Sono passati pochissimi giorni da quando due violente scosse di terremoto hanno cambiato per sempre la provincia di Macerata. Eppure, c'è la sensazione condivisa che i riflettori su quella che è senza ombra di dubbio una tragedia immane, si stiano già spegnendo. Forse si sono già spenti. Eppure, qui niente sarà più come prima.Il giorno dopo il terremoto di agosto, abbiamo mangiato amatriciane solidali anche per colazione, in ogni posto d'Italia. Dopo L'Aquila tutti i grandi artisti italiani hanno inciso anche una canzone. Oggi i fari sono accesi solo su Norcia e Cascia. Abbiamo visto decine e decine di volte le immagini delle suore che vengono accompagnate fuori. Non abbiamo visto un fotogramma su una Muccia devastata, su una Pieve Torina fantasma, su una San Severino a pezzi. Qualcuno vi ha detto che a Cessapalombo ci sono state intere frazioni isolate per giorni? Niente di tutto questo. E non cominciamo col solito buonismo e con le frasi di circostanza per cui "adesso non è il momento di fare polemiche" e "ora bisogna stare tutti uniti". Sì, tutti uniti ci stiamo. Noi cittadini e solo noi. Perchè altre attenzioni non ne vediamo. Certamente, non vogliamo pensare che Acquacanina o Muccia siano un bacino elettorale troppo esiguo, non sia mai. Francamente, delle visite "private" (che poi che senso abbia definire privata una visita di un capo di Stato) ce ne facciamo poco. Molto poco.E non dimentichiamoci che solo poche settimane fa, questi stessi territori avevano subito un altro durissimo colpo con l'apertura della superstrada fino a Foligno per via della quale paesi interi venivano tagliati fuori dal traffico veicolare, con le comprensibili conseguenze ricadute negative su un tessuto economico già fragile. Però, vuoi mettere... arrivare a Foligno e metterci un quarto d'ora di meno... Oggi la stragrande maggioranza di questi paesi non esiste più.Tutti i media aprono con "una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Roma"... quasi che vien voglia di scusarsi coi romani se il terremoto ci ha devastato e si è avvertito anche nella capitale... Sentiamo dire troppo spesso "Meno male, non ci sono stati morti", quasi fosse una sorta di appagamento, una excusatio non petita, di fronte a un dramma che invece coinvolge migliaia di persone. E più calano le luci dei media, più cresce il numero della gente che per colpa di questo sisma ha perso la casa, la cosa più cara e a cui tutti siamo più legati nella vita. No, non ci sono stati morti. Ma c'è una provincia in ginocchio, devastata nel suo cuore più bello, distrutta non solo nelle macerie dei crolli ma anche nell'anima. Chi scrive è sufficientemente vecchio per ricordarne diversi di terremoti forti, ma, anche questa sensazione comune, come quello di mercoledì sera alle 21.18 non si era mai sentito prima. Siamo provati tutti, dagli anziani ai bambini che hanno visto cadersi addosso qualsiasi cosa nelle loro case: sono cicatrici indelebili nell'anima che non si potranno mai cancellare.E poi, inutile girarci intorno, c'è un entroterra che rischia molto concretamente l'estinzione. Il tempo che sarà necessario per ricostruire quanto è stato devastato, potrebbe essere letale per paesi dove l'età media è alta e di lavoro ce n'è sempre meno. Non solo Castelsantangelo, Ussita e Visso, ma Camerino, Muccia, San Ginesio, Ripe San Ginesio, Pieve Torina, Pievebovigliana, Treia, Serravalle, Matelica, Castelraimondo, Gagliole, Colmurano, Caldarola, Serrapetrona, Loro Piceno, Pollenza, Cessapalombo, Camporotondo, Belforte, Cingoli, Sarnano, Gualdo, Fiastra, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Pioraco, Sefro, Fiuminata, Monte Cavallo, Acquacanina, Bolognola, le stesse Tolentino e San Severino dove centinaia e centinaia di persone non hanno più una casa. E poi quella splendida Camerino, profondamente provata e ferita dal terremoto del 1997, capace di rialzarsi e ripartire, di creare un polo universitario di eccellenza in tutta Italia e nel mondo. E' quasi commovente lo sforzo immane del rettore Flavio Corradini nel cercare di diffondere tranquillità agli studenti e alle loro famiglie. Corradini, un rettore dinamico e "mediatico" è stato sempre attentissimo a fornire l'immagine più bella di Camerino e della sua Università, riuscendo sotto il suo rettorato a raggiungere probabilmente i migliori picchi di sempre per l'ateneo