"Leggiamo varie interpretazioni dopo l'ufficializzazione dell'avvio dell'attività di Italia Viva a Recanati. Come era ben specificato nella stessa nota di Italia Viva, l'adesione, la simpatia, il sostegno ad Italia Viva da parte di alcuni amministratori comunali, in qualunque forma si esprima, è individuale, come è sempre avvenuto". Un comunicato congiunto firmato dal sindaco Antonio Bravi, dalla Giunta comunale di Recanati e dalle liste Recanati Insieme, Vivere Recanati, Uniti per Antonio Bravi, Idee in Comune e Infinito Sport intende chiarire quanto avvenuto all'interno della coalizione dopo il passaggio massiccio di numerosi esponenti al partito "Italia Viva" fondato da Matteo Renzi.
Il gruppo cittadino del partito è stato promosso da Francesco Fiordomo, Massimo Corvatta, Giorgio Lorenzetti, Massimo Scalmati, Mirko Giulianelli, Luca Sampaolo, Massimo Belelli, Federico Guazzaroni, Margherita Carlini, Enrico Flamini. A sostenerlo sono il vice sindaco e assessore al commercio, viabilità e protezione civile Mirco Scorcelli, il Presidente del Consiglio Comunale Tania Paoltroni (delegata pari opportunita'), i consiglieri comunali Sergio Bartoli (delegato allo sport), Marco Canalini (presidente commissione servizi sociali), Cino Cinelli, Antonella Mariani (delegata alla sanita'), Giorgio Generosi (presidente commissione urbanistica).
"Resta pienamente la natura civica di questa coalizione - rivendicano gli esponenti dell'Ammnistrazione - che ha un programma locale da realizzare, quello premiato dagli elettori. Ad ognuno può interessare la politica ed il bene comune, anche fuori dai confini cittadini, ed ognuno è libero di impegnarsi o non impegnarsi, di aderire o di non aderire. Peraltro anche in passato la presenza di partiti politici in Consiglio Comunale non ha mai travalicato le competenze di un Comune".
"Parliamo di sociale, cultura, turismo, manutenzioni e lavori che migliorano la città, non certo di altri temi. Non dobbiamo scrivere la finanziaria né decidere su quota cento. In campagna elettorale - proseguono dalla maggioranza - non abbiamo invitato esponenti di partiti nazionali a sostenerci (il riferimento è all'appoggio dato da Giorgia Meloni a Simonacci, ndr), come invece hanno fatto altre liste. Abbiamo studiato, invece, e presentato ai cittadini, esperienze di buone pratiche amministrative vicine a noi, che potessero sostenere ed illustrare il nostro programma, senza proclami né sparate propagandistiche di politici che nulla sanno della nostra realtà".
"L'impegno a sostegno del Sindaco Antonio Bravi era, rimane e resterà a carattere civico, portato avanti dalle liste Recanati Insieme, Vivere Recanati, Uniti per Antonio Bravi, Idee in Comune e Infinito Sport. Nulla cambia nelle rappresentanze, nella compagine amministrativa, nella composizione e denominazione dei gruppi consiliari. Ma soprattutto restano tali il nostro programma ed il modo di porsi nei confronti della città: il civismo, il concepire la dimensione locale come sfera del nostro agire politico. Questo i recanatesi hanno apprezzato, questo hanno votato e questo resta il nostro orizzonte".
Arriva, poi, una replica diretta nei confronti di quanto espresso dal capogruppo di Iustissima Civitas Simone Simonacci, che aveva paventato lo scenario di una Recanati schiava dei renziani: "Tentare di far balenare il contrario, cioè che la coalizione sia ora egemonizzata, quasi “balcanizzata” da un partito nazionale, significa travisare la realtà, un tentativo di cercare una rivincita ad una sconfitta elettorale (certo con uno scarto molto esiguo) evidentemente ancora non del tutto metabolizzata. Consigliamo a chi sta perseguendo questa strada di concentrarsi invece sulle cose di cui Recanati ha bisogno e sul confronto con i cittadini, senza agitare fantomatici scenari nazionali o regionali: questo li aiuterà ad acquisire maggiore conoscenza della città e migliore cognizione di causa, utili al necessario confronto tra maggioranza e minoranze consiliari".
A presentare la mozione di condanna "per la diffamazione della città di Tolentino e dei sostenitori dell'Us Tolentino 1919" è il consigliere di maggioranza di "Uniti nel Centro Destra" Luca Scorcella.
"Domenica 17 novembre, allo stadio Della Vittoria di Tolentino, si è disputata la gara di calcio valevole per il campionato di Serie D fra il Tolentino e l'Olympia Agnonese conclusasi con la vittoria della squadra ospite - racconta il consigliere -. Al termine della gara sono stati stati animatamente contestati l'arbitraggio e l'atteggiamento provocatorio di alcuni giocatori ospiti, fra cui il numero 2 dell'Agnonese Diakitè. Su una testata on line molisana, il giorno seguente, compariva un articolo che riportava testualmente la seguente frase 'I padroni di casa non accettano la sconfitta e sfociano nel razzismo, Diakitè come Balotelli', associando i fatti di Tolentino a quelli di Verona di domenica 3 novembre che hanno avuto una triste rilevanza nazionale. 'Una gara tranquilla? No, il Tolentino non accetta la sconfitta ed inizia una farsa fatta di cori non piacevoli nei confronti di Diakitè. Atti uniti ad azioni deplorevoli nei confronti di tutti i calciatori dell'Olympia e del pubblico ospite'." Questo quanto riferito dal consigliere Scorcella.
"Considerato che dalle testimonianze delle persone presenti risulta assolutamente privo di fondamento qualsiasi riferimento a cori di stampo razzista verso il giocatore dell'Olympia Agnonese, quanto riportato dalla stampa molisana risulta inaccettabile e gravemente lesivo dell'immagine di una città che già deve fare i conti con tanti problemi e che mai nella sua storia si è caratterizzata per episodi di razzismo nè allo stadio nè altrove - prosegue il consigliere -. Tolentino si è sempre distinta per il grande spirito di solidarietà e unitarietà verso chiunque. Scrivere ciò in occasione della ricorrenza dei cento anni dell’ Unione Sportiva tolentinate è motivo di grande rammarico ed indignazione."
Il consigliere Luca Scorcella, chiede che il Consiglio comunale, il Sindaco e la Giunta si impegnino "a diffidare ed eventualmente a procedere legalmente verso chi ha attaccato e attacca la società U.S. Tolentino e l'immagine della città tutta, diffamandola ingiustamente e ledendone l'immagine a livello nazionale."
In occasione della giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, l'Amministrazione comunale di Civitanova Marche fa il bilancio su quanto realizzato sinora e sui prossimi progetti in cantiere. L'assessore all'Infanzia e alla Famiglia Barbara Capponi ricorda come il progetto "Civitanova Città con l'Infanzia" voglia dare risposte concrete in questo senso riguardo tutte le variabili che interessano la vita dei più piccoli: aspetti economici, servizi, inclusione concreta.
