Il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ha inviato una lettera al commissario straordinario alla ricostruzione, Paola De Micheli, attraverso la quale ha richiesto un incontro quanto prima per confrontarsi sulle varie situazioni in essere, con particolare riferimento al nuovo Carcere cittadino, alla Caserma della Compagnia dei Carabinieri e a criticità emerse con le nuove normative.
Si legge nella lettera: “Sento la necessità ed il dovere di rappresentarLe personalmente le enormi difficoltà che dopo un anno non sono ancora state mitigate dai pur numerosi interventi messi in atto dal Governo. Ho avuto il piacere di accoglierla a Camerino e di apprezzare la Sua grande volontà di capire le realtà di questo territorio martoriato ed individuare le soluzioni. Grazie al suo intervento, è palpabile la vicinanza del Governo, ma sono certo che è Sua convinzione che ci sia l’urgente necessità di fare ancora, fare di più e meglio.
Allo scopo di poter sottoporLe la mia esperienza, di farLa partecipe delle difficoltà, e valutare la necessità di interventi che oramai appaiono improrogabili. Le assicuro che molti sono i temi da trattare ed in particolare appare necessario affrontare quelle situazioni non considerate dalla normativa speciale e che a Camerino – città di servizi erogati ad un territorio molto più ampio e pari alla metà della Provincia – sono molte e diversificate”.
L’ex vicesindaco e attuale consigliere Giulio Silenzi ha chiesto con una nota protocollata di ricevere l’indennità spettante per l’anno 2017 a decorrere dal 1 Gennaio.Questo l'episodio intorno cui è ruotata la conferenza stampa dei consiglieri di ieri a Civitanova.Alla conferenza stampa che si è tenuta in sala Giunta erano presenti il capogruppo di Vince Civitanova, Roberta Belletti e i consiglieri Monia Rossi e Paolo Nori e il capogruppo di Noi con Ciarapica, Vincenzo Pizzicara e il consigliere Costantino Cavallo.
“Abbiamo convocato questa conferenza stampa per comunicare ai cittadini e a voi una grave notizia riguardante il comportamento per nulla trasparente dell’ex vicesindaco e attuale consigliere Giulio Silenzi” – ha detto Roberta Belletti - “ci riferiamo alla determina n. 184 del 26/09/2017 nella quale si legge che: preso atto che con nota prot. 29127 del 18/06/2012 il vicesindaco Giulio Silenzi aveva fatto richiesta di rinuncia dell’indennità di funzione, con successiva comunicazione prot. 32402 del 20/06/2017, quindi tra la prima tornata elettorale e il ballottaggio – ha sottolineato la Belletti- ha chiesto l’attribuzione dell’indennità a decorrere dal 01/01/2017 per le motivazioni riferite nella stessa. Alla fine si determina di prendere atto della comunicazione del 20/06/2017 con il quale il vice sindaco chiede il ripristino totale dell’indennità di funzione a decorrere dal mese di gennaio 2017 per le motivazioni addotte nella stessa; di modificare la determina dirigenziale r.g. n. 1105/2012 limitatamente all’attribuzione di funzione al vice sindaco Giulio Silenzi”.
Con tale determina è stato liquidato un importo lordo di euro 9990,75”. Conclude il consigliere.
È intervenuto poi Vincenzo Pizzicara: “Alla luce di quanto accaduto ci chiediamo, anche a nome dei cittadini, dov’è la trasparenza di cui il consigliere Silenzi tanto parla?”
Il consigliere ha poi letto degli estratti di quotidiani nei quali, Silenzi sottolinea la sua trasparenza e la sua volontà di non ricevere l’indennità che, “è un diritto di Silenzi riceverla, noi non discutiamo sul fatto che la abbia percepita, ma sul fatto che lo abbia tenuto nascosto alla cittadinanza e abbia continuato a sbandierare ai 4 venti di non averla avuta”- ha precisato Cavallo.
“Tutto questo ci fa sorgere un ben giustificato dubbio su cosa sia accaduto realmente negli anni precedenti – continua Pizzicara- perché il consigliere Silenzi si è dimenticato di condividere con i cittadini questa informazione? Proprio lui che tanto parla di trasparenza? Cos’altro si è dimenticato di comunicare? Noi abbiamo intenzione di approfondire la questione, perché da cittadini prima che da amministratori, vogliamo capire cosa sia realmente accaduto negli anni passati.”
“E’ un quadro desolante quello emerso questa settimana alla Camera dei deputati dall’audizione dell’amministratore delegato di Poste italiane, Del Fante, che, interrogato dal MoVimento 5 Stelle, sulla qualità del servizio reso da Poste Italiane e sulla politica di riorganizzazione del servizio messa in atto dall’azienda, che ha confermato l’imminente chiusura di diversi uffici postali nei prossimi mesi. In questo scenario preoccupante, c’è almeno il “lenitivo” dell’esclusione da questo piano degli uffici ubicati in comuni sotto i 5 mila abitanti. Lo stesso Ad di Poste, infatti, ci ha rassicurato sul fatto che si atterrà alla legge sui piccoli borghi che porta la mia firma e quella del collega del Pd Ermete Realacci. Certo è che la situazione non lascia tranquilli affatto in termini più generali".
