Ieri presso l’agriturismo GIRO DI VENTO si è tenuta la cena costitutiva del gruppo LEGA Pollenza
Alla serata sono intervenuti Simone Merlini (responsabile provinciale Lega), Giovanni Gabrielli (assessore comunale Tolentino e responsabile provinciale tesseramenti Lega), Pino Beruschi(consigliere comunale e coordinatore Lega Civitanova), Rosella Ruani (consigliere provinciale Lega),On. Tullio Patassini oltre ad Emanuele Lombi (coordinatore Lega Pollenza) tutti i tesserati Lega di Pollenza.
Durante la serata i vari ospiti hanno analizzato la situazione politica nazionale, regionale e provinciale sottolineando la forte necessità di cambiamento che il territorio richiede; inoltre l’on. Patassini ha sottolineato che la politica quella vera, quella legata ai territori, si fa vivendo i territori stessi.
Il Coordinatore Cittadino Emanuele Lombi ha dichiarato: “Ringrazio tutti per essere intervenuti ed in particolare Franca Salvucci, storico esponente del centro destra pollentino, senza la quale questo gruppo non sarebbe mai nato.
Un'ulteriore ringraziamento va a tutti coloro che hanno voluto iniziare con me questa esperienza finalizzata a riportare la buona politica, vicina alla gente, nella comunità pollentina.
Lavorerò per far crescere sempre di più questo gruppo e tutta la nostra comunità”
Domenica 26 gennaio, alle ore 16:00, le Sardine scenderanno per la prima volta in piazza nella provincia di Macerata, al Varco sul mare di Civitanova Marche. Il flash mob, denominato "Citanò si sLega" con chiaro riferimento al colore politico dell'Amministrazione comunale, proporrà cinque temi particolarmente cari al movimento. Il primo ad essere reso noto è stato quello dell'antifascismo, ma si parlerà anche del sisma del 2016, di disabilità, di violenza di genere e di consumo di suolo.
Già dall'8 gennaio il fondatore civitanovese del gruppo Facebook "6000 Sardine Marche Official", Giorgio Mattiuzzo, ha lanciato sui canali social del movimento una raccolta fondi in cui si chiedeva un aiuto concreto per contribuire all'organizzazione dell'evento (service audio, camioncino/palco, siae). Il limite alle donazioni accettate è stato fissato a 900 euro, ma alla vigilia del flash mob e dopo 17 giorni dal lancio della raccolta fondi sono stati raccolti soltanto 90 euro grazie al contributo di soli sei utenti. Numeri piuttosto sconfortanti, ma si ricorda come sia ancora attiva la possibilità di effettuare donazioni.
Anche il numero dei partecipanti che ha certificato la sua adesione all'evento su Facebook è piuttosto basso (circa 250 conferme di partecipazione e 650 utenti interessati) a fronte degli oltre 11mila membri del gruppo "6000 Sardine Marche Official". Numeri distanti dalla prima piazza con le quale le Sardine si sono confrontate nelle Marche, quella di Ancona, quando parteciparono oltre duemila persone. Una partenza in sordina che, in ogni caso, potrà essere smentita dall'affluenza che si registrerà domenica 26 gennaio al Varco sul mare.
Gli esponenti di Fratelli d’Italia di Macerata tornano a parlare in merito alla questione scuole del capoluogo. In particolare, per quanto concerne il trasporto pubblico gratuito per gli studenti del nuovo polo scolastico sito in zona ex Casermette e le lungaggini legate alla ristrutturazione del Convitto.
“Per il Sindaco e per l’attuale amministrazione le nostre osservazioni in merito alle scuole sarebbero state fatte solo a fini propagandistici. Evidentemente in questa città non è più lecito esprimere democraticamente un pensiero o sottolineare criticamente l’operato di una amministrazione senza essere tacciati di essere strumentali”, affermano in una nota congiunta.
“Si tenta così di mettere un bavaglio a chiunque non la pensi come il Sindaco e la sua giunta. La questione vera è che si è persa l’abitudine all’ascolto e la classe dirigente invece che dirigere impone.
Un nostro esponente Francesco Pastori – continuano gli esponenti FdI - , ha infatti rilevato malcontento tra i genitori delle scuole che lamentavano un diverso trattamento degli studenti di Macerata riguardo agli abbonamenti del TPL, e per questo ha invitato l’amministrazione ad estendere la possibilità di rimborso degli abbonamenti anche agli alunni che provengono dalle periferie.
Francesca D’Alessandro ex consigliere comunale, è intervenuta poi in merito alle lungaggini legate alla ristrutturazione del Convitto (per cui aveva avviato una raccolta firme già nel 2017) e al possibile spostamento degli alunni del Convitto dal Pannaggi ai Salesiani, per far posto agli uffici del Tribunale. Evidentemente però non è “permesso” in questa città rilevare problematiche e farsi carico, in pieno spirito con una sana politica di prossimità al territorio, di quanto i cittadini lamentano.
Tutti questi temi saranno comunque portati in Consiglio dal nostro rappresentante Paolo Renna, sperando che almeno in sede istituzionale ci sia ancora la libertà di parlare”.
“Ribadiamo, dunque, - proseguono gli esponenti di Fratelli d’Italia - che paventare la possibilità di un trasferimento del Convitto o di una parte di esso ai Salesiani nel periodo di iscrizioni degli alunni, abbia influenzato la decisione dei genitori nella scelta della scuola, e, siccome le parole contano ed hanno un peso, gli effetti sono le diverse mobilitazioni da parte dei genitori coinvolti.
Sanno invece di spot elettorali i tagli dei nastri ripetuti e forse non del tutto opportuni per le inaugurazioni delle nuove scuole. La fretta non va a favore della cittadinanza e le numerose criticità da risolvere ne sono una testimonianza (palestra non agibile, mancanza di lavagne Lim , ascensori non funzionanti ecc..) , cose che si sarebbero potute evitare con la consegna delle scuole nei giusti tempi, per gli studenti non sarebbe cambiato nulla.
Se al Sindaco e al Pd dà fastidio che si possano rivolgere loro delle critiche è perché hanno perso completamente la capacità di stare in mezzo alla gente e di ascoltarla.
Meno potere e più ascolto, e forse al Sindaco passerebbe la voglia di zittire l’avversario politico che democraticamente lavora a servizio della città”, concludono.
"I cittadini di Potenza Picena chiedono da diversi anni che Villa Buonaccorsi torni ad essere, almeno in parte, pubblica e fruibile". Così i gruppi consiliari di minoranza (Civico 49, Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle) invitano l'Amministrazione Comunale a provvedere alla riqualificazione e alla gestione di uno dei beni di interesse storico più importanti della città.
