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Politica Tolentino

Cesini eletto vicepresidente del Consiglio, Tolentino nel Cuore insorge: "Fatto politico gravissimo"

Cesini eletto vicepresidente del Consiglio, Tolentino nel Cuore insorge: "Fatto politico gravissimo"

"La democrazia non si dimostra con un consiglio comunale in piazza e questo è ampiamente dimostrato dal fatto politico gravissimo avvenuto ieri sera nella seduta di insediamento. La prima grande e gravissima violazione della democrazia, uccisa da una pura ripartizione di poltrone". Ad affermarlo sono le consigliere comunali di 'Tolentino nel Cuore' Silvia Luconi (capogruppo), Monia Prioretti e Silvia Tatò a seguito della nomina di Luca Cesini come vicepresidente del Consiglio comunale. 

"Per la prestigiosa carica di vicepresidente del consiglio, a Tolentino da sempre, sia quando noi siamo stati amministratori, sia negli anni in cui era maggioranza il centrosinistra, per prassi consolidata, si è ogni volta proposto per questo ruolo il consigliere e la lista di minoranza che avessero ottenuto più voti e più consenso", spiegano Luconi, Prioretti e Tatò.

"Non ci è stata data la possibilità di proporre il nostro nome in consiglio comunale, come si è sempre fatto dalla notte dei tempi - aggiungono -. Noi avremmo proposto Monia Prioretti, donna e politico equilibrato, appartenente ad una lista civica, capogruppo di Tolentino nel Cuore dell'Amministrazione uscente, componente della attuale seconda forza politica della città".

"Avremmo proposto Monia perché conosciuta per la sua preparazione e per il suo senso di abnegazione, per la sua equidistanza, per il suo rispetto profondo delle istituzioni e per il suo civismo che avrebbe dunque reso questa proposta condivisibile e accettabile da chiunque, non appartenendo a nessun partito politico in particolare", ribadiscono Tatò e Luconi.

"Invece riceviamo una telefonata, seppur cordiale, del neo sindaco, il quale ci propone come vicepresidente Luca Cesini, motivando la scelta con il fatto che, in virtù dell'accordo politico con il quale il Partito Democratico e la coalizione di Massimo d'Este hanno permesso la vittoria di Sclavi, non avrebbe avuto senso comportarsi diversamente", rivelano le consigliere del gruppo 'Tolentino nel Cuore'.

"Se è vero come è vero che questo ruolo vada lasciato alla minoranza consiliare con più voti, il PD non lo è proprio; esprime infatti un solo consigliere comunale perché D'Este, arrivato terzo e dunque escluso dal ballottaggio, siede in consiglio solo in quanto candidato sindaco. Capiamo tuttavia che certe cambiali vadano in un modo o nell'altro pagate e capiamo che il sindaco mai avrebbe avuto la chance della vittoria con soli 500 voti di lista ed è per questo che oggi deve rispettare dei patti, ma non possiamo renderci complici di questo modo di fare politica che francamente non ci appartiene" concludono Luconi, Prioretti e Tatò.

 

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