Economia

“Fare Turismo” con Confartigianato ed Expirit. Incontri al via a Macerata

“Fare Turismo” con Confartigianato ed Expirit. Incontri al via a Macerata

E’ stato presentato oggi il nuovissimo percorso di formazione sul “turismo esperienziale”, organizzato da Confartigianato Imprese Macerata in collaborazione con Expirt-L’Italia autentica, la prima startup innovativa a vocazione sociale sul turismo della provincia.“Fare Turismo”, questo il nome del progetto formativo rivolto ad operatori dell’ospitalità (come albergatori, b&b, agriturismi), della ristorazione, dell’artigianato artistico e dell’industria manifatturiera “Made in Italy”, ai produttori agricoli di eccellenze locali, alle guide turistiche, agenzie viaggi e agli aspiranti imprenditori del settore turistico, vuole offrire gli strumenti necessari per far sì che l’impresa assuma una ruolo decisivo nella promozione del proprio territorio, arricchendo la qualità del tempo trascorso e creando delle “esperienze turistiche” a 360°."Fare turismo", ossia mettersi dalla parte del cliente e farlo sentire un ospite benvenuto, diviene di prioritaria importanza per accrescere sia la redditività che il valore del proprio brand. Ogni artigiano, ristoratore, produttore agricolo può dare sfogo a creatività ed inventiva per far scoprire a turisti appassionati le caratteristiche della propria impresa, dei propri prodotti e del proprio lavoro quotidiano.Il primo appuntamento con Expirit sarà l’incontro gratuito previsto per lunedì 14 maggio alle ore 15.30 presso l’Auditorium della sede provinciale di Confartigianato, un’occasione unica di apprendimento e di confronto insieme alle realtà più dinamiche del nostro territorio e un modo per far conoscere la propria storia e i propri prodotti attraverso la creazione di esperienze uniche per i propri clienti.“La nostra Associazione crede fermamente che il settore turismo sia una risorsa inestimabile per la promozione del territorio – ha dichiarato Riccardo Golota, Responsabile Turismo e Commercio di Confartigianato Imprese Macerata – ed è di fondamentale importanza la capacità di fare rete e di saper investire sulle proprie risorse in maniera nuova, moderna e diversa. Ecco perché vogliamo promuovere un concetto di turismo che arrivi anche a categorie di aziende che forse sul turismo non hanno ancora puntato o comunque non ne hanno colto il vero potenziale. Quello che proponiamo insieme ad Expirit è un percorso di formazione sul “turismo esperienziale” davvero unico, che sarà sicuramente molto utile alle nostre imprese che potranno acquisire nuove conoscenze, competenze e strumenti di lavoro e promozione molto efficaci”.“Saper offrire esperienze indimenticabili ai clienti è oggi un valore inestimabile – afferma Giacomo Andreani co-fondatore di Expirit. I clienti desiderano proposte che gli consentano di vivere a pieno il territorio e di riconoscere l’unicità dei prodotti che gli vengono offerti. La sfida per gli operatori sta nell’emergere, nel distinguersi dalla folla, nell’attirare l’attenzione del cliente e far sì che egli apprezzi le differenze e le unicità della propria proposta. Offrire esperienze turistiche non significa quindi soltanto accrescere i ricavi aggiungendo alla vendita dei singoli prodotti o servizi le esperienze,- conclude Andreani - ma anche intraprendere un percorso di promozione e valorizzazione del proprio brand che accompagni i clienti alla consapevolezza della qualità dei prodotti, alla riscoperta della passione di chi li ha  realizzati e del territorio in cui opera”

09/05/2018 16:05
Bindelli (Bcc Civitanova e Montecosaro): "Una sospensione della riforma del credito cooperativo avrebbe effetti nefasti"

Bindelli (Bcc Civitanova e Montecosaro): "Una sospensione della riforma del credito cooperativo avrebbe effetti nefasti"

