"Il riconoscimento leale, da galateo politico, che ha assegnato la vice presidenza a Luca Cesini, non va svilito definendolo una 'cambiale da pagare'. Abbiamo accolto positivamente l'atteggiamento politico della giunta Sclavi nei nostri confronti. Questo atto politico però, ha liberato energia dissacratoria e considerazioni poco nobili verso chi rappresenta una parte dell'elettorato della città". A dichiararlo è Massimo D'Este, consigliere comunale e capogruppo della coalizione di centro-sinistra 'Tolentino Città Aperta', nel replicare alle accuse mosse da Silvia Tatò, Monia Prioretti e Silvia Luconi (leggi qui).
"Il nostro ruolo in consiglio comunale sarà libero da condizioni, critico e costruttivo, ed è per questo motivo che non abbiamo accettato ruoli istituzionali, che sarebbero stati strumentalizzati o definiti moneta di scambio - aggiunge D'Este -. Lo sanno anche le pietre, abbiamo detto 'no' ad offerte che avevano l’unica volontà di formare al meglio la squadra di governo. Il centro destra parla della nostra poltrona come risarcitoria, io invece di chi non ha avuto la minima considerazione, giustamente consentita, di permetterci l'ingresso in una delle tre commissioni, nel ruolo di minoranza".
"Abbiamo abbastanza calcio nelle ossa, ci muoveremo sempre nel rispetto delle regole, ma anche con coscienza. Quella poltrona di riserva alla presidenza del Consiglio, per noi ha molta importanza, e non sarà avvelenata da quello che si vuole far passare come un risarcimento ai nostri favori. Forse non si è capito che siamo costruttivamente in opposizione a questa amministrazione, in compagnia del centro destra con i quali, se ci verrà concesso, intendiamo dialogare e confrontarci, sempre se ci saranno presupposti migliori di quanto emerso nel consiglio comunale di esordio" conclude Massimo D'Este.
Sarà Alessandro Zan l'ospite della terza serata di "UFO - Dialoghi Verso Mondi Possibili". L'evento è in programma per giovedì 21 luglio, alle 21:15, in Piazza Stazione, a Potenza Picena.
Alessandro Zan, relatore del famoso Ddl che porta il suo nome nonché componente della 2ª Commissione Giustizia alla Camera, "affronterà il tema fondamentale dei diritti, sia di quelli vecchi minacciati da fortissime spinte regressive, sia di quelli nuovi ancora da conquistare", sottolineano gli organizzatori.
"Una questione che al di là delle apparenze interessa veramente tutti, perché troppo spesso ci si accorge dei diritti solo quando si rischia di perderli - aggiungono -. Una riflessione approfondita sul fatto che anche nelle società più progredite il cammino dei diritti, se non adeguatamente protetto e coltivato, può invertire pericolosamente il senso di marcia".
A moderare la serata una figura di eccezione: Elena Tambini, giornalista di Tgcom24. All'incontro interverrà anche l'onorevole del Partito Democratico Mario Morgoni.
"I presidenti di Regione del partito della Meloni non firmano l’appello per Draghi. Tra loro anche il presidente della mia regione, le Marche, Francesco Acquaroli. Reputo questo comportamento gravissimo perché Acquaroli antepone l’interesse del suo partito al bene della comunità marchigiana". Lo scrive su Facebook Alessia Morani, deputata del Partito Democratico.
"La nostra regione - aggiunge - ha un importante tessuto di piccole e grandi imprese e migliaia di lavoratori che hanno assoluta necessità che il governo prosegua la propria azione per evitare che altre gravi crisi colpiscano un territorio già fortemente provato da delocalizzazioni e terremoto. Non ci possiamo assolutamente permettere che si perdano i fondi del Pnrr e che non si prendano provvedimenti per la crisi energetica e per i rincari che stanno mettendo in difficoltà le famiglie".
"I marchigiani - conclude - si meritano un presidente che pensi al loro bene e non un 'soldato di partito' impegnato più a compiacere la propria leader che a tutelare la propria comunità".
È il giorno del disvelamento della squadra di assessori che affiancherà il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica nei cinque anni di secondo mandato. Le riserve sono state definitivamente sciolte nella movimentata mattinata di oggi. La cerimonia di presentazione ufficiale è invece avvenuta alle 18 in occasione della convocazione del primo Consiglio comunale. Ad aprire i lavori è stato il consigliere “anziano” Francesco Micucci (Pd), subentrato al consigliere Barbara Capponi (FdI), nominata assessore. Assente per motivi personali la consigliera Lidia Iezzi (Pd).
Il Segretario Generale Sergio Morosi - nel rispetto del Testo unico degli enti locali - ha ufficializzato i sette tra donne e uomini che comporranno la nuova Giunta comunale di Civitanova Marche: tra loro nessun professionista che arriva dall'esterno, ma soltanto gli appartenenti alle 7 liste della coalizione di centro-destra che hanno appoggiato Ciarapica alle elezioni.
Presidente del Consiglio è Fausto Troiani (Vince Civitanova), eletto con 14 voti in seconda votazione (8 schede bianche e 1 (Paglialunga). L’assemblea ha quindi eletto quale vice presidenti, Giorgio Pollastrelli (Lega) e Mirella Paglialunga.
