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Calcio giovanile sotto la lente del fair play: la Maceratese si fa capofila della campagna “Zero scuse. Massimo rispetto”

Calcio giovanile sotto la lente del fair play: la Maceratese si fa capofila della campagna “Zero scuse. Massimo rispetto”

La S.S. Maceratese 1922 lancia una nuova campagna educativa nel calcio giovanile, con l’obiettivo di promuovere rispetto, correttezza e fair play tra giocatori, allenatori, arbitri, famiglie e pubblico. La campagna, dal titolo “Zero scuse. Massimo rispetto.”, vuole diventare un modello di riferimento per tutto il territorio, invitando le altre società sportive a condividere questi principi.

Secondo il comunicato ufficiale della società, "alla luce dei continui episodi di intolleranza e comportamenti scorretti che si registrano nel calcio giovanile, ritiene necessario assumere una posizione chiara e coraggiosa. Nasce così la campagna “Zero scuse. Massimo rispetto”, un impegno pubblico che mette al centro i valori educativi dello sport e che pone un accento particolare sul rispetto verso gli arbitri, troppo spesso bersaglio di atteggiamenti inaccettabili da parte di giocatori, dirigenti e soprattutto spettatori".

Il progetto si basa su un Codice Etico che guida il comportamento di tutti i tesserati. Come si legge nel comunicato, la società intende promuovere il rispetto delle regole, dei compagni, degli avversari, degli allenatori, degli arbitri e della società stessa, favorendo integrazione, correttezza e spirito di squadra. Viene sottolineata l’importanza di mantenere un atteggiamento esemplare prima, durante e dopo le partite, di prendersi cura delle strutture e di dare sempre il massimo delle proprie possibilità.

Gli allenatori sono chiamati a diventare veri educatori, usando un linguaggio corretto, valorizzando ogni singolo giocatore e concentrandosi sulla formazione più che sul solo risultato. Allo stesso tempo, il comunicato ribadisce la necessità di contrastare ogni forma di abuso, violenza o discriminazione e di prevenire pratiche illecite come doping, corruzione e match-fixing. Viene inoltre chiesto ai genitori di non esprimere giudizi su compagni e avversari, insegnando ai ragazzi a vincere e a perdere con equilibrio e offrendo loro un’educazione sportiva completa.

 

“Sarò cura della Società verificare il rispetto di tali imposizioni e direttive e, di fronte ad episodi che andranno a ledere l’immagine della società o a contrastare la normale convivenza tra i propri calciatori, o danneggiare il rapporto tra le società sportive, loro tesserati e sostenitori, non esiterà a prendere iniziative disciplinari forti nei confronti dei propri atleti e, qualora episodi spiacevoli dovessero verificarsi nel corso delle partite in campo e sugli spalti tra genitori, provvederà ad abbandonare il campo anche a rischio di vedersi attribuire la sconfitta dagli organi federali”, si legge ancora nel testo ufficiale.

Per concludere, la Maceratese "invita ufficialmente le società sportive della provincia a sottoscrivere e adottare questi principi, unendo le forze per costruire un modello di riferimento regionale di educazione sportiva, rispetto e inclusione. La vittoria più grande è crescere giovani capaci di portare nella vita i valori imparati nel calcio".

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