La riforma del credito cooperativo è uno dei temi di maggiore attualità per quello che riguarda il futuro degli istituti di credito. Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Bindelli, Vice Presidente della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, solida banca del territorio che da tempo segue assiduamente il processo di riforma. Dottor Bindelli, allora siete di nuovo in trincea…? Be, si, non possiamo esimerci. Ci sono delle componenti politiche che intendono sospendere la riforma del credito cooperativo. Dopo anni che ci si sta lavorando e dopo che ci sono Banche che stanno pianificando progetti di sviluppo proprio in prospettiva della riforma. Un eventuale stop significherebbe congelare una parte importante del mondo del credito italiano: tutte le Bcc. Con riflessi ovviamente assai negativi per il credito cooperativo marchigiano dove opera un tessuto di Bcc che, se passasse la linea della sospensione della riforma, vedrebbero stoppati, o per lo meno messi così “a bagnomaria”, i loro progetti futuri sui quali continuerebbe a gravare la grande incognita “riforma si o riforma no”? . A che punto è lo stato della riforma del credito cooperativo? Prima Cassa Centrale delle Raiffeisen, poi Cassa Centrale Banca e, da ultimo, Iccrea Banca hanno presentato all’Organo di vigilanza nel mese di aprile le proprie istanze di candidatura a capogruppo e di costituzione dei gruppi bancari cooperativi (uno provinciale e 2 nazionali). Dalla data di ciascun invio sono decorsi i 120 giorni entro i quali l’Organo di vigilanza dovrà rilasciare o negare l’autorizzazione per la costituzione del gruppo. Nei 90 giorni successivi al ricevimento dell’autorizzazione di Banca d’Italia ci dovrebbe essere la sottoscrizione, insieme ad altri documenti, del contratto di coesione da parte delle Bcc (strumento indispensabile per l’avvio del gruppo e per l’inizio dell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo), pena la perdita della licenza bancaria da parte della Bcc che non aderisce. Perché ha usato il condizionale? È forse legato alla recente iniziativa parlamentare della Lega che intende chiedere al Governo una sospensione di 18 mesi per l’avvio dei gruppi Intanto ciascuna capogruppo deve ricevere l’autorizzazione dall’organo di vigilanza per poter rendere operativo il termine dei 90 giorni che potrebbe far perdere la licenza bancaria, poi è vero che, se l’iniziativa parlamentare della Lega, peraltro sostenuta anche da alcuni esponenti del M5S in alcuni interventi pubblici, andasse in porto verrebbe bloccato l’intero processo di riforma proprio nel momento in cui sembrava superata la fase più complessa e difficile, con effetti devastanti per l’intero sistema del credito cooperativo. Mi scusi, ma lei e la sua banca non eravate contrari inizialmente alla riforma delle Bcc? Non eravate stati voi ad osteggiare la federazione marchigiana delle Bcc e la federazione nazionale per quella che venne definita “autoriforma”? E’ vero noi iniziammo una battaglia in ambito regionale già alcuni anni prima del 2015, anno in cui si iniziò a parlare della riforma, per scongiurare il pericolo che in federazione le Bcc in difficoltà decidessero per quelle sane. Poi combattemmo pubblicamente il governo Renzi prima ancora della pubblicazione del decreto legge di riforma perché lo stesso Renzi ventilava l’ipotesi Crédit Agricole, ossia la perdita della licenza bancaria da parte di tutte le Bcc che sarebbero divenute semplici filiali di un’unica grande banca, ipotesi fortunatamente scongiurata nel decreto legge di riforma. Di quest’ultimo contestammo, invece, il vizio di legittimità costituzionale perché consentiva la way out, ossia la trasformazione diretta in SpA con arricchimento a favore dei soci dietro pagamento di un’imposta da parte della banca, solo a 14 delle oltre 300 Bcc dell’epoca e fissava una soglia minima di patrimonio netto di un miliardo di euro per la costituzione di una capogruppo che solo Iccrea sembrava in grado di garantire. In sede di conversione in legge, il DL venne profondamente modificato per recepire le istanze di Federcasse che puntava alla creazione di un gruppo unico e alla fuoriuscita della sola banca per la quale la way out era stata prevista (la Banca di Cambiano che poi è risultata l’unica Bcc italiana ad aver esercitato la nuova way out prevista dalla legge di conversione). Nonostante il Parlamento non recepì le nostre proposte, il nostro impegno proseguì per impedire la formazione di un gruppo unico, verosimilmente con una governance non all’altezza del delicato e fondamentale compito affidatogli e comunque non basata su concetti di meritocrazia. A distanza di due anni possiamo dire che siamo riusciti ad ottenere: a) la candidatura di 2 banche (Iccrea e Cassa Centrale) per la costituzione di 2 gruppi nazionali e b) l’emanazione di disposizioni attuative da parte dall’Organo di vigilanza che disciplinano compiutamente gli aspetti di meritocrazia della governance del gruppo e gli obblighi da parte della capogruppo di mantenere e garantire gli aspetti cooperativi, mutualistici e solidaristici tipici delle Bcc. Su quest’ultimo aspetto, in particolare sulla qualità del governance, stiamo ancora lottando e continueremo a batterci nella assoluta convinzione che il successo di ciascun gruppo bancario cooperativo, e quindi la sopravvivenza e lo sviluppo del credito cooperativo, dipenderà essenzialmente dalla governance della capogruppo e delle Bcc. Lei crede che la riforma potrà essere proficua per il sistema cooperativo e che una sua sospensione in questo momento possa creare danni? Se ben interpretata e, soprattutto, se tutti gli operatori riusciranno a comprendere l’importanza della governance del gruppo, cioè della capogruppo in primis e, a seguire, di ciascuna Bcc, la riforma, specie dopo l’emanazione delle disposizioni attuative di Bankitalia che hanno disciplinato compiutamente gli aspetti di meritocrazia della governance, potrà contribuire al successo del credito cooperativo e al miglioramento dell’intero sistema bancario nazionale, senza esclusione, vista l’originalità della formula, di quello europeo. Una sua sospensione in questo momento produrrebbe, invece, i seguenti effetti nefasti. Innanzitutto, proprio a causa della riforma, le Bcc sono “ferme” da oltre 2 anni. In un contesto globalizzato in cui la velocità e la capacità di adattamento diventano elementi competitivi e in un mondo bancario in cui si parla sempre più di fintech, digitalizzazione, Bitcoin, ecc., immobilizzare le Bcc per ulteriori 2 anni equivarrebbe a dire relegarle al paleolitico del sistema bancario e, conseguentemente, avvantaggiare ulteriormente le banche appartenenti al resto del sistema. I danni per i nostri territori, imprese e famiglie sarebbero ovvi ed ingenti. In secondo luogo, poiché nella stessa Mozione parlamentare si dice che un terzo delle attuali Bcc sarebbero considerate ad alto rischio ed un altro quarto sarebbero mediamente a rischio (in totale le Bcc a rischio rappresenterebbero dunque il 58% del totale), se le cifre fossero corrette, tutti i gruppi parlamentari dovrebbero accordarsi celermente per approvare una norma che acceleri e agevoli la partenza dei gruppi e delle capogruppo gestite in base a criteri di meritocrazia; gruppi all’interno dei quali, e bene ricordare, sono previste e disciplinate stringenti garanzie reciproche finalizzate proprio a prevenire e risolvere eventuali stati di crisi delle Bcc. Per contro, la soluzione (peraltro l’unica) prospettata nell’iniziativa parlamentare e riconducibile agli IPS (institutional protection scheme), oltre ad essere stata sempre osteggiata da tutte le Bcc italiane, rischierebbe di affidare proprio alle Bcc in difficoltà la gestione della soluzione delle crisi a discapito di quelle sane e virtuose. In terzo luogo, una sospensione darebbe luogo ad un enorme spreco di risorse dal momento che, da circa 2 anni, sia le candidate capogruppo che le singole Bcc, stanno spendendo ed investendo tempo e milioni di euro per l’attuazione di una riforma complessa ed unica nel suo genere, che mira a salvaguardare la mutualità prevalente delle Bcc e per la quale l’Organo di vigilanza non perde occasione di ricordare che occorre, invece, fare presto. Infine, una moratoria rischierebbe di far “resuscitare” il tentativo di costituzione di un gruppo unico dopo aver sostenuto innumerevoli costi per la partenza di due gruppi. Quindi, tanto rumore per nulla? Mi auguro proprio di si, anche se appare evidente, da un lato, che è in atto il tentativo di alcune Bcc (qualcuna a me ben nota) di ricostituire un potere associativo conforme e contrapposto a quello federativo che la riforma ha inteso espressamente ridimensionare e, dall’altro, l’incapacità di taluni di accettare il necessario cambiamento imposto dal mercato e, soprattutto, da talune carenze/criticità intrinseche del movimento cooperativo. Non a caso i nuovi parlamentari, che probabilmente non hanno ancora avuto modo di comprendere la complessità di un sistema e di una riforma che è tuttora “indigesta” a molti operatori e a tecnici del settore, in vari passaggi della Mozione presentata il 2 maggio scorso, sono stati indotti in errore proprio dall’AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane). In ogni caso, la Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro sarà nuovamente in trincea per evitare questo rallentamento che porterebbe solo spreco di risorse e di energie per il Paese e per la nostra regione che, invece, hanno bisogno di Bcc autonome e dirette da capogruppo competitive, efficienti e lungimiranti

09/05/2018 09:21
Crisi Alma, dipendenti senza stipendio preoccupati per mutui e bollette da pagare

Crisi Alma, dipendenti senza stipendio preoccupati per mutui e bollette da pagare

Aspettando la decisione del tribunale in merito alla richiesta di concordato liquidatorio, presentata dal consiglio di amministrazione ed attesa nei prossimi giorni, a parlare sono alcuni dipendenti ed ex lavoratori di Alma che hanno subito lo stop dei pagamenti di stipendi, buonuscite e tfr. "Lavoro in azienda da 13 anni - dice uno dei dipendenti - e sono molto preoccupato per questa situazione. Dopo la separazione da mia moglie vivo solo e purtroppo ho il mutuo da pagare. Se la situazione non si sblocca velocemente, dovrò andare in banca per cercare di sospenderlo". "Senza stipendio - continua l'uomo - avrò difficoltà persino a pagare le bollette ma la cosa che mi dispiace di più è di non poter partecipare alle spese fatte per i figli. Al momento non posso nemmeno andare a cercare un nuovo lavoro perché formalmente sono ancora assunto e finché non veniamo licenziati, siamo in una sorta di limbo". Leggermente migliore è la situazione di coloro che sono usciti nell'ultima tornata di licenziamenti, lo scorso dicembre, come questo impiegato della modelleria: "Avevamo concordato con l'azienda la rateizzazione delle mie spettanze - racconta -, sommando buonuscita e quasi 16 anni di tfr, che dovevano essere pagate in quattro rate. Le prime due sono state regolarmente saldate, della terza ho ricevuto metà della somma ed ora sono in attesa degli eventi". "Al momento sto ricevendo l'indennità di disoccupazione - conclude il modellista - mia moglie fortunatamente lavora e sto aspettando una risposta importante proprio in questi giorni per un possibile nuovo lavoro". L'ultima testimonianza che abbiamo raccolto, riguarda un altro ex dipendente, questa volta dell'ufficio acquisti, anche lui uscito con i licenziamenti dello scorso dicembre.   "Sono entrato in azienda nel 2004 - ci racconta l'uomo - anni in cui la crisi non sapevamo nemmeno cosa fosse e bastò quel primo contratto semestrale, poi diventato a tempo indeterminato, per farmi decidere di fare il grande passo e sposarmi. Ora ho una famiglia bellissima, con tre splendide bambine e quando ho saputo del mio licenziamento, il primo pensiero è andato a loro e al muto da pagare". "Sono stato liquidato completamente dall'azienda - conclude l'ex dipendente - avendo dovuto riscuotere solo la buonuscita, mentre il tfr l'avevo accantonato in un fondo, ed ho avuto anche la grande fortuna di trovare subito un nuovo lavoro. Quello che più dispiace è veder scomparire l'ennesima grande azienda di Montecosaro, una ditta con quasi settant'anni di storia che ha dato lavoro a generazioni di montecosaresi, sia direttamente, che indirettamente, con tutte le piccole aziende che faceva lavorare".

