Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, è tornata a fare il punto sulla ricostruzione post terremoto in occasione dell’ultimo Consiglio comunale. Complessivamente, a San Severino Marche, sono state presentate 329 pratiche, di cui 247 relative alla ricostruzione leggera e 80 relative alla ricostruzione pesante. Sono state finanziate 169 pratiche, di cui 160 relative alla ricostruzione leggera e 9 a quella pesante. In totale sono state chiuse 84 pratiche mentre per altre 30 il sindaco ha firmato la revoca dell’Ordinanza di inagibilità, ma in questo caso i proprietari degli immobili non hanno fatto ricorso al contributo del Sisma Bonus, uscendo quindi dalla procedura ordinaria.
Il Comune di San Severino Marche proprio in questi giorni sta procedendo al pagamento del C.A.S. di giugno, il contributo per l’autonoma sistemazione. Complessivamente sono 774 i nuclei familiari che ne beneficiano, per un importo totale di 593.387,50 euro. A San Severino Marche con l’ultima demolizione di maggio nel quartiere Uvaiolo, lungo la strada per Serrapetrona, sono terminate tutte le messe in sicurezza programmate a carico del Comune.
L’ultima seduta del Consiglio comunale di San Severino Marche si è aperta con la surroga del consigliere dimissionario Pier Domenico Pierandrei, che nelle scorse settimane aveva rassegnato le proprie dimissioni, e l’insediamento del nuovo consigliere Chiara Simoncini, la più giovane tra tutti i membri dell’Assise settempedana.
Prima dei non eletti con la lista “San Severino Cambia”, nata a San Severino Marche nel gennaio 1993, la Simoncini è insegnante di scuola primaria.
Nel dare il benvenuto al nuovo consigliere il sindaco, Rosa Piermattei, ha voluto ringraziare durante la seduta del Consiglio il dimissionario Pier Domenico Pierandrei “per il prezioso lavoro svolto nei tre anni di mandato” ricordando, in particolare, i “grandi risultati raggiunti con l’approvazione del Patto dei Sindaci, che convintamente e con passione ha portato avanti. Voglio ricordare da ultimo - ha aggiunto il sindaco - le iniziative da lui assunte a favore della protezione dell’ambiente. Ricordo in particolare il progetto denominato “Plastic free” nonché tutte le azioni da lui intraprese che hanno consentito l’installazione a San Severino Marche di colonnine per ricarica dei veicoli elettrici”.
"Dopo l’insediamento del nuovo Consiglio comunale e dalla lettura della pubblicazione degli incarichi della giunta, saltano subito all’occhio alcune imperdonabili lacune". Sono queste le parole che Marco Petrelli, a nome del gruppo consiliare Mogliano 313, utilizza per fotografare l'operato iniziale dell'amministrazione Cesetti a Mogliano.
Una critica esplicita riguarda la mancanza di una delega specifica, tra i componenti della Giunta, sull'agricoltura: "Non vi è uno specifico assessorato, perché in seno alla maggioranza mancano le competenze in merito, proprio nel paese che dà il nome ad un famoso tipo di ulivo (Piantone di Mogliano). Agricoltura è sinonimo di enogastronomia, prodotti di eccellenza, volano turistico, soprattutto per i piccoli borghi che hanno nel proprio paesaggio un “prodotto” turistico da offrire. Agricoltura è anche lavorare duro e raccogliere poco, soffrire la concorrenza di prodotti importati per colpa della globalizzazione selvaggia e combattere per restare sul mercato. Oggi c’è bisogno di valorizzare le eccellenze e cercare nuove colture con maggiori margini. Servono figure di cooridnamento. Chi rappresenterà le esigenze di queste realtà? A Mogliano non abbiamo un assessorato dedicato a questo!".
"Per non parlare della scelta di dare l’incarico come vicesindaco con turnazioni annuali. Questa novità - sottolinea Petrelli - risponde più ai bisogni della maggioranza, per accontentare un po’ tutti, più che ad una esigenza della popolazione che invece vorrebbe dei referenti certi su cui fare affidamento per tutta la durata del mandato elettorale".
"Nel nostro paese manca anche un assessorato specifico per l'ambiente perché anche in questo caso mancano le competenze. Ma questo, come temavamo, è un fatto scontato. Infatti, ambiente vuol dire salvaguardare il paesaggio, limitare il consumo di suolo (a Mogliano il consumo di suolo è pari al 7,3% mentre in provincia siamo al 6,4% - fonte ISPRA), evitare inutili ulteriori cementificazioni. Tutti temi in netto contrasto con la politica dell’ex Sindaco sulla quale la nuova si è dichiaratamente appiattita, tanto da nominarlo Vice Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblici. Prova ne è la firma della convenzione per la realizzazione di un nuovo supermercato su un’area oggi pubblica, avvenuta in fretta e furia a soli 6 giorni dalle elezioni, e volutamente tenuta nascosta in campagna elettorale".
"Più che una "nuova" amministrazione si ha l’impressione di trovarci di fronte ad una sorta di restaurazione, di una concezione vetusta e superata della politica locale, nonostante le tante belle (e dovute) attività di facciata che sono già state messe in atto" conclude Petrelli nella nota stampa.
Venerdì scorso, 12 luglio, si è svolto un incontro con i Comuni facenti parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che ha avuto l’obiettivo di conoscere la disponibilità di ciascun ente in merito alla possibilità di interventi di efficientamento energetico del proprio patrimonio immobiliare nell’ambito del progetto del Ministero dell’Ambiente che finanzia lavori finalizzati alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è destinatario, insieme ad altri Parchi, di un importante finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente, pari a circa 3 milioni e 800 mila euro.
All’incontro, tenutosi a Visso presso la sede del Parco, hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni di Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Montegallo, Pievetorina, Preci, Ussita e Valfornace. Durante il confronto è emersa l’attenzione e la disponibilità dei Comuni presenti sui temi dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili e, nel contempo però, l’indisponibilità di gran parte del patrimonio immobiliare pubblico a seguito degli eventi sismici.
“Sono 760.000 euro i fondi destinati dal Consiglio Direttivo del Parco all’efficienza energetica del patrimonio comunale” sottolinea Alessandro Gentilucci, presidente pro tempore del Parco e sindaco del Comune di Pieve Torina, “una cifra importante che potrebbe innescare ulteriori effetti moltiplicatori e rendere questo scenario innovativo ancor più interessante poiché apre a prospettive di sviluppo del territorio in linea con quelle che sono le priorità del Parco”.
Entro il 23 luglio ciascun Comune potrà presentare le sue proposte progettuali che verranno valutate e discusse nel prossimo Consiglio Direttivo del Parco.