"A dicembre verrà indetto il primo Tavolo per l'Infanzia - annuncia l'assessore -. Rappresentanti di istituzioni, del sociale, del terzo settore, di scuole e forze dell'ordine si ritroveranno per incontri monotematici che interessano il mondo di bambini e ragazzi. Stiamo già preparando le convocazioni con gli uffici competenti. Si tratterà di un momento di confronto costruttivo in cui portare sguardi diversi su aspetti trasversali, con l'intento di tenere alta la guardia su alcune criticità".
Riguardo a quanto è già stato realizzato, la Capponi ricorda come nel 2018 "sono state lanciate differenti iniziative che hanno inciso in modo tangibile nella vita e nella gestione delle famiglie".
Prima fra tutte, i Voucher Family. "L'iniziativa - sottolinea la Capponi - ha già distribuito a ben 124 nuclei familiari con due o più figli, un totale complessivo di €.78.660. I voucher acquisto erogati hanno permesso di acquistare prodotti alimentari e farmaci, testi scolastici e materiale didattico, articoli per la prima infanzia, prodotti per l'igiene della casa e della persona, con esclusione di alcolici, tabacchi, ricariche telefoniche, giochi e lotterie. L'iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo e soddisfazione dalle famiglie, e stanno già arrivando le domande di adesione al nuovo bando in scadenza, per essere ammessi alla nuova graduatoria".
"Molto importante inoltre è stata la partenza a regime del Centro per la famiglia dell'Amministrazione comunale - prosegue Capponi -, uno spazio concreto ma anche di opportunità di crescita e sostegno che mancava in città e alle cui iniziative hanno aderito decine di nuclei familiari. Inaugurato lo scorso dicembre, è partito a pieno ritmo a febbraio. La programmazione, che si svolge in un luogo progettato per ogni età, accessibile a carrozzine, passeggini, e con a disposizione appositi spazi per l'allattamento, il cambio e aree gioco, è stata pensata in modo variegato. Sono stati aperti spazi di confronto per genitori affidatari e adottivi, momenti di scambio di abiti tra mamme e giornate di consulenze specializzate gratuite. Inoltre, anche in collaborazione con altri attori del territorio, il Centro è stato protagonista di eventi estivi progettati sull'infanzia e sul potenziamento della relazione genitori-figli, momenti di formazione salvavita come i corsi di manovre di disostruzione e giornate nazionali, come quella dell'allattamento".
"Si lavora dunque con lo sguardo fisso sulle famiglie e le loro esigenze a 360° - sottolinea Barbara Capponi -. In occasione della giornata mondiale del neonato prematuro che si celebra il 17 novembre abbiamo deciso, in linea con quanto fatto sull'autismo, di tenere spente le luci ma di accendere i servizi e le consapevolezze. Nella fattispecie abbiamo avuto il piacere di confrontarci direttamente con la SIN, e siamo già in movimento per organizzare insieme momenti di sensibilizzazione sulla prematurità, certi così di poter affiancare, in rete con i professionisti, in modo ancora migliore il vissuto e il percorso di tutti coloro che vivono la nascita di un piccolo prematuro nella loro vita".
Alla fine di agosto è stato, inoltre, approvato dalla giunta il progetto "Civitanova Insieme", che mira a creare una rete di sostegno, dove volontari e amministrazione comunale si pongono l'obiettivo di sostenere situazioni familiari difficili nelle piccole incombenze della quotidianità, scongiurando così il rischio di allontanamento o isolamento dal proprio ambiente sociale.
"Infine, ma non da ultimo, lo sguardo fisso sui servizi e le variabili legate alla disabilità, pensando ai diritti di tutti i bambini di godere a pieno della propria infanzia e adolescenza. Quest'anno il progetto pilota della colonia estiva inclusiva, che si è esteso alla durata di tre settimane, è terminato con una bella gita in barca, che ha visto, oltre che una visita a sorpresa di un gruppo di delfini, le collaborazioni entusiaste del pontile La Marina e della Guardia Costiera. Nota importante è che il progetto è stato tarato, insieme all'assessore e al presidente del Paolo Ricci, dai genitori stessi in diversi incontri effettuati durante l'anno, in cui le famiglie hanno concretamente aiutato a indirizzare un servizio ad hoc sulle loro esigenze, in una ottica di scambio reciproco di idee e suggerimenti. Stiamo già lavorando a nuove idee e nuovi servizi. Civitanova Città con l'infanzia è il nostro obiettivo concreto e costante, e ringrazio sinceramente tutti coloro che collaborano anche dietro le quinte alla realizzazione di questo progetto importante tutto a vantaggio delle nostre famiglie e dei nostri piccoli" conclude l'assessore.
Una mozione urgente a tutela dei tratti di litorale di Porto Recanati ancora indifeso, è l'atto depositato venerdì 15 novembre in Regione da parte del capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sulla situazione delle mareggiate, purtroppo ancora non terminate, che hanno flagellato anche questa importante località turistica.
“La mozione nasce dal fatto che rispetto ai 17 milioni di euro per gli interventi legati alla difesa del lungomare sud, a partire dalla foce del Potenza, ci sono alcune voci che prevedono interventi di ripascimento a completamento della realizzazione delle scogliere emerse. La cosiddetta "seconda fase" ad esempio prevede un ripascimento di oltre 2 milioni di euro, risorse che, allo stato dei fatti, potrebbero andare a sanare la situazione emergenziale dei tratti oggi duramente e nuovamente colpiti”.
Nell'atto regionale la Leonardi difatti evidenzia come la messa in sicurezza del lungomare sud con barriere sommerse sta evidentemente risolvendo, seppur mai definitivamente, gli annosi problemi dell'ultimo decennio e la spiaggia è tornata, in questi tratti, ad essere più estesa fronte-mare con un'evidente azione di ripascimento naturale. Ovvio che anche in questo caso va mantenuta alta la soglia di attenzione, ma quello che ora stanno subendo nuovamente i ristoratori, i campeggi e gli operatori balneari in zona Scossicci e nel tratto del Centro Città a nord del Fiume Potenza, merita un'azione che sia svincolata dai lunghi tempi burocratici e più consona all'emergenza. Abbiamo assistito al crollo di parte di un'importante infrastruttura viaria, la stagione invernale è solo all'inizio e le Istituzioni non possono limitarsi a sperare nella clemenza del tempo, vanno trovate soluzioni rapide per fronteggiare questa nuova emergenza.