"Con il coinvolgimento di più soggetti (istituzioni, imprenditori e associazioni) - si sottolinea dai banchi della minoranza - è possibile elaborare un progetto che permetta la realizzazione del sogno di restituire alla città il proprio gioiello, garantendone la piena valorizzazione e fruibilità. L’obiettivo è ambizioso e si può raggiungere solo con l’unità di intenti e di forze".
I gruppi di minoranza, “Civico 49 + PD” e “Movimento 5 stelle”, lo scorso lunedì 20 gennaio hanno già protocollato una mozione per impegnare il Consiglio Comunale, a farsi promotore di un tavolo di confronto fra il Comune, la cittadinanza, le altre istituzioni locali, le associazioni, gli esponenti della società civile e dell’imprenditoria locale, con la finalità di elaborare un progetto praticabile di acquisto e gestione di Villa Buonaccorsi.
"Non possiamo aspettare che altri soggetti muovano i primi passi, ma è il Comune che deve essere il primo attore e punto di riferimento per le azioni che interesseranno uno dei siti più importanti della nostra città. L’organo che può dare impulso a questo processo è senza dubbio il consiglio Comunale, luogo dove maggioranza e opposizione possono trovare una sintesi a vantaggio dell’intera comunità".
Il tema della ricostruzione post terremoto sarà oggetto di un incontro tra i tecnici del Ministero dei Beni Artistici e Culturali e del Ministero dell'Ambiente e i professionisti coinvolti nella ricostruzione nell’area del cratere. È quanto emerso oggi al termine dell'incontro ad Arquata del Tronto tra la Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, Alessia Morani, e il Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini.
L’iniziativa segue una serie di incontri che l'esponente del Governo ha avuto questa mattina, prima partecipando all’inaugurazione del nuovo centro socio-sanitario "Assieme" donato da Avis e primati; poi parlando con i commercianti della Cittadella delle attività produttive.
Le voci raccolte dai cittadini e soprattutto dagli operatori del territorio, hanno portato all'idea di questo prossimo appuntamento tecnico, utile anche a chiarire i punti di forza dell'ultimo decreto sisma.
“Proprio ieri sera” ha ricordato la sottosegretaria Morani “il Consiglio dei ministri ha deliberato l'ulteriore stanziamento di 345 milioni di euro per assistere i cittadini di Marche Abruzzo, Lazio e Umbria che ancora non possono rientrare nelle proprie case. Il governo lavora per garantire che la ricostruzione prosegua e per alleviare i disagi dei cittadini. Nessuna propaganda ma un impegno quotidiano e concreto per far tornare il prima possibile la situazione alla normalità”.
“Vogliamo essere facilitatori di un dialogo tra tecnici e istituzioni e questo incontro sarà utile soprattutto a chiarire i punti di forza dell'ultimo decreto sisma” ha spiegato il Presidente Sabatini “che si traduca in azioni concrete perché è inconcepibile che in tante aree terremotate il tempo si sia fermato al 24 agosto 2016. L’auspicio è che finalmente si possano vedere cantieri aperti e gru all'opera".
Mauro Falcucci, in qualità di Sindaco del Comune di Castelsantangelo sul Nera, nella recente seduta Consiliare ha esposto una rilevante questione, la mancanza di rappresentanza di un esponente dei comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso in seno al Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il primo cittadino non esita nell’evidenziare che per mere questioni politiche, si è scelto ingiustamente di escludere in seno al predetto Consiglio Direttivo un rappresentante degli indicati Comuni, nonostante gli stessi detengano il 25% del territorio costituente il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Una presenza da sempre garantita, sin dall’istituzione del Parco (1993).
Dalla data di costituzione dell’Ente Parco, avvenuta con D.P.R. 6/8/1993, la Comunità del Parco ha sempre di fatto attuato il “voto ponderato”, riservando oggettiva attenzione ai Sindaci delle popolazioni che si trovano completamente inserite nel perimetro del Parco. "È importante rilevare che il 100% del territorio che compone Castelsantangelo sul Nera e Ussita ricade completamente nel Parco - sottolinea Falcucci -, oltretutto gli stessi vantano la presenza del Centro Faunistico (introduzione del Cervo e del lupo Appenninico), dell’Ecomuseo, del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici), del Centro del Camoscio Appenninico sul Monte Bove e, infine, la Sede dell’Ente si trova a Visso".
Nell’ultima seduta della Comunità del Parco tenutasi il 13 ottobre 2019, si è proceduto a nominare il Presidente e Vice Presidente dell’organo, oltre che alle elezioni dei quattro componenti del Consiglio Direttivo. "Quest’ultima elezione purtroppo non ha visto la nomina di un rappresentante dei 3 Comuni dell’Alto Nera - osserva amaramente Falcucci -, nonostante avessi proposto di candidare il rappresentante del Comune di Visso (si sono sempre alternate la rappresentanza tra i tre Comuni) all’interno del Consiglio Direttivo".
"È innegabile affermare che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini rivesta una ruolo preminente per la rinascita dei territori colpiti dal sisma - prosegue Falcucci - e pertanto la presenza, in seno al Consiglio dell’Ente, di un rappresentante di questo particolare territorio e che conosca tali dinamiche è di per sé irrinunciabile, affinché proponga e promuova le iniziative più funzionali alla rinascita/crescita del territorio riservando, tra l’altro, quella particolare attenzione per i territori che sono completamente compresi in Area Protetta."
Di fronte a quella che viene giudicata come una "incomprensibile prevaricazione", il Consiglio Comunale di Castelsantangelo sul Nera nella seduta del 28 novembre 2019, sentita la relazione del Sindaco Falcucci e sulla scorta del conseguente dibattito, ha approvato una Delibera con la quale si dà ampio mandato al Sindaco al fine di attivare tutte le iniziative che si renderanno necessarie per ristabilire quell’equilibrio di rappresentanza sempre esistito che viene ritenuto essenziale per rimanere nel Parco.
Lo scorso 19 dicembre Falcucci ha scritto una lettera al Presidente della Comunità del Parco, allegando la relativa Delibera Consiliare, coinvolgendo nella delicata questione anche il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Presidente dell’Ente Parco Monti Sibillini, il Presidente della Giunta Regionale Marche, l’Assessore Regionale all’Ambiente Marche, ed ovviamente i Commissario Straordinario di Ussita e il Sindaco di Visso, con la quale chiede di "sottoporre nuovamente alla Comunità del Parco le oggettive ragioni illustrate affinché si possa ristabilire quell’equilibrio e quelle attenzioni che sono state da sempre riservate a quei territori che hanno necessità e “diritto” di vedere rappresentate le esigenze di una popolazione che ha dato molto e che deve in “forma diretta” poter esprimere il proprio contributo".