“Abuso d’ufficio, turbativa d’asta, concorso in corruzione e traffico di influenze illecite. Sono accuse molto gravi quelle che gli inquirenti muovono a carico dei vertici dell’Azienda Sanitaria Unica Marchigiana e dell’ex consigliere regionale del PD Fabio Badiali, oggi Sindaco di Castelplanio, e per la gravità di tali accuse chiediamo che il presidente, nonché assessore alla sanità, Ceriscioli si prenda la responsabilità politica di aver nominato uomini di sua fiducia come Alessandro Marini e che valuti l’azzeramento delle alte cariche della sanità regionale”.
A dichiararlo, in una nota congiunta, sono il Senatore e responsabile della Lega Marche Paolo Arrigoni, e il capogruppo del Carroccio in Consiglio Regionale Sandro Zaffiri.
“Lo chiediamo innanzitutto perché le indagini possano seguire il loro corso in piena e assoluta serenità”, commentano Arrigoni e Zaffiri. “Se le ipotesi di reato fin qui formulate fossero però confermate ci troveremmo di fronte ad un quadro inquietante: un sistema di diffusa corruzione, volto a favorire il legame tra politici del PD, ruoli apicali della sanità e un colosso del mondo delle cooperative emiliane come Coopservice allo scopo di garantire l’aggiudicazione di gare e appalti dietro la promessa di denaro o altri favori”.
“Ci auguriamo – continuano gli esponenti leghisti – che l’inchiesta non porti a scoprire una sorta di “Umbria 2”; per ora è certo che queste due vicende sono accomunate da un pessimo panorama opaco”.
“Per questo la Lega pretende trasparenza e che il presidente Ceriscioli faccia al più presto chiarezza, riferendo in consiglio, su quanto è emerso. A prescindere dai risvolti penali della vicenda – concludono Arrigoni e Zaffiri - invitiamo però tutti i consiglieri regionali di maggioranza a prendere una posizione chiara rispetto all’opportunità o meno di continuare a sostenere un’Amministrazione regionale che, in particolare sulla sanità, si è resa responsabile di una serie interminabile di brutte figure”.
Anche quest’anno è stato predisposto a Civitanova Marche un avviso per ricordare le buone abitudini da seguire per affrontare l’emergenza caldo, con un decalogo rivolto in particolare ad anziani e persone fragili con problemi di salute .
Dallo scorso anno, l'azione informativa si è arricchita di una novità sostenuta dall'Assessorato al Welfare: l'accoglienza al centro sociale di via Carnia, per il periodo dal 15 luglio al 31 agosto 2019, di anziani che non sono iscritti e l'attivazione del servizio di trasporto dalla propria residenza al centro per coloro che ne faranno richiesta (minimo tre persone con esclusione della domenica). Ciascun ospite quotidianamente potrà usufruire di una consumazione gratuita.
“Anche durante le ferie il Welfare non va in vacanza – ha comunicato l'assessore Barbara Capponi -. Rinnoviamo l’invito a non abbassare la guardia per prevenire tutti i disagi che le alte temperature possono provocare ai cittadini più fragili. Le persone potranno frequentare il centro anziani, che voglio ringraziare per la grande disponibilità; un’iniziativa che si è rivelata non solo uno strumento fondamentale per la prevenzione di malori, ma anche un importante strumento per l’aggregazione delle persone che a casa vivono sole e che si sono trovate a condividere momenti di socializzazione”.
Il decalogo con i numeri utili e i consigli sarà disponibile nelle sedi comunali, Farmacie, ambulatori dei medici di base e presidi ambulatoriali.
Ecco i 10 consigli utili nel dettaglio:
1) Indossare un abbigliamento adeguato e leggero;
2) Rinfrescare l'ambiente domestico e di lavoro;
3) Ridurre la temperatura corporea: quando si è accaldati è consigliabile fare bagni e docce con acqua tiepida, bagnare viso e braccia con acqua fresca;
4) Ridurre il livello di attività fisica;
5) Uscire di casa nelle ore più fresche della giornata (evitare di uscire dalle ore 11.00 alle ore
18.00);
6) Lavorare all'aperto senza rischio: se si svolge un'attività lavorativa all'aperto, occorre evitare i rischi di disidratazione, colpi di calore;
7) Bere con regolarità ed alimentarsi in maniera corretta (cibi leggeri e con alto contenuto di
acqua);
8) Adottare alcune precauzioni se si esce in macchina: areare gli abitacoli prima di salire,
viaggiare a finestrini aperti o utilizzare la climatizzazione. Se si vede un bambino solo in
macchina chiamare immediatamente il 112 o 113;
9) Conservare correttamente i farmaci;
10) Adottare precauzioni particolari in caso di persone a rischio. (Se si assumono farmaci
segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che sopraggiunga durante la terapia
farmacologica).
"Al consigliere di opposizione, nonchè candidato a Sindaco alle scorse amministrative, Edoardo Marabini, diamo il benvenuto nel mondo dei contenziosi e controversie ereditati dagli ultimi trent’anni". L'amministrazione comunale di Potenza Picena replica tramite comunicato stampa ai gruppi di minoranza (Città Progetto Civico e Partito Democratico, ndr) in merito alla questione dell'Area Ex Volpini.
Dopo la pronuncia del Tar del Lazio - Sezione di Roma, che ha condannato il Comune di Potenza Picena a restituire i terreni occupati e al risarcimento del danno da occupazione illegittima delle aree private "ex Volpini", la giunta Tartabini puntualizza come già "l'Amministrazione Comunale Acquaroli-Tartabini, a seguito di vari incontri con i promissari acquirenti dell’area in oggetto, ha proposto un accordo transattivo per la definizione bonaria della problematica ma che non ha avuto esito positivo. [...] Pertanto, il 27 aprile 2019 la giunta fornisce atto di indirizzo per avviare le procedure di acquisizione coattiva sanante e stabilisce che l’indennizzo venga determinato sulla base di quanto previsto dalla vigente normativa e su apposita valutazione effettuata dalla competente Agenzia del Territorio. A seguito di questo atto di indirizzo votato dalla Giunta, l’Ufficio Tecnico comunale, con nota del 13 maggio 2019 a mezzo Pec, ha provveduto a richiedere valutazione economica".
"Pertanto si ingrazia il Pd locale ed il gruppo civico per i consigli, dettati anche con toni altezzosi, ma - quello che loro oggi consigliano di fare - è stato già stato fatto dall’Amministrazione Acquaroli- Tartabini, così come si può evincere dai documenti" si conclude nel comunicato stampa.
"Dopo l'uscita della notizia che lamentava la mancanza degli incarichi ai consiglieri rispetto alla promessa della giunta allargata, il Sindaco è corso ai ripari con un decreto datato 1 luglio, ma protocollato e pubblicato solo il 13 luglio (guarda caso a poche ore dalla pubblicazione del comunicato del nostro Gruppo) ,con il quale sono state concesse le deleghe ai consiglieri. Ma come, non erano state assegnate nella seduta del primo consiglio, cioè il 9 giugno 2019, come era scritto sul comunicato stampa post-insediamento?" il Capo Gruppo di minoranza LavoriAmo per Loro Piceno, Rocco Tirabasso, controreplica al primo cittadino Robertino Paoloni che, nel pomeriggio di oggi, aveva risposto alle accuse che gli erano state mosse dall'opposizione.
