“La vigilia di Natale ci ha portato una sorpresa inaspettata: senza aver scritto nessuna “letterina” al Presidente Luca Ceriscioli, abbiamo trovato “sotto l’albero” la Legge Regionale n. 43/2019 con la quale, insieme a tante altre cose di materia completamente diversa, ha deciso di modificare l’organizzazione dell’Azienda Sanitaria unica (Asur), spostando i Comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino”. Lo affermano, in una nota congiunta, il sindaco di Apiro Ubaldo Scuppa e del vicino paese di Poggio San Vicino, Sara Simoncini. I due primi cittadini esprimono il loro dissenso riguardo il passaggio dei due comuni, dall'Area Vasta 2 (Ancona) all'Area Vasta 3 (Macerata), in base base alle Legge Regionale n.43 approvata lo scorso dicembre.
“La prima reazione è stata di stupore e a seguire di imbarazzo, poiché non abbiamo compreso il motivo di tale scelta, continuano i sindaci. Una decisione assurda ed insensata, presa su proposta fatta alla mattina dello stesso giorno, avanzata non dalla Commissione Sanità e Servizi Sociali, come giusto che sia dal punto di vista procedurale, bensì dalla Commissione Affari Istituzionali, senza aver avuto la pur minima esigenza di ascoltare il territorio e le Amministrazioni interessate , in una deriva autoritaria e centralista molto preoccupante.
Siamo come Amministrazioni e soprattutto come intera cittadinanza di Apiro e di Poggio San Vicino completamente ed assolutamente contrari a tale soluzione. Le motivazioni sono di una vastità e di una gravità inimmaginabili”.
Con il passaggio dall’Area vasta 2 alla 3 si avrà il trasferimento delle funzioni dei Servizi Sociosanitari, così come stabilito dall’ art. 23 comma 2 del D. Lgs 147/2017 che stabilisce che le Regioni devono prevedere che i Servizi Sanitari, i Servizi Sociali ed i Centri per l’impiego debbano essere compresi all’interno dello stesso Ambito territoriale.
“Attualmente – spiegano i sindaci - il Comune di Apiro gestisce i Servizi Sociali del proprio territorio, che rappresentano un quarto dell’intero bilancio Comunale attraverso l’ASP IX di Jesi, servizi peraltro gestiti in maniera ottimale. Diversamente potremmo vederci ricollocati in un ambito territoriale, che non conosce i nostri bisogni, per cui si creeranno disservizi e mancate risposte.
All’interno dell’Area Vasta 3, per ciò che attiene ai Servizi Sanitari, saremmo collocati nel distretto di Macerata, che dista 40/50 minuti dai nostri territori a differenza dei 20 minuti che ci separano da Jesi.
Problematiche sorgeranno altresì per l’Assistenza sanitaria di Base con Medici Convenzionati, che non potranno più svolgere la loro attività su territori di Area Vasta diversa come per esempio Apiro e Cupramontana o Cingoli e Filottrano. In particolare, difficoltà notevoli ci saranno per l’approvvigionamento di presidi sanitari come pannolini, farmaci ospedalieri ed oncologici che dovranno essere ritirati a Macerata.
Problemi rilevanti ci saranno per gli allevatori che ora espletano tutta l’attività burocratica con il Servizio di Veterinaria di Jesi, che passerà al Distretto di Macerata costringendo gli utenti a viaggi più lunghi e con perdita di tempo, senza contare delle difficoltà legate alla problematica della circolazione stradale nei mesi invernali.
Infine, notevoli saranno anche le difficoltà cui andrà incontro una Associazione di Volontariato come la Piros di Apiro che ora opera con tanti volontari 24 ore su 24 e che vedrà decurtato, per la lontananza dai centri di ricovero e diagnosi, i propri servizi, costringendoli quasi certamente ad una chiusura. Sino ad ora i sottoscritti avevano tenuto la questione prettamente su un piano istituzionale, facendo presente con atti ufficiali il dissenso delle nostre rispettive Amministrazioni.
Nell’incontro avuto con il Presidente della Regione Ceriscioli il 23 Gennaio, alla presenza del Direttore Asur Regionale, dei Direttori di Area Vasta 2 e 3 , del Direttore dei Servizi Socio sanitari e altri funzionari , durante il quale abbiamo a gran voce richiesto la modifica o la sospensione della fase attuativa della Legge Regionale n. 43 del 30 dicembre 2019 , non solo non abbiamo avuto risposta, ma a tutt’oggi nonostante l’avessimo richiesta con nota ufficiale non ci è stata inviata copia del verbale della riunione in oggetto.
Pertanto riteniamo necessario intraprendere tutta una serie di iniziative destinate ad evitare una imposizione intollerabile”.
“Come primo passo – spiegano i sindaci - abbiamo convocato in via d’urgenza i nostri rispettivi consigli comunali, che si sono svolti il 30 e il 31 gennaio, che all’unanimità, nel prendere atto delle scelte fatte e della grave scorrettezza istituzionale da parte dei rappresentanti regionali, hanno votato la propria contrarietà allo spostamento dei territori e deciso di intraprendere una serie di azioni, tra cui: la costituzione di un comitato di cittadini e la raccolta di firme per l’indizione di un referendum per l’abrogazione della legge che ha modificato l’ambito territoriale dell’area vasta n. 3. lo studio di eventuali azioni in sede giudiziaria; un dissenso civile da manifestare in occasione della campagna elettorale ormai prossima all’avvio per il rinnovo del consiglio regionale.
Inoltre, la prossima settimana il comune di poggio San Vicino e quello di Cingoli daranno il via ad una raccolta firme su tutto il territorio delle province di Ancona e Macerata, necessarie per l’abrogazione dell’articolo della Legge Regionale n. 43/2019. “Con la consapevolezza – affermano - che già molti Sindaci ci hanno manifestato la loro solidarietà tale da fornirci un supporto fattivo. Stiamo valutando l’avvio dell’iter per il passaggio dei nostri Comuni dalla provincia di Macerata a quella di Ancona, come emerso all’unanimità dai consiglieri che hanno partecipato ai consigli comunali convocati in via d’urgenza.
Ci batteremo sino all’ultimo respiro per fermare qualcosa che ha davvero dell’imposizione stalinista”, concludono .
