Civitanova, "Collezionano flop a scapito dei commercianti”: l'accusa di ViviAmo Civitanova alle politiche del Comune
In attesa di segnali positivi dall’inizio dei saldi estivi, la situazione del commercio locale, in particolare nei centri storici, continua a suscitare preoccupazione. A pesare sarebbero diversi fattori, tra cui il caro-vacanze, la stagnazione dei redditi e il rincaro generalizzato dei beni di prima necessità, elementi che renderebbero più difficili i consumi cosiddetti voluttuari.
Secondo quanto affermato dalla presidente dell’associazione ViviAmo Civitanova, Manola Gironacci, gli effetti di questa congiuntura si starebbero già facendo sentire in modo netto: “E mentre Bruno Villois attende l’inizio dei saldi per avere un segnale positivo per il PIL italiano, si sta verificando ciò che teme. I dati sui consumi voluttuari si rivelano peggiori del previsto. Certamente, i bassi redditi, il costo sempre crescente delle vacanze e il carrello della spesa sempre più pesante hanno conseguenze sul settore commerciale, che subirebbe danni irrimediabili”.
A fronte delle difficoltà del comparto, alcune amministrazioni locali, come quella di Ancona, avrebbero messo in campo strategie per supportare il commercio, puntando su eventi e collaborazioni. Tuttavia, sempre secondo Gironacci, questi tentativi non si tradurrebbero in reali benefici per tutti i comparti: “Nonostante gli sforzi, il commercio non risponde alle aperture serali, poiché ‘la spesa non vale l’impresa’. Questo significa che alcune tipologie di eventi in centro creano opportunità di lavoro (ben venga) per le attività di somministrazione, ma non per i beni voluttuali”.
Pertanto, a Civitanova ci sarebbero segnali contrastanti. Da un lato, l’impegno di alcune realtà associative, come ViviAmo Civitanova, che ha raccolto oltre 100 firme da negozi interessati a prolungare l’orario di apertura, con il sostegno di una campagna pubblicitaria da circa 20.000 euro; dall’altro, la presunta mancanza di risposte da parte dell’amministrazione. “L’amministrazione resta in silenzio e indifferente continuando a sfruttare le aperture solo per la campagna elettorale del sindaco Ciarapica. La programmazione degli eventi è giunta in ritardo e mostra la volontà dell’amministrazione di spostare l’attrattiva verso il lungomare, creando eventi sul porto”.
Gironacci sottolinea la necessità di un’analisi lucida, senza farsi abbagliare da successi apparenti: “Occorre considerare che Civitanova deve riflettere sulla situazione attuale senza lasciarsi ingannare da false illusioni. Il primo mercoledì di shopping, datato 2 luglio, ha evidenziato la mancanza di progettualità e il pressapochismo di questa amministrazione che sembra agire senza reale strategia, collezionando flop a scapito dei commercianti”.
Le critiche si estendono anche alla selezione e alla gestione degli eventi culturali, ritenuti poco efficaci dal punto di vista commerciale. “Far passare il Nova Festival, dedicato alla danza urbana in Piazza XX Settembre, e il Civitanova Film Festival in Piazza Ramovecchi come eventi per il commercio richiede coraggio e incoscienza, come dimostrano le scarse presenze”.
Anche alcune scelte operative della società Teatri sarebbero finite nel mirino: “L’azienda Teatri, con uno spettacolo tra le macchine parcheggiate e senza un palco adeguato, ha dimostrato una scarsa capacità di progettazione; una proiezione di un film non può essere considerata un evento commerciale. Il cinema, infatti, è l’antitesi del commercio e del passeggio, figuriamoci dello shopping”.
Gironacci ribadisce che le aperture serali non dovrebbero essere fini a sé stesse, ma pensate in un’ottica strategica e sostenibile: “Questi eventi sono stati presentati come sostegno al commercio, ma chi ha il compito di governare dovrebbe rendersi conto che le aperture serali devono essere remunerative, non solo servire da illuminazione per il centro”.
Secondo l’associazione, la “Notte dei Saldi” del 5 luglio avrebbe confermato l’attuale disinteresse da parte di molti esercenti. “Le aperture serali non superano il 5% dei negozi aperti. La nostra associazione Viviamo Civitanova conferma l’apertura di circa 10 negozi, una situazione che fa riflettere e ci spinge a confrontarci con la realtà. Se i commercianti avessero registrato vendite significative all'inizio dei saldi, avrebbero sicuramente aperto anche di sera. Dopo la delusione del mercoledì, però, non vogliono aggravare i loro già pesanti bilanci, e visto che i mercoledì li organizza l’associazione ‘Centriamo’, è ora che comincino a centrarsi sui veri problemi del settore”.
Infine, la presidente non manca di denunciare un presunto scollamento tra l’amministrazione comunale e le esigenze reali del tessuto commerciale: “Il commercio sta lottando per sopravvivere in una piazza dove l’amministrazione fa convenzioni e progetti con i centri commerciali (cuore Adriatico) mentre il sindaco sfrutta i commercianti per le sue campagne elettorali, senza muovere un dito per aiutarli concretamente”.
E a proposito della selezione di eventi: “Se il Sindaco, la Presidente dei Teatri e la Presidente di ‘Centriamo’ pensano che un cinema all'aperto e un balletto classico tra auto parcheggiate in Piazza XX Settembre siano soluzioni valide per il commercio, dimostrano di non avere una reale comprensione del settore. La presidente di ‘Centriamo’ non sembra all'altezza di rappresentare questa categoria e le sue decisioni meritano una riflessione attenta”.
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