08/05/2018 20:31
La vernice sostenibile? Esiste eccome! - ICA Group alla fiera Xylexpo di Milano

La vernice sostenibile? Esiste eccome! - ICA Group alla fiera Xylexpo di Milano

ICA Group sarà impegnata alla fiera Xylexpo, fiera biennale mondiale delle tecnologie per la lavorazione del legno e dei componenti per l'industria del mobile che si svolge a Milano. Rappresenta l'unica rassegna del settore in Italia a livello internazionale e vede l’azienda civitanovese protagonista del convegno Verniciatura: i nuovi orizzonti della sostenibilità, con l’intervento di Lorenzo Paniccia, R&D Technical Manager di ICA Group. Il contributo, previsto giovedì 10 maggio dalle ore 14.30 (presso Xylexpo Arena) verterà sugli importanti passi in avanti compiuti dalla ricerca a favore della sostenibilità, anche grazie allo sviluppo delle vernici bio.Il gruppo ICA, leader mondiale per le produzioni di vernici per legno a base d’acqua, mostra il prodotto innovativo che sta facendo il giro del mondo: Iridea BIO per interni e Arborea BIO per esterni. Queste vernici, frutto di 3 anni di ricerche svolte nel laboratorio di Ricerca e Sviluppo della multinazionale marchigiana sono prodotte con materie prime provenienti da materiali di riciclo e con fasi di produzione di minore impatto ambientale, quindi tagliando drasticamente le emissioni di CO2.  Ad esempio, la produzione di mille kg della vernice bio permettono di ridurre 300 kg di CO2, ovvero l’equivalente dell’anidride carbonica emessa da un’auto che percorre 2521 km.Si tratta delle prime vernici al mondo realizzate senza petrolio e con prestazioni ottimali: durezza, resistenza chimica e resistenza alla luce, lavorabilità industriale sono analoghi ai corrispettivi prodotti ICA di derivazione petrolifera e in alcuni casi addirittura superiori.Nel corso di Xylexpo, ICA Group presenterà in anteprima assoluta anche la nuova linea X-MATT, le vernici hi-tech per superfici ultra opache con resistenze estreme.ICA Group è presente alla fiera Xylexpo dall’8 al 12 maggio nel padiglione 3, stand A21.

08/05/2018 16:17
Le criptovalute diventano un fenomeno di cultura popolare

Le criptovalute diventano un fenomeno di cultura popolare

Praticamente sconosciute al grande pubblico fino all’anno scorso, le criptovalute sono diventate in pochi mesi un argomento caldo in tutto il mondo. Nell’arco del 2017, infatti, il Bitcoin ha riempito i titoli di giornali grazie alle straordinarie performance realizzate e le persone hanno incominciato ad interessarsi all’investimento in criptovalute e alle possibilità di trovare i mercati bitcoin su piattaforme di trading. Anche altre criptovalute hanno iniziato ad essere scambiate e la tecnologia sottostante ha iniziato ad essere conosciuta la grande pubblico. Stiamo parlando della cosiddetta “Blockchain”, una sorta di registro aperto e distribuito che può memorizzare delle transazioni tra due parti in modo verificato e sicuro, senza passare da un’autorità centrale. Un po’ di storia Tutto ha inizio nel 2009, quando il Bitcoin viene creato ad opera di un anonimo con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. La criptovaluta più famosa del mondo inizia ad essere utilizzata da una community di utenti che condividono i valori che hanno portato alla creazione del progetto, cioè realizzare una valuta che esuli dal sistema di controllo delle autorità centrali, come banche ed istituti regolatori. Nonostante il Bitcoin abbia sempre visto crescere negli anni la propria quotazione, bisognerà attendere il 2017 per una crescita inarrestabile che ha portato il valore della valuta da circa 1.000 dollari a sfiorare quota 20.000 dollari. Le criptovalute protagoniste di un fumetto Proprio per la sua capacità di coinvolgere la gente a tutti i livelli sociali, il Botcoin si è affermato come un fenomeno culturale in tutto il mondo. La pervasività del Bitcoin e delle altre criptovalute più famose ha raggiunto un punto in cui difficilmente si potrà tornare indietro. Recentemente, un utente del celebre sito di social news Reddit ha pubblicato un libro a fumetti dedicato alle criptovalute. Le vignette, disegnate con una grafica stilizzata e semplificata, presentano contenuti di tipo umoristico in cui i protagonisti del fumetto sono le stesse criptovalute. Insomma, Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Ripple e Iota sono diventati personaggi di un fumetto e interagiscono commentando l’andamento delle quotazioni o le notizie che riguardano il mondo “crypto”. Anche al cinema e nella musica Il Bitcoin ha iniziato ad apparire non solo sui giornali e siti internet di tutto il mondo, ma anche in film, serie televisive e brani musicali. Sono davvero tante, ad esempio, le serie TV che hanno incluso il Bitcoin in almeno un episodio delle ultime stagioni, come ad esempio “I Simpson”, “Supernatural”, “NCIS”, “House of Cards” e molti altri. Oltre ai riferimenti in film di ogni genere, sono diverse anche le pellicole dedicate proprio alle criptovalute. Si va da produzioni realizzate prima del boom del Bitcoin, come “The rise and rise of Bitcoin”, ai documentari più recenti come “The digital rush”, realizzato tra l’altro da una produzione italiana. Gli esempi potrebbero continuare, basti pensare che è stato creato perfino un drink ispirato al Bitcoin.  

