E' una "querelle" a colpi di parole quella tra Carancini e lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti. La polemica gravita intorno al progetto che prevede la candidatura di Macerata a Capitale Italiana della Cultura 2020, dal quale Ferretti è stato escluso.
"Non so nulla di Macerata capitale della cultura - ha affermato lo scenografo - Magari lo sarà ma dell'agricultura". Dichiarazioni pubblicate sui quotidiani e alle quali il sindaco Carancini ha risposto piuttosto prontamente con un post su facebook.
Il sindaco si rivolge direttamente al premio Oscar rispondendo alla sua battuta con un'altra dal sapore scarcastico "Magari potessimo diventare Capitale Italiana dell'Agricoltura". Continua con toni più seri (forse anche troppo considerando la dichiarazione di Ferretti come una battuta d'ironia) rimarcando l'importanza della terra per i marchigiani e per i maceratesi.
Carancini accetta la provocazione e scrive "Sei un protagonista assoluto di "MACERATA Estroversa", il progetto che abbiamo depositato il 15 settembre al Mibact per la candidatura di Macerata a Capitale Italiana della Cultura 2020. La Città - e chi opera quotidianamente nel territorio - ha memoria e generosità per una persona come te che ha attraversato il mondo e ha portato con sè il nome di Macerata, come spero ricorderai anche in occasione della cittadinanza onoraria a te e a Francesca, che io stesso vi ho conferito".
Finisce invitando lo scenografo alla presentazione del progetto che avverrà martedì 17 ottobre alle ore 17.30 presso il Teatro Lauro Rossi. Un invito vestito da ramoscello di olivo, sembra.
Nell'apprendere che il numero delle famiglie sfollate nell'ascolano, a seguito dell'emergenza terremoto, è salito a 900, la dirigenza regionale di Forza Nuova interviene nuovamente sul tema della ricostruzione, a nome del coordinatore delle Marche, Andrea Tarsi: "Grande è stato il sacrificio dei nostri militanti che, in questi mesi, hanno sostenuto numerose famiglie italiane sfollate con consegne di generi alimentari ed altri beni di prima necessità. Ma tutto ciò, da solo, non può essere sufficiente. È per questo motivo che vogliamo vigilare sull'intervento delle istituzioni in favore di quelle famiglie che hanno il sacro diritto di ritornare nel territorio che gli appartiene".
E Tarsi continua, facendo riferimento alla visita nelle Marche, prevista per oggi, da parte del commissario straordinario per la ricostruzione De Micheli (PD): "Sia chiaro che non servono inutili campagne di donazioni via sms, alla luce dello scandalo della Protezione Civile e degli oltre 30 milioni di euro (destinati ai terremotati) ed attualmente "scomparsi": se c'è un commissario, e sappiamo tutti rispondere al nome di Paola De Micheli, Forza Nuova si chiede dov'è essa stia "latitando". "
"Queste passerelle mondane, come quella odierna, devono aver fine", conclude, "il lavoro di sopralluogo da compiere sugli edifici di Ascoli è ancora tantissimo, non possiamo e non vogliamo permettere che tanti ascolani si trovino a non poter usufruire dei contributi per la sistemazione dei propri immobili, né continuare a vedere concittadini ancora sfollati dopo oltre un anno dal sisma. Favorire al massimo l'opera di chi, diligentemente e nelle piena legalità, intende ricostruire ciò che ha perso attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche e la riduzione delle imposte, senza lasciare spazio alle grandi imprese "amiche", deve essere uno dei primi elementi da cui Forza Nuova vuole che riparta la ricostruzione".
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati
“Giovedì insieme a un nutrito gruppo di colleghi portavoce del M5S ho incontrato per la prima volta il neocommissario per la ricostruzione Paola De Micheli: non abbiamo mai fatto mistero di non aver gradito la sua nomina da parte del premier Gentiloni, per questo l’incontro è stato piuttosto franco. Con la sottosegretaria abbiamo messo sul piatto le misure più urgenti per poter finalmente vedere almeno un abbozzo di avvio dei lavori di ricostruzione.
Siamo convinti che dopo tante chiacchiere, sia arrivato il momento della concretezza. Detto questo abbiamo riscontrato una sostanziale convergenza tra le sue e le nostre proposte e questo naturalmente ci pare un buon inizio. In modo particolare con la commissaria abbiamo convenuto che, con la campagna elettorale alle porte, vada fatto il massimo sforzo da parte di tutti per tenere fuori tutto ciò che riguarda le aree colpite dal sisma da strumentalizzazioni politiche e semplici chiacchiere opportunistiche. Ben vengano critiche costruttive, ma sugli Appennini c’è più necessità di fare che di dire”.
"È necessario accelerare la ricostruzione leggera, i cittadini che hanno immobili con danni lievi e quindi classificati come B, devono presentare le domande, perché siamo nelle condizioni di far partire la ricostruzione": a dirlo è Paola De Micheli, neo commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto, al termine di un incontro a Foligno con il personale dell'Ufficio speciale per la ricostruzione del centro regionale della Protezione civile dove è stata accolta dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini.
"Sulla ricostruzione leggera non credo che ci sia un eccesso di burocrazia - ha sottolineato De Micheli -, eventualmente ci sono interpretazioni da dare. Mentre qualche problema di burocrazia possiamo riscontrarlo sugli immobili pubblici da ricostruire, ma con i prossimi provvedimenti interverremo". (Ansa)
"Positivi gli incontri promossi dal Commissario de Micheli con tutti i gruppi parlamentari sulle misure riguardanti il terremoto 2016 contenute nella prossima legge di stabilità."
Con queste parole l'on. Irene Manzi (Pd) commenta l'iniziativa promossa da Paola De Micheli che, fedele all'impegno preso di lasciare il tema ricostruzione post terremoto fuori dalla prossima campagna elettorale, ha promosso una serie di incontri con tutte le forze politiche per illustrare le nuove misure che saranno contenute nella prossima legge di stabilità. Misure importanti, riconosciute dalle forze di maggioranza e di opposizione, condivise con sindaci e presidenti delle quattro regioni coinvolte, dirette a velocizzare gli appalti per la ricostruzione delle opere pubbliche (chiese, scuole, case comunali, ospedali), coniugando trasparenza delle regole e velocità delle procedure, a regolarizzare le costruzioni realizzate in maniera autonoma dai cittadini, a prevedere interventi su zona franca e busta paga pesante.
"Un pacchetto di misure necessarie per chiudere la fase dell'emergenza e aprire al meglio quella della ricostruzione - prosegue la Manzi - su cui come forze politiche, tenendo anche conto del positivo metodo di lavoro avviato dal Commissario, dovremmo confrontarci in un clima costruttivo, provando a fare realmente l'interesse dei cittadini dei territori duramente colpiti dal sisma, senza calcoli elettorali di breve respiro".
