L’episodio di violenza contro il rider di Cagliari, malmenato da un gruppo di ragazzi mentre stava facendo consegne in città la sera della finale italia Inghilterra non è stato un episodio isolato.
Un episodio analogo si è verificato a San Donà, in provincia di Venezia.A denunciarlo è un pensionato di settant’anni, pestato da dieci ventenni davanti casa: “una furia mai vista, potevano uccidermi”.” Mi hanno aspettato in branco quando sono sceso dall’auto”.
L’uomo, per anni autista di ambulanze al pronto soccorso dell’ospedale, è stato malmenato dopo una discussione per un parcheggio. Stava entrando nella sua abitazione con l’auto in sosta per aprire il cancello. Qualcuno gli ha urlato di spostarsi. Sceso dicendo che doveva rientrare in casa si è consumato il pestaggio. “Ero a terra, ma continuavano a picchiarmi”.
Spesso leggiamo che la causa scatenante dell’aggressività giovanile di cui sempre più spesso si sente parlare è la pandemia, che avrebbe slatentizzato un disagio che si manifesta con aggressività e violenza.
Il disagio emotivo, la frustrazione della propria libertà, lo stress avrebbero innescato reazioni violente come “valvola di sfogo”.
Eppure ormai da anni, molto prima della pandemia, è ad esempio in voga tra i giovanissimi il “Knockout game” , un “gioco” come definito da molti, ma che gioco non è, che prevede di colpire a caso i passanti sconosciuti con un pugno in pieno volto.
Far filmare l’accaduto dagli amici bulli per postare il video su youtube o su altri social e allontanarsi come se nulla fosse, è il fine di questo delirante comportamento. Da Milano, Venezia, Brescia a Roma, Palermo, Napoli, questo trionfo di demenza è giunto in Italia già dal 2014, quando si sono verificati i primi episodi.
Se è vero che nel particolare e difficile periodo di cambiamenti che è l’adolescenza, il confronto con l’altro è di vitale importanza per la formazione e crescita, per la costruzione dell’identità di un ragazzo, è fuorviante imputare ai lockdown vissuti a causa della pandemia “sic et simpliciter” il fenomeno dell’aggressività giovanile.
E’ forse più realistica la considerazione, frutto di studi di ricerca sui comportamenti devianti e criminali giovanili, che l’aggressività ed il comportamento antisociale hanno una loro genesi raramente riconducibile ad un’unica causa.
I fattori di rischio, utili da conoscere per prevenire il consolidamento di una carriera criminale non conseguenti a disturbi psichiatrici acuti e cronici, vanno da una carenza educativa da parte dei genitori (abusi o trascuratezza), all’appartanenza ad una cerchia di amicizie che promuovono la violenza, all’assenteismo scolastico in giovane età, all’uso abuso di droghe, allo stile violento appreso nella comunità e all’immediata fruizione di contenuti violenti nei mass media.
La prevenzione secondo gli studi specialistici è affidata ad una precoce educazione emotiva:il controllo del comportamento dei figli ed una migliore comunicazione affettiva possono aiutare a prevenire l’aggressività scaturente dall’incapacità di affrontare adeguatamente i problemi, dalla poca tolleranza alla frustrazione, dai problemi familiari.
Sabato 17 luglio sono ripresi i rapporti tra le comunità di Treia ed Anticoli Corrado nel nome di Corrado I d’Antiochia.
Alla presenza del Sindaco di Anticoli Vittorio Meddi, dell’assessore alla cultura Andrea Fabbi, del presidente della locale pro loco Simone Fabbi, della Professoressa Anna D’Incalci la delegazione di Treia guidata dal Vice Sindaco David Buschittari, con il prof. Alberto Meriggi, ha partecipato al convegno dal titolo “Corrado I d’Antiochia Vita, Fonti, Atti processuali”.
Dopo i saluti istituzionali e la relazione dell’autore del Prof. Meriggi, autore del libro “Corrado I d’Antiochia un singolare cavaliere del XIII secolo”, sono seguite alcune letture teatrali di alcuni brani della commedia di Paolo Ferrari “Dante a Verona” a cura degli attori Aurora Cancian, Antonio Sanna e Eclario Barone; quindi è stata la volta del Coro Polifonico di Santa Vittoria diretto da Giovanna Serafini.
L’evento è stato presentato da Giovanbattista Grifoni.
Proprio il Presidente del Centro Studi Maceratesi è stato colui che ha creato attraverso i suoi studi sul nipote di Federico II di Svevia e costruito negli anni un bellissimo rapporto tra le due comunità: Il rapporto Anticoli-Treia come ricordato dallo stesso Meriggi nella nota dell’autore della nuova edizione del libro stampato a novembre 2020, parte nel 1990.
Proprio in quegli anni l’amministrazione comunale di Anticoli avviò i rapporti col prof. Meriggi e con la comunità di Treia; Il 3 settembre 2017 il conferimento della cittadinanza onoraria dal consiglio comunale di Anticoli ad Alberto Meriggi; quindi il gemellaggio tra le due bande musicali del 9 e 10 giugno 2018, la visita degli amministratori di Anticoli, sempre nel 2018, alla Disfida del Bracciale a Treia in occasione della quarantesima edizione.
Il lavoro del Prof. Meriggi su Corrado D’Antiochia, protagonista del fatto d’armi più importante della storia di Treia, la Battaglia di Porta Vallesacco, ebbe sbocco in un libro pubblicato nel 2005. Gli studi di Meriggi e le sue pubblicazioni e conferenze avviarono un felice rapporto culturale tra Treia e Anticoli, concretizzatosi nel tempo con scambi ed incontri per manifestazioni culturali e rievocative.
Prima del 1990 Anticoli e Treia non si conoscevano e soprattutto non avevano coscienza che Corrado d’Antiochia fosse il loro anello di congiunzione. Con i suoi studi e i suoi libri viene riconosciuto al Prof. Meriggi di aver contribuito a portare il nome di Anticoli Corrado al di fuori dei confini municipali.
Proprio grazie al legame con Anticoli, e agli studi del Prof. Meriggi, Treia ha potuto aderire nel luglio 2020 all’iniziativa ideata dal comune di Jesi con il sostegno della Regione Marche e in collaborazione con la fondazione Federico II di Svevia: “Federico II e le Marche nel Medioevo percorsi svevi tra i comuni del sisma” prodotto volto a promuovere il territorio non solo jesino con un occhio di riguardo alle realtà colpite dal terremoto 2016.
Una bella giornata di relazioni tra le due comunità, con l’impegno delle due amministrazioni, nei prossimi mesi e anni, a continuare a fortificare i rapporti culturali e dare vita a nuovi eventi sulla figura di Corrado d’Antiochia.
L’evento sarà replicato nella città del bracciale al teatro comunale sabato 4 settembre alle ore 16.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della tutela degli animali e nello specifico il caso in cui gli amici a quattro zampe vengano abbandonati dai propri padroni, orrenda circostanza questa spesso posta in essere proprio in questo periodo in quanto a ridosso delle ferie estive.
Il caso in parola ci offre la possibilità di esaminare giuridicamente tale deplorevole condotta penalmente rilevante. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Civitanova Marche che chiede: “Il proprietario di un cane abbandona l’animale ai bordi di una strada proprio prima di partire per le proprie ferie estive senza essere visto da alcuna persona che potrebbe denunciare immediatamente tale fatto alla Polizia Giudiziaria. L’animale viene poi salvato da un passante che denuncia tale ritrovamento all’Autorità Pubblica: quali le responsabilità in capo al proprietario dell’animale?”.
Il caso di specie ci porta ad analizzare il reato di “Abbandono di Animali”, previsto e disciplinato dall’art. 727 del codice penale, secondo il quale: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”.
A tal proposito, il concetto di abbandono va ricondotto alla trascuratezza o al disinteresse verso l’animale e non invece all’incrudelimento nei suoi confronti o all’inflizione di sofferenze gratuite, atteggiamenti questi rientranti, difatto, nel reato di “Maltrattamento di animali” previsto e punito dall’art. 544- ter del codice penale.