È stato chiesto, inoltre, al Ministro dell'Ambiente Sergio Costa di "attendere un ulteriore pronunciamento della Comunità del Parco prima di Decretare le nomine dei nuovi Componenti il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini".
"Non può essere sottaciuto il forte disagio che l’Amministrazione comunale di Castelsantangelo sul Nera prova, e di conseguenza auspica e confida che venga ristabilita la giusta e corretta rappresentanza in seno al Consiglio Direttivo. In caso contrario - conclude il Sindaco - non potremo che attivare le iniziative Deliberate dal Consiglio comunale ivi inclusa la richiesta di uscire dal perimetro del Parco, considerato anche che l’eventuale enclave che si verrebbe a realizzare, libera da vincoli, non nuocerebbe assolutamente alle qualità ambientali e al rilevante valore della endemica biodiversità, e quindi al complessivo valore naturalistico dell’intera Area Protetta".
L’Assessore al commercio del Comune di Recanati Mirco Scorcelli, dopo aver incontrato i commercianti nei giorni scorsi, ha voluto conoscere gli ambulanti del mercato cittadino del sabato e le relative problematiche, i quali in molti hanno risposto con la loro presenza all’invito.
L’Assessore, accompagnato dalla nuova Comandante della Polizia Locale Gabriella Luconi e dal Dirigente del settore commercio Giorgio Foglia, ha chiesto ai presenti le attuali condizioni e difficoltà del loro settore, del mercato comunale, le loro esigenze e proposte per migliorarlo. Le problematiche elencate sono costituite dalla diminuzione delle presenze di clienti e degli espositori ambulanti, dalla frammentazione della dislocazione e, secondo qualcuno, dal pagamento della sosta per le auto, che però avviene da più di 10 anni.
Oltre a qualche singola e specifica esigenza, la prima proposta è stata quella di rivedere le posizioni delle bancarelle sia all’interno del Centro Storico che di Viale Battisti, cercando di raggrupparle, togliendo così gli spazi lasciati vuoti da tempo da chi ha cessato l’attività o ha abbandonato la piazza recanatese, dando così continuità alla disposizione dei banchi di vendita. L’altra proposta di portare al Centro anche le bancarelle degli alimentari e frutta poste in Viale Battisti, non è stata condivisa dai proprietari di queste ultime ai quali piace l’attuale posizione come pure ai loro clienti che la trovano molto comoda e propongono solo di raggruppare i due settori posti luogo il viale, oggi separati.
Alcuni per aumentare la partecipazione al mercato, hanno proposto di non far pagare i parcheggi il sabato mattina, ma anche questo suggerimento non è stato condiviso né dall’Amministrazione né da tutti i presenti in quanto, visti i modesti costi del parcheggio che non tutti conoscevano, di €. 0,60 per 1 ora nella struttura per i residenti e di €.0, 20 per 17 minuti in quelli lungo la strada che diventano 47 minuti per i successivi 30 aggiuntivi concessi per accordi con il gestore. Alcuni ambulanti si sono dichiarati disposti a rimborsare il costo del parcheggio dei propri clienti, che di solito è di circa un’ora, in una forma da trovare, come per esempio scontando tale importo alla presentazione dello scontrino nella spesa del sabato successivo.
“ L’Amministrazione si è dimostrata interessata ad aiutare gli operatori del mercato – ha affermato Scorcelli – e valuterà insieme ai propri tecnici, sentendo anche i colleghi dei Comuni vicini, le possibili soluzioni alle proposte e problematiche emerse nel corso della riunione che verranno ridiscusse in un prossimo incontro nel mese di febbraio”.
I prossimi operatori che l’Assessore incontrerà presto saranno quelli del mercato rionale del martedì di Villa Teresa per sentire anche da loro l’attuale situazione .
"Noi in questi anni abbiamo fatto, credo, diverse cose buone. E una sicuramente è quella di mettere in salvaguardia l'aeroporto: è stata una grande operazione, pensiamo di aver agito bene, l'abbiamo fatto nel rispetto delle regole, utilizzando tutti gli strumenti previsti per legge. Spero anzi che il lavoro del magistrato possa anche servire a rendere questa cosa anche più forte e più chiara". Sono le parole riportate da Ansa del governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli , riguardo l'inchiesta della Procura di Ancona per peculato, in relazione alle risorse stanziate negli anni dalla Regione alla partecipata Aerdorica, che coinvolge 78 persone tra cui anche gli ultimi tre presidenti di Regione, compreso lui.
Quanto a possibili ricadute sulle elezioni regionali: "Se mettiamo la cosa nella giusta prospettiva può essere anche l'occasione per evidenziare un fatto straordinario, quello che abbiamo fatto per l'aeroporto, per farlo conoscere anche di più".
Il gruppo consiliare regionale della Lega - composto da Sandro Zaffiri, Mirco Carloni, Marzia Malaigia e Luigi Zura Puntaroni - saluta "in maniera rispettosa" l'inchiesta su Aerdorica e ricorda: "La Commissione d'inchiesta su Aerdorica, presieduta da Sandro Zaffiri, nelle risultanze, aveva già messo in luce una dispersione di risorse e una grave omissione nelle fasi di controllo da parte della Regione. A ciò vanno aggiunti i 100 milioni di euro per salvare un aeroporto di cui, ancora oggi, non conosciamo la vera consistenza del piano industriale di rilancio, compreso il destino dei lavoratori. La bocciatura della risoluzione alla relazione finale che era stata proposta dai consiglieri del centrodestra, in cui, tra l’altro, si chiedeva alla Giunta Ceriscioli un impegno ad operare un’azione costante di monitoraggio dell’azione della direzione aziendale, stante il protrarsi della situazione di crisi finanziaria ed economica, la dice lunga sulle reali intenzioni dell’Esecutivo regionale nei confronti dell’aeroporto".
Nuovi fondi per gli investimenti sul parco autobus regionale, un avanzamento per percentuali del riparto e una riserva speciale del 10 per cento sul fondo per le regioni colpite dal sisma: sono i tre punti decisivi concordati nei giorni scorsi dalla Regione Marche con il Ministero dei Trasporti e in Conferenza delle Regioni.
“Si tratta di una programmazione importante per i prossimi 15 anni su cui la Regione Marche ha ottenuto condizioni più vantaggiose rispetto al passato”, dichiara con soddisfazione l’assessore ai Trasporti, Angelo Sciapichetti.
Due gli strumenti di programmazione principali negoziati: il Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile e il rifinanziamento delle misure passate del MIT. Il primo ha visto le Marche passare da un riparto storico del 2,92% ad un 3,49%, con un maggior trasferimento netto di 12,6 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere a quelli previsti con il vecchio indice. Sul secondo la Regione ha ottenuto, grazie ad una propria mozione, un’intesa con le altre Regioni per una riserva speciale del 10% sul fondo per le quattro regioni colpite dal sisma del 2016.