Riqualificazione di borgo San Giuliano, “Fattore famiglia” come strumento per riequilibrare i redditi per l’accesso ai servizi socio assistenziali e videosorveglianza sono i tre argomenti trattati dal Consiglio comunale di Macerata nella seduta di mercoledì 11 ottobre.
E’ stato approvato all’unanimità, con un emendamento,l'ordine del giorno sulla riqualificazione di borgo San Giuliano, presentato dalla consigliera Debora Pantana (Fi) per “la valorizzazione di uno dei quartieri storici più caratteristici della città per includerlo in un percorso culturale e turistico finalizzato alla conservazione delle nostre tradizioni”, come ha sottolineato la consigliera presentando il documento. “Una zona questa - ha precisato l'assessore all'Urbanistica Paola Casoni - finora rimasta fuori dagli strumenti urbanistici di recupero, ma che l'Amministrazione comunale ha in mente di inglobare nel piano di recupero del centro storico, favorendo così interventi di riqualificazione”.
Via libera del Consiglio anche alla mozione illustrata dal primo firmatario Andrea Marchiori (Fi) per introdurre uno strumento denominato 'Fattore famiglia', come metodo per attuare una distribuzione più equa delle risorse per il welfare e i servizi. “Il Fattore famiglia – ha spiegato Marchiori – tiene conto di una serie di fattori per la determinazione del reddito, che consentono di superare alcune criticità che l'ISEE presenta”. Messo a punto dall'Università di Verona e adottato da vari comuni italiani, dalla Regione Lombardia e recentemente anche dalla Regione Marche, il calcolo del reddito attraverso il 'fattore famiglia' poggia su alcuni elementi - quali il numero dei figli, la presenza nel nucleo familiare di anziani, disabili non autosufficienti, donne in gravidanza, minori in affido - in grado di recepire la capacità effettiva di spesa della famiglia che l'ISEE non considera. Favorevole l'Amministrazione comunale "che avvierà una fase di studio applicando il 'Fattore famiglia' in tutte quelle situazioni in cui non è obbligatorio l'ISEE", ha annunciato l'assessore Marco Cardarelli. Positivi i riscontri dei consiglieri intervenuti, tra i quali Marco Menchi de La città di tutti, Renna del Gruppo Fratelli d’Italia, Maurizio Del Gobbo del Pd, Ivano Tacconi e Marco dell’Ud, soprattutto circa l’opportunità di sperimentare questo metodo e sostenere la famiglia.
Critico, con argomentazioni tecniche approfondite, è stato Enzo Valentini (Macerata Bene Comune) per il quale il ‘Fattore famiglia’ non ha l'effetto di equilibrare la distribuzione dei redditi, ma di avvantaggiare in maniera non equa alcune tipologie di famiglia, in particolare quelle numerose. Per Paolo Micozzi (Pd), invece, questo sistema applica un giusto principio di sussidiarietà verticale, che è quello per cui deve garantire la vicinanza al cittadino l'istituzione ad esso più vicina. Un richiamo a dare “attenzione a famiglie che si impegnano con l’affido e l’adozione a risolvere i problemi della società” è venuto dal consigliere Enrico Marcolini (Città di tutti), mentre Ninfa Contigiani (Pd) ha posto l'accento, attraverso un emendamento approvato, sul fatto che il concetto di famiglia debba essere quello riconosciuto dall'attuale normativa. Anna Menghi (Gruppo Menghi),Udc, Città di tutti, Città viva, Fratelli d'Italia, Fi, M5S e Menghi) 2 contrari (Sinistra Bene Comune) e 2 astensioni (Luciano Pantanetti di Città viva e David Miliozzi di Pensare Macerata).
Un maggiore controllo con video sorveglianza dell’area della stazione ferroviaria, insieme ad una complessiva riqualificazione di questa zona particolarmente sensibile della città, è stato l’oggetto della mozione presentata dal consigliere Bruno Mandrelli (Pd) che ha sollecitato anche “un’azione attiva del Comune all’interno del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza e maggiori presidi nelle zone sensibili della città”.
Il documento – approvato all’unanimità dal Consiglio comunale – si inserisce e rafforza un piano che lo stesso Consiglio ha approvato recentemente per il presidio del territorio attraverso telecamere (50 nuove istallazioni e attivazione delle 10 attualmente esistenti) e attraverso la riqualificazione delle aree urbane sensibili, come ha sottolineato l’assessoreMario Iesari.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Maurizio del Gobbo e Micozzi (Pd), Paolo Renna (Fratelli d’Italia), Roberto Cherubini (M5S), Gabriele Mincio (Città Viva), Enzo Valentini (Sinistra Bene Comune), Ivano Tacconi (Udc), Enrico Marcolini (La Citta di Tutti) . Maggioranza e opposizione sono stati concordi sulla necessità di mettere in atto azioni in grado di fermare situazioni critiche in alcune zone della città e garantire maggiore sicurezza, attraverso un’azione coordinata e costante con le forze dell’ordine.
Con un’interrogazione alla Camera dei Deputati l’on. Piergiorgio Carrescia ha sollevato il problema sull’applicazione della normativa sul terremoto relativamente alla sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria.
Una tematica molto sentita dalle imprese e dai professionisti che ne curano gli adempimenti previdenziali.
L’INPS che nel luglio scorso aveva precisato che la sospensione degli adempimenti e dei versamenti contributivi riguardava il periodo dal 18 gennaio 2017 al 30 settembre 2017 nei giorni scorsi ha modificato la propria interpretazione precisando che “… i contributi previdenziali ed assistenziali oggetto di sospensione sono quelli con scadenza legale di adempimento e di versamento nell’arco temporale dalla data dell’evento sismico al 30 settembre 2017, vale a dire sino al periodo di paga di agosto 2017”.
La conseguenza, fa rilevare l’on. Carrescia, è che l'ultimo mese effettivamente oggetto della sospensione prevista dalla norma diventa quello di agosto, mentre i contributi per il mese di settembre andrebbero pagati nei termini usuali e quindi entro il prossimo 16 ottobre vanificando la sospensione anche "!degli adempimenti" prevista dalla legge fino al 30 ottobre 2017.
Il parlamentare marchigiano che ha prontamente colto la criticità sollevata anche da Confartigianato Marche e da altre Associazioni di Categoria ha quindi chiesto al Ministro del Lavoro e a quello dell’Economia e Finanze quali azioni intendono intraprendere presso l’INPS per giungere con urgenza ad un’interpretazione ed applicazione della normativa in termini coerenti con la volontà del legislatore e non penalizzanti per le imprese.