L’abbandono, in ogni caso, non va individuato nella sola precisa volontà di abbandonare l’animale, ma nell’intento più generale di non prendersene più cura nella consapevolezza dell’incapacità dell’animale di provvedere autonomamente a se stesso.
Pertanto, nel caso che ci occupa, risulta evidente l’applicazione dell’art. 727 c.p. nei confronti del proprietario del cane abbandonato, il quale, pur non essendo stato visto da alcuna persona, non ha tenuto conto della presenza del microchip addosso all’animale; per tali ragioni, sarà poi agevole per il Servizio Veterinario, poter risalire al proprietario del cane abbandonatoper poi denunciarlo all’Autorità Giudiziaria per il reato di abbandono di animali. Difatti, la stessa Corte di Cassazione specifica che la nozione di abbandono di animali è da intendersi non solo come precisa volontà di abbandonare definitivamente l'animale ma anche come il non prendersene più cura, "ben consapevoli dell'incapacità dell'animale di non poter più provvedere a sé stesso come quando era affidato alle cure del proprio padrone".
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che,"Il concetto di abbandono, come delineato dall'art. 727 c.p., implica semplicemente quella trascuratezza o disinteresse che rappresentano una delle variabili possibili in aggiunta a chi addirittura abbandona il proprio cane ai bordi di una strada circostanza questa che va a palesare ancor più la commissione del reato di abbandono di animali (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 18892/11).
Nel consigliare a tutti di denunciare prontamente tali spregevoli comportamenti penalmente rilevanti, come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Ammirare il cielo stellato potrebbe rappresentare un’idea romantica per sbalordire il partner con il quale desiderate passare una meravigliosa notte su di un tetto o su una distesa di fiori, oppure può diventare un nuovo hobby da fare durante il tempo libero, per aumentare la vostra conoscenza riguardo l’astronomia. In questo articolo proveremo a darvi alcuni consigli su tutto ciò che dovreste sapere per iniziare a osservare le stelle, a partire dalla valutazione del giorno e del luogo più adatti, fino ad arrivare alla strumentazione più efficace anche per i neofiti.
Scegliere il giorno e il luogo migliore
Non c’è niente di più bello che poter ammirare il cielo durante la notte di San Lorenzo, il dieci di agosto, quando sembra che ci sia una maggiore incidenza di stelle cadenti. Tuttavia, non sempre ciò è possibile, poiché la presenza di nuvole o vento potrebbe vanificare le vostre speranze oscurando il panorama. Per questo motivo, vi consigliamo di consultare accuratamente le previsioni del meteo, magari controllando anche i maggiori siti di astronomia in cui vengono elencati tutti gli eventi previsti dagli esperti.
Infine, è necessario trovare il luogo più appropriato per poter osservare senza intralci, come per esempio la terrazza di un palazzo alto, oppure un luogo più isolato preferibilmente privo di luci artificiali che potrebbero interferire con la luminosità degli astri.
Strumentazione
Per dare una connotazione più romantica alla serata è possibile osservare le stelle anche a occhio nudo, tuttavia, se siete degli astrofili in erba e non vedete l’ora di mettere in pratica le vostre abilità, allora vi suggeriamo l’acquisto di un telescopio. Su questo sito web potrete trovare una lista dei migliori, scelti in base alle recensioni degli utenti che hanno potuto provarli. Tuttavia, prima di decidere è necessario comprendere il loro funzionamento.
Tali strumenti si dividono in due tipologie: rifrattori e riflettori. Nel primo caso abbiamo di fronte un oggetto che sfrutta la posizione delle lenti, di dimensioni variabili a seconda del modello, per poter inviare l’immagine di un corpo celeste all’occhio. Sono generalmente meno costosi e adatti ai principianti, anche se talvolta molto pesanti e difficili da trasportare, inoltre, sono quelli che si adattano maggiormente all’osservazione dei pianeti e della luna.
Il telescopio riflettore invece è più piccolo, leggero ma anche notevolmente più costoso, che sfrutta un tipo di vetro ottico molto particolare in grado di mostrare anche le stelle e le nebulose senza perdere eccessivamente di contrasto e definizione. La scelta dello strumento più appropriato dunque, dipende principalmente dalla disponibilità economica e dal tipo di osservazione che vorrete effettuare.
Nel caso in cui il budget non fosse un problema, una bella idea potrebbe essere l’acquisto di una macchina fotografica e di un obiettivo telescopico professionale, così da poter imprimere su carta il frutto dei vostri studi.
La scala delle magnitudini
Osservare le stelle non è affatto semplice, soprattutto se non si è in grado di effettuare calcoli matematici complessi e non si ha la benché minima idea di come posizionare il telescopio. La prima cosa da fare dunque, è imparare la scala delle magnitudini imposta dallo studioso greco Ipparco quasi 2.000 anni fa, e perfezionato dall’astronomo Norman Pogson nel 1856. Si tratta di una sequenza numerica calibrata secondo la costante 2,511 che va da -30 a 30, con la quale è possibile classificare le stelle e i pianeti in base alla loro luminosità.
Per fare un esempio, il Sole si trova nella posizione -26, dunque tra le più splendenti, mentre la Stella Polare a 2.1. Una volta compreso ciò, è possibile fare una distinzione tra magnitudine apparente e assoluta, dove la prima prende in considerazione solo la luminosità, mentre l’altra anche la distanza da un punto specifico, generalmente indicato con la Terra.
La comodità al primo posto
Che abbiate deciso di osservare le costellazioni a occhio nudo oppure con l’aiuto di un buon telescopio, ciò che renderà la serata piacevole saranno una serie di oggetti che potranno rendersi utili all’occorrenza. Innanzitutto è necessario vestirsi in modo adeguato: durante la notte le temperature potrebbero calare notevolmente in inverno, dunque munitevi di giacca pesante, guanti, cappello e magari una coperta, per evitare di patire il freddo.
D’estate invece, meglio degli abiti più leggeri e, per rendere la situazione più romantica o avventurosa, a seconda dei punti di vista, potreste montare una piccola tenda da campeggio nella quale riposarsi in attesa degli eventi astronomici in programma. Potrebbe inoltre servirvi una sedia, un thermos con tè caldo, una bottiglia d’acqua e magari qualcosa da sgranocchiare. Infine, ma non meno importante, portate con voi penna e taccuino, sul quale potrete segnare le posizioni delle stelle, e chissà, scoprirne di nuove!
La pelle, oltre a fungere da barriera protettiva contro gli agenti esterni, è anche l'organo sensoriale più importante del nostro organismo. Grazie alle terminazioni nervose presenti sullo strato corneo riusciamo a percepire gli stimoli provenienti dal mondo esterno, dal caldo al freddo, passando anche per il dolore e il tocco rassicurante di una persona cara. Inoltre, agisce come regolatore termico mantenendo la temperatura corporea sempre costante attraverso la secrezione di sudore a opera delle ghiandole sudoripare presenti sulla superficie cutanea.
Per fare in modo che svolga tutte queste funzioni biologiche al meglio è, però, fondamentale prendersene cura ogni giorno per evitare che si impoverisca delle sostanze di cui necessita. L’inquinamento, i raggi UV, l'aria secca e l'uso di prodotti cosmetici aggressivi possono, infatti, mettere a dura prova il benessere e la salute della nostra pelle, pregiudicandone le riserve idriche e rendendola secca e disidratata.
Per ripristinare la sua naturale elasticità basta adottare qualche semplice strategia, sia da mangiare sia da spalmare, che permetta di ovviare il fastidioso problema della secchezza cutanea, ritardando al contempo gli effetti deleteri dello stress ossidativo.
Pelle secca: cause e sintomi
Generalmente, la pelle diventa secca e screpolata quando la percentuale di acqua presente nello strato superficiale dell'epidermide non è sufficiente a bilanciare le perdite idriche causate dai fattori esogeni (esterni) ed endogeni (interni).
In questi casi, la cute appare ruvida al tatto, irregolare e con un colorito spento, manifestando spesso i sintomi tipici dello skin aging, come rughe e macchie iperpigmentate. Le cause all'origine del problema dipendono da numerosi fattori, tra cui: le condizioni climatiche estreme, l'esposizione ai raggi UV senza un'adeguata protezione solare, cattive abitudini alimentari, trattamenti cosmetici non adatti alla propria tipologia di pelle, lo stress, gli squilibri ormonali e la predisposizione genetica.
