Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa Manuela Berardinelli:Siamo gente che ha pudore a mostrare le lacrime, che vive ogni evento con estrema concretezza, fatalista senza essere mai passivi, non subiamo mai ciò che capita, sempre pronti a rimboccarci le maniche un secondo dopo che è successo un qualsiasi cataclisma, per ripartire. Abituati a combattere con eventi atmosferici su un territorio che è frastagliato e articolato, che vede i monti declinare verso il mare, proponendo paesaggi e colori che hanno fatto grande la nostra regione, ma che presentano difficoltà nei collegamenti anche per le inesistenti infrastrutture. Tornando una volta da una riunione di lavoro a Camerino era notte fino a San Severino non ho incontrato una macchina, non c’era campo per il telefonino e mi sono chiesta qualora mi si fosse fermata l’auto cosa avrei potuto fare con quelle temperature glaciali se non pregare… Queste “asprezze” però ci hanno reso forti, temprato ad affrontare a testa alta ogni avversità. La paura la viviamo, non siamo certo eroi, tutt’altro, siamo però avvezzi ad affrontare le difficoltà, che siano la peste o l’occupazione tedesca, le alluvioni o i terremoti. Non è un caso che siamo stati i fautori del boom economico degli anni ’60, il modello manifatturiero marchigiano è oggetto di studio anche oggi nelle facoltà economiche. Che cosa significa questo? Dimostra che appena usciti dalla guerra ci siamo inventati in un sotto scala una professione, senza paura, dando tangibilità ai sogni, trasformando idee in lavoro. Ad un occhio disattento possiamo sembrare un po’ burberi, ma è solo il pudore di mostrarsi, la generosità unita all’ospitalità hanno sempre caratterizzato il nostro modo di fare, un aiuto, una comprensione che non si manifesta in carezze, ma nel mettersi ad impastare il pane, piuttosto che ad aprire la casa, per dare subito una risposta reale a chi ne ha necessità. E allora dico a tutti noi che non dobbiamo lasciarci andare neanche per un secondo, rispettosi delle paure di ciascuno, ma facendo in modo che il panico si trasformi in energia per guardare avanti, uniti, coesi come sappiamo fare, facendo dei principii morali ed etici della disponibilità ed accoglienza una quotidianità effettiva che permetta di dire a pieno titolo la frase degli studenti dell’UNICAM “Il futuro non crolla”. Ricordo che per le famiglie e gli operatori delle persone affette da demenza Alzheimer Uniti Italia ha attivato h. 24 il numero di telefono 07331870545.
Strade chiuse per frane, altre regolate con sensi unici alternati. La situazione della viabilità nelle zone terremotate, dopo le scosse di ieri, è difficile.Ecco in dettaglio lo stato della percorribilità, aggiornata alle 10 di stamani, secondo le informazioni diffuse dalla Polizia.MARCHE:- SS 4 "Salaria" dal Km 146+170 al 146+300 Comune di Arquata del Tronto riduzione con senso unico alternato per frana aperta a tutti i veicoli. - SS 685 - Aperta a tutti i veicoli con peso complessivo fino a 3,5 t dal Km 0+000 al Km 1+900;oltre Km 1+900 la strada è chiusa.-S.S.685 Ascoli /Norcia chiusa al Km. 3+700 per viadotto pericolante fino al km 38; i mezzi di soccorso possono circolare tra il km 22 e il km 38. - SP 134 da Ussita (MC) / Fraz. Casali chiusa per frana. - SP 135 Visso / Castel Sant'Angelo Sul Nera (MC) chiusa per frana. - SP 136 Castel Sant'Angelo sul Nera (MC) / Castelluccio di Norcia (PG) chiusa per frana. - SP 209 "Valnerina" a dal km. 64+300 al km. 66+600 - caduta massi - spaccatura sede stradale prima viadotto dopo galleria delle "Fornaci" ---loc. Villa S. Antonio strada chiusa per demolire alcuni fabbricati pericolanti; dopo Visso direzione Terni in località Molini di Visso causa frana la strada è chiusa fino al bivio con la SP 476. - SP 120 Sarnano (MC) / Sassotetto (MC) chiusa per frana dal km. 5 al km. 11. - SP 91 da Fiastra (MC) a Pian di Pieca (Comune di S. Ginesio) chiusa per frane. - SP 502 al Km. 49 in località "Cusiano" nel Comune di S. - Severino Marche (MC) parzialmente chiusa per crollo abitazione. - SP 256 Muccese edifici pericolanti abitato Muccia. - SP 49 muro pericolante abitato Camporotondo. - SP 96 abitato