Approvato ieri sera dal Consiglio Comunale il Bilancio consolidato del Comune di Macerata, il documento che aggrega i numeri del bilancio comunale con quelli dei bilanci delle società partecipate. La delibera illustrata dall’Assessore Marco Caldarelli, che ha parlato di “un bilancio in ordine e attivo”, è stata votata con 19 voti favorevoli dei gruppi di maggioranza, 7 contrari del Movimento 5 stelle, di Anna Menghi e di Forza Italia e un’astensione del Consigliere Gabriele Mincio di Città viva.
Le opposizioni si sono soffermate in particolare sui crediti attivi e sulle fideiussioni chieste a garanzia di appalti pubblici, che a parere di Roberto Cherubini (Movimento 5 stelle) “sono spesso imbarazzanti e di poco valore rispetto all’importo dell’appalto come accaduto per il cantiere di piazza Pizzarello o della Maceratese calcio”.
Via libera anche al secondo punto posto all’ordine del giorno: l’adesione alla Rete delle città della Cultura. Il documento, illustrato in aula dall’Assessore alla Cultura Stefania Monteverde, prende spunto da LuBeC, il Lucca Beni Culturali che promuove una Rete finalizzata a divulgare la programmazione strategica della cultura quale volano e strumento per lo sviluppo dei territori aderenti anche attraverso lo scambio di buone pratiche sul tema della valorizzazione dei beni culturali e del turismo ad esso collegato. “Un’opportunità per misurarsi con le altre città che producono cultura, per confrontarsi e costruire relazioni agevolando così un sistema produttivo e economico a base culturale” ha affermato l’Assessore Monteverde che ha poi ricordato la candidatura di Macerata a Capitale Italiana della Cultura 2020. “Sono 31 le città che hanno aderito al progetto e a metà novembre sapremo se la nostra è tra le dieci finaliste” ha concluso l’Assessore.
I pareri favorevoli alla proposta sono stati espressi sia dalla maggioranza, con gli interventi di Ninfa Contigiani (Pd), di David Miliozzi (Pensare Macerata) e Ivano Tacconi (Udc), sia dall’opposizione che, con Anna Menghi (Comitato Anna Menghi), Gabriele Mincio (Città viva) e Roberto Cherubini (5 stelle), ha però rimarcato negativamente il fatto che il Consiglio Comunale non è stato portato a conoscenza del contenuto del dossier presentato al Mibac per candidare Macerata a Capitale italiana della cultura. “E’ un progetto aperto” ha risposto Stefania Monteverde “il dossier lo abbiamo costruito ascoltando tante Associazioni, Enti, Organismi pubblici e privati ma si dovrà arricchire strada facendo del contributo di tutti”. L’adesione di Macerata alla Rete delle Città della Cultura è stata approvata con 23 voti favorevoli dei gruppi di maggioranza, del Movimento 5 stelle, Comitato Anna Menghi e Città viva, 2 contrari (Paolo Renna di Fratelli d’Italia e Riccardo Sacchi di Forza Italia) e un’astensione (Andrea Marchiori di Forza Italia).
Il Consiglio Comunale ha poi invitato l’Amministrazione, attraverso un Ordine del giorno a firma di Ivano Tacconi e Marco Foglia del gruppo Udc emendato dagli stessi sottoscrittori, a farsi carico della problematica relativa alla mancanza di spazi nel Tribunale di Macerata e a “sollecitare gli organi ministeriali verso un’estensione della superficie a disposizione degli organi giudiziari, anche con modalità egualmente funzionali e utilizzando l’esistente”. La delibera è stata votata con 16 voti favorevoli di maggioranza, 2 contrari (Forza Italia) e 6 astenuti (Movimento 5 stelle, Comitato Anna Menghi, Fratelli d’Italia e Enrico Marcolini de La città di tutti).
L’ultimo punto in discussione nella seduta consiliare di ieri è stato l’Ordine del giorno del gruppo consiliare del Pd illustrato in aula da Ninfa Contigiani. Il documento è un invito all’Amministrazione comunale ad attivare, a completamento del nuovo sistema di mobilità urbana, un servizio di navetta veloce e gratuita che per l’intera settimana copra un percorso circoscritto ai punti di interscambio tra parcheggi, utilizzando mezzi elettrici. La condivisione dei princìpi ispiratori dell’ordine del giorno è stata espressa dall’Assessore all’Ambiente Mario Iesari che ha informato l’assise sull’accordo già previsto per il prossimo esercizio finanziario dell’Apm, rispetto ad un rafforzamento della circolare che possa ridurre i tempi di attesa e sia a servizio dei parcheggi, della stazione ferroviaria e dell’ospedale civile. Dubbi, invece, sono stati espressi dallo stesso assessore rispetto alla gratuità delle corse, perché questo concetto non si allinea con la richiesta di un servizio pubblico efficace ed efficiente, e alla necessità di un sistema di scambio con i parcheggi perché questi che sono tutti in posizione centrale.
Le critiche delle opposizioni rispetto alla proposta si sono concentrate sulla contraddizione di intensificare il servizio di trasporto pubblico urbano con la navetta, quando la politica dell’Amministrazione ha puntato, attraverso una riduzione del costo degli abbonamenti ai parcheggi, a favorire l’uso dell’auto privata. “Una città non può essere sostenibile” ha detto Roberto Cherubini del Movimento cinque stelle “se l’abbonamento al parcheggio costa la metà di quello del servizio di trasporto pubblico”. Un concetto ripreso anche da Riccardo Sacchi di Forza Italia intervenuto sull’argomento. “La richiesta di una navetta veloce è condivisibile ma mi astengo dal voto perché i finanziamenti che arrivano dalla Regione e dal Governo per il trasporto pubblico locale sono veramente miseri” ha sostenuto Enzo Valentini di Sinistra per Macerata, ex Assessore ai trasporti “Data l’attuale situazione finanziaria è impossibile fare un ragionamento serio su questo argomento. Se aggiungiamo chilometri per istituire la navetta dobbiamo toglierli da altre corse e questo non è realizzabile”. Al termine della discussione l’ordine del giorno è passato con 12 voti favorevoli (Pd, Udc e Alessandro Savi di Macerata capoluogo con Mariella) e 10 astenuti (Romano Carancini, Marco Menchi, Enrico Marcolini e Luciano Pantanetti di La città di tutti, Enzo Valentini di Sinistra per Macerata, Andrea Boccia e Roberto Cherubini del Movimento 5 stelle).