Indipendentemente dalla causa scatenante, è possibile tenere sotto controllo il problema e contrastarne le manifestazioni cliniche con alcuni rimedi casalinghi, facili da realizzare e a costo quasi zero, per combattere la secchezza cutanea e donare alla pelle la giusta dose di idratazione.
Curare la propria dieta
Inutile acquistare migliaia di prodotti cosmetici per mantenere la pelle nutrita e vellutata se poi la vostra alimentazione è pessima. Oltre a bere almeno due litri d'acqua al giorno per compensare la perdita di liquidi, è buona norma mangiare molta frutta e verdura fresca per garantirsi un equilibrato apporto di vitamine e antiossidanti.
Allo stesso modo, è importante inserire nel proprio menu settimanale alimenti ricchi di grassi polinsaturi per incentivare la produzione di collagene a opera delle cellule epiteliali e minimizzare la comparsa di rughe e imperfezioni.
Bisognerebbe poi limitare il consumo di sale e alcolici - che incentivano la ritenzione idrica - in favore di tisane drenanti e infusi a base di erbe disintossicanti per depurare l'organismo dalle tossine accumulate e ripristinare, al contempo, l'equilibrio fisiologico della pelle secca.
Effettuare uno scrub
Quando si ha una pelle molto secca, la maggior parte delle persone evita l'esfoliazione cutanea per timore di peggiorare ulteriormente la situazione. In realtà, eseguire uno gommage due volte la settimana permette di rimuovere le cellule morte e le impurità dalla superficie cutanea, stimolando così il turnover cellulare per restituire tono ed elasticità alla pelle.
Per ottenere i benefici sperati, senza ricorrere a prodotti cosmetici formulati con siliconi e sostanze chimiche aggressive, potete preparare uno scrub naturale mescolando due cucchiai di olio d'oliva con un cucchiaino di miele e due di zucchero di canna. Una volta ottenuto un composto omogeneo e abbastanza fluido, applicatelo sul viso massaggiando la zona per qualche minuto prima di risciacquare.
Un altro scrub fai da te per la pelle secca si può preparare con 50 ml di olio di cocco puro (scegliendolo magari tra quelli recensiti sul sito solo wow), due cucchiai di zucchero e il succo di mezzo limone.
Idratare la pelle in modo naturale
Dopo l'esfoliazione, è fondamentale applicare una crema o un siero idratante per mantenere un buon livello di idratazione cutanea. Anche in questo caso, chi preferisce affidarsi alla cosmesi naturale può utilizzare un olio vegetale nutriente, come quello di mandorle dolci o di borragine.
Oltre a vantare notevoli proprietà idratanti, queste sostanze possiedono un'elevata tollerabilità cutanea e agiscono come antiossidanti naturali per prevenire le rughe e gli inestetismi causati dalla secchezza cutanea. In alternativa, potete applicare del miele puro sul viso e lasciarlo in posa per una ventina di minuti per ottenere un immediato effetto antibatterico e riequilibrante che vi aiuterà a contrastare gli stati infiammatori a cui è spesso soggetta la pelle secca.
La cultura legata all’antico Egitto non ha ancora finito di affascinare intere generazioni. Oggi come in passato si tratta di un periodo storico che riesce ad essere fonte di ispirazione per tantissimi settori: da quello filmografico, passando per l’arte in generale, fino ad arrivare al gioco.
A millenni di distanza, sembra proprio che l’antico Egitto sia ancora fonte di ispirazione per la letteratura e tantissimi altri ambiti. Ma qual è il perché di un fascino così ancora acceso? Vediamolo insieme.
Antico Egitto: misteri da decifrare
Senza dubbio dietro un successo così acceso verso l’Antico Egitto c’è un fascino misterioso. Si tratta di un mondo che ancora oggi presenta tantissime incognite e misteri che ancora non sono stati decifrati. All’interno delle piramidi nel corso dei secoli sono state trovate tante carte, papiri in primis, che nascondevano qualcosa di sensazionale.
Senza considerare che ci anche i mitici murali, molti di essi ancora misteriosi. D’altronde, ci sono tanti studiosi che oggi ancora sono impegnati nell’analisi e nello studio di questi documenti unici del passato.
L’antico Egitto era un mondo capace di mischiare insieme il divino e il terrestre e ancora oggi questo ha su di noi una influenza enorme.
Antico Egitto fonte di ispirazione
E proprio per questo motivo, l’antico Egitto è ancora oggi fonte di ispirazione per tantissime attività, tra le più disparate.
Per esempio, la letteratura ispirata a questo magnifico periodo storico è molto florida: non parliamo soltanto di forme letterarie che derivano proprio da quell’epoca così magnifica, ma produzioni letterarie moderne, ispirate alle magie di quel mondo. Ma non solo.
Mondo videolufico ed Egitto
Ma non è tutto. Anche il mondo videoludico è stato fortemente ispirato da questo periodo storico. Si tratta di un rapporto così stretto che è ancora oggi fortissimo.
Già negli anni Ottanta, per esempio, si potevano giocare tanti giochi su console a 8 bit, i quali erano fortemente ispirato all’Antico Egitto.
Al contempo, anche tantissimi giochi per adulti e giochi da casino, come le slot Sphinx, sono stati realizzati seguendo questa tematica: d’altronde, come già detto, si tratta di un mondo così particolare e estremamente affascinante che attirerà sempre molte attenzioni e curiosità.
Inutile dire, infine, che siano decine e decine i film ispirati a questo periodo storico, con tantissimi attori di fama internazionale che sono stati protagonisti.
La figura del Faraone
Sicuramente una delle ragioni che spinge gli appassionati e i curiosi a vedere così tanto interesse in questo mondo è la figura del faraone. Si tratta di una figura che è, secondo la tradizione antica, direttamente investita della sua carica dalla divinità: questo viene considerato un figlio del dio Sole, Ra.
Proprio questo dio era raffigurato il più delle volte con la testa di uno sparviero e una sorta di aureola, che altro non era che un disco solare.
Ra era anche metafora della vita e della morte: consideriamo che secondo la tradizione egizia era incaricato di guidare il faraone attraverso il regno dei morti, per poi condurlo verso l’eternità, oltre ad essere l’artefice del giorno e della notte.
L’ingegner Paolo Viola acconsente alla pubblicazione delle sue confidenze al committente del progetto di sviluppo del porto di Civitanova.
Viola è ingegnere, progettista, ricercatore, fondatore e coordinatore di master universitari. I suoi progetti sono stati presentati o pubblicati a Londra, Amburgo, Oxford, New York, Montreal, Tokio, e soprattutto in Italia, dove vive. C
on decine di pubblicazioni e libri al suo attivo, è membro del Comitato Nazionale PIANC presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a Roma, negli ultimi 20 anni ha realizzato i suoi progetti di sviluppo lungo tutto lo Stivale, e non solo.
A lui si devono i porti turistici di Lignano Sabbiadoro, Loano, Montignoso in Versilia, per dirne alcuni. A Venezia ha progettato con Alessandro Mendini un teatro galleggiante prima della ricostruzione della Fenice. A Genova ha indirizzato fin dagli anni ’80 gli studi sul porto e sul waterfront. Sue le aree dei pescatori a Porto Santo Stefano. Suoi i piani regolatori dei porti di Catania, Messina, Crotone, Termoli, Termini Imerese, Rio Marina all’Isola d’Elba, il parco fluviale a Cosenza, i concorsi internazionali vinti per i lungomare di Rapallo e Vado Ligure.
Dai progetti per una struttura polivalente galleggiante sul lago di Como e per il polo fieristico nautico di Cernobbio alla riqualificazione dei waterfront di Mestre, Stintino, Alghero, interventi a Firenze e Roma, Napoli ed Istanbul, l’ingegnere ha visto Civitanova e se ne è innamorato. Lo dice nella lettera che ha acconsentito a far pubblicare.