“Il problema, difatti, prosegue la Leonardi, si è spostato nei tratti ancora privi di difesa, che anche la stessa consigliera regionale ha evidenziato in questi ultimi anni con interrogazioni e mozioni regionali”. Una richiesta analoga a quella protocollata il consigliere Leonardi l'aveva già posta anni fa relativamente al ribasso d'asta dell'intervento a sud del fiume Potenza, richiesta successivamente recepita, anche se parzialmente, dai soggetti sottoscrittori del Protocollo d'intesa.
Il redigendo Piano di Gestione delle Aree Costiere attualmente in discussione in sede di Commissione Assembleare competente che presto approverà in Aula per l'approvazione, presenta alcune lacune per questi tratti che andrebbero sanate con la previsione di interventi più adeguati e di somma urgenza.
“Quello che chiedo alla Giunta Regionale – continua la capogruppo di Fratelli d'Italia – è innanzitutto di reperire i fondi necessari per la messa in sicurezza dei tratti di costa di Porto Recanati ancora indifesi e colpiti dalle catastrofiche mareggiate di questi giorni nonché di modificare, d'intesa con gli Enti sottoscrittori del Protocollo del 2015, relativo al progetto del Lungomare Sud, per l'importo destinato alle opere di ripascimento pari ad alcuni milioni di euro, al fine di avviare la messa in opera di scogliere parallele alla costa per la difesa dei transetti a nord del Fiume Potenza e di Scossicci a Porto Recanati, ancora indifesi o non sufficientemente protetti.
Ne avevo parlato con alcuni assessori mesi fa - ricorda Elena Leonardi - ricevendo aperture all'ipotesi, eppure ad oggi non ho visto azioni concrete in tale direzione, ma di tempo non ne abbiamo più, gli ultimi eventi ce lo stanno dicendo chiaramente, per questo chiedo un impegno di tutto il Consiglio Regionale”.
“Infine, conclude Leonardi, chiedo anche di contemplare nella redigenda Variante al Piano Coste che per i transetti della zona Centro di Porto Recanati sia necessario non solo una "riorganizzazione delle opere", così come viene attualmente citata, bensì un completamento laddove esse mancano, ove si risente pertanto della assenza di opere poste a nord della Foce del Fiume Potenza”.
"Su un punto ci troviamo d’accordo con l’Amministrazione Comunale, sicuramente il più importante, bisogna quanto prima riportare nei due reparti i posti letto che avevamo prima delle ferie estive (10 + 30). Sul come arrivare alla risoluzione del problema, sinceramente la vediamo in modo diverso" Così il consigliere di minoranza Raffaele Consalvi, capogruppo della lista Uniti Per Cingoli, replica sulla delicata questione dell'ospedale cittadino al sindaco Michele Vittori.
"Serve organizzare una manifestazione ad Ancona, di sabato, (quando i palazzi della politica sono chiusi) insieme a qualche altra realtà di scontenti e confondere la causa di Cingoli in una protesta dai contorni indefiniti e indistinti? O andare in Ancona serve a qualcuno per lanciare la campagna elettorale per le prossime regionali?". Il riferimento è alla manifestazione di protesta in programma per sabato 14 dicembre ad Ancona, a cui il sindaco Vittori ha annunciato la partecipazione e che vedrà la presenza anche di comitati provenienti da altri comuni.
"Non è forse meglio su questi temi portare avanti un fronte unitario fatto di incontri, proposte, iniziative come era prassi consolidata in un recente passato? Noi su questi temi - incalza Consalvi - siamo stati sempre in prima fila con spirito unitario per arrivare alla risoluzione del problema. Perché, invece, questa amministrazione come quella precedente va avanti da sola in modo unilaterale senza coinvolgere nessuno? In questi cinque mesi bisognava incalzare insieme, tutti i giorni il Direttore dell’Area Vasta e non parlarci quel giorno d'agosto che è venuto a Cingoli, e altre due volte di sfuggita in occasione dell’assemblea dei Sindaci".
"L’Amministrazione poi cita la nostra proposta di lasciare Jesi per rientrare nella nostra Provincia e la questione del Piano Sanitario ormai pronto per essere portato in Consiglio Regionale. Resta difficile capire questa contrarietà da parte del Comune - prosegue Consalvi -, nel momento in cui Jesi ormai da tempo tratta le questioni sanitarie cingolane come fossimo l’ultimo comune del contado, la nostra preoccupazione è che il peggio debba ancora venire in quanto l’Area Vasta 2 viaggia con un deficit ragguardevole rispetto a tutte le altre realtà. Se oggi siamo messi in questo modo che ne sarà in seguito quando questo ente dovrà rientrare per diversi milioni di euro?".
"Riguardo al Piano Sanitario noi da soli, fin da questa estate, abbiamo intrecciato una serie di rapporti con i vari consiglieri regionali che le scorse settimane hanno presentato ben due emendamenti al piano (Giancarli e quello di Micucci – Sciapichetti) che se approvati in Consiglio riconoscerebbe a Cingoli il vantaggio di zona disagiata alla pari di Pergola e Amandola. I consiglieri di riferimento di questa amministrazione comunale cosa hanno presentato? Silenzio assoluto, non pervenuti. È facile - conclude Consalvi - strumentalizzare, pontificare e fare i primi della classe a Cingoli, e poi in Ancona essere scollegati da tutti e da tutto".
"Il bilancio consolidato è regolare e questo deve essere chiaro a tutti, anche ai due consiglieri che dicono il falso sostenendo che bisogna tornare in Consiglio. La voglia di polemica strumentale non ha permesso loro di leggere compiutamente il documento dei revisori, altrimenti si sarebbero accorti che gli stessi hanno certificato il fatto che gli errori presenti sono sotto soglia e pertanto non significativi e che dunque non hanno modificato il risultato finale del bilancio consolidato". L'assessore al Bilancio del Comune di Civitanova Marche, Roberta Belletti, replica così alle polemiche innescate nei giorni scorsi dai consiglieri Pier Paolo Rossi (Civitanova Cambia) e Stefano Ghio.
"Di sbagliato in realtà, c’è l'interpretazione che i due consiglieri hanno dato alla risposta dei revisori. Voler ingigantire a tutti i costi degli errori - anche se non significativi - per poter infangare l’istituzione e bloccarne la gestione, non ha un grande pregio politico. I due consiglieri - sottolinea la Belletti - hanno sollevato questioni marginali e comunque sempre in modo tendenzioso per destabilizzare, nei confronti degli organi istituzionali e dell’opinione pubblica, la credibilità dei documenti contabili. Il bilancio consolidato contiene delle elisioni non correttamente effettuate che rappresentano l’1,83% del totale dei ricavi e l’1,87% del totale costi, una soglia di significatività trascurabile considerato che il range previsto dai principi di vigilanza e controllo dell’Organo di revisione degli Enti Locali va da un minimo di 1% ad massimo di 3%(ISA Italia 320 e 450 e guida IFAC). E solo quando supera il 3%, sarebbe necessario un intervento di correzione".
