si presentò al mondo con la sua proverbiale semplicità: "Incominciamo questo cammino, vescovo e popolo".
Attraverso gli scatti e le testimonianze del nostro direttore Guido Picchio, presente quel giorno storico al soglio di Pietro accompagnato dal suo amico Don Felice Riva, ripercorriamo le emozioni di quell'evento che ha segnato la storia contemporanea della Chiesa.
"Decisi di andare a Roma per vivere un'esperienza che mi mancava fra le tante già fatte", racconta Guido Picchio. "L'elezione del nuovo papa si fece attendere tre giorni, carichi di attesa e di tensione. Pellegrini da tutto il mondo sventolavano le bandiere dei loro paesi, 'tifando' per l'elezione del proprio papa come fosse una partita della nazionale. Tutti con gli occhi puntati verso il camino della Cappella Sistina, in attesa della fumata bianca. Ricordo che durante quell'attesa un gabbiano si posò sul comignolo, scatenando la curiosità di centinaia di fotografi, compresa la mia, e regalando un sorriso che smorzò la tensione del momento. La sera del terzo giorno, finalmente, la tanto attesa fumata bianca arrivò e fu salutata da un boato simile a quello dopo un gol. A quel punto il papa si affacciò dal balcone salutando tutti i presenti con una sola frase ‘buonasera’. Fu un momento che non dimenticherò mai".
Oggi, dodici anni dopo, Papa Francesco trascorre questo anniversario in ospedale, mentre le preghiere di milioni di fedeli in tutto il mondo si rivolgono a lui, simbolo di una Chiesa che ha saputo rinnovarsi attraverso il suo esempio di umiltà e vicinanza ai più fragili. Un cammino iniziato quella sera piovosa di marzo e che continua ancora oggi, tra le sfide del presente e la speranza di un futuro migliore. Con questa selezione di scatti Guido Picchio vuole ricordare quel momento storico.
Importante passo avanti nella gestione del servizio idrico nell’ambito territoriale di Macerata. L'Assemblea dell'Aato3 ha approvato a larga maggioranza il piano per la gestione in house dell'acqua, segnando un punto di svolta nella politica di amministrazione delle risorse idriche locali.
Durante la riunione, il 70% dei Comuni rappresentati in Aato3 si è espresso favorevolmente al progetto, manifestando la volontà di affidare il servizio a una gestione pubblica diretta. Il sindaco di Recanati, Emanuele Pepa, ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando come sia stato possibile grazie alla collaborazione tra le amministrazioni locali e il contributo determinante del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
"Acquaroli è stato il primo a credere in questo piano e a favorire le condizioni per la sua realizzazione", ha dichiarato Pepa, evidenziando anche il supporto ricevuto dal centrodestra e da altri sindaci coinvolti nel processo decisionale.
Recanati, in quanto Comune socio di Centro Marche Acque e membro dell’Aato3, ha giocato un ruolo attivo nella definizione del nuovo assetto gestionale. La città ha infatti ribadito la propria determinazione nel proseguire verso un modello di gestione in house, condividendo l’obiettivo con la maggioranza dei Comuni rappresentati nell’assemblea.
Il progetto ha ottenuto il consenso delle sette aziende coinvolte, consolidando così un percorso strategico destinato a ridefinire la gestione del servizio idrico integrato. "Questo passo non è l'ultimo, ma è sicuramente di grande rilevanza", ha sottolineato Pepa all'Ansa, confermando la volontà di procedere con le successive fasi operative.
Tra i prossimi obiettivi figura l’allineamento della concessione a Centro Marche Acque fino al 31 dicembre 2025, con una proroga prevista fino al 31 dicembre 2027. L'Assemblea dell'Aato3 tornerà a riunirsi il 21 marzo per completare la documentazione necessaria e definire il cronoprogramma delle attività future.
"Ora inizia un nuovo cammin - ha concluso il sindaco di Recanati - e siamo certi che, proseguendo nella collaborazione tra enti e perseguendo obiettivi comuni, potremo raggiungere un risultato significativo per il nostro territorio e per la comunità".
L’Ufficio Speciale Ricostruzione ha approvato il progetto esecutivo del Cinema Teatro 70 di Pioraco, comune in provincia di Macerata, per un importo di 1.474.835 euro. L’edificio, situato in viale della Vittoria, è stato danneggiato dal sisma del 2016/2017; l’intervento appena approvato consiste nella riparazione, nel miglioramento sismico e nell’adeguamento dei due corpi che compongono la struttura.
«Ci sono spazi e contenitori culturali da cui le comunità colpite dal terremoto possono e devono ripartire, la ricostruzione non è fatta solo di abitazioni ma di molto altro - spiega il commissario straordinario Guido Castelli -. Nostro dovere è quello di garantire ai territori dell’entroterra la possibilità di restare e di vivere nel pieno delle possibilità senza svantaggi rispetto ad altri luoghi. Continuiamo dunque a lavorare, forti della filiera virtuosa composta da Comuni, Usr e la Regione guidata dal presidente Acquaroli».
Tra le lavorazioni previste, la demolizione della copertura e il suo rifacimento, la demolizione e ricostruzione del pavimento e delle pareti del corpo principale. Inoltre, sono previste la demolizione ed il rifacimento della scala della sala proiezione e delle scale del palco e la realizzazione di un nuovo accesso per la suddetta sala. Verranno sostituite tutte le porte e la finestra con un infisso in alluminio. Le nuove tamponature verranno poi intonacate e tinteggiate, verranno posati in opera nuovi canali di gronda, discendenti e scossaline.
Nella platea del teatro, sul lato opposto al palco, sono previsti 146 posti a sedere, oltre a 2 per persone diversamente abili. Sul corpo secondario è prevista la demolizione completa e la ricostruzione della struttura comprendente i servizi igienici, gli spogliatoi, i camerini, le scale e il locale tecnico. A differenza dello stato attuale, dove è presente un unico camerone, sono stati previsti due camerini separati per donne e uomini, ciascuno con un bagno interno.