La rappresentanza più significativa sarà quella di Fratelli d'Italia che, dopo giorni di febbrili trattative, avrà ben due asessorati. Si tratta di Barbara Capponi (assessore con delega ai Servizi sociali, famiglia, infanzia, pari opportuità, scuola, edilizia e scoiale popolare) e Francesco Caldaroni (assessore con delega al commercio, pesca, politiche giovanili).
Per Forza Italia il rappresentante è Claudio Morresi (assessore al Bilancio, partecipate, transizione al digitale nei servizi comunali, rapporti con le categorie economiche, personale, ufficio Europa e sport), mentre l'assessore della Lega Giuseppe Cognini conserva le deleghe a decoro urbano e ambiente.
Per le civiche Civitanova Unica e Vince Civitanova, invece, entreranno in giunta Ermanno Carassai (assessore ai lavori pubblici), Manola Gironacci (delega al turismo, eventi, valorizzazione, subentrando come consigliere come prima dei non eletti proprio a Carassai) e Roberta Belletti (assessore all'urbanistica). Infine, al sindaco faranno capo le questioni inerenti all'assesorato alla Cultura.
“E’ per me un privilegio ricoprire per la seconda volta il ruolo di Sindaco della Città di Civitanova Marche - ha dichiarato Ciarapica, salutando la giunta e i vari collaboratori - è un onore indossare la fascia tricolore che mi impegno a portare con alto senso del dovere e nello stesso tempo con grandissima umiltà. Intendo ripagare la fiducia che la città ha riposto in me con responsabilità mettendomi a disposizione di tutti con impegno, dedizione, onestà e integrità morale e, aggiungo, anche con l’esperienza e la competenza maturate nel precedente mandato amministrativo".
In chiusura di seduta, il Consiglio ha eletto la Commissione elettorale comunale, che risulta così composta: Polverini, Bianchi, Campetelli (sostituti: Centioni, Murri e Mercuri). Con la nomina ad assessori, tutti i membri della nuova giunta sono decaduti dalla carica di consigliere comunale alla quale erano stati eletti. Nel corso della prima seduta consiliare di oggi pomeriggio, pertanto, a loro sono subentrati i primi dei non eletti di ciascuna lista.
Questi i nomi, gruppo per gruppo. FdI: Pantella Roberto, Tiberi Roberto, Nori Paolo, Centioni Maria Luce. Civitanova Unica: Fontana Paola, Crocetti Gianluca, Campetelli Paola, Turchi Pierpaolo. Vince Civitanova: Troiani Fausto, Mercuri Marino, Capozucca Pierluigi Forza Italia: Croia Piero, Renzi Niccolò. Lega: Polverini Fabiola, Pollastrelli Giorgio junior. Pd: Paglialunga Mirella, Micucci Francesco, Rosati Yuri, Iezzi Lidia. Dipende da noi: Mancini Roberto. Ascoltiamo La Città: Murri Letizia. La Nuova Città: Gismondi Piero. Siamo Civitanova: Silvia Squadroni, Lavinia Bianchi.
Questa sera si è svolto l’insediamento del Consiglio Comunale di Corridonia con giuramento del sindaco, l’elezione del presidente e la presa d’atto della comunicazione della nomina della giunta comunale. Ecco i nomi dei componenti della nuova amministrazione e le relative deleghe:
Giuliana Giampaoli sindaco tiene per sè le deleghe alle Politiche per l’ambiente ai lavori pubblici, urbanistica e Protezione Civile. Nelia Calvigioni vene nominata vicesindaca con deleghe ai Servizi sociosanitari e scolastici, Polizia municipale e sicurezza.
Matteo Grassetti ottiene le deleghe al bilancio, patrimonio, Società partecipate, Personale, Sport e riqualificazione impianti con attuazione linee di mandato. Matteo Porfiri riceve l'assessorato alle manutenzioni, decoro urbano, politiche per l’agricoltura e filiere – efficentamento energetico – servizi cimiteriali.
Massimo Cesca ottiene le deleghe all Cultura, Istruzione, Turismo, Attività produttive, Rapporti con le Istituzioni, Servizi demografici – S.U.A.P. – Contenzioso dell’Ente; Gemma Acciarresi riceve l'assessorato con deleghe alle Politiche per le attività commerciali e piccolo artigianato, Politiche giovanili ed InformaGiovani, Eventi di promozione prodotti ed eccellenze e manifestazioni ricreative.
Ecco i nomi, invece, dei consiglieri che hanno ricevuto la delega.
Francesco Calia quella ai Rapporti con la Polizia Municipale; Monitoraggio ed attuazione del programma di mandato; Pio Chiaramoni:Tutela del territorio, verde, consorzi stradali, riqualificazione e valorizzazione Villa Fermani.
Onelia Ceschini: Rapporti con Quartieri, Frazioni ed Istituti Scolastici Superiori, Adesione Progetti Ambito Giovani; Turismo scolastico e scambi culturali. Gioele Giachè: Eventi sportivi, rapporti con le Associazioni, digitalizzazione e innovazione tecnologica.