05/05/2018 18:36
BCC Civitanova Montecosaro, il dg Moreschi all'Assemblea dei soci: crescita importante

BCC Civitanova Montecosaro, il dg Moreschi all'Assemblea dei soci: crescita importante

Si è tenuta stamane (sabato 5 maggio) l’Assemblea dei soci del BCC di Civitanova e Montecosaro che ha approvato il bilancio 2017. L’occasione è stata colta per fare, con il direttore generale Marco Moreschi, la “fotografia” dell’attuale stato di salute della banca.  “Abbiamo chiuso il 2017 - dice il dg - con un utile netto di 1,437 milioni di euro, che ci consente di arrivare a quota 77 milioni di euro di patrimonio netto”.Ma quello che balza all’occhio è l’andamento dei dati: “Tra la seconda metà dello scorso anno e, soprattutto, il primo trimestre di quest’anno – evidenzia iancora –  stiamo facendo registrare dati andamentali davvero importanti”. Moreschi non si nasconde dietro un dito: l’istituto di viale Matteotti ha ingranato la marcia.E i numeri sono la fotografia fedele dello stato di salute della Banca, sia patrimoniale che sul versante del conto economico. “Il lavoro posto in essere negli ultimi mesi sotto il profilo dell'efficientamento organizzativo e dell'evoluzione distributiva – dice Moreschi - mostra segnali davvero incoraggianti. Nel primo trimestre 2018 la raccolta è cresciuta del 4.43%, in ulteriore accelerazione rispetto all'esercizio appena chiuso con il risparmio gestito che segna un +20%. Crescita ancora più forte per gli impieghi che mostrano un segno positivo del 6.55% rispetto ad un sistema del credito cooperativo in contrazione dell'1,1%. E gli impieghi sono lo specchio di quanto e come la nostra Banca si relaziona ed è vicina al territorio. Si cominciano a vedere i primi risultati tangibili della riorganizzazione aziendale con il riscontro sul fronte del contenimento dei costi, voce in cui il totale delle spese amministrative, nello scorso mese di marzo, è diminuito di quasi il 4%. E' inoltre in fase attuativa un'importante operazione di cessione delle sofferenze congiuntamente alla futura Capogruppo Cassa Centrale Banca che porterà il totale dei crediti non performing al di sotto del 10% nell'arco del 2018.Se il primo trimestre dell’anno si è aperto così bene, non meno soddisfacente è stato l’andamento complessivo della seconda metà del 2017 “con segni positivi – dice il dg - su tutti i principali aggregati patrimoniali: + 3.2% la raccolta complessiva a 653 mln di euro con particolare enfasi per l'indiretta a +18%; anche gli impieghi segnano una crescita importante e in controtendenza pari ad un + 5.7% a 314 mln di euro. In tale contesto si segnala che l'intervento straordinario di copertura del credito ammalorato, che pesa il 13.4% del totale impieghi, ha portato il livello di copertura al 53%; risulta inoltre ulteriormente migliorato il texas ratio al 47.3%. Positivo anche il risultato economico finale di esercizio che segna un utile netto pari a 1.4 milioni di euro nonostante, appunto, l’innalzamento delle coperture sul credito deteriorato ed una serie di interventi straordinari di accompagnamento all'esodo di parte del personale. Non da ultimo si evidenzia un indice CET1 al 20.4% pur dopo la sottoscrizione dell'aumento di capitale di Cassa Centrale Banca funzionale alla partenza della nuova Capogruppo e il cui avvio appare sempre più vicino in virtù dell’istanza trasmessa da CCB all’organo di vigilanza il 19 aprile scorso.E poi il dg fissa l’orizzonte e un target chiaro: “Il nostro obiettivo – spiega Moreschi – è quello di incrementare di 150 milioni di euro in due anni le masse intermediate, portandole dagli al primo obiettivo di un miliardo di euro, rafforzandoci sempre più come punto di riferimento per famiglie e piccole Imprese”.“Stiamo ponendo delle basi solide per un futuro da protagonista come riferimento non solo nel nostro territorio storico, a cavallo delle province maceratese e fermana, ma anche nella provincia anconetana, laddove a brevissimo saremo operativi con una sede distaccata a Castelfidardo e due filiali, una a Loreto e una a Osimo, e in quella pesarese, dove abbiamo avviato un progetto di aggregazione con la Banca di Suasa”.

05/05/2018 15:00
Confindustria Macerata: le sfide e le opportunità dell’e-commerce per le imprese del territorio.

Confindustria Macerata: le sfide e le opportunità dell’e-commerce per le imprese del territorio.

Da più di venti anni clienti e aziende in tutto il mondo possono comprare prodotti e servizi via internet. All’inizio erano soprattutto informatica, elettronica, biglietti aerei e prenotazioni hotel.  Oggi non c’è categoria merceologica che non veda un crescente numero di vendite online.La Gran Bretagna è il Paese con la percentuale di e-commerce più alta al mondo, oltre il 20% di tutti gli acquisti sono fatti via web.Seguono gli Stati Uniti,  la Germania, la Francia e la Cina che è il mercato più grande con più di 500 milioni di compratori online. Anche in Italia il commercio elettronico continua a crescere nel 2017 c’è stato un incremento del 17% in più rispetto al 2016 e sono stati spesi circa 23 miliardi. L’e-commerce è di certo anche una grande opportunità per sviluppare le esportazioni usando internet. Nel 2017 il digital export delle imprese italiane è stato di circa 3,5 miliardi (turismo, moda, prodotti alimentari, design e cosmetica).Lo spazio poi per crescere è praticamente illimitato, grazie allo spostamento degli acquisti dai canali tradizionali (negozi, supermercati) a quelli digitali. Quali sono i nuovi comportamenti dei consumatori, i modelli da seguire,  le opportunità,  i rischi? Che possibilità concrete hanno le imprese locali  di inserirsi  nel commercio on line, aumentare il proprio giro d’affari e migliorare i propri  ricavi? Quali sono i percorsi per la trasformazione digitale dell’impresa: le competenze, i ruoli, l’organizzazione e i processi? Come usare correttamente l’E-Commerce sui principali mercati di sbocco?Il Wokshop organizzato da Confindustria Macerata all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche giovedì 3 maggio  ha cercato di  rispondere a questi quesiti fornendo le informazioni  necessarie a chi intende iniziare a definire una strategia di Web Marketing con un corretto approccio alla vendita on-line, illustrando  i possibili obiettivi, i metodi disponibili, i vantaggi,  i rischi.L’incontro, condotto  dal dott. Giulio Finzi, tra i maggiori esperti a livello nazionale di E-Commerce e  Web Strategy, docente di Web Marketing ed E-commerce all’Università Cattolica di Milano e al Politecnico di Milano nonché  Segretario generale  di “Netcomm - Il consorzio del commercio elettronico italiano”,  è stato molto partecipato sia in termini di presenze che di attenzione. Considerando il particolare interesse per l’argomento Confindustria  Macerata organizzerà un ulteriore incontro di un’intera giornata  il prossimo 8 giugno.

04/05/2018 22:00
L'export in Usa vale 58 milioni di euro per Macerata. Confartigianato: sostenere le eccellenze del manifatturiero

L'export in Usa vale 58 milioni di euro per Macerata. Confartigianato: sostenere le eccellenze del manifatturiero