Pievetorina crolli. - SP 22 edificio pericolante loc. Collina. - SP 89 Val Fluvione chiusa nel centro abitato di "Balzo" Comune di Montegallo (AP). - SP 51 "Forcella" (chiusa per frana loc. Rio Freddo). - SP 115 "S.Ilario (chiusa per edificio pericolante loc. Capriglia). - SP 66 "Macereto - Braccio Casali" chiusa per intera estensione. - S.P.163 "Pioraco - Ponte Cannaro - Seppio" Km 1+200 per caduta massi. - SP 98 "Polverina - Fiastra - restringimento per edificio pericolante centro - abitato di Polverina (MC); - SP 59 "Labertuccia" - km. 1+500 - senso unico alternato a vista per edificio pericolante; - SP 45 "Faleriense - Ginesina" - km. 14+600 - senso unico alternato con semaforo per edificio pericolante. - SP 134 "Visso -Castelsantangelo" chiusa a Visso per frana. - Aperto solo mezzi soccorso - SP 135 "Visso - Ussita" chiusa a Visso per smottamentoUMBRIA:- SS 685 loc. Borgo di Cerreto innesto SP 209 chiusa. - SP 209 dir. Visso chiusa. - SP 476 tratto Preci-Norcia, problemi per edifici pericolanti. - SP 477 Non percorribile da Forche canapine a Castelluccio tratto Norcia-Castelluccio solo mezzi di soccorso.(ANSA)
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Lega Nord Marche:Il consigliere regionale Marzia Malaigia interviene sulla drammatica situazione post sisma. Nello specifico oggi per quanto concerne la sicurezza dei beni e dei manufatti dei cittadini che hanno visto colpite le loro abitazioni o le loro attività commerciali o artigianali.La Malaigia prende esempio da Sarnano, il comune ha un’ampia zona rossa che dovrebbe essere totalmente presidiata ma la scarsità di personale comunale, impegnato in molte altre attività post-emergenza, e le forze dell’ordine non a pieno regime numerico, mettono in discussione la tutela dei beni stessi.La cittadinanza ha sollecitato la Malaigia ad intervenire su questa situazione, anche perché molte persone si rifiutano di lasciare la zona proprio perché timorosi di potenziali ruberie e furti.Il caso dei falsi tecnici del post-sisma che stanno girando in questi giorni nel è un esempio: personaggi che girano con falsi tesserini cercando di entrare nelle abitazioni private è un esempio di “turismo” di soggetti che provengono da altri luoghi per cercare di rubare nelle case dei terremotati.La Malaigia ha già interessato alcuni rappresentanti politici del suo partito a livello nazionale anche perché nel caso di Sarnano, ad esempio, la caserma dei carabinieri non è, essa stessa, agibile. Un ulteriore appello viene rivolto per tutelare quelle aree costituite da piccoli borghi e da allevamenti che sono il cuore pulsante dell’economia rurale di queste zone. Quindi un elevato dispiegamento è l’unica soluzione per bloccare azioni di becero sciacallaggio e di monitorare “strani movimenti”di soggetti non autorizzati nelle aree colpite da questo ultimo disastroso terremoto.
La città è stata colpita in maniera violentissima su tutto il territorio comunale. Risultano fortemente danneggiate tantissime abitazione private sia nel centro storico che in periferia e nelle zone rurali. Tantissime le persone che hanno perso la casa a seguito di crolli e danni particolarmente ingenti. Da una prima stima si parla che più della metà delle case del centro urbano potrebbero essere non agibili.La macchina dei soccorsi si è subito attivata. Aperto un primo punto di ascolto del COC in piazza della Libertà che si è adoperato, sin da subito, per risolvere tutti i problemi che i cittadini hanno segnalato. Tantissime persone hanno informato i servizi sociali e i tecnici del Comune, oltre la Protezione Civile, circa la loro situazione. Tantissimi i diversamente abili e le persone anziane con problemi che sono stati portati via e che avevano la propria abitazione danneggiata.Molte anche le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso del'ospedale SS Salvatore fortunatamente solo per ferite lievi.I Vigili del Fuoco hanno allestito un punto di accoglienza in piazza della Libertà per accogliere le richieste dei cittadini che devono rientrare urgentemente nelle loro abitazioni danneggiate per prelevare medicinali, vestiario e altri beni di prima necessità.Per accogliere tutte le