“È stato uno spettacolo imbarazzante, non tanto per le questioni toccate dai punti all’ordine del giorno, ma per la completa impreparazione, superficialità e inadeguatezza dell’Amministrazione Baldini”. Non usa giri di parole il gruppo di opposizione Per Matelica, guidato da l’ex sindaco Delpriori, riguardo al consiglio comunale che si è svolto ieri.
“Alle nostre interrogazioni l’Assessore Procaccini – proseguono - non ha risposto, dicendo che alcune cose andrebbero chieste ai tecnici e che lei si occupa di politica. In particolare chiedevamo lumi sui tanto sbandierati lavori strutturali (che riguardano la struttura e la staticità) della Bretella Scuole – Provinciale (che si chiama via San Sollecito). Eravamo stupiti del fatto che tutto questo lavoro dovesse costare solo 14.168 €, come da determina di impegno di spesa, e infatti la questione si è risolta perché sono stati sistemati solo “dilavamenti superficiali”. Eppure l’Assessore ha dato in escandescenza buttandola sul solito refrain di “allora voi?”, cosa che è continuata per tutto il consiglio, dimostrando di non aver alcun argomento di discussione”.In merito all’ interrogazione rivolta al Vice Sindaco Cingolani – incalzano dall’opposizione - sul Festival del vino, ridotto a poco più di una sagra, ancora una volta ci siamo trovati davanti al nulla, quando non ci sono argomentazioni valide si dà la colpa agli altri, in questo caso il colpevole era l’ex assessore ed enologo Roberto Potentini che invece è stato coinvolto solo ed esclusivamente 6 giorni prima dell’inizio del Festival quando ormai tutto era deciso e non c'erano più i tempi tecnici per organizzare nulla”.“La completa inadeguatezza ad amministrare, però, si è vista al momento della presentazione delle linee di indirizzo programmatiche di questi cinque anni. Il gruppo Matelica Futura ha presentato come atto solo il copia-incolla del loro programma elettorale, senza cambiare nemmeno le parole “candidati” con “consiglieri”, parlando sempre al futuro e alla eventualità delle elezioni. Forse non si sono accorti ancora che stanno amministrando una città e che per farlo serve attenzione.Al di là di questo, il gruppo di maggioranza ha votato un documento in cui è scritta una lunghissima serie di bugie e di inesattezze che chiaramente non hanno concordato tra loro.Durante la discussione ad una comunicazione sulla mensa scolastica, l’Assessore Ciccardini ha detto che molti genitori non pagano la mensa e quindi sono costretti a far regolarizzare il pagamento e che dei nuovi progetti porteranno, forse, all’aumento della retta per le famiglie perché è un servizio che al comune costa molto caro. Nelle linee programmatiche c’è scritto lapidariamente che Matelica Futura toglierà la retta per la mensa a tutte le famiglie”.
“Nello scorso consiglio comunale, nel piano triennale delle opere pubbliche, sono stati stanziati 1,4 mln di euro per il Palazzo Finaguerra, anche se chiaramente in assenza di un progetto e di un’idea precisa. Questo è stato già reso noto, tanto che nelle linee programmatiche abbiamo trovato scritto che lo stesso palazzo sede del Museo Archeologico era stato finanziato per 216.000 €. Lo abbiamo fatto notare – prosegue nella nota “Per Matelica”- e il capogruppo Falzetti e poi anche il sindaco Baldini hanno detto che la cifra è relativa perché ancora non c’è un progetto e non sanno bene quanto sia il finanziamento.
La consigliera Bellomaria si è lanciata in accuse sulla sanità cittadina alla vecchia amministrazione, sempre per l’assoluta mancanza di argomenti, andando pesantemente fuori tema e, sorprendentemente, non ha fatto alcun accenno alla volontà di Matelica Futura di privatizzare tutta la struttura ospedaliera di Matelica.
Per l’ennesima volta i lavori del consiglio sono stati fermati per far scrivere degli emendamenti e per sistemare gli atti, ed è la terza volta in tre consigli”. “E non è possibile ogni volta sentirsi dire che la colpa è della passata amministrazione, pure per i pensionamenti dei dipendenti. Buttare le responsabilità proprie e della propria inadeguatezza sugli altri è indice di poca competenza concludono - pochissima capacità e soprattutto di tanto odio e rancore che, sinceramente, per amministrare non serve. Dispiace, soprattutto per Matelica”.
"Nominare il presidente della Regione Commissario per la Ricostruzione". Lo ha chiesto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli al premier Giuseppe Conte, nel giorno del suo insediamento.
In una nota ha augurato "buon lavoro" a Conte e ai suoi ministri, ribadendo la necessità di un "cambio di passo nella ricostruzione post sisma" e invitando ad accogliere gli emendamenti alle norme proposti dalle Regioni due mesi fa. Cinque in particolare gli "ambiti" di intervento nei quali, secondo Ceriscioli, occorre "intervenire urgentemente": dall'assegnazione agli Uffici speciali per la ricostruzione del personale necessario alla semplificazione delle procedure per l'edilizia privata e produttiva; dalla tutela dei lavoratori a modifiche di procedure per le opere pubbliche allo sviluppo. In quest'ultimo 'settore' Ceriscioli propone: la costituzione di una tavolo istituzionale per lo sviluppo delle aree terremotate, il ripristino dell'intesa con i presidenti di Regione e la nomina del presidente di Regione come Commissario straordinario.