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Irene Manzi e Angelo Sciapichetti
"Ancora una volta dalla stampa leggiamo di attacchi e polemiche all'interno del nostro partito e tra i suoi iscritti. Attacchi questa volta espressi all'interno della conferenza stampa di presentazione della candidatura di Osvaldo Messi a segretario provinciale del Pd contro Francesco Vitali ed i suoi sostenitori, utilizzando parole offensive e aggressive che hanno finito per far passare in secondo piano lo stesso candidato ed il suo programma.
Il congresso provinciale del Pd dovrebbe rappresentare l'occasione, per ognuno dei candidati e per coloro che si riconoscono nella loro proposta, per confrontarsi su idee e programmi. Un'occasione di confronto democratico anche accesa ma sempre rispettosa di un fatto fondamentale: l'essere parte di una stessa comunità di cui si condividono le idee ed i principi ispiratori. Leggere, invece, dalla stampa parole come "massoneria" o "servo" ledono quel clima di confronto democratico e ci spaventano rispetto agli scenari che potrebbero aprirsi nel caso in cui quelle persone assumessero incarichi di guida del nostro partito, inaugurando un clima da caccia alla streghe in cui non ci riconosciamo e di cui non sentiamo il bisogno. Affermazioni ancora più gravi che arrivano da chi, come Giancarlo Ricottini, doveva rappresentare, nelle parole di chi lo aveva proposto, una personalità unitaria e di sintesi, capace di superare le divisioni presenti nel partito e che si rivela invece fortemente di parte e in un momento difficile per il nostro territorio colpito dal sisma, rispetto al quale il Partito Democratico, ad ogni livello istituzionale e in ogni ruolo, non ha mai fatto mancare presenza e vicinanza, facendosi carico dei problemi del nostro entroterra e provando a darvi soluzioni.
Siamo rammaricati ed indignati per quelle dichiarazioni, testimoni di una volontà di non ricostruire, dopo il congresso, un clima di rispetto e confronto reciproco e di rinnovato lavoro comune che molti auspichiamo debba realizzarsi. Per questo motivo, respingiamo con forza quegli attacchi, anche a nome dei tanti iscrittti che si sono sentiti offesi ed umiliati da quelle parole, e proprio per questo ci appelliamo ad Osvaldo Messi ed ai suoi stessi sostenitori perché si dissocino da quelle parole e si facciano, anche loro, garanti di un clima di confronto civile e rispettoso all'interno del nostro comune partito".
Anche il Senatore Mario Morgoni, secondo quanto dichiarato dal suo profilo Facebook, aderisce allo sciopero della fame per venerdì 13 ottobre a sostegno della nuova legge sulla cittadinanza.
Secondo il senatore l'approvazione della legge sullo Ius Soli concluderebbe nel migliore dei modi l'attuale legislatura che dopo le "unioni civili" e il "dopo di noi" potrebbe essere ricordata come quella che ha garantito nuovi diritti alla società. L' iniziativa ha lo scopo di mantenere alta l'attenzione su questo importante tema affinché possa ritornare in aula ed essere approvato.
Ecco quanto il senatore ha dichiarato sul suo profilo Facebook: "L'approvazione della legge sullo Ius Soli concluderebbe nel migliore dei modi questa legislatura che dopo le "unioni civili" e il "dopo di noi" potrebbe essere ricordata come quella che ha garantito nuovi diritti alla nostra società. Per questo motivo ho deciso di aderire per venerdì 13 ottobre al digiunato a sostegno della nuova legge sulla cittadinanza. Questa iniziativa ha lo scopo di mantenere alta l'attenzione su questo importantissimo tema che oggi più che mai vede impegnati noi tutti nel trovare uno spazio "legislativo" affinché possa ritornare in aula ed essere approvata".
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del Consigliere Comunale di Tolentino Luca Scorcella (Forza Italia)
Ad oltre un anno dalla serie di eventi sismici che hanno sconvolto il centro Italia è il caso di fare il punto della situazione dal punto di vista reale di un privato cittadino colpito dal terremoto, accantonando lo storytelling renziano e la successiva propaganda del Governo. Agli iniziali buoni propositi veicolati dall’inflazionato “non vi lasceremo soli”, sono seguiti una serie di comunicati atti a dimostrare che, presa coscienza degli eventi sismici passati, si stava facendo tutto bene ed in fretta. Tanto ha funzionato questa campagna di disinformazione che ormai, superata la fase “emotiva” ed “empatica”, il “terremotato” è uno a cui si ricostruisce la casa (“ magari poi era vecchia e la rifanno nuova…”), ha il contributo Cas ( “…vale quanto uno stipendio…”), non paga le bollette, ha i mutui congelati, e tende comunque a “pretendere”.
D’altronde sono posizioni sostenute anche da illustri parlamentari come l’illuminato Sen. Vincenzo D’Anna ( alleato del Pd ) che in una intervista ha sostenuto: “Terremoto? Noi siamo un popolo strano: anziché ringraziare e predisporci all’apprezzamento delle cose che ci vengono date, iniziamo a richiederle con maggiore insistenza e maggiore velocità, dimenticando che quelle cose in punta di diritto non ci spettano” e “E poi mi dovete dire dove sta scritto che lo Stato deve concorrere alla ricostruzione delle civili abitazioni. Lo Stato dovrebbe fare un’altra cosa: obbligare le persone a fare delle assicurazioni e dedurre dalle dichiarazioni dei redditi questi importi”.
Vediamo invece quale è la situazione reale ad oggi.
La Regione Marche non eroga i fondi per la liquidazione dei Cas dal mese di agosto. Le persone che pagano gli affitti con questo contributo sono 3 mesi in ritardo.
La ricostruzione è ferma per i soliti cavilli burocratici. Infatti a fronte delle Ordinanze emesse che permettono la presentazione dei progetti , gli uffici addetti non esplicano le pratiche nei 60 giorni previsti dalle ordinanze stesse , per carenza di addetti e di competenze tecniche. Nel MUDE ( Modello unico digitale per l’edilizia ) al momento è possibile caricare le sole pratiche relative alla ricostruzione leggera a differenza per esempio di quanto possibile in Emilia Romagna. Quindi ci sono i Decreti per la ricostruzione pesante ma non è possibile applicarli. Ci sono pratiche di edifici con lesioni di tipo “B” con richiesta di erogazione di fondi limitati ( sotto i 50.000€ ) presentate a maggio 2017 e ancora senza risposta. Nella gestione di altri eventi simili le ordinanze sono state singole e poi riaggiornate, mentre oggi si ragiona su diverse ordinanze che sostituiscono o integrano le precedenti, rendendo caotiche le interpretazioni. Il risultato è che ci sono i fondi, ci sono i progetti, ci sono i Decreti, ma è tutto bloccato dalla burocrazia. Nel frattempo si sarebbero potuti iniziare e, in qualche caso terminare, alcuni lavori relativi la ricostruzione leggera permettendo alle famiglie di rientrare alleggerendo il carico del Cas e facendo lavorare le imprese che ora sono ferme e poi si “ingolferanno” di lavoro di colpo.