Salvò la vita di un cittadino colpito da arresto cardiaco nonostante le difficoltà personali legate alla propria salute. Per “l'eccezionale coraggio e altruismo dimostrati durante l’intervento” il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, ha conferito al tenente Daniele Ercoli, civitanovese di 36 anni e ufficiale volontario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, un attestato di benemerenza.
Il fatto risale allo scorso aprile quando Roberto Foresi accusò un malore in casa. Subito la moglie chiamò il tenente Ercoli, suo vicino di casa, nel quartiere di San Giuseppe. Daniele accorse e iniziò a praticare il massaggio cardiaco, cercando di stabilizzare la situazione.
"Questo riconoscimento non è solo un atto formale, ma un doveroso tributo a un cittadino che, con grande coraggio e spirito di sacrificio, ha messo la propria vita al servizio del bene comune – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica durante l’incontro - . La sua esperienza maturata in anni di missioni nazionali di emergenza, unita al profondo senso civico che lo contraddistingue, lo rende un modello esemplare per tutta la comunità e ci ricorda quanto sia importante la solidarietà e il coraggio nelle situazioni di emergenza. La sua azione, che ha portato alla salvezza di una vita umana, è la dimostrazione concreta di cosa significa essere un vero volontario. A nome di tutta la città, gli esprimiamo il nostro più sincero ringraziamento."
Il tenente Ercoli è stato accompagnato da Roberto Foresi, cittadino che ha avuto la fortuna di essere salvato grazie al suo intervento tempestivo. "Voglio ringraziare sinceramente il sindaco e l'intera comunità di Civitanova per questo riconoscimento – ha detto -. È un onore ricevere questo attestato di benemerenza, ma soprattutto è un privilegio poter servire la mia città e contribuire alla salvaguardia delle vite umane. Oggi, insieme al cittadino che ho avuto la fortuna di aiutare, possiamo testimoniare quanto sia importante il valore della solidarietà e del pronto intervento. Questo riconoscimento non è solo mio, ma di tutti coloro che ogni giorno lavorano con impegno e passione per la sicurezza e il benessere della comunità".
Il progetto di riqualificazione della spiaggia e delle aree limitrofe di San Lorenzo al Lago, elaborato dal comune di Fiastra in partenariato con un'aggregazione di imprese private, era stato ammesso a finanziamento nel 2023, tuttavia la laboriosa procedura dettata dalla normativa di riferimento ne aveva ritardato, sino ad oggi, l’avvio.
Venerdì 7 marzo i partner privati e l’amministrazione comunale hanno raggiunto l’accordo sui rispettivi impegni, dando definitivamente il via alla fase di realizzazione dell’opera. Sarà realizzato un bar ristorante di notevoli dimensioni, che sarà ricavato nel sottosuolo della strada e che affaccerà direttamente sulla spiaggia. Nella nuova struttura saranno ospitati anche un locale infermeria, un rimessaggio e bagni pubblici.
Grazie ad altri fondi complementari, sarà possibile, poi, riqualificare l’area parcheggio soprastante, che sarà oggetto di lavori di miglioramento della viabilità. Si provvederà, inoltre, alla ricostruzione del ponticello che conduce al "Sentiero per tutti", che costeggia il lago. Sarà, infine, ampliato il parcheggio della piazza del mercato, dove saranno realizzati nuovi bagni pubblici autopulenti.
Un progetto finanziato per oltre 5 milioni di euro che, oltre agli investimenti strutturali e infrastrutturali, prevede risorse destinate alla promozione e alla realizzazione di un'app dedicata ai fruitori e un nuovo sito web turistico. Il finanziamento include anche la realizzazione di eventi importanti per almeno 5 anni.
Saranno finanziati, inoltre, anche gli studi per l’elaborazione di un piano di sviluppo turistico e di sviluppo territoriale e di un locale per il noleggio di E-Bike, che sarà presto ultimato presso i giardini di San Lorenzo al Lago. La nuova amministrazione, con l’aiuto di esperti e consulenti, ha dato nuovo impulso al lavoro di implementazione delle opere e dei servizi previsti, superando al contempo gli ostacoli burocratici per giungere all’accordo di partenariato, che sarà definitivamente inviato all’esame dell’Ufficio Speciale Ricostruzione il quale, attraverso i soggetti delegati alla gestione delle risorse, provvederà a dare il via libera ai lavori.
A riguardo, il sindaco, Giancarlo Ricottini, esprime "un doveroso ringraziamento, per l’assistenza prestata in questa fase, a tutta la Struttura Commissariale". Al termine della realizzazione delle opere, prevista entro la fine del 2026, grazie alla cordata pubblico-privato, il lago di Fiastra sarà pronto ad accogliere i turisti con maggiori servizi. Il Comune potrà usufruire di importanti risorse derivanti dal canone annuale di gestione versato dai partner, con cui dare impulso ad altre opere e servizi necessari in tutto il territorio comunale.
Lavorare alla concreta realizzazione del progetto, praticamente fermo ormai da due anni, è stata una delle priorità della nuova giunta comunale, recentemente insediata a Fiastra, composta, oltre che dal primo cittadino Ricottini, dal vicesindaco Marcello Cocci e dell’assessore Caterina Belli. Un risultato importante che contribuirà a riqualificare non solo la spiaggia ma tutto il comprensorio che gravita intorno al Lago e che rappresenta una delle maggiori attrattive turistiche del comune.
"Questo progetto – commenta il sindaco Ricottini - non si conclude con la realizzazione di un immobile, dall’enorme valore turistico, ma anche con una serie di servizi essenziali e strategici per far collimare gli obiettivi turistici di Fiastra con i futuri fabbisogni che il mercato del turismo, in forte cambiamento, ci pone di fronte. Si tratta di un progetto che ci permetterà di stare al passo con i tempi, dalla forte ricaduta sul territorio".