(Fonte Ansa)
"Dare valore e protagonismo ai territori colpiti dal sisma nelle iniziative del Governo a partire da chi assumera' la responsabilita' del processo di ricostruzione".
Lo scrive in una lettera indirizzata a Nicola Zingaretti il segretario regionale del Pd delle Marche Giovanni Gostoli. Il numero uno dei dem marchigiani ha presto carta e penna e ha scritto due diverse lettere al segretario nazionale del suo partito e al premier incaricato Giuseppe Conte sia per dire che "negli ultimi dodici mesi non e' stato fatto abbastanza e che la ricostruzione deve essere la priorita' del prossimo Esecutivo sollecitandolo ad approvare le norme confluite nel disegno di legge Verducci per accelerare la rinascita delle aree colpite dal sisma".
Gostoli esorta poi Zingaretti a restituire un adeguato protagonismo alle aree colpite.
"Aspettiamo dal nuovo Governo una svolta puntuale e sostanziale, attenzione reale e tangibile ai cittadini e alle comunita' colpite dal sisma, l'assunzione della ricostruzione e del rilancio del centro Italia quale grande questione nazionale- scrive nella missiva inviata a Zingaretti- Di questo il Pd dovra' assolutamente farsi carico, essere il fattore propulsivo, dare valore e protagonismo ai territori colpiti dal sisma nelle iniziative del Governo, a partire da chi assumera' la responsabilita' del processo di ricostruzione".
A Conte sollecita soprattutto un cambio di passo nella ricostruzione e l'approvazione del dl Verducci. "Questo primo anno della diciottesima legislatura e del Governo da lei guidato non ha dato irisultati annunciati, che le comunita' che hanno vissuto il terremoto aspettavano- scrive a Conte, Gostoli- Risulta pertanto decisiva, qualora dovesse nascere un nuovo esecutivo sostenuto in primis dal Pd e dal M5S, una inversione di tendenza e un colpo d'ala per cio' che riguarda il sisma del centro Italia. Siamo fermamente convinti che, partendo dall'approvazione del disegno di legge Verducci, molti degli aspetti che oggi rallentano o bloccano la ricostruzione possano trovare una soluzione positiva".
Fonte: Agenzia Dire
"Che a Palazzo Volpini ci fosse un problema di comunicazione interna lo sosteniamo da tempo. Ulteriore conferma l’abbiamo avuta, nei giorni scorsi, leggendo quanto detto dall’assessore ai lavori pubblici della nostra città in merito ai lavori di bonifica dall’amianto sul tetto del Kursaal". Così Sauro Pigini, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio Comunale di Porto Recanati, interviene sulla vicenda dei fondi destinati alla bonifica: "Con il candore che la contraddistingue, l’assessore (Rosalba Ubaldi, ndr) ha infatti affermato che sono stati già destinati allo scopo dei soldi dal bilancio comunale".
"Ora è vero che la propaganda populista, di gran moda nelle ultime settimane, prevede di sparare notizie a ripetizione ed essere sempre protagonisti della scena, indipendentemente dalla veridicità delle notizie stesse, ma affermare che i 90.000 euro occorrenti all’operazione bonifica del tetto del Kursaal provengono dal bilancio comunale è quanto meno azzardato" prosegue Pigini.
"E lo è, in quanto nella delibera 212 del 12 agosto 2019, con la quale è stato approvato il progetto, la giunta comunale esplicitamente scrive che l’opera è finanziata interamente mediante contributo ai sensi del D.L. N.34/2019. Decreto Legge che obbliga i Comuni, beneficiari del contributo, anche a pubblicizzarlo secondo le modalità di legge previste. Che l’assessore competente non sia stata informata di tutto questo ci preoccupa molto, perché la funzionalità di un organismo complesso passa innanzi tutto attraverso una corretta comunicazione interna. E così ci sembra non essere avvenuto nel caso dell’amianto sul Kursaal".
"Un eccesso di populismo o una non corretta informazione? Difficile a dirsi. Rispetto però alle sparate viste negli ultimi tempi, dalle tante località balneari, bisogna dire che a Porto Recanati regna ancora un certo stile: non è stata fatta mostra di amuleti e chincaglierie varie a supporto di quanto affermato. E poco non è" conclude Pigini.
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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha accettato ufficialmente l'incarico di formare un nuovo governo sostenuto dal Movimento Cinque Stelle e dal Partito Democratico. L'annuncio è arrivato nel pomeriggio odierno, mercoledì 5 settembre, dopo l'incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
L'ex premier ha diffuso la lista dei 21 ministri che lo seguiranno nell'avventura bis alla guida del Paese: 10 appartenenti al Movimento Cinque Stelle, 9 al Partito Democratico e uno a Liberi e Uguali (Roberto Speranza, Ministro della Salute).