L'assessore, a tal proposito, cita lo stesso parere dei revisori dei conti, i quali affermano come "nel caso in questione l’errore ha un impatto sotto soglia, da ritenersi quindi non significativo. Si tenga inoltre presente che gli interventi di rettifica non modificano il margine della gestione caratteristica consolidata, né il risultato di esercizio, né alcuna altra risultanza patrimoniale e del patrimonio netto".
"Inoltre, il collegio dei revisori - prosegue la Belletti -, organo deputato al controllo dell’Ente, non ha mai affermato la necessità di ritornare in Consiglio per una modifica del bilancio consolidato; l’omissione, così come rappresentata, non è potenzialmente in grado di influenzare le decisioni economiche prese sulla base del bilancio consolidato approvato nella seduta dello scorso 25 ottobre".
In conclusione l'assessore ricorda: "I due solerti consiglieri hanno poi omesso di dire che il Collegio dei revisori li ha smentiti anche su un’altra questione, peraltro già affrontata in Consiglio ma che si ostinano a non voler capire, e cioè il termine dei 20 giorni per la relazione dell’organo di revisione. Come più volte da me ricordato in Consiglio, anche i revisori nella loro risposta hanno ribadito che '[...] il termine [..] non inferiore a 20 gg [...]” a cui fa riferimento il quesito va interpretato nel senso che ai Revisori dei Conti deve essere messo a disposizione, per la stesura della propria relazione, un tempo comunque non inferiore a 20 giorni intercorrente tra l’approvazione del Bilancio Consolidato da parte della Giunta e la seduta del Consiglio Comunale per l’approvazione dello stesso".
Lunedì 25 novembre e martedì 26 novembre alle 16.30 torna a riunirsi il Consiglio Comunale di Macerata. All’ordine del giorno la discussione di due delibere in merito alle variazioni al bilancio di previsione 2019/2021 e al documento unico di programmazione (DUP) 2020-2022.
L’assemblea continuerà i lavori con la discussione dell’ordine del giorno in merito alla solidarietà al popolo curdo presentata da David Miliozzi di Pensare Macerata e da altri consiglieri di maggioranza e minoranza, alla vicinanza alle forze dell’ordine della città di Macerata (Paolo Renna di Fratelli d’Italia e altri consiglieri di minoranza) e ai cittadini maceratesi con reddito di cittadinanza (Ivano Tacconi dell’UDC).
Tre, infine, le mozioni che verranno affrontate e che riguardano la realizzazione di uno sgambatoio per cani e la sostituzione dei giochi e delle panchine nell’area verde tra via Mincio e via Volturno a Piediripa (Paolo Renna di Fratelli d’Italia), la sospensione dell’iter relativo alla realizzazione di impianti natatori all’interno del complesso denominato “Casermette” sito in via Roma (Riccardo Sacchi di Forza Italia e altri consiglieri di minoranza) e la stoviglieria nel centro del riuso (Andrea Boccia, Roberto Cherubini e Carla Messi del Movimento 5 Stelle).
Se la seduta del 26 novembre dovesse andare deserta, la seconda convocazione è fissata per il giorno 28 novembre alle ore 16.30.
“Dopo aver sventolato per tutta la campagna elettorale il pericolo fascista incarnato da me e dalla mia coalizione, scopriamo oggi che bisognava invece guardarsi dagli “amici favolosi”. Mi dispiace per la Città che ci sia un Sindaco privato di ogni potere perché legato mani e piedi a un gruppo politico che non è il suo e che anche ideologicamente ha differenze sostanziali”. Sono le parole dell’ex candidato sindaco del centro-destra al Comune di Recanati Simone Simonacci, il quale interviene in merito al boom di adesioni, della compagine amministrativa e consiliare della città leopardiana, al neo partito fondato da Matteo Renzi “Italia Viva”.
“ Non vorrei essere nei panni di Antonio Bravi – continua Simonacci - , circondato da esponenti chiave di liste che sostenevano direttamente la sua persona ("Uniti per Antonio Bravi") e poi hanno seguito immediatamente Francesco Fiordomo, folgorati sulla via della Leopolda. A chi pensava che votare per la coalizione di Antonio Bravi sarebbe stato un atto di “cambiamento”, ricordo che in questo momento l’Astea, metà giunta, quasi mezzo Consiglio e la rappresentanza comunale in Centro Marche Acqua sono in mano allo stesso partito. Alla faccia del civismo e del ricambio”.
A Simonacci fa eco la compagine recanatese di Fratelli d’Italia che interviene sull’argomento.
“Restiamo però basiti di fronte a quanto letto riguardo la nascita di Italia Viva a Recanati: se era certa l’adesione di Francesco Fiordomo (che in pompa magna dal palco della Leopolda ha partecipato al battesimo del partito) , restiamo davvero allibiti vedendo quanti, aderenti alle liste della coalizione di sinistra e addirittura esponenti di spicco di liste che rappresentavano direttamente Antonio Bravi, siano oggi stati trascinati all’interno del movimento renziano”. Per di più – continuano gli esponenti del partito - restiamo esterrefatti dalla noncuranza con la quale vengono elencate tutte le cariche e i posti di comando a cui, in un tranquillo sabato di metà novembre, questo partito ha avuto accesso. E così, quelli del “cambiamento che continua” si sono trovati ad avere il Vicesindaco, l’Assessorato ai lavori pubblici, la Presidenza del Consiglio comunale, le deleghe alle Pari opportunità, allo Sport e alla Sanità, la presidenza delle Commissioni Servizi sociali e Urbanistica e addirittura 6 Consiglieri su 16, diventando così una componente decisiva per l’esistenza stessa dell’Amministrazione Bravi. Non solo, scopriamo anche che Italia Viva ha propri esponenti nei CdA dell’Astea, di Centro Marche Acqua e ha collaborazioni fondamentali all’interno della Fondazione Ircer. La sfacciataggine nell’elencare tutte le cariche assunte dal nuovo gruppo politico cittadino testimoniano ancora una volta lo stile comunicativo votato all’arroganza e alla mancanza di umiltà che connotano questa maggioranza”. Il partito di Giorgia Meloni recanatese si domanda per quanto ancora Recanati dovrà essere ostaggio dei giochi sinistri, prima tra PD e Fiordomo, oggi tra Renziani e liste civiche di maggioranza. “Possibile mai – continuano - che le truppe cammellate di Renzi possano controllare di fatto un comune di più di ventimila abitanti annullando il tanto sospirato “cambiamento” e mettendo il resto della maggioranza con le spalle al muro?” “Ci auguriamo – concludono - che il sindaco Bravi non chini il capo di fronte a questa evidente prova di forza di Fiordomo e compagni, speriamo che la guida di Recanati sia lasciata fuori da squallidi intrallazzi di partito e libera dagli interessi del rottamatore riciclato Matteo Renzi e dei suoi fedelissimi. In mezzo a questo caos di una sola cosa siamo certi che i recanatesi non si faranno prendere in giro né dal fantomatico “cambiamento” né dai soliti muta forma della politica che in sostanza restano sempre gli stessi di sempre: affamati di potere e di poltrone”.
