A Cingoli venerdì 6 novembre si terrà un consiglio comunale, convocato d'urgenza, per discutere due delicati ordini del giorno assunti dal gruppo di maggioranza "Centro Destra Civico - Vittori Sindaco". Il primo punto in discussione sarà quello relativo alla realizzazione del nuovo Polo scolastico e alla relativa prosecuzione dell'iter amministrativo intrapreso in località Cupette; mentre il secondo punto sarà quello relativo alle funzionalità dell'Ospedale di Cingoli e alla modifica del piano socio-sanitario 2019/2021 con il riconoscimento del nosocomio cittadino quale sede particolaremente disagiata. Il Consiglio si terrà a partire dalle ore 20:30 presso la Sala Verdi del Comune di Cingoli.
IlL POLO SCOLASTICO - L'amministrazione denuncia il "disagio e il pressapochismo con cui si è intervenuti impropriamente" con il decreto Sisma di recente approvazione alla Camera dei Deputati (leggi qui). All'articolo 2, comma 3.1, infatti, si introducono modifiche alla ricostruzione pubblica secondo cui gli edifici scolastici ubicati nei centri storici devono essere ricostruiti nei luoghi dove erano prima del sisma del 2016 "salvo che per ragioni oggettive la ricostruzione in situ non sia possibile".
A Cingoli questo provvedimento va ad annullare quanto già fatto dall'amministrazione Vittori. Assieme al Commissario per la ricostruzione si era preveduto, infatti, di localizzare le scuole fuori dal centro "per prevedere più sicure vie di evacuazione degli studenti e del personale impiegato". In questo senso - come già anticipatoci dal sindaco in un'intervista (leggi qui) - sono state già investite notevoli risorse del bilancio comunale per costruire il nuovo Polo scolastico in località Cupette, dopo complessa attività negoziale con il privato proprietario dei terreni.
"Visto che il decreto impedisce al Comune di Cingoli la prosecuzione della trattativa in corso, si ritiene che questo costituisca una lesione dei poteri riconosciuti agli Enti locali dagli artt.114 e 117 della Costituzione" sottolinenano dalla maggioranza e aggiungono come la ricostruzione "in situ" determinerebbe un aumento della spesa prevista di 24.841.700 euro nell'area di Cupette individuata dal Consiglio Comunale.
Pertanto si impegnano "il Governo e il Parlamento a garantire al Comune di Cingoli e alla Provincia di Macerata la prosecuzione del procedimento del nuovo Polo scolastico in area delocalizzata".
L'OSPEDALE - Nel secondo punto all'ordine del giorno la maggioranza andrà ad evidenziare "il disagio e la gravissima discriminazione che la regione Marche pone in materia di politica sanitaria nei riguardi del Comune di Cingoli" negando di riconoscere allo stesso le condizioni socio-territoriali di Comune di "Area particolarmente disagiata" al pari di Pergola e Amandola.
Inoltre si richiede la permanenza nell'Area Vasta 2 e l'immediata riapertura dei 40 posti letto nonché la sostituzione del personale medico, infermieristico, di specializzazione e di laboratorio come previsto dalle vigenti disposizioni. L'Amministrazione sottolinea come abbia "più volte segnalato la drammatica carenza di medici e la mancata sostituzione di quelli collocati in pensione"
"Un disservizio creato da una politica sanitaria ondivaga - proseguono dalla maggioranza - che sta allontanando giovani medici del nostro presidio".
Lunedì 9 e martedì 10 dicembre torna a riunirsi il Consiglio comunale di Macerata. All’ordine del giorno la discussione di due delibere in merito alla revisione ordinaria delle partecipazioni e alla modifica delle previsioni della delibera del consiglio comunale del 26 novembre scorso in merito alla legge regionale sugli interventi per il riavvio delle attività al fine di fronteggiare la crisi economica.
L’assemblea continuerà i lavori con la discussione dell’ordine del giorno sulla solidarietà al popolo curdo presentata da David Miliozzi di Pensare Macerata e da altri consiglieri di maggioranza e minoranza, sulla vicinanza alle forze dell’ordine della città di Macerata (Paolo Renna di Fratelli d’Italia e altri consiglieri di minoranza), sui cittadini maceratesi con reddito di cittadinanza (Ivano Tacconi dell’UDC), sull’istituzione dell’anagrafe cimiteriale a disposizione dei cittadini (Marco Foglia dell’UDC) e sulla manifestazione di sostegno e solidarietà alla senatrice Liliana Segre e il conferimento della cittadinanza onoraria (Lina Caraceni e Michele Verolo di Macerata Bene Comune ed altri consiglieri di maggioranza).
Due, infine, le mozioni che verranno affrontate e che riguardano le iniziative per prevenire e contrastare episodi di violenza a danno del personale sanitario (Riccardo Sacchi di Fratelli d’Italia e altri consiglieri di minoranza) e la stoviglieria nel centro del riuso (Andrea Boccia, Roberto Cherubini e Carla Messi del Movimento 5 Stelle).
Se la seduta del 10 dicembre dovesse andare deserta, la seconda convocazione è fissata per il giorno 12 dicembre alle ore 16.30.
“Il Consiglio Comunale nel respingere la mozione, con quattro voti favorevoli e dieci contrari , che impegnava il Comune a intitolare uno spazio o area pubblica al compianto ex Sindaco Gilberto Giorgi è una delle pagine più tristi della politica cingolana”. Ad Affermarlo è il capogruppo della lista Uniti Per Cingoli, Raffaele Consalvi, che critica apertamente la scelta del Consiglio.
“In questi giorni sono rimasto favorevolmente impressionato da decine di persone che sia personalmente che per telefono mi hanno espresso apprezzamento sia per il voto – continua Consalvi - che per l’intervento caloroso che ho fatto nella massima assise comunale .
Obbiettivamente ero convinto che fosse passata, non a caso lo avevo espresso anche al collega Pacetti , evidentemente mi sbagliavo in quanto ho sempre inteso la politica a livello locale come momento di incontro , di sintesi tra diverse posizioni a prescindere dall’appartenenza politica .