persone sfollate che non sono rientrate in casa per via dei danni sono stati allestiti diversi punti di prima accoglienza, presso gli impianti sportivi di zona Sticchi, di fianco la piscina comunale, accesso da via Weber; presso la palestra della scuola King, in piazza Ugo La Malfa; all' oratorio e locali della chiesa dello Spirito Santo in via Brodolini; al Palasport "G. Chierici" viale della Repubblica; negli ex locali Tigotà nella zona commerciale Oasi, di fronte alla multisala Giometti; nei locali ex concessionaria Toyota zona commerciale La Rancia nei pressi dello svincolo della superstrada "Tolentino - Zona Industriale".Si consigli di portare con se coperte e indumenti caldi per trascorrere la notte. tutti gli spazi, compatibilmente con le disponibilità, sono stati attrezzati con brandine e anche con lettini da spiaggia messi a disposizione dagli stabilimenti balnerari di Civitanova Marche e Potenza Picena.Si registrano case inagibili, crolli, distacchi di cornicioni o cadute parziali di parte dei muri in via Filelfo, via I Maggio, via Valporro, via Sparaciari, via Montecavallo, viale Foro Boario, via Accoramboni, via Zampeschi. in tutte queste vie è stato vietato sia il traffico veicolare che pedonale. Parte del centro storico è stato chiuso al traffico. Pericolante la ciminiera della ex fornace Massi in via Lucentini. Caduta una casa in contrada Baroncia. Crollato un cornicione della casa a fianco della chiesa di San Giuseppe. Caduti i merli di Porta Marina che risulta molto danneggiata così come parte delle mura storiche in via Murat. Si è aggravata la situazione del torrione di San Catervo dove sono caduti altri merli. Danneggiato anche il ponte del Diavolo che ha l'edicola sacra lesionata. Il ponte è rimasto chiuso al traffico veicolare.Per quanto riguarda la questione della sicurezza delle strade, dei centri di prima accoglienza e delle abitazioni abbandonate dalla popolazione in fuga, va detto che tutto il territorio comunale è sotto stretto controllo di un comando interforze di polizia che assicura ogni forma di assistenza alla popolazione nonchè uno stretto pattugliamento del territorio. Carabinieri, Polizia di Stato, Guardi di Finanza e Polizia Locale controllano sia il centro cittadino che tutte le contrade di Tolentino.Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi insieme a tutta la Giunta, ai Consiglieri comunali, tra cui anche Francesco Comi, si è subito attivato e sta seguendo, momento dopo momento, tutta la situazione. Tutti i dipendenti comunali e i volontari della Protezione Civile si stanno adoperando insieme ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell'Ordine per risolvere ogni problema. Nel corso della giornata sono giunti a Tolentino diversi gruppi di volontari di Protezione Civile provenienti da tutta Italia. Ufficio Stampa: Luca Romagnoli tel. 335.475004
Un dato terribile quello riguardante gli sfollati dopo il sisma che ha colpito diversi comuni del maceratese e che ha smesso di colpire dal 26 ottobre ad oggi. Un dato che parla di circa 25mila sfollati.Un dato allarmante alla base dell'ordinanza partita dalla Prefettura di aprire tutti i camping della costa per dare ospitalità e sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto.
Il terremoto non ha risparmiato nemmeno Pievebovigliana che, dopo la scossa di questa mattina, ha registrato dei crolli importanti sia al centro storico che in alcune frazioni.Non si registrano vittime ma la popolazione è in gran parte senza casa. Sono in molti ad essere partiti per la costa. Anche il sindaco Luciani si unisce all'appello di molti altri sindaci di poter avere dei container per gli sfollati.
"Da 10mila rischiamo di arrivare a 100mila persone che avranno bisogno di essere assistite".Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che si trova a Macerata, nella Sala operativa provinciale della Protezione civile, per monitorare la situazione dopo l'ultima scossa di terremoto. "L'area interessata - ha spiegato Ceriscioli - toccando, oltre al Maceratese, anche Ancona".Andando avanti di questo passo, con la crisi sismica che non si arresta, "si rischia di arrivare a 100mila sfollati" (ANSA).