camerte, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo. Il rettore è persona profondamente intelligente e colta e sa che questo colpo sarà durissimo da assorbire per quella che è una fabbrica di cultura, ma anche un volano fondamentale e determinante per l'economia di tutto l'entroterra.L'Università di Camerino deve diventare il simbolo della forza della nostra gente, della capacità di rimboccarsi le maniche e di saper offrire qualcosa che non si trova da nessun'altra parte nel nostro Paese. Anche la cultura e la preparazione che offre Unicam non si trovano in nessun'altra Università: lo dicono dati nazionali, non certo noi giornalisti di provincia. E che nessuno pensi di strappare l'Università a Camerino: lì nasce tanti secoli fa e lì deve rimanere, sotto la guida illuminata di Flavio Corradini. Questa è una battaglia che porteremo avanti senza soluzione di continuità, perchè la provincia di Macerata deve continuare ad avere i suoi due poli di eccellenza universitaria, ognuno con le sue specializzazioni, ognuno con le sue peculiarità. La storia non si cancella: neanche un sisma devastante può cancellarla. E da quella storia oggi si deve ripartire, facendo dell'Università di Camerino il traino di una rinascita difficile, ma non impossibile per gente come noi.Stringe il cuore vedere tanti sindaci che lontani dalle luci della ribalta ma con le mani sporche e i capelli impolverati, si affannano per dare una mano ai loro concittadini, per infondere speranza, per provare a dare un pizzico di tranquillità. Sono veri "eroi", costretti ad affrontare un'emergenza imprevista e imprevedibile, senza più un ufficio, senza più nessuna certezza sul futuro della loro terra. Vicino non hanno avuto e non hanno nessuno. Devono combattere contro una burocrazia soffocante, contro un dramma sociale ed economico senza pari. Se dovessimo essere più realisti del re, non possiamo nasconderci dietro le frasi di circostanza e i meme sui social dove "ce la faremo" "ci riprenderemo" "non molliamo". Stavolta rialzarsi sarà dura: da Tolentino in poi c'è il rischio concreto dello spopolamento definitivo, dell'estinzione di perle rare e dal valore inestimabile. Un patrimonio immenso è stato perso per sempre, è sotto gli occhi di tutti. Già dopo le scosse di agosto, superando la burocrazia si sarebbe potuto salvare tanto. Non è stato fatto nulla e oggi non si può più tornare indietro. Per non parlare di edifici pubblici inaugurati non più di tre-quattro anni fa e oggi inagibili: quando saranno aperte le inchieste dalle procure per trovare i responsabili di certi scempi?Oggi dobbiamo urlarlo tutti insieme: nel cratere sismico siano inserite tutte, tutte le città e i paesi colpiti. Si faccia in fretta, si faccia subito. La nostra gente non chiede soldi. Chiede una parvenza di normalità. Siamo marchigiani, maceratesi, tignosi, ignoranti, ma fiaccati nell'anima e nel corpo. Non ci abbandonate.
Si è verificata all'1.35 con magnitudo 4.8 ed epicentro in provincia di Macerata la nuova forte scossa di terremoto questa notte, avvertita fino a Roma.Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la scossa ha avuto ipocentro a soli 8,4 km di profondità. L'epicentro è stato localizzato a 2 km di distanza da Pieve Torina; 11-12 km da Visso, Ussita e Camerino; 17 da Preci (Perugia). Gli altri comuni maceratesi in prossimità all'epicentro sono Fiordimonte (3 km), Pievebovigliana (5 km), Monte Cavallo e Muccia (6 km), Fiastra e Serravalle di Chienti (9 km) e Acquacanina (10 km).Al momento non ci sono segnalazioni di nuovi crolli o particolari situazioni d'emergenza, secondo quanto riferisce la Sala operativa della Protezione civile delle Marche (ANSA)
La presidente della Camera, Laura Boldrini, sarà domani nelle Marche e in Umbria per visitare alcuni dei centri più gravemente colpiti dalle nuove scosse dei giorni scorsi.Accompagnata dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, Boldrini giungerà alle 10 a Uscita in elicottero, dove troverà ad attenderla il commissario Vasco Errani. Si dirigerà poi in macchina verso Visso prima e Castelsantangelo sul Nera, poi.Si sposterà poi in territorio umbro.In ognuno dei Comuni la presidente della Camera incontrerà la cittadinanza, i sindaci e le autorità locali, il personale della Protezione Civile e degli altri corpi dello Stato, insieme alle volontarie e ai volontari impegnati nell'opera di soccorso.