Domenica 9 marzo, si è svolta l'assemblea annuale dell'Associazione Gruppo CB Tigrotto ETS - ODV, una realtà che da anni si distingue per il suo impegno nel volontariato, offrendo servizi di Protezione Civile e supporto alla Polizia Locale durante eventi pubblici e momenti di emergenza. L'incontro si è svolto all'agriturismo "Il Confine" di Treia, dove oltre 100 soci si sono riuniti per celebrare i traguardi raggiunti e tracciare il futuro dell'associazione.
L'assemblea è iniziata con un momento di commemorazione per i soci che sono passati a miglior vita, riconoscendo il loro fondamentale contributo alla crescita e alla solidità del gruppo. È seguita una riflessione sul presente e sul futuro dell'associazione, con l'intervento del neo presidente, Matteo Compagnucci, eletto a partire da aprile 2024.
Appena 25enne, Compagnucci ha aperto il suo discorso con un sentito ringraziamento a tutti i presenti e al Direttivo per la fiducia riposta in lui, nonostante la sua giovane età. "Grazie a tutti voi che avete partecipato e condiviso questo giorno con noi", ha esordito. "Il nostro compito è quello di essere vicini alle persone nei momenti di difficoltà e di emergenza, ma anche nei momenti di festa, garantendo alla popolazione la sicurezza".
Il presidente ha poi ripercorso i principali servizi svolti in collaborazione con il Comune di Macerata e altri comuni della provincia, sottolineando l'importanza di svolgere ogni attività con la massima attenzione alla sicurezza, sia per i cittadini che per i volontari stessi. Tra gli interventi più significativi, ha ricordato l'alluvione che ha colpito Civitanova e Porto Recanati, le ricerche dei dispersi e le attività legate all'allerta meteo. Importante anche l'acquisto di un defibrillatore pubblico, messo a disposizione della comunità di Villa Potenza grazie al contributo di commercianti e privati. Uno dei momenti salienti del suo discorso è stato l'annuncio dell'acquisto di un nuovo mezzo sociale, destinato a circolare nelle vie di Villa Potenza e Macerata, che contribuirà ulteriormente a rafforzare la presenza dell'associazione sul territorio.
Compagnucci ha inoltre condiviso un incontro che ha avuto con i bambini delle scuole elementari di Villa Potenza, durante il quale ha risposto alla domanda “Chi è il volontario?”. La risposta è semplice e potente: il volontario è colui che aiuta senza aspettarsi compensi materiali, ma che riceve in cambio un semplice "Grazie" o un sorriso. "Questo è il nostro compenso più grande", ha affermato con orgoglio il presidente.
Infine, il presidente ha concluso il suo intervento con un messaggio di speranza e un invito all'ottimismo. "Investiamo nel futuro", ha esortato, "Siamo noi che con un semplice gesto possiamo cambiare la giornata, o anche la vita, di una persona. È il momento di trasmettere la nostra passione ai più giovani e di dare loro l'esempio". Concludendo, ha ricordato con emozione i soci storici che hanno contribuito al successo dell'associazione e ha ribadito il suo impegno a fare del suo meglio per portare avanti il lavoro iniziato.
L'assessore con delega alla Polizia Locale e Protezione Civile, Paolo Renna, ha poi preso la parola portando i saluti del Sindaco Sandro Parcaroli. Renna ha sottolineato il valore della CB Tigrotto come un'importante risorsa per la città di Macerata, sottolineando come l'associazione, che conta circa 100 soci, sia un pilastro della comunità, soprattutto grazie all'impegno e alla dedizione dei suoi membri. Ha poi condiviso con il presidente l'importanza di indossare la divisa, un simbolo di onore e di impegno nei confronti degli altri.
In un momento di grande affetto e gratitudine, il direttivo ha deciso di donare un piccolo omaggio floreale a tutte le socie dell'associazione, per celebrare la loro dedizione e il loro ruolo fondamentale, in occasione dell'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna.
Concludendo la giornata, l'assemblea ha rappresentato non solo un momento di riflessione sul passato, ma anche uno slancio verso il futuro, con l'impegno costante di chi, ogni giorno, dedica il proprio tempo e il proprio cuore alla comunità. Un esempio di come l'unione e la passione possano davvero fare la differenza nelle vite degli altri.
“È dal 2016 che è avvenuto il terremoto ma soltanto oggi possiamo dire che siamo finalmente pronti a far partire nuovi progetti volti a rilanciare il territorio. Una volta ricostruite le strutture di accoglienza, queste potranno diventare quegli attrattori di nuove territorialità”.
Con queste parole il direttore generale Confcommercio Marche e Marche Centrali, Massimiliano Polacco, ha introdotto la conferenza tenutasi presso la sede Confcommercio di Macerata, nella mattinata di oggi.
A muovere le fila degli interventi la questione del rilancio e della valorizzazione del turismo per la zona del cratere attraverso la ricostruzione delle strutture ricettive alberghiere. Nello specifico, il focus ha riguardato l’ordinanza n.222 del 31 gennaio 2025 sull’aggiornamento e adeguamento dei costi parametrici del TURP, con la quale si aprirebbero nuove prospettive per l’intero settore messo in ginocchio dal sisma.
Durante la conferenza, moderata da Massimiliano Polacco, entrando nel vivo della situazione, hanno preso la parola il commissario straordinario alla Ricostruzione, Guido Castelli, il presidente Federalberghi Marche, Luca Giustozzi e il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli.
Hanno riportato la loro testimonianza anche alcuni albergatori locali come Gianfranco Tombini, titolare dello storico Hotel Felycita di Frontignano: "Grazie al senatore Castelli si stanno vedendo delle situazioni abbastanza avanzate, con la speranza che si porti a termine tutto il lavoro che serve. Frontignano è ridotta male, però stiamo ripartendo con degli impianti nuovi, con una cabinovia all’avanguardia per un turismo rinnovato. Da dicembre, insieme a mia moglie, gestiamo un rifugio, ma il grosso problema rimane la manodopera, che scarseggia nella zona. I lavori sono iniziati, ma procedono a rilento”.