Giovanna Pierucci: Imprenditoria femminile e relativi contributi e finanziamenti; Valentina Fioretti: Politiche per la salute, inclusione e barriere architettoniche, adesione progetti Ambito disagi e povertà, telemedicina; Catia Luciani: Pari Opportunità; Rievocazioni storiche, Gemellaggi, Sport storici; Daniela Serafini: Progetti e politiche educative, Ricostruzione scolastica e viabilità.
"Il Pd non ha mai chiesto né accettato alcun ruolo offerto dalla maggioranza. Non ci sono accordi politici. Non facciamo parte della giunta né avremo incarichi prerogativa del sindaco e della sua maggioranza. L’elezione di Luca Cesini a vicepresidente non è una cambiale. Ridurla a ciò è provocatorio e offensivo". A dichiararlo è Matteo Pascucci, segretario comunale del Partito Democratico di Tolentino, nel replicare a quanto affermato da Silvia Luconi, Silvia Tatò e Monia Prioretti (leggi qui).
"L’incarico di vicepresidente, di carattere meramente simbolico, spetta statutariamente al consigliere di opposizione che riesca ad ottenere almeno i 2/3 dei voti del Consiglio. Ovvero ad un consigliere che riesca ad ottenere il consenso anche di una parte della maggioranza - aggiunge Pascucci -. Per questo la votazione è unitaria e non riservata alle minoranze che non hanno i voti per eleggerlo da sole".
"La coalizione 'Tolentino Città Aperta', avendone diritto, ha presentato la candidatura di Luca Cesini, il più 'anziano' tra gli eletti, per anni di esperienza innanzitutto, alla quarta esperienza in consiglio comunale - spiega il segretario del Pd -. Una candidatura autorevole al pari di quella della consigliera Monia Prioretti. Consigliera che rispettiamo e stimiamo".
"Nessuna altra candidatura è stata presentata. Auguriamo a Luca, a Massimo D’Este di svolgere al meglio il loro ruolo, e agli organi monocratici e collegiali eletti, di operare nel rispetto delle istituzioni locali e della comunità tutta" conclude Matteo Pascucci.
"La democrazia non si dimostra con un consiglio comunale in piazza e questo è ampiamente dimostrato dal fatto politico gravissimo avvenuto ieri sera nella seduta di insediamento. La prima grande e gravissima violazione della democrazia, uccisa da una pura ripartizione di poltrone". Ad affermarlo sono le consigliere comunali di 'Tolentino nel Cuore' Silvia Luconi (capogruppo), Monia Prioretti e Silvia Tatò a seguito della nomina di Luca Cesini come vicepresidente del Consiglio comunale.
"Per la prestigiosa carica di vicepresidente del consiglio, a Tolentino da sempre, sia quando noi siamo stati amministratori, sia negli anni in cui era maggioranza il centrosinistra, per prassi consolidata, si è ogni volta proposto per questo ruolo il consigliere e la lista di minoranza che avessero ottenuto più voti e più consenso", spiegano Luconi, Prioretti e Tatò.
"Non ci è stata data la possibilità di proporre il nostro nome in consiglio comunale, come si è sempre fatto dalla notte dei tempi - aggiungono -. Noi avremmo proposto Monia Prioretti, donna e politico equilibrato, appartenente ad una lista civica, capogruppo di Tolentino nel Cuore dell'Amministrazione uscente, componente della attuale seconda forza politica della città".
"Avremmo proposto Monia perché conosciuta per la sua preparazione e per il suo senso di abnegazione, per la sua equidistanza, per il suo rispetto profondo delle istituzioni e per il suo civismo che avrebbe dunque reso questa proposta condivisibile e accettabile da chiunque, non appartenendo a nessun partito politico in particolare", ribadiscono Tatò e Luconi.
"Invece riceviamo una telefonata, seppur cordiale, del neo sindaco, il quale ci propone come vicepresidente Luca Cesini, motivando la scelta con il fatto che, in virtù dell'accordo politico con il quale il Partito Democratico e la coalizione di Massimo d'Este hanno permesso la vittoria di Sclavi, non avrebbe avuto senso comportarsi diversamente", rivelano le consigliere del gruppo 'Tolentino nel Cuore'.
"Se è vero come è vero che questo ruolo vada lasciato alla minoranza consiliare con più voti, il PD non lo è proprio; esprime infatti un solo consigliere comunale perché D'Este, arrivato terzo e dunque escluso dal ballottaggio, siede in consiglio solo in quanto candidato sindaco. Capiamo tuttavia che certe cambiali vadano in un modo o nell'altro pagate e capiamo che il sindaco mai avrebbe avuto la chance della vittoria con soli 500 voti di lista ed è per questo che oggi deve rispettare dei patti, ma non possiamo renderci complici di questo modo di fare politica che francamente non ci appartiene" concludono Luconi, Prioretti e Tatò.
Focus sulle strategie per combattere l'emergenza siccità: sarà questo il punto su cui verterà l'ordine del giorno che il capogruppo Sandro Montaguti e Barbara Antolini, consiglieri di Forza Italia, presenteranno al prossimo Consiglio Comunale di Macerata del 25 e 26 luglio.