Muccia, dopo il sisma, è una comunità abbandonata a se stessa mentre la terra continua a tremare senza dar tregua. Nel Paese sono rimasti circa 200 cittadini a fronte dei circa 800 abitanti: tutta la restante popolazione ha trovato alloggio presso un'autonoma sistemazione o sulle coste.La comunità rimasta si sta arrangiando come può, recuperando beni di prima necessità presso i ristoranti ormai distrutti. "Abbiamo bisogno di tutto - ci dicono - mancano i pannolini per i bambini e per gli anziani, non abbiamo cambi, né carta igienica. Ci sono bambini e per loro è necessario tornare quanto prima alla normalità, ci sono maestre che si sono offerte per stare con loro qualche ora, farli giocare in assenza di una struttura scolastica attiva. Abbiamo bisogno di tutto. C'è un cuoco dell'associazione cuochi che sta cucinando per noi in queste ore con quello che si è riuscito a reperire".Gli sfollati hanno trovato una sistemazione d'emergenza nei container già utilizzati dagli operai della Quadrilatero."Non ci sono forze dell'ordine - continua il racconto dei residenti - se non quattro carabinieri, ci stanno abbandonando".Tutte le attività commerciali sono chiuse, non ci sono volontari e proprio per questo si sollecitano tutte le associazioni di volontariato a fare il possibile per non lasciare morire questa realtà.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
Diverse le palazzine crollate a San Severino sulla provinciale 502 che collega la città a Serrapetrona. Quattro famiglie sono state tirate fuori e messe in salvo e fortunatamente nessuno è rimasto ferito.Terrore e panico in città già duramente provata dalle scosse del 26 ottobre. Le persone hanno quasi totalmente lasciato le loro case e si stanno radunando in piazza o nel palazzetto.Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha revocato l'ordinanza con la quale, ad inizio anno, era stata disposta la chiusura degli uffici comunali per il 31 ottobre, giornata di ponte in concomitanza con la festività di Ognissanti. L'emergenza legata al terremoto, e la necessità di effettuare tantissimi sopralluoghi presso edifici pubblici e privati, hanno fatto decidere l'Amministrazione per la revoca del precedente provvedimento con il ripristino del servizio per le giornate di domenica 30, lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre, almeno per le aree e gli uffici considerati strategici e di riferimento per tutte le pratiche relative al sisma.In un messaggio indirizzato ai dipendenti comunali, a firma del primo cittadino, Rosa Piermattei, e del segretario generale facente funzione, Pietro Tapanelli, si legge: “Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che ognuno di voi sta vivendo ma crediamo sia importante dare un segnale di continuità e vicinanza a tutta la popolazione, garantendo il funzionamento della macchina comunale. In queste circostanze, infatti, diventa essenziale garantire l'operatività dei servizi, ma è vitale trasmettere un messaggio di protezione ai cittadini. Vi ringraziamo con tutto il cuore per quello che state già facendo e per tutto quello che farete, consapevoli che tutti insieme riusciremo a superare questo momento”.
Continua la conta dei danni provocati da sisma registrato in centro Italia in queste ore. Non solo abitazioni private e monumenti ma anche le infrastrutture sembrano essere danneggiate. Una situazione che desta preoccupazione soprattutto dopo la recente e drammatica vicenda del cavalcavia crollato a Lecco.Una profonda spaccatura si è aperta nel tunnel che si trova all'altezza dell'uscita Muccia lungo la Foligno - Civitanova, di recente apertura: una spaccatura ben visibile dall'esterno della struttura sia in entrata che in uscita.Sul luogo è appena arrivata la Polizia per verificare e accertare l'entità dei danni.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
Disperato l'appello del sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, dopo l'ultima tremenda scossa di stamattina di grado 6.5."Ci sono stati venti nuovi crolli - dice Gentilucci - non ci abbandonate. Abbiamo bisogno urgentemente di un container per dare ricovero e ospitalità a chi è rimasto e non può andarsene. Abbiamo solo una tensostrutta che però non basta per tutti".
Al momento non risultano vittime del forte sisma di oggi nel centro Italia.Lo si apprende dai primi controlli dei carabinieri e degli altri soccorritori. A Tolentino, dove si sono avuti diversi crolli, tre persone sono state estratte vive dalle macerie, come rendono noto fondi della Protezione civile. Intanto l'Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria del Cnr sostiene che "in linea teorica" non si possono escludere altre scosse "forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi" (ANSA).