Raffaele Consalvi lancia l'appello in merito alle problematiche sanitarie di Cingoli: "Mesi e mesi di lavoro oscuro tra la contrarietà dell’Amministrazione Comunale, ma con il sostegno di tanti cittadini, ora finalmente cominciamo a vedere la luce affinché la sanità cingolana abbia un futuro stabile".
L'esponente della lista "Uniti per Cingoli" sottolinea i dubbi presenti da parte dei cittadini nei confronti della collocazione del reparto di lungodegenza riabilitativa in continuità assistenziale con Jesi e del Distretto sanitario. Inoltre riguardo alla mancanza dello IOM (associazione benemerita di volontari).
Le domande dei cittadini più frequenti, sottolinea il capogruppo di "Uniti per Cingoli", erano: "Come faranno i nostri malati di cancro senza questa associazione? Ma soprattutto quando verranno ripristinati i posti letto con il relativo personale tolti questa estate ? ".
I Fatti:
Il 23 Dicembre in occasione del bilancio, il Consiglio Regionale approva il passaggio di Cingoli dall’AV2 all’AV3.
Il 20 Gennaio la Giunta Regionale con la delibera n. 29 ha approvato un cronoprogramma preciso e articolato che indica le date e le modalità del passaggio di tutte le attività. Entro il 31 Marzo tutte le funzioni ospedaliere e sanitarie, poi in seguito con step successivi tutte le altre funzioni con termine 31 Dicembre 2020 senza che ci siano vuoti di potere o interruzioni di servizio. ( vedi scheda )
Nei giorni scorsi la Direttrice Asur ha delegato il Direttore Alessandro Maccioni nel portare avanti tutti i provvedimenti conseguenti previsti nella delibera regionale per accelerare il passaggio. Nel frattempo il Direttore d’intesa con il Dott.Guidi ha insediato tre commissioni tecniche a Cingoli (medici, funzionari e una referente del presidio di Cingoli) per stilare nel giro di dieci giorni criticità e proposte operative per attivare prima possibile i servizi (lavoro terminato il 28 Gennaio)
Il 27 Gennaio si è tenuto un incontro con le organizzazioni sindacali e personale per fugare dubbi, perplessità e paure . Incontro giudicato molto positivo dai presenti per chiarezza e trasparenza.
"Questa fase teorica si deve trasformare in fase attuativa" afferma con decisione Consalvi.
"L’impegno - continua - è riportare entro il 31 Marzo medici, infermieri e ausiliari e riaprire i posti letto chiusi nel giugno scorso dando piena operatività ai reparti . Il reparto di riabilitazione ospedaliera sarà in continuità assistenziale con Macerata ma nel contempo l’ospedale di Jesi potrà come ha fatto finora a mandare i propri ammalati a riabilitarsi a Cingoli. Resta pacifico che ogni cittadino potrà ricoverarsi o farsi visitare in qualsiasi ospedale marchigiano e d’Italia.
Riapertura progressiva dei poliambulatori chiusi o non funzionanti. Il primo che riapre come segno tangibile sarà quello di cardiologia nel pomeriggio del 7 febbraio con il Dott. Berrettini ( Primario di Cardiologia dell’ospedale di Camerino ) e di seguito oculistica, ginecologia ecc…
Capitolo attrezzature : verrà acquistata una nuova ambulanza 4X4 per l’emergenza sanitaria, nuove attrezzature di ultima generazione per le analisi cliniche, estensori digitali per la radiologia, un nuovo e moderno ecografo per gli ambulatori di ginecologia e cardiologia.
Verrà confermata ed estesa tramite convenzione la collaborazione con lo IOM di Jesi
Per ultimo, ma forse il capitolo più importante Martedì 4 Febbraio il Consiglio Regionale approverà il nuovo Piano Sanitario dove è presente la proposta depositata dal Capogruppo PD in Regione Francesco Micucci che riconosce Cingoli come Ospedale montano di area disagiata alla pari di Pergola e Amandola. Il Piano una volta approvato dovrà poi essere vagliato dal Ministero della Sanità . Questo atto apre prospettive interessanti per il quale la città lotta da trent’anni".
Conclude Consalvi: "Noi passo dopo passo siamo andati avanti, sicuri di lavorare per l’interesse della comunità cingolana senza fini reconditi, da soli ma con tanti cittadini, mettendo in campo tutte le iniziative politiche per raggiungere la soluzione, con il cuore, a testa alta e con la schiena dritta. Sull’altro versante, hanno alimentato le paure e la protesta fine a stessa fino ad arrivare al dileggio dei “ tre amici al bar “. I tre amici al bar in tre mesi sono riusciti a cambiare una legge regionale, far fare una delibera sul cronoprogramma alla Giunta Regionale e per ultimo a modificare un Piano Sanitario Regionale per dare un futuro alla sanità cingolana".
Nel Consiglio Comunale del 31 Gennaio, richiesto in maniera congiunta dalla forze di opposizione Civico 49+PD e Movimento 5 Stelle, è stato raggiunto l’accordo sulla mozione presentata dagli stessi gruppi di opposizione.
Si tratta di un primo importante passo verso la realizzazione di un progetto di acquisto e gestione della villa che veda il Comune impegnato in prima linea a svolgere un ruolo di catalizzatore e promotore. Il Consiglio Comunale ha approvato la mozione presentata dall’opposizione, e su indicazione della maggioranza, entro 15 giorni sarà convocata la Commissione Lavori pubblici, aperta per l’occasione anche agli onorevoli del territorio potentino Mario Morgoni e Francesco Acquaroli, per iniziare l’iter proposto dalle minoranze.
È grande la soddisfazione tra i banchi dell’opposizione che, per prima, ha voluto istituzionalizzare la questione della Villa Buonaccorsi, gettando le basi per rendere concreta la possibilità di realizzare un progetto praticabile di acquisto e gestione della Villa stessa che la valorizzi e la renda fruibile a tutti.
“Per raggiungere l’obbiettivo prefissato occorrerà il coinvolgimento di tutti i soggetti che hanno a cuore le sorti della villa”, afferma il gruppo consiliare del Pd e del Civico 49.” Il Consiglio Comunale, grazie all’approvazione della mozione e grazie all’unità di intenti emersa nella seduta del 31 gennaio scorso potrà svolgere un ruolo attivo ponendosi come guida, promotore e coordinatore di un’operazione che raggruppi tutti i soggetti pubblici e privati interessati ad un progetto ambizioso ma realistico per Villa Buonaccorsi", concludono.
