La nostra terra è ferita, scossa, si parla di un mostro che si è svegliato sotto le montagne e non lascia spazio alla vita nei nostri bellissimi borghi ridotti ormai a cumuli di pietre.
Nelle ultime ore abbiamo solo visto immagini di distruzione, abbiamo letto di persone senza più una casa, un posto dove andare a lavoro e abbiamo cercato di capire, comprendere se era possibile evitare e soprattutto se ci saranno ancora eventi di questo genere. Dicono che siamo stati fortunati, perché a differenza del terremoto del 24 agosto non abbiamo avuto morti, anche l'ora legale ci ha regalato la salvezza. Sì, siamo stati fortunati perché siamo vivi, perché abbiamo il bene più prezioso di tutti: il futuro. Ma ora, dobbiamo cercare di ricostruirlo questo futuro e non possiamo farlo da soli.
La sensazione è quella di essere abbandonati. In altre occasioni abbiamo visto e partecipato a maratone di solidarietà, abbiamo colorato i nostri monumenti solo per essere più vicino a popolazioni che vivevano momenti drammatici, anche questo è un dramma. I dati ufficiali parlano di 25 mila persone sfollate e tanti si sentono come profughi obbligati a lasciare la propria terra, con il volto scavato dalla paura vissuta. Sembrano dire "Non lasciateci soli".
L'entroterra maceratese ha dato origine ha molte delle tipicità che esportiamo in Italia e nel mondo: il ciauscolo, il Varnelli, l'acqua dei Sibillini, e quella accoglienza che solo chi è passato da quelle parti sa descrivere. Hanno fatto di quei monti fonte di ricchezza e la struttura portante per il loro futuro, una struttura che ha subito un grosso danno, ma che non deve crollare.
Per questo ci sentiamo di esprimere la vicinanza e il sostegno più assoluto a queste persone, ai Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e tutti i soccorsi che incessantemente lavorano in quelle zone e che sono anche la loro terra. Non vogliamo che ci rimanga solo il ricordo della vivacità di quei luoghi, della magia delle sue leggende, del sapore dei suoi prodotti. Vogliamo che ci sia un reale sostegno da parte dello Stato e dell'Italia intera alla nostra terra di Marca, all'infinito che cela questa provincia.
Noi siamo con loro, noi siamo certi che con la stessa forza con cui hanno superato tutte le avversità del tempo anche questa volta gli abitanti di tutti questi paesi e cittadini saranno capaci di dimostrare che ce la possono fare: #laresistenzadelciauscolo
Chiunque voglia può condividere l'immagine creata per dimostrare solidarietà e vicinanza a queste persone, un simbolo per far sentire la voce dei tanti che vogliono tornare ad una vita normale dopo il sisma.
La foto è stata scattata a Pieve Torina da Claudio Colotti
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