Il centro Italia trema ancora, è di stamattina l'ultima scossa, di grado 6.1 che ha colpito una zona già devastata e una popolazione ridotta allo stremo. Alla luce della storia sismica degli Appennini non si può escludere che le sequenze possano propagarsi in zone vicine. È quanto si legge in una nota la Commissione Grandi Rischi, in seguito alla riunione tecnica nella quale ieri sera sono stati analizzati dati e modelli forniti dai sismologi."Un aspetto della sismicità di questa regione è la possibilità che le sequenze possano avere una ripresa e propagarsi alle aree limitrofe, come già avvenuto ad esempio per gli eventi del 1703 (con due eventi di magnitudo circa 7 a distanza di un mese), del 1639 (almeno due eventi comparabili a distanza di una settimana), di Colfiorito (1997, magnitudo 6.0, con una sequenza di sei eventi di magnitudo oltre 5.2 su una durata di sei mesi) e ora nella zona di Amatrice, con due eventi di magnitudo 6.0 e 5.9 a distanza di due mesi», spiega la nota. Nella sua riunione a seguito dell’evento di agosto, la Commissione aveva identificato tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicità allora in corso, che non avevano registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e con il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (magnitudo 6-7).La sismicità del 26 ottobre ha attivato uno dei segmenti individuati dalla Commissione, a nord dell’evento di agosto, mentre gli altri due segmenti non si sono mossi. «In considerazione della contiguità con la sismicità in corso, questi due segmenti rappresentano possibili sorgenti di futuri terremoti nella regione già colpita dagli eventi degli ultimi anni. Non si può inoltre escludere la prosecuzione della sismicità a Nord del sistema del Vettore-Bove. Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza in corso sia in esaurimento", spiega ancora la nota."Come emerge dalle risultanze del terremoto del 24 agosto e dalle prime evidenze dell’evento del 26 ottobre, le criticità sono legate alle vulnerabilità tipiche delle varie tipologie edilizie storiche presenti non solo in questa zona, ma anche in buona parte d’Italia. Si tratta di vulnerabilità ben note, collegate in gran parte a carenze costruttive originarie ma anche a scarsa manutenzione ed alla trasformazione degli edifici nell’arco del tempo. L’esperienza dei terremoti passati ha dimostrato che è possibile aumentare considerevolmente la sicurezza, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia delle vite umane, anche con interventi di miglioramento sismico limitati e localizzati, accompagnati da una adeguata manutenzione. Nella sequenza in corso, in generale, gli edifici che hanno ricevuto interventi di miglioria strutturale dopo i terremoti del 1979 e del 1997, non hanno subito danni significativi nonostante siano stati sottoposti a livelli di scuotimento comparabili a quelli dei comuni più colpiti", prosegue la Commissione Grandi rischi.La Commissione, quindi, al contrario di quanto fece nella riunione dell'aprile 2009 a L'Aquila, lancia l'allarme, e raccomanda «di intensificare l’azione delle amministrazioni pubbliche al fine di proseguire ed accelerare i programmi di valutazione della vulnerabilità e riduzione del rischio sismico con particolare attenzione agli edifici strategici e rilevanti, già avviati dagli enti competenti, secondo quanto previsto dalla Legge n. 77/2009. Si raccomanda comunque lo sviluppo di una cultura di prevenzione che incoraggi i cittadini a valutare la vulnerabilità sismica delle proprie abitazioni e ad intraprendere le azioni migliorative conseguenti». La Commissione esprime la propria vicinanza alle popolazioni colpite da questo nuovo terremoto e al contempo si complimenta con il Dipartimento della Protezione civile per l’efficacia e la competenza con cui sta affrontando la complessa emergenza.
La notizia si legge sulla pagina Facebook "Un aiuto concreto per Castelsantangelo sul Nera" e parla di paura e smarrimento. "Amici dobbiamo purtroppo comunicarvi che è arrivata - si legge - l’ordinanza di sgombro totale. Da questo momento Castelsantangelo sul Nera è interamente zona rossa. Non vi avventurate per ora, le strade sono aperte ma pericolose nel caso di nuove scosse. Le autorità ci hanno assicurato tempi molto rapidi per i controlli e per la ricerca di una nuova area dove installare le casette in legno. Siamo davvero stremati, impauriti e sperduti. Mentre la stampa e i media sembrano averci dimenticati in una manciata di giorni, qui la situazione peggiora ogni minuto. Le scosse sono incessanti, spesso anche forti. Per darvi un’idea, non postiamo macerie, ma l’immagine ripresa da un drone della nuova faglia apertasi il 26 ottobre. Questa faglia interessa la zona tra il Monte Vettore e il Monte Bove e si è mossa per 20km circa. Si trova proprio sulla strada che porta da Ussita a Casali. Vi chiediamo di non abbandonarci, di aiutarci il più possibile a far circolare notizie del nostro territorio. Grazie" Dopo la scossa di questa mattina delle 7.45 il comune è rimasto isolato a causa di una frana, le strade che portano al paese sono chiuse e i vigili del fuoco hanno raggiunto gli abitanti con l'elicottero. I pompieri hanno anche cercato di utilizzare un antico passaggio sotterraneo costruito dai monaci che dal centro porta fuori città, dopo un sopralluogo e le continue scosse hanno però deciso di far evacuare il centro attraverso le strade.