"Formalmente la Giunta allargata di cui il Sindaco parlava in campagna elettorale, ad oggi ancora non c'è - prosegue la minoranza -. E ora che il Sindaco ha spiegato cosa intendeva abbiamo capito che non ci sarà mai, ma sarà una semplice riunione con tutti i componenti d lista. Le deleghe conferite, se così possiamo chiamarle poichè non hanno alcuna rilevanza esterna in quanto i Consiglieri dovranno sempre rendere conto alla Giunta o al Sindaco (questo letteralmente prevede il Decreto pubblicato), sono state così ripartite. Gilberto Taccari: politiche sociali, casa di riposo, servizi alla persona, conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro. Mastrocola Fabio: servizi scolastici e servizi educativi, politiche della famiglia-centro storico. Timi Mara: politiche finanziarie e di bilancio, atttività produttive e politiche attive del lavoro. Achilli Bruno: rapporti con la città gemellata. Tesei Piermario: Prodotti tipici, marketing territoriale e rapporti con le istituzioni religiose del territorio."
"Con nostro grande stupore abbiamo notato che il consigliere Bruno Achilli in confronto agli altri, ai quali è stata confermata o ampliata la delega promessa dal Sindaco a mezzo stampa, ha avuto un brusco taglio di responsabilità passando dalle deleghe in "patrimonio storico e rapporti con il paese gemellato" alla sola "rapporti con la città gemellata". Come mai questo passo indietro? - si chiede il capogruppo di opposizione -. Nel mese di riflessione di cui il Sindaco Paoloni parla forse avrà ritenuto di togliergli questo incarico. O più semplicemente, cercando di correre ai ripari, nel copia incolla dagli articoli di giornale, “è saltato” l’incarico."
"Chiamano Delega ciò che, in questo caso, non lo è in quanto la Delega conferita al Consigliere avente rilevanza esterna è ammissibile solo con la modifica dello Statuto che porterà quindi alla formazione della “Giunta allargata”, come peraltro altri Enti hanno fatto (ad esempio San Ginesio) - continua Tirabasso -. In ogni caso, gli incarichi non sono stati scelti secondo democrazia visto che le cariche di Vice Sindaco, Assessore e Capo Gruppo erano tutte frutto di accordi pre-elettorali corrispondenti ad altrettanti gruppi di partito (PD, Lega e Gruppo dei Socialisti). Tutto legittimo; basta solo non raccontare bugie. Basta non dipingere come straordinario quanto si fa ordinariamente."
"Ci fa piacere aver smosso le coscienze ed essere stati noi a servire "l'arrosto" ai Consiglieri che erano rimasti orfani delle, così impropriamente chiamate, deleghe" conclude Tirabasso.
"Leggo con piacere il comunicato stampa dell’attuale minoranza, la quale sembra voler entrare nelle decisioni e nelle modalità operative della compagine eletta ad amministrare Loro Piceno grazie ad un larghissimo consenso elettorale. Sarò breve nella risposta e spero il più chiaro possibile" non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino di Loro Piceno, Robertino Paoloni, che chiarisce quanto gli è stato "contestato" dal consigliere di minoranza Rocco Tirabasso: la mancanza di una delibera che designasse il neo Consiglio.
"La giunta, che è l’organo esecutivo di un Comune, dovrebbe essere scelta dal Sindaco e al consiglio comunale di insediamento ne da comunicazione. Questa giunta è stata invece decisa dai cittadini in base alle preferenze: io ho solo raccolto la loro volontà. Questo è un primo atto di democrazia, cosa che non mi risulta sia avvenuta in precedenza - spiega il primo cittadino -. Anche il capogruppo è stato scelto in base alle preferenze espresse dai cittadini."
"Giunta allargata. Forse qualcuno ha capito male, la giunta era allargata a tutti i componenti della lista “Insieme Per Il Futuro”. Infatti nelle varie riunioni di giunta erano partecipi anche i componenti di lista e hanno fornito il loro contributo, compresi i cosiddetti “esclusi”. Forse qualcuno ha informato male la minoranza - prosegue Paoloni -. Le deleghe ai Consiglieri ci sono e le abbiamo concertate insieme, non c’è obbligo di legge a portarle in Consiglio Comunale in quanto è un decreto del Sindaco. I Consiglieri, dopo aver deciso le loro deleghe, si sono presi un periodo di circa un mese per valutare se idonee e corrette. Nei vari incontri di gruppo si sono ben delineate e non sono state stravolte ma affinate; basti vedere il decreto. Quest’ultimo ben chiarisce anche quale sia il ruolo di un consigliere che, come dice erroneamente la minoranza, è quello di studio, proposta e vigilanza non certo quello di rappresentanza legale che spetta solo alla Giunta ed al Sindaco. Mai nessun consigliere potrà essere chiamato difronte ad un giudice o tanto meno a rappresentare legalmente il Comune, questo spetta per legge al Sindaco."
"Riguardo alla possibilità di spesa o all'avere il cosiddetto portafoglio, anche qui voglio precisare che tale possibilità spetta alla Giunta tutta. È compito poi dell’ufficio di ragioneria trovare le coperture - conclude il Sindaco Paoloni -.Tutti i lavori sono stati concordati con il gruppo, verificati e redatti nella forma che risulta giuridicamente corretta. Poche chiacchiere quindi ma molti fatti."
Non ci sarà alcun rinvio a Camerino per quanto riguarda la convocazione del Consiglio Comunale. A comunicarlo è il primo cittadino Sandro Sborgia che replica alla richiesta pervenuta dalla minoranza di far slittare la seduta in programma per lunedì 15 luglio alle ore 21:00 in quanto si sovrapporrebbe con la cerimonia di apertura del 9° Campionato europeo universitario di Tennistavolo.
In una nota ufficiale a sua firma Sborgia, a nome della maggioranza, precisa: "Il Comune di Camerino presenzierà a questo importante appuntamento lieto di aprire le porte della città a tutte le Nazioni che partecipano a questo evento sportivo di portata internazionale. La cerimonia si terrà alle ore 19:30, come concordato con il Magnifico Rettore Unicam e con il Presidente del Cus Camerino, mentre il Consiglio comunale si svolgerà alle ore 21, come da convocazione del 9 luglio 2019. Dunque, al termine della stessa si svolgerà il Consiglio comunale nel quale si affronteranno importanti argomenti che per troppo tempo non sono stati discussi e hanno tenuto ferma la nostra città".