Così Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
“Il mese scorso – sottolinea - quando lanciammo l’allarme su probabili chiusure e uffici aperti a singhiozzo in molte regioni fra cui le Marche, l’azienda si affrettò subito a smentire le cifre in nostro possesso. Tre giorni fa, però, è stata proprio la figura più rappresentativa di Poste Italiane a dirci, in Parlamento e non senza imbarazzi, che seppur con qualche imprecisione non ci eravamo sbagliati più di tanto. Allo stato attuale, per quanto riguarda la regione Marche, non sappiamo nel dettaglio il numero di uffici postali interessati dai colpi di scure. Di certo però nelle prossime settimane chiederemo ancora ragguagli e informazioni, perché parliamo di un servizio cruciale per migliaia di cittadini. Questa settimana, poi, ci saremmo aspettati pure un focus più dettagliato sullo scandalo ‘Posteleaks’ scoppiato nel 2015, sulla manomissione dei dati del periodo 2006-2015, e ancora irrisolto, e viste le numerose denunce giornalistiche sui disservizi e le testimonianze di tempi biblici per la consegna di raccomandate e bollette. Inoltre alcuni dei dirigenti coinvolti nello scandalo sono ancora in ruoli chiave di Poste. Il ricambio di cui parla Del Fante, infatti, non ha riguardato i vertici della divisione servizi postali, responsabili diretti della vicenda delle ‘lettere test’ e informati dei controlli truccati, ma, in base a quanto sta emergendo dalle sentenze, ha individuato soprattutto dei capri espiatori, licenziati senza avere colpe poiché rispondevano a precise direttive emesse dall’alto. Il gap sul servizio di Poste si estende anche sul piano internazionale, dove se da una parte con la Germania abbiamo appena chiuso un accordo sulle contestazioni che giustamente venivano mosse nei confronti del servizio di Poste, come confermato da Del Fante, dall’altra stanno insorgendo altri Paesi come la Cina, che di recente ha minacciato di mandarci i suoi ispettori. In particolare, il numero uno di Poste ha ammesso che l’Italia è stata penalizzata nelle compensazioni economiche a causa dei ritardi fatti registrare nel recapito internazionale ma che c’è stato un recente cambio di guardia nella nomina dei responsabili del servizio, per cercare di recuperare la mancanza di ricavi. Per quanto riguarda le perdite scontate da Poste con l’ingresso in Alitalia, stupisce che Del Fante non sembri interessato all’ultimo bilancio, introvabile, della compagnia aerea, nonostante gli investimenti ingenti: 82 milioni di euro di perdite a cui si aggiungono i 75 di investimento iniziale quando fece il suo ingresso nel capitale di Alitalia. A parte i numeri snocciolati da Del Fante, quello che ancora manca è un piano industriale credibile che si faccia carico di tutte le criticità che pesano su Poste, a partire da una riorganizzazione del servizio fallimentare e contraria alle direttive europee sul servizio postale universale. Ci saremmo aspettati una posizione più coraggiosa nel campo del trasporto merci e della logistica, dove, vista la crescita del settore dell’e-commerce, Poste, con i suoi assets e le sue infrastrutture, potrebbe ricavarsi un ruolo importante, anche trainando i suoi competitor verso formule per la logistica di ultimo miglio innovativa e ad impatto zero”.
Bilancio di previsione 2018. Il Sindaco Francesco Fiordomo ha incontrato i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil per illustrare le linee guida del documento di programmazione in fase di elaborazione.
Occasione utile per fare il punto sui progetti, sui servizi, sulle modalità operative della macchina comunale e sulle varie procedure di appalto. Insieme ai dirigenti il Sindaco ha dettagliato le varie attività con cifre, utenti coinvolti, percorso di miglioramento delle performance registrato negli ultimi anni: dai servizi sociali a quelli scolastici, dalla Family card al fondo di solidarietà, voucher, minori, sportello antiviolenza, trasporti, contributi per locazioni a canone concordato. I rappresentanti sindacali hanno espresso condivisione e apprezzamento. Il lavoro proseguirà con un monitoraggio periodico delle varie attività e un dialogo costruttivo.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del capogruppo PD Giulio Silenzi.
"Il metodo della menzogna e dell'opacità, già usato con le vicende dello stadio polisportivo e del campo da basket, torna con l'ospedale. Il sindaco Ciarapica mente quando dice di aver votato “ No" alla decisione di realizzare a Macerata (la Pieve) l'ospedale unico, decisione che viene sottoposta il 27 ottobre alla conferenza dei sindaci e per la quale lui esulta dando un parere favorevole e dicendo, come riportato da verbale: la Pieve “un grande risultato raggiunto, ringrazio il presidente-sindaco Carancini e la Regione Marche per l’importante traguardo. Anche se Civitanova aveva chiesto un’altra collocazione per l’ubicazione dell’ospedale, invito a proseguire uniti su questa strada e chiedo alla Regione tempi certi per la realizzazione dell’opera e la salvaguardia dei servizi della struttura di Civitanova che non dovrà essere depotenziata”.
Purtroppo Ciarapica non ha capito che una volta realizzato l’ospedale alla Pieve, Civitanova rimarrà soltanto con un Pronto Soccorso attrezzato. Di Ciarapica non risulta alcun voto contrario. Ha di fatto avallato tutti i passaggi che hanno poi portato alla decisione di eliminare il comprensorio di Civitanova-Montecosaro quale sede del futuro presidio ospedaliero di primo livello. Ciarapica non dice la verità su quanto accaduto nelle due Conferenze dei Sindaci che hanno deciso il destino della sanità civitanovese. Ad agosto ha votato per una soluzione aperta che prevedeva sia l’ipotesi di tutto il territorio provinciale sia l’ipotesi di scorporare la zona di Camerino non avendo la prontezza di capire che bisognava fare una battaglia con gli altri Comuni per una sola ipotesi: quella che scorporava i 60mila abitanti che gravitano sull’ospedale di Camerino con la conseguenza che l’algoritmo avrebbe indicato l’area di Montecosaro.Questo lo dicono i verbali delle due conferenze che né Ciarapica né Forza Italia o altro partito della destra hanno esibito.
Lo fa invece il Pd, per trasparenza nei confronti della città. Oggi la destra sbanda sulla questione dell’ospedale unico perché la dichiarazione con cui Ciarapica ha definito “un giorno felice” quello della scelta di Macerata/Pieve aggiungendo “nella scelta di Macerata/Pieve non vedo una penalizzazione del nostro territorio, anzi un’opportunità per servizi sempre più efficienti per i cittadini”, è la prova di una resa, di una Civitanova rappresentata da dilettanti allo sbaraglio nella partita della sanità in cui, escludendo gli abitanti serviti dal Comune di Camerino (che rimarrà), si sarebbe arrivati all’individuazione dell’area di Montecosaro, molto più equa per un ospedale che deve servire una popolazione collinare e costiera.
E’ la stessa scelta che ha fatto la provincia di Pesaro, escludendo Urbino dove rimane l’ospedale rispetto al resto del territorio provinciale. Se Civitanova e i Comuni limitrofi avessero espresso una contrarietà alla Pieve la partita non si sarebbe chiusa. Invece Ciarapica ha detto ai giornali che era un giorno di festa. Da ultimo, è bene ricordare a tutti che l’ospedale di primo livello di area vasta è previsto dal decreto n.70 del 2 aprile 2015 sugli standard qualitativi strutturali e tecnologici relativi all’assistenza ospedaliera che la Regione Marche deve applicare obbligatoriamente come tutte le regioni di Italia. E non è una scelta sulla quale si può derogare.
Per quanto riguarda l’ospedale di Civitanova, dire che sarà in funzione fino all’apertura del nuovo ospedale e spacciare questa come una vittoria come fa Ciarapica è prendere in giro i cittadini in quanto è normale che sia così, per Civitanova e per tutte le altre sedi ospedaliere.Ciarapica deve sapere che il Pd proseguirà nel proprio impegno verso l’ospedale di Civitanova, facendosi da tramite per la soluzione delle criticità e per il rafforzamento dei vari reparti. Oggi, dopo l’ultimazione dei lavori di ampliamento, è necessario dare risposte per quanto riguarda il trasferimento del trasfusionale, trasferimento cardiologia/utic, ampliamento oncologia, radiologia d'urgenza… ma su questo torneremo”.
