UGL Sicurezza Civile ha presentato una formale richiesta di encomio per le Guardie Particolari Giurate (Gpg) dell’istituto di vigilanza Vedetta 2 Mondialpol S.p.A., coinvolte nell’assalto armato al portavalori avvenuto nella serata del 27 ottobre 2025 lungo la corsia sud dell’A14, a pochi chilometri dal casello di Loreto-Porto Recanati.
L’istanza è stata inviata ai prefetti e ai questori di Macerata e Ancona, oltre che ai comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri dei due territori. Durante l’attacco, portato avanti con armi da fuoco e materiale esplosivo, le guardie giurate impegnate nel servizio di trasporto e scorta valori hanno reagito con prontezza e professionalità, applicando scrupolosamente le procedure di sicurezza e riuscendo a tutelare sia i beni trasportati che la propria incolumità.
Il sindacato ha esteso la proposta di encomio anche agli operatori della centrale operativa, che hanno gestito l’emergenza con sangue freddo e rapidità, attivando immediatamente i protocolli previsti e contribuendo alla sicurezza dei colleghi e dei beni dei clienti.
Ugl Sicurezza Civile ha inoltre espresso un sentito ringraziamento all’Arma dei Carabinieri e alla Polizia di Stato per il pronto intervento e la collaborazione istituzionale dimostrata in occasione dell’episodio.
Il segretario Ugl Sicurezza Civile di Ancona, Carlo Oligno, promotore dell’iniziativa, ha dichiarato: «Questi colleghi hanno dimostrato cosa significa professionalità in condizioni estreme. Chiediamo un encomio ufficiale che riconosca pubblicamente il loro coraggio e il valore di procedure che, quella notte, hanno fatto la differenza: un servizio reso oltre il dovere e con alto senso di responsabilità».
PORTO POTENZA – Dopo anni di abbandono e degrado, l’ex Babaloo, storica discoteca simbolo della movida marchigiana, ha trovato un nuovo proprietario. La struttura è stata infatti acquistata per 350mila euro dall’imprenditore Alfio Caccamo, già titolare del parco commerciale Corridomnia, attraverso la società Brand Srl di Pieve Torina.
L’operazione segna l’inizio di un ambizioso progetto di rilancio turistico e di riqualificazione dell’intera area costiera, con l’obiettivo dichiarato di trasformare il complesso in un polo turistico di qualità capace di valorizzare il territorio di Porto Potenza Picena.
Intervistato da Picchio News, Caccamo ha espresso soddisfazione per l’acquisizione, mantenendo però il massimo riserbo sui dettagli del futuro intervento: “È ancora presto per dire cosa sorgerà – ha spiegato –. L’abbiamo comprato ieri e il progetto è ancora da valutare, da elaborare e da ragionare. Speriamo di poter realizzare qualcosa di bello, legato a un turismo di qualità”.
Alla domanda su cosa lo abbia spinto a investire in una struttura ormai in disuso da anni, Caccamo ha risposto con semplicità: “Il fiuto. Il naso, come dico io. Ho visto un’opportunità e non potevo lasciare che quel luogo restasse così abbandonato”.
L’imprenditore ha anche ricordato con affetto i tempi d’oro del Babaloo: “Ho tantissimi ricordi bellissimi di quando ero più giovane. Ma non si tratta di tornare indietro: bisogna guardare avanti. Tutta la regione Marche e buona parte d’Italia ricordano il Babaloo, un posto dove si incontravano persone da Milano, da Bari, da ogni parte del Paese. È stato un luogo iconico, e ora merita una nuova vita.”
Forte del successo ottenuto con il Corridomnia Park, uno dei poli commerciali più frequentati della provincia di Macerata, Caccamo non nasconde l’ambizione di replicare – e superare – quella esperienza anche a Porto Potenza: “Il Corridomnia non è stato un bel successo, è stato un successone, un traguardo importante e una bella operazione. Speriamo di fare ancora meglio".
L’acquisto dell’ex Babaloo rappresenta dunque una scommessa sul futuro turistico del territorio, in un’area strategica tra mare, colline e infrastrutture. Dopo anni di silenzio e nostalgia, l’eco della storica discoteca potrebbe presto lasciare spazio a una nuova stagione di rinascita per Porto Potenza e per tutta la riviera marchigiana.
A nove anni esatti dal devastante terremoto del 30 ottobre 2016, Pieve Torina ha compiuto un nuovo passo simbolico e concreto verso la rinascita: la posa della prima pietra del nuovo municipio. Una cerimonia toccante e partecipata, alla presenza di tanti cittadini, autorità civili, militari e religiose, che ha visto il sindaco di Pieve Torina e pressidente dell'Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci fare da padrone di casa e ricordare con emozione “quella domenica in cui venne giù tutto”.
“Posare la prima pietra proprio oggi assume un valore straordinario – ha detto Gentilucci –. È il segno della presenza delle istituzioni e della nostra volontà di rinascere. Costruiremo la casa di tutti i pievetorinesi sulle radici del vecchio municipio, mantenendo salde le nostre origini”. Il sindaco ha ripercorso i nove anni trascorsi dal sisma, sottolineando come “oltre il 50% delle abitazioni private siano già state riconsegnate o abbiano progetti esecutivi”, e ringraziando la comunità “per aver creduto in questo percorso di ricostruzione e sviluppo”.
Il nuovo edificio, che sorgerà su quattro piani per oltre mille metri quadrati, ospiterà uffici amministrativi, sala consiliare, polizia locale, servizi sociali e un presidio sanitario con ambulatori della guardia medica. Un investimento di oltre 3 milioni di euro, con tempi di realizzazione stimati in nove mesi.
Alla cerimonia - condotta da Marco Moscatelli - hanno portato il loro saluto diversi rappresentanti istituzionali. L’avvocato Andrea Clementi, del Consorzio Stabile CSI per l'edilizia, il consorzio di imprese umbre e marchigiane che realizzerà l’opera, ha parlato di “un progetto per i cittadini, non solo per il sindaco o l’amministrazione”, garantendo “velocità e competenza” nei lavori.
Gianluca Pesarini, per la Camera di Commercio di Macerata, ha sottolineato come “mettere il primo mattone significhi assumere un impegno importante verso un territorio che ha bisogno di popolazione e speranza”.