Evidentemente mi sbagliavo , ma forse è il segno dei tempi . Oggi in molti ragionano o stai con me o contro di me , non a caso quei luoghi mi stanno sempre più stretti” .
“Questo episodio – incalza il consigliere - è un po’ la cartina di tornasole foriera di altre questioni importanti per la città , dal polo scolastico , alla sanità , allo sviluppo economico . Se vedi che vai a sbattere , ti infili continuamente nei vicoli ciechi , isoli la città , fermati e cerca insieme ad altri di fare fronte comune e massa critica per dare risposte che la Città merita .
Orgoglioso di aver votato la mozione a favore di una persona che in tanti hanno conosciuto ma che il sottoscritto ha avuto l’onore nella metà degli anni ottanta ( quando ero giovane ) di fargli il Vice Sindaco e diventarne il suo più stretto collaboratore .
Nel mio intervento ,a tratti commosso , ho ricordato le tante opere pubbliche realizzate dalla diga di Castreccioni al polo di sviluppo industriale Cerrete Collicelli , al Palazzetto dello Sport , fino alla copertura delle tribune del campo sportivo . Ma non solo opere pubbliche , il piano regolatore , il piano di sviluppo della zona lago ( finito in un cassetto ) il piano e lo spostamento delle antenne , l’istituzione dell’alberghiero ,il circolo degli anziani , fino all’assistenza domiciliare e quella infermieristica nella casa di riposo e tanto altro ancora . Era la giunta del fare .
Ma allo stesso tempo ho tracciato la figura dell’uomo buono, sempre disponibile con tutti e pronto all’ascolto, citando episodi inediti sicuramente sconosciuti anche alla famiglia” .
“Questo era Gilberto Giorgi e lo dico senza enfasi né tantomeno con l’obbiettivo di santificare qualcuno ma mi sembrava giusto – conclude Consalvi - ricordare un grande Sindaco che ha speso tanti anni in quel Consiglio Comunale e oggi quello stesso Consiglio ingrato gli ha girato le spalle” .
Francesco Luciani entra in Lega. Questo pomeriggio, in tanti si aspettavano l’annuncio del candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni comunali ma così non è stato.
Nella sede del Carroccio di via Roma a Macerata, i massimi esponenti del partito guidato da Matteo Salvini, alla presenza del Senatore Paolo Arrigoni, hanno annunciato l’entrata del vice presidente del Consiglio comunale del comune capoluogo nella Lega. Una “giornata maceratese” quella di oggi per il Sentore Arrigoni che in mattinata era a Sarnano all’evento organizzato da Ecopneus (LEGGI QUI), e che in serata è atteso a Tolentino per l’assemblea provinciale del partito.
“Nessuna fuga in avanti rispetto alle elezioni; la promessa fatta agli alleati sullo stabilire insieme tutti i passi sarà mantenuta – ha esordito Arrigoni -. Siamo qui oggi però per testimoniare come la Lega sta crescendo in città in termini di consensi: Francesco Luciani entra infatti nel partito. Una notizia importante per noi ma per tutta la città che si avvia alla conclusioni di questi disastrosi anni guidati dalla Giunta Carancini.”
Una Lega “in salute” l’ha definita lo stesso Arrigoni che “si prepara, insieme al centrodestra a una proposta di governo credibile e molto attesa dai cittadini di Macerata.”
Il neoleghista Luciani (ex Idea Macerata) ha ringraziato i tanti "consiglieri comunali che hanno portato proposte per il cambiamento della città" e si è poi focalizzato sul tema della sicurezza. "Darò ciò che posso alla squadra e alla coalizione di centrodestra" ha concluso Luciani.
"Sono felice dell'ingresso di Francesco nel partito perché si è sempre dimostrato una persona con qualità morali e personali importanti - ha commentato un visibilmente emozionato Andrea Marchiori -. Quello di oggi è il tassello di una squadra che sta crescendo giorno per giorno in sintonia con gli alleati. Tutti abbiamo degli intenti e degli obiettivi uniti e in questi ultimi cinque mesi continueremo a fare opposizione e poi passeremo ai fatti per il resto della vita. Prima delle fughe in avanti ci sono la città e il programma e questo è ciò che faremo".
"Ci stiamo preparando al 'doppio ribaltone' di maggio: uno in comune e l'altro in Regione - ha aggiunto Andrea Maria Antonini, segretario provinciale della Lega ad Ascoli Piceno -. Se riusciamo a liberarci dal PD sarà una soddisfazione per tutti quanti noi e voglio ringraziare il Senatore Arrigoni che con impegno e dedizione sta dando le linee guida fondamentali per far crescere il partito mettendo in rete tante buone pratiche amministrative per governare bene i nostri comuni e la nostra Regione."
Una Regione che, a partire da sabato, potrà "contare sul supporto di gruppi di lavoro formati da persone competenti che stanno mettendo in campo le loro idee nei vari aspetti fondamentali della società come infrastrutture, trasporti, sanità, ricostruzione. L'idea è quella di una Regione Marche in movimento e in crescita dal punto di vista economico e demografico" - ha chiosato Arrigoni dimostrando la volontà di protagonismo da parte della Lega anche a livello regionale.
Presenti alla conferenza stampa Simone Merlini, Tullio Patassini e Sandra Vecchioni.
Arriva giovedì a Macerata il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, per presentare la campagna nazionale contro le dipendenze, assieme all’onorevole Maria Teresa Bellucci, responsabile del dipartimento nazionale dipendenze di Fdi.
Da Macerata, la Meloni lancerà il Manifesto per la lotta alla droga “Liberi dalla droga: mai schiavi”.
“Non a caso Giorgia Meloni ha scelto di lanciare questa campagna da Macerata – ha spiegato il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Massimo Belvederesi – nel nostro territorio sta crescendo vertiginosamente il consumo di sostanze stupefacenti, i dati sono preoccupanti, e contemporaneamente si sta abbassando l’età dei ragazzini che la assumono. Soltanto pochi giorni fa, in una scuola maceratese è stato sorpreso un 13enne a spacciare droga destinata ad altri minorenni, anche di età più giovane. Non possiamo accettare che questo fenomeno sia normale, anche perché conosciamo il mondo che gira intorno allo spaccio degli stupefacenti e i pericoli che esso nasconde, e abbiamo tutti il dovere di essere in prima linea e dire un forte e deciso “no” a tutte le droghe. Lanceremo da Macerata l’impegno nazionale di Fratelli d’Italia contro ogni forma di dipendenza patologica, attendiamo tutti coloro che vorranno partecipare alle 17,30 al Cinema Italia in via Gramsci 25”.