“Viste le scelte scellerate dei soloni della politica buonista che continuano a negare i fatti e lasciano aprire i negozi di cannabis, a tutela dei nostri ragazzi più giovani resta la crescente preoccupazione delle famiglie cui fa riscontro solo il lavoro puntuale ed encomiabile della Questura di Macerata guidata da Antonio Pignataro”. Così Simone Merlini, responsabile provinciale della Lega a Macerata, commenta l’ultima denuncia per spaccio di un tredicenne (LEGGI QUI).
“Alimentandosi delle continue polemiche sull’operato della Questura, la politica di PD e dintorni continua a nascondere la testa sotto la sabbia mentre è sempre più evidente che il fenomeno delle dipendenze non solo dilaga, ma assume anche le forme dell’opportunità di autoaffermazione specie da parte dei più giovani – continua Merlini –. In assenza di adeguate misure preventive rischiamo che il micro spaccio, oltre ad essere pervasivo in maniera incontrollabile, assuma anche la terribile funzione di occasione per emergere dal branco, circostanza che deve far scattare un ulteriore campanello d’allarme sulle conseguenze di una normalizzazione della trasgressione che è deriva non solo legale, ma delle più elementari regole civili”.
Parte del ristorante Moretti di Montelupone la campagna elettorale di Fratelli d'Italia, che ieri ha radunato più di 400 persone per dare il via al percorso che culminerà con le regionali della prossima primavera. Presenti, oltre al padrone di casa l’onorevole Francesco Acquaroli, anche i colleghi Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, ed Emanuele Prisco, parlamentare umbro. Gremita la sala del Moretti per la serata organizzata dal coordinamento provinciale e introdotta dal coordinatore Massimo Belvederesi. Presenti anche il consigliere regionale, Elena Leonardi, il portavoce regionale, Carlo Ciccioli, il responsabile nazionale del Coordinamento autonomie locali Fdi, Guido Castelli, il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, il consigliere provinciale, Paolo Renna.
Un’occasione per porre le basi per quello che sarà il lungo percorso verso le elezioni regionali 2020 con un obiettivo ben chiaro: "lavorare in coalizione con tutte le forze di centrodestra e insieme ad espressioni civiche che vogliano condividere un progetto serio fatto su idee, valori e programma per invertire le sorti politiche delle Marche."
“Siamo partiti da qui nel 2013 – ha raccontato Francesco Acquaroli – sapevamo chi eravamo e da dove partivamo, la strada davanti a noi era tutta da scrivere. Forti della consapevolezza di quello che abbiamo nel cuore e dei valori che ci contraddistinguono abbiamo scandito un percorso coerente a suon di risultati. È una questione di appartenenza ad una visione del mondo, della società e dell’economia, e su questo si distingue la battaglia che dobbiamo mettere al centro della nostra azione politica, quella per il lavoro, per le imprese, per la famiglia, per la nostra storia, per la nostra cultura, per la nostra identità, e soprattutto per il nostro territorio che oggi vive un periodo difficile, martoriato dalla montagna alla costa e aggravato da una regione male governata da decenni. Oggi dobbiamo lavorare insieme ai nostri alleati, è fondamentale che i marchigiani sappiano ritrovare la giusta grinta e il giusto entusiasmo intorno ad un programma, ad un obiettivo, perché siamo consapevoli che governare oggi è una sfida difficile ma dalla quale non vogliamo sottrarci. Siamo dalla parte di chi non ha mai tradito il proprio territorio e le persone che hanno dato fiducia a questo partito fino ad oggi e a chi lo farà domani”.
Al via, dunque, il lavoro di Fratelli d’Italia, che continuerà a concentrarsi sui territori, sul confronto con la popolazione portato avanti rispettando sempre i valori di lealtà, coerenza e correttezza che hanno permesso al partito una crescita costante e fedele alle promesse fatte agli elettori.
“Ricordo le tante battaglie combattute ormai da decenni insieme a Francesco Acquaroli, Massimo Belvederesi e tutti gli amici di questo territorio – ha affermato il capogruppo Francesco Lollobrigida – proprio da questa parte delle Marche è cresciuto il partito di Fratelli d’Italia sul territorio e sono convinto oggi più che mai che sia giunto il momento giusto per sovvertire le sorti politiche di questa regione che ha tanto da offrire ma che è stata governata al ribasso fino ad oggi. Siamo al fianco di ciascuno di voi, che potrà fare la sua parte in questa partita tutta giocare e da vincere”.
“Vi porto il vento che soffia dall’Umbria – così Emanuele Prisco, reduce dalle regionali della vicina Umbria, alle quali Fratelli d’Italia ha raggiunto il 10,4% – che il risultato raggiunto in Umbria sia un preludio anche per le Marche che confermerebbero per l’ennesima volta la forza della coalizione di centrodestra e la voglia della popolazione di sovvertire un certo sistema ormai troppo consolidato. Sono felice di essere qui stasera perché da qui parte un percorso che può essere vincente per Fratelli d’Italia e per tutto il centrodestra marchigiano”.
Sono stati aggiudicati alla ditta Marche Asfalti srl di Civitanova Marche i lavori di sistemazione di Via Cossio e la realizzazione del marciapiedi a Sambucheto. Si tratta del quinto lotto dei lavori di manutenzione stradale previsti nel 2019 dall'Amministrazione Comunale di Recanati, per un importo di quasi 90 mila euro.
In Via Cossio, dopo i lavori della primavera scorsa ed i tempi necessari per l'assestamento post intervento, ora si procede con l'asfaltatura. A Sambucheto, ottenuto il via libera dell'Anas trattandosi di strada provinciale, si può dunque realizzare un marciapiede proprio al confine tra Montecassiano e Recanati come richiesto dai residenti.
"Si sta valutando anche la possibilità di installare un semaforo a chiamata per l'attraversamento in sicurezza. Anche in questo caso sono necessarie autorizzazioni" precisano dall'Amministrazione.
“In questa giornata di mobilitazione nazionale, rinnovo la mia vicinanza al Corpo dei Vigili del Fuoco che sta manifestando a Macerata, a Pesaro e in tutta Italia per rivendicare garanzie e tutele”. Ad affermarlo, in una nota stampa, è la capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Elena Leonardi.