Il sindaco di Matelica e presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, Denis Cingolani, ha definito la giornata “l’inizio della ricostruzione della comunità”, mentre Andrea Spaterna, presidente del Parco dei Sibillini, ha ricordato che il nuovo municipio sarà “una struttura simbolo, capace di rafforzare lo spirito di appartenenza e la resilienza della popolazione”.
La consigliera regionale Milena Sebastiani, alla sua prima uscita ufficiale, ha espresso “grande vicinanza a un territorio che porto nel cuore” e ricordato “il lavoro costante della Regione per sostenere la ricostruzione”.
Dopo la benedizione di Don Ippolito, il sindaco Gentilucci ha impugnato la cazzuola per la posa simbolica della prima pietra, tra gli applausi della comunità. La mattinata si è chiusa con un brindisi e un momento conviviale, segno di una Pieve Torina che guarda al futuro “con il sapore della polvere ancora tra le labbra, ma con la forza di chi non ha mai smesso di credere nella propria rinascita”.
Quante volte vi è capitato di sentir parlare di qualcuno che, professionalmente parlando, «ce l’ha fatta» e di sentire pronunciare le parole «se l’è meritato»? Che cos’è realmente il merito? Un concetto oggettivo, calcolabile sulla base della dedizione dimostrata nell’affrontare la propria carriera, o forse l’ennesima illusione di una società che non vuole ammettere una verità brutale, e cioè che le differenze di status hanno ancora un peso determinante all’interno del mondo scolastico e lavorativo?
Ormai è all’ordine del giorno sentir parlare di «eccellenze», di giovani leve che completano gli studi in tempi record e con risultati impeccabili, introducendosi senza alcuna difficoltà nel mondo del lavoro: lo stesso mondo che sembra invece così ostile e impraticabile per molti dei loro coetanei. Ed è qui che si crea una frattura, un messaggio velato ma inconfondibile: ad essere «sbagliati» sono coloro che non ce la fanno. L’inettitudine alla produttività e alla rapida ascesa sociale e professionale è una piaga da sanare, una stortura da raddrizzare.
Ciò di cui non si parla, però, è l’ingiustizia del sistema che genera questi slogan gonfi di superomismo e di parole al miele verso i pupilli della cosiddetta «meritocrazia». Gli studenti che ottengono i migliori risultati scolastici sono, nella maggior parte dei casi, quelli provenienti da ambienti socioculturali favorevoli. Il fattore economico, così come la formazione dei genitori e il loro status occupazionale, sono solo alcuni dei molteplici aspetti da tenere in considerazione nei primi approcci alla scolarizzazione.
Altri elementi incidenti e fondamentali nella formazione dei bambini e dei ragazzi sono strettamente connessi al territorio e alla disponibilità di risorse ritenute di vitale importanza nel favorire una continuità degli studi (per citarne solo alcune: biblioteche, scuole secondarie di secondo grado e università sufficientemente vicine o quantomeno collegate al paese di residenza).
Lo dimostra uno studio INVALSI del 2010 relativo al calcolo di un indicatore dello status socio-economico-culturale (ESCS), secondo cui «gli allievi che vivono in condizioni di maggiore vantaggio economico, ma anche sociale e culturale, hanno migliori possibilità di conseguire risultati più soddisfacenti durante il loro percorso formativo». In poche parole, queste disuguaglianze generano un netto squilibrio nelle competenze richieste nei diversi livelli di istruzione.
Il Rapporto Nazionale INVALSI del 2025 ha infatti dimostrato che gli studenti appartenenti al livello più basso dell’ESCS (quelli, cioè, provenienti da un ambiente più svantaggiato) tendono ad ottenere risultati peggiori rispetto ai compagni con ESCS alto. La stessa forbice si ripresenta nei dati legati alla dispersione scolastica implicita, con un rischio che, per coloro che crescono in una condizione socioeconomica sfavorevole, risulta più che doppio a conclusione del primo ciclo di istruzione e quasi doppio a conclusione del secondo ciclo.
Proporzioni che si ripetono per i dati statistici delle cosiddette «eccellenze», che, specularmente, il più delle volte provengono dal novero degli studenti e delle studentesse appartenenti ad un ambiente avvantaggiato (28,1% rispetto a 13,7% nel primo ciclo di istruzione e 18,7% rispetto a 7,9% nel secondo ciclo).
Tutto questo, ovviamente, non deve essere ridotto ad una sommaria quanto generica retorica deterministica, ma serve comunque a prendere atto dell’effettiva incidenza delle disuguaglianze (siano esse etniche, sociali, culturali o economiche) nella formazione scolastica e lavorativa, e a riconoscere che la scuola del merito è una scuola ancora satura di contraddizioni interne e squilibri.
Imparare a muoverci in un sistema basato sul privilegio mascherato da benemerenze, saper discernere il valore dallo status, riconoscere che spesso ciò che abbiamo raggiunto è il frutto di vantaggi invisibili che ad un primo sguardo ci appaiono scontati – l’avere a disposizione «una stanza tutta per sé», per usare le parole di Virginia Woolf, ma anche dispositivi informatici, una rete internet, un genitore che esorti a fare i compiti, la possibilità economica di rivolgersi privatamente ad un insegnante per recuperare una materia «dolente» – sono solo alcuni dei piccoli cambiamenti che possiamo adottare per iniziare ad essere consapevoli dell’effettiva incidenza che tutti questi aspetti possono avere sul percorso di ognuno di noi.
Il cambiamento più decisivo, però, dovrà partire proprio dalle aule e dai banchi di scuola, attraverso la costante sensibilizzazione degli insegnanti e l’introduzione di politiche di sostegno volte a ridurre l’impatto dell’obsoleta forbice socioeconomica. Starà poi agli studenti saper dimostrare il loro vero merito.
Il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica - Corepla, in collaborazione con l'ANCI, ha avviato un progetto denominato “RecoPet” rivolto ai Comuni italiani e agli enti di governo degli ambiti territoriali ottimali, per l’assegnazione, in comodato d’uso gratuito, di un primo lotto di 200 macchine RVM (Reverse Vending Machine) ai Comuni con almeno 5.000 abitanti, con l’obiettivo di migliorare la raccolta selettiva dei contenitori per liquidi in PET post-consumo con standard qualitativi elevati, incentivando il conferimento delle bottiglie in PET tramite un sistema premiale per i cittadini.