Il 2017 è stato un anno record per le esportazioni del made in Italy ed inevitabilmente, viste anche le recenti tensioni internazionali e guerre commerciali che minacciano il mercato internazionale, nei primi mesi del 2018 si è registrato un rallentamento dell’export, con una crescita del 6,6%, in diminuzione rispetto al +7,2% registrato nel primo bimestre del 2017.Lo scorso anno, secondo l’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato, la performance migliore del made in Italy si è registrata nei settori dove sono maggiormente concentrate le Micro e Piccole Imprese, ovvero quelli in cui l’occupazione nelle imprese con meno di 50 addetti supera il 60% del totale, come il comparto alimentare, tessile, abbigliamento, calzature, legno, mobili, prodotti in metallo, gioielleria e altre manifatture: l’export di questi settori nel 2017 ammonta a 123.924 milioni di euro. Vale lo stesso per i primi due mesi del 2018, in cui i settori dove pesa maggiormente la MPI mantengono un trend positivo con un aumento del 5,5%, in tenuta rispetto al +5,4% registrato nel 2017.Prendendo a riferimento le regioni che rappresentano almeno l’1% del totale export dei settori MPI, si osserva nel 2017 un aumento dell’export delle MPI in Piemonte (+11,2%) e Friuli Venezia Giulia (+10,8%). Registrano aumenti sopra alla media Abruzzo (+8,9%), Lazio (+7,8%) e Toscana (+6,2%), seguiti da Emilia-Romagna (+5,1%), Trentino-Alto Adige e Lombardia (+5,0%), Veneto (+4,0%), Umbria (+2,2%), Puglia (+1,3%) e infine Campania e Marche (+1,0%). Tra i 7 maggiori mercati extra UE, gli Stati Uniti confermano il loro trend positivo, nonostante la politica protezionistica messa in atto che sta innescando una guerra commerciale in particolare con la Cina. Questo sta pian piano portando conseguenze dannose per tutte le altre economie esportatrici come l’Italia, secondo Paese manifatturiero dell’Unione Europea e primo per export negli Usa nei settori dove le piccole imprese rappresentano almeno il 60% dell’occupazione: sono 10.576 i milioni di euro di esportazioni del nostro paese negli Stati Uniti con una crescita del 3,5%.Analizzando il grado di esposizione per territorio, ovvero il valore del rapporto tra le esportazioni nei settori di MPI verso gli Stati Uniti e il valore aggiunto territoriale, le Marche si collocano al 4° posto con lo 0,98%, con un totale di 357.188 milioni di euro.A livello provinciale, Macerata rientra tra le province con valori sopra alla media, con un grado di esposizione dell’export nei settori di MPI verso gli Usa dello 0,83%. Nello specifico, il settore più interessato è quello della Pelletteria con il 60,4%, a seguire il settore dei Mobili (12,4%), Abbigliamento (9%), Alimentare (8,5%), Altre Manifatture (7,7%), Metallo (1,8%) e Tessile e Legno con lo 0,1%.“Il protezionismo, le minacce di dazi e sanzioni e le delicate questioni geopolitiche, sono sicuramente fattori che intensificano i rischi del commercio internazionale e danneggiano la nostra economia – afferma il presidente provinciale di Confartigianato Imprese Macerata, Renzo Leonori - Se a livello regionale le esportazioni registrano un aumento del +1%, purtroppo la dinamica dell’export manifatturiero della nostra provincia è negativa, con un -3,2%. Segnali positivi arrivano invece dal mercato americano per il quale la sola provincia di Macerata esporta eccellenze locali per oltre 58 milioni di euro. I trend delle esportazioni sono determinati da molteplici fattori e soggetti a flessioni e aumenti continui. Ciò che però viene sempre confermato è il fatto che le nostre micro e piccole imprese sanno conquistare i mercati esteri soprattutto con l’alta qualità del made in Italy. Ed è per questo che dobbiamo preservare il nostro modello produttivo, favorendo l’internazionalizzazione e offrendo ai nostri imprenditori tutti gli strumenti possibili per continuare a portare nel mondo l’eccellenza della manifattura italiana”. “Il ruolo dell’export per i nostri prodotti manifatturieri di alta qualità – conclude Paolo Capponi, responsabile dell'Ufficio Export di Confartigianato Imprese Macerata – sta acquistando sempre maggior importanza. La nostra Associazione lavora da tempo per favorire questi processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, attraverso una serie di iniziative, una su tutte l’ideazione del logo 100% made in Italy, come le partecipazioni a fiere di rilevanza nazionale e internazionale, i sempre più frequenti incoming di operatori esteri sul territorio, la formazione e l’assistenza alle imprese che si vogliono confrontare con nuovi mercati".

04/05/2018 18:25
Conti correnti: l’aumento dei costi supera il 40%

Conti correnti: l’aumento dei costi supera il 40%

La notizia dei conti correnti che diventano sempre più cari ovviamente non farà piacere ai tanti correntisti italiani. Niente panico, però: si tratta di un aumento che può essere arginato. Si sono alzate molte critiche a questo proposito, non solo da parte dei cittadini ma anche degli enti che monitorano la situazione: l’aumento dei costi dei conti rischia di diventare un autentico salasso, fra l’altro non bilanciato dagli interessi attivi, ai loro minimi storici. È un discorso che riguarda soprattutto i grandi istituti di credito, resisi protagonisti degli aumenti più alti in assoluto: un conto corrente oggi, se scelto e usato in modo non idoneo, può arrivare a costare fino al 40% in più rispetto a quattro anni fa. C’è dunque l’esigenza di capire meglio dove si annidano questi costi extra, così da cercare di porvi rimedio.  35 euro in più rispetto al 2013 Secondo le analisi condotte dalle compagnie specializzate, è emerso un notevole rincaro dei costi relativi all’operatività dei conti correnti: si arriva infatti a picchi del +40% rispetto al 2013. Se prima un conto di questo tipo arrivava a costare circa 80 euro, oggi la spesa per il conto corrente sale fino a 115 euro. La motivazione “pratica” di tutto ciò, è dovuta all’impennata dei costi relativi ad alcune voci specifiche: il canone annuo, ad esempio, ma anche le commissioni su prelievi e bonifici eseguiti allo sportello, insieme alle spese per la carta di credito e ai costi degli assegni. Quali sono, invece, le motivazioni che hanno spinto gli istituti di credito verso questa direzione? Le banche si sono difese sottolineando l’aumento dei tassi negativi imposti dalla BCE (Banca Centrale Europea): sarebbe anche questa la motivazione alla base del rendimento quasi nullo degli interessi attivi. In realtà, la prospettiva sarebbe  più ampia: secondo il Codacons, infatti, gli istituti di credito si starebbero rifacendo sui correntisti per assorbire i costi della crisi bancaria, aumentando le spese dei conti.  Come combattere il rincaro dei conti correnti?  Si tratta di rincari che coinvolgono principalmente i conti correnti tradizionali, dunque la soluzione più pratica è quella di andare a caccia di alternative, come gli istituti di credito digitali. Questi hanno infatti tagliato molti dei costi totali e alcuni, come CheBanca, ad esempio, danno anche la possibilità di aprire un conto corrente a zero spese. Tra le voci di costo che risultano tagliate dalle banche digitali troviamo, ad esempio, i movimenti bancari, le spese del canone, gli assegni e i prelievi in filiale. L’opzione dei conti correnti digitali risulta essere la preferita soprattutto dai giovani, come mostrano i dati: secondo il report 2018 dell’Ocse, infatti, i Millennials scelgono sempre più spesso la soluzione digitale. I dati ci dicono infatti che il 50,4% dei correntisti compresi fra 18 anni e 25 anni ha scelto di aprire un conto online; a spingerli verso questa direzione, i vantaggi portati dall’azzeramento dei costi di gestione e dalla possibilità di gestire il proprio conto da casa o da smartphone.

04/05/2018 12:43
La Pasta di Camerino pronta per il Cibus con lo sguardo al futuro