Uno scritto per dire che si è sentito mortificato dal paragone tra il progetto per Civitanova e i palazzi di Dubai. E’ sconfortato per i “comitati contro”, contro lo sviluppo e la bellezza. L’ingegnere è convinto che «quando i civitanovesi avranno superato lo choc creato da un’informazione tendenziosa, capiranno che il progetto di riqualificazione rappresenta il miglior uso di quel bene pubblico che si chiama porto». Le critiche al progetto, secondo Viola, sono dovute alla sua insufficiente conoscenza che fa inventare numeri, sbagliare tutte le valutazioni, ignorare le procedure di evidenza pubblica. Suggerisce un convegno aperto alla cittadinanza a inizio settembre e «sono sicuro - scrive - che emergerebbero la minorità degli interessi particolari e la prevalenza degli interessi della città nella sua interezza».
A seguire la lettera integrale:
"Caro Umberto
ti sembrerà strana questa lettera, un po’ fuori dallo schema del normale rapporto fra committente e professionista da lui incaricato, tuttavia sento di doverti dire alcune cose che, per la loro pregnanza e per la delicatezza del momento che stiamo attraversando insieme, preferisco affidare a uno scritto, più ponderato e misurato delle parole. E poi, lo sai, verba volant scripta manent.
Quando nell’ottobre del 2018 ci conoscemmo - presentati dal comune amico Angelo Zerilli - la prima cosa che mi dicesti fu “vengo da lei perché spero che con la sua età e la sua esperienza sia capace di fare un progetto non per celebrare se stesso o il suo committente, ma per arricchire ed onorare una città nella quale vivranno i miei figli e nipoti” e a questa linea ti sei attenuto durante il lungo percorso che ci ha portato al progetto di oggi, anche contestandomi scelte che - pur accattivanti e redditizie - ti sembravano penalizzanti per alcune categorie di persone, o non sufficientemente trainanti per l’economia dell’intera comunità. Quanto abbiamo discusso della storia e del carattere di Civitanova e del suo porto, e soprattutto della pesca, dei cantieri, dei lidi, del commercio che da quel porto traggono sostentamento!
Ho vissuto abbastanza a lungo da sapere che ogni volta che si interviene sullo spazio pubblico, e in particolare sullo spazio urbano, si suscitano reazioni anche violente e giustificate dalla preoccupazione che i cambiamenti possano far perdere la memoria storica dei luoghi o, peggio ancora, danneggiare qualche interesse: pensa a quello che succede sempre, ogni volta che in un paese o in una metropoli – capita ovunque – si progetta di pedonalizzare una strada o una piazza. C’è sempre la rivolta di interi quartieri, la nascita di comitati “contro”, l’urlo sguaiato di slogan apodittici. E come sempre (lo dico, senza tema di smentita) in breve tempo lo stesso popolo che si era ribellato è diventato strenuo difensore del nuovo stato.
Per questo la rivolta del “giù le mani dal nostro porto!” non mi ha turbato più di tanto. Mi ha offeso solo quel paragone con Dubai perché non solo è totalmente sbagliato, inventato da chi non ha visto il progetto e forse non ha mai visto Dubai, ma è anche stupido ed irritante per i malevoli significati che vuole veicolare. Quello che non mi aspettavo invece, e per questo ti scrivo, sono alcuni aspetti della protesta apparsa con tanta ridondanza sui media civitanovesi di questi giorni. Provo a spiegarmi.
Quando si dice “la mia famiglia è qui da più di cent’anni” come si fa a non capire che quella famiglia ha utilizzato un bene dello Stato - cioè di tutti noi, anche di chi come me vive altrove - che le regole prevedono venga assegnato per un periodo limitato, un periodo che dovrebbe essere proporzionato all’investimento previsto? E che poi venga rimesso in gara, affinché altri soggetti possano ottenerne l’uso alle migliori condizioni offerte al Demanio-proprietario? La concessione goduta per lunghissimo tempo è, all’opposto di ciò che viene urlato, l’inequivocabile segnale che il termine è stato abbondantemente superato! E si tratta delle stesse persone che sostengono che la concessione richiesta da noi è eccessivamente lunga!
Lo Stato e chi lo rappresenta, in questo caso il Comune, ha un solo dovere quando amministra un bene pubblico come una spiaggia o un porto (così come fa per le concessioni dei canali televisivi o degli slot delle linee aeree): quello di affidarli a chi, di volta in volta, attraverso il loro uso offre un servizio più utile alla comunità, al suo benessere, alla sua economia, al suo equilibrato sviluppo.
Considerato che, da una parte, esiste un ristretto gruppo di persone timorose di perdere la loro posizione di privilegio e, dall’altra, c’è un imprenditore che - sotto il controllo della pubblica amministrazione - intende offrire opportune garanzie per limitare i danni a chiunque (o meglio per non farne a nessuno), sono certo che il novantanove per cento dei cittadini civitanovesi, superato lo “choc” creato da una informazione tendenziosa, capirà che il nostro progetto di riqualificazione rappresenta il miglior uso di quel bene pubblico che si chiama porto. E mi chiedo perché i media non facciano nulla per stimolare un dibattito fra i tanti che potrebbero aiutare la pubblica amministrazione ad esprimere un giudizio ponderato sulle proposte che vengono legittimamente avanzate da nuovi soggetti ed operatori economici.
Non basta. Non ho mai sentito in questi giorni una valutazione corretta della nostra proposta: ho sentito solo numeri inventati, valutazioni economico-finanziarie senza capo né coda, totale ignoranza delle procedure di evidenza pubblica (persino da parte di avvocati o sedicenti esperti) e una quantità di spropositi inenarrabili (e, se me lo consenti, anche irriverenti nei confronti tuoi, miei e della straordinaria équipe che ha lavorato per mesi e mesi pensando a questa città, innamorandosene, e facendo tutto il possibile per individuare la strada più appropriata per il suo ineluttabile divenire). Sogniamo i soldi europei destinati all’innovazione e poi, ogni volta che si vuole innovare qualcosa, c’è sempre qualcuno che organizza i “comitati contro”.
Per questo vorrei aiutarti a portare a Civitanova quel metodo del “débat public” che vige in tanti paesi europei, a compiere il rito del confronto civile e della trasparenza. Potremmo organizzare ai primi di settembre un convegno aperto a tutta la cittadinanza in cui mostrare, illustrare e discutere il progetto tra esperti indipendenti, che potranno rispondere anche alle domande e alle obiezioni dei cittadini.
Sono sicuro che emergerebbero la minorità degli interessi particolari e la prevalenza degli interessi della città nella sua interezza. Nei confronti dei primi, del resto, il progetto ha previsto le soluzioni più che equilibrate da te richieste a seguito degli incontri che nei mesi scorsi hai avuto con una gran parte degli interessati (altro che ignari e tenuti all’oscuro!) e che stai trattando o tratterai nelle sedi opportune, evitando che si intorbidino le acque che vorremmo restassero cristalline.
Buon lavoro, dunque, per questa torrida estate e infiniti auguri per il progetto cui - tu da una parte e noi dall’altra - abbiamo dedicato un pezzo importante della nostra vita professionale ed emotiva, con sacrifici e risorse economiche al limite delle nostre possibilità".
Il gioco d’azzardo prende piede in Italia a partire dal XVI secolo, diventando un’attività di svago e di intrattenimento dapprima delle classi nobiliari e dei circoli intellettuali e successivamente delle classi borghesi e di quelle meno abbienti.
Giocare d’azzardo è sempre stata una pratica molto comune già agli inizi dell’umanità, sebbene con modalità e scopi ben più diversi da quelli che ci sono oggi.
Infatti, nel corso della storia, il gioco d’azzardo ha da sempre saputo reinventarsi, aprendo così le porte a una evoluzione in corso ancora oggi. Ma prima facciamo un breve excursus storico.
Giocare d’azzardo: un po’ di storia
Sebbene noi oggi siamo abituati a vedere quelle ingombranti slot machine con certificazione ADM in bar, sale giochi, casinò e da un po’ di anni a questa parte anche su Internet, come le slot machine su Midas Casino – giusto per fare un esempio – nel 4000 a.C. il gioco d’azzardo era un po’ diverso.