ATA3 – l’Assemblea Territoriale d’Ambito dell’A.T.O. 3 di Macerata per la gestione del servizio rifiuti – ha invitato diversi Comuni, tra cui Tolentino, a manifestare il proprio interesse di massima per essere inclusi nella manifestazione di interesse che l’ente si appresta a inviare a Corepla. L’eventuale assegnazione di uno o più eco-compattatori comporta infatti specifici impegni sia per i Comuni sia per Cosmari, gestore del ciclo integrato dei rifiuti urbani.
Con una deliberazione di Giunta, l’Amministrazione comunale di Tolentino ha confermato la volontà di ottenere e installare sul territorio urbano la macchina per il conferimento e la raccolta delle bottiglie per bevande in PET. Il Comune metterà a disposizione uno spazio idoneo e ben visibile per il posizionamento del contenitore stradale e garantirà gratuitamente l’allaccio alla rete elettrica e l’alimentazione.
Sulla scorta di esperienze già maturate, Corepla ha inoltre richiesto la disponibilità di ragazze e ragazzi nel ruolo di facilitatori durante le prime due settimane di avvio, con attività di assistenza in prossimità degli eco-compattatori per accompagnare gli utenti all’uso corretto. Prima dell’avvio, i tutor seguiranno un percorso formativo specifico organizzato da Corepla presso Cosmari e, per l’intero periodo del servizio, saranno regolarmente retribuiti da Corepla senza oneri per il Comune. I tutor dovranno garantire una presenza quotidiana di 4 ore al mattino e 4 ore al pomeriggio; supportare i cittadini nelle operazioni di conferimento delle bottiglie in PET; guidare l’utenza nell’installazione e nell’utilizzo dell’app dedicata; illustrare il funzionamento del sistema e le finalità ambientali dell’iniziativa.
A breve prenderà quindi avvio anche a Tolentino il progetto “Recopet di Corepla”, in piena collaborazione con ATA3, Cosmari S.r.l. e il Consorzio Corepla, per il corretto svolgimento delle attività previste e l’installazione dell’eco-compattatore RVM (Reverse Vending Machine) assegnato per il riciclo delle bottiglie in plastica PET (polietilene tereftalato), da collocare in un’area conforme alle specifiche del bando Corepla.
La Polizia Locale di Macerata informa i cittadini che in questi giorni è iniziata la spedizione delle lettere “pre-ruolo”, un preavviso di cortesia inviato a chi non ha ancora provveduto al pagamento di una sanzione per violazione del Codice della Strada.
L’iniziativa ha lo scopo di consentire ai cittadini di regolarizzare la propria posizione debitoria prima dell’avvio della procedura ingiuntiva, evitando così ulteriori costi e aggravi.
La lettera contiene un riepilogo completo delle sanzioni in sospeso — numero e data del verbale, data di notifica, importo da pagare — e indica la possibilità di saldare quanto dovuto attraverso l’avviso PagoPA allegato, utilizzando i canali disponibili come home banking, CBILL, Poste o Sisal Pay.
La Polizia Locale raccomanda tuttavia la massima attenzione alle possibili truffe online: le lettere pre-ruolo sono infatti inviate esclusivamente in formato cartaceo, non via e-mail o messaggi digitali.
Per qualsiasi informazione, i cittadini possono rivolgersi all’Ufficio Verbali della Polizia Locale in viale Trieste 24, aperto al pubblico il martedì e mercoledì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 14.30 alle 17.30, oppure contattare il numero 0733 256444 o scrivere a plverbali@comune.macerata.it
Si è svolta nella mattinata di oggi, all’interno del porto di Civitanova, la periodica esercitazione antincendio coordinata dalla Guardia Costiera, con la collaborazione del Distaccamento dei Vigili del Fuoco e della Croce Verde.
L’attività addestrativa ha avuto come obiettivo principale la simulazione dello spegnimento di un incendio sviluppatosi all’interno del manufatto adibito a sede del Pontile “La Marina A.S.D", nonché quello di verificare la prontezza operativa e la sinergia tra le componenti coinvolte, oltre a perfezionare le capacità organizzative e di coordinamento della Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche.
L’esercitazione ha fornito esiti pienamente positivi, confermando l’efficienza, la tempestività e l’elevato livello di preparazione del personale coinvolto, a garanzia del costante miglioramento della risposta operativa dell’intero sistema di sicurezza in caso di emergenze in ambito portuale.
La Guardia Costiera di Civitanova Marche ricorda a tutti i cittadini e diportisti di segnalare ogni emergenza in mare tramite il numero blu 1530, collegato direttamente con la Sala Operativa della Capitaneria di porto più vicina, oppure, in alternativa, tramite il Numero Unico di Emergenza 112, gratuiti e attivi 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale.
Altro che “Macerata: la città in cui amerai vivere e lavorare”. Il nuovo slogan, più realistico e decisamente più aderente al terreno (anzi, alle buche del terreno), potrebbe essere: “Macerata: la città in cui amerai vivere e inciampare”. Sì, perché mentre si stanziano milioni di euro per marciapiedi futuristici in zone dove non passa neanche un’anima — riferimenti volutamente non casuali — in viale Giacomo Leopardi, quello che costeggia le mura cittadine, la vera sfida quotidiana è non finire gambe all’aria.
Le radici degli alberi, evidentemente stanche di essere ignorate, hanno deciso di ribellarsi. Spaccano l’asfalto, sollevano il marciapiede e gridano silenziosamente: “Vogliamo attenzione!”. E i cittadini? Loro, più che godersi il panorama mozzafiato, devono abbassare lo sguardo per evitare che il mozzafiato arrivi da una storta alla caviglia.
A segnalare la situazione sono stati diversi cittadini — e, dopo un rapido sopralluogo, è impossibile dargli torto. Il viale tra i più frequentati della città sembra un campo minato, non certo un bel biglietto da visita per gli studenti che parcheggiano alle Fosse o per i lavoratori diretti verso il centro.
E allora, in attesa che qualcuno decida di rimettere in sesto quello che dovrebbe essere uno dei viali più belli e panoramici del capoluogo, resta solo da aggiornare lo slogan ufficiale. Perché a oggi, più che “vivere e lavorare”, a Macerata bisogna vivere e guardare dove si mettono i piedi.