"Così è da morire, non ce la facciamo più. E' un continuo, un continuo, un continuo!". Si sfoga così il sindaco di Castesantangelo sul Nera Mauro Falcucci dopo l'ultima scossa di terremoto, di magnitudo 4.2. "Abbiamo dovuto chiudere anche il Comune, che era già parzialmente inagibile. Ma con queste scosse, e la gente che sale e scende ogni volta per paura, non si può nemmeno più lavorare. Adesso aspettiamo un modulo per ospitare gli uffici".''La scossa? certo che l'abbiamo sentita, ma ormai piove sul bagnato...quasi tutto il paese è zona rossa, ho 866 sfollati, negli alberghi della costa o in altre strutture, il 70% delle case è inagibile''. Lo dice all'ANSA il sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani, dopo il sisma di magnitudo 4.2 registrato alle 18.24 a pochi km da qui, fra Norcia, Preci, Castelsantangelo sul Nera e Visso. (Ansa)
Continua il percorso vincente della Cucine Lube Civitanova nella SuperLega UnipolSai 2016/2016. Nella gara valida per la 6ª giornata di andata i marchigiani battono la Kioene Padova al tie break conquistando la sesta vittoria su sei partite giocate (22-25, 25-20, 15-25, 25-14, 15-8), confermandosi dunque sulla poltrona più alta della classifica anche se - per il punto perso - in coabitazione con Modena.Padova sorprende subito i padroni di casa nel primo parziale: forte di un servizio sempre pungente (anche con la float), di un cambio palla puntuale e soprattutto di una fase break capace di capitalizzare al meglio ogni magia in seconda linea di Balaso. specie con gli attacchi di un Maar quasi inarrestabile (6 punti, 75% di efficacia sule schiacciate). La Lube? Soffre più del dovuto in ricezione (solo 29% di positive) e sciupa diverse rigiocate, ma riesce ugualmente a ricucire gli strappi dei padovani in tre occasioni (nella prima risalendo dal 10-13 al 14-14), puntando con insistenza su Sokolov e Juantorena. Poi però lascia strada libera agli avversari, che ritrovano l’ennesimo break con un fallo in palleggio di Kaliberda (17-19), consolidano il vantaggio con il contrattacco vincente del 24-21 (Maar) e chiude sul 25-21 grazie ad un errore in battuta di Stankovic.Alza notevolmente il proprio livello di gioco la Cucine Lube nel secondo parziale (61% sulle schiacciate, 50% in ricezione), che la vede prendere il largo sin dalle prime battute: il 9-4 che arriva con un errore di Maar vale infatti già la fuga decisiva al cospetto di una Kioene Padova di colpo più timida e con le polveri bagnate (38% in attacco e 26% in ricezione) dinanzi al ritorno dei biancorossi. Magistralmente guidati da un Christenson che risulta incisivo anche nei contrasti a rete (suo il punto del 12-8) e dalla linea dei nove metri (firma l’ace del 24-18, mettendo ben 4 punti nello score personale del set). I marchigiani chiudono sul 25-20 con un mani out di Juantorena (4 punti col 67% in attacco), ma al ritorno in campo imboccano nuovamente il tunnel buio del primo set, lasciando il palcoscenico tutto per gli avversari. Che partono avanti 4-1 con un ace e due muri, allungano sul 10-4 con un contrattacco del solito Maar (altri 5 punti, 83% in attacco), quindi giocano sul velluto fino all’incredibile 25-15 finale(71% in attacco contro il 35% dei biancorossi, 64% in ricezione contro 40, 6-0 nei muri), mentre dall’altra parte il tecnico di casa Blengini prova senza successo a scuotere la sua squadra inserendo in serie Cebulj, Corvetta e Casadei.Nel quarto set resta in campo Cebulj per Kaliberda sulla sponda biancorossa, con il martello sloveno che sarà grandissimo protagonista in attacco, anche in avvio quando la formazione di Blengini riesce ad assicurarsi subito il tie break volando via con un incredibile turno al servzio di Juantorena (per lui anche 83% di positività in attacco su 6 palle schiacciate), che resta sulla linea dei nove metri dal 4-3 fino al 12-4 (chiuderà sul 25-14 il top scorer Sokolov, 6 punti).Il quinto set sorride subito alla Cucine Lube, avanti 5-1 grazie al fallo a rete di Volpato, cui succedono un muro di Sokolov ed il contrattacco vincente in primo tempo di Candellaro. Finisce 15-8: Klemen Cebulj è l’Mvp, mentre Tsvetan Sokolov chiude da top scorer con 19 punti (61% in attacco, 2 muri). CUCINE LUBE CIVITANOVA: Sokolov 19, Candellaro 8, Pesaresi (L), Kaliberda 3, Juantorena 16, Casadei 1, Stankovic 7, Kovar, Christenson 4, Cester n.e., Grebennikov, Corvetta, Cebulj 9. All. Blengini.KIOENE PADOVA: Bassanello, Zoppellari n.e., Canella n.e., Shaw 6, Giannotti 14, Balaso (L), Maar 16, Koncilja 7, Volpato 7, Milan, Link n.e., Fedrizzi 12, Sestan n.e.. All. Baldovin.ARBITRI: Simbari (MI) – Pasquali (AP).PARZIALI: 21-25 (24’), 25-20 (25’), 15-25 (23’), 25-14 (22’), 15-8 (15’).