"Nel nostro territorio è grave la situazione di siccità del fiume Chienti che sta causando notevoli danni in molti settori - aggiungono Montaguti e Antolini -, rischiando anche di non riuscire a garantire con le centrali idroelettriche il 'dmv' (deflusso minimo vitale), in quanto costrette per la siccità a lavorare a basso regime o addirittura a fermarsi, con un altissimo rischio ambientale".
"In risposta a questa emergenza di portata storica, anche a fronte di future crisi idriche, si intende promuovere una proposta strategica tesa a garantire un piano di sostenibilità e resilienza ai territori agricoli e all’ambiente" spiegano i consiglieri comunali di Forza Italia.
Nello specifico, la proposta di Montaguti e Antolini prevede quattro articolazioni. In primis, "avviare immediatamente la costruzione di nuovi invasi, recependo la proposta progettuale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (ANBI), denominata 'piano laghetti', già in possesso dei competenti Consorzi di bonifica per la realizzazione di 200 invasi su tutto il territorio nazionale con un costo stimato di circa 3,5 miliardi di euro".
"Tale iniziativa consente di ridurre i prelievi dalle falde acquifere, e quindi minor consumo di energia elettrica e, allo stesso tempo, di produrre energia idroelettrica e fotovoltaica con impianti galleggianti sulla superficie degli invasi stessi, assicurando il rilascio della risorsa in caso di siccità per alimentare i sistemi irrigui" precisano i consiglieri nel loro ordine del giorno.
Montaguti e Antolini richiedono anche la definizione di "un contratto istituzionale di sviluppo (CIS) sul tema della risorsa idrica che coinvolga i territori interessati" e la garanzia di "specifici fondi per i prossimi tre anni nella prossima legge di bilancio". Infine, la definizione di un "piano completo di ristori che possa mitigare almeno in parte le ingenti perdite che il mondo agricolo sta subendo e subirà nei prossimi mesi".
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Una rosa bianca consegnata dal sindaco Mauro Sclavi a tutte le donne presenti in Giunta e nel Consiglio Comunale, oltre alla nomina di Alessandro Massi come presidente dell'assise. Così si è aperto il primo Consiglio comunale post-elezioni a Tolentino, convocato giovedì sera in piazza della Libertà, per conferire gli incarichi ai neo eletti assessori nonché ufficializzare i nuovi consiglieri. Location insolita, quella del "forum magnum", quanto fortemente voluta da Sclavi “per far tornare protagonista il dibattito cittadino”. E la cittadinanza ha risposto, con una folta presenza.
Dopo la nomina della squadra che formerà la Giunta avvenuta lo scorso 9 luglio, è stata la volta della formalizzazione delle deleghe: a Diego Aloisi (Riformisti Tolentino) va quella al bilancio, patrimonio, politiche fiscali e turismo; mentre a Flavia Giombetti (Tolentino Civica e solidale) - come preannunciato – viene confermato l’assessorato alla ricostruzione pubblica e privata, gestione dell'emergenza sisma 2016 e al pnrr.
A Fabiano Gobbi (Tolentino Popolare) viene conferita la delega alle attività produttive e commercio, a Elena Lucaroni (Tolentino Civica e solidale) le politiche sociali, salute ed istruzione; mentre Alessia Pupo (Tolentino popolare) – nominata vicesindaco – ottiene anche gli incarichi allo sport, all'edilizia privata e all'urbanistica. Il primo cittadino Mauro Slcavi ha tenuto per sè le deleghe alla cultura, lavori pubblici, polizia locale, personale e rapporti con le partecipate, decentramento.
È il re delle preferenze, Alessandro Massi, dunque, il successore di Luca Scorcella alla carica di presidente del Consiglio comunale. "Si tratta della seconda carica della città - rimarca lo stesso Massi -, non stiamo parlando dell'inserviente del Comune. Svolge un ruolo cruciale che negli ultimi tempi forse è mancato, svuotando questa carica del suo valore".
"Si tratta di una visione che si contrappone a quella delle ultime legislature, che vedeva solo l'assegnazione di determinati ruoli come una manifestazione di potere - ha aggiunto -. Noi riteniamo il Consiglio comunale un protagonista insieme alla Giunta e al sindaco".
Come vicepresidente del Consiglio comunale è stato, invece, eletto Luca Cesini, rappresentante del Partito Democratico. Scelta non condivisa da Silvia Luconi, capogruppo di 'Tolentino nel Cuore' che avrebbe voluto in questo ruolo la consigliera Monia Prioretti. Criticata, da Luconi, anche la scelta di Massi: "Lo avrei voluto vicesindaco o assessore, essendo stato il re delle preferenze - ha dichiarato durante il suo intervento -. Invece ha preferito un ruolo equidistante per tenersi lontano da eventuali tempeste, evitando di macchiare la sua immagine che rimarrebbe certamente più pulita per eventuali ruoli e candidature future".