Infatti, stando a ciò che ha da dirci riguardo Wikipedia sulla storia del gioco d’azzardo, esso nasce nel 4000 a.C in Egitto. Si tratta della prima forma di gioco con scommessa sviluppata nella storia dell’umanità. Tuttavia, gli scopi e le modalità erano ben diversi da quelli in vigore oggigiorno.
Nel 4000 a.C. si giocava in Egitto a Senet, una specie di dama che “prevedeva” il proprio destino nell’oltretomba, così come accadeva in Cina, in India e in Giappone. Si trattava infatti di una specie di previsione e lettura del futuro per scoprire il volere divino.
I cambiamenti in epoca Romana
Tuttavia, poi col tempo, in epoca romana, le cose sono iniziate a cambiare. Sebbene le leggi romane vietassero il gioco d’azzardo, era possibile puntare e scommettere sulle corse delle bighe e delle quadrighe e sulle lotte dei gladiatori.
Da questo momento in poi giocare d’azzardo ha preso le sue vere sembianze, come è successo in Italia dal XVI secolo attraverso il gioco con le carte e i dadi.
Oggi però questa pratica ultra-millenaria si è evoluta ancora di più, prendendo piede tanto nelle sale da gioco quanto nel mondo virtuale, servendosi di carte, dadi e di slot machine e ultimamente anche della famigerate videolottery.
Infatti, potresti guardare a proposito il precedente articolo Gioco d'azzardo, tutte le ultime novità in cui potrai conoscere attentamente tutte le novità a disposizione.
Videolottery: il gioco d’azzardo di ultima generazione
Le videolottery, conosciute anche sotto l’acronimo di VLT (Video Lottery Terminal), sono degli apparecchi usati nel gioco d’azzardo, molto simili alle slot machine ma che si differenziano di gran lunga da queste.
Infatti, sebbene siano entrambe abbastanza ingombranti, occupando buona parte degli spazi presenti in una sala gioco, le videolottery hanno una caratteristica ben diversa dalle comuni slot machine.
Se le ultime possiedono un’unica scheda di gioco al loro interno, le prime, le VLT sono collegate a un server centrale che fornisce tutti i giochi disponibili.
Il vantaggio? Non c’è bisogno di cambiare slot per cambiare gioco, il che sa essere un buon risparmio anche per i proprietari delle sale giochi. Lo svantaggio? Nessuno. Le VLT funzionano proprio come una comune slot machine, l’importo della puntata è sempre lo stesso e anche queste sono sicure e certificate ADM.
Hai ancora dubbi? Se vuoi conoscere meglio questo mondo, clicca sull’anchor qui sopra e scopri di più! Ma attenzione! Giocare d’azzardo può causare dipendenza per cui gioca moderatamente!
Tornano gli spettacoli dal vivo e in presenza. Torna la meravigliosa Arena dello Sferisterio a popolarsi del pubblico, suo cuore pulsante.
E i Soci del Banco Marchigiano potranno essere in “prima fila” per tre serate con le quali verrà celebrato il centenario della prima opera andata in scena allo Sferisterio.
L’Istituto bancario è infatti major sponsor del Macerata Opera Festival e metterà a disposizione della propria compagine sociale fino a 2 biglietti per ogni Socio per accedere gratuitamente alle serate del 27 luglio con “100 fisarmoniche”, del 30 luglio con “Piano variations on Jesus Christ Superstar” e del 10 agosto con “Pierino, il lupo e l’altro”, eventi che ovviamente si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anticontagio.
Per informazioni sulle modalità di prenotazione il Socio può accedere alla pagina dedicata all’interno del sito www.bancomarchigiano.it .
Il 2021 è un anno molto importante per la meravigliosa Arena maceratese. Un secolo fa, infatti, lo Sferisterio ospitava la sua prima opera lirica, trasformandosi da stadio per il gioco della palla al bracciale nel tempio della lirica che oggi conosciamo.
“Bello esserci - dice il DG del Banco, Marco Moreschi – sia nelle 3 serate che, più in generale, accanto allo Sferisterio e al Macerata Opera Festival come main partner anche in un anno così importante e celebrativo. Nella speranza che anche attraverso questi eventi possiamo ricominciare ad assaporare la splendida sensazione della ripartenza!”.
Il programma
27 luglio con “100 fisarmoniche”
100 fisarmonicisti, diretti da Enrico Melozzi. Insieme a loro il soprano Estìbaliz Martyn.
30 luglio con “Piano variations on Jesus Christ Superstar”
Il celebre pianista Stefano Bollani torna a Macerata con una storia d’amore, quella fra se stesso e il pianoforte, dedicata al capolavoro di Andrew LIoyd Webber e Tim Rice.
10 agosto con “Pierino, il lupo e l’altro”
La celeberrima fiaba musicale di Sergej Prokof’ev diventa nelle mani (e nell’arte teatrale) di Arturo Brachetti una serata di divulgazione e coinvolgimento per il pubblico di tutte le età, che conterrà non poche sorprese.
Il Comune di Castelsantangelo sul Nera ha da alcuni mesi avviato un virtuoso percorso di digitalizzazione dei propri atti e procedimenti amministrativi, che nei prossimi mesi consentirà un reale ammodernamento del funzionamento degli uffici comunali e un netto miglioramento nel modo di rapportarsi e comunicare all’esterno, offrendo così la possibilità ad utenti e cittadini di presentare le pratiche in modalità telematica, senza quindi la necessità di recarsi fisicamente presso gli uffici comunali.
"In particolare si è già provveduto a digitalizzare completamente tutti gli atti amministrativi: delibere di Giunta e di Consiglio Comunale, ordinanze, decreti e determinazioni dirigenziali già oggi non vengono più redatti in formato cartaceo ma in modalità digitale, con conseguenti risparmi di carta e di inchiostro, e soprattutto con un iter procedurale più snello, che prevede l’acquisizione di tutti i pareri endoprocedimentali in modalità digitale ed il passaggio dell’atto dalla scrivania elettronica di un ufficio a quella di un altro ufficio" sottolinea il sindaco Mauro Falcucci.
Ciò nel rispetto della Legge, che impone alle pubbliche amministrazioni di formare gli originali dei propri documenti con mezzi informatici consentendo l’immediata conoscenza e trasparenza degli atti approvati. Entro la fine dell’anno anche le pratiche edilizie verranno gestite con analoghe modalità, con la conseguente possibilità da parte dei professionisti privati di inoltrarle in via telematica.
"La tempestiva ottemperanza ad uno dei primi atti del nuovo Governo (D.L. 1° Marzo 2021, n. 22) che, oltre a riordinare le attribuzioni di alcuni ministeri, interviene anche sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, è merito del Segretario Generale Dott. Paolo Cristiano che ha trovato l’immediata condivisione dei Responsabili d’Area e di tutti i dipendenti ai quali si esprime gratitudine per impegno e professionalità" ha concluso il primo cittadino.
L’abbiamo vista comparire nei film, abbiamo letto di lei in romanzi famosi, e nel linguaggio d’uso comune è diventata a tutti gli effetti metafora di “azzardo”, di rischio. Stiamo parlando della roulette, gioco le cui origini sono non del tutto note e contribuiscono a conferire maggior fascino a quest’intrattenimento. Analizziamone un po’ la storia, qualche curiosità e vediamo come si è evoluta nell’epoca moderna grazie a digitale, streaming e applicazioni.
Prima di passare all’analisi dei giochi di roulette online, fenomeno in continua crescita non soltanto in Italia bensì in tutto il mondo, è bene partire dalle origini di questo intrattenimento ludico. Facciamo una doverosa precisazione dicendo che giochi basati sulla rotazione di un “disco” risalgono già al periodo degli antichi romani, quando veniva utilizzata la ruota di un carro da guerra rovesciata su un lato in cui veniva conficcata una freccia. Sul terreno venivano poi disegnati degli spazi, si lasciava girare la ruota e a seconda di dove la freccia si fermava veniva determinato il vincitore.