Venerdì sera a Le IV Porte di Macerata, Picchio News ha festeggiato il suo primo anno di attività alla presenza di tanti amici, collaboratori e sponsor.Una serata conviviale resa piacevole dalla perfetta ospitalità della Brp Eventi di Roberto Buratti, grazie anche agli stornelli tipici della tradizione marchigiana e qualche risata con Lando per cercare di esorcizzare questi drammatici momenti che la nostra terra si trova ad affrontare.
La Regione Marche ha disposto l'esenzione dei ticket sui farmaci e prestazioni specialistiche ambulatoriali per i residenti nei comuni colpiti dal sisma del 26 ottobre. Il provvedimento ricalca quello emanato dopo il terremoto del 24 agosto scorso. Il dirigente del servizio Sanità, Lucia Di Furia, ha inviato una circolare ai direttori di Asur, Inrca e Aziende ospedaliere per assicurare l'applicazione uniforme delle disposizioni.È stata disposta l'esenzione della compartecipazione previste per le prestazioni specialistiche ambulatoriali, usufruite presso le strutture sanitarie regionali pubbliche e private accreditate, e con un rapporto convenzionale con il Servizio sanitario regionale. Sarà esente anche la quota dovuta sui farmaci equivalenti con prezzo superiore a quello di riferimento di fascia A: sostanzialmente non si pagherà la differenza di prezzo tra il farmaco prescritto e quello di riferimento (ANSA).
E' senza fine la conta dei danni, dopo il nuovo sciame sismico iniziato il 26 ottobre, anche a San Severino Marche. I tecnici comunali, insieme alle squadre incaricate della Protezione Civile, stanno svolgendo sopralluoghi ovunque nel vastissimo territorio che arriva a misurare quasi 195 chilometri quadrati, uno dei più vasti per estensione dell'intera regione Marche. Nel corso dell'ultima riunione operativa del C.O.C., il Centro Operativo Comunale, i verificatori hanno diffuso un dato allarmante: oltre il 42% delle abitazioni visitate nelle ultime tre giornate di sopralluoghi è risultata inagibile. Nell'elenco infinito non solo singole abitazioni ma anche intere palazzine in diversi rioni del centro e della periferia. Stessa situazione anche negli agglomerati e nelle singole case sparse in tutta la campagna settempedana.“Non solo questo terremoto è un terremoto senza fine – commenta quasi rassegnata il sindaco, Rosa Piermattei – Ma la conta dei danni sembra infinita. Ad agosto avevamo raccolto un migliaio di richieste di sopralluoghi, ogni giorno adesso ne arrivano anche tre, quattrocento. Abbiamo già fatto presente al commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani, che abbiamo una grande carenza di tecnici non solo per compilare le schede Aedes ma anche per effettuare le prime verifiche. Per questo vorrei fare appello a chi intendesse mettersi a disposizione gratuitamente della nostra struttura, professionisti qualificati siano essi geometri, ingegneri, architetti o altro, a presentarsi presso i nostri uffici. C'è anche un numero di telefono, che è lo 0733641222, cui potersi rivolgere. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per garantire la sicurezza ai cittadini e per fornire risposte tempestive a chi è in attesa dei sopralluoghi”.Preoccupante anche la situazione delle chiese e dei cimiteri rurali. Molti edifici di culto, già danneggiati dal terremoto di agosto, sono stati interessati dalle violente scosse di questi giorni. Il risultato sono crepe, distacchi e crolli ovunque. “Rischiamo di perdere un patrimonio di inestimabile valore importante anche per la nostra economia visto che molti turisti arrivano a San Severino città d'arte e di cultura per ammirare le sue bellezze. E quel che preoccupa ancora di più – aggiunge il sindaco Piermattei – è che questo sisma ha danneggiato anche chiese sistemate dopo il terremoto del 1997”.