La provincia di Macerata si conferma tra le più virtuose delle Marche nella gestione dei rifiuti urbani. Secondo il Rapporto Rifiuti Urbani Marche 2024 pubblicato da ARPAM, i 55 comuni maceratesi hanno raggiunto una media del 73,62% di raccolta differenziata, superando ancora una volta l’obiettivo del 65% fissato dalla normativa nazionale e mantenendosi sopra la media regionale, pari al 71,9%.
Nel 2024, in provincia di Macerata sono stati raccolti 113.839 tonnellate di rifiuti differenziati e 40.791 tonnellate di rifiuti indifferenziati, per un totale di 154.631 tonnellate di rifiuti urbani. Ogni cittadino maceratese ha prodotto in media 510 chilogrammi di rifiuti, di cui oltre 370 chilogrammi avviati a raccolta differenziata.
Dalle tabelle ARPAM emerge un quadro complessivamente positivo per gran parte del territorio. Molti comuni hanno superato ampiamente il 75% di differenziata, con risultati particolarmente buoni nelle aree collinari e montane dove il sistema “porta a porta” è ormai consolidato. Appignano (oltre l'80%), Treia (sopra il 77%), Cingoli (oltre il 76%), Caldarola (oltre il 76%) e Tolentino (vicino al 75%) figurano tra i centri più virtuosi. Anche il capoluogo, Macerata, mantiene buoni livelli con una percentuale di raccolta differenziata che sfiora il 73%, in linea con la media provinciale.
Alcuni comuni dell’alta valle del Potenza e dell’entroterra mostrano ancora margini di miglioramento, con percentuali intorno al 65-68%, appena sopra la soglia minima. ARPAM evidenzia che le differenze locali dipendono anche dai sistemi di raccolta adottati e dal livello di diffusione del compostaggio domestico, che contribuisce a ridurre la produzione di rifiuti organici avviati agli impianti.
A livello provinciale, la frazione organica resta la componente principale della raccolta differenziata, seguita da carta e cartone e plastica. Nel complesso regionale, le Marche hanno raccolto oltre 146.000 tonnellate di rifiuto organico e più di 102.000 tonnellate di carta e cartone; la provincia di Macerata, che ospita anche impianti di recupero cartario, contribuisce in modo rilevante a questi risultati.
Nel 2024, le Marche hanno prodotto complessivamente 768.415 tonnellate di rifiuti urbani, con un lieve aumento rispetto all’anno precedente (+0,29%). La raccolta differenziata regionale ha interessato 553.000 tonnellate, pari al 71,97%, confermando un trend di stabilità dopo anni di crescita costante.
Arpam sottolinea che la provincia di Macerata "si distingue per la qualità del servizio e per il forte radicamento della cultura ambientale". L’agenzia aggiunge che "il prossimo passo è aumentare l’autosufficienza impiantistica e ridurre ulteriormente il rifiuto residuo pro capite".
La collaborazione tra cittadini, gestori e amministrazioni comunali continua dunque a essere il punto di forza del territorio, che anche nel 2024 consolida la propria posizione tra le province più attente all’ambiente e alla sostenibilità.
I dati in forma grafica:
l Comune di Recanati ha approvato, con delibera del Consiglio comunale, un passaggio cruciale nel percorso di riapertura dell’ex Hotel Gallery. Con la decisione di ieri, l’amministrazione ha infatti formalizzato il trasferimento della proprietà superficiaria da Banca Intesa Intrum alla GMB S.r.l. di Porto Recanati, società composta da imprenditori del territorio che otterrà in concessione l’utilizzo della struttura.
L’accordo sancisce così la rinascita di uno dei simboli dell’accoglienza cittadina, con l’obiettivo di riportare in funzione un albergo a quattro stelle dotato di servizi di alta qualità e comfort moderni. Un passo che segna un deciso potenziamento della ricettività turistica della città leopardiana.
Soddisfatto il sindaco Emanuele Pepa, che ha voluto sottolineare il valore strategico dell’operazione:
“Con questo importante passaggio – ha dichiarato – abbiamo realizzato un obiettivo atteso da anni. Il ritorno di una struttura ricettiva a quattro stelle, richiesta da tanti turisti, è essenziale per lo sviluppo del turismo a Recanati. Dopo l’accordo con l’Ente Chiesa San Filippo Neri per l’apertura dell’Ostello a Villa Colloredo, questo è un altro risultato cardine per la crescita della città”.
Il primo cittadino ha poi ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al risultato, dall’assessore al Patrimonio Sabrina Bertini ai dirigenti comunali, dai consulenti al segretario comunale. Un ringraziamento speciale è andato alla GMB S.r.l., “che ha deciso di investire nel nostro territorio e di ridare vita a una struttura che appartiene alla storia di Recanati”.
L’ex Hotel Gallery, situato all’interno del Seminario cittadino e di proprietà comunale, sarà gestito da GMB attraverso una concessione pubblico-privata, con garanzie aggiuntive per l’Ente grazie a un addendum fideiussorio a carico della società.
Il progetto prevede ora un intervento di ristrutturazione completo, finalizzato a restituire alla città una struttura moderna, funzionale e all’altezza dei flussi turistici che ogni anno animano la patria di Leopardi.
“Benvenuta GMB e grazie a chi crede nelle potenzialità del territorio – ha concluso il sindaco Pepa –. Recanati è pronta a riabbracciare un’eccellenza della sua ricettività alberghiera”.
Le Federazioni di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs delle Marche esprimono vicinanza e solidarietà ai lavoratori coinvolti nell’assalto ai due furgoni portavalori della società Mondialpol, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri lungo l'autostrada A14.
Le sigle sindacali sottolineano come l’attività delle guardie giurate impiegate nel trasporto valori resti "una delle più esposte a rischi e aggressioni", con episodi che si ripetono in tutto il Paese, spesso con gravi conseguenze per la sicurezza e la salute degli operatori.
"Vogliamo evidenziare le criticità del settore - spiegano le segreterie regionali - e sollecitare interventi urgenti, sia nel confronto con le associazioni datoriali che con le istituzioni". I sindacati ricordano che, nonostante le proposte avanzate al Ministero dell’Interno per migliorare la sicurezza dei portavalori, "nessuna risposta concreta è finora arrivata". Rimasta senza esito anche la richiesta di incontro sulle piattaforme regionali, che includono "misure legate alla salute, alla sicurezza e alla contrattazione integrativa".