Due le conferme rispetto al primo governo Conte: Alfonso Bonafede alla Giustizia e Sergio Costa all'Ambiente. Luigi Di Maio cambia incarico e finisce al Ministero degli Esteri, così come Riccardo Fraccaro che diventa sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Il posto del segretario della Lega Matteo Salvini al Viminale viene preso dall'ex Prefetto di Milano Luciana Lamorgese.
Al Ministero delle Infrastrutture finisce Paola De Micheli, già sottosegretaria nel governo Letta e Gentiloni, oltre che Commissario straordinario del Governo alla ricostruzione post-sisma del centro Italia prima dell'attuale Piero Farabollini.
LE REAZIONI POLITICHE - Matteo Renzi, uno dei principali fautori dell'accordo su Twitter ha commentato in maniera entusiasta il Conte bis: "Buon lavoro al nuovo Governo. Facciamo tutti il tifo per l’Italia". Di "Governo di svolta anche generazionale, vicino all’Italia che soffre e che cresce" parla il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Di tutt'altro tenore la reazione di Matteo Salvini: "Un governo nato tra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato. Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli Italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi". Ancora più dura è Giorgia Meloni che parla di un vero e proprio "Patto della Poltrona".
LA LISTA COMPLETA - Ecco la squadra di governo annunciata da Giuseppe Conte: Luciana Lamorgese all’Intern (ex Prefetto di Milano), Roberto Gualtieri all’Economia (PD), Luigi Di Maio agli Esteri (M5S), Nunzia Catalfo al Lavoro (M5S), Dario Franceschini alla Cultura (PD), Francesco Boccia agli Affari regionali (PD), Vincenzo Spadafora allo Sport (M5S), Alfonso Bonafede alla Giustizia (M5S), Lorenzo Guerini alla Difesa (PD), Stefano Patuanelli allo Sviluppo (M5S), Teresa Bellanova alle Politiche agricole (PD), Sergio Costa resta all’Ambiente (M5S), Paola De Micheli alle Infrastrutture (PD), Lorenzo Fioramonti all’Istruzione (M5S), Roberto Speranza alla Salute (LEU), Federico D’Incà ai Rapporti con il Parlamento (M5S), Paola Pisano all’Innovazione tecnologica (M5S), Fabiana Dadone alla Pubblica Amministrazione (M5S), Giuseppe Provenzano al Sud (PD), Elena Bonetti alle Pari Opportunità (PD), Enzo Amendola agli Affari Europei (PD) e Riccardo Fraccaro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (M5S).
In riferimento alle esternazioni dei maggiori vertici grillini regionali che manifestano la volontà di un apparentamento con il Partito Democratico anche nella Regione Marche, interviene il capogruppo regionale Elena Leonardi di Fratelli d'Italia.
"E' stupefacente – esordisce la Leonardi – come le giravolte in politica possano realizzarsi senza imbarazzo pur di impedire che a vincere sia il centrodestra. I 5 stelle regionali difatti – prosegue la rappresentante del partito di Giorgia Meloni – in questi anni hanno attaccato continuamente il Pd ed il presidente Ceriscioli, anche con continue mozioni di sfiducia a lui o ai suoi assessori ed ora tutta quella sfiducia improvvisamente scompare lasciando il posto a dichiarazioni di amorosi intenti".
"Le parole del capogruppo Gianni Maggi - prosegue la Leonardi - fanno ormai capire che non ci si deve più sorprendere di nulla: dopo questi anni di attacco al Pd, vedendo che il centro-destra potrebbe governare le Marche, Maggi sta "per inciuciarci" per cambiare la legge elettorale regionale al fine di amministrare la nostra Regione assieme allo stesso Pd da sempre contestato. Il meccanismo lo spiego in poche parole – aggiunge Leonardi - avremo due possibili "fregature" sulla pelle dei marchigiani: l'introduzione del cosiddetto "Doppio Turno", che oltre a raddoppiare i costi per i cittadini perchè si andrebbe a votare due volte (alla faccia dei risparmi della politica che i pentastellati sbandierano), consentirebbe ai 5 Stelle di appoggiare, nel ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra, proprio il Pd, mettendo in minoranza il centrodestra che anche nelle Marche ormai è maggioritario nella volontà dei nostri corregionali.
"Oppure più probabile è che si voglia alzare la soglia del premio di maggioranza così che nessuno possa raggiungerla e, non avendo nessuno il numero sufficiente di consiglieri, poi i 5 Stelle ed il Pd possano replicare nell'Aula del Consiglio Regionale quello che sta accadendo in queste ore al Governo e votare un presidente di regione diverso da quello che i marchigiani avrebbero voluto.
"Le aperture del Movimento 5 Stelle accolte con un certo entusiasmo sia dal segretario del Pd Gostoli che dal sindaco di Pesaro Ricci, oltre che dallo stesso Ceriscioli, degne degli accordi da Prima Repubblica, ci parlano della paura del PD di perdere la guida delle Marche. Per loro diventa indispensabile cercare un alleato per mantenere il potere ed evitare che finalmente la Regione abbia un governo diverso. Mi chiedo – conclude Leonardi – chi sconfesserà se stesso? Il Pd rinnegherà tutto ciò che ha fatto in questi anni o i 5 Stelle sosterranno le politiche sino ad oggi contestate?".