Cambia volto anche la maggioranza dell’assise con Stefano Servili di Tolentino Civica e solidale che - su richiesta del primo cittadino Sclavi – rinuncia alla carica di consigliere per ricoprire quella di presidente dell’Assm. Per la lista di Servili entrano dunque in Consiglio anche Giordano Tassellli (capogruppo) e Luigino Luconi.
Nella prima comunicazione da sindaco in Consiglio comunale Sclavi ha rimarcato l'intenzione di ospitare alcune classi dei licei nella sede dell'ex Filelfo, in collaborazione con la provincia di Macerata: "Bisognerà fare le verifiche del caso, perchè noi abbiamo a cuore la sicurezza dei ragazzi - ha detto -. Una volta completate, cominceranno i lavori e, il prima possibile, cercheremo di portare almeno dieci classi all'interno del Filelfo. Abbiamo dato all'Istituto la facoltà di scegliere cosa far rientrare all'interno di una struttura scolastica vera e propria".
"Mi scuso pubblicamente con la città - ha poi aggiunto Sclavi -. In occasione dei 'mercoledì dello shopping' abbiamo fatto grande festa, ma anche troppo. L'ordinanza terminava a mezzanotte e trenta, mentre fino all'1:46 si è sentita musica. Queste cose non vorrò che accadano più".
Per 'I Riformisti' ufficializzato anche l’ingresso di Alba Mosca, mentre per 'Tolentino popolare (la lista più votata) entrano nelle fila della maggioranza - oltre a Benedetta Lancioni, Samanta Casali, Fabio Borgiani e Antonio Trombetta - anche Mirko Angelelli e Fabio Montemarani (capogruppo).
Nei banchi della minoranza siederanno, per la coalizione di centrodestra, la candidata sindaco non eletta Silvia Luconi, Francesco Pio Colosi per la lista Fratelli d’Italia, Monia Prioretti e Silvia Tatò per la lista 'Tolentino nel Cuore'. La coalizione di centrosinistra sarà, invece, rappresentata nell'assise comunale da Massimo D’Este, candidato sindaco non eletto, e Luca Cesini per la lista del Partito Democratico.
“La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell'azione di governo". Così il premier Mario Draghi in Consiglio dei ministri di oggi, convocato in seguito allo strappo del Movimento Cinque Stelle riguardo il voto di fiducia al Senato sul decreto Aiuti. Il premier, dopo un’ora di colloquio al Quirinale, ha riunito il Cdm per annunciare la sua decisione di tornare al Colle e rinunciare,quindi, all’incarico di presidente del Consiglio.
“In questi giorni da parte mia c'è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche", ha proseguito il premier. "Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente".
“Dal mio discorso di insediamento in Parlamento – ha dichiarato ancora Draghi - ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi”. Il premier Mario Draghi, secondo quanto si apprende dall'Ansa, durante la riunione del Consiglio dei ministri avrebbe detto che mercoledì riferirà alle Camere”.
++ AGGIORNAMENTO ORE 20:36 ++
Mattarella respinge le dimissioni di Draghi. La crisi aperta dallo strappo del M5s, che non ha votato al Senato la fiducia sul decreto Aiuti, prende così una nuova piega. Il presidente della Repubblica, si legge in una nota del Quirinale, "non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica". Draghi, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, durante la riunione del Cdm avrebbe detto ai ministri che mercoledì riferirà alle Camere.
Nelle scorse settimane, Matteo Castignani ha presentato le sue dimissioni da consigliere comunale di Morrrovalle. Nella seduta di consiglio di venerdì sera (ore 21.15, auditorium San Francesco) l’assise civica dovrà ratificare la surroga del consigliere uscente, che sarà sostituito da Lorenzo Minciacca. Giovedì mattina Castignani e Minciacca hanno incontrato il sindaco Andrea Staffolani nel suo ufficio per un momento di saluto e un ideale “passaggio di consegne”.
"Una decisione che è maturata nel corso degli ultimi mesi - commenta Castignani -, ho sentito venir meno quello slancio e quella voglia di fare con cui ho affrontato sempre la mia esperienza e con essa due principi che ritengo fondamentali nell’azione politica: la presenza al fianco dei cittadini e la passione, elementi senza i quali non riuscirei a dare al massimo il mio contributo. Per questo ho ritenuto opportuno fare un passo indietro».
"Matteo mi ha spiegato le motivazioni della sua decisione, gli avevo chiesto di prendersi un po’ di tempo per rifletterci ma è risoluto nella sua scelta, che quindi siamo costretti con dispiacere ad accettare - afferma Staffolani - ha dato tanto all’amministrazione comunale nella giunta Montemarani nel ruolo di assessore ed è stato comunque importante nel suo ruolo di consigliere in questi primi mesi del mio mandato".
"Lo ringrazio di tutto, confermandogli che se e quando ritroverà gli stimoli giusti le porte saranno sempre aperte per lui. Al suo posto entra Lorenzo che è un ragazzo che ha qualità e voglia di fare: gli faccio il mio in bocca al lupo, c’è tanto da fare per realizzare la nostra idea di città e c’è bisogno del contributo di tutti" conclude Staffolani.