Francesco Ferranti dell'Hotel Ussita ha parlato di uno studio interno che ha identificato ben 21 strutture in difficoltà, Flavia Giosuè, titolare del resort Le Case di Macerata ha posto l'accento sui lavori di efficientamento energetico: "Abbiamo investito nel risparmio energetico, installando un impianto fotovoltaico per rendere la nostra struttura più sostenibile”. Infine, Andrea Valori del Hotel Sibilla di Sarnano: "L’attenzione al territorio è cruciale; non vendiamo solo camere, ma esperienze. Dobbiamo costruire una struttura moderna e sicura, collaborando tra pubblico e privato per sviluppare strategie di valorizzazione”. Mentre in rappresentanza del comune di San Severino è intervenuta l’assessore al turismo, Michela Pezzanesi.
Sul tavolo è stata portata la questione dell'integrazione percentuale del 20% rispetto al costo della ricostruzione per le imprese che scelgono di ricostruire le proprie strutture ricettive in classe d'uso IV (massimo grado di sicurezza a livello sismico), offrendo così rilevanti risorse aggiuntive.
“Abbiamo colto l’occasione- ha dichiarato il senatore Castelli- di introdurre delle misure che da tempo che ritenevamo necessarie nel caso della ricostruzione post sisma delle strutture alberghiere. Quest’ultime sono strutture grandi e nel caso in cui scelgano di riparare con il grado massimo di sicurezza sismica, necessitano di maggiorazioni. Da questo punto di vista abbiamo introdotto un’agevolazione del 20% destinata a strutture alberghiere ma anche ostelli e studentati i quali, essendo destinati a ospitare persone, devono essere in qualche modo ricostruite con criteri che guardano al massimo grado di sicurezza”.
Inoltre, per tamponare il tramonto del Superbonus 110%, nel 2025, sono stati stanziati 170 milioni di euro per 180 progetti, rivolti in particolar modo all’imprenditoria che si vuole mettere in gioco, al rilancio turistico, tra cui i tre Cammini che attraversano le Marche, nonché le zone del cratere sismico.
“Finalmente le nostre strutture di accoglienza possono ripartire- ha aggiunto Polacco; era necessaria l’ordinanza n.222 del 2025 destinata ad aiutare le imprese alberghiere della zona del cratere. Mancava solamente questa agevolazione del 20% che il commissario Castelli ha ritenuto di far approvare a livello nazionale. Oggi, abbiamo l’opportunità di far ripartire molte attività dell’entroterra e pertanto un turismo diffuso in quest’area”.
A tal riguardo, il direttore di Confcommercio Marche Centrali ha annunciato anche la prossima apertura di un’Academy a Roma che ha l’obiettivo di formare e valorizzare specifiche e fondamentali figure professionali nell’ambito turistico, non sempre dovutamente valorizzate.
“Si sono creati dei presupposti che agevolano la ricostruzione delle strutture ricettive che fino a oggi non riuscivano a ripartire perché il ragionamento del sisma è stato pensato come contributo economico sugli appartamenti e invece la struttura ricettiva ha un parametro di costruzione molto più alto. Nel caso del residenziale privato si sopperiva col 110% cosa che non riuscivamo a fare nell’ambito alberghiero. Con questa ordinanza chi non è riuscito a ripartire oggi ha l’opportunità di poter pensare a una progettazione e alla ricostruzione della propria struttura alberghiera”.
Vent’anni fa, il 9 marzo 2005, il cervo tornava a popolare i Monti Sibillini dopo quasi due secoli dalla sua scomparsa; risaliva infatti al 1825 l'ultimo avvistamento documentato con la probabile uccisione nella zona di Cascia degli ultimi due esemplari. Il ritorno di uno dei più grandi ungulati europei ha segnato un momento storico per la Natura del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e l’inizio di un ambizioso progetto di riqualificazione faunistica.Il primo rilascio avvenne nel paesaggio innevato di Castelsantangelo sul Nera, con la liberazione di quindici esemplari provenienti dalla Foresta Demaniale di Tarvisio. Dieci di loro furono dotati di radiocollare per consentire un monitoraggio costante da parte di esperti e agenti del Corpo Forestale. Gli animali, un po’ spaesati dopo il lungo viaggio, furono accolti con emozione da un piccolo gruppo di tecnici, osservatori e rappresentanti del Comune di Castelsantangelo sul Nera e del Corpo Forestale dello Stato. "Il ripristino degli equilibri ecologici non è solo una delle priorità del Parco, ma anche un’opportunità per valorizzare il territorio nella sua interezza, dal punto di vista ambientale, storico e culturale. - sottolinea Andrea Spaterna, presidente del Parco - La reintroduzione del cervo nei Monti Sibillini rappresenta un successo straordinario, che arricchisce la biodiversità dell’area e consente ai visitatori di vivere l’emozione di ascoltare e talvolta persino osservare questi magnifici animali nel loro habitat naturale, contribuendo a una maggiore sensibilizzazione sulla tutela della fauna selvatica e sull’importanza di un ecosistema in equilibrio" .Il progetto, avviato nel 1998 con uno studio di fattibilità, prevedeva il ripristino degli ecosistemi originari e l’arricchimento delle risorse naturali. Complessivamente, fino al 2012, sono stati rilasciati 79 cervi, provenienti anche dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dalla Riserva del Monte Peglia e dalla Riserva dell’Acquerino. L’obiettivo era quello di ricostituire gli ecosistemi originari, fornendo anche maggiori risorse naturali per carnivori come il lupo e l’orso bruno marsicano, ma anche di valorizzazione socio-economica territorio, per il richiamo turistico legato alla presenza di questo splendido animale. Ora la popolazione del nobile Signore dei boschi si è consolidata e in autunno i “bramiti”, i potenti e suggestivi vocalizzi dei maschi in amore, riecheggiano nelle vallate selvagge dei Sibillini, rievocando l’ancestrale richiamo della Natura.