L’appuntamento maceratese sarà il culmine di una giornata intera che Giorgia Meloni spenderà nelle Marche. Sarà prima a Loreto e poi ad Ancona, per una conferenza stampa al Ridotto del Teatro delle Muse, con tutta la classe dirigente.
“Inizia il lavoro per le prossime regionali – ha aggiunto il consigliere regionale Elena Leonardi, capogruppo di Fdi – il nostro leader lancia da qui la corsa per liberare le Marche da una sinistra ormai stantia e dal fallimento di un governo regionale che sta trascinando le Marche ai piani più bassi delle classifiche. Occorre necessariamente un cambio di passo, un’alternanza naturale alla guida di una Regione che ha un estremo potenziale da offrire e che rischia di essere perduto. Sanità, industrie, infrastrutture, ricostruzione, politiche sociali, dissesto idrogeologico: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Fratelli d’Italia è pronto per invertire la rotta delle Marche”.
Accompagnati dal Direttore Generale dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e dal Direttore Amministrativo Massimo Palazzo, l’Onorevole. Francesco Acquaroli unitamente al vice Presidente della Commissione Sanità della Regione Marche Consigliere Elena Leonardi, hanno fatto visita all’Ospedale Civile di Civitanova Marche. Il Deputato ha trascorso l’intera mattinata visionando I reparti del nosocomio ed incontrando anche il personale medico.
“Una visita istituzionale che avevamo calendarizzato da tempo e a cui tenevamo molto – ha sottolineato l’Onorevole Acquaroli – l’ospedale di Civitanova, per il suo bacino di utenza sempre più ampio e per I servizi messi a disposizione alla cittadinanza, è una struttura importante all’interno dell’assetto della sanità pubblica marchigiana. Insieme al Consigliere Regionale Elena Leonardi abbiamo avuto modo di confrontarci con i vertici dell’Area Vasta 3 per capire come implementare ed ottimizzare I servizi al pubblico cercando di conciliare le varie esigenze e lavorando sulle criticità, ma tenendo sempre come punto di riferimento il cittadino utente. Un pensiero non può non andare all’amico Enrico Costantini, che ci ha lasciato pochi giorni fa, con il quale avevamo pianificato proprio questa visita all’Ospedale di Civitanova e alla quale doveva essere presente anche lui”, ha concluso Acquaroli.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha diffuso sulla propria pagina Facebook una lettera aperta con destinatario il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il messaggio riguarda le modifiche al Decreto sisma, appena approvato dalla Camera dei Deputati.
"Con la Sua visita a Castelsantangelo sul Nera - esordisce Ceriscioli rivolgendosi a Conte - e la dichiarazione di assumere in prima persona la responsabilità della ricostruzione del centro Italia colpito dal sisma si era riaccesa una speranza. A tre anni dal sisma, per imprimere la svolta che ancora non c'è stata, i contenuti normativi del Decreto Legge n.123/2019, in conversione, sono di vitale importanza".
"Il testo approvato dalla Camera dei deputati, tuttavia, non contiene le misure necessarie ad un’accelerazione della ricostruzione privata e pubblica. Eppure basterebbe accogliere tre emendamenti scritti da quegli stessi tecnici che negli USR hanno visionato migliaia di pratiche e che hanno piena consapevolezza di ciò che serve " prosegue Ceriscioli, che poi entra nel dettaglio degli emendamenti citati.
Il primo emendamento riguarda l'autocertificazione. "La norma relativa all’autocertificazione, come è stata scritta nel decreto legge, infatti, non serve a nulla, non verrà utilizzata, rimarrà tutto come oggi con tempi lunghissimi di presentazione e istruttoria dei progetti di ricostruzione privata. Il testo presentato dalle Regioni - afferma Ceriscioli -come prima cosa, elimina le responsabilità su eventuali difformità fra lo stato di diritto e quello di fatto che il professionista privato teme nell'attività di autocertificazione. Solo grazie a questa impostazione diviene possibile rendere tale autocertificazione obbligatoria, accorciando enormemente i tempi di ricostruzione per 40.000 unità abitative solo nelle Marche".
"Il secondo emendamento riguarda la ricostruzione pubblica, rendendola ancora più semplice, applicando i limiti europei sulla procedura di gara negoziata, accorciando di mesi i tempi delle procedure già allo stato di progettazione o addirittura prossimi all’appalto".
"Il terzo emendamento, infine, riguarda chi oggi lavora nei Comuni e negli USR alla ricostruzione con contratti a termine, con la previsione di una deroga ai limiti contrattuali. Una ricostruzione di questa portata non può perdere l'esperienza, la competenza e la passione di questi ottimi tecnici".
L'appello di Ceriscioli si impregna di un contento ancor più personale quando richiede modifiche in sede di discussione al Senato: "Prima che si chiuda la partita, solo un Suo intervento può cambiare il corso della ricostruzione: come Presidente del Consiglio dei Ministri, come colui che ha preso su di sé la grande responsabilità della ricostruzione, ma soprattutto perché ho visto in che modo ha guardato negli occhi e stretto la mano agli sfollati nelle casette delle Marche".
“Come annunciato già da tempo dalla Lega il nuovo decreto sisma è il decreto dei no, un miscuglio di nuova burocrazia e vecchie questioni irrisolte che non sblocca un bel niente tanto che ha scontentato tutti: professionisti, amministratori pubblici, cittadini. Il colmo? Parte dei fondi assegnati alle Marche è stata dirottata sull’Emilia Romagna (terremotata nel 2012) per finanziare le proroghe delle scadenze fiscali”.