Da Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati, riceviamo
“Delle tante richieste fatte al governo dal M5s, qualche piccolo risultato iniziamo a portarlo a casa: è stato infatti accolto al Senato l’emendamento al decreto fiscale col quale si danno ulteriori due mesi di tempo ai tecnici professionisti per la consegna della scheda Aedes, documento basilare per poter accedere ai fondi qualora si sia proprietari di un immobile inagibile, e della perizia giurata, anch’essa necessaria per avere la sovvenzione.
Dunque, per il 2018, la deadline non sarà più fissata per il 31 gennaio ma per il 31 marzo: ossigeno puro, per i tanti che a causa dei sopralluoghi andati a rilento si sarebbero ritrovati con i giorni contati per mettere insieme tutta la documentazione necessaria. Non solo. Abbiamo chiesto al governo tramite raccomandazione, ottenendo l’ok, che si riaprano i termini per la richiesta dei lavoratori autonomi per accedere ai 5mila euro una tantum, qualora si trovino impossibilitati a lavorare a tempo pieno a causa del sisma. Al fine però di evitare tutte le furbate e le irregolarità sul quale le procure hanno dovuto puntare gli occhi nel corso del 2017, abbiamo chiesto che tra la documentazione da presentare per l'accesso al contributo sia tassativa l’ordinanza di inagibilità della struttura.
Infine, per i comuni del cratere, abbiamo ottenuto l’impegno del governo a inserire le indennità di funzione per gli amministratori nella contabilità speciale e non in quella ordinaria, aspetto questo cruciale perché lo status quo creerebbe non pochi problemi nei comuni più piccoli dove suddette indennità graverebbero troppo nelle voci del bilancio comunale. Così come i permessi per gli organi esecutivi, che saliranno a 96 ore anche per i comuni sotto i 30 mila abitanti, al fine di dare la possibilità a chi amministra di farlo con tutto il tempo necessario.
Abbiamo infine ottenuto, sempre come raccomandazione, che per i progetti di “crowfunding” promossi da enti locali, diocesi, enti religiosi o morali, prevedano il medesimo trattamento delle detrazioni fiscali oggi previsto dall’art. 17 del D.L. 189/2016 per i progetti di Art-Bonus. L’estensione di tale regime fiscale consentirebbe di dare maggior slancio a questi progetti di raccolta fondi ampliando il campo di applicazione. Si tratta di tutte cose in apparenza secondarie ma che rivestono un ruolo cruciale nell’opera di snellimento burocratico chiesta dai sindaci dell’area interessata dal post-sisma”.
Quale fu l’esatto divenire delle vicende che interessarono l’aeroporto delle Marche negli anni della sua presidenza? Quali furono i progetti pensati per il rilancio dello scalo in un periodo di crisi generale (crisi finanziaria internazionale) e particolare (indebitamento della società)? Come cambiarono le strategie all’indomani della marcia indietro del magnate argentino Eurnekian?
Interrogativi importanti quelli che la Commissione di inchiesta Aerdorica ha posto all’ex governatore della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel corso dell’audizione che si è svolta, questo pomeriggio, nella sede del Consiglio regionale. L’ex presidente Spacca, alla guida dell’Esecutivo regionale per due mandati, dal 2005 al 2015, dopo aver ringraziato “per l’opportunità di raccontare quale sia stata la linea della Regione sull’aeroporto”, ha ricostruito le vicende di quegli anni.
Un assioma ha guidato l’esposizione dell’ex presidente Spacca: la “posizione logistica e strategica dell’aeroporto delle Marche era ed è unica nel mondo”. Caratteristiche che, per altro, ne fanno tuttora uno scalo altamente appetibile e vendibile. In questo quadro, unitamente al piano di costruzione della strategia di macroregione adriatica, il disegno di creare un nuovo volano di crescita rappresentato dal turismo, si colloca la strategia regionale. Ma, quelli furono anche anni di profonda crisi finanziaria di ampiezza globale che interessarono anche il tessuto economico manifatturiero marchigiano. Passando, poi, attraverso l’era Morriale si giunge, tra il 2011 e il 2012, alla fase di messa in vendita con la trattativa che interessò l’imprenditore argentino Eurnekian, poi saltata.
“La strategia della Regione rispetto alla vendita non cambiò – ha ricordato Spacca – ma occorreva creare i presupposti per vendere bene”. Qui si collocano le scelte relative alla razionalizzazione delle spese, della sostituzione del vettore Ryanair con Easyjet, l’ipotesi di realizzare un outlet, il potenziamento del traffico merci, il sostegno alla attività turistica. Poi, ancora il piano di diversificazione (scuola di volo, smontaggio e rottamazione aerei dismessi) e alleggerimento dei costi generali (quelli inerenti il personale). Della gara europea (2014) vennero investite 185 società, con inviti depositati formalmente al Ministero. Di queste, 12 depositarono manifestazione di interesse con richiesta di ingresso alla data room.
Infine, furono 2 le offerte giuridicamente vincolanti, Novaport e un consorzio italiano. Il resto della storia è cosa nota. Per il presidente della Commissione Aerdorica, Sandro Zaffiri, “oggi è stato messo un ulteriore tassello nel quadro della conoscenza delle vicende che hanno interessato l’aeroporto, ma, soprattutto, è stata data una speranza e una prospettiva per il futuro dell’aeroporto delle Marche”.
“Utilissima ed efficace audizione dell’ex presidente Spacca – ha rilevato il vicepresidente della Commissione Enzo Giancarli – “Le sue dichiarazioni hanno messo in evidenza con forza il valore strategico dello scalo e delle altre infrastrutture che insistono in questa area geografica, hanno evidenziato lo scarto che vi è stato tra l’indirizzo politico e la governance societaria, hanno, inoltre, confermato la necessità di salvare l’aeroporto. Pertanto, la gara in atto per l’ingresso di un socio privato, le misure adottate da Giunta e Consiglio regionale, con la messa a disposizione di importanti risorse, sono giuste e indispensabili per raggiungere l’obiettivo di fare uscire dalle difficoltà la Società Aerdorica e rilanciare lo scalo”.