Quest’ultima riserva, richiesta a gran voce dall’assessore Sciapichetti e negoziata nel corso del 2019, garantisce fino a 40 milioni in più rispetto alla quota ordinaria che andrà ai territori per l’acquisto di nuovi autobus per il trasporto pubblico locale. “Nel complesso le Marche potranno contare da questa nuova programmazione in via di definizione fino a 107 milioni di euro per i prossimi anni, la maggior parte dei quali disponibili più nel breve periodo, ossia da qui al 2025 - commenta Sciapichetti -. A questi si aggiungono i cofinanziamenti richiesti ai gestori dei servizi con un effetto leva che porterà l’investimento complessivo sul sistema del Trasporto Publico Locale a gomma a circa 135 milioni di euro, un piano epocale mai visto in precedenza e che si aggiunge a quello in corso di attuazione e partito nel 2017”.
Tutto ciò porterà ad un ricambio del parco veicoli secondo la tipologia che si sceglierà di acquistare, aggiunge l’assessore: “Si potrà arrivare fino a 500 nuovi autobus sul territorio regionale a seconda della tipologia che si andrà ad acquistare tenendo conto che l’elettrico è molto più oneroso. Questi mezzi nei prossimi anni si andranno ad aggiungere ai circa 200 in fase di messa in servizio in questi mesi e acquisiti dalla programmazione in corso, andando così a sostituire con mezzi nuovi più della metà del parco autobus regionale, sia urbano che extraurbano. Ovviamente la parola d’ordine per la Regione, come anche da orientamento nazionale, è la sostenibilità, quindi il rinnovo vedrà quasi esclusivamente l’acquisto di autobus elettrici o a metano. In tema ambientale ricordo che, oltre alla ben note caratteristiche dei veicoli elettrici, che sono a zero emissioni, riducono anche le polveri prodotte dall’attrito dell’impianto frenante tradizionale in parte sostituito dal recupero energetico del motore elettrico, anche l’adozione della più recente tecnologia a metano, riduce enormemente l’emissione dei principali inquinanti come monossido di carbonio, ossidi di azoto, polveri sottili e composti organici volatili fino ad oltre il 90%”.
Le dotazioni di bordo saranno sempre orientate al massimo della tecnologia disponibile, in particolar modo per l’utenza debole, e sicuramente tutti dotati dei sistemi di bigliettazione elettronica anch’essa in corso di sviluppo dalla Regione Marche. “Ci aspetta ora un grande impegno di pianificazione - conclude Sciapichetti - nei prossimi quattro mesi metteremo a punto un piano d’investimenti operativo da trasmettere al Ministero, declinando la strategia per il TPL e la mobilità più adatta al territorio regionale e alle aree colpite dal sisma”.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ricevuto in visita istituzionale, nella sede provvisoria del Municipio a palazzo dei Governatori, il senatore Paolo Arrigoni, commissario della Lega per le Marche, membro della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) e membro del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
Ad accompagnare l’esponente della Lega anche il consigliere regionale Luigi Zura Puntaroni e il segretario provinciale Simone Merlini.
Nel corso dell’incontro il primo cittadino ha avuto modo di affrontare alcuni temi legati alla viabilità, alla ricostruzione post terremoto ma anche altri argomenti di stretta attualità come la sanità marchigiana e l’istruzione.
L'assessore alla Cultura e Spettacolo della Regione Marche Moreno Pieroni si unisce al coro di dissenso riguardante la partecipazione del rapper Junior Cally al Festival di Sanremo 2020, che partirà ufficialmente il prossimo 4 febbraio. Pieroni ha inviato in via ufficiale una richiesta al direttore di Rai Uno Teresa De Santis circa l'esclusione dell'artista romano dal concorso canoro, per via del contenuto di alcune canzoni appartenenti al suo reportorio, che inneggerebbero alla violenza sulle donne.
Nella lettera da lui firmata, Pieroni scrive: "In un momento storico come questo, in cui bullismo e violenza alle donne sta raggiungendo numeri esponenziali, trovo assolutamente inopportuno far esibire un rapper con dei testi maschlisti, sessisti e violenti. La funzione della Rai deve essere quella di diffondere messaggi educativi e coadiuvare famiglie e istituzioni alla crescita delle nuove generazioni, non di incoraggiare e legittimare la violenza e la trasgressività".
Sulla questione Pieroni si era espresso già nei giorni scorsi, attraverso un post pubblicato sui social in cui sottolineava: "Ci sono sempre stati testi provocatori nel mondo musicale, ma quelli di questo personaggio esprimono volgarità e soprattutto violenza. Siamo lontani dal mondo del rock dissacrante degli anni ‘70 che raccontava i turbamenti di una generazione in una società in evoluzione, qui è una questione di etica e di malcostume".
Il caso della partecipazione di Junior Cally a Sanremo è divenuto fortemente politico, visto che anche il segretario della Lega Matteo Salvini ha fortemente caldeggiato una sua esclusione.
Parafrasando Livio... mentre a Roma e a Milano si discute, Macerata viene espugnata. Se i maceratesi non fossero in larga parte stufi del PD e della sinistra che ha ridotto la città capoluogo ad un borghetto di collina, potremmo archiviare questa fase pre-elettorale ad una delle tante vissute da venti anni a questa parte, laddove sempre i soliti “noti” rappresentanti del centrodestra, con i dovuti e utili cambi di casacca, hanno sempre giocato a perdere. Più vicino di tutti ci andò l’allora consigliere regionale uscente Pistarelli (prima PdL e Forza Italia, ora con la Meloni) che, mancandogli un quid in quel di Sforzacosta, ha visto vincere il rottamatore ante litteram Romano Carancini.
Proviamo a fare chiarezza sulla situazione di Macerata ed in regione. Il centro destra dei soliti “noti”, che ha di fatto individuato in Mosca il proprio regista, potrà rivelarci delle belle - si fa per dire - sorprese. Proviamo a ragionare, attività ad oggi molto rara.
Lo stallo maceratese e marchigiano dipende dall’esito addirittura di altre elezioni: le regionali in Emilia Romagna di domenica prossima, giorno in cui Salvini saprà se potrà contare una Regione in più nel suo pallottoliere nazionale determinando la crisi di governo che - con tutta probabilità - porterebbe al voto politico con quello delle regionali.