La Pasta di Camerino pronta per il Cibus con lo sguardo al futuro

Innovare in un settore tradizionale. Ecco la mission che Entroterra SpA, il nome scelto per la ragione sociale dell’azienda produttrice de La Pasta di Camerino, proverà a trasmettere nella sua partecipazione al Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentazione, che scatta a Parma lunedì 7 maggio per 4 giorni.  “Siamo nati con l’idea di valorizzare un territorio, quello nel quale siamo nati e lavoriamo, e l'eccellenza di produrre pasta fatta in chiave artigianale con materia prime 100% italiane, filiera tracciabile e sempre disponibile per il consumatore” – dice il direttore Federico Maccari – puntando però all’innovazione pur in un settore che per decenni è stato anticiclico e conservativo”.  “Nello specifico – insiste - stiamo scommettendo sulla voglia del consumatore di essere sempre più informato riguardo a ciò che acquista”. Utilizzando la diffusissima App di Shazam c’è la possibilità, fotografando col proprio smartphone l’etichetta de La Pasta di Camerino all’uovo o di semola ed inserendo il numero del lotto riportato nel retro di ciascuna confezione, di avere accesso alle informazioni sulla filiera del nostro prodotto ed a sfiziose ricette.  L’azienda punta sul Cibus. “Crediamo nell’opportunità di partecipare al Cibus come vetrina per far conoscere il nostro marchio ed i nostri prodotti ed entrare in contatto con gli altri operatori di questo comparto. Quest’anno portiamo la novità della pasta di semola già in vendita nei migliori supermercati delle Marche e presto anche nel resto del centro Italia. La selezione delle materie prime con le quali prepariamo la nostra pasta nasce da un accordo con gli agricoltori italiani per raccogliere grano che sia per il 95% monovarietale. Esistono molti tipi di seme ma noi abbiamo isolato due varietà che utilizziamo per la pasta all’uovo e per la pasta di semola. La molitura del grano la effettuiamo prevalentemente in Puglia dove insistono le apparecchiature migliori. Per quanto concerne le uova abbiamo un rapporto consolidato con produttori di Veneto ed Emilia-Romagna che garantiscono la qualità del prodotto. L’acqua, non utilizzata nell'impasto dei prodotti di pasta all'uovo, ma solo in quelli di semola, è quella che sgorga dalle sorgenti dei nostri appennini”.  

04/05/2018 09:49
Sportello Confindustria: offerte di lavoro del 3 maggio

Sportello Confindustria: offerte di lavoro del 3 maggio

  INSERZIONE cod. Conf 117  Confindustria Macerata ricerca una figura di OPERATORE / PROGRAMMATORE MACCHINE (cod. annuncio Conf 117) da inserire in azienda di medie dimensioni della Provincia di Macerata.  E' richiesto il possesso di un diploma ad indirizzo tecnico o professionale. La risorsa svolgerà attività di tecnico a bordo macchina e di programmazione / assistenza delle macchine. Esperienza nel ruolo non necessaria. Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio   Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.

03/05/2018 19:53
Seimila quintali di fava fresca raccolti nelle Marche per il Primo Maggio

Seimila quintali di fava fresca raccolti nelle Marche per il Primo Maggio

Gita fuori porta, fava, pecorino, ciauscolo e carne grigliata: è questo il Primo maggio tipico dei marchigiani. Lo sottolinea Coldiretti Marche: 6 mila quintali di fava fresca sono stati raccolti per essere consumati in questa circostanza. "Il movimento turistico del ponte del Primo Maggio - osserva ancora la Confederazione - potrà andare anche a sostegno delle zone colpite dal terremoto con la spesa del cosiddetto 'pranzo al sacco' da fare direttamente sul posto per aiutare l'economia dell'entroterra ferito". L'appuntamento "è vera linfa vitale per la rinascita e contro l'abbandono dell'Appennino" e "aziende agricola con la vendita diretta ma anche agrichef del territorio sono pronti ad accogliere turisti ed escursionisti". Filiera corta anche per altri prodotti come il ciauscolo Igp, il pecorino marchigiano, le carni da grigliare proposti nei mercati di Campagna amica. Quanto al carciofo, che a causa di neve e gelo ha subito perdite del 50% in Vallesina, la produzione ammonta a 4 milioni di quintali.

01/05/2018 19:23
Sismabonus, agevolazioni anche per chi riscostruisce con gli stessi volumi. I dettagli della Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate

Sismabonus, agevolazioni anche per chi riscostruisce con gli stessi volumi. I dettagli della Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate

l contribuenti possono fruire dell'agevolazione per interventi di miglioramento sismico di edifici (il cosiddetto "Sismabonus") anche nel caso di opere di demolizione e ricostruzione di un edificio con la stessa volumetria di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica. È il principale chiarimento della risoluzione n. 34/E, con la quale l'Agenzia delle Entrate spiega anche che ai lavori di demolizione con ricostruzione si applica l'aliquota Iva agevolata del 10%. Con questa la Risoluzione, l'Agenzia specifica che il "Sismabonus" può essere fruito anche da coloro che, possedendo o detenendo l'immobile in base a un titolo idoneo decidono di demolirlo e ricostruirlo con la stessa volumetria di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica. Tale intervento, infatti rientra tra quelli di ristrutturazione edilizia e non di nuova costruzione. In risposta all'interpello di tre comproprietari. inoltre, le Entrate chiariscono che questi soggetti posano dividere le spese in proporzione alla spesa sostenuta da ciascuno. Infine la risoluzione afferma che ai lavori di demolizione con ricostruzione si applica l'aliquota lva agevolata del 10% prevista per gli interventi di ristrutturazione edilizia, a condizione che le opere siano qualificate come tali dalla relativa documentazione amministrativa.La legge di Bilancio per il 2017 ha modificato la detrazione del 50% in relazione alle spese sostenute dal 1 gennaio 2017 al 3 dicembre 2021 per l'adozione di misure antisismiche su edifici che siano situati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone I e 2) o a minor rischio (zona sismica 3). La detrazione del 50% per lavori antisismici va calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno). La percentuale di detrazione sale al 70% della spesa sostenuta se la realizzazione degli interventi determina il passaggio a una classe di rischio inferiore e aumenta all'80% se l'intervento consegue il passaggio a due classi di rischio inferiori.

28/04/2018 12:24
Marche Aziende Expo, domani il taglio del nastro

Marche Aziende Expo, domani il taglio del nastro

E’ tutto pronto per l’inaugurazione di Marche Aziende Expo, al Centro Fiere di Villa Potenza. A tagliare il mastro, domani, alle 16, sarà Tullio Patassini, maceratese neo eletto alla Camera dei Deputati. La fiera, organizzata dall’agenzia di comunicazione Cirix, aprirà i battenti domani mattina, alle 10, per protrarsi poi fino alle 19,30 e continuare domenica 29 aprile con lo stesso orario (ingresso gratuito). In primo piano gli stand dedicati alle produzioni del territorio marchigiano: arredo casa, abbigliamento, benessere, risparmio energetico, ma anche street food, rigattieri e artigiani, il settore delle auto con il raduno Harley e l’esposizione di Hi-fi tuning. Tante le iniziative ludiche, con area giochi per bambini ed esposizione di mattoncini Lego.Nell’area al coperto si svolgerà la prima Fiera del Disco, mentre in una pista all’aperto di 170 metri, sarà possibile cimentarsi  in gare di mini 4wd. Tornerà il Brdm 2, il carro armato che tanta curiosità ha destato lo scorso anno, con cui raccontare la storia ai bambini ma anche agli adulti, con possibilità di salire sul mezzo che ha anche una stazione meteorologica. Nell’ambito del Raduno dei camperisti, saranno esposti alcuni mezzi storici. Diverse le scuole coinvolte con possibilità di ammirare alcuni prototipi realizzati dagli studenti nei settori della meccanica, dell’elettronica, dell’arredo casa e dell’elettricità.  In un ampio spazio della fiera, recintato, si svolgeranno le gare indoor di droni.