Il giudizio sferzante sul DL 123 approvato dalla Camera pronunciato dal responsabile della Lega Marche senatore Paolo Arrigoni e dell’onorevole maceratese Tullio Patassini che, per conto del gruppo Lega, ne ha seguito alla Camera la conversione.
“Il Governo ha promesso di tutto e di più ai terremotati e non solo ha partorito un topolino, ma è pure riuscito a peggiorare la situazione – argomenta Arrigoni – Per raccattare qualche voto alle regionali in Umbria PD e Cinquestelle hanno redatto 9 striminziti articoli per rimpinguare i quali sono stati presentati oltre 900 emendamenti, gran parte dalla maggioranza stessa. La Lega si è astenuta anziché votare contro solo per rispetto dei terremotati che non meritano la farsa inscenata da una maggioranza litigiosa unita al solo scopo di non rimettersi al giudizio delle urne”.
“Come Lega abbiamo cercato in ogni modo di intervenire riuscendo a prorogare il personale della scuola e i mutui ed allargando le misure di “Resto al Sud” a tutto il cratere, e non solo a pochi comuni, la fascia dei beneficiari – aggiunge Patassini scendendo nel dettaglio dei NO di una maggioranza irremovibile – I veti incrociati di Movimento Cinquestelle, PD, LEU e Italia Viva a rallentare i lavori in commissione uniti a convocazioni e rinvii nella stessa giornata per la discussione in aula la dicono lunga di quanto la maggioranza sia stata nel pallone per l’evidente pochezza della carne messa al fuoco”.
L’onorevole Patassini fa poi una lista dei punti che non lo convincono del Decreto.
“No alla semplificazione delle procedure: gli stessi tecnici hanno in più occasioni dichiarato che l’autocertificazione proposta dal decreto non risolve un bel niente, anzi rallenta. Questo perché tra la versione dei professionisti e quella partorita dalla burocrazia romana ha vinto la burocrazia.
No al ruolo centrale dei Comuni privilegiando ancora una volta chi gli Uffici Speciali delle Regioni che da 3 anni dimostrano di non sapere (o volere?) cavare un ragno dal buco.
No alla progettualità sul territorio per lasciare posto al carrozzone di Renzi. Il DL introduce la cabina di regia di Casa Italia, riesumata da un sottoscala di ministero per predisporre progetti di sviluppo del territorio fatti a Roma e buoni giusto per tre convegni e un paio di pubblicazioni da presentare alla stampa. No alla Zona Economica Speciale per rilanciare lo sviluppo economico del territorio. Concessa a Venezia, è stata negata pure come avvio di massima agli Ordini professionali ed alle Associazioni di categoria terremotate del Centro Italia. No alla proroga Zona Franca Urbana. Smettono di aiutare le imprese che hanno resistito finora e non viene favorita la nascita di nuove. NO proroga esenzione ai fini ISEE degli immobili inagibili o distrutti. In pratica i cittadini del cratere avranno più difficoltà ad accedere ai servizi sociali
N alla proroga sospensione notifica cartelle ed accertamenti fiscali. Si sommano le difficoltà per le aziende con archivi in immobili lesionati o distrutti che non possono rispondere alle legittime richieste dell'Agenzia delle Entrate e/o della GDF e si troveranno sommerse da avvisi di accertamento e sanzioni. No alla proroga dei circa 1.000 tecnici che lavorano per il sisma.
No allo sconto del 40% sui finanziamenti bancari a 60 mesi accesi da cittadini ed imprese per pagare le imposte. No al subappalto limitato alle imprese locali. No al restauro come volano di ripresa economica del territorio. Le opere d'arte danneggiate dal sisma saranno trasferite a Firenze e Roma. In barba alla richiesta della Lega che vengano valorizzate le maestranze marchigiane e quelle ottimamente formate dell'Accademia di Belle Arti di Macerata. No risoluzione della questione macerie. La Regione Marche è in ritardo per raccolta e deposito ed il Ministero dell'Ambiente non ha ancora deciso cosa farne in seguito" - incalza Patassini - .
“Minaccia la mobilitazione contro il decreto persino il presidente della Regione Marche Ceriscioli, che non solo è del PD, ma aveva pure aveva piazzato i suoi più stretti collaboratori al tavolo della stesura del decreto - concludono Arrigoni e Patassini - abbiamo il quadro dell’ennesima farsa orchestrata da un Governo che vende fumo su tutto, pure sulle spalle dei terremotati”.
“Se le mie dichiarazioni hanno spinto il centrodestra a muoversi riguardo alla candidatura a sindaco di Macerata non posso che esserne contento. I botta e risposta che ci sono stati sono ridicoli e lasciano il tempo che trovano”. L’avvocato Giancarlo Giulianelli commenta così l’indizione di una conferenza stampa, prevista per domani pomeriggio, da parte della Lega e presenziata dal senatore Paolo Arrigoni e il battibecco avuto con il consigliere di minoranza del capoluogo Maurizio Mosca sui social. Verranno comunicate "importanti novità per Macerata”: questo recita l’invito stampa dei rappresentanti del Carroccio che sembrano aver scelto lunedì 2 dicembre per annunciare (forse) il nome del candidato sindaco delle prossime elezioni comunali a Macerata.
“Dopo il mio intervento (sulla stampa locale, ndr.) prendo atto che nel centrodestra c’è stata una accelerata e se le mie parole sono servite a dar loro una ‘svegliata’, dato che stavano dormendo, sono molto contento – rincara Giulianelli -. Avranno sicuramente lavorato in questi mesi per il programma e per trovare la quadra sulla figura del candidato sindaco ma la mia volontà era quella di non perdere del tempo invano.”
(A sinistra il senatore Paolo Arrigoni e a destra il consigliere comunale Andrea Marchiori)
“Non ci sono le condizioni e sembra che non interessi più di tanto la mia candidatura invece: come ho fatto un passo avanti, credendo di poter dare un valore aggiunto, ne farò anche un altro indietro e continuerò a fare l’avvocato – commenta Giulianelli dopo l’annuncio della conferenza stampa di domani -. Non so nulla dei contenuti di questo incontro con la Lega ma personalmente non mi dispiacerebbe sapere che il nome del candidato sindaco di Macerata del centrodestra è quello di Andrea Marchiori; lo ritengo una persona moderata e credo che possa concorrere, con una dovuta preparazione, alla carica di primo cittadino. L’esempio degli anni passati, mi riferisco alla divisione perenne dei partiti del centrodestra, mi sembra evidente che non ha unito poi i cittadini; quest’anno le cose sembrano cambiate e mi auguro che così rimanga – sottolinea l’avvocato -. Ricordiamo infatti che la Lega ha una sua forza a livello nazionale ma a livello locale non ha vinto da nessuna parte.”