Il comune di San Severino Marche informa che nella giornata di venerdì 14 marzo il territorio comunale sarà interessato dal passaggio della gara ciclistica "Tirreno-Adriatico", giunta alla sua 60ª edizione.
Per garantire la sicurezza degli atleti e del pubblico, sarà necessario predisporre la chiusura temporanea della circolazione lungo il percorso di gara. La corsa entrerà in città provenendo da Tolentino lungo la S.P. 127, proseguirà in via Merloni in direzione Taccoli, quindi svolterà a sinistra sulla S.S. 361 verso l’ospedale. Il percorso continuerà poi in direzione Cesolo, per poi immettersi sulla S.P. 2 "Apirese", passando per Castel San Pietro e uscendo in direzione del Comune di Apiro.
La circolazione veicolare lungo le vie interessate dal passaggio della gara sarà interdetta con apposita ordinanza dalle ore 11:40 alle ore 13:20, salvo ulteriori disposizioni legate alle esigenze di ordine pubblico.
Si invitano i cittadini a pianificare eventuali spostamenti in fasce orarie alternative per evitare disagi e a collaborare con il personale di polizia e i volontari che presidieranno gli incroci per garantire un regolare svolgimento dell’evento.
L'Amministrazione Comunale, che ha emesso un avviso a firma del comandante della polizia locale, sostituto commissario Adriano Bizzarri, e dell’assessore alla Sicurezza e alla Viabilità, Jacopo Orlandani, "ringrazia anticipatamente per la comprensione e la collaborazione".
Nell’ambito della campagna nazionale di comunicazione nazionale denominata “Questo non è amore”, si sono svolti due momenti importanti di incontro per la sensibilizzazione sulla tematica della prevenzione ed il contrasto contro la violenza sulle donne.
A Macerata, stamattina la polizia di Stato insieme al Centro Antiviolenza Sos Donna, hanno incontrato gli studenti degli Istituti superiori cittadini, nell’ambito del progetto “Guardami negli occhi” dedicato alla violenza di genere, organizzato dall’assessore alle Politiche Sociali e vicesindaco della città, Francesca D’Alessandro nell’aula magna dell’ITE Gentili di via Cioci.
A Civitanova Marche, la polizia di Stato sempre insieme al locale Centro Antiviolenza ha incontrato la cittadinanza, sempre nella mattinata, con il consueto format dell’iniziativa “Questo non è amore”, distribuendo materiale e consigli, nello spazio gentilmente concesso dal Comune di Civitanova Marche nella loggia antistante.
Barbara Rocci è la titolare di ‘Le api di Serena e Sofia’, azienda nata nel 2018 a San Severino Marche, in località Granali 80, da una semplice passione per la vita di campagna e tutto ciò che la circonda. Un desiderio di avvicinamento alle cose più semplici e naturali, tanto da dare a questa idea il nome delle figlie.
Barbara, com’è nata ‘Le api di Serena e Sofia’? Com’è sbocciata questa passione per le api?
“Le api sono insetti piccolissimi ma con un’organizzazione unica, conoscere il loro comportamento e le loro attitudini lascia sbalorditi… e non si finisce mai di imparare! Il territorio settempedano, esteso ma fatto di piccole aziende agricole che non praticano un'agricoltura intensiva, soprattutto a causa della naturale conformazione dei terreni, è sembrato fin da subito ideale per il nostro concetto… amare le piccole cose che rendono unici certi sapori, seguendo al massimo i ritmi della natura. Siamo quindi partiti da cinque arnie, divenute ben presto il doppio, ed ora abbiamo tra le ottanta e le centoquaranta arnie, a seconda delle condizioni ambientali e delle stagioni".
La tua ‘giornata tipo’?
“La ‘giornata tipo' inizia molto presto, in estate le temperature permettono di scendere in apiario già poco dopo l’alba, sentire il ronzio delle bottinatrici che partono per il raccolto è meraviglioso. Bisogna aprire tutte le casse, e specialmente in alcuni periodi dell’anno è molto importante controllare che alla famiglia non manchi nulla. Il pericolo di sciamature in aprile, l’infestazione da varroa, le scorte per la famiglia e la covata sono sempre da tenere sotto controllo. Queste operazioni si protraggono spesso a lungo, bisogna procedere al ritmo dell’arnia, che spesso non coincide con quello dell’apicoltore. Prendersi il giusto tempo è quindi molto importante. Si procede poi con la raccolta del polline nelle trappoline apposite e via verso il prossimo apiario. L’apicoltura è impegno, a volte anche più di quanto ci si aspetti”.
Miele millefiori ma… non solo. Puoi parlarci un po’ dei vostri prodotti?
“La nostra produzione è incentrata sul miele millefiori e sul polline. Il nostro areale permette una buonissima biodiversità. Si inizia con le primissime fioriture primaverili, principalmente nocciolo e mandorlo, per terminare con le fioriture di edera ed inula a fine settembre. Il nostro millefiori contiene una enorme quantità di profumi e sapori differenti, dalle note fruttate fino a quelle più strutturate, e può contare su una enorme varietà di fioriture (dal ciliegio all’acacia, al tiglio, alla mora selvatica, dall’erba medica alla malva fino al girasole). Nel corso degli anni la produzione si è allargata fino alla realizzazione di candele in pura cera d’api, per noi un importante sviluppo che porta anche alla sensibilizzazione su quanto sia importante l’utilizzo di materiali naturali”.
Guardando ‘Le api di Serena e Sofia’ balzano subito all’occhio le candele, qual è il segreto per la realizzazione di queste meraviglie? Quale soggetto ha riscontrato maggior successo tra i tuoi clienti?