Fonte Ansa 02/10/2017 : “Ad oggi, sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile, sono stati completati i lavori in 49 aree e sono state consegnate ai sindaci 966 casette: 435 ad Amatrice, 145 ad Accumoli, 210 tra Cascia e Norcia, in Umbria, una a Torricella Sicura, in provincia di Teramo, e 175 ai comuni di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo e Pieve Torina, nelle Marche.Complessivamente sono 3.699 le Soluzioni abitative d'emergenza (Sae) ordinate da 51 comuni nelle quattro regioni colpite. La regione Abruzzo ha ordinato 246 Sae da installare tra i 13 Comuni interessati, nel Lazio sono 827 gli ordinativi per 6 Comuni, le Marche hanno ordinato 1.843 casette per 29 Comuni e l'Umbria ha chiesto 783 Sae per Norcia, Preci e Cascia.” Quindi sono 175 casette su 1.843 ( 9,43% !!!) nelle Marche.
A Dicembre 2017 scade la proroga della sospensione dei mutui come previsto dalle disposizioni del DL n. 244/2016 (c.d. Milleproroghe, pubblicato in G.U. il 30 dicembre u.s.).
Prorogata al 31 dicembre 2017 la durata della busta paga pesante, ma la restituzione avverrà in 9 rate. Questa è una delle norme contenute nel decreto legge 50/2017 recante disposizioni in materia finanziaria, enti locali e iniziative per le zone colpite dal sisma. Viene inoltre specificato che i soggetti diversi da imprenditori, lavoratori autonomi e agricoltori potranno versare le somme oggetto di sospensione, inclusa l’IRPEF sospesa con la “busta paga pesante”, mediante rateizzazione fino a un massimo di 9 rate mensili di pari importo a decorrere dal 16 febbraio 2018. Come ricorda Claudia Regoli , responsabile dei Club di Forza Italia delle Marche ” Una scelta scellerata, soprattutto se consideriamo come ci si è mossi per il terremoto dell’Aquila del 2009, quando l’allora Governo Berlusconi stabilì la sola restituzione del 40% di quanto ottenuto con la busta paga pesante e una rateizzazione fino a 120 mesi: cioè in 10 anni”
Quindi ricapitolando, la ricostruzione è ferma, il Cas in ritardo e i Comuni devono anticiparlo, le Sae non saranno pronte nemmeno per questo inverno, e nel 2018 si riprenderà a pagare mutui di case inagibili e a restituire in 9 mesi quanto “concesso “ in busta paga “pesante”. Quindi chi ha usufruito per necessità dei soldi della busta “pesante” di cosa dovrebbe vivere il prossimo anno ? Di meno della metà della proprio stipendio ?
Di fronte a tali evidenze chiediamo con forza che il Governo Gentiloni si faccia carico della situazione reale della popolazione colpita dal sisma del 2016 e , abbandonando i proclami a scopi elettorali, metta in atto soluzioni concrete.
Le offese, le parole forti lanciate pressochè quotidianamente dagli avversari congressuali, che non perdono occasione per fare polemica, non hanno innervosito il segretario provinciale ricandidato del Partito Democratico Francesco Vitali.
Ancora una volta Vitali evita di cadere nella polemica nella quale gli avversari vorrebbero abilmente trascinarlo e si preoccupa solo di difendere l'immagine del suo partito. Uomo di riconosciuta esperienza, sobrietà, riservatezza ancora volta dimostra di essere più attento all'interesse generale del suo partito che a quello particolare della competizione congressuale.
Una nota di poche righe quella di Vitali che riportiamo integralmente: "Le dichiarazioni di oggi sono un fatto gravissimo ed offendono tutta la comunità del Partito Democratico.
È evidente il tentativo di trasformare un congresso democratico e civile in una rissa verbale, in una guerra per bande. Respingo con sdegno questo tentativo. Ho presentato la mia candidatura parlando di programmi, di futuro, mai contro le persone. Continuerò a farlo senza cedere alle provocazioni per il rispetto che merita il popolo del Partito Democratico tutto anche quello che sostiene legittimamente la candidatura di Messi. Invito chi ha a cuore la buona politica ad assumere un atteggiamento adeguato e rispettoso".
"Domani, mercoledì, così come tutti i mercoledì di ottobre, effettuerò lo sciopero della fame per chiedere l'approvazione della legge sullo ius soli che deve rappresentare una campagna culturale e civile e non può essere relegata a un tema di partito né tanto meno rappresentare una bandiera elettorale.Ognuno, su questo argomento ,deve essere chiamato a rispondere alla propria coscienza e ad un quesito: un bambino nero o con gli occhi a mandorla che va a scuola, gioca,esce con i nostri bambini, che parla la nostra stessa lingua (anche il dialetto) dei suoi coetanei, che tifa per la nostra stessa squadra del cuore, deve essere considerato o no italiano? Può sentirsi parte della nostra società o deve essere respinto?; Io penso che quel bambino nostro vicino di casa,dobbiamo cercare di accoglierlo, integrarlo, farlo appassionare alle nostre usanze, inculcargli i nostri valori e non farlo sentire estraneo, respinto, straniero." Lo annuncia l'assessore alla protezione civile della Regione Marche Angelo Sciapichetti (Pd). "
.Lo ius soli deve essere materia di uomini di buona volontà - ammonisce Sciapichetti - e non debbono esserci né vinti né vincitori, né trofei da sbandierare in campagna elettorale".
"E' importante - seguita -, così come è importante difendere la nostra identità e garantire la sicurezza di tutti, e per far questo occorrono autentiche politiche di integrazione. Ecco perché ho aderito convintamente allo sciopero della fame e per le stesse ragioni ho organizzato con il circolo Aldo Moro, venerdì prossimo, un incontro con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio".
(fonte Ansa)
Come prima firmataria di una nuova interrogazione parlamentare sul tema della cosiddetta “busta paga pesante”, torna a occuparsi di equa fiscalità e terremoto l'On. marchiana Lara Ricciatti, vice capogruppo alla Camera dei Deputati di MDP - Movimento Democratico e Progressista, mantenendo sempre vigile e fattivo il proprio impegno in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 2016. Almeno 18 rate (ossia il numero massimo previsto per queste fattispecie dallo Statuto del Contribuente) e il posticipo della data di avvio di restituzione Irpef sono le richieste avanzate.