"L’attuale amministrazione comunale si è fatta carico di assumersi la responsabilità di un grandissimo lavoro e se questo dovesse richiedere un impegno anche notturno - prosegue Sborgia-, i componenti della maggioranza non hanno alcuna remora. Il tempo dei tagli dei nastri e delle apparenze è finito, questo è il tempo dell’impegno, del lavoro e delle responsabilità e l’attuale maggioranza è pronta a rinunciare a cene o a quanto sarà necessario per il bene della città e dei concittadini".
"Siamo enormemente attenti a ogni manifestazione interessi Camerino e il nostro territorio, consapevoli al contempo dell’enorme lavoro che il Comune è chiamato ad affrontare quotidianamente, vista la situazione in cui versa la città. Sarebbe una mancanza di rispetto verso i nostri concittadini e la nostra città non pensare al lavoro a cui siamo chiamati o non rispondere ai nostri doveri" conclude il sindaco.
"Con sentenza pubblicata il 4/07/2019, il Tar Lazio Sezione di Roma si è pronunciato in merito all’annosa questione (inizio anni ‘ 80) dell’esproprio e del mancato pagamento della relativa indennità delle aree private “ex Volpini” in località Alvata dove oggi insistono il depuratore, il canile, la ditta privata Green Garden e l'isola ecologica di Porto Potenza" a darne notizie sono i gruppi di minoranza della Città Progetto Civico e Partito Democratico che puntanto il dito contro l'attuale amministrazione guidata dal primo cittadino Noemi Tartabini.
"Il Collegio Romano, al termine di un lungo iter giudiziario, ha accolto, come era ampiamente prevedibile, il ricorso e condannato il Comune di Potenza Picena a restituire i terreni occupati, previo ripristino dello stato dei luoghi, nonché a risarcimento del danno da occupazione illegittima. In alternativa, il Comune può, secondo la pronuncia del Giudice amministrativo, far ricorso all’istituto della cosiddetta acquisizione sanante, corrispondendo ai proprietari l’indennizzo dovuto entro 90 giorni dalla comunicazione o notificazione della sentenza - prosegue la minoranza -. La notizia non dovrebbe sorprendere l’amministrazione Tartabini, la quale era ben a conoscenza degli elementi di fatto emersi nel corso del giudizio e delle conseguenze nefaste che avrebbe avuto una sentenza a riguardo."
"Tuttavia, nonostante il giudizio penda da anni, nonostante il TAR abbia a più riprese indicato e sollecitato il Comune a trovare una soluzione e l’ufficio tecnico abbia indicato la via transattiva come la più adeguata, oggi apprendiamo, per bocca dell’assessore Isidori che, poiché la sentenza non è stata ancora notificata, “[…] non abbiamo affrontato la questione in modo definitivo”. Tutto questo denota un atteggiamento di poca cura e di mancanza di programmazione da parte dell’amministrazione che non pianifica, non gestisce e non governa le questioni fondamentali per il Comune, ma lascia che le stesse divengano emergenza per risolverle poi in maniera inadeguata e dispendiosa per il Comune - proseguono PD e Progetto Civico -. È ovvio che l’ipotesi della restituzione in questo caso sia difficilmente percorribile in quanto le opere andrebbero velocemente spostate altrove e, di conseguenza, al Comune non rimane che pagare l’indennizzo per la realizzazione dell'esproprio sanante e chiudere la vicenda senza dover smantellare tutto. Quest’ultima, rischia indubbiamente di essere la soluzione più gravosa sulle casse comunali e, quindi, per la cittadinanza tutta."
"Alla Giunta Tartabini chiediamo di quantificare i costi a cui andiamo incontro e per quali motivi la Giunta non sia riuscita a chiudere una trattativa con il privato proprietario dell'area per evitare di arrivare a sentenza: quali sono stati gli ostacoli che non lo hanno reso possibile? La questione è di primaria importanza per il territorio comunale e non può essere trattata con superficialità. Occorre, in tempi brevissimi, valutare se vi sono, nonostante la sentenza, gli spazi per riaprire una trattativa e cercare una soluzione definitiva a questa vicenda che salvaguardi i vari interessi in gioco - concludono i gruppi di minoranza -. Per raggiungere questo scopo, chiediamo alla Giunta di coinvolgere il Consiglio Comunale e le commissioni consiliari preposte ed insieme tentare di riaprire la trattativa confrontandosi con il privato. Pertanto chiediamo che venga interessata la commissione competente e che venga invitato il privato ad una riunione aperta della medesima, per verificare insieme se possano esistere ancora margini per riaprire una trattativa finalizzata a dare un esito meno pesante a tutta questa vicenda."
"Sulla scorta dei recentissimi fatti di cronaca di delinquenza cittadina, oramai quasi quotidiana, pongo l'accento riflessivo sulla metamorfosi della nostra città, la quale sta assumendo sempre più un'immagine tipica di periferia metropolitana. Dalla rissa e accoltellamento in piazza Mazzini e viale Trieste (in centro cittadino), sino agli arresti per spaccio organizzato a Macerata; non entrando nel merito dei fatti, ciò che ritengo opportuno far emergere è come una ridente città di medie dimensioni posta al centro dell'Italia, fortemente caratterizzata per una “pace” e “qualità” e “spensieratezza” della vita, si sia fortemente trasfigurata, per dar spazio ad una realtà sociale e quotidiana tipica delle grandi città, ove i fenomeni di criminalità, e delinquenza sono purtroppo fatti noti. Non ripercorrendo i fatti inauditi e gravi e dolorosissimi di rilievo nazionale, accaduti in città, non poco tempo fa, ciò che urge, a mio modo di vedere, come e perché il nostro territorio e la nostra città siano mutati così repentinamente e drasticamente" ad analizzare quanto accaduto nella giornata odierna a Macerata è Mattia Orioli, Coordinatore Provinciale Nuovo Cdu (Cristiani Democratici Uniti).
"Innanzitutto un ringraziamento particolare va alle forze dell'ordine locali e nazionali, senza le quali ben più diverse sarebbero le dimensioni e la rilevanza di questi fatti. Tolto l'aspetto puramente tecnico con cui si sta affrontando questo problema attuale, sul piano politico sociale, occorre fare una riflessione - prosegue Orioli -. Infatti, nulla a mio modo di vedere è per caso, e la trasformazione, o meglio metamorfosi della città, non è un fatto estemporaneo come in un primo momento si è voluto far intendere da alcuni, ma purtroppo una costante che sempre più si sta acutizzando nel quotidiano, con fatti socialmente e gravemente pericolosi. Ciò che veniva minimizzato non poco tempo fa come percezioni, ad oggi purtroppo è un fatto tangibile, reale e quotidiano. Ritengo infatti che i promotori del cosiddetto Globalismo, più delle volte sono refrattari all'accettazione che determinate dinamiche possono condurre a cause ed effetti, talvolta gravi se non gravissimi, minimizzando e declassando il tutto come una semplice percezione o escludendo il dibattito deviando il tutto come bigottismo o estremismo di vario genere. Ritengo che una certa cultura globalizzante, relativista, sterilizzante e distruttiva dell'identità in quanto tale sia uno dei fenomeni maggiormente preponderanti della metamorfosi della nostra città ma anche dell'intero paese."