In riferimento all’intervento del consigliere comunale di Civitanova Marche Sergio Marzetti, anche il sindaco Fabrizio Ciarapica è intervenuto sulla questione. Marzetti, nei giorni scorsi, era intervenuto per chiedere la sostituzione dell'assessore Maika Gabellieri, una vicenda che aveva sollevato malumori anche tra i consiglieri di Vince Civitanova e Noi con Ciarapica.
"Se Marzetti, in un colpo solo, è riuscito a chiedere la sostituzione dell'assessore Gabellieri, a prendersela con i consiglieri che l'hanno difesa, ad attaccare il presidente del Consiglio Morresi ed il sottoscritto, penso che quando parla di litigiosità... un po' di autocritica debba farsela; quella stessa autocritica che anche io quotidianamente mi faccio, perché è indispensabile a migliorare l'azione amministrativa - le parole del primo cittadino -. Lo invito a scendere sullo stesso campo, tra alleati si riconoscono meriti e si evidenziano errori, senza diventare per forza dei taglia teste o accanirsi su un capro espiatorio."
"A Sergio riconosco la buona fede delle sue dichiarazioni, il voler essere stimolo positivo per tutti e lontano da una critica fine a se stessa. Però, da uomo di lungo corso qual è, mi aspetto pure che meglio degli altri sappia comprendere e valutare le diverse situazioni, e che metta a disposizione la sua preziosa esperienza per sostenere l'amministrazione insieme agli altri consiglieri di maggioranza. Ho sempre guardato a lui con grande stima e fiducia e quella stima è inalterata, così come è la considerazione che ho per tutti i componenti della mia squadra - spiega Ciarapica -. Difendo l'operato della giunta e dell'assessore Gabellieri: questo non significa che non abbiamo sbagliato mai, tutti noi commettiamo degli errori, così come ne avrà commessi anche Marzetti nei suoi 17 anni in giunta, ma nessuno della maggioranza all'epoca si è mai permesso di chiederne al Sindaco la sostituzione. Tra l'altro, dispiace che se la prenda proprio con la Gabellieri, prima eletta consigliere comunale dai cittadini e poi nominata assessore, che è anche persona seria e affidabile, sempre presente e dinamica, proprio come fu ai suoi tempi Marzetti."
"Ricordo Sergio non solo come vulcano di idee, ma punto di riferimento importante per tutti, soprattutto per il sottoscritto che all'epoca era un giovane consigliere comunale e che tanto mi ha insegnato. L'invito che mi sento di fare a tutta la maggioranza è quello alla responsabilità, a non perdere quello spirito di gruppo che ci ha fatto vincere le elezioni, e a portare avanti insieme il programma elettorale condiviso, che è un impegno preso con la città che non possiamo disattendere" conclude il sindaco.
“Ci piacerebbe che questo governo, in segno di quella discontinuità annunciata, sia ricordato per quello capace di approvare un decreto dedicato al sisma del Centro Italia”.
A dirlo è Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche e Coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci regionali. “Siamo convinti – ha detto - che ripristinando una filiera istituzionale adeguata costituita dal Governo, dalle Regioni e dall’Anci si possa superare l’anno e mezzo di sostanziale immobilismo che ha fatto seguito alla gestione della fase di emergenza avviando concretamente la ricostruzione”. “Il lavoro – insiste Mangialardi – va sviluppato partendo dalle istanze che il coordinamento delle Anci regionali ha messo in campo e culminata con la proposta per redigere la bozza del decreto legge”.
Per il presidente di Anci Marche “occorre individuare misure straordinarie e urgenti per intervenire nei territori colpiti dalle calamità naturali, in particolare le aree colpite dal sisma, prevedendo una semplificazione normativa delle procedure per la ricostruzione privata, azioni di incentivazione e agevolazioni per gli investimenti produttivi a beneficio dei territori colpiti, attenuazione per i Comuni colpiti dei vincoli di finanza pubblica”. “L’auspicio è che il premier Conte si faccia carico si questo tema perché è il momento di agire davvero”.
Duro l'intervento del Consigliere regionale Sandro Bisonni sulla vicenda della delocalizzazione dell''istituto scolastico Don Bosco a Tolentino.
“Il Sindaco – dichiara Bisonni – recentemente ha annunciato a mezzo stampa di voler consolidare e adibire a pubblico utilizzo il complesso Don Bosco. In questa affermazione vi è la prova che l'edificio può essere recuperato e messo in sicurezza e ne consegue che la scelta di delocalizzare la scuola è appunto una scelta e non una necessità. Una scelta che i tolentinati pagheranno in termini di scomodità di spostamenti e quindi di inquinamento e di ulteriore consumo di suolo. Una scelta di chi non riesce ad ascoltare le tante voci che si sono alzate a difesa della vitalità del centro storico e di chi non riesce a vedere al di là dell'immediato, dimostrando mancanza di visione e totale incapacità di risposta alle reali esigenze dei cittadini.”