Depositata in giornata un'interrogazione a risposta scritta in cui si chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Ministro dell'Interno, che vengano definitivamente corrette le norme sulla “busta paga pesante”, prorogata al 31 dicembre 2017, ma con sole 9 rate mensili di restituzione Irpef a decorrere dal 16 febbraio 2018. Nove rate che quindi al momento prevedono il dilazionamento in soli 9 mesi di tempo. Un periodo – fanno notare unitariamente in una nota anche i sindacati Cisl-Cgil-Uil - oltremodo irragionevole se si pensa, ad esempio, ai 120 mesi, ossia ai 10 anni, concessi nel caso del terremoto del 1997.
“Si ascoltino i sindacati e si cambino le norme, altrimenti rischiamo di ottenere l’effetto opposto: abbiamo lavorato per sostenere economicamente le lavoratrici ed i lavoratori ed invece produciamo solo un danno, costringendoli a restituire denaro in un lasso di tempo troppo ristretto. Non dimentichiamo che la parola sfollato sta diventando uno status e le persone non sono ancora tornate alla normalità e noi rendiamo ancora più complicata la situazione dettando tempi irragionevoli per la restituzione dei soldi” dichiara la deputata Ricciatti, ricordando che un sostegno non può e non deve diventare un problema. “Anche in questa battaglia siamo a fianco dei sindacati e delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Piero Celani, consigliere Regionale Forza Italia
"Ci risiamo! Si torna di nuovo a parlare della possibile vendita dell’Hotel Marche e sembra, stando ai “si dice”, che la Provincia di Ascoli Piceno nei prossimi giorni, di concerto con la Regione Marche deciderà cosa farne di quello che negli anni ’70 fu uno dei migliori alberghi della nostra città.
Sull’argomento mi sono già espresso da tempo, esternando tutta la mia contrarietà alla vendita e comunque alla dismissione dalla sua funzione ricettiva, vista la carenza di tali strutture nella nostra città.
Un territorio, così fortemente ferito dal sisma, ma ricchissimo di risorse paesaggistiche, storico – culturali, architettoniche ed enogastronomiche di elevatissimo pregio, non può non puntare sul turismo per ripartire, quindi come può così passivamente accettare che venga dismessa una struttura alberghiera, che se ammodernata, potrà risultare una grande risorsa, nell’accoglienza turistica della nostra città?
È possibile che la regione, a parole, esprima tutta la vicinanza ai territori colpiti dal Sisma, mentre nei fatti si comporta diversamente?
Perché non utilizza parte dei fondi del POR – FESR, destinati ai Comuni del Cratere, per ristrutturare l’hotel Marche, dando concretezza alle parole di molti esponenti dell’Amministrazione Regionale, che troppo spesso restano tali, dimostrando così di voler concretamente aiutare la città di Ascoli?
E ancora! Ma lo sanno i nostri Amministratori Regionali, che presso l’Hotel Marche ha sede l’Istituto Alberghiero Celso Ulpiani una scuola, per cui ci siamo battuti negli anni scorsi e che in poco tempo è diventata un’eccellenza nel panorama scolastico Piceno, e che tutto il complesso è in funzione dell’istruzione specifica per tanti ragazzi che vedono nel settore alberghiero, una possibilità di lavoro?!
Ma come si fa a non ritenere una grande opportunità avere un Istituto alberghiero in un albergo, e perdipiù in una città, in un territorio, che punta forte sul turismo quale industria trainante dell’economia?
È una miopia, venderlo, o dismetterlo dalla sua attuale funzione! La mia proposta? Bene l’acquisto (o riacquista) da parte della Regione ma ad una condizione: che lo ristrutturi mantenendo la destinazione ricettiva, investendoci magari qualche milione di Euro dei fondi POR-FESR e ne affidi la gestione all’Istituto alberghiero Celso Ulpiani, che sono sicuro in pochi anni lo farà diventare una straordinaria eccellenza regionale, e una grande risorsa economica per lo stesso Istituto. Infine, qualcuno, dovrà anche spiegarmi perché, ogni anno, in concomitanza dell’avvio dei progetti d’orientamento scolastico che fa l’Istituto Celso Ulpiani, escono notizie, circa, la vendita della Sede dell’Istituto alimentando dubbi ed incertezze sul suo futuro, o addirittura come pochi giorni fa, la notizia della presenza di topi.
A pensar male si fa peccato, anche se spesso!"
Nella foto di archivio l'hotel Marche di Tolentino
Di nuovo al lavoro il Consiglio comunale di Macerata impegnato da ieri, fino a mercoledì 11 ottobre, nella discussione di un nutrito ordine del giorno.
Dopo la discussione degli 11 emendamenti presentati dal Movimento 5 stelle alla delibera sulla modifica degli articoli 15 e 36 del regolamento edilizio comunale, il provvedimento, la cui presa in esame era iniziata nelle sedute precedenti, è stato approvato con 18 voti a favore, quelli della maggioranza, 3 contrari (Movimento 5 stelle) e 5 astensioni (Forza Italia e Comitato Anna Menghi).
Illustrata subito dopo in aula dall’assessore alla Scuola Stefania Monteverde, la delibera sulla variazione dell’offerta formativa all’interno della programmazione della rete scolastica del sistema educativo regionale che deve essere trasmessa alla Provincia per l’approvazione
La delibera, che ha riscosso l’unanimità dei consensi dell’assise cittadina, prevede, oltre a inglobare sotto il nome Enrico Fermi anche le scuole dell’infanzia e la primaria, l’attivazione, su richiesta del Convitto fatta propria dall’Amministrazione comunale, di un Liceo musicale e, in convenzione con il Liceo Classico Leopardi, quella del Liceo Classsico Europeo.
“Ci sono sembrate opportunità importanti – ha affermato l’assessore Monteverde – che si connettono con l’impronta di questa città: in campo musicale per l’intervento che facciamo sullo Sferisterio e in campo europeo con le relazioni internazionali che stiamo tessendo e in questo senso la proposta rafforza tutta la linea”.
Tutti nella stessa direzione gli interventi dei vari esponenti politici che sono intervenuti nel dibattito accogliendo positivamente le proposte: “Mi fa piacere – ha detto Deborah Pantana di Forza Italia rivolgendo poi un invito alla Monteverde –. Bisogna fare in modo di mettersi in contatto con le istituzioni europee magari coinvolgendo anche l’Università che ha un corso di studi internazionali”, “Apprezziamo la delibera – ha detto invece il rappresentante del Movimento 5 stelle Andrea Boccia - e la volontà di istituire i due licei in particolar modo quello musicale a coronamento di tanti anni di attività nel campo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la capogruppo dei grillini Carla Messi che, nell’occasione, ha auspicato per il Convitto “ che abbia la priorità di ristrutturazione essendo l’unica scuola del centro storico”. Favorevole al provvedimento anche Marco Menchi (Città di tutti) “Queste due nuove scuole accresceranno l’offerta formativa e la capacità di attrarre persone e famiglie”, per Alessia Scoccianti (Pd) “è una delibera che convince molto. L’allargamento dell’offerta formativa è importante perché attrae molti studenti e darebbe una prospettiva di crescita e sviluppo al Convitto”.