“I nostri vigili del fuoco – prosegue - sempre in prima linea nei momenti più drammatici, lavorano ormai da anni sotto organico e in carenza di mezzi ed hanno proclamato quattro giornate di sciopero nazionale di fronte alla mancanza di risorse a loro dedicate nella legge di bilancio al vaglio del Governo. Una situazione che perdura da troppo tempo e che mette fortemente a rischio il soccorso o, ancora peggio, potrebbe costringere i vigili del fuoco a dover scegliere le situazioni nelle quali intervenire. Condizioni lavorative non riconosciute opportunamente, aggravate per giunta dalla mancanza della copertura Inail e non adeguatamente valorizzate dal punto di vista retributivo e previdenziale. Sconfortanti le parole di una giovane vigilessa del fuoco che ai giornalisti raccontava che sono tutti costretti a pagarsi le spese per quanto riguarda gli infortuni senza avere la certezza di un rimborso in futuro. Quotidianamente assistiamo al valore del lavoro che svolgono tutti i corpi e le forze dell'ordine al servizio della popolazione, una presenza che diventa ancora più fondamentale in momenti critici come quelli delle emergenze, come quelle che hanno colpito negli ultimi anni il nostro territorio”.
"Raccolgo e rilancio le parole dei pompieri che oggi hanno manifestato a Macerata. “La politica – hanno detto – ha il dovere di puntare sulla sicurezza e la prevenzione, e trovare le risorse è solo questione di volontà”. Proprio in forza di questa mia convinzione – spiega Elena Leonardi - alcuni anni fa avevo raccolto le richieste provenienti proprio dalle forze dell'ordine, e mi ero fatta promotrice di una mozione per prevedere il non assoggettamento al pagamento della quota di accesso e della compartecipazione alla spesa sanitaria in favore di soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine ed ordinamento civile e militare, Arma dei Carabinieri, Forze Armate e Vigili del fuoco che non godono di copertura assicurativa Inail, misura che da questo luglio la Regione ha finalmente attuato. Si tratta forse di una goccia nel mare delle legittime garanzie e richieste mosse da coloro che dedicano la vita per la protezione e la sicurezza di tutti noi e attraverso i quali le istituzioni e la politica devono dimostrare una riconoscenza nei fatti, non solo con le parole", conclude la capogruppo regionale di Fratelli d’Italia.
"Cari cittadini, se volete scambiare opinioni, esporre un problema, fare domande sull'operato dell'amministrazione, sono disponibile un giorno alla settimana a sedermi a tavola con voi". Così il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili lancia l'iniziativa, già svolta durante il primo mandato da primo cittadino nel 2014 e nel 2015, "Aggiungi un posto a tavola".
Nel periodo invernale, da novembre sino a marzo, il primo cittadino si prende l'impegno di confrontarsi in maniera diretta con i propri cittadini, davanti ad una bottiglia di buon vino locale: "Andrò nelle case portando con me una bottiglia personalizzata che avrà come etichetta il manifesto dell'iniziativa (vedi foto sotto, ndr). Iniziativa che ho voluto fortemente portare avanti anche nel secondo mandato perchè a me piace avere un contatto diretto con i cittadini e vivere il Paese in tutte le sue sfaccettature: non saprei fare il sindaco in maniera diversa".
"Sarà un momento per condividere insieme i problemi del Paese - prosegue Gentili -. Un momento anche per rompere gli schemi visto che durante gli incontri di quartiere - che partiranno tra dicembre e gennaio - qualcuno magai ha più timore nell'intervenire. In questo modo avremo un contatto diretto. Sono aperto a suggerimenti, proposte e critiche. C'è la volontà di condividere con tutti i cittadini, anche i più giovani, il lavoro quotidiano dell'amministrazione per far meglio comprendere ciò che sta dietro le nostre scelte".
Gentili annuncia anche un'altra novità: "Dal mese di dicembre - dice - farò una diretta Facebook al mese per fare il punto sui progetti in cantiere e sulle scelte che abbiamo preso come Amministrazione. Credo che la rete sia un'opportunità che vada sfruttata. Il messaggio che deve passare è che noi vogliamo continuare a lavorare con lo stesso impegno e con la stessa dedizione di cinque anni fa".
"Inaccettabile che l’identità di un popolo venga messa da parte per non offendere le altre minoranze". Questo il commento del responsabile nazionale immigrazione di Fratelli d'Italia Paolo Diop sulla decisione assunta dal corpo docenti della scuola dell’infanzia “Gianni Rodari” di Moie, che ha proposto di cancellare la tradizionale festa di Natale per non urtare la sensibilità dei bambini di religione diversa da quella cristiana iscritti all'Istituto.
"Il Natale appartiene alla nostra cultura e alla nostra identità e non offende proprio nessuno - prosegue Diop -. Chi non vuole partecipare può liberamente scegliere di non parteciparvi, ma non possiamo rinunciare alla nostra festività. Integrazione significa partecipare e condividere le tradizioni di un paese".
Dopo le molteplici polemiche innescate dalla notizia, la dirigente dell'Istituto Comprensivo "Carlo Urbani" di Maiolati Spontini Patrizia Leoni ha sottolineato come si trattasse solo di una proposta avanzata da due insegnanti della scuola materna "Rodari" e annunciato il dietrofront: la recita di Natale si farà.
Il movimento "Mogliano 313" ricorre al Capo dello Stato avverso una delibera del consiglio comunale (n. 32 del 25.07.2019) inerente l'edificazione di una nuova costruzione da adibire a casa di riposo di Santa Colomba a danno dell'unico parco verde della città e della vecchia casa di riposo, già struttura di interesse sotto tutela delle belle arti, danneggiata non gravemente dal sisma.
"In un Paese “normale” ed in un contesto civile non è possibile sostenere che il complesso di S. Colomba “non può essere adeguato sismicamente senza interventi invasivi non compatibili con la natura storica dell’opera” (come recita la delibera) quando il Comune non ha disposto neanche una perizia a sostegno di quanto affermato - attaccano dal movimento -. L’affermazione del Comune non sostenuta da alcuna verifica tecnica costituisce una lesione alla verità, alla conoscenza e alla legalità che occorre interrompere e sanare senza indugio. L’amministrazione comunale, con l’intento di voler attuare la delocalizzazione e l’ampliamento della casa di riposo, non soltanto ha rifiutato qualsiasi confronto sul tema, ma ha omesso di informare la cittadinanza che attualmente non vi è spazio nella Provincia di Macerata per l’ampliamento o la costruzione di nuove case di riposo “convenzionate” perché le convenzioni con la Regione sono già tutte assegnate. Per il futuro ci saranno norme fors’anche più stringenti al riguardo e tese a favorire la permanenza delle persone anziane nella propria famiglia con adeguati sostegni e contributi."