"È grave che una parte del parlamento nazionale e delle Commissioni, soprattutto a guida del Movimento 5 Stelle, ostacoli l’approvazione di un decreto condiviso tra le Regioni e il Ministero della transizione ecologica, sul quale anche altri Ministeri competenti concordano". È netta la presa di posizione del vicepresidente della regione Marche Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, nel sottolineare la "necessità che la bozza del decreto interministeriale di modifica all’articolo 19 della legge 157 del 1992, possa concludere il suo iter e venga emanato".
“C’è un ampio consenso trasversale - afferma Carloni -. Questo decreto contiene due questioni attese dal territorio: l'ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità, da parte delle Regioni, di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette. È ora che l’iter del provvedimento riprenda il suo corso, per risolvere un’emergenza nazionale, già ampiamente fuori controllo”.
"A distanza di due mesi è giunto il momento di decidere e assumersi le responsabilità. Abbiamo sostenuto convintamente l’assessore del Veneto, il leghista Federico Caner, coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, che ha indetto una giornata di protesta a Roma, affinché la politica non si sovrapponga alle ragioni tecniche, alle questioni amministrative e al buonsenso nella gestione dei problemi, in questo caso quello dei cinghiali”, conclude Carloni.
Nel primo pomeriggio di oggi (12 luglio 2022) il gruppo assembleare del Partito Democratico ha lasciato l’aula mentre erano in corso i lavori del consiglio regionale. La drastica decisione è stata presa per protestare contro l’immotivato allontanamento del vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Mirco Carloni, durante il dibattito su alcune mozioni riguardanti i rincari energetici.
“Dopo un’attesa durata 7 mesi – hanno sottolineato i dem in una nota stampa – dovuta anche alle continue assenze di Carloni, oggi si doveva finalmente discutere la nostra proposta di istituire un fondo anticrisi per dare risposte alle famiglie e alle imprese marchigiane colpite duramente dal caro energia. Il vicepresidente, invece, ha preso la parola solamente per sottolineare che questo tipo di intervento non poteva essere realizzato e se ne è andato, non degnandosi neppure di ascoltare gli interventi dei consiglieri, né di replicare a eventuali richieste di chiarimenti e spiegazioni”.
“Ma quale serietà – prosegue la nota - si può attribuire a chi si comporta in questo modo? Come possono i colleghi del centrodestra continuare a tollerare un modo di fare che lede anche la loro dignità? Tra l’altro, Carloni ci ha ormai da tempo abituato a questa pratica che non ha nulla a che fare con la democrazia. Basti pensare alle tante volte che il consiglio regionale è stato costretto a sospendere o rinviare l’esame di atti e proposte a causa delle sue assenze dovute alla partecipazione a fiere, mercatini e manifestazioni alimentali di ogni genere e in ogni angolo d’Italia.
Chiediamo a Francesco Acquaroli un’immediata inversione di tendenza: non è più accettabile che i suoi assessori non stiano in aula neppure quando si discute di argomenti che riguardano le loro deleghe. Lui è il presidente e ha il dovere di garantire il corretto comportamento istituzionale della sua giunta”.
“Non siamo abituati a queste iniziative – chiude il comunicato dei consiglieri del Partito Democratico – ma a tutto c’è un limite. L’arroganza con cui la giunta Acquaroli continua a umiliare l’aula è divenuta ormai insopportabile. Le continue assenze del presidente, la svogliata presenza di qualche assessore per garantire il rispetto formale del regolamento del consiglio, ma soprattutto lo sprezzante, reiterato e ostentato disprezzo utilizzato da Carloni per interagire con l’Assemblea, rappresentano un’offesa sia nei confronti dei consiglieri di maggioranza e opposizione, sia nei confronti dei dipendenti regionali che di adoperano per consentire il regolare svolgimento delle attività consiliari”.
"Credo che sia importante fare chiarezza e ridare la parola agli italiani, affinché possano scegliere da chi far governare questa fase complicata". Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli (Fratelli d'Italia), ospite di Timeline su Sky, rispondendo ad una domanda sulla possibilità di una crisi di governo e sull'opportunità di andare ad elezioni.
Per il numero uno di Palazzo Raffaello "bisogna fare chiarezza quando c'è un governo che ha esaurito la sua capacità di azione politica. Oggi c'è un governo che da quello che vediamo in questi giorni non ha più motivazioni per stare insieme. Mi sembra che non ci sia un accordo su niente".
Sabato 9 luglio a Roma presso l'Auditorium Antonianum si è tenuta la prima convention nazionale di Italia al Centro, il movimento fondato dal governatore Giovanni Toti e dal Senatore Gaetano Quagliariello. Un’occasione per un dialogo non solo tra amministratori e sostenitori del movimento, ma anche tra sindaci, parlamentari, ministri, leader ed esponenti politici di altri partiti, con cui il movimento centrista di Toti e Quagliariello si è confrontato sui grandi temi al centro dell’agenda politica italiana in prospettiva delle elezioni del 2023, mettendo sul campo idee, visioni e progetti fattivi per il rilancio e il futuro dell'Italia.