Alessandro Maccioni, direttore dell'Area Vasta 3 in merito alle parole di Ciarapica riguardo l'ospedale di Civitanova:
"Nonostante il sottoscritto abbia già risposto e dato puntuali spiegazioni al Sindaco Ciarapica nel corso del Consiglio comunale aperto svoltosi ieri sera a San Severino, sulla situazione dell’ospedale di Civitanova Marche ribadisco quanto segue:
I lavori relativi al nuovo reparto di Allergologia sono realtà e non fantasia. Per il 28 febbraio è prevista l’inaugurazione. Immediatamente dopo saranno avviati i lavori nell’attuale reparto utilizzato dall’Allergologia per accogliere il reparto di Oncologia: Unità Operativa Semplice Dipartimentale. I lavori termineranno entro la metà di maggio 2020.
Con riferimento alla TAC di Radiologia il Sindaco dimentica che l’Ospedale da alcuni mesi può contare sull’utilizzo di quella nuova installata all’interno del pronto Soccorso, reparto che sarà dotato anche di un nuovo telecomandato che verrà acquisito tramite Piattaforma Consip, con una procedura che sarà aperta entro il prossimo mese di febbraio. Preme ricordare inoltre che, otto mesi prima dell’installazione della TAC del pronto soccorso, la Direzione ha autorizzato la locazione di una TAC mobile a supporto della Radiologia di elezione. Ciò a dimostrare l’attenzione della Regione e dell’Area Vasta 3 per l’Ospedale di Civitanova Marche".
Continua Maccioni: "Riguardo alla situazione dei primari in data odierna si sono svolte le prove concorsuali per l’attribuzione delle strutture complesse di Medicina Interna e Otorinolaringoiatria, i cui primari sono stati collocati a riposo solo nello scorso mese di ottobre.
In merito all’accusa che le guardie radiologica e pediatrica sono state attivate in carenza di organico, la stessa non risponde a verità, e nel caso di sporadici problemi di copertura di turno è andata sempre in soccorso l’unità operativa di Macerata.
Il reparto di Chirurgia non presenta alcuna carenza di organico e tutti i turni coperti a Recanati e Camerino sono stati concordati sia con il Direttore Stefano De Luca, che con il Direttore del dipartimento di Chirurgia Dott. Caraceni che, si ricorda, è il primario di Urologia di Civitanova Marche".
Conclude il direttore: "Ai cittadini di Civitanova voglio ancora una volta assicurare che nessun tipo di depotenziamento è in atto, anzi nella struttura ospedaliera si stanno effettuando importanti investimenti strutturali e tecnologici.
Francesco Micucci, consigliere regionale, risponde a Ciarapica, sindaco di Civitanova Marche in merito alla questione Ospedale:
"E' vergognoso che il sindaco Ciarapica, al solo fine di mettere in piedi la più becera delle campagne elettorali, utilizzi strumentalmente la sanità marchigiana e civitanovese in particolare per apparire sulla stampa. Evidente che non ha altri argomenti della propria azione amministrativa da spendere e devia su altri temi!
Grave è pure che nonostante sia stato più volte smentito dai fatti in tema di primari, di lavori, di qualità dei servizi continui a trovare spazio sulla stampa locale utilizzando reiteratamente gli stessi falsi argomenti!"
"Ho risposto più volte alle sue false accuse, lo faccio di nuovo ora, ma mi auguro che sia l'ultima volta che si dia spazio a questo disco rotto! - continua Micucci - Per l'ospedale di Civitanova proprio in questi giorni si stanno svolgendo le selezioni per i primariati di Medicina e Oncologia. Per gli altri si stanno predisponendo o sono già usciti i bandi! Nessun servizio è stato depotenziato, anzi altri si stanno attivando. Nuovi medici sono stati assunti in questi giorni. I lavori svolti e quelli che si stanno ultimando sono sotto gli occhi di tutti, con enorme soddisfazione anche degli utenti".
E conclude: "Se vuole fare campagna elettorale faccia proposte e non utilizzi strumentalmente la sanità, un fiore all'occhiello della nostra regione se paragonata a quelle gestite dai suoi amici della destra nel resto d'Italia.
E visto le centinaia di migliaia di euro che spende il suo ufficio per il "settore informazione" che almeno si informi su quanto di buono è stato realizzato in questi anni nel nostro ospesale e la finisca ti fare terrorismo psicologico sulla sanità!"
"Anno nuovo, problemi vecchi". Questa la valutazione del coordinatore della Lega Salvini Premier di Recanati Benito Mariani riguardo la situazione in cui versa la Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) di Recanati. Il 2019 è stato un anno duro e turbolento per i lavoratori e ospiti della Rsa: licenziamenti, proteste sindacali di categoria, proteste di familiari degli ospiti e per ultimo un'ispezione dei Nas.
La Lega Recanati segnala la grave situazione, ancora irrisolta, riguardo il pagamento degli stipendi ai lavoratori della cooperativa “La Cometa” che ha gestito il servizio presso la RSA di Recanati fino al 15 dicembre 2019. "Già nel corso dello stesso anno l'Asur si era sostituita alla cooperativa nel pagamento degli stipendi per 4 mensilità - sottolinea Mariani -. Successivamente, da luglio a settembre, è subentrata la Cooperativa “La Fenice”. Suscita meraviglia come lo scorso ottobre sia di nuovo rientrata la cooperativa “La Cometa”, già inadempiente per alcuni mesi, gestendo l'appalto fino al 15 dicembre 2019, nonostante l'Asur sembrava avesse intenzione di sostituire la stessa cooperativa come di fatto è avvenuto".
"Sarebbe interessante sapere se l'Asur ha pagato nuovamente la cooperativa “La Cometa” perchè ha subito collezionato stipendi impagati - prosegue il coordinatore cittadino della Lega -. In particolare i lavoratori non hanno ancora visto gli stipendi del mese di novembre, di metà dicembre 2019, oltre alla tredicesima, liquidazione e quota tfr. I dipendenti preoccupatissimi sono stati penalizzati anche negli scatti di anzianità perduti, ferie e permessi non goduti. Diversi lavoratori monoreddito e in affitto vengono messi a dura prova nella vita di tutti giorni, tuttavia si sforzano di non far ricadere la loro giustificata insoddifazione nel lavoro quotidiano. Molti operatori difficilmente riescono a sbarcare il lunario e addirittura costretti a sottoscrivere dei prestiti e quindi indebitarsi per vivere e lavorare, alla fine saranno sicuramente costretti ad adire le vie legali per cercare di far valere i propri diritti nell'indifferenza di chi doveva controllare".