Ma il primo vero “prototipo” di roulette come lo conosciamo oggi è risalente al diciottesimo secolo e rappresentava l’eredità di giochi quali hoca e portique. Veniva menzionata per la prima volta con il nome attuale di roulette a Bordeaux, precisamente nel 1716, fino a raggiungere la struttura odierna alla fine del 1700, arrivando poi a essere bandita in Francia fra il 1836 e il 1933.
L’evoluzione della roulette e i diversi tipi di gioco
Per la sua natura tutto sommato semplice la roulette ha avuto un successo planetario sin da quando era diventato l’intrattenimento principale nelle sale da gioco intorno agli inizi del 1800. Come spesso accade per elementi che si trasferiscono da una cultura a un’altra anche la roulette ha vissuto delle “personalizzazioni” nel corso della propria storia, e al giorno d’oggi abbiamo principalmente tre tipi di roulette: francese, inglese e americana.
La roulette francese è sicuramente la più antica e allo stesso tempo la più diffusa. Consta di un disco che riporta numeri dallo 0 al 36 e condivide con la variante inglese il numero di caselle. La roulette inglese non presenta però la regola en prison, evento che si verifica quando la pallina si arresta sul numero 0. La roulette americana ha la caratteristica di aggiungere una casella in più nella ruota, 00 detta il doppio zero. Anche nella versione americana non esiste la regola en prison, ma a differenza di roulette francese e inglese all’uscita dello 0, le chance semplici perdono.
Con l’introduzione delle nuove tecnologie in particolare streaming e touch-screen la roulette ha fatto il “salto” da analogico a digitale come tanti altri giochi da casinò, ed è ora possibile trovare centinaia fra applicazioni e siti internet che offrono la possibilità di intrattenersi a questo gioco dalle radici antichissime. Inoltre la possibilità di essere connessi a reti stabili ed efficienti permettono a giocatori in tutto il mondo di “incontrarsi” virtualmente attorno a una roulette, e grazie allo streaming di poter usufruire della “presenza” di un croupier in carne e ossa da remoto a rendere solenne il gioco come se si fosse al casinò.
Sul porto di Civitanova è scontro fra fronte del sì e fronte del no. Le 4 associazioni che si sono radunate al Club Vela nella mattinata di ieri - Il Madiere, la Casa del Pescatore, i Produttori Piccola Pesca, il Comitato degli operatori portuali (gruppo che ha fatto partire la raccolta firme contro il progetto Eurobuilding) - tra le cose dette alla stampa hanno fatto sapere ai giornalisti dell’interesse a investire sul porto (leggi qui).
A seguito delle loro dichiarazioni, il gruppo Eurobuilding, promotore del progetto di riqualificazione e sviluppo del porto affida a un comunicato alla stampa la sua replica.
"I timori da più parti manifestati non trovano fondamento né sul piano finanziario né su quello giuridico perché, da quanto più volte è stato ripetuto dall’entità presentatrice del progetto, non si tratta di un’operazione di un privato bensì di uno studio che appartiene al pubblico, alla cittadinanza, senza nulla togliere ai diritti di chi nel porto ci ha lavorato, ci lavora e ci lavorerà – evidenzia Eurobuilding Group -. Di strumenti per facilitare tali compartecipazioni, il sistema giuridico e finanziario italiano ne offre a bizzeffe, come già più volte sottolineato. Ci si riferisce, per esempio, agli strumenti finanziari partecipativi e a quelli non partecipativi concedibili anche sulla base di apporto di beni (materiali ed immateriali) o di servizi nonché a obbligazioni convertibili, sottoscrivibili a un certo prezzo, oppure con opzioni warrant a valori determinati (che attribuiscono il diritto di opzione ex art. 1331 c.c. a sottoscrivere o ad acquistare o a vendere azioni entro una data di scadenza contro il versamento di un importo prestabilito o da prestabilire, in conformità ad un apposito regolamento di emissione)".
"A questi – continua il gruppo imprenditoriale – possono aggiungersi, laddove tutti insieme lo condividano, anche emissioni di particolari categorie di azioni che offrano, a loro volta, speciali diritti partecipativi e patrimoniali, eccetera eccetera. Tutto ciò a sottolineare come questo tessuto non possa che abbracciare le attese di quanti lavorano nel porto e hanno concessioni nel porto. Non verranno mai svilite queste loro funzioni ma verranno solo tramutate in un contesto, in un assetto societario che non sarà riconducibile solo a Eurobuilding Group perché Eurobuilding Group altro non è che un trasportatore di idee. Quindi l’assetto societario coinvolge altri soggetti a carattere industriale. Su alcuni, che sono già coinvolti, è più che naturale mantenere un riserbo assoluto che verrà esplicitato, laddove sarà necessario, nel rispetto del principio di equità e giustizia. Non vi è dubbio come l’entità chiamata ad iniziare una eventuale programmazione non potrà che essere un apposito veicolo-contenitore nel quale le aspettative di tutti dovranno trovare accoglimento. Al fine di dare concreta attuazione a questi aspetti il portatore di interesse ha previsto l’istituzione, sin d’ora, di un Comitato di garanzia che vada a far rispettare pedissequamente tutto quello che sino ad ora si è detto nei principi di correttezza e buona fede".
Se stai leggendo questo articolo molto probabilmente ti interessa trovare una nicchia di mercato che sia redditizia sui cui iniziare a lavorare. Ecco tutto quello che c’è da sapere su come guadagnare online con le affiliazioni.
In che modo è possibile trovare la nicchia giusta e profittevole? E’ meglio scegliere un argomento generico oppure una nicchia specifica? Nei prossimi paragrafi risponderemo a queste domande.
Qual è la nicchia più profittevole?
Una nicchia che è profittevole ha prodotti oppure servizi di varia natura, che possano spaziare da prodotti fisici e virtuali a corsi online. Deve anche esserci una richiesta di mercato nel settore, altrimenti se non c’è richiesta non possiamo avere guadagni.
E’ importante precisare che non è necessario promuovere sempre prodotti di diversa natura, poiché molte volte possiamo vendere anche un solo tipo di prodotto ed avere introiti comunque interessanti.
Se intendi avvicinarti a questo settore puoi leggere il blog di affiliatepro.it ottima risorsa per imparare l’affiliate Marketing. Potrai comprendere come migliorare il tuo business ed ottimizzare il tuo sito web per ottenere guadagni.
Nicchie di mercato: ecco quali sono quelle maggiormente scelte
Vediamo quali sono le nicchie di mercato che solitamente vengono scelte e che portano discreti guadagni.
Benessere
La nicchia del benessere è molto vasta poiché deve comprendere tutti i prodotti che riguardano la perdita del peso, gli integratori, la cura del proprio viso e corpo. Comprendono anche prodotti che vengono utilizzati in palestra e che consentono di aumentare la massa muscolare.
Elettronica
Un alto settore molto profittevole è quello dell’elettronica. E’ possibile pubblicare contenuti riguardanti i dispositivi elettronici, come telefonici e videocamere. Numerosi sono gli youtubers che guadagnano inserendo il link di affiliazione nella descrizione del loro video, ottenendo in cambio commissioni dall’azienda produttrice.
Fashion
Anche questa nicchia si può affermare che non morirà mai. Le persone sono sempre alla ricerca di nuovi capi d’abbigliamento, scarpe ed accessori, come anelli ed orologi.
Hobby e tempo libero
Ognuno ha le proprie passioni e quindi perché non parlare dei propri interessi nel proprio blog? Ad esempio chi ha la passione per la musica e suona la chitarra, può parlare dei migliori modelli di chitarra inserendo il link di affiliazione che permettano all’utente di acquistare il prodotto.
Programmi di affiliazione: ecco cosa sapere
Una volta che hai scelto la tua nicchia puoi scegliere il programma di affiliazione. Una volta che vieni accettato puoi scegliere la campagna adatta e successivamente prendere i banner e gli annunci pubblicitari proposti dall’azienda e caricarli sul tuo sito web. Se, invece, non hai un blog ma solo un account Instagram oppure un profilo YouTube devi prendere il link di affiliazione e mostrarlo ai tuoi seguaci.