Per quanto riguarda il Liceo musicale Anna Menghi (Comitato Menghi) augura “che sia la volta buona. Il Liceo europeo forse ci aiuta in una dimensione in cui stiamo molto indietro”. Appello ai consiglieri comunali presenti anche in Consiglio provinciale da parte di Enrico Marcolini (La città di tutti) a ribadire, in quella sede, l’interessamento di Macerata ad avere le due nuove scuole “dal momento che sono a conoscenza che anche Tolentino vorrebbe istituire un liceo musicale”. A questo proposito Paolo Micozzi (Pd), assicurando il sostegno della proposta in Consiglio provinciale, ha anche ricordato che “la Provincia è composta da più territori di cui alcuni danneggiati dal terremoto e quindi se anche altre città avanzassero richieste come quella di Macerata, l’Ente dovrà tenerne conto”.
Al dibattito è intervenuto anche il sindaco Romano Carancini che, chiedendo impegno a sostenere la proposta di Macerata in Provincia anche a chi è all’opposizione “perché si tratta di verificare l’identità di una città”, ha fatto il punto sulle situazione delle due nuove scuole che sorgeranno nell’area delle ex Casermette: “Confidiamo che i primi di gennaio si possa aprire il cantiere, poi ci saranno 150 giorni per completare i lavori”.
Infine il Consiglio comunale ha approvato con 20 voti favorevoli (maggioranza e minoranza) e una sola astensione, quella di Francesco Luciani (Forza Italia), la delibera relativa alla variazione al bilancio 2017/2019 che vale 23 milioni e mezzo di euro.
A illustrarla l’assessore al Bilancio, Andrea Cardarelli: “Si tratta della variazione più importante fatta finora – ha detto - sia per l’importo che per l’oggetto”. Variazioni cui sono stati inseriti 16 milioni e mezzo di euro relativi alla riqualificazione di due aree degradate della città legate a bandi ministeriali ovvero il Centro Fiere di Villa Potenza e i locali ex Rossini in via Cincinelli.
“Non vogliamo medaglie da appenderci - ha detto il sindaco Carancini - ma il valore di questa variazione va enfatizzato” e riferendosi in particolare al Centro Fiere ha aggiunto: ”La città, dopo 50 anni, ha un’opportunità importante per lo sviluppo dell’intera vallata del Potenza e del territorio”.
Diversi gli interventi in merito alla delibera tra cui quello di Maurizio Del Gobbo (Pd), Marco Foglia (Udc), Anna Menghi (Comitato Menghi) ed Enrico Marcolini (La città di tutti).
Questa mattina si è tenuta a Macerata una conferenza stampa per la presentazione del candidato PD Osvaldo Messi, il quale ha illustrato i punti fondamentali su cui basa la sua candidatura.
"Nonostante appartenga alla parte renziana del partito, con la mia candidatura mi prefiggo l'obiettivo di riunire tutti coloro che sentono da tempo la necessità di cambiamento, di una svolta rispetto al passato. Penso da sempre che per il partito gli elementi fondamentali siano unità e coesione" ha affermato Messi.
Il clima politico del Paese e, nel particolare, della Provincia di Macerata, sembra essere caratterizzato per lo più da un sentimento di rabbia e sfiducia da parte dei cittadini nei confronti della politica in generale. E' per questo che la parola chiave da cui Messi è partito nel presentare la sua candidatura è quella di "cambiamento" inteso nel senso di progetti innovativi, condivisi e comunicabili. Esso dovrà avvenire prevalentemente nell'azione del governo e nei contenuti delle proposte: sarà pertanto centrale il rapporto con tutti gli amministratori, la cui selezione avverrà attraverso le primarie.
"Per far sì che questo cambiamento possa pian piano realizzarsi - afferma Messi - è necessario che il ruolo dei partiti riacquisisca centralità come luogo elettivo per ogni decisione politica, discussione e confronto basato su piattaforme politiche e programmatiche: il partito deve aprirsi alla società, ascoltarne i problemi e cercare di trovare delle soluzioni".
Altro aspetto fondamentale affrontato dal candidato è quello del territorio, tema legato inevitabilmente con quello della ricostruzione post-terremoto. Da questo punto di vista è indispensabile un impegno del Partito in un confronto incisivo con la Regione per velocizzare le procedure attraverso una loro semplificazione normativa e il coinvolgimento dei Sindaci. La ricostruzione è un'occasione importantissima per il territorio maceratese e marchigiano in generale: per fare in modo che ci sia un rilancio dello stesso e una ripresa economica.
Per quanto riguarda la sanità, ha infine concluso: " E' necessario abbandonare il dibattito sulla sede dell'ospedale unico e concentrarsi su iniziative che vadano a promuovere un governo unico della sanità ospedaliera e territoriale nella nostra provincia sulla base di punti fermi quali il contenimento dei costi e delle funzioni burocratiche, il ricorso al privato in termini di complementarità rispetto alla sanità pubblica".
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Elena Leonardi, capogruppo di Fratelli d'Italia.
Discussa poco fa l'interpellanza regionale di Elena Leonardi sul Piano Socio Sanitario scaduto da ben tre anni. Obiettivi ed azioni del Piano, per la capogruppo di Fratelli d'Italia, sono stati disattesi dalla Giunta Regionale la quale procede, dalla sua elezione, con atti, delibere e scelte unilaterali.
La riprova è il mancato coinvolgimento della Commissione Sanità nella programmazione su materie importanti, con la debole scusa di seguire le norme nazionali sulla Spending Review. Dalle parole di Ceriscioli si intende che questa maggioranza regionale reputa il Piano sanitario come uno strumento del quale si può fare a meno.
Eppure, prosegue la Leonardi, stiamo parlando della mancanza di un atto che denota l'assenza di qualsiasi strategia e si basa su provvedimenti che non tengono conto della "sostenibilità" del gradimento dei cittadini. Una Giunta Regionale autoreferenziale, pertanto, che avanza con provvedimenti molto spesso non condivisi e che non tengono conto della reale esigenza del territorio.