"Le responsabilità delle guardie armate - prosegue la nota - non sono commisurate al salario percepito. Molti lavoratori sono costretti a turni massacranti, con numerose ore di straordinario, aumentando così i rischi di incidenti e malattie professionali".
Le federazioni chiedono maggiori tutele e il rispetto del contratto nazionale, denunciando un sistema segnato da continui cambi di appalto e gare al massimo ribasso, che spesso mettono in pericolo le condizioni contrattuali e salariali dei dipendenti. A questo si aggiunge la diffusione di contratti "pirata", con retribuzioni più basse e minori diritti, situazione che costringe i sindacati a continui interventi legali per tutelare i lavoratori.
Le segreterie marchigiane di Filcams, Fisascat e Uiltucs rinnovano dunque le loro richieste al Ministero dell'Interno e alle associazioni datoriali, invitando anche la Regione Marche a farsi parte attiva nel sostenere la sicurezza e la dignità dei lavoratori del settore della vigilanza privata e del trasporto valori.
Una raccolta di firme per denunciare lo stato di degrado di via Ancona, a ridosso della ferrovia e del sottopasso che collega con via Alfieri. Sono circa ottanta i residenti che hanno sottoscritto un documento consegnato nei giorni scorsi all’ufficio protocollo del comune di Macerata, indirizzato al sindaco Sandro Parcaroli e all'assessore competente Paolo, per chiedere interventi urgenti di pulizia, manutenzione e sicurezza.
Nel testo, i cittadini descrivono una situazione di abbandono protratta da anni, nonostante - scrivono - "i tanti solleciti fatti agli uffici comunali e i sopralluoghi della polizia locale". A firmare la denuncia anche i portavoce Elvio Cingolani, Giuseppe Camoranesi, Romeo Renis, Stefano Caraffa e Domenico Sirocchi.
Tra i problemi segnalati figurano sporcizia diffusa, erba incolta, presenza di ratti, un’area dietro i bidoni dei rifiuti trasformata in “discarica a cielo aperto” e telecamere di videosorveglianza non funzionanti. Particolare preoccupazione viene espressa per il sottopasso pedonale che collega via Ancona a via Alfieri, utilizzato ogni giorno da residenti, famiglie e studenti diretti ai Salesiani o al supermercato. “Il sottopasso – si legge nel documento – è completamente abbandonato, con muri imbrattati da scritte e disegni osceni, cattivo odore, pavimentazione pericolosa e nessun deterrente contro il vandalismo”.
I residenti lamentano inoltre una scarsa illuminazione in alcuni tratti e la presenza di esche per topi lasciate in modo improprio, potenzialmente pericolose anche per gli animali domestici.
Nella lettera di accompagno, i cittadini spiegano di aver più volte segnalato la situazione all’Ufficio ambiente, alla Polizia locale e alle Ferrovie, "senza ottenere alcun intervento risolutivo" "Questa condizione - scrivono - suscita un forte sentimento di insicurezza, abbandono e mancanza di igiene, con ripercussioni negative sulla qualità della vita di chi abita e frequenta la zona".
La richiesta al Comune è chiara: ripristinare decoro, sicurezza e pulizia in un’area che - affermano i residenti - "merita dignità e attenzione dopo anni di incuria".
Una nuova attività prende vita a Passo di Treia. In Piazza Bachelet, alla presenza del sindaco Franco Capponi e di centinaia di cittadini, è stata inaugurata oggi la “Rosticceria Francesca e Patrizia”, un progetto che unisce passione, tradizione e spirito d’iniziativa.
Protagoniste di questa nuova avventura sono Francesca e Patrizia, figlia e mamma, che dopo anni di esperienza nel settore della ristorazione hanno deciso di mettersi in gioco e intraprendere insieme il loro percorso da imprenditrici. Con determinazione e coraggio hanno dato vita a un locale accogliente dove la qualità e la genuinità sono al centro di ogni proposta.
La rosticceria offrirà piatti d’asporto e un servizio al tavolo per pasti veloci, ideali per una gustosa pausa pranzo o per chi vuole portare a casa i sapori della tradizione locale. Ogni giorno saranno disponibili diverse specialità preparate con ingredienti freschi e con la cura che solo l’esperienza e la passione sanno garantire.
L’apertura di “Francesca e Patrizia” rappresenta un segnale positivo per il territorio: un esempio concreto di chi sceglie di investire nella propria comunità, valorizzando le eccellenze culinarie e portando innovazione nel segno della tradizione.
Si è tenuto questa mattina, presso la sede della Provincia di Macerata, un incontro conoscitivo tra il Comitato "No Discarica Macerata" e la Provincia di Macerata, finalizzato alla definizione di un protocollo d’intesa sulla gestione sostenibile dei rifiuti e sulla pianificazione dei siti di smaltimento nel territorio provinciale. Per primi avevamo ascoltato il comitato nei mesi scorsi. Poi il comitato ha organizzato anche una dimostrazione sull'impossibilità di utilizzare quella strada per il passaggio dei tir diretti alla discarica.
All’incontro hanno partecipato Luca Buldorini, Vicepresidente della Provincia di Macerata; Giovanni Vagni, Presidente del Comitato “No Discarica Macerata”; Giovanni Renzi, Vicepresidente del Comitato; l'avvocato Eleonora Marcolini, il dottor Bernardino Principi e l'ingegner Sergio Machella.
L'incontro, di natura conoscitiva e istituzionale, ha rappresentato un primo passo verso un dialogo strutturato tra l’ente provinciale e il comitato cittadino, con l’obiettivo di approfondire le politiche di gestione dei rifiuti e le possibili localizzazioni di nuovi impianti di smaltimento nel territorio, in coerenza con la pianificazione regionale e con le competenze attribuite alla Provincia dalla Legge 56/2014.
Il Vicepresidente Buldorini ha sottolineato il ruolo della Provincia come ente di area vasta e di coordinamento territoriale, impegnato a favorire la collaborazione tra Comuni, Regione e cittadini su temi di interesse collettivo. Ha inoltre richiamato la necessità di orientare le politiche locali verso impianti di nuova generazione per il recupero energetico e la valorizzazione dei rifiuti, in linea con gli obiettivi europei sull’economia circolare, riducendo progressivamente il ricorso alla discarica. Buldorini ha ribadito, infine, che le decisioni in materia di pianificazione dei rifiuti spettano alla Regione Marche, mentre la Provincia garantisce supporto tecnico, collaborazione e monitoraggio territoriale.