“La cera d’api non produce fumo, brucia lentamente e ha un odore naturale di miele, ma soprattutto è un elemento totalmente prodotto dalle api, al contrario delle candele in paraffina. Perfino gli stoppini che utilizziamo sono in cotone, quindi le nostre candele sono completamente naturali. Per la loro produzione utilizziamo i panetti di cera che provengono dalla smielatura (quindi principalmente cera di opercolo) e li fondiamo in un apposito fondicera. Questo permette di ottenere una cera pulita ma al tempo stesso di lavorarla sempre a temperatura costante e senza sbalzi termici. Viene poi colata negli stampini e lasciata raffreddare. Nel periodo natalizio i soggetti sacri sono sempre molto apprezzati, tanto che abbiamo prodotto anche degli stampi specifici con presepi e sacre famiglie. Per battesimi e comunioni invece, la clientela ama molto le candele a forma di animaletti o di orsacchiotti, sono sempre molto belli da vedere. Ne abbiamo a decine, tutti molto simpatici! Realizziamo candele in decine di formati e fantasie differenti, dalla candelina per bomboniere fino alle candele da collezione, con molti stampi creati direttamente da noi in modo da offrire anche pezzi unici alla clientela”.
Un aneddoto legato alla tua attività?
“Un aneddoto che ricordo sempre con piacere ed un pizzico di soddisfazione è stato quando abbiamo dovuto…. montare le catene in estate! È successo in agosto, quando dopo un forte acquazzone, il campo in cui stavamo controllando le arnie è diventato un acquitrino, non riuscivamo a venirne fuori. Prima di affondare nel fango, abbiamo provato a montare le catene per avere più presa sulle ruote motrici, e con un po’ di pazienza ne siamo venuti fuori… avevamo il fango fino alla testa, ma ce l’avevamo fatta”
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Le api di Serena e Sofia nasce nel 2018 da una semplice passione per la vita di campagna e tutto ciò che la circonda. Un desiderio di avvicinamento alle cose più semplici e naturali, tanto da dare a questa idea il nome delle nostre figlie.
Le api sono insetti piccolissimi ma con una organizzazione unica, conoscere il loro comportamento e le loro attitudini lascia sbalorditi… e non si finisce mai di imparare!
Il territorio settempedano, esteso ma fatto di piccole aziende agricole che non praticano una agricoltura intensiva, soprattutto a causa della naturale conformazione dei terreni, è sembrato fin da subito ideale per il nostro concetto… amare le piccole cose che rendono unici certi sapori, seguendo al massimo i ritmi della natura. Siamo quindi partiti da 5 arnie, divenute ben presto il doppio, ed ora abbiamo tra le 80 e le 140 arnie, a seconda delle condizioni ambientali e delle stagioni.
La giornata tipo inizia molto presto, in estate le temperature permettono di scendere in apiario già poco dopo l’alba, e sentire il ronzio delle bottinatrici che partono per il raccolto è meraviglioso.
Bisogna aprire tutte le casse, e specialmente in alcuni periodi dell’anno è molto importante controllare che alla famiglia non manchi nulla. Il pericolo di sciamature in aprile, l’infestazione da varroa, le scorte per la famiglia e la covata sono sempre da tenere sotto controllo. Queste operazioni si protraggono spesso a lungo, e bisogna procedere al ritmo dell’arnia, che spesso non coincide con quello dell’apicoltore. Prendersi il giusto tempo è quindi molto importante. Si procede poi con la raccolta del polline nelle trappoline apposite, e si procede verso il prossimo apiario.
L’apicoltura è impegno, a volte anche più di quanto ci si aspetti…
Un aneddoto che ricordo sempre con piacere ed un pizzico di soddisfazione è stato quando abbiamo dovuto…. montare le catene in estate. È successo quando in agosto, dopo un forte acquazzone, il campo in cui stavamo controllando le arnie è diventato un acquitrino, e non riuscivamo a venirne fuori. Prima di affondare nel fango, abbiamo provato a montare le catene per avere più presa sulle ruote motrici, e con un po' di pazienza ne siamo venuti fuori… avevamo il fango fino alla testa, ma ce l’avevamo fatta!
Il noto artista maceratese, Stefano Calisti, ha realizzato un'opera dedicata all'Arma dei carabinieri, con l’intento di omaggiare una delle figure più rispettate e amate della società italiana: il Carabiniere. Il quadro, intitolato "Guardo e ascolto", si sviluppa attraverso una riflessione profonda sul ruolo dei carabinieri, raffigurando un momento di osservazione e ascolto del territorio in cui l'operatore di sicurezza lavora ogni giorno. Il titolo stesso dell’opera incarna questa essenza, in cui il carabiniere è visto come una figura attenta, che protegge e veglia sul proprio paese con dedizione e amore.
La tecnica scelta dall’artista è quella del "materico su iuta", un processo che inizia con la creazione di una tela sulla quale viene incollata una seconda tela di iuta. Dopo che quest'ultima si è asciugata, l'artista procede con la pittura. Questo approccio conferisce all'opera una profondità unica, grazie alla struttura materica che esalta l'energia e la forza visiva dell’immagine, rendendola ancora più dinamica e vibrante.
Il carabiniere rappresentato nel quadro non è solo una figura di autorità, ma anche una persona che esprime un amore viscerale per il proprio paese e il proprio territorio. Il suo sguardo, profondo e pieno di dedizione, rivela il legame forte che lo unisce al luogo che protegge. Si percepisce una passione che va oltre il semplice dovere, un richiamo alla missione di chi dedica la propria vita alla sicurezza della comunità.
Per preservare l’autenticità e l’unicità dell’opera, è stato realizzato un numero limitato di stampe, riprodotte grazie a una rara stampante presente in Italia in pochi esemplari. La tecnologia utilizzata ha permesso di ottenere una qualità fotografica di altissima definizione. Le stampe sono realizzate su un supporto di legno trattato con cementite e granelli di silice, garantendo una riproduzione che richiama fedelmente la pittura originale sia visivamente che tattilmente. Ogni stampa ha dimensioni di 40x40 cm, e rappresenta una riproduzione autentica dell'opera.
Per conoscere più a fondo la poetica di Stefano Calisti e il processo creativo dietro questa e altre opere, è possibile visitare il sito web dell'artista all’indirizzo calististefano.com.
Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Raffaele Ruocco, ha espresso la sua gratitudine a Stefano Calisti per aver voluto dare risalto, attraverso la sua arte, a una delle figure fondamentali dell'Arma: il comandante di Stazione, simbolo di impegno e dedizione quotidiana al servizio della comunità.
Una volta erano le divinità di Instagram. Oggi? Gli influencer sembrano avere le ore contate. Tra contenuti troppo patinati, fiducia ai minimi storici e un pubblico sempre più scettico, il 2025 potrebbe essere l’anno in cui il castello dorato dell’influencer marketing crolla sotto il peso della sua stessa finzione.
Ma siamo davvero arrivati alla fine dell’era degli influencer? O stanno solo cambiando le regole del gioco?
Oggi su “Chic & Social” vediamo cosa sta succedendo nel mondo degli “influenzatori” e perché le persone stanno smettendo di crederci. Da icone a pubblicità ambulanti: cosa è andato storto?
C’era un tempo in cui gli influencer erano fonte di ispirazione. Oggi, per molti, sono diventati sinonimo di pubblicità sfacciata, prodotti inviati “con amore” e storie che sembrano più televendite che contenuti spontanei.
Qualche esempio?
Chiara Ferragni e il pandoro-gate: quando l’icona tra tutte le influencer viene travolta dalle polemiche per una campagna “benefica” poco chiara, significa che qualcosa si è rotto. Il pubblico non accetta più strategie ambigue e vuol sapere dove vanno davvero i suoi soldi.
Le sponsorizzazioni senza senso: Quante volte abbiamo visto influencer promuovere prodotti che non c’entrano nulla con il loro stile di vita? Cuffie, snack proteici, lampade LED, assicurazioni auto… tutto nello stesso mese. Il pubblico se ne accorge, e il risultato è un effetto boomerang: meno credibilità, meno fiducia, meno vendite.
I follower non abboccano più: “Ragazzi, mi state chiedendo in tantissimi che crema viso uso”… ma chi? Il pubblico ha imparato a riconoscere le tattiche da manuale e non ci casca più nessuno.
Gli influencer sono morti? No, ma devono cambiare
Non è la fine degli influencer, ma di un certo modo di fare influencer marketing. Chi sopravvive? Chi sa adattarsi. Come sempre: resilienza ed infrangibilità.
✔️ Da testimonial a veri creator: basta post sponsorizzati copia-incolla. I creator che funzionano oggi offrono contenuti di valore, idee originali e storytelling autentico.
✔️ Micro e nano influencer in ascesa: io le amo, il futuro è nelle mani di chi ha pochi follower, ma altamente fidelizzati. Un consiglio da una piccola creator di nicchia vale più di una mega influencer che pubblicizza qualsiasi cosa.
✔️ Meno pubblicità, più personalità: chi punta solo sulle collaborazioni è destinato a svanire. Gli influencer del futuro costruiscono una community vera, non un catalogo di prodotti sponsorizzati.
Cosa significa questo per chi usa i social?
Se usi Instagram per lavoro, per creare contenuti o semplicemente per restare al passo con i tempi, questa svolta significa una cosa sola: autenticità.
Se vuoi costruirti un’immagine solida, non copiare gli influencer del passato. Racconta, condividi esperienze, scegli collaborazioni che abbiano senso per te. Il pubblico vuole storie vere, non pubblicità mascherate. Chi continua a fingere e a trattare i follower come numeri… rischia di sparire nel dimenticatoio digitale.
E tu cosa ne pensi? Gli influencer sono davvero alla fine o credi che abbiano ancora un futuro? Raccontamelo nei commenti!
Nel prossimo episodio di “Chic & Social” ci chiediamo: e se pubblicare di meno fosse la strategia vincente? Tra profili congestionati, contenuti usa e getta e l’ansia da presenza costante, sempre più utenti stanno scegliendo la qualità invece della quantità. Meno è meglio sarà il nuovo mantra dei social? Ne parliamo sabato prossimo!
L’8 marzo non è solo una ricorrenza, ma un’occasione per riflettere sulle conquiste delle donne e sulle sfide ancora da affrontare. Nella Giornata internazionale della donna, abbiamo raccolto le testimonianze di sei donne che ogni giorno indossano la divisa, servendo con passione e dedizione nelle forze dell’ordine. Storie diverse, ma accomunate dalla determinazione e dal desiderio di contribuire alla sicurezza e alla giustizia della nostra società.
Patrizia Peroni, primo dirigente dell'Anticrimine di Macerata
Dopo una lunga carriera nella Polizia di Stato, Patrizia Peroni è oggi a capo dell’anticrimine di Macerata. Laureata in Giurisprudenza all’Università di Macerata, ha conseguito un master in Criminologia con una tesi sulla sicurezza delle donne nelle grandi città.
Cosa l'ha spinta a specializzarsi in Criminologia e a dedicarsi al contrasto della criminalità?
"Il nostro percorso da poliziotti ci porta naturalmente verso la criminologia. Inizialmente volevo diventare magistrato, ma una volta vinto il concorso da commissario, ho capito che la Polizia di Stato era la mia strada. Ho sempre avuto una forte passione per la cronaca nera e giudiziaria. Nel mio lavoro mi sono occupata di indagini delicate, come i reati contro i minori, e la criminologia è stata un’evoluzione naturale del mio percorso".
La sua esperienza a Milano le ha permesso di approfondire il tema della sicurezza delle donne: "Le grandi città non sono sempre ugualmente abitabili per uomini e donne. Una città più illuminata e sicura permette alle donne di avere maggiori opportunità lavorative e ridurre il gender gap. Più donne vivono la città, più questa diventa sicura per tutti".
Ha mai dovuto affrontare difficoltà legate al fatto di essere donna in un ambiente prevalentemente maschile?
"Forse ho dovuto dimostrare più degli uomini per affermarmi, ma una volta superato un primo periodo di studio da parte dei colleghi, ho sempre ricevuto rispetto. La Polizia di Stato ha dato spazio alle donne da tempo e oggi abbiamo tante donne nei ruoli apicali".
