Ci vuole coraggio nel saper stare nel silenzio, sentiamo spesso il bisogno di colmare il silenzio per riempire un vuoto. Esso ci insegna l’arte dell’ascolto di noi stessi: ci svuotiamo di ogni influenza esterna e ci affidiamo alla voce dell’anima.
È il momento creativo più intenso perché tutto nasce nel silenzio, il seme che darà vita all’albero crescerà nel silenzio. Ho sempre provato una profonda stima per quelle persone che in presenza di altre non hanno bisogno di parlare se ritengono di non avere nulla di interessante da dire, sento in loro una forza calma che nasce da centratura e consapevolezza.
Avverto chi è a suo agio nel silenzio, non preme e non forza ma accoglie il momento presente, ascolta il silenzio dell’altro e la comunicazione avviene su di un piano diverso, molto più profondo e vero.
Accettare il vuoto significa lasciare che sia, che le cose accadano senza controllare, perché sapere stare nel silenzio significa anche aver fiducia nella vita senza il bisogno di controllare il momento con parole o azioni; essere fiduciosi ci fa accadere le cose senza alcuno sforzo, diventiamo magneti che attirano.
L’arte del silenzio si impara dal saper stare serenamente soli; noi esseri umani tendiamo ad aver paura della solitudine, così colmiamo il vuoto dell’assenza con presenze che, purtroppo, hanno l’unica funzione di placare la paura del silenzio.
Quando riusciamo a vivere momenti di solitudine in un silenzio ricco di presenza di noi stessi, entriamo in un contatto profondo con la nostra essenza perché stiamo semplicemente con ciò che sentiamo della nostra persona.
Il silenzio ci permette di dare maggior valore alla parola proferita, perché questa esprimerà il vero e la sostanza, non saranno parole pronunciate senza valore alcuno o con superficialità; il silenzio lascerà, inoltre, spazio alla fantasia e al mistero perché non dobbiamo dire tutto all’altro, lasciando il desiderio della scoperta.
Come possiamo imparare il silenzio? Ogni volta in cui esso si presenterà e saremo tentati di colmarlo con il rumore, accogliamolo e accettiamo questa forma di vuoto fertile, perché soltanto così potremo ritrovarci nella nostra integrità.
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