Bisogna avere, infine, traccia della popolarità dei post pubblicati. Per farlo si consiglia anche di utilizzare come strumento Google Analytics che permette di visualizzare il traffico di tutti i post che sono stati pubblicati.
Infine, al termine della campagna riceverai una commissione per ogni vendita effettuata grazie ai contenuti che hai pubblicato.
Corona d’alloro per il 28enne Andrea Clementi di Passo Treia.
Oggi 14 luglio, alle 11 e 45 presso il Polo Bertelli dell’Università di Macerata, Andrea si è laureato in Scienze Pedagogiche con la votazione di 105.
A lui vanno gli auguri più sinceri per il traguardo raggiunto dal papà Roberto, dalla mamma Cinzia, dalla sorella Ambra, dai nonni Claudio ed Edda, dallo zio Roberto e Sergio.
I festeggiamenti si terranno al bar H7 di Casette Verdini.
La nuova sezione del sito ARPAM dedicata agli indicatori ambientali regionali si è arricchita negli scorsi giorni con i dati relativi allo stato del mare marchigiano, così come risultante dai monitoraggi marini dell’ultimo anno e dalle relative serie storiche.
I campionamenti effettuati dall’ARPAM sulla base di un apposito programma regionale annuale, che si estendono lungo i 173 chilometri di litorale dai 500 fino ai 1800 metri dalla costa, consentono di fornire la valutazione complessiva dello stato di qualità dei corpi idrici marino-costieri espressa mediante due indici sintetici: lo stato ecologico (qualità della struttura e del funzionamento dell’ecosistema marino ) e lo stato chimico (basato sulla ricerca delle sostanze chimiche pericolose prioritarie cosi come definite dalle norme in vigore).
Sulla base di questi parametri, i corpi idrici nei quali sono suddivise le acque marino costiere marchigiane hanno guadagnato nell’ultimo biennio, sia per quanto riguarda lo stato ecologico che lo stato chimico, la classificazione “Buono” in oltre il 90% dei casi, con la sola eccezione del tratto Senigallia-Ancona, che mantiene comunque la sufficienza per quanto riguarda lo stato ecologico.
In un panorama che si presentava in precedenza già soddisfacente, rispetto al triennio 2015-2017 sono due (Pesaro-Fano e Numana-Porto Recanati) i tratti che hanno migliorato il proprio stato ecologico passando da “sufficiente” a “buono”, mentre, per lo stato chimico, ottimizza la situazione precedente conquistando la migliore classificazione anche tutta la zona sud delle Marche, da Civitanova fino al confine con l’Abruzzo segnato dal fiume Tronto.
ARPAM e Regione stanno inoltre, proprio in questo periodo, lavorando alla definitiva classificazione per gli anni 2018-2020, che completerà il ciclo triennale dei risultati dei monitoraggi fornendo più precise indicazioni su un andamento temporale dello stato del mare che ha comunque visto consistentemente migliorare lo stato ecologico (classificato “buono” nel 27,3% dei casi nel 2012 e arrivato al 90,9% nel 2019) e mantenere prevalentemente costante quello chimico.
“Contribuire a difendere una risorsa così importante per la nostra regione quale è il nostro mare, attraverso le attività di monitoraggio e analisi e il supporto che i nostri dati possono offrire a sostegno delle politiche ambientali – afferma il Direttore ARPAM Giancarlo Marchetti – è un compito che l’Agenzia svolge con orgoglio e sollecitudine, mettendo a disposizione della collettività tutta la professionalità dei suoi operatori e, forse più importante di tutto, la garanzia della terzietà dei dati e delle informazioni, così necessaria per rispondere ai bisogni conoscitivi di cittadini e istituzioni”
Un principio senz’altro condiviso anche dall’Assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi, che - a commento della pubblicazione del nuovo indicatore - non ha mancato di ribadire quanto “conoscere, toccare con mano lo stato del mare e dell’ambiente tutto, essere innanzitutto consapevoli di quali siano i contesti ove diviene più necessario volgere uno sguardo attento e intervenire con appositi programmi, rappresenta per noi una risorsa preziosa che l’ARPAM deve garantire per una sempre migliore gestione del nostro patrimonio ambientale”.
Ad inizio settimana si sono incontrati i sindaci dei Comuni di Recanati, Treia, Montecassiano, Pollenza, Appignano, Montelupone e Montefano presso la sala consiliare del comune di Montecassiano per sottoscrivere il protocollo di intesa fra 7 Comuni della Val Potenza che insieme rappresentano più di 55mila abitanti per la promozione sinergica del territorio.
Dal primo confronto sono emersi alcuni temi da affrontare in maniera congiunta che riguardano le infrastrutture viarie, i presidi sociosanitari, il rilancio economico, la promozione turistica, la programmazione degli eventi culturali e la tutela ambientale.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dovrebbe far arrivare nei territori significative risorse che dovranno essere utilizzate per affrontare problemi di lunga data mai risolti e creare le opportunità di affrontare le questioni in modo innovativo con lo sguardo rivolto al futuro.
Nella discussione si sono evidenziati alcuni punti prioritari per la Val Potenza, in primis la questione che riguarda l’ammodernamento della viabilità sia per migliorare la sicurezza stradale che per dare supporto e opportunità di sviluppo alle importanti attività economiche che insistono nella valle. Tra le infrastrutture viarie si dovrebbe anche completare il finanziamento che consenta di creare l’asse della pista ciclabile dalla costa all’entroterra, ad oggi incompiuto. La tutela e il rilancio del fiume può rappresentare una risorsa intorno a cui creare nuove opportunità economiche e turistiche.
Fondamentale sarà una programmazione sovracomunale anche in ambito sociosanitario, magari ridisegnando anche ambiti sociali e distretti sanitari che diano più omogeneità e contiguità territoriale. I Comuni sono sempre più schiacciati da crescenti bisogni e dalla difficoltà a erogare servizi alle diversificate fasce di utenza (anziani, disabili, giovani, ecc.). È indispensabile programmare risposte sociosanitarie su un ambito sovracomunale, valorizzando le esperienze esistenti e pianificando lo sviluppo di nuovi servizi.
Sul fronte turismo, in sinergia con quanto fatto dal MaMa (Marca Maceratese), i comuni della Val Potenza possono fare squadra per la promozione delle splendide città e borghi con i loro musei, le chiese, le bellezze architettoniche, i prodotti enogastronomici locali e il paesaggio delle dolci colline che si affacciano sulla valle del pensare.
Da lunedì prossimo (19 luglio) torna il servizio “Bus mare San Severino Marche – Porto Recanati” che il Comune, in collaborazione con la società di servizi per la mobilità Contram SpA, proporrà tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, escluse le domeniche e i festivi. Le corse termineranno il 7 agosto.
Le partenze da San Severino Marche alle ore 7 dal piazzale della stazione, 7:02 da inizio di via Settempeda, 7:03 dall’ospedale, 7:05 da località Taccoli, 7:09 da località Rocchetta. Alle ore 7,30 sosta intermedia a Sambucheto. L’ arrivo a Porto Recanati è previsto per le ore 8. La corsa di ritorno partirà da Porto Recanati alle ore 13 con arrivo a San Severino Marche alle 14 circa.
Per ulteriori informazioni si può contattare il numero verde 800.037737.
C’è chi un tempo, per proteggere i propri risparmi, metteva addirittura i soldi sotto il materasso. Oggi il modo in cui gestiamo il nostro denaro è radicalmente cambiato tanto che a volte non ci rendiamo nemmeno conto di mettere a repentaglio il nostro gruzzolo. Con l’avvento dei pagamenti digitali e degli e-commerce, di cui si è parlato diverse volte su Picchio News, è infatti molto più facile spendere decine e decine di euro senza pensarci due volte e lo shopping online ha aggiunto un nuovo livello di rischi: non solo finiamo spesso con lo spendere più del previsto, ma i nostri dati e il nostro denaro possono esserci sottratti. Per fortuna possiamo mettere in atto alcune buone abitudini che ci permetteranno di continuare a spendere denaro online in sicurezza.