Cosa significa per lei celebrare l'8 marzo in divisa?
"Significa ricordare i sacrifici fatti per arrivare fin qui. Non è una festa, ma un’occasione per riflettere sulle conquiste e sulle disuguaglianze ancora esistenti. Non dobbiamo fare battaglie divisive, ma lavorare insieme per un futuro più equo".
Lucia Soldini, vigile del fuoco
Lucia Soldini ha sempre sognato di entrare nei vigili del fuoco. Nel 2016, già madre di due figli, ha deciso di affrontare il concorso nazionale per realizzare il suo sogno.
Com’è conciliare il lavoro con la famiglia?
"Come tutte le mamme, devo organizzare bene la giornata. Quando si va al lavoro, si stacca la 'batteria famiglia' e si attiva quella professionale".
Ha mai affrontato difficoltà per essere donna in un ambiente maschile?
"Non con i colleghi, ma nel dover apprendere compiti tradizionalmente considerati maschili. Mi piace imparare a usare attrezzature come la motosega o intervenire nei soccorsi: è una sfida che affronto con curiosità".
Cosa significa per lei celebrare l'8 marzo in divisa?
"È un giorno per ricordare il valore della donna e dell’uomo, due ruoli diversi ma complementari".
Serena D’Alonzo, maresciallo capo della Guardia di Finanza di Macerata
Cosa l’ha spinta a intraprendere questa carriera?
"Condivido i valori delle istituzioni militari: ordine, rispetto delle leggi, lealtà e amore per il Paese".
Esistono pari opportunità tra uomini e donne nel suo settore?
"Assolutamente sì. Le possibilità di carriera sono le stesse per tutti. La predominanza maschile è una questione di numeri, non di genere".
Cosa significa per lei celebrare l'8 marzo in divisa?
"Ricorda l’importanza della parità di genere anche nelle forze armate, sottolineando il ruolo delle donne nella tutela della collettività".
Giorgia Melillo, maresciallo dei Carabinieri e comandante della Stazione di Fiastra
Cosa l’ha spinta a entrare nell’Arma?
"Un fuoco interiore che non si può spiegare. Non ho parenti carabinieri, ma ho sentito dentro di me questa vocazione".
Ha mai affrontato difficoltà nel suo percorso?
"A volte noi donne dobbiamo correre un po’ più veloci per dimostrare il nostro valore. Ma l’Arma ha saputo integrare le donne in tutti i ruoli e settori".
E con i cittadini?
"All’inizio qualcuno può rimanere sorpreso, soprattutto nei piccoli centri. Ma quando capiscono che rappresenti un’istituzione e sei lì per aiutarli, ogni pregiudizio svanisce".
Cosa rispondi all'antico stereotipo secondo il quale le donne non sanno guidare?
"Ho conseguito la patente militare per guidare anche la motoslitta, visto che opero anche a Bolognola, quindi in un territorio montano. È stata un’opportunità per avere un accesso diretto alle piste. Qualsiasi cosa sia etichettata da maschio è superata nel momento in cui uno si sente di poterlo e di volerlo fare. Credo che non ci sia nessun limite all’istinto e alla passione".
Trascorrere l’8 marzo in divisa cosa significa per te?
"Poter dare, come tutti i giorni, l’immagine che noi donne possiamo ottenere qualsiasi tipo di successo personale. Per me, l’onore di vestire questa uniforme significa dare un esempio a tutte le donne che aspirano a fare qualsiasi cosa in diversi ambiti, dallo sport, al lavoro, alla vita privata".
Ilaria Ferranti e Maria Pia Marocchella, sostitute commissario della Polizia Locale
Cosa vi ha spinte a entrare nella Polizia Locale?
Ferranti: "Sin da giovane ho sentito il desiderio di mettermi al servizio della comunità. La Polizia Locale offre un contatto diretto con i cittadini, permettendoci di garantire sicurezza e rispetto delle regole".
Marocchella: "Per me è stata una scelta dettata dalla voglia di lavorare per il bene comune. Essere vicini alla gente significa anche saper ascoltare e intervenire nei momenti di difficoltà".
Avete mai dovuto affrontare difficoltà legate al fatto di essere donna in un ambiente prevalentemente maschile?
Ferranti: "Nel tempo questa situazione è migliorata molto. Quando sono entrata era un ambiente completamente maschile e non è stato facile. Non dico che non mi sentivo accettata, ma qualche differenza di genere la notavo. Nel tempo, anche grazie alla mia personalità e al mio carattere forte, sono riuscita ad affrontare al meglio ogni situazione lavorativa. Oggi questa diversità c’è meno e si sta andando verso una soluzione ideale".
Marocchella: "Concordo con la collega. Inizialmente, oltre all’ambiente lavorativo c’era anche un po’ di scetticismo da parte della cittadinanza nei confronti di una vigilessa donna. La cosa bella è stata farli ricredere, fino a ricevere diversi complimenti".
Cosa significa per voi celebrare l’8 marzo in divisa?
Ferranti: "È un riconoscimento formale per quello che le donne fanno tutto l’anno. Credo che tutti i giorni siano importanti e che non sia l’8 marzo a fare la differenza. In passato ci sono stati giorni rilevanti da ricordare. Oggi la vedo un più come come una giornata commerciale, che socialmente importante come in passato" .
Marocchella: "Se l’8 marzo serve per ricordare ciò è accaduto in passato e far sì che non accada più va benissimo, ma va fatto anche negli altri giorni. Anche io credo sia più legato a un discorso commerciale, spero che venga vissuto per ricordare il passato e migliorare il presente".
Indossare una divisa l’8 marzo significa più che mai ricordare il cammino percorso dalle donne per affermarsi in ruoli storicamente maschili. Come ha detto Patrizia Peroni, "non è una festa, ma un momento per riflettere su ciò che abbiamo conquistato e su quanto ancora c’è da fare". Le storie di queste donne dimostrano che la passione, la competenza e la determinazione non hanno genere, ma solo la voglia di fare la differenza ogni giorno.