L’Annunciazione di Giovanni Angelo d’Antonio, prezioso tesoro custodito nella Pinacoteca di Camerino e opera più significativa del '400 camerte, è stata tratta in salvo oggi pomeriggio da una squadra dei Vigili del Fuoco. Insieme all’Annunciazione, anche altre due importanti opere del ‘400 (che si trovavano a rischio danneggiamento) come la Crocifissione del Maestro di Gaian Vecchio e la Madonna in trono col bambino di Arcangelo Di Cola sono state portate all’esterno del Museo Civico e successivamente trasferite in luogo sicuro e autorizzato dalla Sovrintendenza. I recuperi sono stati effettuati anche alla presenza dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale.Domani e nei prossimi giorni anche le altre opere custodite nell’ex convento di San Domenico saranno messe in sicurezza in un’ala della struttura che non risulta pericolosa e che è già stata individuata dagli stessi Vigili del Fuoco.“L’Annunciazione e tutte le altre opere custodite nel museo e nella Pinacoteca non hanno subito danni rilevanti – ha affermato la dottoressa Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche – Per l’Annunciazione è però stato necessario rimuovere la teca climatizzata che la conteneva, ma quello che conta è che l’opera sia salva e integra. Per quanto riguarda la struttura che ospita il museo, invece, i danni ci sono, bisognerà capire la gravità, ma l’edificio ha retto, proteggendo i nostri tesori. Spero che quanto prima, sulla scia di quanto siamo riusciti a fare per l’Annunciazione, si potrà provvedere anche al recupero di altre significative opere non di proprietà del Comune di Camerino, ma di particolare importanza e valore per la città ed il territorio”.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato nel pomeriggio nelle zone del sisma. Il presidente ha incontrato a Camerino gli sfollati e i loro soccorritori. Ha aperto il giro salutando i bambini e gli anziani; nel Palazzetto dello Sport, ha ascoltato le persone dando a ciascuno una sua parola di solidarietà."Presidente non si dimentichi di noi, che ci è cambiata la vita in un attimo - ha detto uno sfollato in lacrime. Abbiamo perso tutto, casa, lavoro". Mattarella ha cercato di rassicurarlo e lo ha abbracciato: "Prometto impegno e lavoro fino alla fine", ha affermato il presidente.Mattarella si è poi recato a Norcia dove è stato accolto da un applauso dai cittadini che lo attendevano: "Tornerà come prima, sarà lunga, ma ci vorrà tempo", ha promesso (ANSA).
Il terremoto rischia di cancellare le circa 220mila presenze turistiche che si registrano ogni anno nella zona dei Monti Sibillini, tra le province di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo e Perugia, devastate dal sisma.A lanciare l'allarme è la Coldiretti, sulla base di un rapporto Unioncamere-Minambiente, con le scosse che hanno determinato una vera e propria fuga di turisti, disdette delle prenotazioni, presenze praticamente azzerate e previsioni ovviamente disastrose in vista delle festività natalizie. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, nel versante marchigiano delle aree colpite dal sisma sono attivi circa 180 agriturismi. La maggior parte, 120, si trova in provincia di Macerata, mentre una trentina di strutture sono in ciascuna delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Proprio gli agriturismi rappresentano il fulcro dell'attività ricettiva in queste zone, assieme a B&B e alberghi, prevalentemente a 3 stelle.
Sembra che tutto si sia fermato. Neanche il sole non riesce a scaldare il centro di Camerino senza la sua gente.Il centro storico è tutto zona rossa, con macerie lungo le vie e transenne ovunque. Solo i vigili del fuoco posso entrare e cercare di mettere in sicurezza una zona che continua a tremare. I pompieri hanno fatto volare un drone sopra la cittadina per capire le reali condizioni in cui si trovano i palazzi. Purtroppo il tempo sembra destinato a peggiorare con l'arrivo di piogge: l'obiettivo è provare a dare la possibilità alle persone di poter recuperare alcune cose dalle proprie abitazioni, come abbigliamento per superare le freddi notti e qualche oggetto per avere la sensazione che non tutto è perduto.Il Comune di Camerino ha attivato un Conto Corrente per l’emergenza terremoto a cui si possono effettuare donazioni. (UBI><BANCA POPOLARE DI ANCONA – AGENZIA DI CAMERINO. IBAN: IBAN: IT 86 C 05308 68830 000000004280 ). Bisogna far di tutto per non abbandonare la perla dell'entroterra maceratese.La gente inizia a crollare psicologicamente, ci sono scosse di continuo e la speranza è che siano solo di assestamento. Gli studenti se ne sono andati e anche se le lezioni ripartiranno, in molti hanno paura di tornare. Bisogna risorgere dalle macerie e l'Amministrazione, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e i volontari ce la stanno mettendo tutta per ripartire e non perdere lo slancio socio culturale che Camerino aveva acquisito negli ultimi anni.Il presidente della Repubblica Mattarella sarà nelle zone terremotate, passerà a Camerino, ma non vedrà probabilmente la zona rossa. Però incontrerà i terremotati, gli sfollati, gli uomini e le donne che hanno sul volto i segni della paura di non avere un futuro.