"Nella struttura è presente un Direttore Sanitario storico che non può non conoscere la situazione - dice Mariani -, come sicuramente è a conoscenza dei fatti il Direttore di Distretto, come è ben informato lo stesso direttore di Area Vasta che si rapporta direttamente con l'assessore regionale della Sanità nonchè governatore della Regione Ceriscioli. Figure importanti e determinanti per i loro ruoli ed incarichi che, se volessero, potrebbero risolvere in breve tempo la situazione. Ci sorprende, ma forse neanche tanto, come l'attuale amministrazione, il Sindaco, il delegato alla Sanità non hanno speso nemmeno una parola a sostegno e solidarietà dei dipendendi e degli ospiti che sono tuttavia nostri concittadini".
Mariani ravvisa molte lacune anche sul nuovo Piano Sanitario Regionale, che verrà discusso nella prima settimana di febbraio: "Un Piano Sanitario con molte lacune e che non tiene conto delle peculirità del territorio marchigiano, favorendo alcune zone e penalizzandone molte altre, ancora cittadini di seria A e di serie B. La gestione Sanitaria che finora i cittadini marchigiani hanno visto e provato sulla loro pelle sarà senza dubbio il metro di misura: chi ha amministrato finora, e che sembra si voglia riproporre alle prossime elezioni regionali di maggio, non merita altra possibilità e dev'essere mandato a casa. La voglia di cambiamento che i marchigiani stanno chiedendo a gran voce passa anche per una Sanità più equa e rispettosa dei diritti dei malati e dei lavoratori del settore".
Bretella Sabatucci e riammagliamento zona sud, l’assessore Fausto Troiani fa il punto sugli interventi per la nuova viabilità e gli investimenti dell’Amministrazione comunale civitanovese per collegare la superstrada al centro città.
“Leggo sulla stampa una serie di inesattezze impressionanti quando si parla di viabilità: dalla zona Sabatucci a quella Micheletti, dalle opere di riammagliamento a sud al progetto Strever, l’opposizione sta mettendo in atto una campagna di disinformazione per gettare ombre su un settore, quello dell’Urbanistica, che sta lavorando tanto e bene dopo anni di stallo dovuti all’immobilismo dell’ex Amministrazione Pd”, spiega Troiani in una nota.
“Voglio annunciare che tutte le proposte che rivoluzioneranno la viabilità, ponendo fine a tante problematiche legate all’elevata mole di traffico, saranno illustrate a breve ai cittadini, punto per punto, nel corso degli incontri pubblici che organizzeremo con dirigenti e funzionari nella sala consiliare. Sono però necessarie diverse precisazioni.
Partiamo dalla lottizzazione Sabatucci, dove la convenzione prevede la realizzazione da parte dei privati della bretella di Costamartina in un’area di proprietà e vincolo dell’Autostrada. L’Amministrazione comunale, dopo aver sollecitato la direzione della Società per ottenere la cessione dell’area senza avere risposte, ha deciso di modificare il percorso della strada in modo da farla passare fuori dalla fascia di rispetto autostradale e poter agire quindi in autonomia. Per realizzare la strada servono espropri e acquisti. Per dare concretezza al nuovo progetto resosi necessario per il diniego degli enti competenti, abbiamo messo in bilancio 500 mila euro a copertura dell’opera. Resta in ogni caso lo stanziamento dei privati di 200 mila euro, come da convenzione.
Anche il riammagliamento viario della zona sud sarà a carico dei privati che andranno a lottizzare. L’innesto a pettine che andremo a realizzare per collegare la superstrada al centro città non costerà un euro alle casse comunali. Per realizzare queste nuove arterie di collegamento andremo a modificare la zona ad ovest della ferrovia, con gli spostamenti delle aree commerciali della zona Eurospin, senza aggiungere destinazioni commerciali. Infatti, quell’area di 6 mila metri quadrati nel PRG è già inserita nel commerciale.
A nord della ferrovia passerà il nuovo viale di prolungamento e rotatoria su via Castelfidardo fino a via Aldo Moro e nuovo sottopasso per arrivare in centro e zona stadio. In questa area sono previste nuove destinazioni commerciali direzionali in grado di sostenere in parte con il loro plus valore le opere infrastutturali di interesse pubblico generale. La collettività avrà opere che con risorse pubbliche non si potrebbero mai realizzare.
E infine – continua l’assessore - sono false e tendenziose anche le notizie sulla recente discussione in maggioranza dei parcheggi a pagamento sul lungomare. La Giunta darà avvio alla riqualificazione del centro, con un progetto coordinato dai tecnici comunali, impiegando le somme derivate dai contenziosi Prica e Samesi. Ridare lustro al centro città, sul modello ‘Rambla’, è un impegno che ci siamo presi con i cittadini e che non vogliamo disattendere. Una volta avviate le procedure della progettazione, che prevede tra l’altro un silos parcheggi centrale, decadrà la delibera Strever di cui tanto ancora si parla. L'architetto Strappato ha già avviato le procedure, poi ci saranno la progettazione e il cantieramento, tutto a carico del Comune.
A proposito dei parcheggi blu – conclude Troiani - voglio rassicurare gli esponenti di Fratelli d’Italia, invitandoli a mantenere la calma e a non farne un tormentone per la campagna elettorale alle porte. Il loro atteggiamento settario rischia di creare molti nemici non certo a sinistra, bensì negli schieramenti del centrodestra a tutto danno dell’aspirante candidato Acquaroli”.
Sarà rimosso a breve il braccio della gru presente nel complesso "Le Torri" di Pollenza. È quanto annunciato dal sindaco Mauro Romoli nel corso della seduta del Consiglio Comunale andata in scena nella serata di ieri.
"Si tratta di una decisione attesa da tempo - sottolinea il consigliere di minoranza Mirko Salvatori, capogruppo della lista "Insieme Possiamo" -, e che ci soddisfa. La popolazione avvertiva il bisogno di un provvedimento simile visto che sul braccio si erano insediati numerosi piccioni. Ci è stato assicurato che verrà tolto tra breve, sebbene non vi siano ancora tempi certi: il mio gruppo consiliare monitorerà costantemente la situazione, come fatto in passato con la presentazione di un'interrogazione ad hoc".