"Tale cultura politico – economica e socializzante molto in voga nel radical chic della sinistra massimalista internazionale e di fatto locale, ha condotto la nostra città proprio nelle fauci della globalizzazione incontrollata, la quale pur avendo alcuni aspetti positivi, ne racchiude altrettanti negativi e di notevole gravità e pericolosità. Infatti non avendo gli anticorpi di una grande città o di una grande periferia, tali fatti di criminalità che un tempo si sarebbero visti solo nelle grandi periferie delle metropoli sono oggi a casa nostra, ed ecco qua che di fatto si materializza la Globalizzazione - osserva il Coordinatore Provinciale Nuovo Cdu -. La piccola città, identitaria, di cultura, di qualità, controllata e sicura, diviene ad un tratto come la periferia di una grande città, di una metropoli. I confini tra la piccola città e la grande spariscono, nelle più svariate forme e questioni; la tipicità annacquata per dar spazio a visioni globalizzanti, che si riflettono su tutto, dal ploriferare di numerosi centri commerciali per passare all'appiattimento della cultura identitaria con azioni e decisioni di discussa qualità, con effetti sensoriali apparenti volti all'esaltazione dell'impatto virtuale ed immediato a discapito della sostanza, come nel caso dell'illuminazione dello Sferisterio o nel caso dell'orologio “di Plastica”, per non parlare poi del centro storico, il quale perde la sua identità, i suoi negozietti tipici il suo artigianato le sue peculiarità, per dar spazio ad un'unica periferia priva di confini che mette la nostra città alla pari dello standard globalizzante delle periferie metropolitane delle grandi città, le quali non hanno nulla a che vedere con la nostra vera e reale storia antichissima, identitaria e culturale oltre che fortemente valoriale."
"Ebbene questa ideologia, la quale non vorrebbe né confini né identità, ma un mondo piatto, sterile e monocolore, è proprio frutto di una politica che da troppo tempo indiscutibilmente sta dominando la nostra città ed il nostro territorio, riducendolo allo stato desolante e fortemente critico dell'attuale - prosegue Orioli -. Questa ideologia globalizzante, pone le sue basi nella distruzione dell'identità e dei valori e il confine ne rappresenta il nemico acerrimo in quanto limite a tutela proprio dell'essenza e quindi dell'identità stessa, la quale la si vorrebbe appiattire e standardizzare per dar spazio ad un'area virtuale dove non vi sono confini ma soltanto automi alla stregua di grandi manipolatori, moderni feudatari. Ecco che richiamo al senso di difesa che un tempo veniva identificato attraverso la costruzione di mura cittadine a tutela dell'identità e dei suoi cittadini in primis, ed oggi dovremmo proprio renderci conto che il senso del limite e quindi del confine è una salvaguardia proprio di noi stessi e della nostra città, a tutela della nostra storia, identità, civiltà, ma soprattutto pace, vivibilità e valori assoluti di riferimento, come quelli Democratici, Civici e Cristiani. In altre parole, la criminalità e la delinquenza sono una realtà non acuta nel nostro territorio, con fatti limitati e di certo rari; la nostra delinquenza locale “nostrana” era di fatto gestibile, così come nel resto del paese abbiamo fenomeni più o meno acuti in merito; ma proprio perché abbiamo già i nostri delinquenti, non si può di fatto ampliare la possibilità che ne sopraggiungano di altri, per giunta sconosciuti, non facilmente identificabili, provenienti da altri paesi. Infatti risulta notorio come questi soggetti “stranieri” siano soggetti che di fatto hanno fatto aumentare il numero di reati nel territorio."
"Risulta ancora una volta chiara la cultura della falsa integrazione, speculativa, relativista e globalizzante, contro invece una vera e sana cultura solidale dell'integrazione, che non si basa su un'accoglienza forzata e sfrenata ma su un'integrazione moderata, adeguata e sicura ma soprattutto realmente caritatevole e umanizzante, dove le persone che si vogliono realmente e veramente integrare e vogliono contribuire al bene della società vengono messe in condizioni di farlo, mentre le altre, le quali vorrebbero solamente delinquere, dovrebbero essere allontanate o meglio non fatte per nulla entrare - conclude il Coordinatore Provinciale -. Ed ecco come le politiche Nazionali di fatto si proiettano anche nel locale ed ecco come due visioni politiche incidono nella società anche periferica e locale come la nostra città, Macerata. In conclusione, credo che la presa di coscienza di tali dinamiche vada oltre alla più classica delle bagar politiche di parte ma che, per il bene della nostra società e Città, si debba fare una riflessione. Per questo ritengo, a distanza di alcuni mesi dalle elezioni di Macerata 2020, che urge fortemente cambiare politica ma soprattutto, di superare una certa ideologia che forzosamente ci si vuole impartire, come quella globalista e massimalista internazionale, riportando invece al centro i veri valori, la vera identità cittadina che ci appartiene e ci rappresenta."
"Ci siamo riservati di attendere qualche giorno prima di esprimere il nostro punto di vista sulla nuova compagine amministrativa attendendo ulteriori sviluppi formali che a oggi, almeno per quanto sappiamo, non risultano. Abbiamo partecipato al Consiglio Comunale di insediamento del 9 giugno scorso quando il nuovo Sindaco Robertino Paoloni ha comunicato ai numerosi cittadini presenti in Teatro la nomina dei componenti della Giunta e le rispettive deleghe degli Assessori Fabrina Mucci e Fabio Pisani e con nostro sommo stupore – considerata la campagna elettorale incentrata sulla “squadra e sulla Giunta allargata" – abbiamo constatato che nessun incarico è stato conferito agli altri consiglieri di maggioranza. Nessun incarico, si intende, dato e attribuito dal Sindaco con provvedimento formale come si conviene a chi amministra la cosa pubblica. Nessun atto è stato assunto formalmente nella sede ufficiale". Così il Capogruppo di minoranza Lavoriamo per Loro Piceno Rocco Tirabasso sulla mancanza di un atto formale che indichi la nuova squadra del comune di Loro Piceno, una comunicazione arrivata invece dall'attuale primo cittadino, come riferisce la minoranza, solo a mezzo stampa.