27/04/2018 17:13
Ricerca di lavoro: un corso gratuito per tutti i giovani dai 16 ai 35 anni

Ricerca di lavoro: un corso gratuito per tutti i giovani dai 16 ai 35 anni

Stai cercando lavoro? Sei stufo di inviare curricula? Per provare a cambiare strategia l’associazione Scacco Matto onlus di Matelica, nell’ambito del progetto GiovanInformati e in collaborazione con l’Ambito Territoriale Sociale 17 presso l’Unione Montana Potenza, Esino e Musone di San Severino Marche, organizza un corso, destinato ai giovani dai 16 ai 35 anni e finanziato dalla Regione Marche, pensato per creare maggior coinvolgimento nella ricerca attiva e proficua del lavoro. Un vero e proprio percorso, con dodici incontri a cadenza settimanale, che porterà a dare vita a un Job Club, un gruppo di persone che si aiutano a vicenda nella ricerca di un lavoro ritrovandosi a cadenze regolari. Il gruppo sarà coordinato da un trainer professionista certificato che dedicherà ogni singolo incontro a un tema diverso della ricerca attiva del lavoro e che si baserà su contenuti teorici, esercizi pratici, spazi di confronto, scambi di contatti e informazioni. Verranno infine rilasciati attestati di partecipazione a chi prenderà parte ad almeno il 75% degli incontri. Il primo incontro si terrà sabato 28 aprile, dalle ore 16,30 alle 18,30, nell’auditorium dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi” di San Severino Marche, in viale Bigioli n. 126. Per informazioni ci si può rivolgere al numero di telefono 3398676137. Questo il programma degli incontri: come funziona il Job Club, il mercato del lavoro, il bilancio delle competenze e l'obiettivo professionale, la ricerca delle informazioni, l'intervista informativa, l'autocandidatura, inviare email, cv e lettera di candidatura, personal Branding, internet e social media per trovare lavoro, annunci e agenzie, selezione del personale (colloquio di lavoro e simulazione), laboratorio di comunicazione interpersonale parte 1 e parte 2. A seguire i corsisti, nella figura di trainer, sarà Paolo Roganti, formatore e trainer ufficiale per il progetto Job Club, project manager di due importanti progetti nazionali per le competenze digitali e l'occupazione giovanile con partner principali Google e Unioncamere. Gli incontri avranno termine il 21 luglio e sarà possibile iscriversi e partecipare anche a corso già iniziato. Offerte di lavoro nelle Marche: https://it.jooble.org/lavoro/Marche  

27/04/2018 13:23
Formazione - Confartigianato e Asur Macerata insieme per i corsi professionali sul trasporto ed il benessere degli animali vivi

Formazione - Confartigianato e Asur Macerata insieme per i corsi professionali sul trasporto ed il benessere degli animali vivi

Sono stati oltre 70, tra corso base e aggiornamento decennale, gli iscritti ai corsi di formazione professionale sul trasporto ed il benessere degli animali vivi organizzati da Confartigianato Imprese Macerata con la collaborazione dell’Asur – Zona Territoriale 3 Macerata. “Un record di presenze in aula - afferma Anna Celi, Responsabile dell’Area Formazione di Confartigianato Imprese Macerata - che è senza dubbio il frutto di un eccellente lavoro di collaborazione tra la Confartigianato e l’Asur – Zona Territoriale 3 Macerata, che attraverso il contributo del Dipartimento di Prevenzione–Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, ha messo a disposizione la propria professionalità in campo medico-veterinario consentendo di realizzare un programma di formazione adeguato alle esigenze formative da noi espresse e nel completo rispetto degli obiettivi normativi”. I programmi dei corsi, tenuti dal dott. Gianni Cammertoni, in collaborazione con il Dott. Sante Petrocchi, il Dott. Stefano Tartari e la Dott.ssa Gabriella Pelagalli dell’Asur Zona -Territoriale 3 Macerata, della durata di 12 ore per il corso base e di 4 ore per l’aggiornamento, hanno approfondito tematiche legate sia ad aspetti legislativi che alla fisiologia animale, spaziando dalle responsabilità legali ai requisiti di idoneità del veicolo, dalla cura degli animali fino agli aspetti sanzionatori, non solo con lezioni frontali ma anche attraverso l’ausilio di analisi di “casi” ed esperienze pratiche sul campo. Il rilascio del “patentino” è poi avvenuto in seguito al superamento di un esame finale, coordinato da una commissione esaminatrice presieduta dal Dott. Sante Petrocchi e dalla Dott.ssa Gabriella Pelagalli dell’Asur – Zona Territoriale 3 Macerata. Un’attività importante, quella di formazione nel settore del trasporto degli animali vivi, che, arrivata per fare fronte alle tante sofferenze cui essi sono sottoposti nel corso dei lunghi viaggi, spesso in condizioni di grave sovraffollamento, proprio attraverso l’obbligo del «certificato di idoneità» dei conducenti segna il raggiungimento di una tappa fondamentale nel percorso verso la garanzia di tutela del benessere degli animali. “Siamo soddisfatti dei positivi risultati raggiunti – conclude la Dott.ssa Anna Celi - che sono arrivati attraverso un grande lavoro organizzativo realizzato a cominciare dalla pianificazione degli orari di lezione, per i quali sono state scelte le fasce serali proprio per facilitare il più possibile i partecipanti ad intervenire. Ora, dopo la fine dell’ultimo corso, prevediamo la possibilità di attivare altre edizioni, sia del corso base per il nuovo rilascio sia del corso di aggiornamento decennale per poter accogliere le tante richieste di iscrizione che arrivano da tutta la regione”.  

27/04/2018 12:45
CNA Territoriale Macerata: approvato il Bilancio 2017 di Fidimpresa Marche

CNA Territoriale Macerata: approvato il Bilancio 2017 di Fidimpresa Marche

L’Assemblea dei soci ha approvato il Bilancio 2017 di Fidimpresa Marche: la riunione si è tenuta lo scorso 20 aprile nella sala conferenze del Parco Hotel di Pollenza. Il confidi CNA conta, al 31 dicembre 2017, 24.141 soci in tutta la regione: nel corso del 2017 Fidimpresa ha deliberato positivamente, a livello regionale, 2.563 richieste di garanzie per complessivi 58.544.037 euro, per un totale di 132 milioni di finanziamenti di cui 43 milioni per le imprese manifatturiere, 21 milioni di euro per le attività commerciali e 19 per le imprese edili. “Si tratta di un bilancio di consolidamento rispetto al 2016 – aggiunge Giancarlo Gagliardini, direttore generale di Fidimpresa Marche - ma nel 2018 ci aspettiamo un’ulteriore crescita, rafforzando la nostra presenza proprio sul territorio di Macerata, che ha necessità specifiche legate al post sisma”. “Le garanzie rilasciate nell’anno 2017 dalla sede di Macerata, che conta 5.152 soci, in aumento dell’1,28% rispetto all’anno precedente – ha riferito il direttore Fidimpresa Marche di Macerata Massimiliano Moriconi – sono pari a 14.595.967 euro, per un totale di 579 operazioni effettuate. In un territorio come il nostro, con le gravi difficoltà legate al sisma, Fidimpresa Marche resta al fianco delle imprese: siamo ancora in una fase iniziale della ricostruzione ed è per questo che stiamo incontrando gli istituti di credito per capire come andare incontro dal punto di vista tecnico alle esigenze delle imprese. L’attività tipica del confidi, cioè il rilascio di garanzia – prosegue Moriconi - rimane solida, una novità importante nel 2017 è arrivata dal credito diretto, che ha superato le performance attese sia in termini di interesse dimostrato dalla base associativa, sia di numeri che di condizioni del prodotto promosso: sono stati circa 100 gli interventi sul territorio regionale per 4 milioni di euro, di cui 1,5 milioni nel Maceratese. A questo si aggiunge una buona attività legata alle pratiche di contributi a fondo perduto”. Commenta Giorgio Ligliani, Presidente della CNA Territoriale di Macerata: “Fidimpresa Marche conferma il suo ruolo di strumento strategico per le pmi e il loro sviluppo: un sostegno fondamentale, in un anno nel quale il credito alle imprese è diminuito del 10,3%, passando da 18,4 a 16,5 milioni di euro. Il processo di aggregazione di Fidimpresa in SRGM, Società Regionale di Garanzia Marche, è ormai arrivato a destinazione: l’asset del confidi di CNA sarà fondamentale per SRGM, al quale apporta le proprie strutture e i propri soci, che rappresentano oltre il 50% del totale del confidi unico. All’interno di questa operazione Macerata sarà presente nel Consiglio di Amministrazione con la figura del direttore generale di CNA Luciano Ramadori”.    