Anche sulla scelta di dividere la scuola in due pezzi, Bisonni non risparmia critiche: “La scelta poi, di dividere la scuola in due lasciandone un pezzo in centro, è la classica toppa peggiore del buco, che dimostra pure la mancanza di coraggio di andare sino in fondo alle proprie idee, perché è più che evidente che dividere una scuola in due non può essere né una soluzione logica né intelligente. In buona sostanza questa vicenda della Don Bosco decreta ufficialmente il totale fallimento del governo Pezzanesi che non riesce a dare risposte utili ad una città così duramente colpita dal sisma e ancora ferma ai nastri di partenza, ma ancor più colpita dall'incapacità amministrativa del sindaco Pezzanesi".
Si aggiunge una nuova pagina, alla querelle relativa alla scuola Don Bosco di Tolentino.
La scuola Don Bosco sarà divisa in due. La Giunta ha deliberato la delocalizzazione parziale dell’istituto comprensivo in contrada Pace.
Alla decisione ha fatto seguito la richiesta agli uffici competenti di trasferire il contributo di 8 milioni di euro, concesso per la riparazione dei plessi scolastici danneggiati dal sisma, per la costruzione di due nuovi edifici. Uno nel circuito del centro storico, l’altro in contrada Pace, adiacente al futuro campus dedicato agli istituti superiori.
Sulle recenti delibere emanate dalla giunta Pezzanesi è intervenuto il Pd tolentinate che si è espresso in una nota.
“ll Partito Democratico di Tolentino condanna fortemente le ultime decisioni dell’attuale amministrazione comunale che hanno decretato la morte del centro storico di Tolentino - spiegano i dem -. Con due delibere approvate in tutta fretta nel mese di agosto, a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, è stato deciso di: triplicare i posti auto a pagamento ed aumentare significativamente il costo orario per il parcheggio, questo per i prossimi 25 anni. Parcheggiare a Tolentino diventerà un lusso per pochi. Delocalizzare la scuola Don Bosco in piena periferia, nonostante l’intera città si sia mobilitata in questi mesi contro questo progetto che è diventato triste realtà”.
“Decisioni incomprensibili – concludono i dem - che svuoteranno completamente le vie ricomprese tra le mura della città”.
“La ricostruzione delle aree colpite dal terremoto è tra i primi punti nelle linee d’indirizzo per la bozza del programma di un governo Pd- 5Stelle. È una buona notizia e un bel segnale per le Marche.
Invece, ricorderete tutti, quando è circolata la bozza del “contratto di governo” Lega e M5S il tema della ricostruzione non era presente ed è stato inserito solo a seguito delle proteste”. Ad affermarlo, in una nota, è il segretario Pd regionale Giovanni Gostoli.
“Dopo la crisi aperta da Salvini per scappare dal fallimento del governo gialloverde – continua Gostoli - si è aperta la riflessione sulla nascita di una nuova maggioranza parlamentare e di un possibile “governo di svolta” con il protagonismo del Pd.
Nelle ultime settimane abbiamo portato a Roma, in particolare nel Partito Democratico, le ragioni della ricostruzione dove occorre una forte discontinuità. Il Centro Italia e le Marche possono diventare il più grande cantiere d’Europa. Una grande opportunità per un nuovo sviluppo non solo dei territori colpiti dal sisma, ma per l’intera regione e per l’Italia”.
“È una buona notizia che il tema della rinascita delle comunità colpite dal sisma sia tornato al centro del dibattito politico nazionale – afferma - e, in particolare, tra le questioni più importanti di una diversa compagine di governo. Per noi marchigiani è la priorità delle priorità. Insieme a una strategia di sviluppo e rigenerazione delle Aree interne”.
“Da un anno e mezzo sono state avanzate tutte le proposte concrete per semplificare la normativa nazionale e accelerare la ricostruzione. Quelle indicate della Regione Marche, dal presidente Luca Ceriscioli e dai sindaci del cratere che sono state presentate anche in Conferenza Stato-Regioni. Sono contenute perfino nel Disegno di legge del PD Marche, depositato in Parlamento, a prima firma Verducci. Fino a ieri le proposte sono cadute quasi tutte nel vuoto, le comunità sono state abbandonate, i bisogni dei territori inascoltati.
È ancora tutto in divenire e nelle prossime ore sarà più chiaro se nascerà un “governo di svolta” oppure se andremo a nuove elezioni in autunno. Qualora dovesse nascere un governo Pd 5Stelle oggi diventa più forte la speranza che prenda a cuore il tema della ricostruzione post-sisma del Centro Italia”.
“Occorre voltare pagina e aprire una nuova stagione di dialogo e collaborazione istituzionale. Le popolazioni colpite dal sisma – conclude Gostoli - non vogliono polemiche politiche, ma risposte concrete”.