"La gru è ferma da anni - sottolinea Salvatori -. Speriamo che questo sia il primo passo verso una sua disinstallazione definitiva in attesa di comprendere il futuro del progetto originario che prevedeva la costruzione di una nuova palazzina. La presenza della gru deturpa lo skyline di Pollenza, visto che è inserita in un'area che costituisce il biglietto da visita del paese".
Durante la seduta del consiglio Comunale andata in scena nella serata di ieri, sono anche state annunciate le dimissioni a sorpresa dal ruolo di consigliere del vice-sindaco Andrea Primucci, al quale rimaranno in ogni caso le deleghe all'Urbanistica, ai Lavori Pubblici e alla Viabilità.
La lista civica "Le Nostre Marche" si è data una strutturazione regionale, in vista delle elezioni che si svolgeranno il prossimo maggio. Nella riunione che si è tenuta a Civitanova Marche lo scorso lunedì 27 gennaio, hanno partecipato tutte le componenti politiche che intendono far parte del nuovo progetto (Italia in Comune, Demos, Civici, Prospettiva Popolare, Ancona Popolare, Nuova Democrazia Cristiana), e si è nominato il coordinamento regionale composto da: Marco Gnocchini, Monica Santori (Ancona), Massimo Giulietti, Stefano Massimiliano Ghio e Piero Gismondi (Civitanova Marche/Macerata), Tano Massucci (Fermo), Claudio Sesto Travanti (Ascoli Piceno). Stefano Massimiliano Ghio è stato individuato quale portavoce della lista.
"La natura inclusiva della nostra realtà politica ci consentirà nelle prossime settimane di ricevere adesioni da tutti coloro che vorranno - sottolinea Ghio -, a condizione che rispettino i principi che hanno ispirato la nascita delle Nuove Marche, i quali, rinvenibili nella nostra Costituzione, sono stati coniugati nella solidarietà, nella ricomposizione delle fratture sociali e territoriali, nella competenza, nella compostezza del linguaggio, nell’antipopulismo e nell’antisovranismo, nel perseguimento del solo interesse pubblico, nello sviluppo ecosostenibile e nella semplificazione burocratica".
"Il problema del passaggio a livello si trascina da 30 anni senza che nessuno abbia mai avuto il coraggio di affrontarlo. Noi crediamo che la politica, invece, debba affrontare di petto queste situazioni: le condizioni per fare un sottopasso in via Roma ci sono tutte. In 10 mesi la città potrebbe averlo a sua disposizione". David Miliozzi, candidato della lista civica "Macerata Insieme" alle primarie del centro-sinistra, parte da uno dei nodi cruciali che riguardano la mobilità della città per presentare il suo "ABC", ovvero i punti cardine del programma con il quale si pone l'obiettivo di rilanciare il capoluogo dopo i 10 anni di amministrazione Carancini.
Si parte dalla lettera "A", quella di accessibilità. "L'ingresso nel capoluogo degli automobilisti che provengono da ovest, ovvero dall'entroterra, è costantemente bloccato dal passaggio a livello che si trova nel quartiere di Collevario - afferma Miliozzi, avendo al suo fianco la bici elettrica con la quale è solito muoversi in città -. I finanziamenti per costruire il sottopasso ci sono, serve solo il coraggio di utilizzarli. Con il sottopasso si potrà abbattere sensibilmente il traffico cittadino ed avvicinare nuovamente le frazioni con il centro città. A discapito di disagi temporanei, si potranno riscontrare benefici a lungo termine".
"Il progetto del passaggio a livello non è alternativo a quello della bretella Mattei-La Pieve, per la quale servirà molto più tempo - puntualizza Miliozzi -. Non vorrei che si andasse a finire come con il palazzetto della Lube, rinviando all'infinito i problemi senza mai risolverli".
La sensibilità mostrata da Miliozzi alle tematiche ambientali, lo porta ad incassare il pieno e deciso appoggio di Europa Verde, come sottolineato dal consigliere regionale Sandro Bisonni: "L'unica novità per Macerata è quella rappresentata da David. Soltanto lui potrà risolvere le problematiche che affliggono la città dal punto di vista della mobilità e dell'accessibilità: i nostri candidati confluiranno nella sua lista".
Bisonni e Miliozzi hanno già lavorato fianco a fianco per la mozione 603 del 28 gennaio 2020 in cui si mette nero su bianco l'esigenza di eliminare il passaggio a livello di Collevario, definito da Bisonni un "collo di bottiglia per l'accesso alla città". "Se la mozione sarà approvata, darà un indirizzo a Ferrovie per capire dove iniziare ad operare lungo la linea Albacina - Civitanova che recentemente è stata oggetto di un finanziamento da 110 milioni di euro. Un investimento che prevede l'elettrificazione totale della tratta e l'eliminazione di tutti i passaggi a livello (DGR 995/2019). Abbiamo indicato l'eliminazione del passaggio a livello di Collevario come prioritario".
Gli altri passaggi a livello segnalati dalla mozione del consigliere Bisonni sono quelli in via Giosué Carducci e in via Luigi Einaudi a Civitanova Marche; a Matelica lungo la Provinciale 256; a San Severino Marche in via Eustachio e a Castelraimondo, all'incrocio con la ex statale. La mozione entrerà in discussione entro marzo/aprile, proprio a ridosso della chiusura dell'attività del Consiglio regionale prevista per il prossimo 14 aprile. "Sarà un mio impegno quello di farla calendarizzare prima di questa data" precisa Bisonni.
Lo sguardo di Miliozzi si allarga, infine, ai servizi di mobilità cittadina nel loro insieme: "A Macerata siamo arrivati a una loro vera e propria disintegrazione: la stazione ferroviaria è in viale don Bosco, il terminal dei bus extraurbani in piazza Pizzarello, il terminal degli autobus urbani ai giardini Diaz. Bisogna integrare questi servizi a partire dalle infrastrutture, valorizzando ciò che già abbiamo come le 5 fermate della metropolitana di superficie".
"La linea per le prossime elezioni regionali è quella stabilita con Luigi Di Maio, e confermata oggi dal nostro nuovo Capo politico, Vito Crimi, e prevede la possibilità di valutare le ipotesi di “correre” da soli o insieme a liste civiche". Così il senatore Giorgio Fede, facilitatore regionale con delega per le relazioni interne e le elezioni, al termine dell'incontro col facilitatore nazionale Danilo Toninelli e con gli altri esponenti marchigiani.
"Ringrazio per il lavoro svolto finora l'onorevole Parisse e il consigliere Maggi - prosegue Fede -. Un lavoro politico importante del quale sono consapevole quanto non sia facile prenderne il testimone. Il M5s è chiamato ora a sfide importanti, che andremo a delineare nei prossimi Stati Generali".
"Da oggi parte un nuovo percorso con l'apertura su Rousseau delle candidature per le elezioni regionali della prossima primavera. Sarà fondamentale d'ora in avanti fare squadra e rafforzare il coordinamento e il supporto tra e per i gruppi della nostra regione, per arrivare a scelte ben condivise da tutti. Questo è il mio obiettivo, per cui ho già iniziato a lavorare".
Sergio Pirozzi, presidente commissione terremoto del consiglio regionale Lazio ed esponente di Fratelli d'Italia, commenta le affermazioni del ministro Paola De Micheli a margine del convegno Anci Marche ad Ascoli Piceno rispondendo ad una domanda sulla nomina del sostituto del commissario al terremoto Farabollini: "Dire che e' calata l'attenzione sul terremoto e' un calarsi la maschera di chi vuol metterci la faccia senza farsi riconoscere. La ministra con queste sue apparizioni in TV e dichiarazioni non fa che aggiungere macerie su macerie".
Matteo Salvini torna nelle Marche, lo farà a Pesaro giovedì 20 febbraio, nel pomeriggio, per un incontro pubblico e, in seguito, una cena con i militanti, i sostenitori e gli amici della Lega. Ad annunciarlo è il senatore regionale del Carroccio Paolo Arrigoni. Resta però ancora da decifrare, quale sarà il candidato del centro-destra alla guida della Regione. Nella giornata di ieri, Giorgia Meloni ha ribadito la ferma candidatura del deputato potentino Francesco Acquaroli, ma la Lega, ad oggi, sembra poco entusiasta di questa scelta, frutto di un vecchio accordo tra i vertici della coalizione.
“Dopo la campagna elettorale che lo ha tenuto impegnato in Calabria e in Emilia-Romagna, il Capitano non ha certo esaurito le energie e torna nelle Marche per guidare la Lega e il centrodestra, allargato alle forze moderate, nella battaglia per strappare questa meravigliosa terra alla pessima gestione del PD”, commenta il Senatore Paolo Arrigoni,.“La campagna elettorale per il rinnovo del governo regionale è già iniziata e questo spinge la Lega a mettere in campo l’impegno e le competenze delle donne e degli uomini del Carroccio che hanno investito nella loro formazione politica e amministrativa, in un lavoro di squadra che garantisca ai marchigiani quella svolta e quel rinnovamento che giustamente chiedono per rilanciare una regione condannata dalla sinistra alla decrescita”.
“L’appuntamento di Pesaro – conclude Arrigoni – conferma quanto le Marche stiano a cuore a Matteo Salvini e la loro importanza per la Lega, che sta già lavorando al programma elettorale e si propone come forza leader e garante del buon governo del centrodestra per mandare a casa un PD ormai allo sbando”.
È stata approvata nella seduta di questa mattina a Palazzo Raffaello la mozione presentata dal consigliere Elena Leonardi che mirava ad impegnare il governatore Ceriscioli, anche in qualità di vicecommissario alla ricostruzione, a permettere anche a chi non ha riaperto l’attività economica danneggiata a seguito del terremoto di ottenere il contributo del danno indiretto.
COS'È IL DANNO INDIRETTO - La misura del cosiddetto “danno indiretto” intende calcolare i mancati guadagni delle imprese ricadenti sui Comuni ricompresi nel “cratere sismico”, e ne possono beneficiare soltanto quelle imprese che abbiano avuto una riduzione del fatturato annuo in misura non inferiore al 30 per cento rispetto a quello calcolato sulla media del medesimo del triennio precedente, e dovrebbe costituire un indennizzo per chi ha subito delle perdite a causa del sisma. Il contributo, però, attualmente è ammesso soltanto nell’eventualità che l’attività abbia sostenuto dei costi a seguito del sisma.
In altre parole l’attività economica riceve il rimborso del danno indiretto solo a condizione che a seguito del sisma abbia speso quella somma, per costi correnti di gestione, quindi di fatto solo nel caso in cui abbia potuto riaprire e/o proseguire l’attività o abbia avuto la possibilità, anche economica, di spendere una somma di denaro per la propria attività terremotata.
“È paradossale – ha sottolineato il consigliere di Fratelli d’Italia – che la normativa abbia previsto che potevano usufruire dell’indennizzo per i danni indiretti subiti dopo il terremoto solo alle attività economiche che avevano avuto la possibilità di riaprire e di investire i propri risparmi. Sappiamo bene che ci sono decine e decine di attività, soprattutto nelle zone più colpite dal sisma, che non hanno avuto la possibilità di riaprire, per una serie di motivazioni diverse, difficoltà logistiche, ragioni personali o legate alla distruzione della propria comunità. Questi commercianti e professionisti non hanno potuto usufruire dell’indennizzo per la perdita subita. La mia mozione, presentata a settembre 2019, voleva impegnare la giunta nella direzione di eliminare questa grave disparità ed evitare discriminazioni considerando anche la possibilità di calcolare il contributo su parametri più logici e giusti”.
La mozione del capogruppo Leonardi infatti, approvata oggi, impegna la Regione a permettere anche a chi non ha riaperto l’attività di presentare la domanda per ottenere l'agevolazione, cambiando la modalità di determinazione del contributo; ossia, scollegarne il calcolo dai costi di gestione (anche correnti) sostenuti a seguito del sisma e calcolarlo solo in base alla effettiva riduzione del fatturato, in modo da non creare discriminazioni tra chi ha potuto riaprire dopo il sisma e chi invece non ha riaperto.
Deliberati i lavori di miglioramento sismico dell'edifico scolastico San Vito finanziati con i fondi sisma del 1997 per un costo complessivo dell'intervento di 2.500.000 euro.
Con il nuovo intervento, oltre al miglioramento sismico dell'edificio (nel pieno rispetto della normativa vigente), verranno realizzate: 2 aule didattiche; il rinnovo di tutti i servizi igienici; nuovi spogliatoi e servizi igienici per la palestra; opere per il superamento delle barriere architettoniche con l'installazione di un ascensore.
Assieme al dirigente scolastico, il sindaco Antonio Bravi sta valutando le migliori soluzioni per lo spostamento di materne e medie nel periodo dei lavori in modo da creare meno disagi possibili come è avvenuto per la Lorenzo Lotto. "Ancora una volta il Comune di Recanati è riuscito ad intercettare un finanziamento nazionale e si interviene su un edificio storico della città - spiega l'Assessore ai Lavori Pubblici Francesco Fiordomo -. Dopo Palazzo Venieri, Sant'Agostino, Lorenzo Lotto e interventi diffusi in ogni scuola, si parte con questo nuovo progetto. Senza dimenticare i fondi per la nuova Beniamino Gigli e per il Professionale nell'immobile Santo Stefano, mentre proseguono i lavori per l'ampliamento dell'Itis Mattei".
"Per la Puglia abbiamo gia' il candidato e fatto un accordo sulle altre Regioni che vanno al voto. Nell'ambito di queste trattative, abbiamo Puglia e Marche, per le quali i nomi sono quelli di Fitto e Acquaroli. Altri nomi per altre regioni esistono. Gli accordi ci sono e non credo si debbano ridiscutere". Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, parlando della coalizione di centrodestra e delle prossime sfide regionali. Dichiarazioni piuttosto sibilline che tendono a mettere all'angolo l'alleato leghista sul candidato che correrà al posto di governatore nelle Marche.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha commentato il risultato conseguito da Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, non nascondendo la propria soddisfazione per l'esito della tornata elettorale che ha visto prevalere il candidato del Partito Democratico sulla leghista Lucia Borgonzoni.
"Il primo dato positivo riguarda la partecipazione, una profonda e importante reazione democratica - ha commentato il governatore con un post apparso sulla propria pagina Facebook -. Alla arroganza dei toni e del linguaggio, al pericolo di una proposta politica di destra oltranzista, alla candidatura di una personalità scollegata dal territorio, si è contrapposta la mobilitazione di migliaia di persone che hanno deciso di andare a votare".
"Ho lavorato con Stefano Bonaccini e mi congratulo con lui - prosegue Ceriscioli -. Abbiamo condiviso molte delle scelte che posizionano le nostre regioni, sulle grandi questioni, dal lavoro, alla occupazione, alla qualità della vita, ai servizi, tra le prime in Italia. Stefano è un amministratore serio e capace, che proprio qualche giorno fa, veniva descritto come “poco empatico”, più propenso a “far parlare la realtà dei fatti che la propaganda”. Una linea che mi rispecchia e che condivido e nella quale ho creduto fin dall’inizio. La politica può riacquistare credibilità se alla ricerca dello slogan, contrappone risultati misurabili e un progetto concreto".
L'analisi di Ceriscioli diventa prettamente politica quando il quadro viene esteso all'operato del Partito Democratico e coinvolge quanto messo in piedi dal movimento delle Sardine: "L’unità del PD e la mobilitazione dalle Sardine, la capacità di raccontare il buon governo regionale, hanno permesso di vincere una battaglia assolutamente non scontata. Dalle elezioni europee, che hanno visto la stessa partecipazione, la Lega ha perso 7 punti. È la prima, vera, sconfitta politica di Salvini che anche in Calabria cala di quasi dieci punti rispetto alle Europee, ed è il terzo partito dopo Pd e Fratelli d’Italia".
La sconfitta in Calabria non viene, però, dimenticata: "Esprimo rammarico per il risultato in Calabria che ha ragioni diverse, e come dice il segretario Zingaretti “se il fronte del centrosinistra fosse stato unito il risultato sarebbe stato migliore”. La netta sconfitta del Movimento 5 Stelle, conferma la necessità che il nostro partito, anche come proposto del segretario nazionale, si metta in ascolto e possa recuperare quel consenso che in questi anni, anche per nostra responsabilità, si è disperso".
"Il tempo delle contrapposizioni, delle reciproche accuse e recriminazioni va superato - conclude Ceriscioli -: è tempo di mettersi in marcia, di camminare tutti insieme ed io sono in campo per dare continuità al governo della regione, alle tante cose fatte e per costruire le Marche del futuro".
Anche il deputato di Fratelli d’Italia e candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Marche, Francesco Acquaroli ha commentato i risultati delle elezioni Regionali in Calabria ed Emilia Romagna: "I cittadini calabresi, emiliani e romagnoli hanno premiato la coerenza e le proposte di Fratelli d'Italia. Siamo il partito che cresce di più nel centrodestra e oggi festeggiamo un risultato straordinario, che conferma la serietà del nostro progetto e la credibilità di una grande squadra guidata da Giorgia Meloni. È un ottimo segnale per le prossime sfide che abbiamo davanti e che ci vedranno in prima linea. A partire proprio dalle Marche, una terra meravigliosa e con enormi potenzialità, oppressa dal pessimo governo della sinistra e che ha bisogno di essere ricostruita e rilanciata. Noi siamo già al lavoro per raggiungere questo obiettivo".
“Come al solito il PD di Macerata le decisioni le prende in famiglia anziché nelle sedi istituzionali dove non sarebbe passata l’indegna farsa dello spostamento del Convitto ai Salesiani. Il Sindaco Carancini fa la solita danza del gambero e gli assessori Ricotta e Monteverde ormai pensano solo alla campagna elettorale? Che importa tanto sono le famiglie maceratesi, come sempre, a pagarne le conseguenze”.
I leghisti Andrea Marchiori e Francesco Luciani denunciano come, secondo loro, consiglieri comunali di Macerata siano stati tenuti all’oscuro delle scelte dell’Amministrazione che prima ha avviato una trattativa sotterranea per trasferire il Convitto Giacomo Leopardi, poi tra mezze si è scagliata contro il Presidente della Provincia Pettinari.
“Perché l’Amministrazione si è concentrata solo sulle scuole alle Casermette nonostante anche la ristrutturazione del Convitto sia finanziata dal piano della ricostruzione e la costruzione della nuova scuola alle Vergini sia stata già deliberata? – chiede Luciani – E perché il sindaco Carancini e l’assessore ai lavori pubblici Ricotta per pagare il risarcimento alla Nuova Via Trento Spa hanno impegnato l’indennizzo assicurativo per i danni del terremoto?”