Il Comitato “No Discarica Macerata” ha espresso apprezzamento per l’apertura al confronto, ribadendo la volontà di partecipare in modo costruttivo e informato al dibattito pubblico, nel rispetto dei ruoli istituzionali e delle procedure previste.
Dall’incontro sono emersi diversi punti di intesa condivisa. È stata proposta l’attivazione di un percorso tecnico preliminare presso la Provincia, volto a raccogliere dati, esperienze e proposte sulla gestione sostenibile dei rifiuti. Tale iniziativa potrà evolvere, con l’autorizzazione degli organi competenti, nella creazione di un Tavolo Tecnico di Coordinamento Provinciale con funzioni consultive.
Le parti hanno inoltre concordato sull’importanza di promuovere momenti di confronto tecnico-scientifico con la Regione Marche, Arpam, Cosmari, le Università di Camerino e Macerata, oltre che con associazioni di categoria e organizzazioni ambientali riconosciute, per favorire la diffusione di buone pratiche nella gestione dei rifiuti.
È stata accolta positivamente anche l’idea di elaborare un documento di indirizzo denominato “Manifesto Provinciale per una gestione sostenibile dei rifiuti e contro le nuove discariche”, da sottoporre successivamente al Consiglio Provinciale, previa consultazione dei Comuni del territorio. Il Vicepresidente Buldorini coordinerà le attività preliminari e l’interlocuzione con gli uffici provinciali, predisponendo la documentazione utile alle future valutazioni del Consiglio o del Presidente della Provincia. Ogni eventuale atto formale sarà oggetto di specifiche deliberazioni.
In conclusione, Provincia e Comitato hanno riconosciuto l’importanza di mantenere un dialogo aperto, trasparente e istituzionalmente corretto su un tema tanto delicato come quello della gestione dei rifiuti.
Abbiamo poi ascoltato il presidente del comitato Giovanni Vagni, che ha lanciato un appello: "Noi stiamo chiedendo e chiediamo, anche tramite questa intervista, che tutti i sindaci della provincia, i politici e gli amministratori di qualsiasi livello e tutte le organizzazioni ambientaliste sostengano questa nostra richiesta di non fare più discariche in provincia di Macerata".
Ai Giardini Diaz è in corso dal 3 febbraio 2025 un intervento del PNRR “Rigenerata – Macerata Go Green”, parte di un programma da circa 1,7 milioni per la rigenerazione di più aree urbane.Nelle prime fasi sono stati abbattuti alcuni alberi, che l’amministrazione definisce malati, con l’assessore Paolo Renna che annuncia nuove piantumazioni mentre il progetto prevede più pavimentazioni e l’ampliamento dell’area giochi.Sulle scelte e sull’impatto sul verde interviene Patrizia Sagretti di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana:
"L scelte progettuali in corso, cioè colate di cemento e pavimentazioni al posto dei prati, riduzione delle aree dedicate agli alberi che creavano un riparo dal sole e dal caldo estivo, ampliamento dell’area giochi con strutture dai colori talmente sgargianti che sarebbero stati perfetti per un centro commerciale, trasformano il Giardino principale della città, che nacque centocinquanta anni fa con l'idea di trasformarlo in un giardino all'inglese, in uno spazio più simile a una piazza commerciale che a un polmone verde per famiglie e anziani. Queste scelte privilegiano la bassa manutenzione rispetto alla qualità ecologica e sociale dello spazio pubblico.
Nel 2023 era già stato introdotto un anello ciclopedonale intorno ai giardini, protetto da un cordolo pesante che ha modificato la percezione e la fruibilità dello spazio: il processo in corso appare la continuazione di una logica che sottrae progressivamente qualità ai Giardini Diaz.Come Alleanza Verdi e Sinistra abbiamo tutta un'altra idea di giardini e di verde pubblico. Bambine e bambini hanno bisogno di spazi con prati e alberi per giocare invece che una città sempre più cementificata. Forse la rincorsa ai finanziamenti del PNRR ha dato alla testa di questa destra di governo. La mentalità imprenditoriale di Parcaroli forse dice che con conta come spendere, ma conta semplicemente spendere"
Una serata tra gusto, eleganza e belle persone: così il Bar Ristorante Enoteca Torquati di Macerata, in via Donato Bramante (Piediripa), ha accolto la redazione di Picchio News per una cena esclusiva tra piatti ricercati, vini d’eccellenza e un’atmosfera che profuma di stile e convivialità.
Sotto la guida attenta del titolare Andrea Domizioli, il locale - da sempre punto di riferimento per chi cerca qualità e accoglienza - ha mostrato tutta la sua nuova anima dopo il restyling: ambienti curati, luci soffuse, servizio impeccabile e una cucina che unisce tradizione e creatività.
Protagonisti ai fornelli lo chef Andrea e il sous-chef Elia, che hanno raccontato il tema della cena: “Abbiamo proposto un menù elegante e delicato – spiega Andrea – con un risotto ai frutti di bosco con crema al parmigiano e fiori eduli, un arrosto di arista al Contrò e una panna cotta ai frutti di bosco con frutta fresca. Tutto pensato per offrire armonia di sapori e leggerezza”.
Elia, sempre sorridente, ha aggiunto: “Abbiamo curato ogni dettaglio, dall’impiattamento all’accoglienza, cercando di farvi stare il più bene possibile. Speriamo che siate stati bene!”.
Torquati non è solo ristorante, ma anche bar, pizzeria ed enoteca, un luogo capace di adattarsi a ogni momento della giornata e a ogni esigenza, grazie anche a un servizio di catering personalizzato, come conferma lo stesso chef: “Realizziamo catering su misura, costruiti in base al budget e ai desideri del cliente. Cerchiamo sempre di accontentarlo in toto”.
Tra i commensali, tanti volti noti della città e personaggi di spicco del territorio. Antonio Pettinari, già presidente della Provincia di Macerata, ha espresso parole di grande apprezzamento: “Tutti i piatti erano ottimi, ma la cosa più bella resta la compagnia. Le serate organizzate da Guido, Picchio e tutta la redazione sono splendide: un’occasione per stare insieme, condividere e sorridere”.