Sono oltre 22mila le persone assistite dal Servizio nazionale della Protezione Civile in seguito alle scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell'Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre. Lo riferisce il Dipartimento di Protezione civile.In particolare, sono quasi 15.400 le persone assistite nell'ambito del proprio comune: di queste, quasi 14mila in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, oltre 1.400 invece in strutture alberghiere o agriturismi sul territorio. Sono, poi, circa 6.700 le persone accolte presso le strutture alberghiere: seimila di queste sono alloggiate lungo la costa adriatica mentre poco meno di settecento sono quelle alloggiate nelle strutture ricettive individuate in Umbria. Infine, circa duecento persone fra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda.Nella regione Marche sono circa 17.500 gli assistiti: circa 11.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 70 in tenda, 900 in strutture ricettive sul territorio e oltre 5.500 negli alberghi della costa.Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato a Preci (Perugia), uno dei paesi dell'epicentro del terremoto. Il premier ha partecipato in forma privata ad una messa per la festività di Ognissanti, celebrata all'aperto dal vescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo. Presenti anche il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il sindaco Pietro Emili. "C'è un'emergenza della ricostruzione. Ci vorrà tempo e ce la faremo, non c'è la bacchetta magica. Ma lo faremo, anche se ci vorrà tanto tempo", ha detto Renzi. "Oggi a Preci. Ho portato ai nostri connazionali l'affetto di tutti noi, nessuno escluso. Ci rialzeremo, noi siamo l'Italia": ha scritto in serata su Twitter il premier, che pubblica sui social network le foto dell'incontro con alcuni degli sfollati, "da Viola che ha due mesi fino a Emilia che ha 103 anni". "Ricostruiremo tutto, tutti insieme. Ci vorrà tempo e tenacia, ma lo faremo", ribadisce il premier su Facebook.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si recherà nelle zone del terremoto, anticipando il rientro da Israele.(ANSA)
''Qui sta crollando tutto, e quello che non crolla è pericolante: il paese sembra raso al suolo. Per fortuna l'ultima famiglia, che aveva la casa agibile, e l'ultimo albergatore si sono convinti ieri ad andare via: restano 5 allevatori, che non possono allontanarsi dal bestiame''. Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci dopo la scossa 4.7 di oggi. ''Servono con urgenza tensostrutture per le stalle, e un container per il Municipio: ora siamo in tenda a 2 gradi sotto zero''.''La scossa di stamani è stata fortissima, il maresciallo dei carabinieri mi dice che ci sono stati altri crolli in paese, e si vede del fumo''. Così all'ANSA il sindaco di Ussita (Macerata) Marco Rinaldi, dopo il sisma registrato poco prima delle 9. ''E' un calvario, non finisce mai'', aggiunge. ''Ieri sera sono sceso a Porto Recanati per incontrare i miei sfollati negli alberghi: la scossa me l'ha raccontata in diretta al telefono un allevatore. Ora cerco di andare su, ma le strade sono un disastro". Crolli anche a Visso.
Profondo cordoglio in tutto il mondo della sport provinciale per la prematura scomparsa di Claudio Pandolfi, 54 anni da compiere, storico dirigente della Morrovallese.Un commovente saluto è arrivato dalla Polisportiva Morrovallese: "Tutta la Polisportiva Morrovallese piange la prematura scomparsa di Claudio Pandolfi. Con Claudio e con gli amici del Circolo Santa Lucia abbiamo collaborato nell'organizzazione di tanti eventi, sportivi e non, alcuni dei quali, come la mitica "Bike Pavè", sono ancora ricordati con entusiasmo nel mondo del ciclismo fuoristrada marchigiano. Una persona di grande cuore, sempre disponibile e con una infinita voglia di impegnarsi. Noi lo ricorderemo così.Un grande abbraccio alla famiglia Pandolfi, ai tanti amici di Claudio ed a tutti i dirigenti e soci del Circolo ACLI di Santa Lucia da parte di tutta la nostra associazione. Ciao Clá".Anche l'Acd Morrovalle si stringe al dolore della famiglia: "Profondamente commossa, l'A.C.D. Morrovalle tutta si stringe al dolore della Famiglia e di tutta la Comunità per la prematura scomparsa del proprio Dirigente nonché Bandiera e punto di riferimento per tutta la Città Claudio Pandolfi. Ciao Condor, che la terra ti sia lieve".
Proseguono le attività di verifica e di sopralluogo a seguito della scossa di domenica mattina, gestite dalla sede comunale provvisoria allestita nella Scuola Elementare Edmondo De Amicis in Piazza Dante grazie ai numerosi addetti e volontari. L'amministrazione comunale di Castelraimondo intende ringraziare con tutto il cuore gli addetti e i volontari della Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, tutte le Forze dell'Ordine, la Polizia Munipale e non da ultimi tutti i dipendenti comunali e per il grande lavoro di questi giorni.Sono stati fatti uscire in sicurezza tutti gli anziani le cui abitazioni sono risultate inagibili o fortemente danneggiate, e sono stati trasferiti nel Centro di Accoglienza ricavato nel Palazzetto degli Impianti Sportivi Comunali in località Feggiani così che siano loro garantite tutte le attenzioni e le cure.Anche numerose attività economiche, artigianali e commerciali hanno risentito gravemente dei danni riportarti sia direttamente che indirettamente a seguito del terremoto. Una situazione che rischia di aggravarsi e di rappresentare un vero problema per l'occupazione.Oltre 600 le persone accolte nel centro di accoglienza che continua a restare funzionante presso gli Impianti Sportivi Comunali.