Risolvere quanto prima la carenza di personale e di mezzi della Polizia Stradale per la Strada Statale Val di Chienti. E' quanto chiede una mozione a firma del consigliere regionale Luca Marconi (Udc) approvata ieri all'unanimità dall'Assemblea legislativa. L'atto di indirizzo impegna la Giunta a interessare le Prefetture di Macerata e Perugia, nonché i Ministeri degli Interni e del Trasporto, per potenziare l'organico della Polizia Stradale e fornire autovetture adeguate.
"La Giunta regionale non ha competenza in materia – spiega Marconi – ma con una segnalazione formale può mettere in luce il problema. Dal punto di vista del traffico la Strada Statale 77, dopo l'apertura della direttrice fino a Foligno, è paragonabile a molte autostrade. Nell'ultimo anno è aumentata la presenza sia dei pendolari, soprattutto nel fine settimana, sia dei mezzi pesanti che attraversano l'Appennino. In media avvengono un centinaio di incidenti all'anno e nel tratto montano maceratese, più esposto alle nevicate invernali, ci sono stati gravi problemi di viabilità nello scorso gennaio, fino a far scattare la chiusura di 24 ore".
La mozione sollecita anche l'intervento dell'Anas che dovrebbe verificare se la società appaltatrice del servizio di sgombero neve sia dotata di mezzi, equipaggiamento e personale sufficienti. Sul fronte del controllo Marconi sottolinea la sproporzione tra il carico di lavoro e il numero degli agenti: "E' una strada che meriterebbe la presenza continua di personale, anche nelle ore notturne – conclude. Tutti i servizi di vigilanza, di viabilità ordinaria e straordinaria e di rilievo degli incidenti stradali nella provincia di Macerata vengono svolti dalle pattuglie di Macerata, Civitanova Marche e Camerino che, in questi ultimi anni hanno perso, per pensionamenti, circa il 30% del personale".
Quattro comuni uniti da un'unica pista ciclopedonale lungo l'asse del mare Adriatico. Prende forma il progetto per sviluppare le possibilità di fruizione del territorio in bicicletta, dopo l'incontro preliminare che si è svolto questa mattina, a Palazzo Sforza, tra i sindaci Fabrizio Ciarapica, Nazzareno Frenquellucci di Porto Sant'Elpidio e Francesco Acquaroli di Potenza Picena. Per Sant'Elpidio a Mare era presente l'assessore Stefano Berdini e per Civitanova l'assessore ai lavori Pubblici Ermanno Carassai e alcuni responsabili dei rispettivi uffici tecnici comunali.
Gli Amministratori si sono confrontati nel corso del tavolo tecnico convocato dal Comune di Civitanova, con l'intento condiviso di unire i territori di Civitanova, Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare e Potenza Picena costruendo percorsi integrati di mobilità alternativa usufruendo di un bando regionale che mette a disposizione 4,5 milioni di euro.
In alcuni punti si tratta solo di completamento delle piste esistenti, come tra Porto Sant'Elpidio e Civitanova, in altri si tratta di creare nuovi collegamenti (a Civitanova, la ciclabile si snoda lungo i 12,4 chilometri esistenti).
“Un bellissimo progetto parte oggi con questa riunione – ha detto il sindaco Ciarapica al termine dell'incontro - L'obiettivo comune è quello di superare i confini geografici, ma per farlo bisogna prima superare le restrizioni mentali in cui spesso si cade per le tante difficoltà che si incontrano nel mettere in atto progetti condivisi. Per valorizzare le peculiarità del territorio, e quindi sviluppare l'economia e il turismo, non ci sono altre strade che quelle del fare sistema in modo da offrire sempre più servizi ai cittadini e ai turisti che vengono nella nostra Regione. In questo caso, i fiumi non segnano solo limiti, come un tempo, ma sono ponti per unire paesi tramite una viabilità alternativa, con vantaggi per l’ambiente e per la qualità di vita. Di certo il massimo risultato si ottiene aprendosi al dialogo e alla collaborazione. Questo lavoro vede Civitanova come comune capofila, ma i tecnici dei quattro enti si metteranno tutti a lavoro per progettare un intervento di interesse sovra-comunale”.
Entro la prima settimana di dicembre sarà riconvocato un tavolo tecnico per confrontarsi nuovamente sul progetto.
Dopo il successo, ottenuto alle elezioni Amministrative 2017 (1.138 voti - 12,37%), appoggiando il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e la coalizione di centrodestra, la lista civica “Tolentino Popolare” ha deciso di strutturarsi diventando un’Associazione politico-culturale vera e propria.
“Tolentino Popolare” intende ora portare avanti i punti programmatici inseriti nel programma elettorale, per aprirsi nel tempo anche a quanti vorranno collaborare per dare continuità alle azioni e alle proposte fatte, condividendo gli stessi valori e rendendosi un punto di riferimento importante per i cittadini di Tolentino nel panorama politico.
La lista, ora associazione politica e culturale, si colloca al centro dello schieramento politico, ad oggi in appoggio al centrodestra che governa la città, rappresentando in materia unitaria l’ala moderata della coalizione che sostiene il Sindaco Pezzanesi. Chiaramente i valori politici di riferimento sono quelli del Partito Popolare Europeo.
Nella giornata di domenica 12 novembre, come preannunciato, si è svolta l'elezione del coordinatore, del segretario amministrativo e del presidente, ufficializzati ieri, martedì 14 novembre, in conferenza stampa: il coordinatore è Diego Aloisi (25 anni, laureato in Economia aziendale, lavora in azienda); il segretario amministrativo è Fabio Montemarani (40 anni, sposato, papà di una bimba, direttore di banca) ed il presidente Emanuele Della Ceca (ex vicesindaco del Comune di Tolentino).
Oltre a loro nel direttivo figurano anche altri candidati della lista civica “Tolentino Popolare”, e cioè Alessandro Massi (Assessore con deleghe all’Urbanistica e all’Istruzione del Comune di Tolentino), Andrea Crocenzi (Consigliere con delega al Commercio del Comune di Tolentino), Silvia Tatò (Consigliere del Comune di Tolentino), Roberto Chiavari, Roberto Dignani, Alessia Fermani, Paolo Maiolati, Giuseppe Mari, Luca Mosca, Leonardo Salvatori, Marcella Valenza e Valeria Venanzetti.
L’incontro è servito anche per annunciare l’apertura della sede in via Laura Zampeschi, 2 (già sede elettorale) per incontrare ed ascoltare i cittadini.
Dopo una campagna di adesione, per permettere di ampliare il gruppo e portare avanti i progetti già in cantiere, a gennaio 2018 si procederà con l’elezione dell’assemblea.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Luca Marconi, consigliere regionale Udc
"Non amo polemizzare con nessuno, soprattutto quando le mie ragioni sono evidenti. Comunque comprendo solo in parte la reazione del consigliere regionale Elena Leonardi e di altri sulla mia proposta, oggi legge, che tenta di risolvere il problema dell’Hotel House. Ripeto tenta, ma di fronte al totale vuoto e alle inutili sorde polemiche qui c’è finalmente una proposta.