Dello stesso parere Carlo Iammarino, Direttore Coordinatore Speciale presso il Ministero dell’Interno, che ha gustato con entusiasmo ogni portata: “Ho apprezzato tutto, ma gli antipasti erano eccezionali. È un locale perfetto anche per l’aperitivo: accogliente, elegante e con un servizio davvero curato”.
In prima fila anche Gianluca Delsa, volto noto della moda e titolare della celebre Delsa Atelier, che ha portato alla tavola di Torquati il suo tocco di stile: “È stato un piacere rivedere amici e conoscere nuove persone. Atmosfera fantastica, Guido come sempre impeccabile. Mi proporrò come reporter per Picchio News — scherza — ccon le foto che ho scattato della serata!”.
Non poteva mancare il dottor Renato Galeotti, presidente del Kiwanis Club Macerata, che ha promesso di tornare presto con il suo club: “Ristorante eccellente, servizio ottimo e personale gentile. È un posto che avevo un po’ trascurato, ma questa serata mi ha ricordato quanto qui si mangi bene e si stia ancora meglio”.
A chiudere la serata in bellezza, un brindisi al bancone con Christian, giovane e talentuoso barman sommelier del Torquati, che con passione racconta il suo percorso: “Lavoro qui da quattro anni, dopo la formazione con l’Associazione Italiana Sommelier. Cerchiamo sempre di innovare anche nei cocktail, pur restando fedeli ai classici come Spritz, Cosmopolitan e Bloody Mary. L’importante è la qualità delle materie prime e la cura dei dettagli”.
Tra chiacchiere, sorrisi e calici alzati, la serata al Torquati si è trasformata in un vero e proprio inno alla buona cucina e alla bellezza dello stare insieme. Un locale che, con la sua eleganza discreta e la passione del suo staff, si conferma una delle mete più amate e raffinate della ristorazione maceratese.
Ieri mattina la Polizia di Stato ha partecipato all’incontro organizzato dall’assessorato alle politiche per le pari opportunità del Comune di Macerata, nell’ambito della quinta edizione dell’iniziativa “Guardami negli occhi”.
A rappresentare la Questura è stata la Patrizia Peroni, dirigente della Divisione Polizia Anticrimine, che ha portato il saluto istituzionale del questore di Macerata, Luigi Mangino, e ha illustrato ai numerosi studenti delle scuole superiori della città gli strumenti a disposizione per prevenire e contrastare la violenza contro le donne.
La dirigente ha spiegato l’intero percorso: dalla segnalazione alla denuncia, passando per la possibilità di richiedere un ammonimento del questore, misura di prevenzione che può essere richiesta anche dai minori per casi di stalking, bullismo, cyberbullismo e revenge porn. Particolare attenzione è stata dedicata alla capacità di riconoscere i primi segnali di violenza e di informare chi può intervenire per proteggere le vittime.
La presenza della Polizia di Stato nelle scuole ha l’obiettivo di educare i giovani al rispetto e alla legalità, promuovendo campagne di sensibilizzazione come “Questo non è amore”, pensate per raggiungere un pubblico sempre più ampio e favorire un cambiamento culturale necessario per ridurre le vittime e aumentare le denunce.
Halloween 2025 sui social è iniziato una settimana fa. Tutorial per trucchi spaventosi, ricerche del costume perfetto, countdown alle feste a tema. Ma mentre osservo questo carnevale digitale, mi viene da pensare: questa è l'unica notte dell'anno in cui ammettiamo apertamente di indossare una maschera?
LA FESTA DELLA FINZIONE ONESTA
C'è qualcosa di liberatorio in Halloween. Per una notte possiamo essere qualcun altro e tutti lo sanno. Nessuno pensa che tu sia davvero un vampiro o una strega. La maschera è dichiarata, evidente, accettata. Halloween è onesto. I social no.
Quest'anno ho notato una cosa: la gara per il costume perfetto è diventata quasi più stressante della gara per la foto perfetta. La gente inizia a ottobre a cercare idee, a pianificare look che finiranno su Instagram. Non si tratta più di divertirsi a una festa. Si tratta di creare un contenuto. Il costume non è più per la festa. È per il feed.
LA MIA ESPERIENZA DIETRO LE QUINTE
Nel mio lavoro vedo entrambi i lati della medaglia. Creo strategie social per aziende e professionisti, so esattamente come si costruisce un'immagine online. Ho visto influencer che postano "momenti spontanei" studiati al millimetro con team di professionisti. Ho lavorato con persone che hanno fatto fotoshoot di tre ore per ottenere quella singola foto "naturale".
La differenza con Halloween? Ad Halloween sappiamo che è finto. Sui social ci crediamo davvero.
LA LEZIONE DI HALLOWEEN
Forse Halloween ci sta insegnando qualcosa. Forse dovremmo essere più onesti come lo siamo ad Halloween. Dichiarare apertamente quando stiamo indossando una maschera invece di fingere che sia la nostra vera faccia.
"Questa foto l'ho rifatta venti volte." "Ho messo un filtro perché oggi mi sentivo brutta." "Questa vita perfetta che vedete è costruita per i social."
Sarebbe rivoluzionario. Ma non succederà. Perché la maschera funziona. Genera like, engagement, validazione. E nella economia dell'attenzione, la maschera vende più della verità. Le persone davvero autentiche sono rare sui social. Le riconosci perché non hanno paura di sembrare imperfette, confuse, normali. Non costruiscono una versione ideale di sé. Vivono e basta. Indossare una maschera ogni giorno è stancante. Devi sempre essere "on". È un lavoro a tempo pieno.
LA RIVOLUZIONE POSSIBILE
Immaginate se Halloween diventasse la norma. Se ammettessimo apertamente che sui social siamo mascherati. Se dichiarassimo i filtri, i ritocchi, le bugie piccole e grandi. Non succederà mai del tutto. Ma qualcosa sta cambiando. Vedo sempre più persone che iniziano a stancarsi della finzione. Che cercano contenuti veri anche se meno belli. Che premiano l'onestà più della perfezione. Halloween ci dà il permesso di essere qualcun altro per una notte. Ma sui social abbiamo preso quel permesso e lo abbiamo esteso a tutto l'anno.
La differenza è che ad Halloween ci divertiamo. Sui social ci esauriamo
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre tornerà l’ora solare: alle 3 del mattino gli orologi dovranno essere spostati indietro di un’ora, tornando alle 2. Gli smartphone e i dispositivi digitali si adegueranno automaticamente, mentre per quelli analogici sarà necessario ricordarsi di effettuare la modifica manualmente. In termini pratici, significa un’ora di sonno in più per tutti.