27/04/2018 12:30
Al via l’aggregazione tra Civitanova e Suasa: nascerà la più grande Bcc regionale

Al via l’aggregazione tra Civitanova e Suasa: nascerà la più grande Bcc regionale

Storica doppia seduta del Consiglio di Amministrazione della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro e di quello della Banca di Suasa, Istituto di credito cooperativo con sede a San Michele al Fiume, frazione di Mondavio, provincia di Pesaro Urbino. I due organi collegiali hanno infatti deliberato di avviare il progetto di aggregazione che, in tempi rapidi, porterà alla fusione tra l’Istituto di viale Matteotti e quello pesarese che, con le sue 9 Filiali, copre anche il territorio fanese e quello dell’alto anconetano, Senigallia compresa. “E’ il secondo fondamentale passo – dice il Presidente civitanovese Sandro Palombini - dopo l'apertura della sede distaccata di Castelfidardo e delle due Filiali di Loreto e Osimo di qualche settimana fa, per la creazione della Bcc più grande delle Marche”. “La Banca che nascerà da questa fusione – continua Palombini – sarà la più estesa dal punto di vista della copertura territoriale, operativa in 4 provincie su 5 (Macerata, Fermo, Ancona e Pesaro Urbino) e con il maggior numero di Soci (a regime, infatti, toccherà quota 10 mila il totale della compagine sociale), che sono la vera linfa vitale del Credito Cooperativo”. Sullo spirito cooperativo punta molto anche il Presidente della Banca Suasa, Maurizio Minucci: “Daremo vita ad una realtà del Credito cooperativo unica sia a livello regionale che nazionale. Sempre fermamente ancorati ai valori della cooperazione, della solidarietà e del mutualismo che Suasa ha saputo esprimere anche attraverso la costituzione della Cassa Mutua, l’ente associativo per il benessere di soci e clienti”. Al doppio accordo deliberato dai due Cda seguirà l’immediato avvio di tutti gli atti propedeutici al progetto di aggregazione e, a breve, un protocollo d’intesa che definirà bene i dettagli della fusione e le tappe della road map. Il tutto avverrà sotto l’egida di Cassa Centrale Banca, che lo ricordiamo lo scorso 19 aprile ha presentato a Banca d’Italia l’istanza per diventare la Capogruppo del costituendo Gruppo Bancario Cooperativo cui sia Civitanova che Suasa hanno convintamente aderito. La fusione delle due Banche modificherà radicalmente la mappa marchigiana del credito con un nuovo player che opererà su un territorio molto vasto. E i dati aggregati di quella che sarà la nuova Banca fotografano un Istituto di credito che mostra i muscoli nel perimetro Marche: sarà di oltre 2 miliardi di euro il montante per oltre un miliardo di euro di mezzi amministrati. Le Filiali saranno 25 distribuite in 4 provincie, i dipendenti 160, mentre i Soci, come detto, saranno circa 10 mila. L’epocale cambio di marcia per la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro verrà accompagnato anche da una modifica (già affidata a una società specializzata nel settore) del logo e della denominazione per inglobare nel brand che verrà anche i nuovi territori di competenza. Oltre in quello Marche nord, infatti, l’Istituto del Direttore Generale Marco Moreschi tra poche settimane sarà operativo anche nella nuova provincia di Ancona, con la prossima apertura, come detto, di una sede a Castelfidardo e due Filiali a Loreto e Osimo. “Saremo una Banca presente in gran parte delle cittadine e realtà più importanti di questa splendida regione Marche”, dice il DG di Civitanova Marco Moreschi. Ancora prematuro parlare di tempistica per la conclusione del progetto di aggregazione “ma – garantiscono i vertici delle due Banche – faremo tutto nei tempi rapidi previsti dalla legge”.  

27/04/2018 10:50
"The school of shoes": corsi gratuiti per premontaggio, modelleria e orlatura delle calzature

"The school of shoes": corsi gratuiti per premontaggio, modelleria e orlatura delle calzature

Confindustria Macerata al fine di salvaguardare competenze preziose per il distretto della Calzatura, rafforza il proprio impegno promuovendo corsi di formazione tecnico professionale destinati a tutti coloro, giovani, occupati e non, che vogliano acquisire un mestiere o migliorare il proprio lavoro. Grazie al contributo di Assocalzaturifici e con la collaborazione dell’ Ipsia “Corridoni” (sede di Civitanova Marche), dal 2014 è stato allestito un vero e proprio Laboratorio Fabbrica di calzature: “The School Of Shoes” nel quale vengono realizzati corsi di formazione tecnico professionale per ”Costruzione della calzatura e Operatore al Premontaggio” e per “Modellisti”. Nelle prossime settimane tramite un apposito bando verranno avviati ulteriori corsi gratuiti per Premontaggio, Modelleria e Orlatura Calzature. Le lezioni hanno carattere pratico con l’impiego di utensili e macchinari necessari alla produzione di scarpe. Inoltre ci sarà il supporto tecnico di maestri calzaturieri, modellisti, esperti al premontaggio. Parte delle lezioni si svolgeranno direttamente nelle aziende. “La finalità dei corsi - sottolinea Salina Ferretti, Presidente della Sezione Calzaturieri di Confindustria Macerata - è quella di rendere più competitivo il distretto calzaturiero locale rafforzando le competenze distintive de territorio e di offrire ai giovani preziose opportunità di lavoro anche autonomo. In un contesto come l'attuale occorre dare ai giovani la possibilità di imparare un mestiere, indispensabile per rivitalizzare il nostro distretto, per promuovere e veicolare i valori dell’eccellenza italiana e della qualità". "E' necessario che il nostro territorio possa generare queste particolari professionalità divenute sempre più strategiche per il successo dei prodotti sui mercati mondiali - continua Ferretti. Sviluppando queste competenze potremmo fare la differenza. Il Laboratorio “The School Of Shoes”  è a disposizione sia delle Aziende per corsi di aggiornamento dei lavoratori occupati, sia delle Scuole per dare conoscenza e permettere agli studenti di esercitarsi”. Gli interessati  possono scaricare bando e informazioni sul sito  www.confindustriamacerata.it o telefonando al n. 073327961.  

26/04/2018 11:11
Sportello Confindustria: offerte di lavoro del 24 aprile

Sportello Confindustria: offerte di lavoro del 24 aprile

  INSERZIONE cod. Conf 114   Confindustria Macerata ricerca per azienda settore calzature un ASSISTENTE AL RESPONSABILE UFFICIO ACQUISTI (cod. annuncio Conf 114). La risorsa si occuperà di gestione ordini e logistica. Si richiede buona conoscenza della lingua inglese, del pacchetto office, disponibilità a trasferte. Sede di lavoro: provincia di Macerata.   Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio   Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03. ______________________________________________________________________________________________  INSERZIONE cod. Conf 115   Confindustria Macerata ricerca per azienda settore calzature un PERITO MECCANICO (cod. annuncio Conf 115) per inserimento in Produzione.  Si valutano anche candidati neo diplomati. Sede di lavoro: provincia di Macerata.   Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio   Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03. ______________________________________________________________________________________________

24/04/2018 19:10
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.