“Conte ha raccontato una favola ai terremotati. Senza coinvolgere i sindaci ha garantito la ricostruzione mentre sta facendo di tutto per governare con il PD, lo stesso che con leggi e ordinanze sbagliate, la gestione dei suoi commissari e dei suoi presidenti di regione ha prodotto le inefficienze che i terremotati subiscono. La Lega al governo ha lavorato e stava lavorando per rimuovere le criticità una ad una ed è lo stesso Conte ad averlo confermato dicendo che negli ultimi due mesi si era accelerato nella revisione delle norme e delle competenze”.
Così il senatore Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche, commenta le dichiarazioni dopo l’incontro di alcuni rappresentanti dei terremotati con l’ex, ora aspirante, presidente del consiglio, avvenuto nella giornata di ieri a Roma.
“Conte sa che il PD con il Commissario Errani ha emanato il DL 189 pieno di norme inefficaci ma vincolanti per la ricostruzione, e che, sempre il PD, con il Commissario De Micheli ha accelerato il passaggio di gran parte delle competenze alle regioni che già non erano in grado di dare risposte,– conclude Arrigoni – . "C’è qualcuno ancora disposto a credere che il PD per i terremotati voglia buttare uomini e carte con la stessa velocità e determinazione con cui Conte dà loro rassicurazioni?”
“Sorprende che il consigliere Marzetti chieda il cambio dell’assessore Gabellieri, mentre ormai è diventato consuetudine questo suo atteggiamento sempre contrario all’amministrazione con cui è stato eletto. Non vorremmo che dietro questo suo modo di agire ci sia ancora il rancore per il fatto che il suo partito di origine, ossia Forza Italia, abbia scelto Carassai come assessore e non lui. Partito che ha lasciato tra l’altro il giorno dopo non aver ottenuto l’incarico che a quanto pare ancora agogna”. Ad affermarlo in una nota congiunta sono i consiglieri di maggioranza al Comune di Civitanova delle liste Vince Civitanova e Noi con Ciarapica: Vincenzo Pizzicara, Armando Lazzarini, Fabiola Polverini e Monia Rossi. Gli esponenti delle due compagini attaccano il consigliere Marzetti, che nei giorni scorsi aveva chiesto la sostituzione dell’assessore Maika Gabellieri.
“Ricordiamo a Marzetti che non spetta a lui interferire sulla scelta di un assessore, nello specifico espressione della lista che ha ottenuto più consensi nelle ultime elezioni comunali, ovvero Vince Civitanova.
Vince Civitanova è al fianco e sostiene invece con forza l’operato dell’assessore Gabellieri, donna preparata, determinata, che sta svolgendo il suo lavoro di assessore con responsabilità e senza risparmiarsi. Ma è soprattutto una donna leale verso il Sindaco e verso la coalizione di centro-destra con la quale è stata eletta. Al contrario il consigliere Marzetti, per motivi del tutto personali, in questi due anni di amministrazione ha fatto una politica di opposizione a tutto campo motivo per il quale chiediamo noi al nostro Sindaco di invitare finalmente Marzetti a sedere nello scranno giusto e cioè quello di opposizione e lo deve fare per la coerenza che tanto millanta”.
“ Siamo stanchi di questi giochetti, ora è il momento del fare e di concretizzare il nostro percorso, non abbiamo più il tempo di stare dietro ai capricci.
Noi saremo, a differenza sua, sempre contro coloro che hanno affossato Civitanova negli anni passati e che a fatica stiamo facendo risorgere” – concludono - .
Un comunicato che però non porta la firma di due consiglieri di maggioranza Paolo Nori (Vince Civitanova) e Costantino Cavallo (Noi con Ciarapica), e che rischia di creare una frattura nelle due compagini di appartenenza.
Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia ha effettuato nella mattinata odierna, domenica 1 settembre, un sopralluogo all'interno della zona rossa e nelle zone transitabili del centro storico per verificare l'eventuale presenza di danni provocati dalla scossa avvertita la scorsa notte (leggi qui).
Il sindaco è stato accompagnato dall'assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli, dal consigliere Luca Marassi delegato alla ricostruzione e dal geometra del Comune di Camerino Gianfranco Carimini.
"Da un primo controllo non sembrano esserci stati ulteriori danni. Nei prossimi giorni verranno svolti ulteriori sopralluoghi" ha sottolineato il sindaco Sborgia.
"Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, stamattina, era alla sede del Pd a Roma per un incontro col segretario dem Nicola Zingaretti insieme al sindaco di Pesaro Matteo Ricci e al segretario regionale Giovanni Gostoli.
"La priorità è rimettere al centro dell'agenda politica il tema della ricostruzione del Centro Italia. Tema assente nei 20 punti del programma proposto da Di Maio" – ha affermato Ceriscioli - .
"Ci siamo battuti in ogni sede chiedendo norme straordinarie per un evento unico che nella Marche ha questi numeri - ricorda Ceriscioli - 30mila sfollati, 45mila edifici inagibili. Solo una guerra ha queste conseguenze. Ma noi abbiamo sempre lavorato per la ricostruzione dei nostri borghi meravigliosi che deve ripartire con deroghe capaci di superare i vincoli e le lentezze delle norme ordinarie".