(A sinistra l'assessore Narciso Ricotta e a destra il sindaco Roma Carancini)
Un centrodestra che lo stesso Giulianelli si augura di vedere quindi “unito e compatto alle elezioni dato che dall’altra parte abbiamo un 'papabile' Narciso Ricotta che sta asfaltando il suo. Anzi in realtà non ha asfaltato molte delle vie che aveva promesso dieci anni fa: prima tra tutti, dato che io lì ci vivo, via dei Velini – osserva Giulianelli -. Un'arteria sprovvista anche, nell’ultima parte, dei marciapiedi: una richiesta fatta ormai da diversi anni ma che non ha mai avuto riscontro. Senza parlare poi della realizzazione del PUMS che porterà un afflusso di traffico ulteriore in una delle arterie principali della città." Tante le promesse non mantenute, secondo Giulianelli, dal centrosinistra che ora “sta invece portando avanti, a fine legislatura, una speculazione propagandistica a fini elettorali con interventi come quello di viale Martiri della Libertà."
“Macerata è una città di servizi; non possiamo addormentarci sugli allori della cultura e dello Sferisterio perché la città non è solo questo e deve tornare a rivendicare la vocazione di capoluogo che ha: mi auguro che il centrodestra farà questo, con una visione diversa rispetto a quella dei 25 anni di governo di centrosinistra" conclude Giulianelli.
"Le cronache dell’ultimo periodo confermano l’aumento costante di episodi di violenza nei confronti dei professionisti della salute. Basti pensare all’ultimo grave episodio verificatosi lunedi 25 novembre 2019 a Macerata ai danni del primario del Sert". Con questa premessa i consiglieri di centro-destra del comune di Macerata hanno depositato una mozione avente ad oggetto le iniziative per prevenire e scongiurare le violenze, purtroppo sempre più frequenti, a danno degli operatori della sanità. A sottoscrivere la mozione sono Riccardo Sacchi, Anna Menghi, Deborah Pantana, Paolo Renna, Maurizio Mosca e Gabriele Mincio.
Nell'esprimere solidarietà e vicinanza a tutti gli operatori sanitari rimasti vittime di violenza e aggressioni nel compimento della propria attività, i consiglieri ricordano come dai dati Inail emerga il preoccupante dato del verificarsi di più di tre episodi di violenza al giorno in Italia contro medici e personale della sanità: "Risulta che, nel caso dell’Area Vasta 3-Marche (Macerata-Civitanova Marche-Camerino), siano già state denunciate gravi problematiche di sicurezza e formalmente richieste, a suo tempo e più volte, misure di sicurezza per gli operatori".
Pertanto la mozione impegna l’Amministrazione comunale di Macerata "a intraprendere ogni più idonea iniziativa - per quanto di competenza, e in collaborazione con il Prefetto, le forze dell'ordine e l’Asur - per assicurare ai citati presidi tutte le misure rivolte a garantire la sicurezza del personale medico in servizio che quotidianamente opera con dedizione e senso del dovere, come previsto dalle normative vigenti. A promuovere e incentivare, inoltre, iniziative e incontri tra gli operatori del settore interessato, il Prefetto, le FF. OO., il Procuratore della Repubblica, le associazioni di categoria (sanità) per meglio individuare le problematiche e le relative contromisure, allo scopo di far sentire meno solo e vulnerabile chi lavora quotidianamente in prima linea per garantire il diritto alla salute dei cittadini".
Giovedì 28 novembre le forze politiche e le liste che compongono il Centro Sinistra a Macerata hanno approvato all’unanimità il regolamento per le primarie che porteranno alla scelta del candidato sindaco per le elezioni del Comune di Macerata del 2020.
Con questa approvazione si è formalizzata, come è tradizione del Centro Sinistra maceratese, la decisione fortemente democratica di far concorrere le cittadine e i cittadini di Macerata alla scelta del candidato sindaco.
Potranno votare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Macerata oltre a coloro che abbiano compiuto 16 anni prima del giorno delle “primarie”. Per votare si dovrà dare espresso consenso a che il proprio nominativo sia inserito nell’elenco dei partecipanti alle Primarie per la scelta del candidato sindaco del Centro Sinistra per le elezioni comunali del 2020.
Per partecipare, invece, come candidati alle “primarie” si dovranno versare 400 euro come partecipazione alle spese elettorali e allegare minimo 250 e massimo 400 firme di elettori maceratesi. Inoltre i candidati dovranno allegare il sostegno di almeno una lista di quelle che parteciperanno alla competizione elettorale del 2020 e la dichiarazione che si candideranno come consigliere comunale nella lista che li ha sostenuti alle primarie. Le primarie si svolgeranno all’insegna della sobrietà: il tetto delle spese elettorali di ciascun candidato non potrà superare i 3.000 euro.
Le primarie si terranno il 16 febbraio 2020 e le candidature andranno presentate entro il 18 gennaio 2020. Se i candidati saranno 3 risulterà eletto come candidato sindaco colui che al primo turno delle primarie abbia ricevuto tra tutti i candidati più voti in assoluto, stante che abbia ricevuto più del 40% dei voti validi.
Se i candidati saranno più di 3 risulterà eletto come candidato sindaco colui che al primo turno delle primarie abbia ricevuto tra tutti i candidati più voti in assoluto, stante che abbia ricevuto più del 30% dei voti validi, altrimenti, se nessuno raggiungerà il 30% dei voti validi, si andrà al ballottaggio tra i due più votati domenica 1 marzo 2020. Nel caso di più di 3 candidati se due o più candidati supereranno la soglia del 30% dei voti validi, si andrà al ballottaggio tra i primi due più votati domenica 1 marzo 2020.