Nel caso di sconfitta (ad oggi i sondaggi sono in bilico, ma la vittoria della Lega è considerata tutt’altro che scontata) la crisi di governo non ci sarebbe e la Lega, primo partito d’Italia, non avrebbe la possibilità di governare su cinque Regioni. Non una cifra a caso, ma il numero previsto dalla Costituzione per chiedere referendum costituzionali e comunque un numero di Regioni idoneo a poter determinare le scelte del Governo nazionale.
In questo secondo caso, Salvini potrebbe imporre nelle Marche il proprio candidato a discapito del candidato Acquaroli che tornerebbe a fare il deputato a tempo pieno. Il Leader della Lega avrebbe a disposizione molte persone: è noto infatti che, oltre ai tanti politici di carriera entrati in Lega in tempi sospetti per avere almeno per qualche giorno o settimana il fregio di candidato a qualcosa nelle prossime elezioni, il più vicino a Salvini, cosi’ come riferisce Mattei ai soliti “noti”, in questo momento sembra il Sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, che riceve sue telefonate di sostegno durante una conviviale presso la residenza di Paolo Mattei a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Provincia Pettinari.
Sempre provando a ragionare, forse l’opzione Ciarapica in regione potrebbe rappresentare il giusto compresso tra la necessità di non fare uno sgarbo agli alleati di FdI e tentare di mettere un proprio uomo a Palazzo Raffaelo vicino peraltro all’imprenditoria locale, che apparentemente non è mai stata riscaldata dall’idea di avere come Presidente regionale l’ex-Sindaco di Potenza Picena.
Certo, sarebbe stato preferibile vedere il sindaco di Civitanova Marche gareggiare per consigliere Regionale, a questo punto, per vedere davvero quanti voti avrebbe portato a casa, visto che proprio lui si e’ vantato con Salvini di essere stato il piu’ votato alle scorse elezioni provinciali di ottobre 2018, pur sapendo che questa non e’ la verità; infatti e’ stata proprio la Pantana ad arrivare prima in questa competizione provinciale e ad avere il piu’ alto numero di amministratori che da tutte le parti della provincia di Macerata sono andati a votarla, con ben 35 voti totali, poi Paolo Renna ed Antognozzi con 29 voti totali.
Il Sindaco Ciarapica ha potuto avere solo ben 22 voti totali in provincia di Macerata, superato quindi da tanti altri. Allora, per ritornare al ragionamento politico: cosa c’entra Macerata e la regia di Mosca? Nell’ottica legittima delle divisioni delle candidature tra alleati, se ad aspirare a Palazzo Raffaelo rimarrà l’On. Acquaroli, il candidato a Macerata sarà espresso dalla Lega. Se invece alla corsa per il posto di Governatore sarà indicato un uomo della Lega o comunque ad essa vicino, il candidato potrebbe essere di un altro partito magari di Fratelli d’Italia che, data la contropartita, potrebbe accettare lo scambio.
Con tanti saluti a tutti quei militanti che da anni vorrebbero la destra al governo di questa Regione. Ed eccoci finalmente a Macerata che attendendo le elezioni regionali di domenica rischia di essere espugnata ed avere riconfermata un’amministrazione di sinistra. Un esito che il regista Mosca eviterà ad ogni costo, avendo già in mente una strategia di cui possiamo ipotizzare le caratteristiche principali anche buttando uno sguardo a quanto ha fatto nelle precedenti tornate elettorali.
Il primo dato evidente è l’incapacità, oramai patologica, dei partiti di centro destra di individuare in tempo utile un candidato che possa avere a disposizione del tempo per fare seriamente campagna elettorale. Tutti sistematicamente vengono bruciati: ne sanno qualcosa i nomi fatti o sussurrati sino ad oggi. La prima indicazione dalla regia dunque sembra quella di sfruttare questo periodo di tempo per eliminare o bruciare politicamente ogni possibile candidato ed arrivare alla decisione sul candidato sindaco a Macerata senza alcun candidato.
In questa situazione, come individuare velocemente il candidato a Sindaco? L’unica opzione potrebbe essere quella che il regista Mosca, sentendosi costretto e spinto dagli eventi da lui organizzati, salga sul palco alla fine con la sua candidatura a Sindaco di Macerata, con la benedizione dei partiti FdI, Lega e Forza Italia e quella del candidato alla presidenza della regione, probabilmente Ciarapica. Con ciò riproponendo lo schema pressoché inverso a quanto accaduto in Regione.
La candidatura di Mosca acquieterebbe gli animi di una parte del centro destra. Il partito di Acquaroli a livello locale, vicinissimo al regista Mosca, non ha mai manifestato ufficialmente la propria contrarietà ad una via d’uscita di questo tipo, la Lega otterrebbe la candidatura alla presidenza della Regione evitando l’imbarazzo di non riuscire ad esprime candidati alle amministrative locali. Questa strategia certamente aprirebbe dei fronti dagli esiti scontati.
Proviamo ad ipotizzarne qualcuno,come direbbe Jep Gambardella, in ordine sparso: la prima conseguenza di questa scelta è comprendere il posizionamento dell’UDC, che da una parte si dichiara con l’On. Acquaroli ma poi Pettinari, il maggiore esponente locale, parteggia per la candidatura di Ciarapica che a Macerata dovrebbe dividere i propri voti tra gli altri con, in particolare, il Nuovo CDU di Mattia Orioli. Come si comporterebbe il partito a Macerata se il candidato a Palazzo Raffaello non sarà Acquaroli? Se Pettinari appoggiasse il candidato Sindaco Mosca i voti di quell’area politica sarebbero gestiti da Pettinari con buona pace della Nuova CDU che sarebbe messa in difficoltà.
Ci sarebbe poi il dossier Pantana, che ha annunciato il suo impegno a supporto del candidato Sindaco espresso dalla Lega. Pare difficile per la Pantana poter appoggiare un candidato Sindaco come Mosca che proprio cinque anni fa, dopo aver appoggiato il Sindaco di centro sinistra Meschini con 62 preferenze, che non arrivò al ballottaggio quindi secondo dopo la consigliera ex-Forza Italia con una differenza di quasi mille voti, da lei e non si alleo’ al ballottaggio con la Pantana per la sfida contro Carancini. Non dimentichiamo che il primo voto del gruppo Mosca in consiglio comunale sul programma di Carancini fu di astensione e non contrario. A questo punto la strategia ci sembra almeno non lucida, anzi una strategia poggiata tutta sull’attrattiva del leader nazionale Salvini.
Vi è invece la necessità, per il centro-destra, di tranciare completamente con il passato dei “soliti noti” proponendo un progetto capace di portare a conclusione l’esperienza amministrativa ventennale della sinistra permettendo a Macerata di ricominciare ed anche di supportare lealmente la candidatura di Acquaroli a Governatore della Regione. Vi è la necessità per Macerata di ricorrere a forze che possano mettersi al servizio dei maceratesi abbandonando dinamiche attendiste tipiche di un vecchio modo di fare politica perché dall’altra parte, quella del centrosinistra, la campagna elettorale è già iniziato da tempo.
