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Loro Piceno, chiusa l'indagine sulle palazzine Erap: archiviazione per l'ex sindaco Catalini

Loro Piceno, chiusa l'indagine sulle palazzine Erap: archiviazione per l'ex sindaco Catalini

E’ di alcuni giorni fa a notizia della chiusura delle indagini da parte del Giudice per le Indagini Preliminari Domenico Potetti del Tribunale di Macerata con cui è stata archiviata l’indagine mossa a carico dell’ex Sindaco di Loro Piceno, Ilenia Catalini, difesa dall’avv. Marco Fabiani e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico Silvano Luchetti, rappresentato dall’avv. Luca Pascucci.

L’indagine ha riguardato il mancato sgombero da parte dell’amministrazione comunale allora guidata dal Sindaco Catalini delle Palazzine Erap di via Cristoforo Colombo dopo l’arrivo di una Scheda Ageotec della Protezione Civile Nazionale che, a seguito di un sopralluogo sull’area dove è monitorata una frana, avevano ritenuto pericolosa la presenza delle famiglie che occupano tre delle quattro palazzine Erap presenti (una dichiarata inagibile dopo gli eventi sismici di ottobre 2016).

Questo foglio mai trasmesso dal Protocollo al Sindaco – peraltro in ferie nei giorni in cui arrivava all’indirizzo dell’Ente – era stato poi rinvenuto da alcuni tecnici circa tre mesi dopo. Tuttavia, le palazzine erano già oggetto di controllo da diverso tempo, sottoposte a controllo sia sulle strutture sia sul terreno e monitorate con letture bimestrali costantemente trasmesse dal Comune alla Protezione Civile della Regione Marche che ben conosce la conformazione dell’area.

Le osservazioni dei colleghi della Protezione Civile Nazionale all’oscuro dei monitoraggi svolti e basate solo su una visione superficiale dell’area, erano infatti state superate dai controlli e dai dati tecnici in possesso della Regione Marche.

Infatti, la zona era già conosciuta alla Protezione Civile Regionale – con sopralluoghi fatti anche prima del terremoto – così come la paleofrana ivi esistente che è molto antica.

L’esistenza di una palazzina dichiarata inagibile dopo il terremoto unitamente alla possibilità di una riattivazione della frana proprio in conseguenza del sisma aveva portato l’amministrazione comunale subito a chiedere ed ottenere immediati fondi per il monitoraggio con l’obiettivo di tutelare al massimo le persone residenti evitando sgomberi evitabili considerato anche che il nesso di causalità con il terremoto della frana era tutto da dimostrare (e con esso il relativo diritto ad attingere ai fondi della ricostruzione per la messa in sicurezza dell’area).

La Procura di Macerata nella persona del Procuratore capo Giorgio ha così potuto ricostruire tutta l’attività svolta dal Sindaco Catalini ritenendo che nessuna responsabilità fosse ad essa addebitabile perché erano state messe  in campo tutte le misure necessarie a garantire la pubblica incolumità delle persone “escludendo che gli immobili segnalati dovessero essere oggetto di sgombero”. Argomentazione ribadita dal GIP di Macerata Domenico Potetti.

Duole dover dire che si è  trattato di un’indagine meramente politica – commenta l’ex Sindaco Ilenia Catalini – che muove solo dall’obiettivo denigratorio di un’attività seria dell’amministrazione e che specula sulla pelle delle tante famiglie coinvolte. Agire con massima tutela dell’incolumità con un costante confronto con i tecnici geologi della Protezione Civile Regionale ha rappresentato un lavoro importante che – alla luce dei numerosi monitoraggi fatti ha portato a non creare disagio alle famiglie che ivi risiedono, ma nello stesso tempo all’inserimento dell’area nell’elenco dell’Ordinanza n. 79 del 23 maggio 2019 per gli approfondimenti che consentiranno di aprire al finanziamento della relativa messa in sicurezza".

"Gli studi che sono stati finanziati consentiranno non solo di continuare a monitorare la situazione per la tranquillità dei residenti - prosegue Catalini -, ma anche di valutare i costi benefici di un risanamento idrogeologico dell’area piuttosto che un intervento sulle palazzine o la loro delocalizzazione".

"Un lavoro che ora passa nelle mani della nuova amministrazione comunale - conclude l'ex sindaco -, ma che poggia su un percorso corretto e svolto alla luce del sole con la Regione Marche, l’Ufficio di Ricostruzione, Erap e gli stessi Condomini. A qualcuno faceva comodo questa indagine e non a caso su di essa si è fatta propaganda durante la campagna elettorale. Se non altro lo scrupoloso controllo della Procura di Macerata certifica oggi la correttezza del mio agire, anche su questa questione. Con buona pace di chi ha cercato solo di speculare, purtroppo anche sulla pelle di chi abita in quegli edifici che non ha bisogno almeno di verità. Da oggi sanno che tutti hanno fatto il proprio dovere”.

 

 

 

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