Siamo pronti a concedere la sospensione del pagamento dei mutui anche nei comuni colpiti dal terremoto di ieri mattina e ad applicare immediatamente tutte le misure decise dal consiglio dei ministri di oggi". A dirlo è l'amministratore delegato di Nuova Banca Marche, Luciano Goffi. (Ansa)
Proseguono le operazioni dell’Anas per ripristinare la transitabilità sulle strade statali in seguito ai danni provocati dal sisma nel Centro Italia. In queste ore sono impegnati oltre 60 operatori specializzati e tecnici, con circa 40 mezzi, nei tratti danneggiati.La riapertura della strada statale 4 “Via Salaria”, attualmente chiusa in entrambe le direzioni tra l’uscita per Amatrice e Grisciano (comune di Accumoli), in provincia di Rieti, è prevista entro la giornata di domani. In questo tratto l’arteria è stata interessata da deformazioni del piano viabile in vari punti del tracciato. Il personale incaricato da Anas sta provvedendo ininterrottamente, 24 ore su 24, ad eseguire gli interventi di ripristino localizzato necessari a riaprire al traffico nel più breve tempo possibile, previo l’esito positivo dei controlli in corso sui viadotti. Il transito è già consentito ai mezzi di soccorso.Nel tratto marchigiano della Salaria il transito è consentito a senso unico alternato in vari tratti dove sono in corso interventi di ripristino. A Pescara del Tronto le barriere di container installate da Anas all’inizio di ottobre hanno contenuto integralmente una consistente quantità di materiale franato a causa dell’ultima forte scossa, consentendo la riapertura tempestiva al traffico già dal pomeriggio di ieri.La strada statale e 685 “delle Tre Valli Umbre” (Spoleto-Norcia-Arquata del Tronto) è chiusa in entrambe le direzioni tra Cerreto di Spoleto e Serravalle, in provincia di Perugia, e tra Norcia (PG) e Arquata del Tronto (AP).Tra Cerreto di Spoleto e Serravalle il transito è consentito ai mezzi di soccorso. In questo tratto l’arteria è stata interessata dalla caduta di massi in vari punti. Le reti di protezione installate a seguito del sisma del 24 agosto scorso hanno consentito di trattenere alcuni grossi massi, evitando gravi danneggiamenti all’infrastruttura. Al momento sono in corso le operazioni di svuotamento e ripristino delle reti, le attività di verifica sulla stabilità delle pendici rocciose e gli interventi di disgaggio dei volumi rocciosi pericolanti che incombono sulla sede stradale, al fine di garantire le condizioni di sicurezza e ripristinare i collegamenti tra Spoleto e Norcia.Nei pressi di Norcia inoltre il piano viabile è stato interessato da cedimenti e deformazioni, il transito è regolato sul posto.Tra Norcia e Arquata del Tronto il sisma ha danneggiato la galleria “San Benedetto”, in corrispondenza del confine regionale, e cinque viadotti sul tratto marchigiano. Al momento sono in corso verifiche tecniche e rilievi preliminari agli interventi di consolidamento e ripristino necessari alla riapertura. In questo tratto il transito è pertanto interdetto a tutti i veicoli. I soli mezzi di soccorso provenienti da Ascoli Piceno in direzione Norcia possono transitare fino a Pescara del Tronto.In considerazione del ripetersi delle scosse sismiche, sono inoltre in corso ricognizioni e verifiche tecniche continue per garantire la sicurezza della circolazione su tutto il resto della rete stradale di competenza, dove attualmente non risultano danni rilevanti.
In queste ore si susseguono notizie ed ipotesi su quanto sta accadendo nel Centro Italia. Dopo il sisma si ipotizza di tutto. Confusione, notizie falsate, bombardamento mediatico sensazionalistico. Questo è quello che non vogliamo. Alimenta il panico ed il senso di incertezza in una popolazione già stremata.
Doveroso ci appare un contributo scientifico serio sulla attuale situazione. E non possiamo non chiederlo al prof. Emanuele Tondi, che a pochi giorni dal terremoto di Amatrice del 24 Agosto aveva indicato la zona tra Norcia e Preci come la possibile area epicentrale di futuri terremoti distruttivi (http://www.picchionews.it/il-geologo-tondi-intervista-choc-sapevamo-dal-2009-che-il-terremoto-avrebbe-colpito-in-quel-punto/ PUNTO 5: “Da una personale valutazione, se si verificasse questa seconda evenienza, la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto è quella a nord di Norcia, nell’area di Preci”).
“Innanzitutto l’unica certezza che c’è sempre stata e che resta ferma nel marasma di informazioni è che non può essere previsto quando un terremoto colpirà. Il nostro territorio, come ormai tristemente di conoscenza comune, è ampiamente e fortemente sismico e ciò che sta accadendo si è verificato già nel passato. Purtroppo abbiamo avuto secoli per prepararci ma non l'abbiamo fatto. Stiamo accusando il colpo di anni di ritardo nella messa in sicurezza delle strutture e del territorio.