L'episodio, avvenuto il 15 giugno 2019 aveva visto protagonista il civitanovese Gianluca Torresi, che, procurandosi due fumogeni della tipologia di quelli che si usano per le segnalazioni in mare, si era recato verso le 11:00 lungo il corso principale dove era stato allestito un gazebo dai militanti della Lega.
L'uomo aveva tirato uno dei fumogeni verso la struttura facendolo finire proprio sotto la sedia della militante Alessandra Carolla. Dopo essersi allontanato e tornato con il secondo razzo, Torresi aveva minacciato uno dei presenti di infilargli il razzo in bocca e non basta, una volta portato in commissariato l'uomo si era rivolto ad un ispettore dicendogli "ti sparo in bocca".
L'episodio era stato a suo tempo commentato su Facebook dal leader Matteo Salvini che aveva espresso la sua solidarietà per i militanti del proprio partito. Ora l'imputato dovrà rispondere delle proprie azioni difeso dall'avvocato Massimo Pistelli.
Sono pubblici i redditi lordi dichiarati dai membri del Consiglio Comunale di Macerata e relativi all'annualità 2018. Tra i politici maceratesi, a primeggiare è Maurizio Mosca con i 241.702 euro annui dichiarati come frutto della sua attività imprenditoriale. Sul podio c'è un altro membro del centro-destra come il forzista Riccardo Sacchi (161.599), mentre il sindaco Romano Carancini si piazza al terzo posto con un reddito che sfiora la soglia dei 100mila euro (92.055). Sia Sacchi che Carancini sono avvocati, professione che domina le prime quattro posizioni vista anche la presenza del leghista Andrea Marchiori (90.184). Al quinto e sesto posto due medici come Mirella Staffolani (88.749) e Maurizio Del Gobbo (88.599), entrambi appartenenti al Partito Democratico.
Nella classifica che riguarda la sola giunta, il sindaco è seguito da Narciso Ricotta (69.008) anche se per quanto riguarda l'assessore Paola Casoni non vi sono ancora dati disponibili all'interno della sezione dedicata del sito del Comune di Macerata. Oltre a Ricotta, ecco i redditi lordi dichiarati nel 2018 dagli altri membri dell'Amministrazione: Marco Caldarelli (56.020), Marika Marcolini (36.509), Mario Iesari (29.712), Alferio Canesin (64.586), Federica Curzi (29.253), il vice-sindaco Stefania Monteverde (31.510).
Il presidente del Consiglio Comunale, Luciano Pantanetti, con i suoi 47.550 si piazza all'undicesimo posto complessivo nella classifica generale dei redditi annui dei politici maceratesi. L'indennità mensile che percepisce per gestire i lavori dell'assise ammonta a 2.313,84 euro (23.138, 40 euro annui).
Tra i redditi del 2018, infatti, vanno conteggiati anche i compensi mensili che gli amministratori comunali percepiscono per lo svolgimento del loro ruolo. Per il sindaco Romano Carancini sono 48.735 euro anni. Per il vice-sindaco Stefania Monteverde, invece, sono 18.276 euro annui; per gli assessori Canesin, Casoni, Caldarelli, Curzi, Iesari sono 29.253 gli euro annui; per Marcolini 14.626,56 euro annui; per Ricotta 24.377,50 euro annui.
A ciò si aggiunga come ogni consigliere percepisca 58,50 euro come gettone di presenza ad ogni seduta del Consiglio Comunale e 36,90 euro come gettone di presenza ad ogni seduta della Commissione Consiliare.
Di seguito tutti i redditi dei politici maceratesi:
Sindaco
Romano Carancini (92.055)
Giunta comunale
Narciso Ricotta (69.008)
Alferio Canesin (64.856)
Marco Caldarelli (56.020)
Marika Marcolini (36.509)
Stefania Monteverde (31.510)
Mario Iesari (29.712)
Federica Curzi (29.253)
Paola Casoni (Non presente)
Consiglio Comunale
Centro-sinistra
Mirella Staffolani (88.749)
Maurizio Del Gobbo (88.599)
Paolo Micozzi (67.085)
Renato Rocchi (65.764)
Marco Menchi (47.721)
Luciano Pantanetti (47.550)
Lina Caraceni (46.783)
Marco Foglia (43.095)
Ivano Tacconi (33.667)
Enrico Marcolini (30.150)
David Miliozzi (23.155)
Caterina Rogante (21.904)
Alessia Scoccianti (14.013)
Paola Ottaviani (13.624)
Aldo Tiburzi (11.740)
Michele Verolo (9.640)
Ulderico Orazi (7.553)
Chiara Bisio (6.352)
Paolo Manzi (2.336)
Ninfa Contigiani (Non presente)
Centro-destra
Maurizio Mosca (241.702)
Riccardo Sacchi (161.599)
Andrea Marchiori (90.184)
Francesco Luciani (38.176)
Gabriele Mincio (32.819)
Anna Menghi (27.754)
Alessandro Savi (24.995)
Paolo Renna (17.305)
Deborah Pantana (9.147)
Movimento Cinque Stelle
Roberto Cherubini (40.080)
Andrea Boccia (34.293)
Carla Messi (27.639)
Da attivista a consigliere comunale fino all’approdo in Parlamento. Oggi l’elezione di Mirella Emiliozzi a facilitatore regionale per le relazioni esterne nelle Marche perfeziona un percorso politico iniziato con la fondazione del Movimento 5 stelle. “Voglio ringraziare gli attivisti, tutti gli amici del M5s, e i miei corregionali per l’opportunità che mi è stata concessa. Da oggi sarò al lavoro ancora più motivata per fare in modo che finalmente le Marche ricevano l’attenzione che meritano a tutti i livelli. Per riuscirci, però, avrò bisogno dell’aiuto di tutti perché nessuno può essere la soluzione dei problemi, ma tutti possiamo essere una parte della soluzione”.
“Credo di poter dire che in questi anni di militanza e lavoro parlamentare ho raccolto un bagaglio di conoscenza del territorio marchigiano, delle sue criticità ma anche delle potenzialità ancora inespresse e dei suoi punti di forza. Non solo: negli ultimi due anni ho lavorato in commissione Affari esteri e come presidente dell’Unione interparlamentare Italia-Corno d’Africa. Queste esperienze mi hanno permesso - sottolinea Emiliozzi - di comprendere quali sono le esigenze delle aziende italiane e marchigiane che operano nei mercati internazionali. Dobbiamo muoverci come sistema regionale e nazionale. I grandi campioni dell’industria italiana devono aprire il fronte e portare con se le nostre piccole e medie aziende fornitrici, che troveranno in questo modo un terreno fertile su cui crescere. Insomma, l’industria è un pilastro fondamentale della società marchigiana e italiana e deve trovare nella politica un interlocutore attento e disponibile. Da oggi quindi mi metterò ancora di più in gioco al servizio della mia regione e dell’Italia, raccontando ogni giorno i valori e i bisogni di una terra che racchiude in sé cultura, storia e tradizione e che con i suoi imprenditori e il suo popolo operoso è volano per l’economia italiana. Il mio ruolo? Essere il ‘megafono’ della voce del territorio, raccogliere le istanze dei cittadini marchigiani e trasformarle in progetti da portare a livello nazionale”.
Una sfida che avrà al centro “i rapporti con gli stakeholder, le associazioni, i comitati, gli imprenditori e l’industria, pilastro imprescindibile su cui si fonda la società. Verrà da subito avviata una campagna di ascolto di tutti i protagonisti di questo ambizioso progetto”. “Ascolterò la molteplicità di idee sempre in movimento, nonostante e anzi grazie alle differenze, anche del mondo degli attivisti del M5s – conclude Emiliozzi - che sono il cuore pulsante per raggiungere importanti obiettivi a livello locale. In un’ottica sempre inclusiva, eliminando gli ostacoli che spesso si incontrano quando si mettono tante idee in cantiere aspirando a un’Italia migliore”.
"Diciamo basta al declino di Macerata: apriamo il dialogo per il futuro". Così la portavoce di "Strada Comune" Irene Giachetta presenta la sfida che la lista civica vuole lanciare in vista delle prossime elezioni amministrative di Macerata, per un completo rilancio del capoluogo attorno ai valori della comunità, dell’ambiente e della partecipazione. Un nuovo percorso che si pone l'obiettivo di coinvolgere "cittadini e cittadine, attivisti e attiviste preoccupati per la situazione di Macerata sotto il profilo economico, sociale e del benessere di chi la vive. È necessario riaccendere la luce della nostra città che si sta spegnendo. È necessario ridare speranza a Macerata, a tutti noi".
In questo senso Giachetta apre al dialogo con tutte le forze della città: "Per questo, ci rivolgiamo a tutte le forze politiche e civili della città che vogliono unirsi al nostro progetto, per rimettere al centro il senso vero della politica. Lo diciamo subito: per il bene della civtà, Strada Comune è disposta a confrontarsi in prospettiva delle elezioni comunali con chiunque voglia sostenere il suo programma e la sua proposta di futuro per Macerata. Da mercoledì 22 a venerdì 31 gennaio siamo pronti ad aprire tavoli di confronto con chi voglia sottoscrivere la nostra proposta e scegliere la Macerata di tutti e tutte contro la Macerata degli interessi personali, dell’odio e della falsa informazione, della mediocrità e della strumentalizzazione dei disagi sociali, per una rinascita condivisa.
La fotografia di Macerata scattata dalla lista civica è impietosa: "La crisi economica, l’assenza di un’idea coraggiosa di città, la fragilità di azione dell’amministrazione e la mancanza di scelte coraggiose durante le ultime amministrazioni hanno spento il cuore della città. Gli spazi abbandonati, la riduzione dei luoghi di incontro e aggregazione, le frazioni dimenticate e il centro storico vuoto, la mancata riconversione ecologica e i limiti del sistema di mobilità, la chiusura delle botteghe e la mancanza di un piano turistico, la rottura l’Università e i suoi studenti. Abbiamo ben chiaro cosa manca, cosa va ricucito".
Criticato anche l'atteggiamento del centro-destra: "D’altra parte, a un’amministrazione mediocre si è contrapposta un’opposizione violenta e intollerante, che dopo aver strumentalizzato la morte di Pamela Mastropietro per mesi, ora parla soltanto di migranti, come se il problema fossero loro in quanto stranieri e non la crisi complessiva della città. Ecco i due responsabili della situazione di Macerata: un centrosinistra mediocre e un centrodestra capace solo di odiare. Noi di Strada Comune rappresentiamo invece l’esatto opposto: nessun interesse privato e di bottega, massimo ascolto dei cittadini e dei quartieri, il coraggio e la competenza per rilanciare Macerata. Lo abbiamo dimostrato in questi mesi, con decine di assemblee di quartiere e volantinaggi tra la gente, problemi raccolti e soluzioni all’avanguardia. Poche chiacchiere ai giornali e tanta sostanza nelle vie della città".
"Abbiamo un’idea di città innovativa rivolta al futuro - conclude la portavoce di "Strada Comune" -, basata sul recupero delle comunità, sulla partecipazione e sulla riconversione ambientale. Macerata deve tornare a chi la vive! Dopo 5 mesi di tavoli di lavoro e altrettanti dedicati alle assemblee di quartiere, oggi possiamo dirlo a gran voce: Macerata può diventare la città di tutti e di tutte, a partire dai tanti cittadini, commercianti, volontari, lavoratori, studenti che già ora fanno la differenza. Per questo, diciamo alle forze politiche che vogliono cambiare: scegliete da che parte stare. Noi già lo sappiamo".
"I ragazzi hanno diritto alla medesima attenzione da parte dell’Amministrazione. Altrimenti si rischia di creare cittadini di serie A e di serie B. Sono questioni queste di buon senso apartitiche e apolitiche. Le scuole hanno il sacrosanto diritto di essere attenzionate tutte e di ottenere le migliori soluzioni possibili nell’ottica del solo ed esclusivo benessere di studenti e famiglie". Francesca D'Alessandro, esponente maceratese di "Fratelli d'Italia", commenta così la possibilità di spostare i ragazzi del Convitto Nazionale presso i locali dei Salesiani di Macerata.
"Da tempo si attendevano notizie rispetto a una sistemazione degli studenti - sottolinea la D'Alessandro - che, considerati i numeri delle iscrizioni, non potevano più essere ospitati negli attuali locali dell’ex Pannaggi. Ci si sarebbe aspettati che una volta aperte le nuovi sedi della Mestica e della Dante presso il nuovo Polo scolastico - fatto in fretta e furia, come se ci fosse una scadenza improrogabile - i locali sarebbero stati a disposizione dell’ormai strabordante Convitto, che nonostante le difficoltà si è adattato, ha lavorato ed è riuscito a diventare la scuola con più iscritti, per lo meno delle medie. Oggi invece si apprende, senza una ragionevole spiegazione, anzi con una irragionevole ipotesi, che quei locali “sicuri” dal punto di vista sismico, dovranno essere destinati a “scartoffie”, per consentire alcuni lavori all’interno del Tribunale".