"Piena solidarietà a Giuseppe Elisei, vittima suo malgrado dell’incuria di un’amministrazione che parla di cultura ma, all’atto pratico, nulla fa per incentivare lo sviluppo di un settore che potrebbe portare Recanati davvero in tutto il mondo. Ricordiamo il caso "Annuncizione del Lotto" durante l'Expo". Ad affermarlo, in una nota, è il gruppo consiliare al Comune di Recanati "Iustissima Civitas", guidato da Simone Simonacci.
"Che un lavoro sul “Cenacolo” di Leonardo durato tre anni, autorizzato dalla Sovrintendenza per realizzare una copia in 3D sponsorizzata da un editore importante come la Mondadori, costato 7.000€ e trasportato gratuitamente da Milano a Recanati, venga accantonato in un magazzino di fianco ad attrezzi e macchinari è semplicemente uno spreco - continuano gli esponenti del gruppo - . Basti considerare che, al momento, la tela di Elisei è in questo momento ambita da un privato che la porterebbe in Lombardia – dove già si trova l’originale Cenacolo – e l’autore non esclude di portarla a Matera, Capitale europea della cultura per il 2019. Recanati avrebbe potuto inviare l’opera a Matera con il suo patrocinio lasciando così una suggestione per coloro che, visitando la località lucana, avrebbero osservato l’opera".
"Visto che Giuseppe Elisei afferma di aver donato la sua opera "ai recanatesi e non al Comune di Recanati", noi di Iustissima Civitas ci permettiamo di proporre all'autore di metterci in contatto, al fine di trovare una location che possa valorizzare la sua opera, restituendola così per intero ai cittadini" - concludono - .
Lina Caraceni e Michele Verolo subentrano ai consiglieri dimissionari del Comune di Macerata della lista "A sinistra per Macerata - Macerata Bene Comune" Enzo Valentini e Gabriella Ciarlantini, che avevano lasciato il Consiglio appena due settimane fa, lo scorso 13 agosto.
La decisione è stata presa durante la riunione tra capigruppo in consiglio tenutasi oggi.
I consiglieri comunali del centro-destra di Macerata Riccardo Sacchi, Andrea Marchiori, Paolo Renna e Anna Menghi hanno firmato una mozione con la quale richiedono all'Amministrazione Carancini di "mettere in atto ogni iniziativa idonea a scongiurare la chiusura dello sportello bancario Ubi Banca di Viale Indipendenza".
"Nei giorni scorsi - scrivono i consiglieri nella mozione - si è appreso come lo sportello sarebbe ormai prossimo alla chiusura. Il quartiere Santa Croce-Colleverde, oltre ad ospitare numerosi uffici pubblici, servizi, esercizi commerciali, studi professionali, è anche uno dei più popolosi della città, con la presenza di numerosi nuclei familiari formati da persone anziane. La chiusura dello sportello bancario, con il venir meno dei servizi dallo stesso erogati, provocherebbe una serie di gravi e immaginabili disagi, con l’obbligo di spostamento verso altre zone della città per i numerosi professionisti, esercenti, impiegati e, soprattutto, per le persone anziane".
"Appare necessaria particolare attenzione anche alla riqualificazione della zona, con particolare attenzione, tra l’altro, all’arredo urbano, ai marciapiedi, alla segnaletica" concludono i consiglieri dell'opposizione.
"Il provvedimento del Tar in merito al ricorso circa il Calendario Venatorio ha suscitato non poca indignazione tra i Cacciatori, i quali sono stati lasciati in balía di dubbi, perplessità ed enorme sconforto. È inaccettabile l'inerzia della Regione, che dal 2016 non è stata in grado di redigere ed approvare quello che sarebbe stato il pilastro della gestione Venatoria Regionale, il “Benedetto Piano Faunistico”, la cui mancanza, purtroppo, ha sancito soprattutto la misura cautelare di "sospensione della Preapertura" della Caccia prevista dal prossimo 1 settembre". Così interviene il consigliere provinciale Deborah Pantana in merito alla decisione del Tar dello scorso 28 agosto, che ha accolto il ricorso cautelare delle associazioni ambientaliste e animaliste.
"I Cacciatori chiedono a gran voce una soluzione ragguardevole dalla Giunta Regionale - rposegue la Pantana -, non il classico contentino. In caso contrario si provvederà a richiedere il risarcimento di tutti i danni non patrimoniali e patrimoniali tra i quali Tasse Nazionali e Regionali, le cui quote tra l'altro risultano essere anche consistenti; a tal proposito sarà a disposizione dei Cacciatori lo studio Legale per intraprendere tali richieste al fine di tutelare i loro interessi legittimi".
"Consiglio alla Politica Regionale di prestare, inoltre, particolare attenzione anche per i mesi che verranno. Non è il momento di temporeggiare, bisogna agire e tutelare una Categoria bistrattata dagli inutili giochi politici" conclude il consigliere provinciale.