L’Hotel House ha bisogno di una soluzione radicale: l’abbattimento? La riconversione? Chi fa politica deve pensare in grande e saper guardare lontano. Per questo amo parlare di soluzioni concrete.
Mettere l’Hotel House dentro la “Proposta di legge alle Camere concernente: Modifiche alla legge 11 dicembre 2016 n. 232 "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017- 2019” è una soluzione concreta e questo non è in discussione.
Non amo, però, la falsità o la menzogna: la gazzarra e il polverone, che si cerca di sollevare intorno ad una legge votata quasi all’unanimità dal Consiglio regionale, forse è anche il segnale dell’inquietudine di chi ha toppato sul piano propositivo e ha saputo, sino ad ora, guardando all’Hotel House, denunciare l’arrivo di immigrati e profughi solo per pura propaganda.
Auspico l’eliminazione del problema e la ricollocazione dei residenti dell’Hotel House in altra sede, anche nei Comuni dove lavorano. Non ci riusciremo? Lo vedremo, intanto voglio vedere le soluzioni che sanno offrire gli altri.
Comunque plaudo al Sindaco Roberto Mozzicafreddo e al vice sindaco Rosalba Ubaldi del Comune di Porto Recanati che affrontano, con coraggio e determinazione, una situazione grave e pesante. Certamente non li invidio e non posso che apprezzarli e stimarli sinceramente, a differenza di chi li incolpa in modo irresponsabile, vile e per misera polemica politica."
Nei giomi 13 e 14 novembre si sono tenute le elezioni per il rinnovo della RSU alla Poltona Frau SPA di Tolentino.
La nuova RSU risulta composta da cinque rappresentanti della FILLEA CGIL e tre della FILCA CISL.
La FILLEA di Macerata esprime soddisfazione per il risultato ottenuto e per quest'importante esercizio di democrazia che rappresenta il massimo elemento di partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale e alla tutela dei loro diritti e che conferma il valore dell'attività sindacale in un'azienda Ieader nel settore dell'arredamento di alta gamma.
L'impegno a proseguire su questa strada deve coinvolgere tutti i Iavoratori ed i loro nuovi rappresentanti, consentendo sempre di più al sindacato di essere vicino alle loro istanze e permettendo di lavorare, come sempre, per migliorare le condizioni retributive e i diritti dei lavoratori.
Saranno sospese fino al 31 dicembre 2020 le rate dei mutui sulle prime case e sulle attività produttive, inagibili o distrutte, inserite nelle zone rosse istituite nei Comuni del Centro Italia colpiti dal sisma di agosto 2016. E' quanto prevede un emendamento del governo al decreto fiscale, che riordina la legislazione post-sisma ed introduce nuove disposizioni per la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti, compresi quelli de L'Aquila del 2009 e quelli dell'Umbria e delle Marche del 1997.
E arriva anche la norma per risolvere il caso di Nonna Peppina, la terremotata 95enne di San Martino di Fiastra (Macerata), diventata simbolo degli sfollati. L'emendamento del governo al dl fiscale sul sisma, che in ben 21 pagine riordina la legislazione in materia, consente ora l'attività edilizia libera agli immobili costruiti nelle zone colpite dal terremoto privi di titolo abilitativo, senza però imporre l'obbligo di rimozione entro 90 giorni. La rimozione dovrà avvenire solo "una volta ultimati i lavori di ricostruzione" o "all'assegnazione di una soluzione abitativa di emergenza". Il testo recita
"Articolo 8-bis - Interventi eseguiti per immediate esigenze abitative"
Per gli interventi di realizzazione di immobili in assenza di titolo abitativo eseguiti nel periodo compreso tra il 24 agosto 2016 e il 24 agosto 2017 per impellenti esigenze abitative dei proprietari, usufruttuari o titolari di diritti reali di godimento su immobili distrutti o gravemente danneggiati dagli eventi sismici di cui all'articolo 1 del presente decreto, gli interessati possono provvedere alla comunicazione di cui all'articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, previa acquisizione, anche in deroga all'articolo 167 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42, del parere di compatibilità paesaggistica, nonché nel nulla osta dell'Ente parco di cui all'articolo 13 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, ed alle leggi regionali, purché sussistano le seguenti condizioni:
1) il richiedente sia proprietario, usufruttuario o titolare di diritto reale di garanzia su un immobile dichiarato inagibile a seguito degli eventi sismici di cui all'articolo 1 del presente decreto;
2) il richiedente sia altresì proprietario, usufruttuario o titolare di diritto reale di garanzia sull'area su cui è stato realizzato l'immobile in assenza di titolo abilitativo;
3) l'area su cui è stato realizzato l'immobile privo di titolo ricada in uno dei Comuni individuati dagli Allegati 1, 2 e 2-bis del presente decreto e risulti edificabile secondo le previsioni dello strumento urbanistico comunale, del piano paesaggistico e del Piano di assetto del parco, se ricompresa all'interno del perimetro di un parco nazionale o regionale, vigenti alla data dell'evento sismico;
4) la volumetria dell'immobile realizzato in assenza di titolo non sia superiore a quella dell'immobile dichiarato inagibile:
5) il richiedente abbia presentato ovvero presenti contestualmente alla comunicazione di cui all'articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del decreto del Presidente della Repubblica n.380 del 2001 domanda di accesso a contributo ai sensi dell'articolo 5 del presente decreto legge per la ricostruzione dell'immobile dichiarato inagibile.
Infine, le schede Aedes possono essere presentate entro il 31 gennaio 2018: "I tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali e nell'elenco speciale di cui all'art. 34 del decreto legge n.189 del 2016, abilitati all'esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia, incaricati della compilazione della scheda Aedes, provvedono entro la data del 31 gennaio 2018 alla compilazione ed alla presentazione della scheda Aedes corredata dalla relativa perizia giurata e dalla documentazione prevista dalle ordinanze commissariali adottate ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito con modificazioni della legge 15 dicembre 2016, n. 229. L'inosservanza del termine di cui al precedente periodo o delle modalità di redazione e presentazione della scheda Aedes previste dalle ordinanze commissariali adottate ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del decreto 17 ottobre 2016, n. 189, convertito con modificazioni della legge 15 dicembre 2016, n. 229, determina la cancellazione del professionista dall'elenco dell'art. 34 del decreto legge 17 ottobre 2016, n.189, il mancato riconoscimento al professionista del compenso per l'attività svolta e l'inammisibilità della domanda di contributo previsto dall'articolo 8 del medesimo decreto legge"
Dal consigliere comunale di Camerino Pietro Tapanelli riceviamo una nota sulla relazione del sindaco Gianluca Pasqui a Montecitorio
Mi collego sul sito della Rai e vado alla ricerca del canale dedicato alle trasmissioni parlamentari. Trovo il video che fa al caso mio e mi metto comodo, aspettando con una certa trepidazione, e con sano ottimismo, l’intervento del mio sindaco Gianluca Pasqui all’incontro "Le città del futuro" tenutosi oggi presso l’emiciclo di Montecitorio. Una sorta di rendez-vous annuale, tra circa seicento sindaci, in cui si mettono sul tavolo istituzionale della Presidenza della Camera dei Deputati le migliori best practices che i comuni italiani cercano di portare avanti.