"Si opta per dare sicurezza alle carte e spostare gli studenti in una struttura vecchia che ha avuto anche lei i suoi problemi con il terremoto! La vicinanza del Tribunale alla scuola sarebbe tra le motivazioni che spingerebbero a mettere i locali scolastici a disposizione degli archivi. In barba quindi all’attenzione verso ragazzi adolescenti - evidenzia l'esponente FdI -, verso le loro famiglie che hanno creduto in tutti questi anni nell’offerta formativa di questa scuola e ai suoi servizi (mensa, servizio per i compiti doposcuola con personale specializzato, corso musicale pomeridiano) che rappresentano un unicum nella città".
La D'Alessandro suggerisce, inoltre, come la scelta di diffondere la notizia in prossimità della chiusura delle iscrizioni scolastiche possa penalizzare il Convitto e creare una disparità tra le scuole della città: "Le famiglie potrebbero trovarsi “costrette” a optare per un’altra scelta. ll Convitto ha una lunga storia e ha sempre “faticato” in questa città per avere la giusta attenzione da parte del Comune. Per anni si è chiesto che fosse ristrutturata la parte rimanente del vecchio edificio storico di piazzale Marconi, restaurato solo per metà con ben 5 milioni di euro, di cui quasi 2 del Comune, a seguito dl terremoto del ’97. Ma gli appelli sono rimasti sempre inascoltati".
"L’Amministrazione comunale ha optato per una “acquisizione sanante” dell’area ex Volpini, a Porto Potenza, con un esborso per le casse comunali di 340.000 euro più spese processuali e legali, a cui il Comune farà fronte in parte con risorse proprie e in parte ricorrendo ad un mutuo". Così gli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Potenza Picena commentano la decisione dell'Amministrazione comunale di risarcire gli eredi Volpini per l'illegittima occupazione durata 38 anni del tratto di strada dove oggi insistono il depuratore, il canile, l’area ecologica e un tratto di pista ciclabile lungo la statale. Un'occupazione illeggittima certificata da una sentenza di condanna del Tar del Lazio datata 4 luglio 2019.
"Ciò che risalta agli occhi e fa male allo stomaco - sottolineano i 5 Stelle - è venire a sapere che il valore venale dell’area espropriata è pari a 113.137,50 euro, a cui purtroppo vanno aggiunte le penali per l’illegittima occupazione del suolo a favore degli eredi Volpini e cioè 'il ristoro del pregiudizio arrecato pari a 11.137,75 euro e dell’entità del danno per occupazione per 38 anni pari a 214.96 euro'. A queste ingenti spese vanno inevitabilmente aggiunte le spese processuali e i costi del legale del Comune che da molti anni segue la faccenda".
"La sentenza che ha visto inevitabilmente soccombere il Comune ci dice che per 38 anni le Amministrazioni che si sono succedute non hanno saputo o voluto sanare un atto illegittimo - affondano gli attivisti M5S - confidando nei tempi della prescrizione ed eventualmente nell’usocapione, cosicchè oggi il conto viene pagato da tutti i Cittadini con le tasse, togliendo importanti risorse alla Comunità".
"Ma ancor di più stupisce che in Consiglio comunale nessun Consigliere di maggioranza e di opposizione abbia chiesto conto riguardo le responsabilità della vicenda, che arreca un evidente danno alle casse del Comune e alle tasche dei Cittadini potentini, in Consiglio tutti a farsi belli attorno all’avverbio “finalmente” ma a nessuno è venuto in mente di chiedere conto ai Responsabili per la loro negligenza. E non è l’unico caso. Tanto paga Pantalone".
"Ci hanno lasciato senza parole le dichiarazioni sulla ricostruzione post-terremoto pronunciate dal ministro De Micheli, già commissario per il sisma, nel corso di 'Otto e Mezzo'. Sostenere, in buona sostanza, che la responsabilità della mancata ricostruzione è dei cittadini che non presentano i progetti è di una violenza inaudita nei confronti delle vittime di una dramma umano, sociale ed economico come il sisma. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia e candidato alla Presidenza della Regione Marche, Francesco Acquaroli, pubblicando sulla sua pagina Facebook un passaggio della partecipazione del ministro De Micheli alla trasmissione Otto e Mezzo su La7.
"Pretendiamo rispetto dal ministro e chiediamo che si scusi con i terremotati. Cittadini che non meritano di essere trattati come opportunisti, ma come persone fragili che chiedono solo di tornare alla normalità" conclude Acquaroli.
“Ho appreso dagli organi di stampa che gli effetti della Determina 742 del 31/12/2019 a firma del direttore generale dell’Asur Marche, dottoressa Nadia Storti, sono stati al momento sospesi dalla stessa Direzione dell’Asur. Pur in presenza di una dimostrazione concreta, anche se parziale, di un ravvedimento, ritengo comunque che l’atto sia profondamente ingiusto e penalizzante per l’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche e, pertanto, mi sento in dovere di continuare a chiederne l’immediato ritiro. Sono insomma pronta a un dibattito sulle problematiche che riguardano la sanità dei nostri territori ma insisto affinché la Determina 742 sia definitivamente annullata”.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, torna su di un argomento che definisce “molto serio e che non può prestarsi ad interpretazioni. È in corso una franca e approfondita interlocuzione con i funzionari del ministero della Salute, visto che ho scritto anche al ministro Speranza, per portarli a conoscenza della questione che non risulta assolutamente chiusa anche se sembra che qualche passo in avanti da parte dell’Asur sia stato fatto. Ho ottenuto ampio mandato da altre Amministrazioni comunali, interessate anch’esse agli effetti che la Determina produrrebbe per il nostro e per altri ospedali, che si sono dette pronte a unirsi a noi in una causa comune finalizzata al benessere delle nostre comunità, causa che sarà perseguita incessantemente e con tutti gli strumenti democratici.
Sto valutando anche un ricorso amministrativo contro la decisione della Direzione dell’Asur perché è mia intenzione seguire davvero tutte le strade possibili - ricorda ancora il primo cittadino settempedano, che sottolinea ancora: "Ad oggi solo l’abnegazione e la professionalità di tanti medici ha evitato interruzioni di servizi e disagi ai pazienti. Sto ancora aspettando una risposta a una serie di missive che ho spedito in questi giorni alla Storti ma anche al Governatore della Regione Marche, professor Luca Ceriscioli, che ricordo riveste ancora il ruolo di assessore alla Salute. Pure questo mi sembra un altro aspetto alquanto scandaloso in questa vicenda. I territori andrebbero ascoltati, certi provvedimenti andrebbero presi assieme ai sindaci che sono primi responsabili della salute della popolazione ma anche uniche persone chiamate democraticamente a rappresentare i cittadini”.