Presente dalle Marche la delegazione del partito con i due Vicecoordinatori regionali, Laura Balestra (Ascoli Piceno) e Giulia Marchionni (Pesaro e Urbino), il responsabile del tesseramento Paolo Perini (Macerata) e Rolando Vitali (Consigliere comunale di Appignano-Macerata) assieme ai sostenitori tesserati di Italia Al Centro -Marche.
Anche alcuni nomi importanti della politica istituzionale, locale e nazionale sono stati invitati all'evento: il leader di Azione, Calenda, i primi cittadini di Genova, Bucci, e di Benevento, Mastella, il coordinatore nazionale di Italia Viva, Rosato, i ministri Cingolani e Gelmini. A fare gli onori di casa, i vertici di Italia al Centro: i parlamentari Quagliariello, Silli, Romani, Rossi e il consigliere regionale Lazio, Palozzi.
"Credo che tutta questa partecipazione sia sinonimo di vitalità - ha spiegato Toti - e lo dico con affetto a chi in queste ore continua a dire ‘il centro è mio, è nostro’: il Centro è di tutti! Se ho un’ambizione è quella di costruire un cantiere che diventi un grande movimento politico, un’area culturale che voglia rimettere al Centro l'Italia e i cittadini".
"L'Italia - ha aggiunto il governatore, in virtù anche della Campagna di Tesseramento 2022 nella regione Marche - ha bisogno di una rivoluzione politica, che recuperi equilibrio, competenza e senso di responsabilità per affrontare con coraggio i problemi, ponendo sul tavolo soluzioni concrete".
Il nuovo sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, nel corso di una conferenza stampa ospitata nella sala riunioni del Municipio a Palazzo Europa, ha ufficializzato la nuova Giunta comunale. Affiancheranno il primo cittadino nella nuova squadra di governo cittadino: Alessia Pupo - che ha avuto anche l’incarico di vicesindaco - Diego Aloisi, Flavia Giombetti, Fabiano Gobbi ed Elena Lucaroni.
Alessia Pupo, 49 anni. Laureata in Giurisprudenza svolge la professione di avvocato presso lo Studio Legale di famiglia. Già consigliere comunale negli anni 2007/2012, è stata anche assessore con delega allo sport e cultura negli anni 2017/2019. Da sempre è impegnata nella promozione della pratica sportiva. È stata tra le più votate nella lista di Tolentino Popolare.
Diego Aloisi dei Riformisti Tolentino, 29 anni, laureato in Economia Aziendale, si occupa di amministrazione, controllo e finanza in aziende di medie e grandi dimensioni. E’ stato Consigliere comunale negli anni 2021/2022. Per lui si prospetterebbe un assessorato delega al bilancio
Flavia Giombetti della lista Tolentino Civica e Solidale, 50 anni. Laureata in Economia Aziendale e Master di secondo livello in Criminologia. Ha lavorato nel reparto chimico presso la Conceria del Chienti e ricoperto il ruolo di presidente del Comitato 30 Ottobre, nato in seguito all'emergenza sisma. Per lei probabile un incarico di assessore con delega alla ricostruzione post-sisma e al Pnrr.
Fabiano Gobbi di Tolentino Popolare, 57 anni, artigiano imprenditore, titolare della Gobbi srl, da sempre impegnato nel sociale. Già presidente del circolo culturale “Luigi Sturzo”, è stato vicepresidente del Consiglio di Quartiere “Vittorio Veneto e Trento Trieste”. Ancora incerta la sua delega
Elena Lucaroni, di Tolentino Civica e Solidale, 50 anni. Dopo 12 anni di attività come chirurgo generale presso l' U.O. di Chirurgia Generale di Camerino, è dal 2020 dirigente medico di chirurgia senologica presso l'U.O.S.D. di Breast Unit dell'ospedale di Macerata. Per lei si prospetta un assessorato con delega alle politiche sociali.
Nel corso della conferenza stampa il sindaco Mauro Sclavi ha anticipato che la seduta del Consiglio comunale verrà convocata per giovedì 14 luglio, alle ore 21.15, in piazza della Libertà e in caso di maltempo al Politeama. In quella occasione verrà ufficializzata la proposta di candidatura a presidente del Consiglio comunale del re di preferenze Alessandro Massi Gentiloni Silverj e verranno rese note le deleghe assegnate agli assessori,i ma anche ai consiglieri che saranno chiamati a collaborare con la Giunta comunale.
Dopo la presentazione ufficiale a cui hanno partecipato anche molti consiglieri comunali, prima riunione di Giunta nel corso della quale è stata approvata una delibera che consente la messa in sicurezza di alcuni spazi dell’edificio, sito nel centro storico, che ospitava l’Istituto Superiore “Filelfo” per accogliere dieci classi per il prossimo anno scolastico.
Nuova tappa nelle Marche per il ministro degli Esteri Di Maio. Dopo i ministri Giovannini e Guerini, il 30 luglio il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio sarà a Pesaro per firmare un accordo per "Comune adotta Comune", il progetto lanciato da Ali (Autonomie Locali Italiane) e che vede la città marchigiana tra i protagonisti.