L’ora solare resterà in vigore fino all’ultimo fine settimana di marzo, quando tornerà l’ora legale nella notte tra il 28 e il 29 marzo 2026, spostando gli orologi di nuovo in avanti di un’ora.
Dal punto di vista economico, il passaggio all’ora solare chiude i sette mesi di ora legale, che secondo Terna hanno generato un risparmio di oltre 90 milioni di euro grazie alla riduzione dei consumi elettrici. Nei mesi di luce estiva, l’Italia ha consumato 310 milioni di kWh in meno, pari al fabbisogno medio annuo di circa 120 mila famiglie, evitando l’emissione in atmosfera di circa 145 mila tonnellate di CO2. Dal 2004 al 2025, il minor consumo dovuto all’ora legale ha raggiunto complessivamente oltre 12 miliardi di kWh, con un risparmio economico stimato per i cittadini di circa 2,3 miliardi di euro.
Nel 2018 la Commissione europea aveva proposto di abolire il cambio stagionale dell’ora, considerando che dormire un’ora in più o in meno non dovesse essere oggetto di vertici e negoziati. La consultazione pubblica registrò un record di partecipazione, con 4,6 milioni di risposte: tre quarti dei cittadini lamentavano disagio per il cambio, oltre l’80% chiedeva di abolirlo, e più della metà optava per l’ora legale permanente.
Da allora, però, il dossier è rimasto fermo e mai discusso dal 2019, a causa di pandemia e altri eventi internazionali. Come spiegato da una portavoce dell’esecutivo comunitario, la proposta è ancora valida, ma la decisione finale spetta agli Stati membri. Recentemente, la Spagna ha annunciato l’intenzione di riaprire il dibattito sul tema.
In attesa di eventuali novità, questa domenica gli italiani potranno godere di sessanta minuti di riposo in più, un piccolo ma prezioso regalo prima dell’arrivo dell’inverno.
La Prefettura di Macerata ha reso noto il calendario delle postazioni autovelox lungo la superstrada SS77 della Val di Chienti e sulla SS77 Var. (Sfercia – Fonte Mattinate) per tutto il mese di novembre 2025. I controlli saranno effettuati dalla Polizia Stradale di Macerata e dalle Polizie Locali di Tolentino, Caldarola, Camerino, Corridonia e Montecosaro.
IL CALENDARIO COMPLETO DI NOVEMBRE 2025
Sabato 1 novembre la polizia locale sarà a Tolentino (km 69+200, direzione mare, dalle 8 alle 13). Domenica 2 novembre controlli della Polstrada a Macerata, postazioni ai km 79+070 (direzione monti) e 104+400 (direzione mare), dalle 8 alle 20.
Lunedì 3 novembre la polizia locale sarà a Camerino (km 39+590, direzione mare, dalle 8 alle 13). Martedì 4 novembre la Polstrada tornerà a Macerata con le postazioni consuete ai km 79+070 (direzione monti) e 104+200 (direzione mare), dalle 8 alle 20.
Mercoledì 5 novembre doppio controllo della polizia locale: al mattino a Montecosaro (km 102+400, direzione monti, 8-13) e al pomeriggio a Corridonia (km 85+100, direzione monti, 13-19). Giovedì 6 novembre Polstrada di nuovo a Macerata (km 79+070 e 104+400, 8-20).
Venerdì 7 novembre polizia locale a Caldarola (km 58+600, direzione mare, 8-13). Sabato 8 novembre controlli a Camerino (km 39+590, direzione mare, 8-13). Domenica 9 novembre Polstrada a Macerata (km 79+070 e 104+400, 8-20). Lunedì 10 novembre polizia locale a Tolentino (km 69+200, direzione mare, 8-13).
Martedì 11 novembre Polstrada a Macerata (km 79+070 direzione monti e km 104+200 direzione mare, 8-20). Mercoledì 12 novembre Polstrada ancora a Macerata (km 79+070 e 104+400, 8-20).
Giovedì 13 novembre tripla postazione della polizia locale: Corridonia (km 85+100, 8-13), Caldarola (km 58+600, 8-13, direzione mare) e Montecosaro (km 102+400, 13-18, direzione monti). Venerdì 14 novembre controlli a Tolentino (km 69+200, direzione mare, 13-19).
Sabato 15 novembre doppia presenza: Camerino al mattino (km 39+590, 8-13) e Caldarola nel pomeriggio (km 58+600, 13-18). Domenica 16 novembre Polstrada a Macerata (km 79+070 e 104+400, 8-20). Lunedì 17 novembre controlli della Polstrada ancora a Macerata (stessi chilometri, 8-20). Martedì 18 novembre polizia locale a Corridonia (km 85+100, direzione mare, 8-13).
Mercoledì 19 novembre Polstrada a Macerata (km 79+070 e 104+200, 8-20). Giovedì 20 novembre nuovi controlli della Polstrada (km 79+070 e 104+400, 8-20). Venerdì 21 novembre giornata intensa per le polizie locali: Tolentino (km 69+200, 13-19), Montecosaro (km 102+400, 8-13) e Caldarola (km 58+600, 13-13).
Sabato 22 novembre Polstrada a Macerata (km 79+070 e 104+400, 8-20). Domenica 23 novembre controlli ancora a Macerata (stesse postazioni, 8-20). Lunedì 24 novembre polizia locale a Camerino (km 39+590, 13-18).
Martedì 25 novembre doppia postazione: Corridonia (km 85+100, 13-19) e Camerino (km 39+590, 13-18). Mercoledì 26 novembre Polstrada a Macerata (km 79+070 e 104+200, 8-20).
Giovedì 27 novembre Polstrada ancora a Macerata (km 79+070 e 104+400, 8-20). Venerdì 28 novembre controlli della polizia locale a Montecosaro (km 102+400, direzione monti, 8-13).
Sabato 29 novembre doppia presenza: Tolentino (km 69+200, 8-13) e Caldarola (km 58+600, 8-13). Domenica 30 novembre la Polstrada chiude il mese con i consueti controlli a Macerata (postazioni ai km 79+070 e 104+400, dalle 8 alle 20).
Di seguito l'elenco completo delle postazioni: