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Politica Macerata

Lodo NVT, pignoramento al Comune. Malumori e dubbi nelle file dell'opposizione: "Cifra che crea una voragine pericolosissima"

Lodo NVT, pignoramento al Comune. Malumori e dubbi nelle file dell'opposizione: "Cifra che crea una voragine pericolosissima"

Il pignoramento di 3 milioni di euro del creditore della Società Nuova Via Trento nei confronti del Comune di Macerata, ha creato non pochi malumori nelle file dell'opposizione che oltre a vederci poco chiaro e a chiedere delucidazioni al sindaco Romano Carancini sulla vicenda sono compatte nel parlare di un "danno enorme per la Città". Una nota stampa del Comune, nel pomeriggio, ha comunicato che "le somme dovute dal Comune di Macerata alla Nuova Via Trento, per effetto del lodo arbitrale del 24 luglio scorso, fino alla concorrenza di 3.000.000 di euro circa, sono state pignorate da un creditore della Società Nuova Via Trento attraverso un atto giudiziale notificato ieri al Comune di Macerata. In merito alla vicenda è utile ricordare, come preannunciato dall’Amministrazione comunale, che il lodo stesso sarà oggetto di impugnazione nei termini stabiliti dalla legge, oltre che del giudizio di verifica di giurisdizione dinanzi alla Corte di Cassazione la cui udienza è già fissata per il prossimo 24 settembre."

L'Ente pubblico ha un termine di 120 giorni per completare l'esecuzione del provvedimento giurisdizionale che lo obbliga al pagamento della somma di denaro. E proprio in questo lasso di tempo ricade anche la sentenza della Corte di Cassazione che si pronuncerà tra dodici giorni.

"Ci sarebbe molto da dire anche se la notizia è scarna e da adito a molte considerazioni - le parole del consigliere della Lega Andrea Marchiori -. Anzitutto la stranezza dovuta al fatto che sul sito del Comune viene data una notizia che apparentemente è neutra per l'Ente stesso e inoltre credo che se il Comune deve pagare una somma di denaro, che la paghi al creditore principale o al creditore del creditore non cambia nulla. È la prima volta che sul sito ufficiale viene data notizia di un pignoramento fatto al Comune e in questo caso non per un debito dell'Ente pubblico. Sorge il sospetto che sia stato fatto per gettare discredito sulla Nuova Via Trento e, se così fosse, sarebbe un fatto gravissimo perché il Comune ne è socio ed è anche, stando alla lettura della sentenza, responsabile di ciò che sta accadendo."

"Il Comune si affanna inoltre a ribadire che farà appello al lodo arbitrale, un annuncio che aveva già fatto tempo fa in conferenza stampa. Se si afferma un fatto di questa portata bisogna spiegare che il lodo arbitrale non è appellabile come una sentenza di giudizio ordinario - prosegue Marchiori -. L'organo che andrà a valutare l'appello andrà a valutare la regolarità procedurale: il rispetto delle formalità tipiche. Se noi ci aspettiamo un successo che sia in grado di stravolgere il contenuto della condanna probabilmente diamo la sensazione a chi legge di qualcosa che giuridicamente non tiene. Voci ufficiose sostengono che il procuratore generale presso la Corte di Cassazione avrebbe dato parere negativo al ricorso fatto dal Comune; se così fosse è un ricorso che parte già in maniera sbagliata e attendersi un esito felice è un po' eccessivo."

"Nessuno di noi consiglieri e cittadini credo sia felice che l'Ente sia stato costretto a pagare una cifra che crea nel bilancio una voragine pericolosissima. Dato che però questa è la realtà dobbiamo tirare fuori una considerazione: come si fa a sostenere una responsabilità politica come quella del PD, del sindaco Carancini o dell'Assessore Ricotta che non hanno eseguito quell'opera pubblica prevista nella convenzione ritenendo, con una scelta individuale, di non doverla fare? Una scelta individuale per la quale tutti ci troviamo ora a pagare una condanna. Come si fa a parlare di appello, di ricorso in Cassazione o di pignoramento verso terzi quando nessuno ha mai fatto un esame di coscienza sui propri errori? Senza considerare che tutta questa vicenda noi consiglieri o appartenenti alla Commissione di Bilancio la apprendiamo dalla stampa e nessuno ci ha mai comunicato altro nelle dovute sedi."

"Siamo davanti a un atto grave e non capisco come siamo potuti arrivare a questi livelli - le dure parole della consigliera Deborah Pantana di "Idea Macerata" -. Il primo cittadino è un uomo di legge e le cose le doveva sapere meglio già prima di altri. Quello che è accaduto oggi è un fatto mai successo a Macerata, un atto grave. Mi auguro che il sindaco Carancino, che era già stato informato dai revisori su ciò a cui sarebbe andato incontro, trovi una soluzione con il privato perché non si può essere superficiali in questa occasione: auspico quindi un accordo o una transazione con la Società."

"Parliamo di un danno di notevole entità che la Città sta subendo - il commento di Francesco D'Alessandro della lista "Macerata nel cuore" -. Al di là del fatto particolare che è gravissimo, perché va a toccare le tasche di tutti i cittadini, tutto ciò è frutto di un centro-sinistra che da più di 20 anni detiene il potere a Macerata e la amministra come se fosse qualcosa che gli appartiene, qualcosa di privato. Questo è nocivo perché non c'è una progettualità per la Città. La notizia di oggi di certo non ci stupisce se non fosse che va a pesare in maniera molto conistente sulle tasche dei cittadini stessi. Mi chiedo per quali motivi certi patti non sono stati rispettati e come mai la bretella non è mai stata realizzata? Da un buon amministratore, che dovrebbe essere il cosiddetto buon padre di famiglia, ci si aspetta che aggiusti le cose invece il Sindaco Carancini e il PD continuano a inimicarsi la Città."

"Più che chiedere al Sindaco Romani Carancini di dimettersi non saprei cosa altro dire ancora - il commento sulla vicenda di Anna Menghi, dell'omonimo Comitato delle file dell'opposizione -. Questo è un appello a tutte le forze di opposizione per costruire un’alternativa capace di governare il disastro che il centro-sinistra lascerà dopo più di vent’anni di governo o meglio "sgoverno" della Città."

Le fa eco Paolo Renna, consigliere di Fratelli d'Italia. "Visto il danno che il sindaco ha creato alla Città penso non ci sia altra alternativa se non quella di dimettersi."

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