In secondo luogo, la geologia, giovane scienza in evoluzione, ci ha fornito una base di dati da utilizzare, dati che però devono essere progressivamente aggiornati studiando i fenomeni naturali quali appunto i movimenti delle faglie. I terremoti di Amatrice e Preci non sono stati previsti in termini temporali; sulla base dei concetti scientifici che riguardano la meccanica delle faglie, erano state individuate le faglie candidate a riattivarsi prima di altre, ovviamente sempre in termini probabilistici, perché le variabili, come sappiamo, sono molte. Questo tipo di analisi, permetterebbe di ottimizzare ed indirizzare con criteri tecnico-scientifici (e magari non politico-clientelari) le opere di prevenzione (miglioramento ed adeguamento sismico degli edifici), che ovviamente non possono essere svolte in tutta Italia contemporaneamente.
Il concetto a cui mi riferisco è più o meno quello sviluppato dal laboratorio sismologico dell’Università di Berkeley in California: http://seismo.berkeley.edu/blog/2008/10/10/earthquake-probabilities-in-the-bay-area.html. Chiaramente stiamo sempre parlando di probabilità, che non è una certezza, come dimostrato dall’evento del 30 mattino di magnitudo 6,5, considerato improbabile ma che si è invece verificato. Per concludere, quando si afferma che c’è il rischio dell’attivazione di altre faglie (e questo lo dicono tutti), visto che si sa dove sono, si può dire anche quali sono. Bisognerebbe avere un po’ più di coraggio ad utilizzare i risultati delle ricerche scientifiche in questo campo. Valutare la pericolosità sismica con gli stessi criteri per un area in cui il terremoto è avvenuto l'altro ieri o 400 anni fa, ai giorni nostri, è un concetto superato. “
Doveroso appare da parte nostra ringraziare il prof. Tondi per la pazienza con cui ci fa partecipi di concetti scientifici ignoti ai più, facendo crescere in tutti noi la consapevolezza del rischio sismico e quindi la richiesta prioritaria di prevenzione. Questa è l’informazione che dobbiamo richiedere agli studiosi, non miracoli o risposte salvifiche, ma la verità ricavabile dal dato oggettivo. Abbiamo conosciuto il presupposto da cui la geologia muove: non ci sono certezze quanto ai terremoti in termini di previsioni temporali. Le faglie si sanno dove sono, quanta energia massima possono rilasciare, ma non si può stabilire con certezza né quando né con quale frequenza si attiveranno.
In molti si chiedono ora cosa ci si può aspettare. Due sono le risposte che si possono dare. La prima viene dalla scienza e su questo risponde Tondi: “Si sono avuti eventi multipli “mainshocks” sempre lungo la stessa zona di faglia, quella che si estende da Pescara del Tronto fino a nord di Castel Sant’Angelo, nota come il Sistema di Faglie del Monte Vettore-Monte Bove. Con l’evento del 24 Agosto si è attivata la porzione meridionale, poi il 26 Ottobre si è attivata la parte centro-settentrionale e il 30, purtroppo, si è riattivata in tutta la sua lunghezza, con il terremoto di magnitudo 6,5, il più forte degli ultimi 300 anni in questa zona dell’Appennino centrale. Ora occorre studiare al più presto e nella forma più approfondita possibile le caratteristiche della faglia così come si è realmente mostrata ed estendere i risultati di questi studi, laddove possibile, ad altre faglie dormienti che potrebbero riattivarsi. Rendere il dato che la scienza naturale ci offre il più certo e sicuro possibile ai fini della sua utilizzazione in chiave di prevenzione e non, come erroneamente si vuol credere o ci si vuole illudere, in termini di previsione”.
La seconda risposta ve la forniamo noi e deve venire dalle istituzioni e da noi collettività: cominciare a costruire una differenza per il futuro, PRIORITA' NAZIONALE sicurezza in termini di risposta ai sismi ma anche al dissesto idrogeologico. Oggi è un terremoto. Domani sarà un alluvione. E noi stessi rendiamoci protagonisti: investiamo in prevenzione, formiamoci e pretendiamo che l'informazione in funzione di prevenzione continui e diventi un "modello stabile". Tutti: amministrazioni, aziende e cittadini. La prevenzione pretendiamola e facciamola.
Sequenza sismica iniziata il 24 Agosto 2016 ed epicentro dell’ultimo evento di magnitudo 6,5 del 30 Ottobre 2016 (da www.ingv.it)
Nastro scuro alla base della faglia a Nord del Monte Vettore che indica la sua riattivazione di oltre mezzo metro in superficie (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater).