"Le norme sulla ricostruzione post-sisma assicurano solo la somma necessaria per la riparazione della casa di riposo di S. Colomba, secondo il principio del “dov’era e com’era” - continua l'associazione -. In caso di nuova costruzione il Comune potrà ricevere a “fondo perduto” solo la somma destinata per S. Colomba che verosimilmente non sarà sufficiente allo scopo. Pertanto il Comune dovrà gravarsi non solo dei rimanenti costi per la nuova casa di riposo, ma dovrà anche farsi carico del pieno recupero di S. Colomba con mezzi e fondi propri (Ordinanze del Commissario alla Ricostruzione n. 37 e n. 56). Il Movimento Mogliano 313 ha un’idea chiara sulla casa di riposo, basata sulle seguenti linee portanti: deve essere una sorta di “famiglia allargata” in cui il cittadino anziano sia veramente il centro e l’obiettivo del servizio di assistenza; la natura della struttura dovrà rimanere pubblica e non volta a finalità lucrative, neanche indirette; per la sua costruzione e/o ubicazione si deve ripartire, ove possibile, dal patrimonio edilizio comunale esistente e dovranno essere coinvolti tutti i soggetti sociali della comunità. L’idea dell’Amministrazione di costruire un nuovo complesso nell’area verde presso il S.S. Crocifisso non trova il consenso del Movimento Mogliano 313 per molte ragioni."
"Innanzitutto - spiegano nel dettaglio -, ci preme sottolineare che l’area in questione è situata in una sorta di piccola conca poco arieggiata e già fortemente urbanizzata, foriera di stress e rumori significativi. Tutta l’area verde del S.S. Crocifisso rappresenta e caratterizza, nella sua unicità, un aspetto fondante del paesaggio di Mogliano che, secondo il Piano Regolatore vigente, ha “la finalità di dotare il quartiere di S. Vittoria e l’abitato di recente costituzione ad Ovest del Centro Storico, di un’area di verde pubblico e/o attrezzato per lo sport, in grado di integrare la limitata dotazione esistente nella zona di verde pubblico e/o attrezzato per il gioco e lo sport”. Da sempre l’area in questione è l’unica “valvola di sfogo” per qualsiasi manifestazione o evento che si tiene in paese. Viene utilizzata infatti almeno 15 volte l’anno come parcheggio straordinario ed è importante per lo sviluppo turistico di Mogliano ed in particolare di quello religioso legato al Santuario. Poi in caso di calamità naturale è il luogo ideale per un sito di emergenza e la costruzione di una struttura di assistenza da parte della Protezione Civile e della Croce Verde. Vi è stata infine organizzata la messa all’aperto durante gli ultimi eventi sismici, la giornata diocesana della gioventù, innumerevoli incontri dell’Agesci e della Protezione Civile a livello provinciale e regionale, con ottima fruibilità degli spazi per esercitazioni di ogni tipo ed anche per l’atterraggio dell’eliambulanza in caso di emergenza."
In conclusione il Movimento Mogliano 313 propone in tema di ricostruzione una "visione organica del paese, volta a concepire progetti fattibili coinvolgendo la cittadinanza ed anche tecnici e accademici "esterni" sin dall'analisi dei bisogni e delle risorse."
"Ciarapica prende in giro i civitanovesi e lo fa in maniera spudorata. Il suo voto favorevole alla tariffa unica, che non era un obbligo di legge, tanto meno imposto dall’Autorità di settore (Arera), fu una folle scelta che comportò la rimodulazione tariffaria in aumento quasi esclusivamente per Civitanova, rendendo addirittura i rincari retroattivi dal primo gennaio 2018. La conseguenza fu un esborso di 1.430.000 euro per i conseguenti aumenti, pagato dalle famiglie civitanovesi". Giulio Silenzi, Capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Civitanova Marche, commenta così la notizia data dal sindaco Ciarapica dei rimborsi presenti sulla prossima bolletta degli utenti che hanno subito un aumento superiore all'8%.
"Nonostante il pesante rincaro subito dalla città, Ciarapica dichiarò in consiglio comunale che era congruo e socialmente sostenibile un aumento dell’8%. I civitanovesi - prosegue Silenzi -, adesso, si vedono restituire 170.000 euro, solo una piccola parte di quanto versato in eccesso per colpa dell’amministrazione Ciarapica. Mancano all’appello 1.260.000 euro. Saranno oltretutto pochi gli euro di rimborso a famiglia e ne beneficerà solo una parte degli utenti".
Silenzi contesta anche la mancata restituzione delle cifre relative al 2018: "A questo bisogna aggiungere che Ciarapica ha respinto l’ipotesi di ridare gli arretrati del 2018 utilizzando gli utili del servizio idrico che Atac, vergognosamente, fa pagare ai cittadini, realizzando utili di bilancio sull’acqua per poi destinarli a spese correnti del Comune, tra cui gli spettacoli. Ciarapica era nelle condizioni di restituire un milione di euro alle famiglie attingendo agli utili del servizio idrico e non lo ha fatto, facendo invece votare contro la sua maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega, Vince Civitanova, Forza italia) quando la proposta avanzata dall’opposizione è arrivata in consiglio comunale.
"Per questo è scandaloso - conclude Silenzi - quanto è avvenuto da parte di un sindaco che si è presentato con l’impegno di ridurre le tasse e che ha invece avallato un salasso mai ricordato sull’acqua ai danni dei civitanovesi".
“Mazzette” e sacchi di soldi falsi davanti al Comune di Ancona per protestare contro i recenti casi di corruzione. È l’azione choc messa a segno nella notte dai militanti di Casa Pound Ancona. “L’inchiesta ‘Ghost Jobs’ su abusi e irregolarità negli appalti pubblici ha scoperchiato un vaso di Pandora – afferma Emanuele Mazzieri, responsabile provinciale di Casa Pound – ; i numeri parlano chiaro, perché se nelle indagini sono coinvolte decine di persone, tra cui quattro assessori comunali su nove, ciò significa che non si tratta di casi isolati o mele marce, quanto piuttosto di un intero sistema politico guasto al suo interno”.
“Non solo il ‘modello Ancona’ pare essere lontano da qualsiasi principio di buongoverno – continua Mazzieri – ma spaventa il modo in cui sta difendendo se stesso. A parte i ridicoli tentativi di minimizzare l’accaduto da parte del sindaco e della maggioranza, il modo in cui sono stati trattati gli autori di questa inchiesta fa presagire il peggio. Esemplare è la vicenda del maggiore Marco Ivano Caglioti, al quale va tutto il nostro sostegno, sospeso con motivi pretestuosi e il quale si è visto trasferiti agenti che lavoravano al caso”.
“Speriamo che le mazzette e i sacchi di denari che abbiamo portato in Comune – conclude Mazzieri – plachino almeno per un po’ l’avidità della Giunta. Auspichiamo che le indagini procedano senza intralci e che un guizzo di dignità porti la maggioranza alle dimissioni. Nel frattempo lavoreremo come sempre per costruire e ideare una città che sia davvero un’alternativa a tutto questo”.