Ricordo che l'Assemblea Legislativa deve essere messa al corrente ogni anno sull'attuazione del Piano eppure di quello del 2012-2014 non è mai stato relazionato in Aula.
La conferma è venuta dallo stesso Ceriscioli il quale ha ammesso che la relazione è ancora in via di stesura e verrà portata in Consiglio Regionale entro la fine dell'anno. La Leonardi evidenzia pertanto come l'Aula dell'Assemblea è stata anche in questo caso esautorata dei suoi compiti e se non fosse stato per questa interpellanza non avremmo saputo mai lo stato di attuazione del Piano Sanitario Regionale.
Assolutamente evasivo Ceriscioli è stato nello spiegare quando arriverà un nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, lasciando intendere che non sia tra gli obiettivi di questa maggioranza.
“Lancio un appello ai sindaci a farsi sentire, non si può continuare a giocare sulle spalle dei terremotati. Mandare in un container un'anziana terremotata di 95 anni non è giusto, ora si stanno facendo le indagini per vedere quante casette abusive sono state costruite dai terremotati, è un massacro non si può permettere che succeda questo sulle spalle di chi ha perso tutto - afferma Barbara Cacciolari, vicecoordinatore regionale di Forza Italia - Chi per emergenza o bisogno ha realizzato a sue spese una sistemazione di fortuna, deve poter avere una deroga per il periodo di emergenza, serve un provvedimento immediato che regoli questa situazione”.
Nei giorni scorsi, di terremoto e crisi bancaria si è parlato nell'incontro tenutosi a Corridonia dal titolo “Le Marche stritolate dalle due crisi: sismica e bancaria”, organizzato dalla vice coordinatrice di Forza Italia Barbara Cacciolari, durante il quale alla presenza di tanti amministratori e simpatizzanti per fare il punto sulle ultime vicende e sul post terremoto unitamente al coordinatore regionale senatore Remigio Ceroni. Sono state illustrate le iniziative rivolte principalmente alla tutela delle famiglie terremotate che continuano a vivere in una situazione drammatica, frutto di una gestione inadeguata dell’emergenza, come dimostrato anche dal caso di Nonna Peppina di Fiastra, o piuttosto gli sfollati che ancora sono distribuiti lungo la costa, o il problema dei pagamenti sospesi, che dovranno essere versati in unica soluzione entro dicembre e che metteranno in enorme difficoltà le famiglie, la beffa della Zona Franca e la difficoltà delle aziende terremotate di ripartire oggetto dell’intervento dell’avvocato Ilaria Corridoni tributarista.
Tanti i temi trattati compreso il fallimento di Banca Marche che ha massacrato i risparmiatori, il quale ha interessato l’intervento dell’avvocato Storani che ha fornito un quadro preciso e dettagliato dell’applicazione del Bail In, la direttiva europea applicata retroattivamente. Il Senatore Remigio Ceroni è componente della Commissione di Inchiesta con la quale si andra’ a fondo nella questione con la volontà di tutelare le famiglie drammaticamente coinvolte.
L’intervento del Sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli, ha evidenziato, invece, come i Sindaci abbiano poteri drasticamente ridotti, i quali certamente hanno rallentato tutto il processo di ricostruzione, se così si può dire, perché concretamente ad un anno dal sisma ancora non è partito nulla. Saranno raccolte proposte concrete, da consegnare il prossimo mercoledì al Commissario Straordinario De Micheli, quando il Senatore Ceroni la incontrerà a Palazzo Chigi.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell'ex-sindaco di Camerino Dario Conti
"Mi dispiace assai per quello che sta succedendo alla signora Peppina di Fiastra e per quello che potrebbe succedere ad altri terremotati, visto che la procura di Macerata sta facendo un'indagine a tappeto per verificare se sul territorio esistono altri casi di casette abusive. Di questa situazione si dovrebbe ringraziare l’ex Commissario alla ricostruzione. In un suo incontro, ai primi di novembre all’Università di Camerino disse che l’abuso edilizio non si poteva sospendere perché avrebbe creato una disparità sociale tra chi avrebbe avuto la possibilità di costruirsi la casetta e chi no. Ma quale disuguaglianza sociale? A quest’ora molti terremotati si sarebbero potuti avvicinare alle proprie abitazioni inagibili. Gli altri avrebbero comunque usufruito dell’autonoma sistemazione o degli alberghi. Lo Stato avrebbe così risparmiato sull’autonoma sistemazione, sul pagamento degli alberghi e sulle casette.
Ora se si vuole superare questa difficile situazione della stessa signora Peppina e di altri terremotati, che potrebbero trovarsi nell’identica situazione, necessita un provvedimento legislativo sospensivo dell’abuso edilizio e dell’abuso per la mancanza di autorizzazione paesistica. La sospensione dell’abuso edilizio potrebbe riguardare anche altri terremotati, visto i tempi lunghi per la ricostruzione delle proprie abitazioni inagibili, che così potrebbero rientrare,quasi subito, nei propri comuni. Ho letto che sono state presentate proposte di legge sull’abuso edilizio o che verrebbero presentati altri disegni in merito, ma l’iter parlamentare è lungo, salvo che tutti i partiti concordino nell’accorpare in un unico proposta di legge, i vari disegni di legge, chiedendo di discuterla con procedura d’urgenza oppure il governo presenti un proprio decreto legge.
La sospensiva degli abusi dovrebbe decorrere da quando si sono verificati i terremoti distruttivi e cioè il 24 agosto 2016 e il 26 ottobre 2016, mantenendo quelli antecedenti a quelle date. La sospensione dovrebbe valere finché il terremotato non rientrerà nella propria casa divenuta agibile; dopo di che, la casetta, cosi detta abusiva, dovrà essere demolita. Su quest’argomento dovrebbe esserci la convergenza di tutte le forze politiche siano esse di sinistra, di centrosinistra, di centro, di centrodestra e di destra. Il terremoto non ha colori politici e nessuno può speculare sulle disgrazie di noi terremotati. Infine per accelerare la ricostruzione e superare i lacci e i laccioli della burocrazia, più distruttiva del terremoto, viene ancora in tempo ad emanare una legge speciale che superi le leggi ordinarie. Non siamo in una situazione di normalità, ma in una di emergenza come si sono trovati i nostri padri, subito dopo la guerra. La situazione, in cui si trovano oggi i 140 comuni del cratere, è equiparabile a quella di allora.
Ho avuto in questi giorni il piacere di parlare con la Commissaria On. Paola de Micheli e sentendo le sue dichiarazioni, mi ha dato l’impressione che sia più disponibile verso i cittadini terremotati e più attenta,del suo predecessore, ad affrontare le questioni della ricostruzione di un ampio e devastato territorio".