"Strano. Strano perché si è criticata alacremente la precedente amministrazione anche su questo. Peccato che “il tiranno Catalini”, giusto per fare un esempio fresco nella memoria dei Loresi, i ruoli e incarichi speciali, a differenza di Paoloni, li avesse attribuiti non con un articolo di giornale, ma con delibera di Consiglio Comunale (Delibera n. 17 del 11.06.2014) - prosegue Tirabasso -. Non si tratta solo di forma. Consiglieri incaricati a mezzo stampa non hanno alcuna legittimazione ufficiale, nessun potere e nessuna responsabilità. Ci domandiamo con quale legittimazione il Consigliere senza delega ai Servizi Sociali possa andare davanti ad un Giudice Minorile per tutelare un minore o come il consigliere senza incarico del bilancio possa rispondere anche davanti alla Corte dei Conti per eventuali debiti fuori bilancio. Si è raccontato che si sarebbe fatta una “giunta allargata” a differenza di quanto avvenuto in passato. E invece, non solo non si è fatta una Giunta allargata, ma ai consiglieri non è stato attribuito neppure un potere che sia degno di formale menzione, mentre – guarda caso – in passato non era così."
"Se poi si guardano le deleghe, l’unica degna di questo nome è quella attribuita al Vice indaco Assessore Fabrina Mucci (Lavori Pubblici ed Urbanistica) perché quella dell’Assessore Pisani altro non è che quello che normalmente si attribuisce come incarico ad un consigliere - spiega il rappresentante della minoranza -. Se parlassimo di Governo parleremmo di Ministro senza portafoglio (!) giacchè a “Rapporti con le Associazioni” non corrisponde neppure una voce specifica di bilancio e lo sport è comunque materia afferente ai Servizi Sociali (tanto è vero che delegato ai rapporti con il CONI non è Pisani ma il Sindaco). Che fine hanno fatto le deleghe? Ovviamente tutto ciò che non è espressamente e formalmente attribuito secondo il TUEL rimane al Sindaco che, pertanto, al momento ha tutte deleghe a Cultura, Bilancio, Servizi Sociali, Personale. Praticamente tutte meno che i lavori pubblici e l’urbanistica legittimamente attribuite alla Mucci. E i tre della lista esclusi che dovevano comunque far parte della squadra? Non è dato sapere. Di essi neppure la stampa parla."
"Siamo certi che le bugie della campagna elettorale si scioglieranno come neve al sole. Per ora auguriamo un buon lavoro ai Colleghi Consiglieri sia che abbiano sia che non abbiano titolo - conclude il consigliere Tirabasso -. Tanta propoganda, poca sostanza."
“Come sprecare 100 milioni di euro per risparmiare 3 minuti di strada. Accade anche questo nelle Marche e per la precisione in provincia di Macerata, dove il nuovo tracciato che si vorrebbe realizzare per collegare Tolentino a San Severino rischia di tramutarsi in un inutile sperpero di denaro pubblico o in una delle classiche e faraoniche incompiute di cui l’Italia, purtroppo, detiene un triste primato”. Ad affermarlo è il consigliere regionale del Gruppo Misto Sandro Bisonni.
“Nella parte finale del tracciato – spiega - è prevista la realizzazione di un tunnel, chiamato ad attraversare il quartiere “Buozzi” di Tolentino, che passerà anche molto vicino alle fondazioni di alcune abitazioni, con il pericolo che potrebbero risentire delle inevitabili sollecitazioni del terreno. Non solo. Ad essere interessata dal tunnel è anche la collina di Santa Lucia, notoriamente franosa e gonfia d’acqua. Questo sta a significare che in fase di costruzione potrebbero presentarsi problematiche tecniche importanti, tanto da determinare una significativa lievitazione dei costi”.
Il progetto è stato presentato come improntato al risparmio con una prima stima che si aggirava sui 50 milioni di euro, e pubblicizzato come più conveniente rispetto all’ipotesi avanzata anni fa dalla società “Quadrilatero”, che aveva posto sul piatto della bilancia un intervento che avrebbe toccato i 78 milioni.
“Ma con il tempo – sostiene lapidario Bisonni – tutto è cambiato. Da 50 si è passati a cento e siamo sicuri che il costo è destinato a crescere, semmai questo percorso vedrà la luce. Insomma, è un’opera di cui potremmo fare a meno, anche perché permetterebbe di risparmiare soltanto 3 minuti rispetto ai tempi di percorrenza dell’attuale tracciato. Concedendoci un pizzico d’ironia, andremo a spendere circa 33 milioni al minuto! Con i tempi che corrono ed una regione devastata da terremoti e maltempo, le esigenze delle nostre comunità sono ben altre”.
Contestualizzando il problema in un panorama più ampio di riflessioni, lo stesso Bisonni non manca di evidenziare "come si prosegua a realizzare erroneamente infrastrutture per il trasporto su gomma, dimenticando quello su ferro ed altre forme di mobilità sostenibile, che permetterebbero un sicuro risparmio e un decongestionamento del traffico”.
“Chiediamoci se la priorità di questo territorio sia o meno il raddoppiamento di una strada esistente tra Tolentino e San Severino o se viceversa questi 100 milioni, frutto dei nostri sacrifici e delle nostre tasse, potevano essere impiegati in maniera diversa, più utile e più necessaria. Giusto per fare un esempio , ricordo che recentemente il Governo nazionale ha annunciato che non rinnoverà i contratti ai tecnici che sono stati assegnati ai Comuni per la ricostruzione post terremoto, questo come è evidente causerà il collasso burocratico degli uffici comunali con conseguente allungamento dei tempi
Quando percorrerete – conclude - il raddoppio risparmiando soddisfatti 3 minuti di tempo, pensate a quante opere, strutture e infrastrutture potevano essere realizzate con quei soldi, pensate ai tagli sulla spesa sanitaria e pensate ai terremotati che magari avranno una bella strada ma non avranno né la casa né la propria comunità ricostruita. In definitiva un'opera utile solo per chi la propone”.
L'Amministrazione Comunale di Potenza Picena tramite il consigliere di maggioranza Simone Pantanetti, ha preso parte all'incontro avvenuto a Roma martedì 9 luglio presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per rappresentare il parere contrario della Città di Potenza Picena alla installazione di barriere fonoassorbenti che rivoluzionerebbero il territorio di Potenza Picena modificandolo irreversibilmente.
L'Amministrazione, seppur ancora non coinvolta in maniera diretta nel progetto, si dichiara disponibile ad un dialogo che tenga conto delle esigenze di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana, ndr), ma che al contempo intercetti le volontà di un'intera comunità.
Continuano ad essere evidenti i danni causati dall'eccezionale ondata di maltempo dello scorso 9 luglio. Le criticità derivanti dalle forti raffiche di vento e dalla pioggia che hanno interessato il territorio comunale di Montefano, hanno indotto il sindaco Angela Barbieri ad emettere un'ordinanza avente per oggetto lo "Sgombero rami, calcinacci, vetri, tegole e l'accesso a strutture pericolanti".
La decisione si è resa necessaria viste le numerose segnalazioni pervenute al centralino del Comune relativamente all'oggettivo pericolo di cedimenti e crolli di alberi, tegole, pietre, calcinacci e vetri provenienti da aree private interessate dalla violenta perturbazione.