"Alea iacta est, il dado è tratto, o anche iacta alea est, sia lanciato il dado, come direbbe un nostro grande antenato Giulio Cesare, quando varcò il Rubicone. Infatti gli ultimi accadimenti legati alla crisi del governo “giallo – verde” e la nascita del nuovo governo “giallo – rosso” non lasciano altri margini di ripensamento rispetto le sorti del nostro paese ed in generale del buon senso". Così sceglie di fotografare l'attuale situazione politica Mattia Orioli, il coordinatore provinciale di Macerata del partito "Nuovo Cristiani Democratici Uniti".
"Auspicai a mio modo di vedere - prosegue Orioli -, per il bene del paese, uno sforzo per la costruzione di un governo d’unità nazionale, con tutte le forze politiche maggiori in campo, volto alla trasformazione di una crisi in un'opportunità politica per tutti, attraverso la riscrittura di una nuova legge elettorale, la messa in sicurezza dell’economia del paese in generale e dell’iva in particolare, e poi avviando una costituente legata alla proposta di modifica della forma di governo e del rapporto tra centralismo e federalismo, avviando così il paese alla possibile e concreta nascita di una terza repubblica, sempre vagliata dai cittadini mediante un referendum; un governo quindi non tecnico ne di scopo ma costituente, prima di raggiungere le più che giuste elezioni; invece ad oggi si è scelta la strada di un governo con partiti che invece sono stati sconfessati dalle ultime elezioni, generando ancora una volta profondo “sconcerto nel paese”, ed a mio avviso mancando pericolosamente di buon senso".
"Tecnicamente, ciò che è avvenuto tra PD e 5 stelle ed il Premier Conte è ineccepibile, se vogliamo osservarlo con la lente del giurista, e di fatto il Presidente della Repubblica ha eseguito con perfezione il suo mandato; ma dal punto di vista politico, tale governo mette oggettivamente a soqquadro il trend delle ultime elezioni politiche ed europee, dove il Centro – Destra, e poi la Lega sono di fatto risultati vincenti, insieme ai 5 stelle, a discapito dell’uscente disastroso governo PD, ingenerando una distanza tra volontà popolare e governo" sottolinea Orioli.
Una situazione che, secondo il coordinatore del nuovo CDU, ha evidenziato la vera natura del Movimento Cinque Stelle: "Infatti ad oggi, ci troviamo politicamente di nuovo al comando il partito sconfessato dagli elettori, il PD, sostenuto dai 5 stelle i quali con un colpo solo abiurano se stessi e chi li ha votati, incarnando il massimo del trasformismo, da essi sempre imputato ai partiti storici del nostro paese, gettando finalmente la maschera di partito liquido e senza ideologia o identità, per far emergere la sua vera natura, di partito massimalista e di sinistra, abbracciando proprio quel PD che avrebbero dovuto sconfiggere".
Non manca anche una critica verso Matteo Salvini, reo di aver innescato la crisi di governo: "Già ancora una volta una netta distanza tra rappresentanza, volontà, desiderio popolare e governo, che da troppo tempo risulta essere disattesa nel paese, e questo tradimento dei 5stelle non giova alla salute del rapporto politica - elettore nel paese, ma la mette a rischio; certamente le responsabilità politiche vanno anche divise sia da parte di chi ha staccato la “spina” al governo, consegnando il paese nelle mani delle sinistre, che dai 5 stelle che hanno tradito i propri elettori e se stesi, ma anche dal PD che ancora una volta anziché confrontarsi con il popolo, come sarebbe stato saggio fare, tornando ad essere un vero partito di sinistra, ha preferito essere il partito dei poteri del potere e del palazzo, andando con gli acerrimi nemici, i 5 stelle, pur di comandare".
"Certamente da Uomo di Centro, Centro - Destra, opposto alle sinistre ed alternativo alle destre, sono esterrefatto ed alquanto preoccupato, per un governo di questa sinistra massimalista, globalista, e relativista, la quale di certo non aiuterà, ma affosserà la classe media, le imprese, il lavoro ed i lavoratori, la sicurezza, i giovani ed in generale le speranze di difesa dell’identità, delle tradizioni e valori fondanti del nostro paese e dell’Europa, perché proprio costoro, trasformisti e lontani dalla gente, il popolo e dai valori, sono il vero male per una auspicata Europa unita ed una Italia forte. Ritengo il premier Conte a differenza di altri, persona capace, ma di fatto la sua bravura a mio avviso sarà affondata proprio da chi lo sostiene, e le politiche che metteranno in campo insieme al PD sono ciò che gli italiani hanno bocciato sonoramente nelle scorse elezioni".
"Penso che sia di nuovo giunta l’ora di ricostruire prima un vero e forte centro e poi un centro-destra, per una terza fase vincente, salda forte e duratura pronta a governare questo paese e sconfiggere questa sinistra massimalista e di potere targata PD e 5 stelle. Per questo, occorre e lancio ancora un volta l’appello, ad una grande adunata di tutti gli uomini, liberi e forti, solidali, liberali, repubblicani, conservatori e tradizionalisti, ma soprattutto Democratici e Cristiani, che sappiano trasformare il sovranismo e populismo in vero popolarismo e ricostruire un centro forte per un forte centro destra di popolo e di governo e non di facciata" conclude Orioli.