Attendevo, come dicevo, con positiva agitazione la relazione del sindaco di Camerino perché auspicavo, probabilmente con una ingenuità che non dovrebbe più appartenermi dopo anni di politica, una seria denuncia delle inefficienze politiche ed amministrative che caratterizzano l’attuale cratere sismico, accompagnata da una circostanziata proposta di rilancio del territorio.
Invece, da consigliere comunale di Camerino, mi sono trovato costretto a constatare che non è stato affrontato nessuno dei due punti essenziali citati. Non solo il passaggio sulla burocrazia asfissiante è stato indolore, quasi di contorno ma, cosa ben più grave, non è stata spesa neanche mezza parola sul territorio maceratese devastato dal terremoto. Forse, come sindaco di Camerino, la sua attenzione è rimasta focalizzata sulla sola città ducale. Sicuramente è una strategia che consentirà all’amico Gianluca di governare Camerino per altri cinque o sei lustri e, glielo auguro sinceramente, di fare anche un salto di qualità politico verso cariche più blasonate. Altrettanto certamente, però, questa politica di quartiere porterà alla definitiva débâcle di tutto un territorio montano che non può più tollerare egocentrismi politici ed isolamenti campanilistici. Mors tua vita mea, oggi, si sta trasformando in un Titanic dove nessuno riuscirà a trovare riparo sulle poche scialuppe alla deriva.
Avrei voluto sentire: “Sono il sindaco di Camerino, ma anche di Pieve Torina, di Visso, di Castelraimondo e di tutti comuni che oggi, qui, non possono parlare. Certo, non tutti i comuni hanno gli stessi danni e, quindi, gli stessi problemi, ma il nostro territorio è un territorio unito che necessita di aiuto. Il terremoto non ha fatto altro che acuire, velocizzandoli, i mali, e i relativi processi di spopolamento e di spoliazione di servizi, che da anni attanagliano i nostri comuni. Mi sono confrontato con i colleghi sindaci terremotati e oggi, in questa sede, vorrei chiedere investimenti seri sul terziario avanzato, sul turismo, sulla cultura e sulle tecnologie dell’innovazione. Abbiamo l’Università di Camerino, non del Comune di Camerino, che da anni lavora in questa direzione e anche noi, con il vostro aiuto, vogliamo seguirla. Camerino da solo non ce la farà e per questo, oggi, indosso la fascia di sindaco dell’entroterra maceratese. Ill.mo Presidente, mi permetto di proporre una correzione al titolo di questa bellissima iniziativa: non più Le città del futuro ma I territori del futuro”. Applausi a scena aperta. Politicamente inattaccabile. Con ovvia necessità, poi, di perseguire quella linea anche a livello regionale e nazionale.
Invece ho assistito al solito piagnisteo avente ad oggetto, tra le altre cose, il carcere, il centro storico più grande del cratere e Camerino come centro di riferimento (come sempre, per grazia ricevuta). La declamazione, ormai proverbiale, della litania della sindrome di Calimero che dovrebbe far risorgere Camerino come capitale amministrativa di un territorio che, all'opposto, seguirà inevitabilmente logiche policentriche e di territorio. La nostra realtà dell’entroterra non dovrebbe avere più confini amministrativi, mentre invece, costantemente, si scontra con politiche da condomino che tentano pietosamente di far leva sui vecchi fasti di una nobiltà decaduta. Politiche pericolose e dannose, fatte sicuramente in buona fede, ma che devono essere stigmatizzate per il bene delle prossime generazioni.
Mi dispiace, perché per il futuro riecheggia nella mia mente solo ‘A livella di Antonio de Curtis. Sono anni che i comuni vicini ci dicono: “Ma chi te cride d’essere, nu ddio? Cca dinto, ‘o vvuò capì ca simmo eguale? Muorto si’ tu e muorto so’ pur’io, ognuno comme a n’ato è tale e qquale. ‘A morte ‘o ssaje ched’è? E’ ‘na livella.”
Il fatto che il paziente sia stabilizzato, come ha detto in aula il Sindaco, non corrisponde al vero e, se continuiamo così, ‘A livella di Totò sarà l’inevitabile profezia per il nostro territorio.
Si sono svolte la scorsa settimana in quattro aziende marchigiane metalmeccaniche i rinnovi per le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie in cui la Lista Fim Cisl ha ottenuto importanti risultati poiché a visto aumentare il numero dei voti assegnati e di conseguenza anche le proprie Rsu.
TEAMSYSTEM SPA sede di Pesaro: la Fim Cisl è da poco presente in questa azienda di informatica con 292 dipendenti e partecipa per la prima volta alle elezioni con un solo candidato rispetto ai cinque della Fiom. Lunedi 6 novembre si è svolto il rinnovo e Francesco Cecconi risulta eletto come Rsu Fim Cisl ottenendo il maggior numero di preferenze con 56 voti.
GI&E HOLDING SPA stabilimento di Porto Recanati (Mc) dove sempre lunedì 6 novembre la Fim Cisl diventa la seconda organizzazione incrementando i suoi voti e conferma una Rsu con il nuovo entrato Domenella Luca.
ALLUFLON SPA stabilimento di Mondavio (PU): mercoledì 8 novembre si sono svolte le elezioni che per la prima volta vedono un equilibrio tra le 2 Rsu Fim e le 2 Rsu Fiom. Alle precedenti elezioni la situazione era ben diversa con 1 Rsu Fim e 5 Rsu Fiom. Questo risultato è stato ottenuto raddoppiando i voti della lista Fim Cisl con Raffaele Marinelli il candidato più votato con 62 preferenze. Complimenti anche alla nuova Rsu Fim Cisl Fabio De Santi.