Grazie al Conservatorio Rossini, diversi bambini ucraini scappati dalla guerra hanno avuto la possibilità di continuare a studiare a Pesaro. Tra questi anche la piccola e talentuosa pianista Diana, fuggita insieme alla mamma dai bombardamenti di Kharkiv, "come noi Città Creativa della Musica Unesco, realtà che abbiamo deciso di adottare e alla quale abbiamo dedicato la vittoria di Capitale Italiana della Cultura 2024".
(Credit photo: Adnkronos)
A quasi due settimane dal termine delle ultime elezioni amministrative, Liste e micro partiti a sostegno del rieletto sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica sono tornati a far sentire la propria voce allo scopo di rivendicare un posto all’interno della nuova Amministrazione.
Fra questi, spicca il movimento ‘Io Apro Rinascimento’: proprio il presidente Vittorio Sgarbi, all’indomani dell’incontro con il Segretario Nazionale Umberto Carriera, ha voluto mettere un punto sulla mancata designazione ad oggi - “come d’accordi precedentemente raggiunti con il Sindaco Fabrizio Ciarapica” - dell’Assessorato alla Cultura al candidato Gianluca Crocetti, il cui apporto (a detta del movimento stesso) è risultato determinante all’interno della Lista che ha raccolto oltre l’11% delle preferenze.
«Siamo comunque fiduciosi – ha dichiarato Carriera - che a breve, venga comunicata la scelta dell’assegnazione dell’Assessorato alla Cultura in nostro favore, anche e sopratutto in considerazione del fatto che "Io Apro Rinascimento - Vittorio Sgarbi ” è già pronto con diversi progetti ed iniziative, per il rilancio culturale, artistico ed economico di Civitanova Marche.»
Gradimento in calo per il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli (FdI), secondo il sondaggio Noto effettuato per la governance poll del Sole 24ore sui presidenti di regione. Acquaroli è al 13/o posto con il 45% di consensi: -4% rispetto alla stessa rilevazione del 2021, e -4,1% rispetto al giorno delle elezioni per le regionali del 2020.
“I marchigiani bocciano Acquaroli e il centrodestra", ha commentato il Commissario regionale del Pd Marche, Alberto Losacco. "I dati del Sole 24 ore sul gradimento dei presidenti di regione collocano Acquaroli in piena zona retrocessione, con il 55% dei cittadini che esprime insoddisfazione per l'operato della sua giunta. Ma che non si tratti solo di sondaggi lo dimostrano i risultati delle amministrative, con il forte segnale lanciato in particolare dagli elettori di Jesi e di Fabriano. Sono bastati pochi mesi per dimostrare l'inadeguatezza del centrodestra rispetto al governo del territorio. Le Marche meritano di meglio”.
"Nel pieno della recrudescenza del covid, la Regione Marche non ha organizzato le Uca (unità di continuità assistenziale) e non ha prolungato le Usca (Unità’ speciali di continuità assistenziale) abbandonando così a se stessi cittadini malati di covid e medici di base. Di chi è la colpa secondo l'assessore Saltamartini? Del governo nazionale. Lo sport più praticato dalla Giunta regionale e dall'assessore alla sanità Saltamartini è quello dello scaricabarile".
A dichiararlo è il segretario provinciale del Partito Democrato di Macerata, Angelo Sciapichetti. "La verità è che da tempo si sapeva che il 30 giugno le Usca, l'organizzazione pubblica che ha garantito l'assistenza dei malati di covid sul territorio in questi 27 mesi di pandemia, avrebbero dovuto cessare la loro attività per essere sostituite dalle Unità di continuità assistenziale che, però, ancora non sono state organizzate", spiega il segretario.
"Perché l'assessore Saltamartini ha aspettato praticamente la scadenza del 30 giugno per intervenire a livello nazionale? Perché, ad esempio, non ha fatto come l'Emilia Romagna che nel frattempo ha prorogato temporaneamente di altri 6 mesi le Usca? È questa la tanto sbandierata efficienza sanitaria e programmazione della destra?" si chiede Sciapichetti.
"E poi, lo scellerato spostamento del 118 da Camerino a Castelraimondo è colpa del governo nazionale o perché no, è ancora colpa del Pd? O non è invece il prezzo da pagare, sulla testa della popolazione di Camerino e di un'ampia fascia di comuni dell'entroterra a qualche rappresentante del suo stesso partito? I problemi del reperimento del personale ci sono sempre stati ma mai in passato si era ricorso ad un provvedimento simile anche se temporaneo come si sono affrettati ad annunciare", rincara la dose Sciapichetti.
"Dove sono finite le promesse elettorali e le proteste di coloro che in passato gridavano 'al lupo al lupo' rispetto alla cosiddetta privatizzazione della sanità pubblica? Noto una certa afonia di fronte alla possibilità paventata nei giorni scorsi di dare incarichi a privati e società cooperative per coprire servizi essenziali in sanità. La realtà purtroppo supera la fantasia e la destra a poco a poco getta la maschera e scopre il suo vero volto che è quello di privatizzare gradatamente e a dosi massicce il sistema sanitario regionale; se intendono proseguire sulla strada intrapresa, sappiano che troverà la ferma e determinata opposizione del Pd" conclude il segretario provinciale Sciapichetti.