Dettaglio del movimento lungo la faglia (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)
"Spostamento sulla faglia di oltre un metro" (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)
L’amministrazione comunale ha tracciato un bilancio degli effetti causati dal terremoto di ieri mattina in città. “La città sta soffrendo con discrezione e rispetto per altre zone molto più colpite, ma anche qui a Macerata comunque esistono varie criticità” ha detto il sindaco Romano Carancini durante la conferenza stampa convocata al termine di una riunione del Coc, il Centro Operativo Comunale, alla quale erano presenti il vice sindaco Stefania Monteverde, gli Narciso Ricotta, Paola Casoni, Mario Iesari, Alferio Canesin e il dirigente dei servizi Tecnici del Comune Tristano Luchetti.Ieri sono stati messi a disposizione dei cittadini 1200 posti letto divisi in sei strutture e distribuiti 700 pasti caldi con un significativo sforzo di tutta la struttura comunale impegnata fino a tarda notte e con il fondamentale supporto di dieci associazioni, un totale di 120 volontari, che con grande slancio si sono prodigati in favore della collettività. L’Ircer da parte sua ha ospitato persone con difficoltà di deambulazione e anziani allettati.Sempre ieri, in seguito a sopralluoghi eseguiti dai tecnici del Comune sono state fatte evacuare le famiglie di una palazzina in via Verga 128, a causa di lesioni ai pilastri, in via Roma, in via Emanuele Filiberto 10 e in via Tommaso Lauri, ma i sopralluoghi sono ancora in corso e quindi la situazione è ancora da valutare. Anche le scuole, che erano già state visionate dopo la scossa del 26 ottobre ed erano in procinto di riaprire il 3 novembre, dovranno essere nuovamente attenzionate e le lezioni sono state quindi sospese fino al 5 per riprendere regolarmente lunedì 7 novembre.Gli asili nido comunali riapriranno invece mercoledì 2 novembre essendo stati tutti visionati questa mattina.A scopo precauzionale sono stati annullati i mercati settimanali di mercoledì 2 novembre nel centro storico (Mercato delle merci, dei fiori e della frutta e verdura) mentre si svolgeranno regolarmente quelli del Foro Boario e all’ingrosso di Piediripa.Il Comune anche per questa notte mette a disposizione dei cittadini le sei strutture di accoglienza che stasera non avranno il punto di ristoro. Ricordiamo i luoghi: Palasport di Fontescodella, Aula sinodale, Palavirtus, Centro fiere di Villa Potenza, Palestra di via Fratelli Cervi e della scuola di Sforzacosta. Attive anche le aree di servizio per la sosta nei parcheggi del Foro Boario, dell’Oasi, del Palasport di Fontescodella, nella zona industriale di Sforzacosta e Valleverde di Piediripa.In accordo con la Diocesi durante la riunione del Coc è stato deciso che la celebrazione liturgica di domani, 1° novembre, si svolgerà ai Giardini Diaz alle 11,30. Per il giorno dei defunti, 2 novembre, ci sarà alle 9,30 al Cimitero la deposizione di una corona in onore dei caduti di tutte le guerre. Alle 10,30 la celebrazione liturgica si svolgerà ai Giardini Diaz. Nel pomeriggio, alle 15, la funzione del vescovo si svolgerà invece all'interno del civico cimitero, nella parte nuova ma in un punto ancora in via di definizione. (sb)
La nostra terra è ferita, scossa, si parla di un mostro che si è svegliato sotto le montagne e non lascia spazio alla vita nei nostri bellissimi borghi ridotti ormai a cumuli di pietre.Nelle ultime ore abbiamo solo visto immagini di distruzione, abbiamo letto di persone senza più una casa, un posto dove andare a lavoro e abbiamo cercato di capire, comprendere se era possibile evitare e soprattutto se ci saranno ancora eventi di questo genere. Dicono che siamo stati fortunati, perché a differenza del terremoto del 24 agosto non abbiamo avuto morti, anche l'ora legale ci ha regalato la salvezza. Sì, siamo stati fortunati perché siamo vivi, perché abbiamo il bene più prezioso di tutti: il futuro. Ma ora, dobbiamo cercare di ricostruirlo questo futuro e non possiamo farlo da soli.La sensazione è quella di essere abbandonati. In altre occasioni abbiamo visto e partecipato a maratone di solidarietà, abbiamo colorato i nostri monumenti solo per essere più vicino a popolazioni che vivevano momenti drammatici, anche questo è un dramma. I dati ufficiali parlano di 25 mila persone sfollate e tanti si sentono come profughi obbligati a lasciare la propria terra, con il volto scavato dalla paura vissuta. Sembrano dire "Non lasciateci soli".L'entroterra maceratese ha dato origine ha molte delle tipicità che esportiamo in Italia e nel mondo: il ciauscolo, il Varnelli, l'acqua dei Sibillini, e quella accoglienza che solo chi è passato da quelle parti sa descrivere. Hanno fatto di quei monti fonte di ricchezza e la struttura portante per il loro futuro, una struttura che ha subito un grosso danno, ma che non deve crollare.Per questo ci sentiamo di esprimere la vicinanza e il sostegno più assoluto a queste persone, ai Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e tutti i soccorsi che incessantemente lavorano in quelle zone e che sono anche la loro terra. Non vogliamo che ci rimanga solo il ricordo della vivacità di quei luoghi, della magia delle sue leggende, del sapore dei suoi prodotti. Vogliamo che ci sia un reale sostegno da parte dello Stato e dell'Italia intera alla nostra terra di Marca, all'infinito che cela questa provincia.Noi siamo con loro, noi siamo certi che con la stessa forza con cui hanno superato tutte le avversità del tempo anche questa volta gli abitanti di tutti questi paesi e cittadini saranno capaci di dimostrare che ce la possono fare: #laresistenzadelciauscoloChiunque voglia può condividere l'immagine creata per dimostrare solidarietà e vicinanza a queste persone, un simbolo per far sentire la voce dei tanti che vogliono tornare ad una vita normale dopo il sisma.La foto è stata scattata a Pieve Torina da Claudio Colotti
Dopo la terribile scossa di ieri mattina l’amministrazione comunale ha tracciato un bilancio degli effetti causati dal terremoto di ieri mattina in città. Per la giornata di oggi il centro storico è regolarmente aperto.Le attività commerciali e i ristoranti sono aperti così come, per il momento, il mercatino francese allestito, da ieri pomeriggio, in piazza Vittorio Veneto.