FABER SPA di Fabriano (An): alle elezioni di venerdì 10 novembre la Fim Cisl ottiene l’ottimo risultato di triplicare i propri voti avendo così la possibilità di conquistare una nuova Rsu che alle precedenti elezioni non aveva. Con un gran lavoro di squadra è stato eletto come Rsu Fim Cisl Michele Scorta.
«Questa crescita organizzativa è frutto di un gran lavoro che tutto il gruppo dirigente della Fim Cisl Marche sta portando avanti e che consolida i già positivi rinnovi avvenuti nelle settimane scorse con la vittoria alla Sit Spa di Montecassiano (Mc) e la conquista di un nuovo delegato alla Maip Pieralisi di Jesi (An). – afferma Leornardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche - Un ringraziamento particolare a tutti i lavoratori che si sono impegnati in prima persona e ci hanno aiutato con gran spirito di collaborazione. Auguriamo un buon lavoro a tutte le nostre Rsu appena elette. »
Dalla segreteria CISL FP Marche riceviamo
La Segreteria Regionale della CISL FP Marche, in attesa di verificare l'attuazione degli impegni assunti dalla delegazione di parte pubblica dell'Area Vasta 3 nel corso delle due riunioni svoltesi a Piediripa gli scorsi 24 e 27 ottobre, evidenzia la necessità di fare chiarezza circa i temi della mobilità interna del personale e dell’attivazione festiva del Servizio di Assistenza domiciliare, le cui risposte sinora giunte non sono del tutto soddisfacenti .
La CISL FP è in attesa delle decisioni della Direzione dell'Area Vasta 3 rispetto alle intricate questioni della mobilità interna e soprattutto della attivazione domenicale dell'assistenza domiciliare. È necessario conoscere quali saranno i compiti e i carichi di lavoro degli infermieri incaricati di questo servizio, rispetto anche ai compiti e alle responsabilità dei medici di continuità assistenziale. La CISL FP Marche non può che apprezzare l’ampliamento di un servizio tanto importante reso all’utenza qual è l’ADI, ma non vuole che i professionisti si ritrovino a fronteggiare problemi organizzativi e logistici dovuti alla sottovalutazione dei rischi che ne comprometterebbero efficienza e qualità. Primi tra tutti, i rischi dovuti alle percorrenze ampie da dover coprire da un singolo infermiere, anche in periodi dell’anno in cui potrebbero esserci condizioni atmosferiche avverse. Bisogna poi verificare l'impatto che tale ampliamento avrà sulle prestazioni garantite durante i giorni feriali. È necessario pertanto un posticipo dell'inizio della sperimentazione del nuovo orario e la convocazione di una riunione monotematica per affrontare le questioni ancora aperte.
Per quanto riguarda la mobilità, da tempo l’Area Vasta 3 ha un numero troppo elevato di personale con assegnazione temporanea, compreso quello amministrativo che negli anni ha subito molti spostamenti temporanei senza avere mai la possibilità di accedere ad un vero e proprio percorso di mobilità. Certo è che, per riprendere un percorso virtuoso, si dovrà obtorto collo tirare una linea sul passato e ripartire con regole possibilmente condivise. Purtroppo, però, sul percorso mobilità si registrano più dubbi che certezze: non sono stati forniti dati precisi sulle conferme degli operatori nelle sedi operative di prima assegnazione, così come non è chiaro il modo di riconoscere ai dipendenti terremotati il sacrosanto diritto alla ricollocazione in sedi di lavoro più vicine all’attuale domicilio temporaneo. La CISL FP non transigerà sulla necessità di dare risposte vere a chi ha dovuto subire il peso della perdita della casa: alla Direzione l’onere di essere conseguente agli impegni assunti ed assegnare subito questi lavoratori, senza attendere la prossima mobilità, nelle sedi di servizio più opportune per favorire gli sfollati.
Vi è poi la situazione dei perdenti posto per riconversioni di servizi che dovranno anch’essi essere considerati con priorità, ma anche quella dei circa 80 operatori tra Infermieri ed OSS dell’Ospedale di Civitanova Marche che da anni risultano senza un’assegnazione definitiva di sede perché a disposizione dell’Ufficio Infermieristico. La CISL FP Marche ricorda inoltre il ritardo nell'attivazione delle procedure concorsuali finalizzate alla copertura dei posti di coordinamento vacanti, sollecitando l'espletamento dei concorsi medesimi al fine di superare la prassi dei facenti funzioni, mentre, per quanto riguarda le posizioni organizzative non ancora assegnate, la Cisl FP ha chiesto che venga effettuata dalla Direzione una corretta e puntuale ricognizione sul reale fabbisogno per verificare la possibilità di generare risparmi da destinare alle progressioni economiche orizzontali per tutti i lavoratori.
Siamo pronti ad un confronto anche duro pur di trovare un punto di ripartenza a condizione, però, che la parte datoriale dimostri di voler effettivamente cambiare pagina. Chiediamo che la Direzioni di Area Vasta dia seguito concreto agli impegni assunti sui tavoli di confronto. Altro passo necessario è la verifica attenta e puntuale dell'operato dei Dirigenti che dovranno attuare quanto concordato evitando cortocircuiti operativi.
Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui ha portato l'esperienza dei primi cittadini del cratere del terremoto a Montecitorio. Pasqui è stato uno dei quattordici sindaci che ha preso la parola questa mattina nell'ambito dell'incontro "Le città del futuro" al quale hanno preso parte circa 600 sindaci, guidati dal presidente dell’Anci Antonio Decaro.
Il sindaco di Camerino ha incentrato ovviamente il suo intervento sulla questione terremoto dicendo apertamente che "noi sindaci ci siamo scontrati ogni giorno con una burocrazia talvolta contraria anche al semplice buon senso. Vogliamo vivere" ha ribadito Pasqui utilizzando la metafora del malato: "Oggi abbiamo stabilizzato il paziente e ci siamo garantiti i parametri vitali".
La richiesta di Pasqui è stata quella di "ridurre il cratere o almeno suddividerlo per fasce di danno in base a criteri oggettivi", concludendo, dopo aver letto "i numeri di una guerra" fra sfollati e edifici inagibili, con un perentorio "Vogliamo e pretendiamo che questa per noi sia stata l'ultima volta e che fra vent'anni non dovremo trovarci ancora in queste condizioni".
Questa mattina alle ore 10 ha preso il via l'assemblea cittadina del PD maceratese. Un'assemblema positiva a livello di
presenze con circa 50 persone che hanno preso parte all'incontro.
L'assise è iniziata con l' introduzione del segretario di circolo, Stefano Di Pietro che ha relazionato sia sull'attività della direzione, sia sulla situazione politica attuale. Per l'organizzazione Di Pietro ha ribadito la volontà di una frequente convocazione dell'assemblea degli iscritti che resta la sede fondamentale di indirizzo e controllo dell'attività del partito.