Le giuste attenzioni
Ci sono molti modi per difendere i propri guadagni. I più ovvi, forse, sono quelli riguardanti la nostra stessa attenzione. Ci sono casi in cui, purtroppo, cadiamo vittime in truffe difficili da prevedere. In altri casi, invece, possiamo non dedicare sufficiente cura alla navigazione online tanto da non accorgerci che i nostri dati sono stati rubati. Ovviamente, la prima cosa da fare è evitare di mostrare online di dati della propria carta di credito. Se pubblichiamo quindi una foto su social come Facebook o Instagram, dobbiamo far attenzione che non appaia alcun codice delle nostre carte di credito o dei nostri documenti d'identità. Non sappiamo chi potrebbe appropriarsene! È inoltre fondamentale scegliere delle password difficili da indovinare e diverse per ogni profilo. In questo modo anche nel caso in cui subissimo il furto di una delle nostre password, questa non permetterebbe agli hacker di accedere ad altri nostri profili.È inoltre importante non credere alla cosiddette e-mail di phishing. Questi messaggi sono facilmente individuabili da un occhio relativamente esperto: sembrano e-mail inviate da social media o dai nostri account bancari, o perfino dalle Poste Italiane, che ci comunicano di un problema con il nostro account. Nella e-mail ci viene richiesto di accedere al nostro profilo tramite un link. Si tratta però di una truffa che porta al furto delle nostre credenziali di accesso da parte dei truffatori. In molti casi è facile notare se si tratta di phishing: l’indirizzo e-mail del mittente non è quello ufficiale del sito, il messaggio presenta errori grammaticali o di lingua, non sono presenti né il nostro nome né altri dettagli del nostro profilo.
Affidarsi alle giuste piattaforme
È però anche di fondamentale importanza affidarsi alle giuste piattaforme che implementano sistemi dedicati alla protezione dei nostri dati e dei nostri risparmi. Talvolta, infatti, i siti sono vittime di attacchi hacker che, anche se siamo stati attenti a tutelare le nostre informazioni, rubano i dati degli utenti presenti sulla piattaforma. Prima di tutto, quindi, è importante che l’indirizzo del sito presenti la sigla HTTPS la quale indica la presenza di un protocollo di sicurezza riguardante la comunicazione tra computer e rete. Quando effettuiamo spostamenti di denaro importanti, inoltre, è fondamentale affidarsi a siti protetti dalle crittografia SSL o TSL, ma non solo. Alcune piattaforme implementano ulteriori sistemi di protezione dei dati degli utenti, soprattutto se sul sito vengono effettuati molte transazioni.Molti e-commerce, ad esempio, si affidano ad antivirus come Avast per proteggere ulteriormente la loro piattaforma, mentre, come spiegato invece da Vegas Slot Online, i casinò digitali più affidabili per gli utenti italiani sono quelli provvisti della certificazione ADM che assicura al giocatore che la piattaforma sia affidabile, utilizzi sistemi di pagamento sicuri e offra una buona assistenza clienti in caso di problemi. Fortunatamente quando accediamo a un sito web è facile reperire queste informazioni: sono infatti spesso riportate sul fondo della pagina o in sezioni dedicate della piattaforma. È infine importante assicurarsi che i siti scelti offrano sistemi di pagamenti sicuri e tracciati. Tra questi spiccano ad esempio i portafogli elettronici come PayPal, che si offre come intermediario tra le dispute da cliente e venditore, i pagamenti tramite circuito Visa o Mastercard o il bonifico bancario, che permette all’utente di essere tutelato dalla propria banca in caso di problemi.
Fare shopping online è estremamente semplice, a volte anche fin troppo. Quando facciamo acquisti in rete, infatti, i nostri dati personali e bancari sono a rischio. Non dobbiamo però farci prendere dal panico: possiamo tutelarli senza troppa fatica facendo attenzione alle nostre abitudini in rete e scegliendo di affidarci a siti sicuri e protetti.
"Megayacht dal Montenegro a Civitanova. Eurobuilding Group va avanti sul progetto di sviluppo e rigenerazione del porto civitanovese. Ci hanno lavorato professionisti di assoluto livello. Con l’ingegner Paolo Viola, gli architetti Angelo Silipo, Roberto Frollà e il capitano di vascello in congedo Angelo Zerilli, ci sono il progettista delle opere foranee Paolo Zoppi e Gianluca Fenucci, grande esperienza nella produzione di yacht la sua, consulente nel settore". Ad affermarlo è Umberto Antonelli, amministratore della società di costruzioni e ingegneria naturalistica.
"Un cantiere come quello previsto occupa a regime 150 addetti tutto l’anno. Questi professionisti ribadiscono che la società copre un gap infrastrutturale di fondamentale importanza, in un contesto che vede il mercato dei superyacht registrare il record assoluto di vendite nel 2020 dal 2009 - sottolinea ancora Antonelli -. Un boom della nautica da diporto cresciuta dell’1-2% l’anno scorso".
"L’operazione al porto di Civitanova di Eurobuilding Group è nell’interesse di tutti - aggiunge -. Si tratta di un’opera di interesse pubblico portata avanti dal privato. I progettisti hanno presentato il loro studio al Comune e sono in attesa che si concluda l’iter procedurale".
"Sono necessari cinquanta milioni di euro per le opere foranee, banchine, pontili e relativi impianti per gli ormeggi che salvaguardano quelli esistenti. Un investimento tutto a carico del privato, che rispetta alla lettera il Piano Regolatore Portuale della Regione Marche" conclude Umberto Antonelli.
Med Academy, la prima Academy online Apple Premium Reseller, è la nuova piattaforma creata da Med Group interamente dedicata all’approfondimento delle innovative funzioni dei device Apple e delle applicazioni per iOS, iPadOS e macOS.
Accanto alle video lezioni sulla conoscenza di ogni singolo aspetto dei dispositivi Apple, Med Academy offre anche la possibilità di acquisire competenze sempre più approfondite per la conoscenza del pensiero computazionale e del coding. “Viviamo in una quotidianità digitale – spiega Stefano Parcaroli, Ceo di Med Group - un aspetto che ha creato nel tempo nuovi percorsi didattici, nuove conoscenze e nuovi sbocchi lavorativi. La programmazione è divenuta ogni giorno più importante ed è in continua evoluzione. Apple fornisce le risorse per essere protagonisti nello sviluppo del codice e delle App attraverso il linguaggio di programmazione SWIFT”.
Oggi Med Academy presenta un percorso completo, dall’apprendimento delle nozioni di base ai trucchi che solo i professionisti della programmazione padroneggiano: attraverso 3 moduli di lezioni, per un totale di 37 video, verranno affrontati tutti gli aspetti necessari per diventare uno sviluppatore di app per mobile. Tra teoria e pratica si entrerà nel mondo di SWIFT e si arriverà a creare il gioco “Tik Tak Toe”: il tutto grazie all'applicazione Swift Playgrounds, pensata appositamente per questo genere di percorsi formativi.
Grazie a Med Academy sarà dunque possibile acquisire competenze per la creazione di App in grado di rispettare i requisiti richiesti dall’Apple Store. Un corso che risponde ad una richiesta sempre più ampia di una formazione rapida, chiara, semplice ed accessibile in ogni momento della giornata, curata da professionisti competenti e disponibili 24 ore su 24 per rispondere ad ogni ulteriore dubbio o curiosità. Una formazione ancora più interessante se pensiamo all’attenzione che Apple ripone tradizionalmente nella creazione dei propri dispositivi, capaci di compiere operazioni sorprendenti e davvero “intelligenti”. Con le decine di video lezioni monotematiche già presenti ed in continuo aggiornamento e i corsi strutturati in più lezioni, Med Academy offre la possibilità di conoscere ogni aspetto dei propri dispositivi Apple, con uno sguardo attento alle funzioni ed ai software Apple più utili per il lavoro, la creatività, la didattica e in grado di migliorare la vita di tutti i giorni.
Tutte le informazioni su Med Academy sono disponibili all’indirizzo https://academy.medstore.it, dove è possibile scegliere tra le diverse le possibilità di accesso, dalla prova gratuita fino al pass valido per 12 mesi, gratuito per tutti i docenti che acquistano iPad o Mac nel mese di luglio.