Un'altra scossa, un'altra ferita, sempre più profonda. La nostra comunità, il nostro territorio, il nostro sistema stanno affrontando grandi difficoltà, così duramente messi alla prova dai ripetuti terremoti. Sono giorni di paura, di spaesamento, di destabilizzazione e guardare al futuro non è sempre semplice né scontato. Ma il messaggio che il Partito Democratico delle Marche vuole lanciare a tutti coloro che stanno vivendo in maniera diretta i drammi e i disagi provocati dal terremoto, così come al resto della popolazione della nostra regione, è un messaggio di fiducia, di vicinanza, di solidarietà, di resistenza.Restiamo uniti, soprattutto ora che dobbiamo fare i conti col dolore e lo sconforto. I segni di queste scosse non rimarranno solo nei muri crepati o crollati, nei mucchi di macerie, nelle strade sfondate, ce li porteremo addosso, per lungo tempo. Ma per quanto profonde possano essere, le ferite asciugheranno. E lo faranno tanto prima quanto più resteremo insieme nell'affrontare gli ostacoli, giorno dopo giorno e nel ricostruire i nostri paesaggi, i nostri borghi, le nostre case, pezzo dopo pezzo. C'è bisogno del supporto di tutti, ad ogni livello e di certo saremo in grado di dimostrare che siamo una grande comunità, sapremo valorizzare ogni connettore sociale, insieme sapremo rendere forte ciò che da solo potrebbe essere troppo debole.Ricordiamo che, per donazioni in favore delle popolazioni marchigiane colpite dagli eventi sismici, è sempre operativo il conto corrente postale della Regione Marche, già attivato dal sisma dello scorso 24 agosto. Di seguito le coordinate bancarie:INTESTAZIONE CONTO CORRENTE POSTALE: REG. MARCHE DONAZ. FAVORE TERRITORI MARCHE COLPITI DAL SISMANUMERO CONTO: 1034116044IBAN: IT-17-Y-07601-02600-001034116044COD. BIC/SWIFT per i BONIFICI DALL’ESTERO: BPPIITRRXXXÈ possibile effettuare anche donazioni on-line, per mezzo della piattaforma regionale Mpay Donazioni On-line sisma MarcheIl numero della Protezione Civile per fare donazioni attraverso sms solidali è il 45500, mentre il numero verde per le emergenze è 840.001.111.
Dopo l’evento di ieri mattina, 30 ottobre, alle 07:40 ora italiana di magnitudo M 6.5, sono stati localizzati complessivamente circa 560 eventi sismici in tutta l’area interessata dalla sequenza di questi mesi. Alle ore 11:00 sono 207 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 18 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) dopo il forte terremoto di ieri mattina. L’area interessata dalle scosse successive al terremoto di ieri alle ore 07:40 di magnitudo 6.5 (l’epicentro è la stella rossa). Le scosse più forti (magnitudo uguale o maggiore di 4.0) dalle 07.40 di ieri mattina sono riportate in tabella: In mappa la situazione complessiva di tutta la sequenza iniziata il 24 agosto 2016.
Abbiamo raggiunto l'assessore del comune di Civitanova Cristina Cecchetti che ha spiegato in un'intervista l'organizzazione dell'accoglienza ai terremotati.L'intera città costiera, non solo l'amministrazione si è mobilitata per offrire riparo alle persone che con le continue scosse hanno perso tutto. Molti civitanovesi hanno messo a disposizione la seconda casa per dare un tetto a chi non ce l'ha più.L'emergenza è gestita dall'assessorato al turismo e da un gruppo di volontari, che gestiscono l'arrivo e la sistemazione delle persone che piano piano sono trasferite dall'entroterra alla costa.https://www.youtube.com/watch?v=UbEIdBbiV8s