Marche, indagato il neo capogruppo FdI per falso ideologico: "Gogna mediatica ma resto garantista"
La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo per falso ideologico a carico di Andrea Putzu, neo capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale delle Marche, al suo secondo mandato. L'indagine è stata innescata da un esposto risalente alla fine dell'estate 2020, che mette in discussione la sua eleggibilità alle ultime consultazioni regionali.
La notizia, anticipata da indiscrezioni sui social media e poi confermata dai quotidiani locali, riguarda la condanna definitiva per falso ideologico – legata a validazioni di firme in elezioni amministrative – subita dal consigliere nel 2018.
L'esposto è stato presentato da Saturnino Di Ruscio, ex sindaco di Fermo ed ex presidente Erap Marche, primo dei non eletti di FdI nella circoscrizione di Fermo nel 2020. Di Ruscio contesta che il neo capogruppo, al momento della candidatura, abbia attestato di non incorrere in cause di incandidabilità, sostenendo che la condanna del 2018 fosse invece ostativa.
Il contesto giudiziario è complesso: il consigliere, dopo la condanna del 2018, non era decaduto dalla carica di consigliere comunale a Porto Sant'Elpidio e, successivamente, il 12 agosto scorso, il Tribunale del Riesame lo aveva riabilitato. La questione è ora al vaglio della Procura.
Il neo capogruppo ha reagito duramente alla diffusione della notizia, puntando il dito contro la fuga di informazioni coperte da riserbo.
"Non posso non rilevare e, permettetemi l'ironia, complimentarmi per come informazioni coperte dal più stretto riserbo investigativo siano misteriosamente trapelate e prontamente offerte in pasto ai social," ha affermato Putzu, denunciando il solo scopo di "riproporre la gogna" subita in campagna elettorale.
Sulla denuncia, presentata da Di Ruscio, il consigliere si è limitato a dire: "Sono quindi indagato come qualsiasi cittadino che viene denunciato, notizia nota da tempo".
Pur manifestando dispiacere per la "strumentalizzazione" politica della vicenda, il neo capogruppo si è detto "sereno" e certo di non aver commesso alcun reato. "Ho il massimo rispetto nelle istituzioni e nella magistratura, sono un garantista," ha sottolineato, ricordando il principio secondo cui indagato non significa colpevole.
"Sono certo che la Procura farà correttamente il suo lavoro e potrà constatare che le accuse che mi hanno rivolto sono prive di fondamento" , ha concluso Andrea Putzu, lasciando ai suoi legali il compito di rispondere nel merito "nelle sedi opportune e certamente non sui social, perché bisogna sempre ricordarsi che la Giustizia è una cosa seria e va sempre rispettata".

cielo coperto (MC)
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