La direzione intanto ha fissato per giovedì 16 un primo confronto con sindaco e giunta come verifica di metà legislatura. Inoltre ha attivato una serie di tavoli di lavoro interni ed esterni (tesseramento / eventi e festa Unità / sicurezza e giustizia). Infine è già fissata un'iniziativa pubblica sulla legge elettorale con la presenza dell'onorevole Marco Di Maio del gruppo PD alla Camera e il professor Giulio Salerno dell'Università di Macerata.
Per la situazione politica Di Pietro ha sottolineata la difficoltà dello schieramento di centro sinistra anche dopo i voti della Sicilia e di Ostia. Ha aggiunto che auspica un'alleanza ampia di centro sinistra in cui bisogna tenere conto delle critiche e autocritiche per errori e ritardi, ma anche avere la capacità di valorizzare le cose positive realizzate con il Governo del Paese. Per Macerata auspica un lavoro che parta da subito per confermare e se possibile allargare l'attuale alleanza che sostiene l'amministrazione, valorizzando le cose fatte e scegliendo le priorità da realizzare prima del 2020.
Sono poi intervenuti l'on. Irene Manzi che ha illustrato la situazione attuale a livello nazionale sia sul piano politico che parlamentare e l'assessore Ricotta che ha tracciato un quadro dell'attività amministrativa. Si è aperto un positivo dibattito in cui sono intervenute 7 iscritti (Renis, Fusari, Pasqualetti, Scoccianti Giovanni, Rocchi, Antinori). E' intervenuta anche la Segretaria dei Giovani democratici di Macerata, Carolina Perfetti, che ha sottolineato l'importanza delle tematiche giovanili e in particolare in una città universitaria come Macerata; ha auspicato anche una piena collaborazione tra PD e Giovani Democratici.
Di Pietro ha concluso recependo gli inviti venuti dal dibattito di attivare altri 2 tavoli di lavoro a Macerata: uno sul sistema dell'istruzione e uno sulle questioni sanitarie e di tenere conto dell'importanza della comunicazione nelle sue varie forme.
“Il M5s ha scoperchiato l’ennesimo pentolone bollente di questa legislatura. E’ solo grazie al question time del nostro Giuseppe L’Abbate che milioni di italiani sono riusciti a venire a conoscenza degli errori di calcolo sulla Tari che, stando alle prime stime, interesserebbero centinaia di comuni in tutto lo Stivale. A confermare il pasticcio è stato lo stesso sottosegretario all’Economia Pier Carlo Baretta. La magagna è la seguente: nella Tari, tassa che nel 2014 ha rimpiazzato la Tares, c’è una quota fissa legata ai metri quadri dell’abitazione e un’altra variabile che prende in considerazione diversi fattori, tra cui pertinenze varie come garage, cantine o box auto.
Proprio qui starebbe l’errore: in tantissimi comuni, la quota variabile è stata calcolata anche su queste pertinenze, e non soltanto sull’abitazione come andava fatto. Risultato: in molti casi le bollette sono aumentate a livello di importi, e neanche di poco. Ancora non sappiamo quanti sono i comuni marchigiani dove il suddetto calcolo è stato sbagliato: a leggere gli organi di stampa sappiamo che tra essi c’è Ancona, quindi è probabile che ce ne siano tanti altri. Per questo motivo invitiamo tutte le amministrazioni comunali ad ovviare all’errore. E suggeriamo anche ai singoli cittadini a prendere tutte le corrette informazioni, sfruttando la campagna “Sos Tari”, ma anche con accessi agli atti e ricordi alle commissioni tributarie provinciali. Ci troviamo di fronte a un inciampo di proporzioni immani: troppe famiglie hanno pagato ingiustamente somme spropositate. Tutto questo rischia di creare non pochi problemi in tanti comuni, quindi prima si prendono tutte le corrette informazioni e meglio è”.
Così Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
Saranno circa 600 i sindaci che lunedì 13 novembre, guidati dal presidente dell’Anci Antonio Decaro, siederanno sugli scranni di Montecitorio, ospiti della Camera dei Deputati e della presidente Laura Boldrini. L’incontro, previsto a partire dalle 11, è intitolato “Le città del futuro”, a sottolineare lo sforzo quotidiano di sindaci e amministratori locali per raccogliere le sfide dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, sociale, finanziaria.
La delegazione di Anci Marche guidata dal presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi, Sindaco di Senigallia e dal direttore Marcello Bedeschi, sarà particolarmente ricca considerando lo spazio dato a tutte le Anci regionali e composta da: Goffredo Brandoni, sindaco di Falconara M., vice presidente vicario di Ancin Marche; Romano Carancini, sindaco di Macerata, vice presidente Anci Marche; Guido Castelli, Sindaco Ascoli Piceno; Matteo Ricci, Sindaco Pesaro, Vice Presidente ANCI; Roberto de Angelis, Sindaco Cossignano; Massimo Seri, Sindaco Fano; Adolfo Marinangeli, Sindaco Amandola; Roberto Paoloni, Sindaco Belforte del Chienti; Annalisa Del Bello, Sindaco Camerano; Ornella Formica, Sindaco Colmurano; Augusto Curti, Sindaco di Force; Sergio Fabiani, Sindaco di Montegallo; Romina Gualtieri, Sindaco Monsampietro Morico; Valerio Lucciarini De Vincenzi, Sindaco Offida; Francesco Fiordomo, Sindaco Recanati; Pasqualino Piunti, Sindaco San Benedetto del Tronto; Rosa Piermattei, Sindaco San Severino Marche; Giuseppe Pezzanesi, Sindaco Tolentino; Franco Capponi, Sindaco Treia; Sandro Barcaglioni, Sindaco di San Paolo di Jesi; Palmiro Ucchielli, Sindaco di Vallefoglia, Roberto Oreficini – Dip. Protezione Civile ANCI Marche, Luciano Venturini, Delegato Politico Comune di Camerino,, Giuseppe Taffetani, Sindaco di Lapedona; Alessio Terrenzi, Sindaco di Sant’Elpidio a mare; Nazareno Franchellucci, Sindaco di Porto Sant’Elpidio, Paolo Francesco Giubileo, Sindaco di Urbisaglia.
All’incontro a Montecitorio lunedì mattina alla presenza della Presidente della Camera On.Laura Boldrini interverrà anche il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, coordinatore della cabina di regia Anci per la ricostruzione post sisma, il quale è stato invitato dall’ANCI Nazionale a parlare in Aula portando un contributo relativo alla ricostruzione delle zone terremotate