“Il Convitto non deve essere spostato ed i suoi studenti devono svolgere attività didattica al meglio perché non ci sono studenti di serie B, né devono essere considerati pedine insieme alle loro famiglie e a tutto il personale scolastico – conclude Marchiori – Sindaco e assessori sottoscrivano, come li obbliga il ruolo di amministratori su delega dei cittadini quel “Patto educativo di corresponsabilità” che il Convitto ha stipulato tra le diverse componenti della comunità scolastica per garantire e favorire quel ‘rispetto’ che viene meno senza quel ‘dialogo e collaborazione’ che a Macerata continua a mancare tra cittadini e istituzioni.
"Abbiamo provveduto a comunicare al Presidente dell’Azienda Pluriservizi Porto Recanati, anche in contrasto con alcune interpretazioni dei legali interpellati, di fornire al Consigliere Bianchi tutta la documentazione richiesta, anche quella contenente i dati maggiormente sensibili". Così il sindaco Roberto Mozzicafreddo replica alle dichiarazioni rilasciate nel corso di una conferenza stampa indetta lo scorso 18 gennaio dal consigliere Michele Bianchi, riguardo la mancata concessione della consultazione degli atti riguardanti la presunta assunzione a tempo determinato di un dipendente da inquadrare nel settore amministrativo.
"Il Presidente Dezi aveva già provveduto a fornire a Bianchi la documentazione richiesta in base all’art. 43 del TUEL come esplicitamente espresso dal consigliere - sottolinea il sindaco in una nota stampa -, richiamandolo al rispetto della riservatezza cui sono sottoposti tutti i consiglieri comunali. Non corrisponde al vero che la Commissione esaminatrice, autonoma, esterna ed estranea sia all'Azienda Pluriservizi Porto Recanati che al Comune, abbia scritto al consigliere, così come non corrisponde al vero che “è stato assunto un addetto all’area amministrativa”, men che meno dal gennaio 2020. Il bando esprimeva chiaramente che si sarebbe trattato solo della costituzione di una graduatoria dalla quale eventualmente attingere al bisogno".
"Il ritardo per l’ulteriore documentazione è dovuto solamente ad una articolata e prudenziale interpretazione della normativa cui il Consigliere, nella sua richiesta faceva riferimento: infatti il diritto di accesso - argomenta Mozzicafreddo - ed i doveri di trasparenza e la necessaria tutela della privacy dei concorrenti sono sicuramente e più complessivamente contemperati e rispettati dall'art. 5 del DLGS . 33/2013 anziché dall'ART. 43 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), fermi restando i doveri di riservatezza cui il richiedente è sottoposto".
"Per tali motivi e perché non è mai esistita una volontà di “occultamento” dei dati richiesti, né da parte della APPR né da parte dell’Amministrazione Comunale, abbiamo invitato il Presidente Dezi a fornire anche i documenti ancora mancanti dei quali peraltro nessun amministratore è in possesso, compreso il Sindaco. Pertanto le dichiarazioni rilasciate dal consigliere Bianchi appaiono imprudenti, affrettate ed offensive" conclude il sindaco.
“Il parcheggio da realizzare nello spazio dell’ormai ex scuola elementare Douhet verrà finanziato direttamente dal Comune per una somma di 23 mila euro e i lavori saranno affidati con un appalto separato rispetto a quello della ciclovia. Si tratta, di fatto, di una sistemazione dell’area post demolizione a massicciata e ghiaia. Quindi la raccolta firme proposta ai cittadini dal Pd e dal Civico 49 si è basata su di un testo non corrispondente alla realtà, peraltro più volte descritta dall’Amministrazione Comunale, anche in presenza degli stessi Consiglieri di opposizione, sia nelle sedi istituzionali che nelle pubbliche assemblee”.
Si è espressa così, in una nota, il sindaco di Potenza Picena Noemi Tartabini intervenendo sulle questioni relative alle opere quali: la ciclovia, e i parcheggi in piazza Douhet , che avevano creato delle perplessità da parte dell’opposizione soprattutto riguardo ai finanziamenti. Pd e Civico 49 hanno, nei giorni scorsi, anche organizzato una petizione in merito.
“Il Pd e Civico 49 continuano, dunque, a creare confusione tra i cittadini per mere strumentalizzazioni politiche, aggiunge la Tartabini. Per ulteriore chiarezza: dei circa 666 mila euro totali per la pista ciclabile, 500 mila provengono dalla Regione e 166 mila dal Comune. Dalla suddetta quota comunale verranno utilizzati 23 mila euro per la sistemazione dello spazio ex scuola Douhet a parcheggio con opere temporanee, senza cambio di destinazione d’uso e soprattutto lasciando inalterate le volumetrie realizzabili. La scuola, come noto, è stata chiusa perché non rispetta più i criteri di vulnerabilità sismica. L’adeguamento sismico dell’edificio è risultato antieconomico e dovrà quindi essere demolito. Criterio, quello dell’abbattimento dell’intera struttura, previsto dal Bando GSE (Gestore Servizi Energetici) che permetterà al Comune di ricevere una cifra oscillante tra i 750 mila ed un milione e 750 mila euro che potrebbe essere utilizzata per la riduzione della quota non finanziata dalla Regione, pari ad un milione e 800 mila euro, per la costruzione della nuova scuola elementare di Viale Piemonte. Per la proposta di realizzare in quell’area un nuovo centro civico, l’Amministrazione Comunale preferisce utilizzare, ristrutturare e valorizzare il patrimonio esistente come la Fondazione Divina Provvidenza provvisoriamente ospitante la scuola elementare, la Palazzina Comunale di Porto Potenza Picena che con un finanziamento di 109 mila euro di cui siamo già assegnatari verrà ristrutturata nei due piani interni prevedendo spazi polifunzionali, l’ex cinema Florida per il quale ci stiamo dotando di un progetto per l’acceso a bandi utili per la ristrutturazione. Tra l’altro, la nuovo scuola di viale Piemonte sarà dotata di auditorium, teatrino, biblioteca e sale riunioni per il pubblico. Tematiche , peraltro, già esposte in campagna elettorale ed evidentemente condivise. Per concludere, in merito alla petizione sarebbe stato più opportuno autenticare le firme, raccogliere anche il numero di un documento d’identità e garantire una lettura chiara delle generalità dei firmatari”.