Una situazione di rischio diffusa per la quale sono necessari interventi volti a ripristinare le condizioni di sicurezza.
Dato atto che l’ufficio tecnico comunale sta provvedendo ad eliminare le cause determinanti situazioni di pericolo su aree e strade pubbliche, nell'ordinanza firmata dal sindaco di Montefano Angela Barbieri si richiede a tutti i soggetti privati proprietari di aree, fabbricati o terreni presenti sul territorio comunale, di ottemperare a quanto segue:
- verificare la tenuta delle essenze arboree insistenti sulle aree di proprietà privata, provvedendo se necessario alla imminente cura e manutenzione degli alberi e delle piante che si protendono oltre il confine privato;
- provvedere all’immediato abbattimento degli alberi e taglio dei rami che possono costituire potenziale impedimento, intralcio o rischio alla circolazione pedonale e veicolare;
- rimuovere immediatamente gli alberi e/o rami, calcinacci, pietre, tegole che per effetto del forte ed eccezionale vento, siano caduti su aree e strade pubbliche o di uso pubblico provvedendo alla relativa messa in sicurezza;
- effettuare un adeguato controllo della tenuta delle coperture, tetti, cornicioni, pensiline, balconi, etc al fine di evitare pericolosi distacchi e in modo da non recare molestia ai passanti;
- assumere ogni cautela affinché i rami spezzati e/o pericolanti depositati sulle fronde degli alberi insistenti su luoghi pubblici o sopra luoghi soggetti a servitù pubblica vengano tempestivamente rimossi, onde evitare in ogni caso eventuali pericoli di caduta di rami sul suolo pubblico;
- astenersi dall’accesso in strutture che manifestano pericolo di cedimento, vietandone l’accesso a chiunque non sia espressamente autorizzato dagli organi competenti sino a quando non siano state accertate le condizioni di sicurezza statiche.
In caso di mancata esecuzione - per inosservanza o ritardo - delle azioni descritte nell'ordinanza dal primo cittadino, il Comune di Montefano si riserva di applicare le sanzioni previste all'art. 7-bis del Testo unico sull'Ordinamento degli Enti Locali n. 267/2000, senza pregiudizio dell'azione penale qualora il fatto costituisca reato.
“L’intervalliva Tolentino – San Severino Marche, opera programmata da oltre 15 anni e diventata necessaria per la zona interna del territorio marchigiano, ricco di imprenditorialità e che si stava già spopolando prima del sisma a causa del mancato ammodernamento delle infrastrutture viarie, finalmente diventerà realtà. La cabina di regia "STRATEGIA ITALIA" ha infatti approvato l'intervento prevedendo un finanziamento di 88,3 milioni che si aggiungono ai 10 milioni stanziati nel dicembre 2017 con delibera CIPE su fondi FSC della Regione Marche".
Così il senatore Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche, e il consigliere regionale leghista Luigi Zura Puntaroni commentano l'importante decisione assunta stamane dalla cabina di regia "STRATEGIA ITALIA", istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della programmazione della politica economica (DIPE).
“Ha pagato la nostra ferma determinazione che ci ha portato in questi mesi ad avere diversi incontri informali a Roma per sensibilizzare i tecnici del MIT e del DIPE, nonché i decisori politici per la fondamentale importanza di quest'opera. Siamo soddisfatti - proseguono i due rappresentanti del Carroccio - nel registrare questo ulteriore impegno del Governo nei confronti dei territori terremotati considerato che la nuova infrastruttura è fortemente strategica ai fini della ricostruzione”.
“I lavori dell'intervalliva dovranno essere appaltati entro il 2020, mentre l'iter autorizzativo dell'opera sarà definitivamente concluso con la decisione del CIPE che si riunirà il prossimo 18 luglio”.
Si è svolto ieri sera presso la sede istituzionale dell'ente il consiglio dei sindaci per il rinnovo degli organi, dal presidente alla giunta. I 15 sindaci dell'Unione Montana Monti Azzurri hanno presentato al Sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco una mozione programmatica sottoscritta all'unanimità in cui si rinnova piena fiducia al presidente Giampiero Feliciotti per un nuovo mandato affiancato in giunta dal consigliere di San Ginesio Giacomo Anitori nel ruolo di vice-presidente, dal sindaco di Colmurano Mirko Mari oltre alla Dott.ssa Monia Batassa di Gualdo e Stefania Innamorati di Sarnano.
Il neo presidente nel ringraziare per la rinnovata fiducia, ha voluto sottolineare la necessità di una più ampia coesione territoriale in un momento reso così particolare e istituzionalmente fragile dalle problematiche del sisma e dalla connessa burocrazia appesantita dalle poche unità lavorative ormai a disposizione nei piccoli comuni.
È per questo che l'associazionismo delle funzioni rende determinante il ruolo dell'Unione Montana.
Al termine del consiglio, per l'avvio del nuovo mandato amministrativo, la giunta ha approvato il progetto esecutivo della ciclovia che dall'Abbadia di Fiastra arriva fino a contrada Maestà, a San Ginesio, da presentare alla Regione Marche per il relativo finanziamento e appalto.
“Accuse e insinuazioni a nostro avviso diffamatorie quelle fatte pubblicare a mezzo stampa dal gruppo di opposizione "La Tua Petriolo". Altro che servizio di informazione alla cittadinanza, l'intento è solo quello di denigrare e infangare l'operato dell'amministrazione comunale e di chi la guida. Giudichiamo squallido il modo in cui l'opposizione sta strumentalizzando una disgrazia storica vissuta dal nostro territorio”. Usa toni piuttosto aspri il primo cittadino di Petriolo Domenico Luciani, per rispondere alle dichiarazioni dei giorni scorsi del gruppo di opposizione “La tua Petriolo” (Leggi qui) . “Abbiamo fatto il massimo che potevamo per gestire la situazione emergenziale post terremoto, al limite delle nostre possibilità - continua la maggioranza -. Comprendiamo le accuse di incompetenza, di non aver fatto niente in questi quattro anni e di aver fatto solo cose sbagliate. Ovviamente le respingiamo con forza. Tuttavia riteniamo che ci possa anche stare: siamo ad un anno dalle elezioni e c'è chi preferisce screditare l'avversario piuttosto che fare proposte costruttive. Invece di perdere tempo, e farcene perdere anche a noi, con queste polemiche sarebbe stato più utile rimboccarsi le maniche."