Ad annunciare la formalizzazione delle primarie, in un comunicato congiunto, sono stati Stefano Di Pietro (Partito Democratico), Francesco Baldantoni (La città di tutti), Paola Medori (Macerata Bene Comune), Massimiliano Bianchini (Pensare Macerata), Andrea Del Gobbo (Verdi), Ulderico Orazi (Italia viva), Francesco Mantella (Socialisti Italiani).
“Pur essendo state introdotte – dichiarano in una nota il senatore Andrea Cangini e il Commissario di Forza Italia per le Marche Marcello Fiori - alcune norme importanti, a cominciare dalla proroga di un anno dello stato di emergenza, rimangono molte gravi questioni non affrontate e che erano state puntualmente evidenziate da un lavoro accurato di approfondimento da parte dell’Anci. Ne segnaliamo tre sulle quali ovviamente continueremo la nostra battaglia al Senato."
"In primis tutti i Comuni del cratere devono essere inseriti in una ZES (Zona ad economia speciale), da negoziare con l’Europa, per godere dei benefici fiscali ed economici in grado di far ripartire l’economia ed attrarre imprese ed investimenti - spiegano Cangini e Fiori -. In secondo luogo è necessario prevedere la possibilità di una ulteriore proroga di un anno a tutti i contratti a termine per i tecnici sin qui assunti (condividendo la misura con l’Unione Europea e le organizzazioni sindacali) altrimenti a metà 2020 rischieremo di perdere tutto il personale già formato e molto qualificato, che sta dando un contributo fondamentale ai Comuni e agli uffici speciali per la ricostruzione. Infine è indispensabile una deroga alle misure per la demolizione e la ricostruzione della “sagoma” esterna degli immobili privati soggetti a vincolo (basta essere costruiti più di 50 anni fa) altrimenti si paralizzano molte delle attività e non solo nei centri storici."
"La maggioranza non ha voluto accogliere questi emendamenti di assoluto buon senso che noi invece riproporremo al Senato. Le popolazioni dell’Italia centrale sono davvero allo stremo: dopo aver subito un evento drammatico non vedono l’aiuto concreto dello Stato per ricostruire le loro case, le loro attività economiche, la loro vita sociale e affettiva nei luoghi che hanno amato e vogliono continuare ad abitare. Lo Stato faccia lo Stato – conclude la nota di Cangini e Fiori -, si faccia sentire vicino e non si renda protagonista di un delitto di abbandono contro questa popolazione incolpevole e di intere zone meravigliose del nostro Appennino”.
È arrivato il primo via libera della Camera dei Deputati per il decreto Sisma. I voti favorevoli sono stati 281, nessun contrario. Si sono astenuti i deputati di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Il provvedimento, che contiene disposizioni urgenti per l'accelerazione della ricostruzione nei territori colpiti dal sisma, passa ora all'esame del Senato, per essere convertito in legge. La scadenza da rispettare è quella del 23 dicembre, pena la decadenza del decreto.
Il provvedimento, così come è stato approvato, proroga a dicembre 2020 lo stato di emergenza e introduce ulteriori interventi urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti. Vengono, inoltre, estese le agevolazioni del pacchetto "Resto al Sud" a tutti i Comuni compresi nel cratere sismico.
L'onorevole Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento Cinque Stelle e relatrice della legge di conversione del decreto Sisma, ha così commentato il provvedimento nel suo intervento alla Camera: "Le terre colpite dal sisma del 2016 richiedono normalità. Oggi dopo un grande lavoro di ascolto del territorio, il decreto è in grado di dare risposte. Non si tratta di una soluzione definitiva, in quanto siamo consapevoli che per una ripartenza economica vera e propria ci vorrà ancora molto tempo. Ringrazio tutti i colleghi per aver deciso di donare i 100 milioni risparmiati dalla Camera nell'ultimo anno in favore dei paesi colpiti dal sisma del 2016".
A motivare le ragioni dell'astensione leghista è stato l'onorevole treiese Tullio Patassini che nel suo intervento ha sottolineato come "non sia stata ascoltata la versione delle reti delle professioni tecniche (leggi qui le loro perplessità). La questione urbanistica resta, alcune misure economiche che abbiamo richiesto non hanno trovato la luce. Quando ho invitato alcuni sindaci a presenziare in Commissione Ambiente mi sono vergognato per il modo in cui sono stati trattati. Sono stati concessi loro soltanto pochi minuti, per poi essere frettolosamente liquidati". Patassini ha chiesto anche la proroga della zona franca urbana, in scadenza tra meno di un mese: "Aspetto il Governo al varco al momento della legge di Bilancio".
"Erano diverse settimane che in paese si dava ormai per imminente l'arrivo della tanto attesa "acqua del Nera", ora dopo i vari passaggi tecnici possiamo comunicarlo ufficialmente a tutta la popolazione, anche i cittadini di Montefano possono vantarsi di avere acqua minerale che sgorga direttamente dai rubinetti delle proprie abitazioni". Così l'amministrazione comunale di Montefano annuncia tramite una nota ufficiale il raggiungimento dell'obiettivo, per il quale si ringrazia anche il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena che "si è sempre speso - sottolineano dalla maggioranza - per la causa e tutti gli altri attori di questo immenso successo per il nostro territorio".
"Oggi è un momento molto importante soprattutto per i cittadini, chiamati ad essere puntuali con il pagamento degli oneri ma che finalmente possono trarre un bel vantaggio, anche economico - proseguono gli esponenti della maggioranza -. L'amministrazione sta definendo alcune questioni e nei prossimi mesi anche i montefanesi avranno come molti altri comuni, la propria casetta dell'acqua: non solo ma verranno installati anche vari dispenser nelle scuole per riempire le borracce dei ragazzi e lavoreremo per diminuire l'uso della plastica anche attraverso incontri con la popolazione al fine di coinvolgerla sempre più, attraverso incontri che riguarderanno le tematiche ambientali".