“Non è cancellando la nostra storia e le nostre tradizioni che si aiuta l'integrazione. Anzi una decisione così sconsiderata come quella di sottrarre ai bambini la gioia del Natale la rende più difficile, creando malumore nei bambini e comprensibile diffidenza nelle loro famiglie”. A denunciarlo è il Senatore Paolo Arrigoni, responsabile della Lega Marche, che appresa la notizia dai consiglieri comunali della Lega di Maiolati Spontini è voluto intervenire sulla decisione assunta dal corpo docenti e dal dirigente scolastico della scuola dell’infanzia “Gianni Rodari” di Ancona, che hanno scelto di cancellare la tradizionale festa di Natale per non urtare la sensibilità del 10% dei bambini iscritti di religione diversa da quella cristiana.
“Si tratta di una decisione arbitraria, imposta alle famiglie senza coinvolgerle – spiega Arrigoni - ma ciò che è peggio è l’assurda motivazione di non voler urtare la sensibilità dei non cristiani, come se festeggiare il Natale e rivivere la nascita del bambino Gesù anziché portare gioia, amore e pace, anche attraverso le filastrocche e le canzoncine dei bimbi, possa invece creare divisioni”.
“Ci aspettiamo che questa decisione scellerata, discriminatoria e offensiva nei confronti della nostra tradizione e delle famiglie venga rivalutata con più serenità e meno superficialità”, conclude Arrigoni. “Nel frattempo come parlamentari marchigiani della Lega, insieme ai consiglieri regionali, abbiamo richiesto l’intervento del provveditore regionale agli studi poiché il sistema scolastico regionale ha il dovere di valorizzare al meglio la nostra storia, la nostra cultura e le nostre radici”.
“L’Amministrazione Tartabini-Casciotti, come in sede di assemblea cittadina, intende realizzare un mega parcheggio da 150 posti auto al posto della ex scuola elementare di piazza Douhet e di realizzarlo col finanziamento destinato alla ciclabile Adriatica, la quale non attraverserà più via Roma, piazza Douhet e non arriverà più a piazza del mercato costeggiando l’Oratorio, come da progetto approvato in Giunta e finanziato in parte con fondi propri del Comune e in parte con fondi europei”. Ad affermarlo in una nota stampa è il Comitato “No alla pista ciclabile dentro Porto Potenza” .
“Il progetto della pista ciclabile sarà accorciato della metà - spiegano - e in cambio verrà realizzato il parcheggio al posto della ex scuola elementare, un progetto inutile, uno sperpero di denaro pubblico per un’opera inutile e dannosa per Porto Potenza, opera che essendo collegata a finanziamenti europei non potrà essere modificata per i prossimi anni a venire. Mentre Porto Potenza manca di un Centro civico polifunzionale che esplichi oltre le funzioni amministrative, oggi disseminate in diversi stabili anche le funzioni di aggregazione e di sviluppo sociale e culturale, Tartabini e Casciotti pensano ad inutili parcheggi”.
“Gli amministratori comunali, come abili prestigiatori, senza nessuno scrupolo e senza dare spiegazioni plausibili e credibili, accortisi, tardi, dell’errore progettuale, cambiano letteralmente strada, e si accontentano di far arrivare la ciclabile sotto le Poste costeggiando via Lombardia - incalzano i componenti del Comitato cittadino -. Il nuovo progetto è ben peggiore del primo per le inevitabili conseguenze negative sul traffico e quindi sulla vivibilità di Porto Potenza."
"Infatti vengono spesi 650.000 euro per nemmeno 1 km di pista ciclabile, che non ha né capo né coda, verrà stravolta la circolazione in via Lombardia, dove, ricordiamolo, furono già spesi 800.000 euro per la sistemazione viaria, scaricando il traffico veicolare nelle vie attigue a scapito della sicurezza e della salute dei Cittadini, e senza dire come la ciclovia sarà collegata a Nord con Porto Recanati e a sud a Civitanova”.
"Il Comitato “No alla pista ciclabile dentro Porto Potenza” chiede lo stop al progetto della ciclovia dentro Porto Potenza e alla realizzazione del parcheggio in piazza Douhet e propone la realizzazione di un nuovo progetto che preveda un collegamento fra la costa e la collina potentina utilizzando percorsi già esistenti con indubbia facilitazione del collegamento a nord e a sud del paese. Questo vuol dire avere una visone globale ed integrata del territorio comunale" , concludono.
“La concretizzazione del progetto di recupero dell'Orto dell'Infinito ha riempito di orgoglio la nostra comunità cittadina. Abbiamo festeggiato insieme al Fai un traguardo per il quale si è lavorato per due anni con grande determinazione e impegno. Un luogo del cuore, della memoria, dell'identità cittadina e nazionale. Un recupero che resta nella storia della città, insieme alla rigenerazione del Colle dell'Infinito e alla messa in sicurezza di tutto il versante”. A fare il punto della situazione per quanto riguarda le prossime opere pubbliche in cantiere a Recanati, è l’assessore ai lavori pubblici e alle attività produttive Francesco Fiordomo.
“Abbiamo dimostrato di saper utilizzare bene i fondi messi a disposizione dal Mibact e dal Ministero dell'Ambiente - continua l’assessore - . Ottenerli è molto difficile. Ci siamo riusciti con un lavoro costante e meticoloso. Spenderli in modo veloce e produttivo è altrettanto complicato ma è questa la sfida che un amministratore deve vincere quotidianamente. È anche questo il senso del mio impegno come assessore ai lavori pubblici dopo 10 anni da sindaco. Per essere al fianco del mio successore, aiutare i giovani che sono entrati in Consiglio Comunale a crescere e portare a termine i tanti lavori avviati o per i quali abbiamo ottenuto finanziamenti europei, nazionali e regionali. Mi sono messo a disposizione, per spirito di servizio e per amore della città”.
"Se il 2019 è stato l'anno della Mediateca e dell'Orto dell'Infinito - afferma Fiordomo -, il 2020 alle porte sarà l'anno del Museo della Musica e dell'avvio dei lavori per la costruzione della nuova Scuola Beniamino Gigli. Stiamo terminando la preparazione del cantiere ed è stato presentato il progetto definitivo all'ufficio ricostruzione della Regione Marche. Non appena sarà approvato, gara di appalto e assegnazione di un intervento finanziato dallo Stato per oltre 4 milioni di euro. Confidiamo nella celerità di tutti gli Enti che dovranno esprimere pareri e dare il via libera alla gara di appalto. Cercheremo di trovare risorse anche per proseguire il progetto di sistemazione delle strade e di dare risposte più convincenti ai quartieri, partendo dalla realizzazione del marciapiede chiesto dai residenti di Sambucheto. Con la buona volontà, il sostegno e la collaborazione di tutti –conclude l’assessore - sono sicuro che ci riusciremo."