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi, nel corso di una conferenza stampa, ha voluto condividere con gli assessori, i Consiglieri di Maggioranza e con il Consigliere di Minoranza Francesco Comi la proposta che intende presentare in questi giorni per la realizzazione del nuovo ospedale unico provinciale sul territorio del Comune di Tolentino."Nel corso dell’ ultimo mese – ha detto il Sindaco - abbiamo assistito alla presentazione ufficiale di candidature, da parte di diversi Comuni del maceratese, per l’individuazione di aree idonee alla realizzazione dell’Ospedale Unico di Area Vasta. Il Comune di Tolentino in posizione baricentrica rispetto a tutto il territorio provinciale, tanto per i Comuni della vallata del Chienti quanto per quella del Potenza, vanta una buona viabilità grazie alla presenza di quattro uscite della S.S. 77 (superstrada Civitanova Marche-Foligno), nonché brevi e percorribili collegamenti con le aree interne a ridosso dell’anconetano, del fabrianese e del fermano.Proprio nei pressi della superstrada, tra le due uscite di “Tolentino Zona Industriale” e “Tolentino Est”, è stata individuata un’ampia area, idonea alla candidatura di questa città a sede dell’Ospedale Unico di Area Vasta. La zona interessata comprende un’unica area, complessivamente estesa per circa quaranta ettari, sita a ridosso delle località Colmaggiore e Cisterna. E’ in parte di proprietà comunale ed in parte privata, i cui proprietari si sono detti disponibili alla cessione per pubblica utilità a favore del Comune.L'area presenta caratteristiche di pregevole valore, contraddistinte da una diffusa piantumazione che annovera fasce di boschi e macchie di varie specie alternate ad ampie superfici seminative-alborate. Ha un andamento pressoché pianeggiante lungo il latoprospiciente la viabilità, ed una sommità sub-pianeggiante con versanti generalmente poco acclivi. Ciò determina una condizione ideale dove poter far sorgere una struttura sanitaria immersa in un verde diffuso che può garantire una degenza nell'assoluta tranquillità, in un paesaggio le cui peculiarità sono più vicine a quello rurale che a quello urbanizzato. Tuttavia si colloca in un contesto periurbano, la cui posizione strategica permette di essere raggiunta comodamente attraverso la rete infrastrutturale già presente nel territorio tolentinate.Rispetto all’asse della Provincia di Macerata è mediana tra mare e monti, una posizione privilegiata che consente di evitare il totale congestionamento delle arterie stradali quando tutto il traffico proveniente dalle vicine Regioni dell’Umbria e del Lazio, grazie al completamento del recente tratto della Quadrilatero, confluirà verso le località balneari dell’Adriatico. Ulteriore beneficio è quello di essere adiacente ad una linea ferroviaria attiva; ad oggi importante collegamento su rotaia tra Civitanova Marche e Fabriano, il che permetterebbe di realizzare un’ulteriore stazione con fermate dedicate oltre alle attuali corse della RFI, o una metropolitana di superficie, che in maniera veloce ed efficace consentirebbe di collegare l'intero comprensorio. Non meno importante il fatto che l’area sorge proprio di fronte alla zona dell’avio superficie dove atterrano facilmente sia elicotteri che piccoli aerei"."La considerazione che ha portato quest’Amministrazione comunale ad inoltrare la questa proposta – ha precisato il Sindaco Pezzanesi - nasce dalla convinzione che vi siano tutti gli elementi necessari e richiesti affinché questa grande opera, attesa da decenni sia dai cittadini che dagli amministratori locali, presenti le garanzie di massima funzionalità, economicità ed efficienza tipiche di un’infrastruttura realizzata secondo i migliori criteri di edilizia moderna, altamente specializzata e scientificamente all’avanguardia, permettendo agli altri nosocomi del territorio di mantenere un ruolo di supporto socio–sanitario determinante, a garanzia della salute dei cittadini di tutto il territorio maceratese".Anche il Consigliere Francesco Comi ha valutato positivamente la proposta avanzata dal Sindaco Pezzanesi e si è detto d’accordo sull’ubicazione e sulla scelta dell’area che presenta diversi aspetti positivi per la realizzazione del nuovo ospedale unico.Sia il Sindaco che Comi si sono detti fiduciosi in una scelta rispettosa dei migliori criteri di valutazione, che non è dettata da principi campanilistici ma formulata con l’unico intento di essere realmente utili e a servizio dell’intero territorio maceratese.Proprio nei pressi della superstrada, tra le due uscite di “Tolentino Zona Industriale” e “Tolentino Est”, è stata individuata un’ampia area, idonea alla candidatura di questa città a sede dell’Ospedale Unico di Area Vasta