Sisma, Luca Scorcella: "Ricostruzione ferma e fine della sospensione dei mutui. Una situazione insostenibile"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del Consigliere Comunale di Tolentino Luca Scorcella (Forza Italia)
Ad oltre un anno dalla serie di eventi sismici che hanno sconvolto il centro Italia è il caso di fare il punto della situazione dal punto di vista reale di un privato cittadino colpito dal terremoto, accantonando lo storytelling renziano e la successiva propaganda del Governo. Agli iniziali buoni propositi veicolati dall’inflazionato “non vi lasceremo soli”, sono seguiti una serie di comunicati atti a dimostrare che, presa coscienza degli eventi sismici passati, si stava facendo tutto bene ed in fretta. Tanto ha funzionato questa campagna di disinformazione che ormai, superata la fase “emotiva” ed “empatica”, il “terremotato” è uno a cui si ricostruisce la casa (“ magari poi era vecchia e la rifanno nuova…”), ha il contributo Cas ( “…vale quanto uno stipendio…”), non paga le bollette, ha i mutui congelati, e tende comunque a “pretendere”.
D’altronde sono posizioni sostenute anche da illustri parlamentari come l’illuminato Sen. Vincenzo D’Anna ( alleato del Pd ) che in una intervista ha sostenuto: “Terremoto? Noi siamo un popolo strano: anziché ringraziare e predisporci all’apprezzamento delle cose che ci vengono date, iniziamo a richiederle con maggiore insistenza e maggiore velocità, dimenticando che quelle cose in punta di diritto non ci spettano” e “E poi mi dovete dire dove sta scritto che lo Stato deve concorrere alla ricostruzione delle civili abitazioni. Lo Stato dovrebbe fare un’altra cosa: obbligare le persone a fare delle assicurazioni e dedurre dalle dichiarazioni dei redditi questi importi”.
Vediamo invece quale è la situazione reale ad oggi.
La Regione Marche non eroga i fondi per la liquidazione dei Cas dal mese di agosto. Le persone che pagano gli affitti con questo contributo sono 3 mesi in ritardo.
La ricostruzione è ferma per i soliti cavilli burocratici. Infatti a fronte delle Ordinanze emesse che permettono la presentazione dei progetti , gli uffici addetti non esplicano le pratiche nei 60 giorni previsti dalle ordinanze stesse , per carenza di addetti e di competenze tecniche. Nel MUDE ( Modello unico digitale per l’edilizia ) al momento è possibile caricare le sole pratiche relative alla ricostruzione leggera a differenza per esempio di quanto possibile in Emilia Romagna. Quindi ci sono i Decreti per la ricostruzione pesante ma non è possibile applicarli. Ci sono pratiche di edifici con lesioni di tipo “B” con richiesta di erogazione di fondi limitati ( sotto i 50.000€ ) presentate a maggio 2017 e ancora senza risposta. Nella gestione di altri eventi simili le ordinanze sono state singole e poi riaggiornate, mentre oggi si ragiona su diverse ordinanze che sostituiscono o integrano le precedenti, rendendo caotiche le interpretazioni. Il risultato è che ci sono i fondi, ci sono i progetti, ci sono i Decreti, ma è tutto bloccato dalla burocrazia. Nel frattempo si sarebbero potuti iniziare e, in qualche caso terminare, alcuni lavori relativi la ricostruzione leggera permettendo alle famiglie di rientrare alleggerendo il carico del Cas e facendo lavorare le imprese che ora sono ferme e poi si “ingolferanno” di lavoro di colpo.
Fonte Ansa 02/10/2017 : “Ad oggi, sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile, sono stati completati i lavori in 49 aree e sono state consegnate ai sindaci 966 casette: 435 ad Amatrice, 145 ad Accumoli, 210 tra Cascia e Norcia, in Umbria, una a Torricella Sicura, in provincia di Teramo, e 175 ai comuni di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo e Pieve Torina, nelle Marche.
Complessivamente sono 3.699 le Soluzioni abitative d'emergenza (Sae) ordinate da 51 comuni nelle quattro regioni colpite. La regione Abruzzo ha ordinato 246 Sae da installare tra i 13 Comuni interessati, nel Lazio sono 827 gli ordinativi per 6 Comuni, le Marche hanno ordinato 1.843 casette per 29 Comuni e l'Umbria ha chiesto 783 Sae per Norcia, Preci e Cascia.” Quindi sono 175 casette su 1.843 ( 9,43% !!!) nelle Marche.
A Dicembre 2017 scade la proroga della sospensione dei mutui come previsto dalle disposizioni del DL n. 244/2016 (c.d. Milleproroghe, pubblicato in G.U. il 30 dicembre u.s.).
Prorogata al 31 dicembre 2017 la durata della busta paga pesante, ma la restituzione avverrà in 9 rate. Questa è una delle norme contenute nel decreto legge 50/2017 recante disposizioni in materia finanziaria, enti locali e iniziative per le zone colpite dal sisma. Viene inoltre specificato che i soggetti diversi da imprenditori, lavoratori autonomi e agricoltori potranno versare le somme oggetto di sospensione, inclusa l’IRPEF sospesa con la “busta paga pesante”, mediante rateizzazione fino a un massimo di 9 rate mensili di pari importo a decorrere dal 16 febbraio 2018. Come ricorda Claudia Regoli , responsabile dei Club di Forza Italia delle Marche ” Una scelta scellerata, soprattutto se consideriamo come ci si è mossi per il terremoto dell’Aquila del 2009, quando l’allora Governo Berlusconi stabilì la sola restituzione del 40% di quanto ottenuto con la busta paga pesante e una rateizzazione fino a 120 mesi: cioè in 10 anni”
Quindi ricapitolando, la ricostruzione è ferma, il Cas in ritardo e i Comuni devono anticiparlo, le Sae non saranno pronte nemmeno per questo inverno, e nel 2018 si riprenderà a pagare mutui di case inagibili e a restituire in 9 mesi quanto “concesso “ in busta paga “pesante”. Quindi chi ha usufruito per necessità dei soldi della busta “pesante” di cosa dovrebbe vivere il prossimo anno ? Di meno della metà della proprio stipendio ?
Di fronte a tali evidenze chiediamo con forza che il Governo Gentiloni si faccia carico della situazione reale della popolazione colpita dal sisma del 2016 e , abbandonando i proclami a scopi elettorali, metta in atto soluzioni concrete.
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