"Forse è la volta buona che organizziamo una bella manifestazione anche noi: se il decreto sisma uscirà vuoto non sarà possibile per noi non utilizzare ogni strumento di protesta". Il giorno dopo aver definito "vuoto" il decreto-legge sisma all'esame della Camera, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli rincara la dose.
"Se non cambiano le regole - ribadisce - la ricostruzione prosegue con la velocità che ha oggi", cioè lenta. Tra i punti chiesti, per la ricostruzione privata tutelare il professionista, che redige l'autocertificazione, "riconoscendo lo stato di fatto dell'immobile come stato di diritto" ed "evitare altri due passaggi prima dell'inizio lavori".
Per quella pubblica si chiede di applicare i limiti europei (5 milioni di euro invece che 250 mila euro) per le procedure negoziate. Altri temi sono la stabilizzazione del personale Usr, gli incentivi e la defiscalizzazione per le imprese a cui vanno destinate una parte delle risorse che già ci sono; e condizioni fiscali più favorevoli nei territori colpiti.
Fonte: Ansa
"Sarà un altro Natale nelle SAE per molte famiglie di Pieve Torina, ma sarà un Natale vissuto all'insegna di una rinnovata speranza e fiducia per le tante opere, compresi i complessi abitativi, avviate negli ultimi mesi e per tutti i progetti che nel 2020 vedranno ufficialmente la luce. Ed è luce la parola chiave delle festività di Pieve Torina. Una luce che non si è mai spenta e che, non solo continua caparbiamente a restare accesa, ma aumenta d'intensità. Proprio l'accensione delle luminarie segnerà l'inizio, reale e ideale, di un programma ricco di appuntamenti pensati per regalare momenti di spensieratezza e condivisione alla nostra comunità". Sono queste le parole del primo cittadino di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, che annuncia così cosa accadrà a partire da sabato 30 novembre. Alle 18.15, in centro storico, l'esibizione del Trio Accordànce, tre musicisti di grande talento come Federico Bracalente (violoncello), Daniele Cococcioni (fisarmonica) e Giacomo Gradozzi (contrabbasso) che proporranno musiche tradizionali.
"Il 9 dicembre, invece, si terrà un evento importante soprattutto in prospettiva futura - annuncia sempre Gentilucci - perché abbiamo deciso, dati i tempi ormai maturi, di inserire proprio in questo periodo la cerimonia della posa della prima pietra della nuova palestra nonché centro civico. Si tratta di una delle tante opere che ci proietteranno nel 2020, aggiungendo un nuovo tassello alla ricostruzione".
Tra gli appuntamenti dedicati al divertimento spiccano poi la data del 14 dicembre quando l'ospite sarà il Mago Kiko, con uno spettacolo di magia e bolle di sapone. Il 15 dicembre ancora musica con la Offida Piperband & Drummers, uno straordinario gruppo di cornamusari che porteranno allegria tra le vie del paese. Il 21 farà tappa a Pieve Torina il circo bus con trampoli, giochi di equilibrio, truccabimbi e laboratori di giocoleria, mentre il giorno della Vigilia arriverà, come nella migliore tradizione natalizia, proprio Babbo Natale. La pista gonfiabile con Mini Kart e gonfiabili vari saranno a disposizione dei bambini il 27 dicembre ed il 5 gennaio, mentre per il 28 dicembre è in programma il pranzo degli anziani. Chiusura in bellezza il giorno dell'Epifania con l'arrivo della celebre vecchina.
L'iniziativa "baby shopping" è stata lanciata a Treia dall'assessore Ludovica Medei. La finalità è quella di sostenere la maternità.
È stato approvato in giunta la scorsa settimana l’atto di indirizzo dell’amministrazione ed è stata deliberata al consiglio comunale di Treia ieri, mercoledì 27, l’ultima variazione di bilancio 2019/2021 propedeutica all’iniziativa “Baby shopping”, la nuova iniziativa a sostegno della maternità.
L’amministrazione, attraverso la sinergia degli assessorati alle politiche giovanili e ai servizi sociali, ha attivato una iniziativa denominata “Baby shopping” rivolta appunto alle neo-mamme, finalizzata all’erogazione di un bonus di 200,00 euro da spendere nelle farmacie presenti nel territorio comunale per l’acquisto di prodotti utili ai neonati.
Ogni neo-mamma avrà a disposizione un blocchetto comprensivo di 20 buoni di 10 euro ciascuno da utilizzare presso le farmacie dislocate nel territorio di Treia per la necessità del bambino; il bonus potrà essere speso nell’arco di un anno dal ritiro. Il blocchetto è disponibile presso l’ufficio Servizi Sociali nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30, negli altri altri giorni compreso il sabato su richiesta: tel. 0733218731-52-30 oppure al 3357127279 a partire dal 16 dicembre 2019.
“L’amministrazione ha preso a cuore la situazione delle nascite e della maternità, visto anche il crollo costante della natalità degli ultimi anni. Ogni nascita rappresenta un dono e una risorsa per la comunità - commenta l’assessore alle politiche giovanili Ludovica Medei –. Questo è il motivo per cui abbiamo introdotto questa iniziativa, oltre che per riconoscere l’impegno e la responsabilità dei genitori per la crescita di un figlio; certamente soltanto un primo passo di un progetto più ampio, che pone l’attenzione della nostra amministrazione sulle famiglie. Ovviamente ne partiranno altre da qui a fine anno sulla base dei bambini che nasceranno”.
“La seduta del Consiglio comunale di martedì 26 novembre 2019 è andata deserta per mancanza del numero legale. Come da regolamento, per tre volte il Presidente del Consiglio comunale ha effettuato l’appello e mai è stato raggiunto il quorum necessario. È davvero triste che nel giorno in cui i social sono pieni delle immagini di una Camera tristemente vuota quando si discute del decreto sisma, il nostro Consiglio comunale abbia offerto uno spettacolo altrettanto desolante”. Ad affermarlo sono i consiglieri di maggioranza “A sinistra per Macerata Bene Comune”, Lina Caraceni e Michele Verolo, che denunciano la situazione.