"Ce ne sarebbe stato bisogno nella fase più critica post sisma e ce n'è ancora bisogno oggi: sono moltissime le attività in corso -prosegue il Sindaco -. Avremmo preferito evitare di iniziare questo scontro e continuare a dedicare tutte le nostre energie per il bene del nostro paese. E invece, siamo chiamati a rispondere alle accuse. Tuttavia, non risponderemo al fango con il fango: questo modo di fare politica non ci appartiene. Forniremo dati e spiegazioni per illustrare le ragioni che ci hanno portato a fare alcune scelte piuttosto che altre. Ma non basta. Questa volta sono andati oltre la normale dialettica politica. Ci hanno accusato di sciacallaggio: di sfruttare il terremoto a nostro vantaggio personale: un'accusa che lede profondamente la reputazione di ciascuno di noi, e soprattutto, quella del Sindaco. Insinuano, nemmeno troppo velatamente, che stiamo limitando la libertà dei cittadini in nome di soldi e non di elementi tecnici. Che manteniamo la zona rossa per avere diritto ad una indennità di funzione maggiorata. È un'accusa ben precisa e molto grave. Ciò non è vero e, giuridicamente, non sta in piedi."
"Innanzi tutto, possiamo ribadire che la zona rossa, istituita all'indomani del sisma, è stata sostanzialmente del tutto rimossa con i numerosi interventi di messa in sicurezza realizzati. Interventi quasi completamente commissionati e gestiti dall'Amministrazione comunale grazie al lavoro degli uffici comunali e all'operato di liberi professionisti e imprese locali. Grazie a questi interventi, tutti gli edifici che avevano solo rischio esterno hanno recuperato l'agibilità e tutte le vie sono state riaperte, seppure alcune, solo ai pedoni - ha sottolineato il primo cittadino -. La parte residuale della zona rossa che ancora persiste è quella dell'area del Palazzo De Nobili e una piccola porzione di una piazzetta limitrofa a via Marco Martello."
"Non si è ritenuto opportuno procedere ad eseguire ulteriori interventi di messa in sicurezza, in quanto, tali interventi non produrrebbero alcun effetto ritenuto utile. Preme inoltre precisare che, per legge, il diritto ad avere un'indennità di funzione maggiorata non è connesso al permanere della zona rossa, ma al solo fatto di averla istituita con ordinanza sindacale. La legge che ha dato questa possibilità è successiva alla stessa ordinanza. Il periodo durante il quale si ha diritto a questa possibilità è disciplinato dalla legge che inizialmente l'aveva fissato a un anno, poi esteso a tre dall'attuale governo - prosegue l'Amministrazione -. La giunta comunale ha stabilito di usufruire di questa possibilità solo per il periodo che va dal 1 agosto 2018 al 31 dicembre 2019, con valori ridotti rispetto a quelli massimi previsti per legge. Della cosa fu data ampia pubblicità già dall'agosto scorso, anche tramite i canali social. Anche sulle cifre realmente percepite come indennità ci sarebbe molto da dire. L'opposizione omette di dire che per legge, sindaco e Vicesindaco hanno di fatto percepito somme assai inferiori rispetto a quelle deliberate. Fino ad ora il Sindaco ha percepito la somma stabilita dalla delibera solo per un paio di mesi, mentre per i mesi da ottobre 2018 a giugno 2019 ha percepito un'identità pari alla metà. Il Vicesindaco l'ha sempre percepita dimezzata - ha continuato -. Questo perché dipendenti pubblici. Come pure omette di dire che quelli indicati sono importi lordi e non netti. Ma queste sono solo omissioni. La cosa grave, ribadisco, è quella di far credere che scientemente ci stiamo approfittando della situazione del terremoto per tornaconto personale."
"Questo non è accettabile. In questi due anni e mezzo, abbiamo preferito dedicare la maggior parte del nostro tempo e delle nostre energie per poter gestire questa situazione al meglio che potevamo. Tempo ed energie sottratte all'attività professionale e alla sfera affettiva. Non possiamo accettare e passar sopra a questa infamia che non meritiamo, anche per rispetto di chi crede in noi e ci sostiene. È stato superato il limite invalicabile di non ritorno: il nostro Rubicone. La parziale retromarcia di Esposito, pubblicata sulla pagina social di "sei di Petriolo se..", non cambia sostanzialmente quanto pubblicato dalla stampa. Stiamo valutando le azioni più opportune da intraprendere" - conclude Luciani - .
"Nell’ultimo Consiglio Comunale di giovedì 4 luglio, l’Amministrazione Comunale ha approvato la variante al PRG al fine di evitare ulteriori deturpamenti alle aree agricole non edificate e disciplinare le aree in zona PIP, confermando una linea politica e programmatica proposta in campagna elettorale e votata in Consiglio Comunale l’ottobre scorso" . Ad affermarlo, in una nota stampa, è il Sindaco del Comune di San Ginesio Giuliano Ciabocco.
"Le vicende che hanno preceduto tale seduta non sono “nebulose”, come sostenuto dalla minoranza, ma estremamente chiare e frutto di scelte fatte in difesa del bene comune - ha proseguito il primo cittadino -. Non è chiara invece la posizione della minoranza che, su un argomento di vitale importanza per i cittadini di un territorio fin troppo martoriato, non partecipa alla riunione dei capigruppo convocata proprio per chiarire, esce contemporaneamente con un articolo basato su affermazioni “di parte” e, in sede di Consiglio Comunale, si astiene (pur riconoscendo la valenza dell’atto)."
"Invece di dimostrare senso di responsabilità, si cerca ancora una volta di “fare politica”, quella politica che ha radici lontane, che in malafede insinua e discredita l’avversario di turno e, soprattutto, la rettitudine di chi ha fatto nella sua vita pubblica e privata della morale un credo, forse per mascherare decisioni e scelte sbagliate prese in passato che oggi tutta la Comunità ginesina paga a caro prezzo come ad esempio la “dimenticanza” della presenza di un vincolo della Soprintendenza nell’area indicata per la realizzazione del Nuovo Polo Scolastico - ha sottolineato Ciabocco -. Qualcuno ha detto che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, ecco, noi non vogliamo pensar male ma certamente ci meravigliamo, perché alcuni degli stessi consiglieri, oggi di minoranza ma ieri nelle precedenti amministrazioni, votando questa delibera avrebbero contribuito a sanare una situazione che poteva essere affrontata nel 2013 e risolta nel 2017 ma soprattutto, avrebbero dato un senso reale e un’applicazione alla delibera sul “diritto di precauzione” del 2012."
"Questa Amministrazione, a dispetto di questi detrattori e dei “leoni della tastiera”, ha dimostrato con i fatti non a parole, di decidere tempestivamente e per il bene comune. Con particolare soddisfazione abbiamo visto tanti Cittadini al Consiglio Comunale, riteniamo infatti che la presenza, l’ascolto e l’osservazione dirette delle scelte fatte, siano il modo migliore per dimostrare la coerenza e la volontà nel disegno amministrativo proposto. L’Amministrazione c’è stata ed ha pensato al bene comune - ha concluso il Sindaco - la minoranza no, perché astenersi, è non scegliere da che parte stare. È fare politica che sa tanto di interessi di partito".