“Tanti, troppi, erano i banchi vuoti pure tra le fila della maggioranza – continuano - , ma soprattutto ci sentiamo di stigmatizzare l’atteggiamento di alcuni dei consiglieri del centro-destra che, pur presenti in aula, al momento degli appelli, hanno volutamente fatto mancare il numero legale, senza nessun rispetto dell’istituzione che rappresentano.
È saltata, così, la discussione su alcuni punti quali la mozione di solidarietà al popolo curdo che nel conflitto medio-orientale che ha avuto come teatro la Siria ha svolto un ruolo fondamentale nella battaglia contro l’Isis, ma è vittima di un ignobile attacco militare portato dalla Turchia, e l’ordine del giorno presentato dal nostro gruppo che invita la giunta comunale ed il Sindaco ad avviare le pratiche per conferire la cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre”.
“Il dibattito che ne sarebbe scaturito sarebbe stato sicuramente partecipato ed interessante - continuano - su temi politici sensibili a cui anche le istituzioni locali debbono prestare la dovuta attenzione. L’assise è stata rinviata a giovedì 28 novembre e, già preannunciando la nostra assenza per impegni di lavoro a cui non possiamo sottrarci abbiamo chiesto un rinvio, anche tenendo conto della concomitanza dell’inaugurazione dei nuovi spazi della Biblioteca Mozzi Borgetti, un evento molto importante per la nostra città e a cui i consiglieri sono stati invitati e in gran parte hanno manifestato l’interesse a partecipare. Purtroppo parte di quella stessa opposizione che ha fatto mancare il numero legale nell’ultima seduta si è opposta al rinvio - concludono i consiglieri. Legittimo, ma cui prodest? Non va certo a beneficio dei cittadini di Macerata”.
"Premesso che anche nelle Marche la cronaca delle ultime settimane ha evidenziato situazioni nelli quali è bene fare chiarezza, leggiamo, infatti, dai quotidiani: “Avvocato denuncia un giudice: interferenze nell'affido di una bimba" e ancora da un altro articolo uscito sulla stampa la situazione appare ancora più grave "Ancona. Ex giudici onorari implicati nel caso della bimba affidata alla coppia di amici del giudice". Ad oggi l'Ufficio Servizi Sociali del Comune di Recanati ha in carico circa 67 minori a seguito di provvedimento dell'Autorità Giudiziaria e su richiesta di aiuto spontaneo delle famiglie. In merito a ciò abbiamo predisposto interrogazione al Sindaco e all'assessore ai Servizi Sociali, per sapere se sono a conoscenza del caso sopracitato e se questo Giudice e i professionisti (giudici onorari, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, operatori) si occupano e/o si sono occupati degli affidi dei minori in carico al Comune di Recanati" a fotografare la situazione è il Coordinatore Cittadino della Lega di Recanati Benito Mariani.
"Chiediamo se il cindaco, e/o l’assessore competente ritengono opportuno verificare qualsiasi possibile conflitto di interesse tra il Giudice in questione e i professionisti (giudici onorari, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, operatori) e le strutture/associazioni che operano nella tutela minorile e nell’assistenza sociale e alle famiglie della Regione Marche a cui sono stati dati in affido i minori in carico al Comune di Recanati. Sicuramente la figura di un Garante Comunale sui diritti per l'infanzia e l'adolescenza potrebbe essere utile e di aiuto - continua il rappresentante locale del Carroccio -. Prendiamo atto, purtroppo, con grande rammarico di come sia stata respinta da parte di tutta la maggioranza guidata dal Sindaco Antonio Bravi, la nostra proposta di Istituire la figura del Garante comunale dei diritti per l'infanzia e dell'adolescenza. Nell'ultima seduta del Consiglio Comunale che si è tenuta lo scorso lunedì 25/11/2019 la decisione della maggioranza è stata motivata dal fatto che alcuni mesi fa Recanati ha aderito alla rete regionale “Città Sostenibili e amiche dei bambini e degli adolescnti nelle Marche” dove nel protocollo viene indicato un “Osservatorio” e non un Garante. A tutt'oggi rileviamo come tale Osservatorio, oltre ad non essere indicato nelle leggi nazionali di riferimento, non sia regolamentato o codificato, non si conoscono le funzioni, i poteri, la composizione e i requisiti degli eventuali componenti, nonostante tale protocollo e questa rete sia attiva da anni in diversi Comuni delle Marche."
"Pertanto Recanati dovrà attendere dei mesi o forse più, che ci arrivi dall'”alto” il regolamento giusto. Vogliamo ricordare che per i bambini e le loro famiglie essere e rimanere separati per mesi, può rappresentare un'eternità e un forte trauma - continua Mariani -. Strappare ingiustamente un bambino alla propria mamma può essere considerata una delle violenze più forti commesse verso una donna. La figura del Garante comunale, da noi proposta, discende ed è conforme alla legge n. 112 del 12/07/2011 che ha istituito l'Autotità Garante Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, da cui poi sono stati istituiti i Garanti Regionali con funzioni, anche, di Difensori Civici. La nostra proposta, corredata anche da un regolamento chiaro che segue pedissequamente le disposizioni della Legge sopracitata, poteva anche essere presa in considerazione e applicata da subito e, magari, successivamente integrare o assorbire la figura del Garante Comunale dall'eventuale e futuro Osservatorio. In molti comuni italiani e nelle Marche è già stata istituita la figura del Garante Comunale. Nella nostra Regione altri Comuni si stanno già muovendo in questa direzione" conclude il rappresentante della Lega.
Aula deserta a Montecitorio per la discussione del decreto sisma. La denuncia arriva direttamente da una foto postata su Twitter dal deputato Filippo Sensi.
Alla Camera ieri erano presenti, oltre al rappresentante dem, Emanuele Fiano, Mario Morgoni, Stefania Pezzopane del Pd, Silvia Fregolent (Iv), Paolo Trancassini (Fdl), Simone Baldelli (Fi), Patrizia Patrizia Terzoni (M5S).
Otto deputati su 630 sedeva sui banchi dell'aula ieri, lunedì 25 novembre, durante la discussione sulle “disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”.
Una foto che ha scatenato la bufera ed è diventata l’immagine della vergogna.
(In foto l'immagine postata sull'account twitter del deputato dem Filippo Sensi)